More stories

  • in

    Masters 1000 di Parigi: Forfait Djokovic. Assegnate le wild card per tabellone principale e qualificazioni

    Valentin Vacherot MON, 16.11.1998 – Foto getty images

    La Federazione Francese di Tennis ha ufficializzato le wild card per il Masters 1000 di Parigi 2025, ultimo grande appuntamento della stagione ATP prima delle Finals di Torino. Come da tradizione, l’organizzazione ha voluto premiare i migliori rappresentanti del tennis francese, insieme a un gradito ospite del Principato di Monaco.
    Nel tabellone principale le quattro wild card sono state assegnate a:🇫🇷 Arthur Rinderknech🇫🇷 Terence Atmane🇫🇷 Arthur Cazaux🇲🇨 Valentin Vacherot
    Per quanto riguarda le qualificazioni, le wild card sono andate tutte a tennisti transalpini:🇫🇷 Hugo Gaston, che proverà a sfruttare il suo talento e il sostegno del pubblico di casa;🇫🇷 Pierre-Hugues Herbert, veterano e doppista di grande esperienza;🇫🇷 Ugo Blanchet, protagonista di una stagione in crescita nei Challenger🇫🇷 Kyrian Jacquet, tennista che avrà l’occasione di misurarsi con i big.
    Arriva anche la notizia che Novak Djokovic quest’anno non prenderà parte al rinnovato torneo Masters 1000 di Parigi, quest’anno in scena a La Defense Arena, in quello che sarà il secondo stadio di tennis più grande al mondo (17500 spettatori) dopo l’Ashe di New York. Il serbo ha confermato la sua presenza all’ATP 250 di Atene, mentre sulla sua partecipazione alle Finals di Torino al momento non c’è alcuna indicazione. Novak è qualificato, ma già lo scorso anno decise di non disputare il torneo ATP di fine stagione.
    (Clicca per vedere l’entry list) Masters 1000 Parigi Bercy (MD) Inizio torneo: 27/10/2025 | Ultimo agg.: 21/10/2025 19:16Main Draw (cut off: 44 – Data entry list: 02/10/25 – Special Exempts: 0/0)

    Alternates LEGGI TUTTO

  • in

    Berrettini risponde a un commento sul gravissimo infortunio di Rune: “Pensare che un infortunio di questa portata possa essere la cosa migliore che possa accadere vuol dire: o essere in mala fede o capire veramente poco di questo sport e dello sport in generale”

    Rune in campo infortunato a Stoccolma

    Matteo Berrettini ha risposto con un lungo, accorato e sincero messaggio ad un post Instagram che riportava un commento a dir poco “particolare” in merito al gravissimo infortunio subito da Holger Rune sabato scorso a Stoccolma. Nel corso di un podcast con protagonisti alcuni commentatori di Eurosport, uno di essi ha affermato che “Se Rune reagisce nel modo giusto, la rottura del tendine d’Achille è la cosa migliore che potesse accadergli”. Un parere singolare che ha suscitato moltissime reazioni, anche quella di Berrettini, nostro campione che conosce la materia “infortuni” come pochi altri. Forse proprio per questo, Matteo ha scritto di pugno un commento in risposta a questa frase provocatoria, che riportiamo integralmente.
    “Ragazzi io capisco tutto eh, però sta roba è veramente agghiacciante…” scrive Berrettini nella risposta al post in questione. “pensare che un infortunio di questa portata possa essere la cosa migliore che possa accadere ad un giocatore di 22 anni 11 del mondo vuol dire: o essere in mala fede o capire veramente poco di questo sport e dello sport in generale. La maturazione agonistica e non, arriva con il tempo, con le sconfitte, con le vittorie, con le partite perse con match point o magari vinte giocando male. Questo è un infortunio che può cambiare radicalmente la vita di una persona, figuriamoci una carriera a questo livello. Io ascolto sempre e commento quasi mai, ma qui si rasenta la follia, capisco il voler parlare, dire la propria, sempre, in ogni caso, ma sentir dire “il tendine ha fatto pop” senza un minimo di compassione o sensibilità, come se stessimo raccontando di un palloncino da scoppiare alle giostre mi fa venire i brividi.Dietro quell’infortunio ci sta sofferenza, mentale e fisica, dubbi e momenti così bui da poter compromettere la salute mentale di un ragazzo giovanissimo. Forse mi ci sono immedesimato, forse so che cosa significa vedere scivolare via determinate cose senza avere nemmeno la chance di provare a fermarle, forse so quanto è dura tornare da un infortunio, ma sono sicuro che pensandoci bene, anche voi vi sarete accorti che sta roba vi è uscita male.Mi sbaglierò ma credo che il cambio di marcia necessario nella cultura sportiva italiana passi anche da qui, da come vengono raccontate le cose e come vengono analizzati certi argomenti. Mettere davanti i potenziali risultati di un giocatore rispetto alla sua salute credo non sia il giusto modo di guardare e commentare lo sport.Detto questo, Holger tornerà e sarà più forte di prima, ma fidatevi, nessun atleta del mondo vorrebbe affrontare un infortunio del genere, anche se gli dicessero che grazie a quello ci sarebbe una minima chance di migliorare il suo best ranking o primato personale…”
    Rune proprio oggi si è sottoposto alla delicata operazione al tendine d’Achille, come documentato da un altro post social che riportiamo.

