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    Rublev dopo la sconfitta con Alcaraz: “Ho giocato meglio che a Wimbledon, è sfuggita per dettagli”

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    Andrey Rublev ha salutato i quarti di finale del Masters 1000 di Cincinnati 2025 con sentimenti contrastanti: la delusione per la sconfitta contro Carlos Alcaraz, ma anche la soddisfazione di aver mostrato un livello competitivo superiore rispetto a quello visto un mese fa a Wimbledon.
    Il russo ha ceduto al numero due del mondo in tre set intensi, nei quali la differenza è arrivata solo nei momenti decisivi. “Credo sia stata una buona settimana, un buon torneo in generale. Ho giocato ad alto livello e oggi meglio che a Wimbledon”, ha spiegato Rublev a *Championnat*. “Mi sento già molto meglio in campo, soprattutto contro i migliori. L’importante adesso è continuare a lavorare sui dettagli”.A Londra Rublev aveva sorpreso portandosi avanti dopo un primo set vinto al tie-break, salvo poi cedere alla distanza. Stavolta la sensazione è stata diversa: più solidità, più consapevolezza, ma ancora qualche errore nei momenti chiave.
    “Ho concesso troppe opportunità a Carlos. Devo migliorare nella chiusura dei punti a rete, nell’attaccare meglio le palle corte. Sono cose che a questo livello fanno la differenza”, ha ammesso il moscovita. “Quando in un momento decisivo ti concedi un pensiero di troppo, arriva un istante di dubbio nella testa e la partita può scappare via. È quello che è successo nell’ultimo game, con qualche doppio fallo e scelte affrettate. A questo livello sono dettagli che pesano”.Rublev, però, non lascia Cincinnati con sensazioni negative: “Gioco meglio, mi sento più pronto. La strada è quella giusta: credere in me stesso, non irritarmi e continuare a lavorare. So che posso crescere ancora”.
    Con il prossimo US Open ormai alle porte, la versione “2.0” di Rublev potrebbe presto mettere alla prova i limiti del suo tennis. Flushing Meadows sarà il banco di prova ideale per capire se questo progresso potrà tradursi in un ritorno stabile nell’élite del circuito.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Andrey Rublev: Dietro la maschera del guerriero, un uomo di profondi valori e una relazione speciale con Fernando Vicente

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    Chi guarda una partita di Andrey Rublev, magari senza conoscere a fondo il personaggio, potrebbe facilmente farsi un’idea superficiale del russo: nervoso, a volte apparentemente fuori controllo, sempre pronto a rimproverarsi e a sgridare il proprio team. Un’immagine “malencarada”, forse anche irrispettosa, che però rappresenta solo una faccia della medaglia. Perché chi vive il tennis da vicino sa che fuori dal campo Rublev è un ragazzo dai valori profondi e dalla grande umanità, e molto di questo lo si deve a Fernando Vicente, suo storico allenatore e ormai vero e proprio membro della famiglia.
    Dopo la qualificazione ai quarti di finale del Masters 1000 di Toronto 2025, Rublev ha risposto in conferenza stampa a una domanda proprio sul rapporto con Vicente, spiegando quanto sia speciale e diversa questa relazione, anche rispetto a molte altre nel circuito ATP: “La nostra relazione va ben oltre quella tra allenatore e giocatore. Fernando è un membro della mia famiglia, lo sarà per tutta la vita, qualunque cosa accada. Ha sacrificato tutta la sua vita privata per starmi vicino nei momenti in cui ne avevo più bisogno, quando ero solo. È un grandissimo coach, ma ancora di più è la migliore persona che potessi trovare in questo mondo del tennis. Abbiamo una connessione incredibile, ci facciamo molte risate insieme”.
    Sul campo, Rublev ammette che i suoi scatti d’ira non lo aiutano, anzi: “Arrabbiarmi non mi fa giocare meglio, anzi, spesso è il contrario”. E sottolinea ancora il ruolo fondamentale di Vicente: “Non lavora per soldi, non ha altri interessi se non quello di aiutarmi perché ci tiene davvero. Ha fatto cose per me che nessun altro allenatore avrebbe mai fatto. Ha valori umani eccezionali, è una persona unica”.
    Il russo riflette anche su come, a certi livelli, siano le scelte personali a fare la differenza più che il cambio di coach: “Forse altri campioni hanno vinto tanti Slam cambiando spesso allenatore, ma quando sei nei primi dieci al mondo nessuno può insegnarti nulla di nuovo. I cambiamenti devi farli tu, non puoi sempre aspettarti che siano gli altri a dirti cosa fare, altrimenti non cresci”.
    Rublev e Vicente rappresentano così un esempio raro e prezioso di rapporto umano che va ben oltre la collaborazione sportiva, una storia di amicizia, fiducia e crescita personale che sta dando grandi frutti sul campo e, soprattutto, fuori.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rublev riapre il dibattito: “Mi annoio a guardare il tennis sulle superfici veloci, manca tattica e spettacolo”

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    L’eterno dibattito sulle superfici del tennis è sempre attuale e, chi meglio dei protagonisti stessi, può affrontarlo con cognizione di causa? Andrey Rublev, finalista lo scorso anno in Canada e giocatore spesso favorito dalle superfici rapide, ha espresso un’opinione netta e per nulla banale nel corso del Masters 1000 di Toronto 2025.
    Il concetto è semplice e schietto, quasi onomatopeico: “pimpampum”. È così che Rublev sintetizza cosa accade in tornei disputati su campi estremamente veloci. Un tennis fatto di battute e un colpo, game rapidissimi, pochi scambi prolungati e tattica ridotta al minimo. Nonostante le lamentele di molti tifosi sulla presunta omologazione e rallentamento delle superfici, secondo il russo è proprio la velocità eccessiva ad appiattire lo spettacolo, rendendo i match meno interessanti da seguire.“L’avanzamento della tecnologia delle racchette e la condizione atletica dei giocatori spinge sempre più verso la potenza, ed è per questo che si cercano palle più lente e superfici più neutre. L’obiettivo è chiaro: regalare al pubblico punti più lunghi e più spettacolo”, sottolinea Rublev in un’intervista a TennisChannel.
    Rublev va oltre e fa un esempio concreto: “Come spettatore, mi diverto molto di più a guardare il tennis sulle superfici lente. Prendiamo Wimbledon: molti pensano sia un torneo veloce, ma in realtà consente grandi scambi, si può passare dalla difesa all’attacco, costruire il punto e scegliere quando prendere l’iniziativa. Ci vuole molta più intelligenza tattica e migliore preparazione atletica, perché bisogna essere rapidi e reattivi”.Il russo cita anche una partita recente come manifesto della sua tesi: “Ho guardato Medvedev contro Popyrin a Toronto, ed era un susseguirsi di servizi e un solo colpo, tanti errori non forzati, impossibile vedere un vero scambio da fondo campo. Eppure Daniil è uno a cui piace giocare da fondo, ma su questi campi è impossibile. Mancano varietà e tattica”.
    Rublev, che si prepara ora ad affrontare Alejandro Davidovich negli ottavi di finale in quella che si preannuncia una battaglia vera, lancia così un messaggio forte: la bellezza del tennis sta nei duelli, nella strategia e nelle variazioni. E il pubblico, forse, si diverte di più quando può vedere tutto questo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sonego esce di scena a Toronto, Rublev rimonta un set all’italiano

    Lorenzo Sonego (foto Getty Images)

    Il solito spirito combattivo, quello che è da sempre il marchio di fabbrica di Lorenzo Sonego, non basta a compensare un rendimento al servizio altalenante dal secondo set e qualche passaggio mal gestito a livello di scelte in momenti importanti nel secondo e terzo parziale. Esce di scena al Masters 1000 di Toronto il torinese, battuto in rimonta da Andrey Rublev per 5-7 6-4 6-3 al termine di due ore e mezza di partita segnata da più errori ed incertezze che fasi spettacolari, pure disturbata da folate di vento a tratti intense. Lorenzo ha servito molto bene nel primo set, ha salvato con freddezza alcune palla break ed è stato bravo a far sentire tutta la sua presenza sul 6-5, andando a prendersi un set meritato vista la qualità espressa quando il punto “scottava”. Nel secondo parziale invece il piemontese è calato con la prima palla e questo l’ha portato a subire sia la risposta del rivale che azzardare alcuni attacchi un po’ affrettati, fattori che hanno dato spinta al russo, progressivamente più aggressivo appena trovava una palla più corta dell’azzurro. Il rammarico per la sconfitta viene da un Rublev tutt’altro che solido, in difficoltà in più momenti quando Lorenzo è stato arrembante e “centrato”, e per come l’italiano abbia giocato male il quinto game nel terzo set, subito dopo aver strappato il contro break al rivale, in quel momento assai nervoso e falloso.
    Questa prestazione canadese conferma pregi e difetti di Sonego nell’ultimo periodo: un tennis offensivo che può mettere in difficoltà anche i più forti, ma senza la continuità necessaria a “completare l’opera”, e anche quanto il suo gioco più efficace sia davvero dipendente dal rendimento del servizio, in particolare per un’efficacia in risposta troppo limitata. Nel match di Toronto Rublev ha servito piuttosto bene nel primo set, ma senza esser mai “ingiocabile”; con la risposta Lorenzo poteva e doveva ricavare di più. Ogni volta che è riuscito a bloccare con giusto timing la risposta e trovare una traiettoria discretamente profonda e offensiva, Andrey è andato in crisi rigiocando palle non così incisive, ideali per essere aggredite. Qua Sonego si è preso punti importanti, ma troppo pochi per arrivare al successo. Finché la sua prima di servizio ha funzionato al massimo, è stato più che in partita, anzi quasi sopra al rivale per spirito combattivo e soluzioni d’attacco. Ma vista la poca forza e continuità con la risposta, appena la prima palla è andata su e giù tutto il suo tennis ha traballato, e anche le esternazioni verso coach Santopadre a sottolinearlo non sono affatto un buon segnale (pure per il rivale…).
    Anche in questo match Sonego ha brillato poco in difesa per i suoi standard, ma del resto da tempo sta cercando di spostare più avanti il baricentro del suo gioco, per sfruttare la potenza col diritto e le qualità di chiusura “di forza” sul net. Una scelta corretta, ma che forse a lungo andare sta un po’ depauperando quelle giocate difensive eccezionali che gli sono valse il simpatico soprannome di “polipo” viste quelle braccia infinite capaci di agganciare ogni palla e rimetterla al di là della rete. In generale Lorenzo anche a Toronto ha mostrato momenti di tennis davvero di qualità, intenso, offensivo, capace di mettere alle corde uno che picchia la palla forte come Rublev, ma troppi gli alti e bassi. Contro un avversario come il russo non te lo puoi permettere se vuoi portare a casa il successo. Dopo aver vinto un bel primo set, non ci voleva il calo con la prima di servizio, e forse era il caso di prendersi rischi massimi in risposta visto che Andrey mostrava chiaramente una sofferenza quando era sbattuto all’indietro dai diritti profondi e veloci del nostro. Non è andata, e l’appuntamento col successo contro un top 15 è di nuovo rimandato e manca da un po’ a livello Masters 1000. La condizione fisica di Sonego pare buona, e questa la base necessaria a sostenere i suoi sforzi. C’è un altro mille tra pochi giorni, testa e gambe a Cincy.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sonego scatta al servizio e gioca un tennis arrembante, servendo con potenza e cercando di aggredire subito col diritto, anche dalla risposta. Infatti il secondo game è complicato per il russo, sorpreso anzi quasi investito dalle risposte del torinese. Con un’ottima prima palla esterna e poi un bel forcing col diritto Andrey impatta 1-1. Nel terzo game Lorenzo sparacchia malamente un diritto in rete dopo il servizio e sul 30 pari commette un doppio fallo, gli costa la prima palla break. La cancella con una bordata di battuta esterna a 216 km/h, imprendibile. Il pressing di Rublev si fa sempre più intenso: il russo alla prima palla di scambio più corta dell’italiano entra forte, come sul rovescio vincente che gli vale un’altra PB, ma ancora col servizio Sonego si salva. Pure una terza, dopo un attacco troppo corto, sempre con la prima palla. 2-1 Sonego. L’incontro torna sui binari del servizio, pochi gli scambi degni di nota e diverse le incertezze in spinta per entrambi, come se fossero un po’ in difficoltà a colpire la palla a massima velocità e controllo, anche per colpa di folate di vento a tratti intense. Soprattutto entrambi hanno percentuali buone di prime palle (oltre il 70%) e col primo colpo di scambio sono incisivi, assai meno in risposta (in particolare l’azzurro). Il russo è bravo ad alternare prime palle molto potenti a slice esterni ben piazzati che l’italiano difficilmente rigioca con sicurezza. Con un altro turno a zero, Sonego si porta 5-4 dopo 37 minuti. Rublev è sotto pressione, ma il diritto è bel “martello”, comanda e guadagna campo fino all’affondo decisivo. Lorenzo vola 6-5 e quando il tiebreak sembra inevitabile, ecco la scossa. Lorenzo attacca subito dalla risposta e il rovescio passante di Andrey vola largo. Poi rimonta ma sul 30-15 Rublev commette il primo doppio fallo del match (pessimo il lancio di palla). Lo riprova anche nel punto successivo, segnale di tensione… Sonego entra in modalità “polipo” in difesa, rimette tutto e trova un passante di rovescio che si abbassa e mette in luce la poca dimestichezza sul net del rivale. Set Point Sonego! Attacca Rublev e chiude di prepotenza. Ma la tensione resta, tanto che la prima palla non c’è e un diritto di Andrey, davvero banale, muore a mezza rete. Il secondo Set Point è quello buono: ancora seconda di battuta, incertezza al lancio e quindi un diritto incerto, a metà campo, con Sonego che non si fa pregare tirando una bordata lungo linea che resta in campo di pochissimo. Quanto basta a regalare al piemontese il set per 7-5. Bravo a salvare le tre palle break e quindi giocare bene al momento decisivo, con Rublev invece assai incerto sotto pressione.
    Sulla spinta del set vinto, Lorenzo riparte fortissimo, ottimo game e 1-0, può fare corsa di testa. Il russo si ritrova, anche per lui buon turno di servizio (1-1). Si ripete lo scenario del primo set: terzo game, turno complicato per Sonego, incluso un doppio fallo. Arriva anche la palla break per colpa di un diritto mal centrato. Stavolta la prima palla non entra, e la risposta aggressiva di Andrey provoca l’errore col diritto dell’italiano, che subisce il primo BREAK del match, 2-1 avanti Rublev. Servizio e diritto sostengono la spinta del russo, 3-1. Si è rotto qualcosa nelle sicurezze dell’italiano, trova poco aiuto dal servizio e spinge male col rovescio. Uno un rete gli costa una palla break sul 30-40. E ancora niente prima palla… tira forte la seconda, veloce e carica di spin, tanto da disarmare la risposta del russo. Si lotta, Andrey fa “scoppiare” la palla col diritto, ma Sonego con la battuta riesce a salvare il game e resta aggrappato al set, sotto 3-2. Qualche rimpianto per l’azzurro nel sesto game, visto che il russo ha servito poche prime ma è riuscito a strappare “solo” due punti (4-2). Non è una buona fase del match, più gli errori dei colpi vincenti (e spettacolari). È calato nettamente il rendimento del servizio dell’italiano, appena sopra il 50%, ma in uno scambio complicato ai vantaggi trova uno slice difensivo difficile che sorprende il rivale. Si lotta, e si soffre, ma Sonego resta a contatto (4-3). Non soffre affatto il russo, game a zero e 5-3. Solo tre punti vinti in risposta da Sonego nel set in quattro turni. Rublev serve per il set sul 5-4, non inizia affatto bene… rovescio in rete, poi errore col diritto, bruttissima spallata in corridoio su di una risposta lemme e centrale. 0-30. Ritrova il servizio Andrey, 30 pari. Arriva uno scambio duro, uno dei più intensi del match, con Lorenzo che riesce a tirare col diritto da sinistra ma alla fine è lui il primo a sbagliare. Esulta Andrey, ecco il Set Point. Non lo gioca bene, si fa sorprendere da un diritto difensivo lungo linea dell’azzurro, ma chiude al secondo con il solito “martellamento” col diritto. 6-4.
    Sonego riparte al servizio nel terzo set, ma la prima palla latita. Un doppio fallo lo fa scivolare sotto 0-30 e dice a Santopadre “Non ne metto più una…”. Rischia quindi con la seconda, per due volte, e gli va bene imprimendo tanto spin alla palla con un rimbalzo assai alto. Perde poi la pazienza Lorenzo all’interno di un lungo scambio e col diritto trova solo il corridoio. Palla break sul 30-40. Ancora una seconda palla vivace e profonda, bel rischio e chance annullata. Discreta bagarre, con qualche scelta errata (una smorzata di Lorenzo da dimenticare…) e un servizio spuntato per l’azzurro. Con un diritto cross fulminante Rublev si prende una seconda PB, ma finalmente il servizio aiuta Sonego. Il BREAK per il russo arriva alla terza chance: attacca con coraggio Sonego ma la palla gli esce corta e il passante di rovescio lungo linea è preciso e vincente. 10 minuti di sofferenza che mandano l’italiano sotto 1-0, male al servizio. Rublev invece chiude a 15 il secondo gioco, consolida il vantaggio sul 2-0. Sonego cerca di aprire il match attaccando a tutta in risposta e strappa i primi due punti nel quarto game, 0-30. Con un’ottima risposta sul 15-30 Lorenzo si procura due palle break sul 15-40. Da destra Rublev trova un curva esterna col servizio favolosa, ma sul 30-40 si scambia e un diritto potente di Sonego da destra provoca l’errore del rivale, per il Contro BREAK, 2 pari. Nel quinto game l’azzurro gestisce male due punti a metà campo, errori che gli costano lo 0-30. Male Lorenzo ora, affonda in rete un diritto su di una risposta tutt’altro che aggressiva del russo, 15-40. Un nuovo BREAK arriva con una stecca di diritto di Sonego, evidentemente innervosito per i due errori di inizio game. Peccato, la rimonta è sprecate, Rublev di nuovo avanti sul 3-2. La bagarre è tutt’altro che finita, errore di Rublev e poi doppio fallo! Un festival degli errori in questa fase, 0-30. Il servizio torna dalla parte del moscovita e anche il diritto è fluido. 4 punti di fila e 4-2, un game che poteva riportare in parità l’incontro. Rublev si porta 5-3, Sonego serve per restare in vita, ma invece è sotto la pressione del russo. Sbaglia un diritto d’attacco, poi uno in difesa, 0-30. La prima palla torna a sostenerlo, 30 pari. Purtroppo è sfortunato, un diritto incoccia il nastro e diventa un assist per Rublev, Match Point sul 30-40. Finisce malamente col doppio fallo. 6-3. Una partita con qualche rimpianto per il break resistito dopo aver impattato sul 2 pari, con un Rublev tutt’altro che sicuro quando messo sotto pressione.

    Andrey Rublev vs Lorenzo Sonego ATP Toronto Andrey Rublev [6]566 Lorenzo Sonego [28]743 Vincitore: Rublev ServizioSvolgimentoSet 3L. Sonego 0-15 0-30 15-30 30-30 30-405-3 → 6-3A. Rublev 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-304-3 → 5-3L. Sonego 15-0 15-15 30-15 40-154-2 → 4-3A. Rublev 0-15 0-30 df 15-30 30-30 40-303-2 → 4-2L. Sonego 0-15 0-30 15-30 15-402-2 → 3-2A. Rublev 0-15 0-30 15-30 15-40 30-402-1 → 2-2L. Sonego 15-0 30-0 40-0 40-15 df ace2-0 → 2-1A. Rublev 0-15 15-15 30-15 40-151-0 → 2-0L. Sonego 0-15 0-30 df 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2A. Rublev 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-4 → 6-4L. Sonego 15-0 30-0 40-0 ace 40-155-3 → 5-4A. Rublev 15-0 30-0 40-04-3 → 5-3L. Sonego 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 ace4-2 → 4-3A. Rublev 15-0 30-0 30-15 30-30 40-303-2 → 4-2L. Sonego 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-403-1 → 3-2A. Rublev 15-0 30-0 40-0 ace 40-152-1 → 3-1L. Sonego 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 df 40-30 40-40 40-A1-1 → 2-1A. Rublev 15-0 30-0 ace 40-00-1 → 1-1L. Sonego 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1A. Rublev 0-15 15-15 30-15 30-30 df 30-40 40-40 40-A5-6 → 5-7L. Sonego 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 40-305-5 → 5-6A. Rublev 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5L. Sonego 15-0 30-0 40-0 ace4-4 → 4-5A. Rublev 15-0 ace 30-0 40-0 40-153-4 → 4-4L. Sonego 0-15 15-15 30-15 ace 40-153-3 → 3-4A. Rublev 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3L. Sonego 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 2-3A. Rublev 15-0 ace 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2L. Sonego 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 30-40 df 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-401-1 → 1-2A. Rublev 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 ace0-1 → 1-1L. Sonego 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 ace0-0 → 0-1
    Statistiche Tennis: Rublev vs Sonego

    Statistica
    Rublev 🇷🇺
    Sonego 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    276
    253

    Ace
    6
    10

    Doppi falli
    2
    5

    Prima di servizio
    58/86 (67%)
    65/110 (59%)

    Punti vinti sulla prima
    51/58 (88%)
    46/65 (71%)

    Punti vinti sulla seconda
    9/28 (32%)
    21/45 (47%)

    Palle break salvate
    2/4 (50%)
    6/10 (60%)

    Giochi di servizio giocati
    15
    16

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    217km/h (134 mph)
    219km/h (136 mph)

    Velocità media prima
    187km/h (116 mph)
    198km/h (123 mph)

    Velocità media seconda
    147km/h (91 mph)
    165km/h (102 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    148
    143

    Punti vinti su prima di servizio
    19/65 (29%)
    7/58 (12%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    24/45 (53%)
    19/28 (68%)

    Palle break convertite
    4/10 (40%)
    2/4 (50%)

    Giochi di risposta giocati
    16
    15

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    14/18 (78%)
    11/16 (69%)

    Vincenti
    29
    27

    Errori non forzati
    35
    40

    Punti vinti al servizio
    60/86 (70%)
    67/110 (61%)

    Punti vinti in risposta
    43/110 (39%)
    26/86 (30%)

    Totale punti vinti
    103/196 (53%)
    93/196 (47%) LEGGI TUTTO

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    Rublev: “Il tennis non è la causa, ma il detonatore. Zverev deve trovare la felicità fuori dal campo”

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    Ogni giorno che passa, Andrey Rublev appare sempre più sereno, sia come uomo sia come tennista. Il russo, notoriamente un “vulcano” di emozioni in campo, ha vissuto periodi in cui la tensione esplodeva in modo incontrollabile, fino a raggiungere un limite che lo ha portato a confessare pubblicamente di aver attraversato una fase di depressione. Da quando ha deciso di parlarne apertamente e affrontare i suoi demoni interiori, Rublev è riuscito a trovare maggiore equilibrio, anche se – ammette lui stesso – certe difficoltà possono riaffiorare. Proprio per questo, oggi la sua voce è tra le più credibili per commentare il momento delicato vissuto da Alexander Zverev.
    Il tedesco ha stupito tutti dopo l’eliminazione al primo turno di Wimbledon, aprendo il cuore in conferenza stampa come mai aveva fatto prima: “Mi sento vuoto e molto solo nella vita, ho problemi a livello mentale. Mi costa trovare gioia fuori dal campo e mi sento davvero molto, molto solo. Non avevo mai provato una cosa simile. Il problema, adesso, non è il tennis, ma trovare qualcosa dentro di me”.
    Rublev ha voluto offrire la sua chiave di lettura sull’argomento, forte anche della propria esperienza personale: “È un discorso molto lungo e complesso, ma la verità è che non ha niente a che vedere con il tennis. Il tennis può essere il detonatore per alcuni di noi. Per me era così: il tennis mi portava a stare male, come penso succeda anche a Zverev. Lui ama il tennis, ma il problema non sono i risultati”.
    Il numero dieci del mondo ha raccontato i passi che ha dovuto compiere per risalire la china: “Nel mio caso, avevo bisogno di lavorare su me stesso. Appena ho iniziato a farlo, le cose sono migliorate. Per me è stato semplice parlarne, e continuo a farlo perché mi aiuta”. Rublev ha sottolineato come il malessere del collega non riguardi tanto la carriera, ma la sfera personale: “Non è una questione di tennis, ma della vita in generale. Tutti abbiamo le nostre battaglie interiori, non importa se sei un atleta o no, prima o poi devi affrontare i tuoi problemi”.
    Impegnato nel torneo di Los Cabos, Rublev aveva già affrontato il tema durante Wimbledon, ribadendo come Zverev viva quasi esclusivamente per il tennis. “Chi non ama o non si appassiona davvero al tennis riesce a vivere in modo più rilassato, magari ha altre priorità. Ma chi ama profondamente questo sport, finisce per sentirsi sotto pressione: il tennis ti spinge al limite”, conclude il russo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rublev conferma: “Voglio continuare con Marat Safin, manca solo qualche dettaglio”

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    Andrey Rublev ha trovato una nuova guida in Marat Safin e la collaborazione tra i due sembra destinata a proseguire, nonostante i risultati non entusiasmanti sulla terra battuta. Arrivato all’ATP 500 di Halle 2025, il tennista russo è stato subito interrogato sulla possibilità di dare continuità a questo rapporto professionale che tanto ha incuriosito il circuito.
    “Ci sono ancora alcuni dettagli da sistemare, ma abbiamo già parlato per continuare insieme. Credo che tutto si risolverà e potremo proseguire il lavoro fianco a fianco,” ha dichiarato Rublev a tennis.com, mostrando grande fiducia nel valore di Safin come consulente tecnico e motivatore.
    Dopo una stagione sul rosso al di sotto delle aspettative, Rublev guarda ora con ottimismo alla parte di calendario sull’erba e alla seconda metà della stagione. La presenza di un campione come Safin al suo fianco, con tutta la sua esperienza e il suo carisma, rappresenta un valore aggiunto nella crescita di Andrey, che punta a ritrovare il feeling con le vittorie e a rilanciare le sue ambizioni nei prossimi mesi.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Ruggito Cobolli! Di potenza s’impone su Rublev è suo l’ATP 500 di Amburgo

    Flavio Cobolli

    Devastante, come un pugile che stronca l’avversario con una serie di cazzotti in faccia dopo averlo bloccato sulle corde, buttandolo di prepotenza a tappeto. Impressionante la potenza, durezza fisica e mentale, aggressività e intensità di Flavio Cobolli nella finale dell’ATP 500 di Amburgo, dominata (6-2 6-4 lo score) contro un incredulo Andrey Rublev, sfidato e battuto sui propri punti di forza, la spinta e potenza in scambio. Il romano vince il secondo titolo in carriera (e in stagione), primo a livello 500, con una prestazione eccellente che ha messo in mostra tutti i pezzi forti del suo repertorio. Sostenuto da una condizione fisica mostruosa e da un piglio leonino, Flavio è entrato in campo benissimo con un piano tattico perfetto: spingere a tutta fin dalla prima palla con la massima intensità, per mettere enorme pressione e tensione emotiva ad un avversario molto forte ma assai fragile quando si ritrova spalle al muro. Così Cobolli si è preso, davvero di potenza, i primi punti, quindi il centro del campo, il ritmo di gioco e anche la testa dell’avversario, totalmente smarrito, poi furibondo e quindi frustrato dall’incapacità di andare sopra alla velocità e intensità dell’azzurro.
    Una partita praticamente perfetta di Cobolli: ha ceduto solo un break quando era in vantaggio di due nel primo set, in totale controllo, e ha disputato un secondo parziale ancora superiore per qualità visto che Rublev si è ripreso, è entrato in partita e c’è stata tanta battaglia, con scambi mozzafiato per intensità e qualità. Bravo anche a reggere la normale tensione al momento di chiudere l’incontro, quando ha commesso un doppio fallo ma, dal 15-40, si è preso quattro punti, bellissimi gli ultimi due (due rovesci vincenti, per niente facili). E pensare che era sbarcato ad Amburgo con un carico di dubbi e alcune brutte sconfitte sul groppone… Cobolli con questa vittoria sale al n.26 nel Live ranking ATP, suo miglior piazzamento. Che grandissima soddisfazione!
    La finale è stata tecnicamente senza storia. Cobolli ha comandato il ritmo di gioco con i suoi drive davvero intensi, giocati quasi sempre dritto per dritto, per “investire” il rivale a furia di un ritmo e profondità alla fine insostenibili, una palla a destra e poi una a sinistra, forte e assai centrato anche col rovescio (col lungo linea si è preso punti importantissimi). Per la variazioni passare altrove, “Cobbo” ha martellato dalla prima all’ultima palla senza mai scomporsi, gestendo con sorprendente facilità le palle progressivamente più veloci dell’avversario, non andando quasi mai fuori giri. Questo è stato l’aspetto tecnico più interessante nella prestazione di Flavio: quanto sia riuscito a spingere forte, sia per potenza pura che per tenuta a quella velocità, commettendo davvero pochi errori in rapporto al rischio profuso. Capita spesso a Cobolli di esagerare, sparacchiando via; oggi rari questi momenti, mentre in questo e peggio è incappato Rublev, furibondo per il non riuscire ad imporre la sua spinta sopra a quella dell’italiano. Cobolli è stato semplicemente più aggressivo, ha tirato ancor più forte e l’ha fatto con una combinazione di profondità e tenuta che hanno reso vano ogni tentativo del russo. Andrey non brilla per lucidità e anche lui varia poco o niente, ma è stato impressionante come Flavio nel secondo set, quando il moscovita si è sbloccato e c’è stata battaglia, non sia finito quasi mai sotto. E quando il russo è riuscito a prendere il comando, la tenuta di Cobolli è stata eccezionale, bravo a reggere e contro battere.
    Una grandissima prestazione e più importante vittoria in carriera, che riscatta le ultime settimane non all’altezza (in particolare Roma) e lancia l’azzurro verso un Roland Garros che può vederlo protagonista se manterrà questa brillantezza fisica e mentalità. Duro come l’acciaio, potente e aggressivo, questo Cobolli è un signor giocatore. Vittoria meritatissima.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Cobolli inizia la finale meglio di Rublev, è aggressivo in risposta e la pressione provoca prima un errore del russo poi addirittura il doppio fallo sul 15-40. Flavio si ritrova avanti di un break immediato ed è bravo ad arginare subito il tentativo di reazione del rivale, rimontando da 0-30 con tanta energia. 2-0. Rublev è stordito, non accetta mentalmente di esser finito sotto, quasi di non essere entrato in partita, tanto che dopo un’altra risposta eccellente di Cobolli scaraventa a terra la racchetta. Flavio è fortunato con un nastro che accorcia tanto la traiettoria della palla, quindi tira un passante a tutto braccio che trafigge Andrey. 0-40! Fantastico Cobolli, gran risposta lungo linea e via avanti a prendersi il punto col diritto. 3-0 con doppio break. Lo sguardo smarrito di Rublev al suo angolo è tutto un programma, e l’ennesima racchetta sul ginocchio gli provoca una ferita. Flavio  è un “muro”, spinge con energia e comanda, il russo non riesce ad andare sopra alla spinta dell’azzurro. Incredibile la sicurezza del romano, fa tutto bene e si prende tutto, vola 4-0 con un parziale micidiale di 13 punti a 3, il tutto in soli 14 minuti. Nel quinto game inizia a funzionare la prima di servizio del russo, finalmente muove lo score (4-1). Rublev si è sciolto, in risposta trova profondità e sul 30-40 Cobolli esagera, commette il secondo errore del game che gli costa un break, 4-2. Il turno di servizio perso ha l’effetto di una miccia per Flavio, che tira due accelerazioni fantastiche, prima un rovescio lungo linea e poi un altro cross. Rublev incassa a testa bassa, sbaglia un colpo di scambio e si ritrova sotto 0-40. Con zero pazienza il moscovita tira 4 metri largo un rovescio, scaraventato solo di rabbia. Nuovo allungo di Cobolli, 5-2. Flavio annulla una chance al rivale e chiude al primo set point, buon servizio esterno che provoca l’errore in risposta di Rublev. 6-2, mezz’ora di tennis dominato dal romano. Male il moscovita: 11 errori e solo 3 vincenti, il tutto condito da un atteggiamento pessimo. Irreprensibile invece l’azzurro.
    Dopo una sosta negli spogliatoi, Rublev riparte al servizio nel secondo set. Sembra essersi calmato, serve meglio e con i piedi quasi sulla riga di fondo conduce gli scambi, senza esagerare, meno rigido e più concentrato. La dimostrazione di questo Rublev più centrato e controllato viene dallo scambio, rovescio vs. rovescio, condotto e vinto nel terzo game, punto che gli vale il 2-1 e che con l’attitudine del primo set avrebbe certamente perso commettendo un errore. Gli scambi si fanno molto intensi, entrambi tirano forte e lo fanno allo stesso tempo, la battaglia si è accesa. Durissimo lo scambio da 19 colpi vinto da Flavio, terrificante la bordata seguente di Andrey. 2 pari. Cobolli ha una piccola chance nel quinto game, quando sul 30 pari comanda ma un diritto (che sarebbe stato probabilmente vincente) incoccia il nastro e non passa. 3-2 Rublev. Nel sesto game il russo si fa trovare pronto dopo un errore banale dell’azzurro, entra forte in risposta e si prende il vincente che gli vale il 15-40. Si gioca male la seconda Andrey, comanda ma spedisce di poco largo un diritto. Cobolli annulla anche una terza chance, grande esecuzione con in diritto potentissimo al volo, ottimo il controllo vista la velocità. Micidiale l’undicesimo punto del game, un braccio di ferro totale, chiuso al 31esimo colpo con una mazzata di diritto imprendibile. Agonismo e fisicità totali. Il pubblico apprezza lo sforzo, la potenza e battaglia in atto. 3 pari, dopo 18 punti uno più lottato dell’altro. Flavio è bravissimo nell’avventarsi in risposta sul 30 pari, il diritto è imprendibile e gli vale una palla break a dir poco cruciale. Rublev non mette la prima, e uff! Tocca il nastro sulla seconda… Sfiora il doppio fallo il russo e poi è il primo a cedere al termine di un altro scambio durissimo, un martellamento dal centro sfiancante. La durezza di Cobolli ha ancora la meglio, BREAK e 4-3, è a due passi dal titolo. Ancora di intensità e spinta totale l’azzurro vince un altro gran game (5-3) con il russo che si tira racchettate per sfogarsi, visto che sulle palle del nostro finisce sotto… Serve per il match Cobolli sente un po’ la tensione. Si butta avanti ma la “parata” è lunga. Con un doppio fallo sul 15-30 concede due palle che riaprirebbero la partita. Che Coraggio!!! Gran servizio sulla prima, rovescio lungo linea difficilissimo dal centro, con la palla che parte per la tangente ma resta nella riga. Con un servizio esterno, ecco il Championship Point! Richiede la stessa palla, piccola grande scaramanzia, sotto gli applausi del pubblico che ha adottato la sua grinta e spinta nella settimana. Chiude con un altro rovescio lungo linea. BELLISSIMO! Crolla a terra, che vittoria, bellissima! Grandissimi applausi.

    Andrey Rublev vs Flavio Cobolli ATP Hamburg Andrey Rublev [3]24 Flavio Cobolli66 Vincitore: Cobolli ServizioSvolgimentoSet 2F. Cobolli 15-0 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-404-5 → 4-6A. Rublev 15-0 30-0 30-15 40-153-5 → 4-5F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-403-4 → 3-5A. Rublev 0-15 15-15 30-15 30-30 30-403-3 → 3-4F. Cobolli 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace3-2 → 3-3A. Rublev 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-302-2 → 3-2F. Cobolli 0-15 df 15-15 30-15 30-30 40-302-1 → 2-2A. Rublev 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-301-1 → 2-1F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1A. Rublev 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-5 → 2-6A. Rublev 0-15 0-30 0-402-4 → 2-5F. Cobolli 15-0 15-15 15-30 30-30 30-401-4 → 2-4A. Rublev 15-0 15-15 30-15 40-150-4 → 1-4F. Cobolli 0-15 15-15 ace 30-15 40-150-3 → 0-4A. Rublev 0-15 df 0-30 0-400-2 → 0-3F. Cobolli 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-1 → 0-2A. Rublev 0-15 0-30 15-30 15-40 df0-0 → 0-1

    Statistica
    Rublev 🇷🇺
    Cobolli 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    207
    270

    Ace
    2
    2

    Doppi falli
    2
    2

    Prima di servizio
    24/46 (52%)
    41/72 (57%)

    Punti vinti sulla prima
    15/24 (63%)
    23/41 (56%)

    Punti vinti sulla seconda
    8/22 (36%)
    21/31 (68%)

    Palle break salvate
    0/4 (0%)
    6/7 (86%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    102
    246

    Punti vinti sulla prima di servizio
    18/41 (44%)
    9/24 (38%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    10/31 (32%)
    14/22 (64%)

    Palle break convertite
    1/7 (14%)
    4/4 (100%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    3/7 (43%)
    2/5 (40%)

    Vincenti
    10
    25

    Errori non forzati
    23
    24

    Punti vinti al servizio
    23/46 (50%)
    44/72 (61%)

    Punti vinti in risposta
    28/72 (39%)
    23/46 (50%)

    Totale punti vinti
    51/118 (43%)
    67/118 (57%) LEGGI TUTTO

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    US Open 2025: Rublev farà coppia con Muchova nel doppio misto

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    Le modifiche al calendario del US Open 2025, con cui gli organizzatori intendono valorizzare il torneo di doppio misto, sembrano iniziare a dare i loro frutti. Un numero crescente di giocatori e giocatrici di alto livello sta mostrando interesse per questa specialità, e Andrey Rublev è l’ultimo ad aver confermato la sua partecipazione.
    Il tennista russo, noto principalmente per le sue prestazioni in singolare, ha deciso di mettersi alla prova anche nel doppio misto e lo farà in coppia con la ceca Karolina Muchova, giocatrice dotata di grande tecnica e varietà di colpi.Questa nuova coppia si aggiunge alla lista di nomi illustri che hanno già annunciato la loro presenza nel tabellone di doppio misto dello Slam americano, confermando il crescente interesse per questa specialità che, negli ultimi anni, era stata considerata quasi marginale nei grandi tornei.La decisione degli organizzatori del US Open di rivedere la programmazione per dare maggiore visibilità e importanza al doppio misto sembra quindi rivelarsi una strategia vincente, capace di attrarre anche stelle del calibro di Rublev, attualmente tra i migliori dieci giocatori del mondo.Resta da vedere se questa tendenza continuerà e quanti altri big del tennis mondiale sceglieranno di partecipare a questa specialità, contribuendo a rivitalizzare una modalità di gioco che combina abilità tecniche diverse e offre al pubblico partite spesso spettacolari.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO