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    Medvedev, crisi profonda. Il ritiro si avvicina?

    Daniil Medvedev (foto Getty Images)

    Sembra passato un secolo ma era solo un anno fa, per l’esattezza il “benedetto” 28 gennaio 2024, quando Daniil Medvedev mise alla frusta il nostro Jannik Sinner nei primi due set della finale degli Australian Open, giocando un tennis di grandissima qualità ed efficacia. Sinner riuscì con classe infinita ad entrare nel match e girarlo a suo favore grazie a un crescendo di impetuosa bellezza, infliggendo al russo la seconda durissima rimonta nella finale di Melbourne dopo quella sofferta da Nadal nel 2022. Sembra passato un secolo perché Medvedev a soli 12 mesi di distanza è il fantasma di se stesso, smarrito, impalpabile, inefficace e tracotante d’una ira tanto furibonda quanto autodistruttiva. Quel tennista formidabile per acume tattico, servizio implacabile, cambi di ritmo raffinati e un gioco tanto “storto” quanto efficace ed affascinante s’è completamente smarrito. Kaput. La sconfitta sofferta a Rotterdam dal nostro Mattia Bellucci ha destato molta impressione nel mondo della racchetta, sia perché ha presentato al grande tennis un personaggio totalmente fuori dagli schemi come il lombardo, mosca bianca in un tour dominato da giganti che tirano fortissimo e tutto uguale, ma anche per l’ennesima debacle fragorosa del moscovita, di nuovo sconfitto contro pronostico dopo una dura battaglia.
    Quello che fa più impressione nel momento terribile che sta attraversando Medvedev è vederlo crollare in partite sofferte, lottate, esattamente quello che era il suo territorio di caccia prediletto. Al picco della carriera Daniil ti spazzava via alternando una ragnatela tattica sapiente fatta di palle lentissime e poi velocissime a servizi imprendibili. Se ti faceva un break eri morto perché nei suoi game quasi non si giocava, non te la faceva vedere proprio… Amava spostare la palla e l’avversario e quindi punirlo con una mazzata improvvisa che non leggevi e che non riuscivi a gestire. E se la partita era dura, sofferta e combattuta, si esaltava nella pugna e alla fine usciva quasi sempre lui con la vittoria perché praticamente nessuno riusciva a tenere così a lungo sia mentalmente che fisicamente. Sono passati solo 12 mesi, quel Medvedev è uno sbiadito ricordo.
    La crisi di Daniil è in corso da tempo. Nel 2024 non ha vinto tornei e solo in rare occasioni è riuscito a battere i migliori, subendo molte sonore sconfitte e, peggio ancora, iniziando a fare tantissima fatica per sconfiggere avversari che da anni era solito regolare in due set piuttosto comodi. È una crisi profonda la sua perché non funzionano più le basi del suo gioco e della sua filosofia di gioco. Lui spesso si lagna di palle troppo pesanti e che “non vanno”, che necessitano di tantissima forza fisica per esser spinte. L’esatto opposto del suo modo di intendere il tennis, toccare la palla e trovare velocità col timing o slanci a tutta. In parte ha ragione, tutti denotano come le palle attuali sono di scarsa qualità e penalizzano il gioco tattico, ma c’è tanto, tanto di più che non funziona nel tennis del russo.
    Sicuramente gran parte dei suoi problemi sono arrivati per un netto calo di efficacia nel servizio. Tutti i numeri della sua battuta sono in discesa, ricava pochi punti gratis e sulle seconde palle non riesce come un tempo a generare abbastanza spin per impedire all’avversario di entrare forte in risposta. Ha avuto discreti problemi ad una spalla, probabilmente non è ancora riuscito a ritrovare la massima scioltezza e il suo colpo principe non va. Solo rimettendo in moto la battuta ha la speranza di tornare il campione che è stato, è un’affermazione brutale ma realistica perché nello scambio ormai sembra fare troppa fatica. Il suo modo di intendere il gioco, rallentare e poi accelerare, non fa più male ai rivali come un tempo. Colpa di colpi meno incisivi, troppo lenti o meno sicuri. “Meddy” al massimo non sbagliava mai, ti costringeva a correre a destra e a manca su palle lente ma difficili da spingere, e quando voleva cambiare passo lo faceva con una frustata che non leggevi e ti lasciava di sasso. Ora è lui costretto a correre e rincorrere, non riesce quasi mai a cambiare passo alla velocità dei giorni migliori e se cerca di prendere lo scambio di petto e tirare fortissimo sbaglia troppo. La bilancia tra vincenti ed errori è totalmente fuori controllo, e per colpa di questa situazione ha perso anche la sua pazienza e la volontà di starsene lì buono a soffrire e rimettere. Spesso, pure ieri sera vs. Bellucci, lo vedi tirare qualche colpo quasi a casaccio per uscire dallo scambio, una bestemmia per uno scacchista come lui, tattico se ce n’era uno sul tour… 
    La situazione si sta incancrenendo perché lo senti parlare e lui, con feroce lucidità mista a sarcasmo, afferma che non è felice, che non gli piace come sta giocando, che non si diverte, che niente funziona e sta provando a cambiare le cose, senza successo. Fa spallucce, mastica amaro e sorride beffardo come chi non ci crede più. Questo l’aspetto più crudele del suo momento “no”: un tennista che ha costruito un tennis e carriera formidabile sull’autostima, sul non mollare mai e sulla lotta feroce in ogni scambi non ci crede più. Sipario.
    Il colpo più efficace non funziona, la sua tattica non rende come in passato, la sua resistenza fisica è diminuita e la tenuta mentale crollata. I suoi punti di forza sono diventati debolezze e ormai tutti gli avversari hanno capito come metterlo in difficoltà. Il serbatoio è in riserva e non trova appigli per cavarsi dal buco. Un quadro impietoso di un giocatore sprofondato in una crisi profondissima e dalla quale sembra molto difficile uscire. Con l’attitudine mostrata nelle ultime settimane e quella delusione che lo consuma ancor più, accumulare sconfitte su sconfitte non può far altro che peggiorare la situazione.
    Quindi, cosa fare? Forse fermarsi per qualche settimana, per riflettere, riposare ed allenarsi – o curarsi se la spalla non va – potrebbe essere una soluzione. Nella sue parole c’è un senso di rifiuto, non si diverte, non gli piace questa versione di se stesso. Stare a casa nella sua Costa Azzurra a coccolare i due figli chissà che non possa rendergli quella serenità che manca. Allontanarsi per un po’ dalla competizione potrebbe fargli tornare la voglia di giocare e di vincere, a meno che dentro non sia già troppo consumato e uno stop prolungato non gli dia così tanta serenità da portarlo a un clamoroso ritiro. Non è a mio avviso un’ipotesi così peregrina, soprattutto se dovesse continuare a perdere male e accumulare frustrazione a quella che già cova dentro e lo deprime. Medvedev ha speso tantissimo in termini di energia mentale e di logorio fisico, forse troppo. C’è una generazione di giovani talenti che avanza, forse Daniil si sente già terribilmente vecchio, provato da tante amare sconfitte e rimonte nei grandi appuntamenti che lo hanno fiaccato e depresso. Cose che ti segnano dentro e magari, guardandoti allo specchio, ti fanno dire “ma chi me lo fa fare?”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Il record straordinario di Sinner come numero 1. Il paradosso regolamentare del WTA Tour con il caso Keys. Il ritorno di Medvedev a Marsiglia. Il trasferimento del torneo ATP 250 di Anversa

    Madison Keys nella foto – Foto Getty Images

    Jannik Sinner continua a riscrivere la storia del tennis. Il campione italiano, fresco vincitore dell’Australian Open 2025 dove ha difeso con successo il titolo, sta stabilendo nuovi parametri come numero uno al mondo. Il suo bilancio di 47 vittorie e solo 3 sconfitte (94% di successi) rappresenta la migliore percentuale di sempre per un numero uno ATP, superando leggende come Bjorn Borg e Jimmy Connors. Un dato che testimonia non solo la continuità dell’altoatesino, ma anche la sua capacità di gestire il ruolo di leader del ranking.
    Nel circuito WTA emerge invece una situazione paradossale che coinvolge Madison Keys. La tennista americana, rientrata nella top-10 dopo il trionfo all’Australian Open, si è vista negare la partecipazione al WTA 250 di Austin (24 febbraio – 2 marzo) a causa di un regolamento che impedisce ai tornei di questa categoria di ospitare più di una giocatrice top-10. Con Jessica Pegula (n.6) già confermata nel tabellone, Keys si trova automaticamente esclusa dall’evento, evidenziando alcune criticità nelle regole del circuito femminile che necessitano di essere riviste.
    Novità anche per Daniil Medvedev, che dopo un inizio di stagione complicato ha deciso di modificare il suo calendario. Il russo tornerà all’ATP 250 di Marsiglia grazie a una wild card, torneo che non disputa dal 2021 quando si impose in finale. Un’opportunità per il moscovita di ritrovare feeling con la vittoria in un torneo che gli ha portato fortuna in passato.
    Sul fronte organizzativo, cambio di sede importante per l’European Tennis Open: lo storico ATP 250 si trasferisce da Anversa a Bruxelles. L’edizione 2025 si disputerà nella capitale belga dal 13 al 19 ottobre, in quello che rappresenta un significativo cambiamento per uno dei tornei tradizionali del finale di stagione.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rotterdam 2025 da sogno: Sinner, Alcaraz, Medvedev e Rune al Via

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    L’ATP 500 di Rotterdam 2025 si preannuncia come uno dei tornei più spettacolari della stagione, con un campo partenti di assoluto prestigio che include i migliori giocatori del circuito.Con questo cast di stelle, il torneo olandese si candida a essere uno dei momenti più emozionanti della prima parte della stagione 2025, offrendo agli appassionati la possibilità di vedere all’opera i maggiori protagonisti del tennis mondiale.
    Un Field StellareIl torneo olandese, in programma dall’1 al 9 febbraio, ha appena annunciato la partecipazione di Holger Rune, che si aggiunge a un già straordinario elenco di partecipanti che include:– Jannik Sinner– Carlos Alcaraz– Daniil Medvedev
    Un Torneo di Altissimo LivelloLa presenza dei migliori giocatori del momento promette spettacolo e tennis di altissima qualità. Rotterdam si conferma così come uno degli appuntamenti più attesi del calendario ATP, con un livello di partecipazione paragonabile a quello di un Masters 1000.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Australian Open 2025: Sinner, Alcaraz e Medvedev scelgono la preparazione alternativa

    Jannik Sinner nella foto – Foto Brigitte Grassotti

    I piani di avvicinamento all’Australian Open 2025 rivelano strategie diverse tra i top player del circuito. Mentre la maggior parte dei tennisti ha scelto di partecipare a tornei ufficiali prima del primo Slam dell’anno, tre dei migliori giocatori al mondo hanno optato per un approccio differente.Jannik Sinner, Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev hanno deciso di non partecipare ad alcun torneo ufficiale prima di Melbourne, preferendo concentrarsi sulla preparazione attraverso gli allenamenti. Una scelta che sottolinea la loro volontà di arrivare al massimo della forma fisica e mentale per il primo grande appuntamento della stagione.
    Tuttavia, non è da escludere che i tre campioni possano disputare qualche match di esibizione per testare il loro stato di forma prima dell’inizio del torneo (Sinner e Alcaraz parteciperanno ad alcune partite ad un set qualche giorno prima degli Australian Open a scopo benefico). Una strategia che permetterebbe loro di mantenere il ritmo partita senza le pressioni della competizione ufficiale.Questa decisione comune dei tre top-10 aggiunge un elemento di interesse all’Australian Open, dove si vedrà se la scelta di una preparazione più mirata e meno competitiva si rivelerà vincente.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Medvedev tra presente e futuro: ‘Sinner il più freddo sotto pressione”

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Antonio Fraioli

    Daniil Medvedev ha rivelato a Tennis Channel le sue scelte sui migliori giocatori delle ATP Finals in diverse categorie. Se per il gioco mentale ha scelto se stesso, ha indicato Carlos Alcaraz come il tennista con la migliore connessione con il pubblico e il tocco più delicato. Per quanto riguarda la freddezza sotto pressione, il russo non ha avuto dubbi: Jannik Sinner.
    Secondo Dinara Safina, ex tennista russa che segue da vicino l’evoluzione del connazionale, Medvedev deve reinventarsi per tornare ai massimi livelli: “L’ho visto molto stanco a Torino e questo influisce molto sul suo stato emotivo”, ha dichiarato a TennisMajors. “Ha bisogno di riposare. Penso che un paio di belle vittorie potrebbero dargli molta fiducia, ma le stelle dovranno allinearsi se vuole vincere un altro Slam. C’è molta competizione”.
    Lo stesso Medvedev, nella sua ultima conferenza stampa, ha ammesso la necessità di reinventarsi per tornare a competere ai massimi livelli, consapevole che il tennis sta vivendo una fase di grande evoluzione con l’ascesa di giovani talenti come Sinner e Alcaraz.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Medvedev: “Sinner non sbaglia e colpisce fortissimo, ci aspettano anni difficili’”

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Antonio Fraioli

    D:Daniil, una partita difficile contro un avversario ostico. Puoi raccontarci la partita? Cosa è mancato oggi?DANIIL MEDVEDEV: Sì, Jannik gioca bene. In questo momento è pieno di fiducia. Ho osservato il suo allenamento prima della partita. Sbaglia a malapena un colpo e colpisce forte. Spesso molti giocatori che non sbagliano molto, almeno non colpiscono forte. Lui invece può colpire forte, molto forte, probabilmente è tra i primi tre, quattro, cinque più potenti nel circuito, e non sbaglia.È difficile giocare contro di lui. Ti mette sotto pressione. Devi saperla gestire. Per certi versi non l’ho gestita abbastanza bene. Ho sbagliato alcuni colpi in momenti importanti. Lui ha vinto la partita. È sostanzialmente semplice così.
    D: Sei sempre molto onesto. Hai concluso la stagione con due finali, zero titoli: una persa a Indian Wells e una in Australia. Su una scala da 1 a 10, quanto sei soddisfatto della tua stagione?DANIIL MEDVEDEV: Direi che ci sono diverse dimensioni: se parliamo degli obiettivi che mi ero posto e dove sono arrivato, beh, zero su dieci.Quanti punti si ottengono per aver vinto le semifinali? Lo sapete ragazzi? Qualcuno?
    D: 400.DANIIL MEDVEDEV: 400. Probabilmente finirò numero 4 al mondo a meno che Taylor non faccia un grande upset, il che è fantastico. Perché devo dirlo? È fantastico.In uno sport così esigente con così tanti giocatori, voglio essere numero 1 al mondo, ma non ho giocato abbastanza bene quest’anno, di gran lunga, per essere numero 1 al mondo. Jannik sta giocando molto meglio. Lo ha dimostrato molte volte.Ma sono numero 4 nel grande mondo del tennis. Ne sono super orgoglioso perché, come ho detto, soprattutto alla fine dell’anno, ho faticato durante tutto l’anno. Ogni allenamento, ogni partita è stata una lotta per me. Molte partite.Prima sentivo di avere un vantaggio sull’avversario e vincevo facilmente. Ora ho dovuto vincere in tre set, tie-break, break alla fine del set, eccetera.Gli darei un sei e mezzo su dieci, il che significa che c’è molto lavoro da fare per migliorare, ma ci sono anche molti bei ricordi.Sì, non vedo l’ora che inizi la prossima stagione.
    D: Questo è il primo anno senza titoli dal 2018. La finale agli Australian Open, forse hai faticato per quel tipo di partite. Hai intenzione di cambiare qualcosa nel tuo team, magari nella preparazione?DANIIL MEDVEDEV: Nel team no. Ma nella preparazione, sicuramente cercheremo di costruire qualcosa di un po’ nuovo. Vedo ora che non è abbastanza, specialmente contro giocatori come Jannik e Carlos. Non sono sicuro che riuscirò a migliorare, ma ci proverò. Cercherò di migliorare in alcune parti.Ancora una volta, se parliamo puramente di tattica, sento di aver giocato bene. È solo l’esecuzione. Devi non sbagliare, andare, andare, osare. Non sono riuscito a farlo. È su questo che lavoreremo molto nella pre-stagione, per costruire una versione un po’ migliore di me stesso, il che non è facile quando hai 28 anni.Riguardo ai titoli… non sono così preoccupato. Come dico, ogni torneo è difficile da vincere, ma avrei potuto giocare tornei diversi. Ho praticamente giocato tre 500 quest’anno e tutto il resto erano Masters e Grand Slam. Ovviamente, voglio vincere Masters e Grand Slam più degli altri tornei. Ma forse andrò a un altro torneo e lo vincerò. Non si sa mai.In generale, ho avuto alcune ottime prestazioni e alcuni tornei molto negativi. Per me va bene così.
    D: Non sei stanco di affrontare Jannik, o ogni volta che lo affronti è come una nuova sfida?DANIIL MEDVEDEV: Direi entrambe le cose (sorridendo). Ho perso al primo turno a Bercy, quindi in un certo senso non conta. La prima volta che non ero nel suo quarto o semifinale, si è ritirato. Non una volta contro di me (sorridendo).Guarda, quest’anno perde a malapena. Se vuoi vincere un titolo, lo affronterai in qualche momento. Non è facile batterlo. Molti ci provano. Molti falliscono. C’è principalmente un giocatore che ci riesce un po’ più volte degli altri, ed è Carlos. Sì, voglio dire, è un avversario molto, molto forte.Come ho detto, un po’ dopo l’Arabia Saudita dove mi ha sorpreso molto, non sapevo che avesse un livello ancora più alto. È forse uno dei migliori giocatori che ho affrontato. Ho affrontato i Big Four quando erano un po’ più vecchi, e forse la velocità non era la stessa.Quindi sì, cercherò di lavorare nella pre-stagione. Forse a un certo punto perderà fiducia, inizierà a sbagliare qualche palla. Altrimenti, tutti – non solo io – ci aspettano anni molto, molto difficili davanti a noi perché è molto giovane.
    D: Alla stazione dei treni ci sono molti poster. Gli italiani sono entusiasti di Sinner. Ti dispiace per lui? Ti senti fortunato per lui? Cosa ne pensi di questa atmosfera che lo vede come il grande nome qui?DANIIL MEDVEDEV: No, penso sia fantastico. Ma mi chiederei come sarebbe se vivesse in Italia, cosa che non fa. È un po’ più facile così (sorridendo).Sì, voglio dire, se lo merita. Come tutto: i contratti, la pubblicità, qualsiasi cosa. È un bel numero 1 al mondo, vince molti tornei. Molto giovane, il che è sempre attraente. Ha 23 anni. Ha forse 13, 14 anni davanti a sé in cui può giocare, giocare, vincere, vincere. Quindi è normale.Penso che si senta bene con questo. Quindi perché dovrei dispiacermi per lui?
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner Rock ‘n’ Roll! “Le suona” a Medvedev e domina il girone con un tennis in crescendo

    Jannik Sinner (foto Antonio Fraioli)

    Chi lo dice che un match a risultato acquisito non serva a niente? Non certo Jannik Sinner, che scende in campo contro Daniil Medvedev per il terzo incontro del gruppo Nastase alle Nitto ATP Finals e sfrutta l’occasione per affinare la condizione e provare schemi. Migliorare le sensazioni e sentirsi sempre più forte. Con la sua solita solidità e potenza il n.1 gioca un tennis migliore rispetto alle sue prime due uscite a Torino e batte nettamente il fortissimo avversario per 6-3 6-4, uno score che poteva essere anche più netto se l’azzurro non si fosse distratto – o meglio non avesse sperimentato fin troppo…- una volta avanti di un break nel secondo set. Poco male, la sua reazione in quel momento è stata di una potenza straripante e la vittoria, netta, è arrivata poco dopo.
    L’aspetto più importante è aver ammirato in questo terzo match delle Finals un Sinner in netto crescendo di condizione, ancor più reattivo – clamorose diverse risposte in totale allungo e senza equilibrio, con la palla che magicamente si deposita nei pressi delle righe…- più potente col diritto e assai preciso col rovescio. In crescendo anche con la battuta, dopo una fase iniziale così così, ma paradossalmente non ne aveva nemmeno bisogno perché la sua superiorità nello scambio, dal primo colpo o risposta, è stata abissale. Impressionante come fino al break del secondo set (12 game complessivi) il n.1 avesse perso solo 2 punti al servizio, DUE, e non servendo nemmeno così bene come percentuali.
    Sinner ha gestito lo scambio da manuale contro un avversario che ama controllare velocità, rallentando e accelerando. La cosa più affascinante della vittoria odierna di Sinner, l’ottava in carriera sul russo che gli consente finalmente il sorpasso negli head to head, è stato come abbia preso i punti decisivi nei game che l’hanno portato ai break. Jannik ha scelto di rallentare per primo, un back di rovescio improvviso, lungo e senza peso, che ha forzato il russo a giocare a sua volta più piano; Sinner ha quindi fatto un immediato passo in avanti ad anticipare col diritto la palla in arrivo e scaricare una bordata di una potenza inaudita che ha spaccato lo scambio, provocando l’errore o aprendogli lo spazio all’affondo successivo. Vincente. In pratica è andato a stanare il rivale nel suo territorio di caccia, il cambio di ritmo da lento a veloce. Una cosa brutale per la psiche di Daniil, già bella compromessa dal filotto di 8 vittorie a 1 negli ultimi nove scontri, visto che Jannik è andato a prendersi anche la fase con la quale di solito è l’altro a comandare e prendere vantaggio.
    Sinner stasera ha confermato di aver un altro passo, fisico tecnico e mentale rispetto alla versione attuale di Medvedev. Ha gestito a grande velocità ogni scambio dopo una battuta o una risposta davvero ficcante, ha attaccato piuttosto bene, ha risposto da campione. Non c’è stato un momento nel quale Jannik non abbia dato una sensazione di debolezza o problema tecnico, ha controllato il gioco, il tempo di gioco, lo spazio sul campo e anche la testa dell’avversario in modo totale. Dispotico. In più fasi si avvertiva palpabile come Medvedev fosse quasi impotente, affidandosi solo alla qualità della sua prima palla o giocate a tutta estemporanee per fare qualche punto. Non provare a vincere, ma cercare di non essere travolto…
    “Questa partita mi darà fiducia per la semifinale, sono contento del livello a cui sto giocando” afferma Jannik a caldo in campo. Felicissimo per l’affetto del pubblico, che quasi non gli consente di parlare. Tutto bellissimo.
    Sinner vince il girone, per secondo passa Taylor Fritz. È complicatissima la situazione del gruppo Newcombe, tocca aspettare a domani per conoscere l’avversario in semifinale. Non v’è alcuna certezza, eccetto quella che noi più interessa: Jannik Sinner c’è, sta bene, è in crescendo di condizione. E le leggende della disciplina sempre ricordano che i grandi tornei si vincono migliorando match dopo match.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner alza la prima palla del match. Game liscio, una stecca di Medvedev, il servizio di Jannik c’è. Il primo lungo scambio del match lo vince Daniil (rovescio out di Sinner), almeno 25 tiri tra ritmo e qualche taglio. Ben due Ace per il russo, 1 pari. Si scambia poco nei game di battuta di Jannik, anche se è sotto al 50% di prime “in”. Jannik cerca il colpo ad effetto, un passante lob colpendo dietro la schiena, ma non entra di poco (in caso contrario sarebbe venuto lo stadio…!?!). Si seguono i servizi, e Sinner è molto rapido nel seguire avanti il suo primo servizio avanzando in campo e scaricando un’accelerazione col diritto molto profonda. Daniil non ha il tempo per reagire. Poderosa la frustata col diritto al volo del n.1 che chiude il quinto game. Un uppercut degno di Mike Tyson. Interessante come Sinner usi per primo il back di rovescio: è utilissimo perché forza Medvedv a rallentare ulteriormente e quindi Jannik anticipa il colpo successivo entrando a tutta e forzando l’errore del rivale. Daniil ha disperatamente bisogno di punti con la prima… non li mette, si scambia e Sinner i prende due palle break sul 15-40. Esagera con la spinta col diritto sulla prima Sinner, non passa la risposta sul 30-40. Si salva il russo, ottimo il cambio col rovescio lungo linea, 3 pari. Filano via come fulmini i game di Jannik, non esattamente quelli di Daniil, di nuovo sotto 15-30 sul 4-3. Con un errore terribile di rovescio il moscovita crolla di nuovo 15-40. Con una difesa bassa di rovescio, maligna perché la palla salta poco, Jannik provoca l’errore di diritto di Medvedev, e BREAK, 5-3. Troppi errori di rovescio del russo, anche su palle di scambio non a tutta o pressanti dell’azzurro. E poi serve pure bene ora, con un Ace di precisione scappa via 40-0 e chiude il set con un altra battuta all’incrocio. P-E-R-F-E-T-T-O. 6-3 senza storia, enorme il divario tra i due, Medvedev ha combinato qualcosa solo col servizio, negli scambi e in risposta no match.
    Daniil va a servire all’avvio del secondo già consapevole di essere OUT dalle Finals, solo vincendo in due set aveva la possibilità di approdare in semifinale. Gioca ugualmente il suo miglior game del match, con un gran tocco, un punto vinto a “pittino” e un Ace. Sinner continua a martellare con la cadenza perfetta di un metronomo, non regala niente. Nel terzo game Sinner mette pressione in risposta al russo, e sul 30 pari castiga un attacco non troppo convinto. Palla break! Ancora una volta Jannik usa lo schema efficacissimo di rallentare col back, avanzare subito e anticipare il colpo successivo, con una bordata indifendibile. BRAEK Sinner, 2-1. Medvedev è sotto scacco, evidente che non sappia letteralmente cosa fare per provare a riaprire la partita. Dopo 12 game il russo ha vinto 2 punti in risposta… Ne strappa altri due nel quarto game, non bastano, Sinner chiude con un’incursione a rete sicura dopo un ottimo servizio. Break consolidato, 3-1. Ora è il russo a buttarsi avanti, perso per preso velocizza le operazioni e attacca, nello scambio è stato totalmente soggiogato per velocità e precisione. Sinner alza i decibel con un passante di rovescio splendido, pizzica quanto basta della riga per esaltare il pubblico dell’Inalpi Arena. Daniil non si scompone, continua ad attaccare e resta aggrappato alla partita (3-2). Forse rilassato dall’ampio margine, nel sesto game Sinner si distrae. Sperimenta fin troppo, sbagliando i tempi dell’attacco e Medvedev invece tocca bene la palla sotto rete e in risposta. Jannik scivola sotto per la prima volta 15-40. Il Contro BREAK arriva sul 30-40, è l’azzurro il primo a cedere in uno scambio di diritto, cercando il cambio lungo linea. 3 pari. Serve bene Daniil, sorpasso 4-3. Rinfrancato dall’esser tornato in vita nel match, Medvedev ci prova in risposta e trova un diritto fulminante. Jannik alza l’attenzione: pressing eccellente e un Ace. Aveva bisogno della battuta, e la battuta lo sostiene, 4 pari. Male Danilo nel nono game, due errori evitabilissimi, non sotto pressione, 0-30. La prima palla non entra, suona l’allarme rosso… Si difende con tutto quel che ha il russo, è bravo a resistere in due scambi non duri, di più. Il pubblico apprezza e si fa sentire. Apoteosi sul 30 pari: scambio lungo, tattico, Jannik rallenta e poi accelera e si prende la riga vincente col diritto. Palla break! Non ha rifiatato nemmeno Daniil, serve e fa male perché dopo tre colpi è evidentemente senza forza e affonda male un diritto. BREAK Sinner, 5-4, serve per chiudere. Impressionante come Jannik abbia iniziato lo scambio decisivo con una risposta d’incontro che è quasi finita sulla riga e lo ha messo in grande condizione di vantaggio. Può sembrare banale, è difficilissimo da farsi. Daniil ci prova fino all’ultima palla, con un’altra risposta notevole. Sul 30 pari però perde totalmente di vista il campo col diritto, Match Point Sinner. Altro errore col diritto, finisce così. Ottava vittoria su Medvedev, sorpasso a 8-7 negli head to head. Domina il gruppo Nastase con tre vittorie e attende il secondo del gruppo Newcombe, sarà stabilito domani. Come lo scorso anno, tre vittorie nei round robin. Quest’anno tutti speriamo un finale diverso e migliore.

    [1] Jannik Sinner vs [4] Daniil MedvedevATP Nitto ATP Finals Jannik Sinner [1]66 Daniil Medvedev [4]34 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 6-4D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 30-30 40-40 40-A4-4 → 5-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-153-4 → 4-4D. Medvedev 15-0 ace 30-0 40-0 ace3-3 → 3-4J. Sinner 15-0 ace 15-15 15-30 15-40 30-403-2 → 3-3D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-153-1 → 3-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-1 → 3-1D. Medvedev 0-15 15-15 30-30 30-401-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1D. Medvedev 15-0 30-0 ace 40-0 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace5-3 → 6-3D. Medvedev 15-0 15-15 15-304-3 → 5-3J. Sinner 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3D. Medvedev 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-403-2 → 3-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 3-2D. Medvedev 15-0 30-0 ace 40-02-1 → 2-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 30-15 40-151-1 → 2-1D. Medvedev 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    Medvedev 🇷🇺

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    303
    248

    Ace
    4
    6

    Doppi falli
    0
    0

    Prima di servizio
    28/49 (57%)
    33/52 (63%)

    Punti vinti sulla prima
    23/28 (82%)
    24/33 (73%)

    Punti vinti sulla seconda
    15/21 (71%)
    8/19 (42%)

    Palle break salvate
    1/2 (50%)
    2/5 (40%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    179
    106

    Punti vinti sulla prima di servizio
    9/33 (27%)
    5/28 (18%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    11/19 (58%)
    6/21 (29%)

    Palle break convertite
    3/5 (60%)
    1/2 (50%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    9/10 (90%)
    5/7 (71%)

    Vincenti
    12
    17

    Errori non forzati
    14
    28

    Punti vinti al servizio
    38/49 (78%)
    32/52 (62%)

    Punti vinti in risposta
    20/52 (38%)
    11/49 (22%)

    Totale punti vinti
    58/101 (57%)
    43/101 (43%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    214km/h (132 mph)
    212km/h (131 mph)

    Velocità media prima
    200km/h (124 mph)
    197km/h (122 mph)

    Velocità media seconda
    159km/h (98 mph)
    154km/h (95 mph) LEGGI TUTTO

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    ATP Finals: il “risveglio” di Medvedev. Buona prestazione e vittoria convincente su De Minaur

    Daniil Medvedev (foto Getty Images)

    Pochi applausi dal pubblico, ma tanti colpi vincenti e un tennis discretamente consistente, ineccepibile dal punto di vista tattico, e pure quell’attitudine un po’ litigiosa ed altezzosa che fa parte del personaggio e indica la sua presenza, la sua voglia di rivalsa e di non esser una mera comparsa in questo grande palcoscenico. Daniil Medvedev marca “presente”, ritrova un buon livello di gioco e regola senza particolari problemi Alex De Minaur nella seconda partita alle Nitto ATP Finals 2024, 6-2 6-4 lo score conclusivo per il moscovita. Troppo leggera la palla dell’australiano, il russo si è appoggiato alla perfezione negli scambi trovando ritmo e precisione col diritto, colpo migliore oggi nel repertorio dell’ex n.1, assieme alla battuta, tornata ad ottimo livello. Alex nel secondo set ha provato ad attaccare di più, ha chiesto il massimo al servizio ma sul 4 pari la risposta di Medvedev è salita in cattedra, come il passante a punire l’attacco non abbastanza profondo dell’australiano sul break che ha deciso la partita.
    Anche a livello di intensità, consistenza nello scambio e attitudine il russo ha mostrato una versione nettamente superiore a quella della sua prima apparizione nel torneo, e col servizio è tornato a fare la differenza: 84% di punti vinti con la prima palla e ben 73% con la seconda, dato questo notevolissimo vista la qualità in risposta di De Minaur. Non ha concesso nemmeno una palla break Daniil, con 25 vincenti complessivi a fronte di soli 10 errori. Non il miglior Medvedev, ma un’ottima versione. Del resto quello ammirato vs. Fritz era davvero troppo brutto per essere vero, e lui ha affermato di volersi dare una chance nel torneo, anche se siamo a fine stagione e tutti sono stanchi. Ha sentito molte critiche dopo la sconfitta contro l’americano, così ha scelto di festeggiare tappandosi le orecchie, come per spengere il rumore intorno…
    “Lo fanno molti calciatori quando esultano” afferma Medvedev in campo dopo il successo. “Dopo la mia prestazione con Taylor e alcuni dei miei commenti, ho cercato di usare di meno i social. Sono entrato in questa partita cercando di stoppare il rumore, anche da me stesso. Niente capricci. Ho solo cercato di giocare. È stata una bella sensazione. Le critiche? Più diventi popolare, più fan ottieni, ma anche gente che ti detesta. A volte anche troppe critiche positive possono farti perdere l’equilibrio. Vinci tutto e la gente dice che sei un Dio. Perdi due partite e la gente dice “La tua carriera è finita”. A volte è una buona cosa semplicemente bloccare tutto questo”.
    Certamente Medvedev ha affrontato il match contro De Minaur con altro piglio. Tecnicamente è corretto affermare che Alex non ha molte armi tecniche per sovrastare la difesa e i cambi di ritmo del russo, ma Daniil ultimamente era “bravissimo” a complicarsi la vita da solo, poco intenso, poco lucido, conflitti continui e zero stabilità. Nella partita odierna il moscovita invece ha condotto i suoi game di servizio in modo autorevole (ha ceduto solo 9 punti in tutto il match!), continuo e giocando schemi puliti, semplici ed efficaci. Ha scelto di giocare con profondità ma poco peso rovescio vs. rovescio, per non dare “punch” all’avversario, e senza sbagliare mai; e col diritto ha invece spinto molto, con uno schema tanto banale quanto efficace: un cambio col diritto cross che ha messo De Minaur a colpire in corsa verso destra, provocando così tanti errori del rivale. Per coprire l’angolo Alex ha stazionato più spesso sul centro destra, e bravo Daniil a sfruttare quel piccolo spazio per accelerazioni lungo linea di diritto perfette. Misura e precisione. Un bel Medvedev, anche se il gioco del “canguro” sembra fatto apposta per esaltarne le qualità. Contro Sinner giovedì sarà tutt’altra musica, dovrà affrontare un tennista assai più potente e che lo aggredirà. Ma la versione odierna di Daniil è più che discreta.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    La lotta si accende fin dai primi punti. Medvedev trova un gran passante di diritto, si procura una palla break ma De Minaur la cancella giocando aggressivo. È molto interessante ammirare le schermaglie rovescio vs. rovescio, siamo all’eccellenza del tour. Non si colpisce con massima potenza, c’è più fluidità e timing, lo si intuisce anche dal suono ovattato degli impatti. Daniil non parte bene col servizio, qualcosa nella sua dinamica non funziona come nei giorni migliori (anche un doppio fallo). Medvedev impatta 1 pari con un gran tocco sotto rete, tecnica personale e massima resa. Daniil nel terzo game cambia passo, è più intenso e incisivo col diritto, con due bei vincenti arriva a palla break ai vantaggi. De Minaur rischia una palla corta, gli esce lunga… e subisce il break dal russo, 2-1. Ancora un doppio fallo per il moscovita, ma consolida il vantaggio sul 3-1. Alex perde la misura col diritto negli scambi prolungati, non trova il “punch” sufficiente per appoggiarsi bene e la palla gli vola via per un eccesso “di swing”. Prova ad attaccare l’australiano, ma così solletica la parte più qualitativa del repertorio del rivale. Infatti i migliori punti di De Minaur nascono dal servizio; quando non entra, è dura. Fantastico lo scambio prolungato e condotto alla perfezione da Medvedev che gli vale la palla break. Doppio fallo… De Minaur teme la risposta del rivale e crolla sotto 4-1 “pesante”. Daniil non soffre la palla pulita e non così pesante del rivale, ci va proprio a nozze trovando alcuni impatti lungo linea splendidi. Il sesto game è un trattato di geometria applicata al tennis. Chapeau. 5-1. Chiude 6-2 senza problemi il russo, un set condotto con buona sostanza e qualità. De Minaur ha vinto meno del 50% dei punti con il primo servizio in gioco.
    Inefficace nel palleggio prolungato, De Minaur prova a verticalizzare appena possibile nel secondo set, massimo due colpi prima di un attacco. Medvedev lo segue a ruota, anche se il servizio non è quello dei giorni migliori lascia correre il diritto, oggi particolarmente ficcante in lungo linea. Con la solita indomita determinazione, l’australiano ci prova, ma sbaglia qualcosa di troppo (pessima una volée alta di rovescio…), il pubblico lo incoraggia, vuole più partita. Meglio quando Alex prova l’accelerazione di rovescio, ne tira una splendida sul 2 pari, 30 pari, forse il suo winner più bello del match. Poi rovina tutto con un altro tocco sotto rete troppo modesto. Sospinto dal pubblico vince il quinto game, ma il suo problema è l’incapacità di incidere in risposta (solo 8 punti vinti sul 3 pari del secondo set). Altro game a zero per il russo, 4 pari, si entra nel rush finale. Buon momento tecnico del match, ADM ha ridotto gli errori, Meddy di par suo passa da difesa a contrattacco. Sul 30 pari Daniil gioca uno schema perfetto: risposta cross, diritto lungo linea d’attacco. Ecco la prima palla break del set, 30-40. Come nel primo set, De Minaur rischia l’attacco ma sbaglia completamente la direzione perché Medvedev può colpire con equilibrio un rovescio passante lungo linea perfetto. Break, 5-4, manca un passo alla prima W nel torneo. Con passo sicuro Daniil completa l’opera servendo bene e spingendo col diritto, colpo migliore di giornata per lui. 6-4 e primo successo alle Finals. È ancora in corsa, ma l’avversario nel terzo match giovedì sarà… Jannik Sinner…

    [4] Daniil Medvedev vs [7] Alex de Minaur ATP Nitto ATP Finals Daniil Medvedev [4]66 Alex de Minaur [7]24 Vincitore: Medvedev ServizioSvolgimentoSet 2D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-155-4 → 6-4A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 30-30 30-404-4 → 5-4D. Medvedev 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4A. de Minaur3-3 → 3-4D. Medvedev 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 3-3A. de Minaur 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-2 → 2-3D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 ace 40-151-2 → 2-2A. de Minaur 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 40-155-2 → 6-2A. de Minaur 15-0 30-0 40-05-1 → 5-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-0 ace4-1 → 5-1A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A df3-1 → 4-1D. Medvedev 0-15 df 15-15 30-15 30-30 df 40-302-1 → 3-1A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A1-1 → 2-1D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 df 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 0-1

    Statistica
    Medvedev 🇷🇺
    De Minaur 🇦🇺

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    326
    257

    Ace
    3
    1

    Doppi falli
    3
    1

    Prima di servizio
    32/47 (68%)
    42/62 (68%)

    Punti vinti sulla prima
    27/32 (84%)
    24/42 (57%)

    Punti vinti sulla seconda
    11/15 (73%)
    13/20 (65%)

    Palle break salvate
    0/0 (0%)
    1/4 (25%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    186
    42

    Punti vinti sulla prima di servizio
    18/42 (43%)
    5/32 (16%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    7/20 (35%)
    4/15 (27%)

    Palle break convertite
    3/4 (75%)
    0/0 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    8/11 (73%)
    8/14 (57%)

    Vincenti
    25
    9

    Errori non forzati
    10
    13

    Punti vinti al servizio
    38/47 (81%)
    37/62 (60%)

    Punti vinti in risposta
    25/62 (40%)
    9/47 (19%)

    Totale punti vinti
    63/109 (58%)
    46/109 (42%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    216km/h (134 mph)
    217km/h (134 mph)

    Velocità media prima
    197km/h (122 mph)
    195km/h (121 mph)

    Velocità media seconda
    160km/h (99 mph)
    160km/h (99 mph) LEGGI TUTTO