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    Mouratoglou su Alcaraz: “Gioca come Federer, ma a un livello più alto”

    Patrick Mouratoglou nella foto

    La vittoria di Carlos Alcaraz allo US Open 2025 ha scatenato una pioggia di elogi per il fuoriclasse murciano. La sua prova di forza a New York ha acceso un dibattito sempre più acceso sul suo futuro, con molti addetti ai lavori che non esitano a collocarlo tra i più grandi della storia, nonostante i suoi soli 22 anni.
    L’ultimo a sbilanciarsi è stato Patrick Mouratoglou, coach di fama mondiale e volto noto del tennis, che ha messo Alcaraz addirittura sopra Roger Federer in termini di qualità tennistica.
    “Carlos gioca nello stesso modo di Roger, ma a un livello più alto, perché appartiene a una nuova generazione e il tennis si è evoluto. Hanno lo stesso tipo di gioco: un diritto incredibile, un tennis completo che utilizza tutte le risorse – la palla corta, il serve&volley, la voglia di dominare e di prendere la palla il prima possibile… È lo stesso concetto di tennis. Roger è più fluido, forse il giocatore più elegante che vedremo mai, ma lo stile è identico”, ha dichiarato Mouratoglou senza esitazioni.
    Parole destinate a far discutere, soprattutto tra gli appassionati che da sempre considerano Federer un punto di riferimento ineguagliabile per eleganza e genialità. Ma l’impressione è che Alcaraz, con la sua varietà e la sua esplosività, stia già scrivendo una pagina nuova e diversa, capace di far vacillare persino i paragoni con il passato. LEGGI TUTTO

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    Sinner vs. Alcaraz: divisi da “solo” 6 punti

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz (foto Wimbledon.com)

    L’unicità del nostro amato tennis è racchiusa in molti aspetti che lo distinguono da qualsiasi altra arte o disciplina sportiva. Tra queste una delle più singolari è il fatto che i punti non contano tutti uguale: la somma algebrica non vale nulla, chiunque abbia giocato sa benissimo che non è evento raro un incontro nel quale un tennista sconfigge l’avversario accumulando nel corso del match meno punti complessivi. “Conta vincere i punti importanti”, ammonisce qualsiasi maestro di provincia, e la differenza tra vittoria e sconfitta balla su equilibri minimi. Super campioni come Federer, Nadal Djokovic – per restare ai nostri giorni – hanno vinto tutto quello che c’era da vincere portando a casa “solo” il 53% circa dei punti effettivamente giocati nelle loro carriere. Un 3% sugli avversari che ha creato un abisso in termini di risultati, vittorie, gloria, record e denari. Non esiste un altro sport con una differenza così sottile tra “il trionfo e il disastro”, e proprio l’abilità nel fronteggiare “quei due impostori nello stesso modo” rende il tennista un campione, per dirla alla Kipling.
    Questo preambolo sul nostro sport calza a pennello per descrivere una statistica molto singolare ma assai significativa relativa alla rivalità più importante del tennis attuale, Jannik Sinner vs. Carlos Alcaraz. I due più forti giocatori al mondo si sono spartiti equamente gli Slam del 2025, con l’italiano campione agli Australian Open e Wimbledon, e lo spagnolo vincitore a Roland Garros e US Open. Negli ultimi tre Major si sono sfidati in finale, con due successi per l’iberico, l’ultimo a New York che gli ha permesso pure di scalzare Jannik dal trono del ranking ATP (complice ovviamente i tre mesi di stop subiti dal nostro campione per la nota vicenda…). I grandi titoli della stagione sono di fatto diventati una faccenda privata tra loro, pure alcune finali Masters 1000 (Roma e Cincinnati, due degli ultimi tre). Insomma, quando c’è in palio un torneo di quelli “pesanti”, i due giovani campioni stanno facendo letteralmente piazza pulita, e il gap clamoroso in classifica tra loro due e il terzo (Zverev) lo dimostra ulteriormente. Tanto vincenti, e tanto vicini. Anzi, per punti vinti clamorosamente vicini…
    La statistica a cui ci riferivamo è relativa proprio ai punti vinti nelle loro 15 sfide, considerando solo quelle giocate a livello ATP (non è considerato quello ad Alicante nel 2019, quando i due erano ancora giovanissimi). Dal primo confronto diretto tra Carlos e Jannik, risalente al Masters 1000 di Parigi Bercy del 2021 (vinto dallo spagnolo) al match point della finale a US Open 2025, i due hanno giocato complessivamente 3.152 punti: Alcaraz ha vinto 1.579 punti, Sinner 1.573. Lo spagnolo ha vinto solo 6 punti più dell’italiano! Un equilibrio clamoroso, totale, che stride con il bilancio vittorie/sconfitte, dove Alcaraz conduce per 10 a 5. Riportiamo il post dell’autore di questa interessante statistica.

    Over the course of 15 matches and 3,152 points, just 6 points separate Carlos Alcaraz and Jannik Sinner, or 0.2% pic.twitter.com/YrpZnZbsaY
    — SportsBall (@_SportsBall_) September 8, 2025

    Questo conferma quanto nel tennis conti vincere i punti decisivi, e quanto i due leader siano davvero vicini a livello di prestazione e qualità di gioco. Tutti ricordiamo benissimo i tre match point non sfruttati da Sinner a Roland Garros, in particolare la risposta out di una spanna sul 15-40, o il terzo punto dove un formidabile Alcaraz è riuscito a rimettere lunghissima una risposta molto aggressiva dell’italiano che, sorpreso, ha sbagliato un colpo di scambio non impossibile. Se mai quella risposta a tutto braccio avesse pizzicato la riga, oggi il bilancio tra i due sarebbe molto diverso, per titoli Slam oltre agli head to head. E non dimentichiamoci anche il confronto altrettanto tirato a spettacolare a US Open 2022, quando Jannik servì per il match e arrivò a match point contro Carlos nel quarto set, ma la prima di servizio non lo aiutò e tutti ricordiamo (purtroppo) come è finita.
    Nel tennis quando va in scena una rivalità tanto complessa ed equilibrata come Sinner vs. Alcaraz la differenza tra vittoria e sconfitta è minima, corre sul filo del rasoio, su di un colpo che esce di 4 cm, una prima palla di servizio che non va al momento cruciale, sull’abilità di prendersi il rischio in un passaggio che spacca l’equilibrio e dà a uno dei contendenti un vantaggio decisivo dal punto di vista emotivo e mentale. Carlos quando vince un big-point in una fase importante si esalta e trova 10 minuti nei quali è ingiocabile (ci ricordiamo il tiebreak del terzo set a Pechino 2024, dove inanellò un vincente dopo l’altro, annichilendo l’azzurro); Jannik in altre occasioni è riuscito ad andar sopra alla spinta e anticipo di Carlos, facendo tutto in modo così rapido e aggressivo, pressante e preciso, da non far respirare il rivale, come nella finale di Wimbledon 2025 o Pechino 2023.
    Quei sei punti di differenza fanno davvero riflettere. Alcaraz e Sinner sono fortissimi, ci stanno regalando emozioni incredibili, tra gioie e dolori. Non sappiamo cosa accadrà nello loro prossime sfide. I due si conoscono ormai alla perfezione, si studiano e cercano ogni volta di superarsi con qualcosa di nuovo e diverso. Lo staff di Charlie è stato bravissimo nel capire bene cosa era accaduto nella finale di Wimbledon e trovare la contro mossa ideale a far sì che non si ripetesse: servizio top e depotenziare la risposta di Jannik. Detto fatto. Siamo certi che il team Sinner farà altrettanto e alla prossima occasione – che di sicuro arriverà… – ne vedremo delle belle. Tanti numeri a spiegare fenomeni, con una sola certezza: questi due splendidi talenti stanno portando il tennis e lo spettacolo a livelli spaziali, con sfide una diversa dall’altra e per questo terribilmente affascinanti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Alcaraz e Sinner, un duopolio che schiaccia il circuito: il divario con il “resto del mondo” è abissale

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Suona forte e persino incredibile, ma i numeri non mentono: Carlos Alcaraz e Jannik Sinner stanno giocando un altro sport. Il livello espresso dai due giovani campioni è talmente superiore rispetto al resto del circuito che persino il ranking ATP fotografa un divario mai visto prima.
    L’ultimo dato, riportato dagli analisti, è impressionante: Jannik Sinner, attuale numero 2 del mondo, ha ben 4.850 punti di vantaggio su Alexander Zverev, terzo in classifica. Una distanza siderale, che equivale – e qui il paragone rende davvero l’idea – al margine che separa lo stesso Zverev dal numero 47 del mondo, il serbo Miomir Kecmanovic.
    Una sproporzione che racconta meglio di qualsiasi discorso l’egemonia esercitata da Alcaraz e Sinner sul tennis maschile. I due si dividono i titoli più importanti, giocano quasi sempre le finali dei tornei che contano e lasciano agli altri soltanto briciole.Se il presente è già un duopolio dominante, il futuro rischia di trasformarsi in un regno a due teste. La domanda che serpeggia nel circuito è la stessa: chi sarà in grado di colmare questa voragine? LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz sorprende ancora: dopo il trionfo a New York, eccolo biondo platino

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Carlos Alcaraz non smette mai di stupire, in campo e fuori. Dopo aver conquistato lo US Open 2025 con una cavalcata da campione e aver riconquistato il numero uno del mondo, il murciano ha deciso di concedersi un altro colpo di scena: un nuovo look.
    Qualche settimana fa aveva già lasciato tutti a bocca aperta rasandosi a zero, scelta che aveva fatto molto parlare durante le prime giornate dello Slam americano. Ora, a titolo in bacheca, Alcaraz ha deciso di osare ancora di più: si è affidato alle mani del suo parrucchiere di fiducia, Víctor, e ha scelto un biondo platino che non passerà certo inosservato.
    Il cambio radicale di immagine arriva in un momento in cui Carlitos può permettersi di giocare con la sua immagine tanto quanto con il suo tennis. Dopotutto, non è nuovo a colpi di scena: dentro al campo regala spettacolo, fuori continua a sorprendere con spontaneità e coraggio.Se questo nuovo “colpo di testa” diventerà un marchio di fabbrica o solo un divertente esperimento. Di certo, Alcaraz continua a dimostrare che non teme i cambiamenti, nemmeno davanti allo specchio. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz: 6 Slam vinti a 22 anni. Il confronto con gli altri big dell’Era moderna (in varie categorie)

    Alcaraz posa a New York con la coppa di US Open 2025

    “La finale di US Open 2025 è stata miglior partita in carriera di Carlos Alcaraz”. Così esordisce l’autorevole BBC in uno degli articoli che hanno descritto la spettacolare prestazione e vittoria dello spagnolo ai danni di Jannik Sinner a New York domenica scorsa. Un tennis maiuscolo sotto ogni punto di vista che ha permesso a Carlos di volare sul campo, potente e sicuro, e trionfare per la seconda volta a Flushing Meadows, in quello che è diventato il sesto trofeo Major nella sua bacheca. La sensazione è che Charlie dovrà trovare il posto per molte altre coppe altrettanto prestigiose, vista la sua giovanissima età, solo 22 anni. La precocità non è l’aspetto più importante, ma è interessante andare a vedere quanto avevano vinto i più grandi campioni dell’Era moderna prima di compiere 23 anni. Alcaraz è davvero fenomenale anche la per classe e rapidità con la quale è arrivato a vincere due US Open, due Roland Garros e due Wimbledon alla sua età. Per fare un primo confronto, due leggende come Rafa Nadal e Mats Wilander hanno vinto due Major sulle tre superfici (cemento, terra ed erba) a 24 anni ciascuno, mentre Djokovic c’è arrivato solo a 34 anni (col secondo titolo a Parigi nel 2021). Borg arrivò a sei vittorie Slam nel 1978 con 18 major disputati, Alcaraz è appena dietro con 19 presenze e sei titoli. Ma ci sono altri numeri molto significativi a favore di Alcaraz.
    Carlos è arrivato a quota sei Slam prima di compiere 23 anni: come lui solo Nadal e Borg. Sampras prima di spegnere ventitré candeline era a quota 5 Slam; McEnroe, Wilander e Becker a 4 Slam; Federer, Connors, Edberg e Courier a tre titoli Slam; Agassi, Sinner e Djokovic solo a 1.
    Nel 2025 Carlos ha vinto 24 match in stagione nei tornei dello Slam: prima dei 23 anni, è il migliore per numero di partite vinte insieme a Nadal (anno 2008). Sampras nel 1993 si è fermato a 23 partite vinte in stagione nei soli Major, Becker arrivò a 22 partite vinte nel 1989 e poi ancora Nadal, nel 2007, con 20 successi annuali.
    Ma è ancor più significativa la percentuale di partite vinte negli Slam sotto i 23 anni. Alcaraz con 84 match portati a casa e solo 13 sconfitte, quindi l’86,6% di successi, nell’era moderna è dietro solo a Borg che a pari età segnò un record di 91/12, per l’88,3% di rendimento positivo, il migliore in assoluto. Dietro allo spagnolo troviamo McEnroe (86,2%), Nadal (85,7%) e Courier (82,8%). In pratica nei maggiori appuntamenti dell’anno Carlos non perde quasi mai.
    C’è un ultimo dato statistico davvero impressionante, relativa alla qualità del servizio di Alcaraz in quest’ultima edizione di US Open. La battuta è stata terribilmente decisiva per portare Carlos al successo contro Sinner in finale, ma questo colpo è stato perfetto in tutto il torneo. Lo dimostra il fatto che il murciano ha trionfato vincendo le canoniche sette partite cedendo solo un set (in finale, a Sinner) e concedendo la miseria di 10 palle break in totale nella sua corsa verso il titolo. Da quando vengono tenute queste statistiche (1991) nessuno ha fatto meglio di lui negli Slam! Sampras vinse a Wimbledon 1993 concedendo 12 palle break, come Federer a Wimbledon 2006. Agassi vinse gli Australian Open 1995 con sole 15 chance di break concesse agli avversari, segue ancora Federer con 17 a Wimbledon 2005.
    Tanti numeri e una sola certezza: Carlos Alcaraz sta vincendo con qualità eccezionale e lo sta facendo con la precocità dei predestinati.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Alcaraz spiega la rinuncia alla Coppa Davis: “Ho bisogno di riposo dopo lo US Open”. Poi ad un ‘altra domanda “Sono Felice”

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Dopo aver conquistato lo US Open 2025, Carlos Alcaraz ha deciso di prendersi una pausa. Il murciano, protagonista assoluto della tournée americana, non sarà infatti presente alla sfida di Coppa Davis del prossimo weekend a Marbella contro la Danimarca.
    Lo ha confermato lui stesso ai microfoni della Cadena Ser:“Mi dispiace molto, ma ho affrontato una tournée molto esigente, sia mentalmente che fisicamente, con tantissime partite, e non ho il tempo per tornare a casa e prepararmi al meglio per la Coppa Davis. Credo che sarebbe troppo egoista e altri giocatori possono farlo meglio di me. Ho bisogno di riposare per affrontare quello che resta della stagione e, soprattutto, per stare sereno mentalmente e assimilare tutto ciò che ho conquistato in questa tournée”, ha spiegato il numero uno del mondo.
    La domanda del “Carlitos bambino”Durante un’intervista con la Cadena Cope, Alcaraz ha vissuto un momento di particolare emozione. Gli è stato chiesto che domanda gli farebbe il Carlos bambino all’attuale numero uno del mondo. La risposta è stata immediata:“Gli chiederei se è felice, anche con tutti i titoli vinti, e se si diverte come quando aveva 11 anni”.E subito, con un sorriso, ha aggiunto: “Sì, sono felice”.
    Una festa meritata a New York Dopo le tante interviste e gli impegni con i media, il murciano si è concesso una notte di festeggiamenti a New York. Accanto a lui, gli amici più stretti e tre artisti di fama internazionale: J Balvin, J Quiles e Lenny Tavares. Una celebrazione all’altezza del suo straordinario trionfo a Flushing Meadows, che suggella una tournée americana semplicemente perfetta. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz dopo il trionfo agli US Open: “Sinner cambierà qualcosa, ma io sarò pronto”

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Carlos Alcaraz ha confermato di essere il giocatore del momento. Con un tennis aggressivo, vario e soprattutto continuo, lo spagnolo ha conquistato lo US Open 2025 firmando il suo sesto titolo dello Slam e ritornando sul trono del ranking mondiale. Due settimane perfette sul cemento di New York, chiuse con la vittoria su Jannik Sinner in finale e con la sensazione di aver raggiunto la versione più completa della sua carriera.
    Il murciano ha parlato a diversi media spagnoli (RNE, Movistar+ ed El País) per analizzare la finale, il confronto con Sinner e i prossimi obiettivi.Alcaraz non ha nascosto la soddisfazione per il “double” stagionale: due Major e il numero uno del mondo. “È difficile scegliere, perché erano entrambi obiettivi a inizio stagione. Riuscire a vincere due Slam e tornare in vetta è incredibile. Non potevo chiedere di più”, ha detto.
    La finale contro Sinner, rispetto a Wimbledon, ha avuto un punto chiave: il servizio. “La differenza principale è stata quella. Servire bene ti dà tranquillità e fiducia, ti permette di gestire meglio anche i turni in risposta. A Londra non ci ero riuscito, qui invece ho fatto un passo avanti enorme”, ha spiegato.Il match point ha regalato un déjà-vu: lo stesso schema di servizio con cui batté Casper Ruud nella finale del 2022. “Sì, ci ho pensato. Ho voluto provare la stessa giocata e mi stava dando fiducia. Sono un po’ friki in questo (ride)”, ha confessato.
    Alcaraz ha anche sottolineato come viva queste grandi sfide: “Ho cercato di essere tranquillo. Prima della partita sentivo i nervi, ma una volta in campo era come se fosse un match qualsiasi. Ho sentito subito buone sensazioni nelle gambe, ed è stato fondamentale per partire forte”.Non sono mancate domande sul futuro della rivalità con Sinner, che ha ammesso di dover cambiare qualcosa dopo la sconfitta. Carlitos non si sente al sicuro: “Non credo che la palla sia solo nel suo campo. Anch’io devo migliorare e prepararmi a quello che potrà fare di diverso. È questo che rende speciale la nostra rivalità: ci obblighiamo a vicenda a spingerci oltre i limiti. Sicuramente Jannik modificherà qualcosa, ma io sarò pronto. E, credetemi, non avete ancora visto il miglior Carlos”.
    Alcaraz si concederà ora qualche giorno di riposo dopo un’estate logorante, prima di tuffarsi nei prossimi appuntamenti della stagione, tra Laver Cup e tournée asiatica. Ma il messaggio lanciato da New York è chiaro: a 22 anni, con sei Slam e il numero uno in tasca, Carlitos non è ancora sazio. LEGGI TUTTO

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    Nuovo scenario nel ranking ATP: la sfida Alcaraz–Sinner fino a fine anno

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Si apre un nuovo scenario nel ranking ATP dopo lo US Open 2025, frutto dell’impressionante rendimento di Carlos Alcaraz negli ultimi mesi. Lo spagnolo è tornato numero 1 del mondo, scalzando Jannik Sinner che non avrà vita facile nel tentativo di riprendersi la vetta a breve termine. Ripercorriamo come sarà la lotta tra i due fino alla fine della stagione.I tornei del Grande Slam sono terminati per quest’anno, ma la rivalità tra i due migliori tennisti del mondo continua ad animare il circuito. Sia Carlos Alcaraz che Jannik Sinner hanno come obiettivo prioritario chiudere la stagione da numero 1 del ranking ATP, un traguardo che richiederà il massimo rendimento nei due mesi conclusivi del 2025. Alcaraz parte in vantaggio ed è considerato il grande favorito, ma l’azzurro non intende arrendersi.
    Al momento, Alcaraz vanta 760 punti di margine su Sinner nella classifica mondiale, mentre nella Race ATP – che considera solo i risultati del 2025 – il distacco è ancora più netto: 2.590 punti. Un margine importante che lo proietta come il principale candidato a chiudere l’anno in vetta.
    Cosa resta da giocare ai due campioniIl finale di stagione metterà alla prova la resistenza e la costanza di entrambi.Carlos Alcaraz deve difendere soltanto circa 1.000 punti fino a fine anno. Il suo calendario comprende il torneo ATP 500 di Tokyo, i Masters 1000 di Shanghai e Parigi, e naturalmente le Finals di Torino. In totale, il murciano avrebbe un potenziale massimo di circa 4.000 punti da guadagnare, con margini importanti per allungare la sua leadership.Jannik Sinner, invece, si trova in una situazione molto più delicata. L’italiano difende ben 2.880 punti, frutto delle vittorie ottenute un anno fa a Shanghai e alle ATP Finals, oltre alla finale raggiunta a Pechino. Non ha margini di errore: per sperare nel sorpasso dovrà conquistare titoli pesanti e, soprattutto, confidare in qualche passo falso di Alcaraz. Il suo calendario include due ATP 500 (Pechino e Vienna), i Masters 1000 di Shanghai e Parigi e le Finals di Torino, con un massimo teorico di 4.500 punti.Questo confronto chiarisce perché Alcaraz sia il favorito: con meno punti da difendere, anche risultati “solidi” nei tornei più importanti potrebbero consolidare il suo primato.
    Le chance di sorpasso per SinnerSinner può chiudere il 2025 da numero 1? Sì, ma l’impresa è tutt’altro che semplice. Servirebbe un finale di stagione quasi perfetto, con trionfi nei Masters 1000, negli ATP 500 di Pechino e Vienna e soprattutto alle Finals, dove il bottino massimo è di 1.500 punti.Alcaraz, invece, potrebbe blindare il suo trono già con semifinali o finali a Shanghai e Parigi, oltre a un buon cammino alle Finals. Per il murciano sarà fondamentale sfruttare il vantaggio attuale e trasformarlo in una distanza di sicurezza che gli consenta di presentarsi all’Australian Open 2026 ancora da numero 1 del mondo.
    Jannik Sinner sarà costretto a sfiorare la perfezione per tornare in vetta, mentre Carlos Alcaraz può gestire il vantaggio e dipendere soprattutto da sé stesso. Più grande sarà il distacco a fine anno, maggiori saranno le probabilità dello spagnolo di mantenere la leadership anche nel 2026. LEGGI TUTTO