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    La schiettezza di Rublev: “Sono in Top10, ma penso di essere uno dei peggiori in molte cose. Sinner? Non riesco ad immaginare lo stress che ha subito”

    Rublev e Sinner agli Australian Open 2024

    È stridente, quasi disarmante, il contrasto tra i “due” Rublev. Sì, due versioni totalmente diverse di un tennista davvero particolare e per questo a suo modo affascinante. Non sono affatto sovrapponibili l’Andrey che in campo perde totalmente di vista il controllo e la lucidità, in grande difficoltà a gestire la pressione, e quello riflessivo, pacato e anche piuttosto interessante quando fuori dal gioco riflette su se stesso, la vita sul tour e non solo, dando punti di vista originali e mai banali. Impegnato a Londra nel gran finale UTS (la serie di esibizioni organizzate da Mouratoglou), Rublev ha rilasciato diverse dichiarazioni a raccolte da AFP, Eurosport e altri media. È interessante riproporne alcune, soprattutto quelle nelle quale si mette a nudo affermando di essere il “top10 più scarso in tante cose”, la sua difficoltà nel tenere i nervi saldi e anche parole importanti a sostegno di Jannik Sinner, travolto in modo ingiusto da un’ondata di diffidenza dopo la brutta vicenda Clostebol, ancora ben lontana dalla sua conclusione. Andrey esprime enorme apprezzamento per Jannik, per come ha gestito le enormi difficoltà affrontate nel 2024, trasformate in benzina per far correre a mille all’ora il suo tennis in campo.
    “Il gap con Sinner e Alcaraz? C’è un po’ di tutto. L’aspetto principale è ovviamente mentale, ma ci sono anche molti aspetti del mio gioco nei quali sono assai lontano da loro“, racconta Rublev. “Sono tra i primi 10, ma mi ritengo uno dei peggiori giocatori a rete! Gli altri tra i primi 10 possono colpire la palla da posizioni difficili; le mie a volte finiscono fuori dal campo di metri. Sto cercando di lavorare su tanti dettagli, ci dedico più tempo di prima. In passato, ero ossessionato solo dal mio diritto; oggi, sono un po’ più aperto a lavorare su altre cose in allenamento”. In effetti è sempre stato enorme il gap di rendimento del suo diritto rispetto agli altri colpi, lacune ha aprono il fianco agli affondi dei rivali.
    Rublev è diventato famoso per i suoi sfoghi in campo, scatti d’ira talmente violenti da essersi ferito con la propria racchetta in più di un’una occasione. Scene tutt’altro che idilliache e che mostrano la sua eccessiva fragilità. Ha ammesso di aver cercato un aiuto professionale per gestire i suoi problemi di rabbia, ma per ora sta procedendo un passo alla volta. “Ci sto provando. Ma onestamente, è un lavoro a lungo termine. A volte si progredisce, poi si regredisce un po’”, afferma il russo. “Ci sono molti fattori che possono farti perdere la calma e ricadere nelle tue vecchie abitudini. Certo, voglio migliorare. Ma ci vuole tempo. Sono situazioni che ancora gestisco a fatica”.
    Patrick Mouratoglou ha affermato in passato che Rublev probabilmente “ha bisogno di quella follia” per giocare al suo massimo. “Quando succede questo penso che gli faccia male e penso che danneggi i suoi risultati” afferma il coach francese. “Ha avuto questi comportamenti all’UTS, a Dubai e altrove, penso che sia uno dei motivi per cui ha sofferto così tanto quest’anno. Ritengo che abbia bisogno di un po’ di quella follia per giocare al meglio, e se cerca di controllarla perché ha paura di andare troppo oltre, allora fa fatica a trovare il suo tennis, quindi è una linea sottile che è difficile da trovare per lui”.
    Così la pensa il diretto interessato: “Ho imparato tante cose recentemente. A livello di risultati ho avuto tanti alti e bassi, ma vorrei che tutte le mie brutte stagioni finissero così… L’anno è stato interessante, sono maturato e mi ha aiutato a crescere. Il mio primo obiettivo per il 2025 non è un risultato in particolare ma stare bene mentalmente“.
    Molto importanti sono le parole spese dal moscovita per il nostro Jannik Sinner. “Quello che è riuscito a fare quest’anno è davvero impressionante. Non si augura a nessuno di passare quel che ha passato lui. Non riesco ad immaginare lo stress e l’ansia che ha provato durante tutto questo periodo. Nonostante tutto se l’è cavata benissimo. Ha continuato a giocare al suo miglior livello ed è riuscito a dominare il circuito, vincendo grandi titoli”.
    Questo invece il parere di Rublev sulla super-coppia Djokovic Murray, con più di un dubbio su quanto lo scozzese possa realmente aiutare il serbo. “Novak è uno dei migliori giocatori della storia, quindi non so se Murray potrà dargli qualcosa, ma l’aspetto positivo è che sembrano buoni amici, quindi l’energia positiva a volte dà molto più di ogni altra cosa. Djokovic sa tutto del tennis, lo conosce meglio di chiunque altro, magari sarà l’amicizia con Andy fargli provare qualcosa di diverso e, per esempio, sembrare più fresco o più motivato. Sarà divertente perché Nole a volte è troppo emotivo in campo e parla male alla sua squadra nel corso dei match, quindi vediamo come Murray reagisce a quelle situazioni”, conclude Rublev.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Rublev si racconta: “Il 2024 mi ha fatto crescere come uomo”

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    In un’intervista rilasciata a Tennis Majors, Andrey Rublev ha fatto il punto su un 2024 che, nonostante le critiche, ha visto il russo chiudere tra i top 8 mondiali con un bilancio di 43-27, la vittoria del Masters 1000 di Madrid e la finale in Canada.Le parole di Rublev mostrano un atleta in piena evoluzione personale, consapevole che il miglioramento professionale passa necessariamente attraverso la crescita umana.
    Un Anno di Lezioni“Fuori dal campo, il tennis quest’anno mi ha dato molte lezioni da cui ho imparato e che mi hanno fatto crescere,” ha rivelato Rublev. “Oggi sono più maturo, vedo le cose da una prospettiva diversa, in un modo in cui non le avevo mai viste prima.”
    La Transizione verso la Maturità“Tutto è collegato, il mio comportamento in campo era influenzato da quello che mi stava succedendo fuori,” ha spiegato il russo. “Crescere significa comportarsi meno da bambino e più da uomo maturo, da adulto. Ho ancora molti lati infantili, ma dopo questa stagione devo lasciarmi alle spalle certi atteggiamenti.”
    Il Lavoro MentaleRublev ha rivelato di lavorare con degli psicologi: “Ogni aiuto è prezioso. Cerco di imparare da loro e allo stesso tempo da me stesso. Studio il perché di certi miei comportamenti e come funziona la vita in generale. Piano piano sto capendo e comprendendo le cose.”
    Bilancio della Stagione“Dal punto di vista tennistico, ho avuto molti alti e bassi quest’anno, quindi potrebbe sembrare una stagione non molto buona. Tuttavia, ho finito tra i primi otto al mondo, che è incredibile. Spero che tutte le mie peggiori stagioni finiscano così, considerando che molti giocatori hanno fatto un anno incredibile finendo 12° o 15°.”
    La Chiave del Successo“Tutto si basa sulla mentalità, su come mi sento fuori dal campo. Alla fine, come ti senti fuori dallo sport si riflette in come ti sentirai in campo. È impossibile avere una mentalità di ferro in un ambito e non averla nell’altro. Nel lungo termine tutto si equilibrerà, fino a sentirti bene ovunque. Se stai bene con te stesso, il resto verrà da sé.”
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Fernando Vicente e la sfida mentale di Rublev: “I russi sono troppo Infelici”

    Andrey Rublev nella foto – Foto Antonio Fraioli

    In un’approfondita intervista al portale Championat, Fernando Vicente, storico allenatore di Andrey Rublev, ha offerto uno spaccato interessante sulla mentalità dei tennisti russi e sulle sfide che il suo pupillo deve affrontare per raggiungere il massimo livello.
    Vicente, che allena Rublev da nove anni, ha evidenziato i progressi mentali mostrati dal russo nelle recenti ATP Finals, nonostante i risultati non siano stati positivi. “Rispetto all’anno scorso, quando dopo un set perso era un disastro mentale, quest’anno ha mostrato un atteggiamento migliore. Sono orgoglioso del suo comportamento in campo, anche se mi rattrista che tanto impegno non abbia portato risultati”, ha spiegato l’allenatore spagnolo.
    Parlando della mentalità russa, Vicente ha condiviso un’osservazione interessante: “I russi sono persone molto sincere e naturali, non fingono. È molto facile lavorare con loro, ma l’unica cosa che non mi piace, e ne parlo spesso con Marat Safin, è che tendono a essere troppo infelici”. Un aspetto che ha spinto Vicente a chiedere proprio a Safin di aiutare Rublev a comprendere meglio queste dinamiche culturali.
    Per quanto riguarda il 2024, l’allenatore ha valutato con un “4 su 10” il comportamento in campo di Rublev, ricordando anche l’incidente di Dubai che ha portato alla sua squalifica. Nonostante ciò, Vicente rimane ottimista sul futuro: “Non sono d’accordo con chi dice che non vincerà mai uno Slam. Andrey è uno dei migliori giocatori del circuito. Il suo corpo è pronto per vincere un major, non soffre più di crampi ed è preparato per match di cinque ore. Dobbiamo solo migliorare il gioco e l’aspetto mentale”.Vicente ha anche analizzato il divario con i top player: “La distanza tra Andrey, Carlos [Alcaraz] e Jannik [Sinner] è ora molto grande, non mentirò. Alcaraz ha un fisico che gli permette di volare in campo e difendere in modo incredibile. Entrambi servono magnificamente. Il divario è ampio, ma è proprio questo che dobbiamo cambiare”.
    Per il 2025, gli obiettivi sono chiari: migliorare il secondo servizio, la precisione sotto rete e la difesa. Una sfida complessa ma stimolante per il numero 8 del mondo, che cerca di trasformare il suo talento indiscusso in risultati ancora più prestigiosi.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2024: tra record e bilanci di fine stagione. Ruud nella storia, Alcaraz verso i 10 milioni di dollari, Djokovic pensa all’Australia

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Antonio Fraioli

    Le ATP Finals 2024 hanno portato alla luce diversi spunti interessanti per quanto riguarda i protagonisti del tennis mondiale. Carlos Alcaraz, eliminato nella fase a gironi a Torino, può comunque sorridere per una stagione economicamente straordinaria: lo spagnolo ha già accumulato 9.850.338$ in prize money, cifra che potrebbe superare i 10 milioni considerando i potenziali bonus della Coppa Davis.
    Novak Djokovic chiuderà l’anno come numero 7 del ranking ATP, un piazzamento notevole considerando i pochi tornei disputati. Il serbo si presenterà agli Australian Open 2025 in una posizione del seeding che potrebbe portarlo ad affrontare nei quarti uno tra Sinner, Alcaraz, Zverev o Medvedev (con il russo che potrebbe ancora perdere la quarta posizione).
    Casper Ruud continua a brillare alle ATP Finals, raggiungendo le semifinali nelle sue prime tre partecipazioni al torneo dei maestri. Un’impresa riuscita in precedenza solo a sette leggende del tennis, tra cui Federer, Lendl, Connors e Vilas.
    Andrey Rublev lascia Torino senza vittorie dopo la sconfitta con Ruud, ma con importanti lezioni apprese sulla gestione mentale: “Mi sento molto bene. Due settimane fa avrei detto che essere qui era già più che sufficiente”, ha dichiarato il russo in conferenza stampa. “Ho giocato tre buone partite con la mentalità giusta. La lezione più importante è mantenerla così per il prossimo anno, essere così per la maggior parte del tempo”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ruud vince un set contro Rublev, sarà l’avversario di Sinner in semifinale alle ATP Finals

    Casper Ruud (foto Antonio Fraioli)

    È Casper Ruud l’avversario di Jannik Sinner nella seconda semifinale delle Nitto ATP Finals 2024. Al norvegese nell’ultimo match dei round robin (gruppo Newcombe) bastava vincere un set contro Andrey Rublev per aggiudicarsi matematicamente il secondo posto nel girone dietro a Zverev, vincitore nelle sue tre partite. Casper si è imposto nel primo set per 6-4, staccando così il biglietto per la semifinale. Andrey ha una reazione d’orgoglio, gioca un secondo set di ottima qualità e alla fine lo vince per 7-5. Nel terzo set invece il moscovita cala d’attenzione e subisce un break nel terzo game che manda avanti il norvegese, poi solido e bravo a chiudere per 6-2 con un altro break. Jannik e Casper disputeranno la partita serale, ore 20.30.

    L’ultimo match dei round robin tra Ruud e Rublev avanza sui turni di servizio con un discreto ritmo negli scambi. Sul 3 pari Rublev, al servizio, incappa in errori ed incertezze e concede tre palle break sullo 0-40. Ruud si prende il break sul 15-40 con un rovescio lungo linea vincente che lascia fermo il rivale. Appare scoraggiato il russo, la sua qualificazione alle semifinale è legata ad una vittoria in due set, ma Ruud è rapido e preciso, sbaglia poco e spinge molto. Casper serve per il primo set sul 5-4 e non trema: solido col diritto guadagna campo e affonda. Chiude per 6-4 al secondo set point, con servizio potente al centro. Questo set chiude definitivamente la contesa per l’ultimo posto in semifinale: è di Casper.
    La partita ovviamente prosegue, anche se ormai i giochi sono fatti. Rublev non crolla di motivazione, alla fine ogni vittoria alle Finals è prestigiosa, porta punti per il ranking (e soldi), quindi continua a martellare con il suo diritto dopo un solido servizio. Ruud semmai sembra più cauto, ha fin troppo arretrato il raggio di azione e gioca spingendo meno rispetto al primo set, è più attendista. Il set avanza sui turni di servizio e schemi piuttosto monocorde, spinta col diritto per entrambi, il primo che prende il comando tende a chiudere il punto o forzare l’errore dell’avversario. Di chance in risposta nemmeno l’ombra. Si gioca con meno tensione, Rublev si lascia andare a un ampio sorriso dopo aver mancato un serve and volley difficile. Sul 5-4 Rublev, il russo in risposta lascia correre il braccio e sul 30 pari con un rovescio cross vincente si procura due set point. Rischia sul primo ma sbaglia, mentre il secondo è annullato da un ottimo servizio del norvegese. Ruud si salva ma Rublev continua a martellare alla massima potenza col diritto sul 6-5 e alla fine strappa il set per 7-5 al quarto set point.
    Dopo l’ottimo rush finale nel secondo set, Rublev perde concentrazione e la misura del campo nel terzo game, che chiude a zero con un brutto doppio fallo. Ruud consolida il vantaggio con un turno di battuta senza sbavature, 3-1, ormai padrone del campo, quindi strappa poi un secondo break che lo porta saldamente al comando sul 5-2, a un passo dalla vittoria. Il norvegese chiude in bellezza attaccando la rete e prendendosi gli applausi del pubblico. Finisce 6-2 per Ruud dopo un’ora e tre quarti. Seconda semifinale alle ATP Finals per Casper. L’appuntamento per il russo è ancora rimandato.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    [6] Casper Ruud vs [8] Andrey Rublev
    ATP Nitto ATP Finals Casper Ruud [6]656 Andrey Rublev [8]472 Vincitore: Ruud ServizioSvolgimentoSet 3C. Ruud 15-0 30-0 30-15 40-155-2 → 6-2A. Rublev 15-0 15-15 15-30 15-404-2 → 5-2C. Ruud 0-15 15-15 30-15 40-15 ace3-2 → 4-2A. Rublev 15-0 15-15 df 30-15 40-15 ace3-1 → 3-2C. Ruud 15-0 30-0 40-0 40-15 ace2-1 → 3-1A. Rublev 0-15 0-30 0-40 df1-1 → 2-1C. Ruud 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 df0-1 → 1-1A. Rublev 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2C. Ruud 0-15 15-15 15-30 15-40 30-405-6 → 5-7A. Rublev 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-30 ace5-5 → 5-6C. Ruud30-40 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 A-404-5 → 5-5A. Rublev 15-0 30-0 ace 30-15 40-154-4 → 4-5C. Ruud 15-0 15-15 30-15 ace 40-153-4 → 4-4A. Rublev 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4C. Ruud 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-3 → 3-3A. Rublev 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 ace2-2 → 2-3C. Ruud 15-0 ace 30-0 40-0 ace 40-15 ace1-2 → 2-2A. Rublev 15-0 30-0 40-0 ace ace1-1 → 1-2C. Ruud 15-0 15-15 30-15 40-15 ace ace0-1 → 1-1A. Rublev 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1C. Ruud 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 ace 40-305-4 → 6-4A. Rublev 0-15 15-15 30-15 40-155-3 → 5-4C. Ruud 15-0 15-15 30-15 ace 40-154-3 → 5-3A. Rublev 0-15 df 0-30 0-40 15-403-3 → 4-3C. Ruud 15-0 15-15 15-30 30-30 40-302-3 → 3-3A. Rublev 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-2 → 2-3C. Ruud 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-2 → 2-2A. Rublev 0-15 15-15 ace 30-15 ace 30-30 40-301-1 → 1-2C. Ruud 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-300-1 → 1-1A. Rublev 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    ATP Finals: Ruud-Rublev decisiva per le semifinali, Alcaraz eliminato

    Andrey Rublev nella foto – Foto Antonio Fraioli

    Serata cruciale alle ATP Finals 2024 con lo scontro diretto tra Casper Ruud e Andrey Rublev per l’accesso alle semifinali. Per il norvegese Ruud la strada è più agevole: gli basterà vincere un set o conquistare sette game per qualificarsi in caso di vittoria di Rublev. Il russo, invece, deve vincere in due set concedendo al massimo sei game per sperare nel passaggio del turno.
    Carlos Alcaraz è matematicamente eliminato dal torneo. Il tennista spagnolo, che non ha più possibilità di qualificazione nemmeno in caso di vittoria di Rublev su Ruud, può ora concentrarsi sul prossimo impegno: la Coppa Davis 2024 a Malaga.La serata si preannuncia particolarmente tesa al Pala Alpitour di Torino, con Ruud e Rublev che si contenderanno l’ultimo posto disponibile per le semifinali del torneo dei maestri.
    John Newcombe GroupPos | Player | Match W/L | Set W/L | Set W% | Game W/L | Game W%1 | 🇩🇪 A. Zverev | 3-0 | 6-0 | 100.00% | 38-27 | 58.46% – Q2 | 🇪🇸 C. Alcaraz | 1-2 | 2-4 | 33.33% | 29-35 | 45.31%3 | 🇳🇴 C. Ruud | 1-1 | 2-2 | 50.00% | 22-19 | 53.66%4 | 🇷🇺 A. Rublev | 0-2 | 0-4 | 0.00% | 17-25 | 40.48%
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    L’urlo di Alcaraz: ritrova smalto e batte Rublev alle ATP Finals. Decisiva la sfida con Zverev venerdì

    Carlos Alcaraz (foto Fraioli)

    “Non stavo così bene, ma… non c’ho pensato. Sono sceso in campo a giocare e dare tutto quel che avevo, cercando di vincere e divertire il pubblico”. Missione compiuta. Così Alcaraz ha parlato a caldo dopo aver battuto Rublev nel suo secondo match alle Nitto ATP Finals, un 6-3 7-6(8) al termine di una buona partita che ha visto lo spagnolo non al meglio ma nettamente in crescita rispetto alla versione abulica dell’esordio, battuto da Ruud. Il russo ha messo in campo tutto quel che aveva, ha spinto tanto e servito discretamente, ma le sue solite incertezze sotto pressione nella seconda parte del primo set gli sono costati i break che hanno rotto l’equilibrio. Molto tirato il secondo set, nessuna chance e tiebreak, dove il russo ha avuto anche due set point, ma come se li è giocati bene Carlos. Da campione.
    Il 21enne di Murcia ha servito davvero bene chiudendo l’incontro con 10 Ace, il 70% di prime palle in gioco vincendo l’84% dei punti, ed eccellente il 63% di trasformazione con la seconda; forte di una battuta così costante, ha condotto con totale agio i suoi game (non ha concesso alcuna palla break) e questo gli ha permesso di restare rilassato e focalizzato. E quando Alcaraz gioca sereno e libero dalla pressione son dolori per gli altri… Si concentrato sul contenere le sfuriate del rivale, cambiando marcia con alcune zampate bellissime che hanno esaltato il pubblico torinese e gli hanno dato la spinta per gli allunghi decisivi nel primo set e nel tiebreak. Alcuni diritti di Carlos hanno dell’incredibile per anticipo e controllo. Magistrali. Solido, centrato, ancora non il miglior Alcaraz, siamo lontani da quella furia travolgente e quell’anticipo che lo rende irresistibile, ma lo spagnolo si è mosso piuttosto bene per velocità degli spostamenti e tenuta nello scambio. I severi problemi di respirazione accusati nel primo incontro e negli allenamenti successivi sembrano superati. Dopo i dubbi di stamattina, gioca – non gioca, Carlito sembra deciso a spingere nel torneo ed affrontare Zverev venerdì in una partita che per lui sarà decisiva.
    Rublev non è dispiaciuto, se c’è stata una discreta partita con molti punti divertenti è soprattutto per merito suo. Ha forse fiutato l’occasione, con un Alcaraz non al meglio, memore di quel che era successo a Madrid lo scorso maggio, dove un Carlos non al meglio era crollato sotto il pressing del moscovita. Ha spinto tanto Andrey, reggendo discretamente bene anche sulla diagonale di rovescio, dove il gap con lo spagnolo a livello di sicurezza e spinta è ampio; anche lui ha messo in campo il 70% di prime, vincendo tre punti su quattro e più del 50% sulla seconda, ma il computo errori-vincenti è nettamente a favore di Alcaraz. Dove Rublev ha perso l’incontro è in risposta: pochissimo sulle prime dello spagnolo ma anche sulle seconde, dove poteva e doveva trovare punti importanti o almeno aperture per mettere più pressione al rivale. Per i suoi standard delle ultime settimane, dove hanno fatto il giro del mondo le sfuriate incontrollate di rabbia autodistruttiva, è stato bello tranquillo e focalizzato. Rublev ha giocato una buona partita, è stato Alcaraz a vincerla con la sua maggior qualità complessiva, non Andrey a buttarla via.
    La buona notizia per Alcaraz, oltre alla vittoria che lo tiene in vita nel torneo, è il miglioramento generale nella condizione atletica ed agonistica. Più vivo con le gambe e con piedi, è riuscito in più fasi ad aggredire la palla veloce del rivale entrando con forza e precisione. Molte accelerazioni col diritto hanno lasciato di sasso il rivale, ed esaltato il pubblico torinese. La sensazione è che contro lo Zverev ammirato nella prima partita del torneo servirà un Alcaraz ancora superiore. Sasha sta servendo molto bene, meglio di Rublev; rovescio contro rovescio il tedesco ha altra resistenza e potenza. Servirà un tennis ancor più efficace e continuo, sia come colpi e intensità fisica, perché la forza complessiva del tedesco è superiore a quella di “Rublo”. C’è un giorno di riposo per sentirsi meglio e ritrovare forza. Soprattutto, Alcaraz nel torneo c’è e sembra voler restarci il più a lungo possibile.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Veemente la partenza di Rublev: serve come un treno nel primo game, quindi in risposta entra forte col diritto e trova l’angolo. Alcaraz è costretto a chiedere il massimo al suo diritto sul 15-30. Scambi ridotti all’osso, entro una manciata di colpi il punto si decide. Con un Ace Carlos impatta 1 pari. Andrey è il primo a cedere sul primo vero lungo e duro scambio del match, ma serve bene. Non è un fulmine di guerra, ma Alcaraz sembra più vivo e pimpante rispetto alla prima partita, la palla gli esce più netta dalla racchetta ed è più rapido nello scattare lateralmente. 2 pari, Rublev inizia il game con un errore marchiano con lo smash, perde di vista il campo; poi un diritto in corsa in rete, per lui non impossibile, 0-30. Primo momento di stress nel match. Non è fortunato col nastro, ne approfitta Carlos con una smorzata perfetta. 15-40, prime due palle break del match. Solido Rublev, gran spinta col diritto con rischio calcolato. Bene Andrey, autorevole come si cava dal buco. 3-2. Nel sesto game Alcaraz scatena tutta la potenza del sul diritto sul 30-0, pallata incredibile anche perché su traiettoria verticale, senza peso. Esecuzione splendida. 3 pari. La lotta, e lo spettacolo, si accendono. Gran difesa di Rublev sul 15 pari, ricaccia dietro Alcaraz e si prende un bel punto. Il ritmo si è alzato molto, il moscovita regge anche sul lato del rovescio, poi commette un doppio fallo che forza il game ai vantaggi. Con grave errore col diritto inside out, Rublev concede una palla break. Non era la prima palla, la seconda non è abbastanza profonda… Alcaraz non si fa pregare: risposta aggressiva e quindi spara nell’angolo un diritto troppo veloce per esser difeso. Break, 4-3 Alcaraz. Rublev ha pagato a caro prezzo quel diritto errato e un calo al servizio. Rimedia da 0-30 Carlos, un ace e diritti aggressivi, 5-3. Alcaraz è paziente, lascia sfogare la furia col diritto di Rublev, con qualche errore di troppo, e sul 30 pari piazza una pallata che gli vale il set point. Se lo gioca malissimo il russo, con fretta cerca un diritto vincente dal centro che esce largo. Guarda il suo angolo smarrito Rublev, ha sprecato nei momenti decisivi, e mal gliene incolse… 6-3 Alcaraz, più solido e concreto.
    Lo spagnolo inizia il secondo set con un ottimo turno di battuta, 1-0. Il vantaggio gli permette di gioco molto rilassato, braccio sciolto e via, alterna bordate incisive a qualche tocco ottimo, come la smorzata in apertura del secondo game. Quando si scambia ora Rublev va in difficoltà, Alcaraz è piuttosto mobile e si difende con qualità. Ai vantaggi il russo torna a vincere uno duro e lungo scambio di ritmo, 1 pari. Alcaraz regala al pubblico due perle assolute nel terzo game, un diritto cross vincente raccogliendo la palla da cm dal suolo, che mano! E poi una smorzata millimetrica. Classe. Allarga le braccia Rublev, nemmeno il rischio in risposta lo aiuta, è come disarmato. Pandemonio nel quarto game! Carlos trova tre difese clamorose nello stesso scambio, l’ultima un passante che fa saltare in aria l’Inalpi Arena. Showtime! Rublev non ci sta e tira una mazzata di diritto delle sue, bella reazione emotiva, quel big-point del rivale poteva esser la spallata definitiva. 2 pari. Ma il suo problema è incidere in risposta: finora solo 7 punti vinti, e la miseria di 2 sulle seconde palle dello spagnolo. Niente. Quella pallata è come una scossa elettrica per Andrey, martella anche in risposta e si porta 0-30. Spreca poi malamente sotto rete nel quarto punto, era la chance per issarsi a palla break. Quattro punti di fila e 3-2 Alcaraz. Mazzata mentale per la già fragile psiche del russo… ma regge. 3 pari e forza tanto in risposta, ne trova una vincente spettacolare che smuove anche la severa maschera del suo coach Vicente. Non basta a strappare l’agognata PB, serve bene Carlito sul 30 pari, e si porta 4-3. Il servizio domina, alcuni big point sparsi qua e la, ma l’equilibrio regge. 5 pari e poi in un amen Tiebreak. Inizia bene Alcaraz, gran vincente col diritto; si prende il mini-break con una risposta profondissima nel terzo punto, 2-1. Si gira 4-2, bel ritmo complessivo. Bel rischio per il russo, una deviazione del nastro lo mette in difficoltà ma gestisce bene sotto rete, 4-3. Bellissimo punto vinto da Carlos!!! Attacchi, difese, si esplora tutto il campo e alla fine una volée alta di rovescio (difficile) di Rublo non è definitiva e il passante di rovescio di Carlito vincente. Applausi. 5-3. Doppio fallo! Paga lo sforzo del punto precedente lo spagnolo, restituisce il mini-break! 5-4. 5 pari con un bel servizio di Andrey. Attacca Alcaraz, ma la palla gli muore in corridoio. 6-5 e Set Point Rublev. Servizio al corpo e diritto vincente, ottimo Alcaraz. 6 punti pari. Ace! 7-6 e Match Point Alcaraz. Bel servizio del russo, 7 pari. Urka che errore!!! Attacca benissimo Carlos ma affossa una volée scolastica. 8-7 Rublev, SP #2. MMM, Carlos attacca col diritto e la palla gli resta in campo per un capello… si dispera Andrey. 8 pari. 9-8 Alcaraz, secondo Match Point. LA RISPOSTA di Carlos! La aggancia con la punta della racchetta, forse anche un po’ di buona sorte in una traiettoria così angolata che Rublev niente può. 10 punti a 8, Alcaraz vince. Bella partita, esce dal campo sotto un bell’applauso il russo, ma ancora sconfitto. Alcaraz è ancora in vita nel torneo, venerdì ci sarà una sfida super e decisiva contro Zverev, in campo stasera vs. Ruud (da favorito).

    [3] Carlos Alcaraz vs [8] Andrey RublevATP Nitto ATP Finals Carlos Alcaraz [3]67 Andrey Rublev [8]36 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 2*-1 3*-1 4-1* 4-2* 4*-3 5*-3 5-4* df 5-5* 5*-6 6*-6 7-6* ace 7-7* 7*-8 8*-8 9-8*6-6 → 7-6A. Rublev 15-0 30-0 40-0 ace6-5 → 6-6C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-155-5 → 6-5A. Rublev 15-0 30-0 40-05-4 → 5-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 df4-4 → 5-4A. Rublev 30-0 40-0 ace4-3 → 4-4C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace3-3 → 4-3A. Rublev 15-0 30-0 ace3-2 → 3-3C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-302-2 → 3-2A. Rublev 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-402-1 → 2-2C. Alcaraz 15-0 15-15 df 30-15 40-151-1 → 2-1A. Rublev 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 ace1-0 → 1-1C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 40-0 ace ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1A. Rublev 15-0 30-0 30-15 30-30 30-405-3 → 6-3C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-304-3 → 5-3A. Rublev 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 df 40-A3-3 → 4-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3A. Rublev 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 2-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-151-2 → 2-2A. Rublev 15-0 15-15 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace0-1 → 1-1A. Rublev 15-0 15-15 30-15 ace 40-150-0 → 0-1

    Statistica
    Alcaraz 🇪🇸
    Rublev 🇷🇺

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    321
    282

    Ace
    10
    7

    Doppi falli
    3
    1

    Prima di servizio
    44/63 (70%)
    53/76 (70%)

    Punti vinti sulla prima
    37/44 (84%)
    40/53 (75%)

    Punti vinti sulla seconda
    12/19 (63%)
    12/23 (52%)

    Palle break salvate
    0/0 (0%)
    2/4 (50%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    11

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    141
    53

    Punti vinti sulla prima di servizio
    13/53 (25%)
    7/44 (16%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    11/23 (48%)
    7/19 (37%)

    Palle break convertite
    2/4 (50%)
    0/0 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    11
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    10/13 (77%)
    3/6 (50%)

    Vincenti
    33
    14

    Errori non forzati
    26
    23

    Punti vinti al servizio
    49/63 (78%)
    52/76 (68%)

    Punti vinti in risposta
    24/76 (32%)
    14/63 (22%)

    Totale punti vinti
    73/139 (53%)
    66/139 (47%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    220km/h (136 mph)
    214km/h (132 mph)

    Velocità media prima
    206km/h (128 mph)
    194km/h (120 mph)

    Velocità media seconda
    170km/h (105 mph)
    165km/h (102 mph) LEGGI TUTTO

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    ATP Finals – Torino 2024: Dalla Conferenza Stampa: “Zverev: ‘Il tennis moderno ha perso l’identità delle superfici’” . Rublev dopo la sconfitta ‘Il servizio di Zverev è stato inarrestabile’.

    Alexander Zverev nella foto – Foto Sposito-FITP

    D:Sascha, parlaci della tua nuova routine di allenarti dopo ogni partita, e perché lo fai.ZVEREV: Non è una routine. Non abbiamo molto tempo disponibile sul campo centrale qui, quindi volevo ancora colpire qualche palla.Penso che oggi sia stata una partita molto buona, ma con scambi molto veloci. Ci sono stati alcuni scambi lunghi, ma credo sia stato comunque un tennis molto rapido. Volevo solo trovare un po’ di ritmo.Ma nel complesso sono contento della vittoria. D: Hai perso solo 10 punti in 10 turni di servizio, cosa non molto comune. La superficie forse non è così lenta come dicono. Tutti parlano della Sinner-mania in Italia. Tutti sono pazzi per Sinner. Tu sei stato campione olimpico, hai vinto due ATP Finals, sei stato numero 2 del mondo. Come spieghi che non ci sia una Zverev-mania in Germania?ZVEREV: In Germania? In Germania penso ci sia. Forse non grande come in Italia per Jannik. Jannik ha vinto due Slam quest’anno, quindi se lo merita sicuramente. È il miglior giocatore al mondo, è il numero 1. Si merita tutto il credito che riceve.Tornando alla superficie: è molto lenta, troppo lenta per un cemento indoor. Non mi sto lamentando perché mi piacciono sia le superfici lente che quelle veloci, non mi importa molto.Penso che nel tennis attuale ci manchino un po’ gli stili di gioco diversi. Il motivo è che terra battuta e cemento sono praticamente uguali. Sono quasi alla stessa velocità, con l’eccezione di due tornei quest’anno: Cincinnati e Parigi-Bercy, perché sono più veloci.Mi mancano un po’ le differenze tra le superfici perché prima c’era una chiara distinzione tra terra battuta e cemento outdoor. Alcuni erano molto lenti come Indian Wells, ma altri erano molto veloci, come il Canada che è sempre stato veloce, Shanghai che è sempre stato veloce. E il cemento indoor. Penso che abbiamo perso questo cercando di rendere tutte le superfici molto simili e quasi uguali.Penso che quando Roger era ancora in tour, era molto diverso. C’erano grandi, grandi differenze tra terra battuta, cemento e cemento indoor. Mi manca questo ora. [embedded content] D: Quando dici che mancano gli stili di gioco, che ruolo pensi abbiano le palle? Hai una palla preferita da questa stagione? Vorresti che rendessero le palle più consistenti e cambiassero di più le superfici?ZVEREV: Sì, la palla è un argomento importante. In realtà, essendo nel consiglio dei giocatori, la palla è stato un argomento molto interessante anche per me. Mi sono messo un po’ in modalità ricerca. Ho chiesto alle aziende e alla produzione delle palle da tennis.Dal COVID, tutte le aziende, non solo una, quindi Dunlop era sempre la migliore palla da tennis, ma sono peggiorate molto. Ho sempre amato le palle Penn. Sono diventate molto più lente.Il motivo è che, a causa del COVID, le aziende hanno cercato di tagliare i costi e ora stanno usando un materiale di gomma diverso. Stanno usando un materiale diverso per le palle da tennis, che le rende tra il 30% e il 60% più lente in media rispetto a prima del COVID.Penso che in generale, non solo un’azienda, ma in generale le palle siano peggiorate molto e siano molto più lente. Non sono più così consistenti. Non durano più così a lungo.Prima anche una palla Dunlop, perché mi piaceva tanto, era così ottima perché quando erano nuove, erano molto veloci attraverso il campo, poi diventavano più grandi. Quando diventavano più grandi, volavano ancora attraverso l’aria perché l’aria all’interno e la pressione all’interno non uscivano. La palla si gonfiava e basta.Quello che succede ora con le palle da tennis è che l’aria e la pressione escono dalla palla a causa del materiale. Il materiale non le tiene dentro. Non è solo che la palla si gonfia, ma l’aria e la pressione della palla calano drasticamente.Ecco perché molti giocatori ora hanno problemi al gomito. Molti giocatori hanno problemi al polso. Non era così 10, 15 anni fa.Non so se l’ho spiegato bene o se si è capito.Mi sono molto interessato alla palla da tennis. Non ho motivo di lamentarmi. Sono numero 2 al mondo. Ho fatto una grande stagione. Non mi sto lamentando per i risultati. Penso solo che nel lungo termine, la salute dei giocatori sia un problema importante con le palle che abbiamo al momento.Sono un po’ come un volano. Volano molto velocemente attraverso l’aria nei primi due, tre metri, poi rallentano e basta. Non c’è nulla che mantiene la palla viva, cosa che era molto diversa cinque, sei anni fa. D: Hai avuto modo di vedere la celebrazione prima del tuo match con Boris che consegnava il trofeo di numero 1 a Jannik? Come ti sei sentito? Se fossi stato nella posizione di Jannik in Germania, come ti saresti sentito?ZVEREV: Prima di tutto, come ho detto lui è il miglior giocatore al mondo. Ha vinto due Slam, ha vinto più Masters quest’anno. Si merita sicuramente di essere numero 1.Ovviamente non l’ho vista perché mi stavo preparando per il mio match. Mi stavo riscaldando, facendo le mie cose. Siamo entrati in campo subito dopo.Non sapevo che Boris gli avesse consegnato il trofeo e tutto il resto. Penso sia un grande momento per lui, per il tennis italiano.Vedremo chi riceverà quel trofeo l’anno prossimo. D:Andrey, un match difficile contro un avversario molto forte. C’era qualcosa che avresti potuto fare diversamente oggi?RUBLEV: Non molto, direi. Certo, avrei preferito non commettere alcuni errori nei game in cui mi ha brekkato. Ma non possiamo controllare gli errori, fanno parte dello sport. Per il resto, non molto.Ha giocato una partita incredibile. Con il modo in cui serviva, c’è poco che si possa fare. Tra tutti i giocatori che ho affrontato quest’anno, il suo servizio è il migliore finora.È in un momento di grande fiducia e ha giocato davvero bene. Non c’è molto da dire. Penso di aver fatto un grande sforzo, ma oggi è stato semplicemente migliore di me. D: Si dice che questa superficie sia un po’ più lenta rispetto a Parigi e forse anche rispetto all’anno scorso qui. Cosa ne pensi? Zverev ha servito benissimo, perdendo solo 10 punti in 10 turni di battuta contro di te. Qual è stata la chiave? Solo il suo servizio o anche la tua risposta non era al meglio?RUBLEV: Non so com’era il campo a Parigi perché non ho giocato sul centrale. Rispetto all’anno scorso qui, è un po’ più lento, ma non di molto. È ancora piuttosto veloce.Non si vedono molti scambi, forse uno ogni due game. Il resto sono uno-due colpi, servizio, ace, ace.No, è stato il suo servizio. Sul lato destro serviva a 220 km/h in slice. Di solito tutti servono slice a 190. Lui è riuscito a servire a 220 wide sul lato destro. Non è facile.Anche se intuisci la direzione, quando arriva una prima piatta a 227, uno slice a 219, 215, è difficile anche solo vedere la palla. D: Alcuni giocatori hanno detto che per raggiungere o mantenere il livello di Carlos e Jannik devono essere più aggressivi. Cosa pensi di dover fare tu per raggiungere quel livello?RUBLEV: Vedremo. Molte cose (sorride). Molte cose devo fare per arrivare a quel livello.Ci sto provando. Sto migliorando. Oggi credo sia stato un ottimo esempio che posso avere un buon atteggiamento mentale e giocare un buon tennis. Poi ci sono i dettagli come servizio, risposta, alcuni approcci, il gioco a rete, cose del genere, che richiedono tempo. Ma ci stiamo lavorando.Ci vorrà solo un po’ di tempo. Non posso migliorare tutto per domani. Magari (sorride). D: Ieri Daniil ha parlato delle difficoltà con alcune palle nel tour. Hai una palla preferita tra quelle usate questa stagione? Vorresti che le palle fossero più simili durante l’anno?RUBLEV: Sinceramente non saprei, perché penso che in generale, da quando ho iniziato a giocare, non so se sono cambiati molto i campi o le palle, ma qualcosa è cambiato. Forse entrambi, non so. È cambiato così tanto che ormai non mi interessa più perché non importa con quali palle giochi, è difficile controllarle. Senti di fare più o meno gli stessi colpi ma la palla vola in modo diverso.Quando ho iniziato, potevi sentire la tattica, capivi che dovevi giocare in un certo modo, scegliere le direzioni giuste. Ora con il tennis che abbiamo sono due colpi, un servizio, un colpo. Forse nei momenti importanti, se entrambi i giocatori sono tesi, c’è qualche scambio. La maggior parte delle partite sono solo due colpi.Anche se hai una tattica, non funziona più perché giochi contro uno come Sascha, serve a 220, poi il colpo successivo gioca dall’altra parte. Non importa che tattica scegli, non riesci ad applicarla.Quando ho iniziato, non so se erano le palle o cos’altro, ma ricordo che in passato c’erano davvero molte palle buone. La sensazione era che più acceleravi, più controllo avevi. Ora senti che a volte più acceleri, la palla può andare benissimo, quella dopo può andare cinque metri oltre. Succede a tutti i giocatori. Credo sia per questo che molti si lamentano. LEGGI TUTTO