    Aneke Rune via his IG
    Holger after his successful Achilles tendon surgery ❤️
    You have all my support and all my strength Holger @holgerrune2003 pic.twitter.com/0xsm4Dri6X
    — PrinceHolger (@PrinceHolger_) October 21, 2025
    Queste le prime parole di Holger, come riporta il media danese Ekstra Bladet: “L’operazione è andata bene, sono contento e supererò questo momento. Ci vorrà pazienza ma lavorerò sodo in riabilitazione ogni giorno, darò il mio massimo per ho per tornare ancor più forte”.
    In bocca al lupo e forza, Holger!

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Nicolai Budkov Kjaer, il giovane norvegese che ha stregato Sinner e Cahill: debutto ATP 500 a Vienna

    Nicolai Budkov Kjaer – Foto Getty Images

    Poche ore dopo l’arrivo di Jannik Sinner a Vienna, il numero due del mondo è stato visto allenarsi con un giovane dal talento cristallino. Gli appassionati più attenti l’hanno subito riconosciuto: Nicolai Budkov Kjaer, 19 anni, norvegese, uno dei prospetti più promettenti del circuito.Budkov Kjaer non è un fenomeno di precocità alla Alcaraz, ma il suo percorso parla chiaro: quattro titoli Challenger conquistati nel 2025 e una scalata che lo ha portato fino al numero 136 del ranking ATP. Un risultato impressionante per un ragazzo che a inizio stagione si trovava fuori dai primi 500 del mondo. Ora, a Vienna, si prepara a debuttare in un torneo ATP 500, affrontando Tomás Martín Etcheverry al primo turno.
    In un’intervista concessa ad atptour.com, il giovane norvegese ha raccontato la sua esperienza con Sinner e il parere ricevuto da Darren Cahill, coach del numero uno mondiale:“Conosco bene Jannik, ho già avuto occasione di allenarmi con lui lo scorso anno. È stato divertente quando Cahill mi ha detto che vede in me un grande potenziale e che il mio diritto può diventare un vero e proprio martello se continuo a lavorare con pazienza. Sono abituato ad allenarmi con giocatori forti, ma ora voglio iniziare a sfidarli sul serio.”
    L’obiettivo è chiaro: crescere, passo dopo passo, e chiudere la stagione con una qualificazione tra le Next Gen ATP Finals, un traguardo che fino a pochi mesi fa sembrava impensabile.“A inizio anno non avrei mai immaginato di poter entrare nelle Next Gen Finals. Ora ho una reale possibilità e voglio sfruttarla. Cerco di vivere il presente e migliorare ogni giorno, senza farmi travolgere dalle aspettative.”
    Giocatore completo, aggressivo e mentalmente solido, Budkov Kjaer rappresenta una delle figure più interessanti della nuova ondata di talenti nordici. E dopo aver convinto Sinner e impressionato Cahill, ora vuole confermare sul campo che il suo futuro è appena cominciato.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Masters 1000 Parigi: La situazione aggiornata Md e Qualificazioni. Sonego entra nel Md

    Buon venerdì.Non entro nella diatriba dei cruscanti .Vorrei chiedere agli esperti alcune cose del funzionamento delle entry lists del main draw partendo da un mille come questo.1) Nel caso appunto di un mille, quanti giorni prima dell’inizio del torneo vengono pubblicate?2) Dal giorno della pubblicazione man mano che arrivano i forfait, gli alternates suppongo entrino nel main draw. Mi chiedo se i nuovi ranking acquisiti dai giocatori nei tornei che precederanno Parigi (adesso Shanghai, poi dei 250 e infine dei 500) modifichino la entry list e se si fino a quale data? Per esemplificare se Bellucci vincesse il torneo di Shanghai si porterebbe a circa 1800 punti con un ranking che potrebbe essere circa 23°-27°, ampiamente dentro al cut-off di questo main draw. Ovviamente l’esempio di Bellucci è del tutto teorico, ho solo scelto un giocatore fuori da main draw e non alternates.3) Infine se l’ipotetico Bellucci fosse nel draw delle qualificazioni, cambierebbe qualcosa alla risposta che da al punto 2?Mi scuso se non fossi stato chiaro, ma dal telefono non è semplice scrivere decentemente.Grazie se qualcuno troverà il tempo di rispondere. LEGGI TUTTO

  • in

    Berrettini: “Un onore essere tra i convocati per la Davis. Sto meglio, il mio obiettivo è tornare a divertirmi”

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Matteo Berrettini ha parlato ai microfoni di Sky Sport Insider dell’emozione di vedere il proprio nome nella lista dei convocati diramata dal Capitano Filippo Volandri in vista della Davis Cup Final 8 2025.“Come sempre, è una grandissima emozione, un grandissimo onore rappresentare tutti gli italiani, tutti i ragazzi del tennis. È ovvio che ci siano ancora dei tornei da giocare, sono preconvocazioni ma il fatto che il mio nome sia lì e che mi renda tra i candidati a indossare la maglia azzurra, mi fa sempre molto, molto felice”.Per ora il tennista romano figura tra i convocati, ma i prossimi tornei – gli ultimi della stagione – potrebbero essere decisivi per le scelte definitive di Volandri in vista di novembre.
    Lo stop dopo Wimbledon e gli auspici per il futuroIl focus della conversazione si è poi spostato sul tennis giocato. Berrettini ha spiegato di sentirsi in netta ripresa, dopo il lungo stop seguito a Wimbledon. Il ritorno in campo in Asia è stato frutto di una decisione ponderata, basata su sensazioni finalmente positive sia dal punto di vista fisico che mentale.“Sto molto meglio: è uno dei motivi per cui sono andato in Asia e ora sono qui a Vienna. Lo stop è stato importante per tanti motivi, ma mi ha fatto ancora una volta ricentrare e ribilanciare. Mi ha permesso di riflettere, arrivare a capire che quello che voglio fare è giocare, divertirmi, spingermi oltre i miei limiti”.Abituato purtroppo a stop forzati e ripartenze, Berrettini sa bene che ritrovare ritmo e continuità richiede tempo. Ma l’atteggiamento è quello giusto.“Tutte queste cose le ho capite con un po’ di tempo e piano piano che vado avanti. Le cose succedono. Non ho mai nascosto che ci siano stati momenti difficili da gestire, ma la cosa più importante è ritrovare la serenità per fare quello che sto facendo.So bene che il tennis sia uno sport che ha bisogno di tempo e di ritmo, ma le sensazioni che ho in campo sono buone. Forse non ancora per una partita intera, ma per un set e mezzo sì. Ho tanta fiducia nel lavoro che sto facendo.”
    “Allenarmi con Sinner mi ha fatto capire che il livello è ancora lì”La lontananza dal campo non ha scalfito la qualità del suo tennis. Anzi, come racconta lo stesso Berrettini, allenarsi con Jannik Sinner a Monte-Carlo è stato un segnale incoraggiante.“Il tennis ha bisogno di tante cose per essere giocato a questo livello. Si comincia dalla parte fisica, mentale, dalla cura verso i colpi, l’attenzione, l’attivazione che serve per arrivare a uno stato di forma importante.Ho notato subito una cosa, quando mi sono allenato a Monte-Carlo con Jan (Sinner, ndr): non giocavo da tanto tempo, ma il livello è rimasto bene o male lo stesso. Mi sono sentito a mio agio, nonostante fossero passate settimane dall’ultima volta in cui avevo impugnato una racchetta.È una cosa che resta, quella. Quell’entusiasmo resta sempre. E poi ci sono degli automatismi: riconoscere certe situazioni che solo chi fa sport a questo livello può capire. Per fortuna non sono andati via e dimostrano che non ci metta molto a tornare a un livello abbastanza buono.”
    Il tatuaggio e il significato del doloreInfine, una riflessione più profonda. Berrettini ha mostrato sui social uno dei suoi tatuaggi che recita in latino “Questo dolore ti sarà utile” — un messaggio che lo accompagna anche nei momenti più difficili.“È ovvio che sia difficile parlare di dolore quando succedono cose molto più gravi nel mondo. Il mio è relativo, per fortuna, a infortuni, sconfitte o tornei saltati.Però mi sono accorto che quel tipo di sensazioni di rabbia o frustrazione è stato un motore incredibile per tornare e riprendermi quanto tolto.Se incanalato nella giusta direzione, il dolore è fonte di energia: va incanalato o ti porta a terra.Il tatuaggio ricorda proprio questo: quando le cose meno belle succedono, vanno utilizzate per reagire.”
    Matteo Berrettini non nasconde le difficoltà, ma da Vienna manda un messaggio chiaro: la voglia di competere è tornata, così come la fiducia nel suo tennis.Il sogno di rivederlo protagonista in maglia azzurra, magari a Bologna per la Davis Cup Final 8, è più vivo che mai.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Coppa Davis, quote ribaltate dopo il forfait di Sinner: per i bookie ora c’è in pole la Spagna di Alcaraz

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Il forfait di Jannik Sinner in Coppa Davis cambia tutte le carte in tavola. L’Italia, che fino a prima della rinuncia del numero 2 al mondo era favorita sulla lavagna dei bookmaker, viene scavalcata da Carlos Alcaraz e compagni: passa infatti da 3,50 a 2,75 il settimo titolo della Spagna, con l’Italia di Musetti, Cobolli, Berrettini, Bolelli e Vavassori che sale da 1,85 a 5, come riporta Agipronews. Chiudono il podio delle favorite, tutte a quota 6, la Repubblica Ceca, la Francia e la Germania. Più staccate Belgio e Argentina, entrambe a 33.
    Nonostante la defezione del suo tennista più forte, viene comunque offerta a 2,25 – al pari di Spagna e Francia – la possibilità che l’Italia raggiunga la finale. Seguono, per gli esperti, la Germania di Alexander Zverev a 3 e la Repubblica Ceca di Tomas Machac a 4, con il Belgio di Zizou Bergs infine offerto a 7,50. LEGGI TUTTO

  • in

    Adriano Panatta: “Sulla scelta di Sinner per la Davis mi sento un dinosauro parlante, ma non posso dargli torto”

    Adriano Panatta ultimo italiano vincitore a Parigi e Roma (1976)

    Nel tennis moderno, le priorità sono cambiate, e Adriano Panatta non lo nasconde. In un’intervista al Corriere della Sera, l’ex leggenda azzurra ha commentato la decisione di Jannik Sinner di non partecipare alle Final Eight di Coppa Davis 2025, ammettendo il proprio disagio ma anche la consapevolezza che il tennis attuale impone logiche diverse rispetto ai suoi tempi.
    “Ci sono situazioni in cui mi sento un dinosauro parlante, e commentare la decisione di Sinner è una di queste. Ho giocato quando la vecchia Coppa Davis era una delle priorità che si contavano sulle dita di una mano: Roma, Parigi, Wimbledon, la Davis e forse, per ultimi, gli US Open. Degli Australian Open nessuno parlava. Il tennis è cambiato, e non sempre nei modi migliori. Questo non fa che aumentare il mio disagio”.
    Panatta, vincitore della Coppa Davis nel 1976, ha spiegato come in passato il torneo a squadre fosse il fulcro della carriera di un tennista, mentre oggi le scelte ruotano attorno ai grandi tornei individuali e alla gestione del fisico:“Alla Davis non avrei mai rinunciato, e se qualcuno lo avesse fatto, sarebbero stati i compagni e il capitano a chiedere spiegazioni nel modo più duro possibile. Ma non è mai successo. A noi non sarebbe nemmeno passato per la mente. Oggi non è più così. Il tennis è un’altra cosa, e anche i giocatori lo vivono in modo diverso.”
    Pur ammettendo di essere deluso, Panatta ha mostrato comprensione per la decisione di Sinner:“Posso dire che mi dispiace, che uno sforzo l’avrei fatto, ma non posso dargli torto. Sinner dice che la priorità è cominciare bene il 2026, e che una settimana di riposo o di lavoro fa la differenza. Ha ragione: il tennis di oggi richiede un’adesione totale, quasi una devozione. I giocatori sono come Ceo delle aziende che portano il loro nome, militari che devono preparare una missione.”
    L’ex campione romano ha poi sottolineato come la situazione di Jannik sia frutto di un sistema che andrebbe ripensato:“Sinner di Davis ne ha vinte due, ora ha bisogno di una pausa per rilanciare le sue ambizioni: vincere gli Slam, battersi con Alcaraz, riprendersi il numero uno. Queste sono le sue priorità. La finale di Davis è troppo vicina alle Finals, il calendario non aiuta. È un tennis da ripensare nella sua complessità, non per compartimenti stagni. Quando lo faranno, non sarà mai troppo tardi.”
    Un’analisi lucida, quella di Panatta, che unisce nostalgia e realismo: il tennis è cambiato, e anche chi lo ha reso grande deve fare i conti con una nuova era dove la Coppa Davis non è più — come un tempo — “la coppa da non mancare mai”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Lorenzo Musetti, sotto pressione nella corsa verso le ATP Finals di Torino: “Non è una situazione comoda, ma resto fiducioso”

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    Non è un momento facile per Lorenzo Musetti, nonostante si trovi ancora in una posizione di privilegio nella Race to Turin. L’azzurro occupa attualmente l’ottavo posto con 3.485 punti, ma sente sul collo il fiato di diversi avversari che nelle ultime settimane hanno alzato il livello, vincendo tornei e riducendo il margine che lo separa dalla zona di esclusione.
    “La realtà è che non è una situazione molto comoda, anche se ovviamente tutti quelli che mi inseguono dovranno giocare molto bene se vogliono prendermi il posto. Sfortunatamente, vedo che quasi tutti lo stanno facendo (ride), che si stanno avvicinando sempre di più, e questo mi mette addosso una pressione extra”, ha confessato il carrarino in un’intervista pubblicata sul sito dell’ATP.
    Gli ultimi risultati non sono stati negativi, ma nemmeno sufficienti per blindare la qualificazione: quarti di finale a Pechino e Bruxelles, ottavi a Shanghai, piazzamenti che il 95% dei tennisti del circuito firmerebbe volentieri, ma che non bastano quando la concorrenza vince e accumula punti pesanti.
    “In questi ultimi due tornei non sono andato come speravo, ho lasciato scappare buone opportunità per allungare in classifica, ma ora sono qui a Vienna, concentrato solo sul prossimo match. Non voglio perdere tempo a pensare ai punti o al ranking, preferisco concentrarmi sui miei incontri e su quello che posso controllare”, ha spiegato Musetti, che debutterà martedì contro Stefanos Tsitsipas al primo turno dell’ATP 500 di Vienna.
    Nel suo Media Day a Vienna, Lorenzo ha anche voluto mandare un messaggio di incoraggiamento a Holger Rune, fermato da un grave infortunio a Stoccolma. “C’erano tanti nomi in questa corsa, anche Holger, ma purtroppo ha avuto quella brutta lesione. Gli auguro una pronta guarigione e tanta fortuna per il futuro, spero che possa tornare più forte di prima.”Oltre a Rune, Musetti ha riconosciuto che i rivali per un posto alle Finals sono tanti e pericolosi: Felix Auger-Aliassime, Casper Ruud e Daniil Medvedev, tutti vincitori negli ultimi tornei, lo incalzano da vicino.
    Con poche settimane rimaste alla fine della stagione, la missione è chiara: difendere l’ottavo posto e conquistare per la prima volta la qualificazione alle ATP Finals. Una sfida complessa, ma che Musetti vuole affrontare con calma, concentrazione e fiducia nei propri mezzi.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO