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    Domenica 16 novembre in chiaro sul Nove: L’intervista CNN di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz dalle Nitto ATP Finals

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz intervistati a Torino da CNN Sport

    Signori del tennis, numeri 1 e 2 del ranking mondiale ATP, dominatori del 2025 a ogni latitudine con due Slam vinti a testa, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner si sono raccontati e divertiti insieme anche al microfono di Amanda Davies, anchor di CNN Sport, a Torino in occasione delle NITTO ATP Finals: un’intervista che andrà in onda, in chiaro su NOVE, domenica 16 novembre alle 14:30 per tutti gli appassionati sportivi (e non solo) che hanno seguito quest’anno sui canali e le piattaforme Warner Bros. Discovery l’Australian Open, il Roland Garros e la Laver Cup in esclusiva.
    Tra rivalità e rispetto reciproco, complicità e risate nella rarità della situazione – un’intervista doppia rilasciata durante le NITTO ATP Finals, che hanno rimesso in palio anche il primato della classifica mondiale – Jannik Sinner e Carlos Alcaraz ripercorrono un (altro) anno di record e trionfi. Con la netta sensazione che, dietro la sfida sportiva, stia prendendo forma anche un bel rapporto d’amicizia LEGGI TUTTO

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    Alcaraz e il confine tra pubblico e privato: “Non tutto deve essere esposto. Ho bisogno di uno spazio solo mio”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Brigitte Grassotti

    Durante le ATP Finals 2025 uno dei momenti più discussi non è arrivato da un colpo spettacolare o da un risultato inatteso, ma da una domanda fuori contesto: una ex tennista, presente in sala stampa, ha chiesto a Carlos Alcaraz informazioni sulla sua vita amorosa. Un tema che ha suscitato sorpresa, critiche e un certo disagio nel murciano, che nei giorni successivi ha affrontato l’episodio con maggiore calma in un’intervista concessa a El País.Alcaraz, abituato a gestire l’attenzione costante di media e tifosi, ha ammesso che la situazione gli ha fatto riflettere sul delicato equilibrio tra ciò che un personaggio pubblico sceglie di mostrare e ciò che preferisce mantenere protetto.
    “La mia vita è molto esposta, devo saperci convivere”Il numero uno spagnolo ha riconosciuto che la notorietà porta inevitabilmente con sé una forte esposizione:“La mia vita è molto esposta, quindi devo imparare a convivere con questo. È parte del mio lavoro, parte di ciò che comporta essere un atleta seguito in tutto il mondo”.Allo stesso tempo, per Alcaraz è fondamentale preservare un margine di intimità.
    “Ci sono cose che devono rimanere private”Pur definendosi una persona spontanea e trasparente, Alcaraz ha sottolineato la necessità di mantenere separati alcuni aspetti della propria vita:“È vero che molte cose devono restare nel privato. Bisogna sapere cosa si può mostrare e cosa no. Io sono molto naturale, condivido tanto, ma alcune cose è meglio tenersele per potersi sentire sicuri e tranquilli”.L’immagine evocata dal murciano è quella di una “piccola bolla” personale, uno spazio protetto dove potersi muovere senza la pressione del giudizio esterno.“Serve una zona dove non tutti abbiano accesso, dove nessuno possa commentare su tutto. Che sia un’esperienza positiva o negativa, ogni parola influisce”.
    Le parole di Alcaraz rivelano la consapevolezza di un atleta che, pur avendo appena superato i vent’anni, si ritrova da tempo al centro di un’attenzione mediatica che pochi sanno reggere. E il fatto che abbia espresso con chiarezza i limiti oltre i quali non gradisce che si vada, mostra una maturità che va oltre il campo da tennis.Il dibattito sollevato dalla domanda in conferenza, infatti, non riguarda solo il caso specifico, ma tocca un tema più ampio: fino a che punto è lecito spingersi nel chiedere a un atleta informazioni sulla sua vita privata?
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Alex De Minaur come Nalbandian e Nishikori: semifinale “miracolosa” alle ATP Finals

    Alex De Minaur nella foto (Foto Brigitte Grassotti)

    Sembrava impossibile, ma Alex de Minaur ce l’ha fatta. L’australiano si è qualificato per le semifinali delle Nitto ATP Finals 2025 pur avendo vinto una sola partita nella fase a gironi — un evento rarissimo nella storia del torneo.Grazie a una combinazione di risultati favorevole e a un miglior bilancio di set e giochi, De Minaur è riuscito a massimizzare il valore del suo unico successo, quello ottenuto contro Taylor Fritz, conquistando così un insperato pass per la penultima fase del torneo di Torino.
    Un’impresa che pochi hanno realizzatoPrima di lui, solo due giocatori nella storia delle Finals erano riusciti a qualificarsi in semifinale con una sola vittoria:David Nalbandian 🇦🇷 nel 2006Kei Nishikori 🇯🇵 nel 2016
    Entrambi si fermarono poi in semifinale, un dato che rende ancora più stimolante la sfida di De Minaur, deciso a riscrivere la storia e a diventare il primo a raggiungere la finale con un simile percorso.
    Una qualificazione di carattereIl cammino dell’australiano a Torino è stato tutt’altro che lineare. Dopo le due sconfitte iniziali, il trionfo su Fritz — arrivato dopo una delle settimane più difficili della sua carriera — gli ha ridato fiducia e, complice la matematica, lo ha proiettato tra i migliori quattro.
    Con questa impresa, De Minaur entra in un club esclusivo e dimostra ancora una volta di possedere una straordinaria resistenza mentale. Dopo giorni di frustrazione e delusione, il 26enne di Sydney torna a sorridere, consapevole che la sua stagione non è ancora finita.Ora lo attende una semifinale contro uno dei giganti del circuito il nostro Jannik Sinner. Ma se c’è una cosa che Torino ha confermato, è che Alex de Minaur non smette mai di crederci.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Dentro la “Sinner Spa”: come Jannik ha costruito (e continua a espandere) il suo piccolo impero. Investimenti a Milano

    Jannik Sinner nella foto (foto Brigitte Grassotti)

    Dal Corriere della Sera apprendiamo che Mentre a Torino si disputano le ATP Finals 2025, con i migliori otto del mondo a caccia del titolo di “Maestro”, Jannik Sinner si conferma non solo un campione in campo, ma anche un imprenditore dal fiuto acuto fuori dal circuito. La rete di società e investimenti che ruota attorno al tennista altoatesino — la cosiddetta “Sinner Spa”, come ormai viene soprannominata — si sta ampliando di anno in anno, tra immobili di pregio, holding e operazioni finanziarie di respiro internazionale.
    Il mutuo da 6,5 milioni per gli immobili in Corso VeneziaDagli atti notarili e contabili (notaio Alessandra Radaelli di Milano) emerge che Sinner ha acceso un mutuo quindicennale per acquistare due appartamenti nel cuore di Milano, in Corso Venezia, per un totale di oltre 6,5 milioni di euro — circa 10 mila euro al metro quadro.Gli immobili, rispettivamente di 403 e 289 metri quadrati, sono collocati all’interno di Casa Barelli, un elegante edificio a due passi da Piazza San Babila. A venderli, nel 2023, è stata la famiglia Buziol-Dametto, ex proprietaria del marchio di moda Replay.I fondi per l’operazione sono arrivati in parte da Monte Carlo (2,9 milioni) come finanziamento soci infruttifero, mentre 4 milioni sono stati ottenuti con un mutuo al tasso del 5% — non agevolato, ma in linea con le condizioni di mercato. Il prestito è stato concesso da CheBanca!, poi divenuta Mediobanca Premier, oggi parte del gruppo Monte dei Paschi.
    La “Foxera” cresce e si trasformaLa società Foxera Re Com sas, con sede in Italia e amministrata dal manager e amico storico di Jannik, Alex Vittur, ha curato l’operazione immobiliare.Da settembre la società ha cambiato pelle, trasformandosi da semplice accomandita immobiliare a srl, ampliando l’oggetto sociale verso attività più complesse — anche da holding di partecipazioni e coordinamento.Contestualmente, la sede è stata trasferita da Milano a Brunico, presso gli uffici della Baumgartner Partner, dove è cliente anche Vittur.
    I consulenti e il nodo HagerNelle operazioni finanziarie di Sinner ha assunto un ruolo importante lo studio Hager & Partners di Bolzano, fondato da Heinz Peter Hager, figura di spicco nel mondo immobiliare altoatesino e oggi indagato dalla Procura di Trento nell’inchiesta sui presunti intrecci tra affari e politica attorno al tycoon austriaco René Benko.Due consulenti dello studio, Josepha Iervolino e Dietmar Huber, sono stati nominati procuratori speciali sia per la Foxera Re Monaco (che controlla il 99% della società italiana), sia per la Avima, di Vittur (1%).La perizia patrimoniale firmata da Huber mostra che al 31 maggio 2025 la società possedeva gli immobili milanesi con un valore netto di 6,6 milioni, ma registrava una perdita d’esercizio di 147 mila euro e una perdita cumulata di 454 mila.
    Dalla “Foxera” alla “Wooly Lemon”: l’universo societario del campioneLo schema societario costruito attorno a Sinner ruota oggi attorno a diverse entità:Foxera Re Monaco, che gestisce il patrimonio;Foxera srl, il braccio operativo italiano;e la più recente Wooly Lemon, fondata nel 2024, che cura i diritti d’immagine e la promozione pubblicitaria del giocatore.Alla guida di quest’ultima figurava fino a pochi mesi fa Giuseppe Gianni, consulente societario e fiduciario di lungo corso, che però si è dimesso a luglio, con l’uscita formalizzata a fine settembre. Da allora, Sinner risulta l’unico “gérant” (amministratore) della struttura.
    Tra sport e business: un patrimonio da 80 milioniSecondo le stime, Sinner ha superato i 50 milioni di dollari in premi in carriera, al lordo delle tasse versate nei Paesi ospitanti, e guadagna oltre 30 milioni di euro l’anno dagli sponsor.Una parte consistente di questi proventi viene reinvestita attraverso le sue società di Monte Carlo, che — come accade spesso nel Principato — non pubblicano bilanci ufficiali.
    Dopo aver lasciato l’Italia nel 2020 per motivi fiscali, il campione sembra ora intenzionato a reinvestire nel suo Paese parte delle ricchezze accumulate.Un ritorno simbolico, forse, ma che racconta molto della crescita di Jannik Sinner: da ragazzo timido di San Candido a protagonista mondiale, capace di vincere sul campo e costruire fuori da esso un vero impero sportivo e finanziario.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Kooyong Classic 2026: Musetti, Berrettini e Bublik tra le stelle dell’esibizione di Melbourne

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    La stagione 2026 di tennis si avvicina e, come di consueto, gennaio sarà ricco di appuntamenti preparatori in vista dell’Australian Open. Tra questi spicca il Kooyong Classic, lo storico torneo-esibizione che si svolgerà a Melbourne dal 13 al 15 gennaio, a pochi giorni dall’inizio dello Slam australiano.Pur non essendo un evento ufficiale del circuito ATP o WTA, il Kooyong Classic è da sempre un banco di prova privilegiato per i grandi protagonisti del tennis mondiale, che lo utilizzano per testare la propria condizione fisica e adattarsi alle condizioni di gioco australiane.
    I giocatori confermati per il Kooyong Classic 2026L’edizione di quest’anno vedrà in campo un cast di altissimo livello, con diversi volti noti del circuito maschile e femminile:
    ATPHubert Hurkacz 🇵🇱Marin Cilic 🇭🇷Karen Khachanov 🇷🇺Lorenzo Musetti 🇮🇹Matteo Berrettini 🇮🇹Alexander Bublik 🇰🇿Learner Tien 🇺🇸Zhang Zhizhen 🇨🇳
    WTADonna Vekic 🇭🇷Daniela Hantuchova 🇸🇰
    Un torneo di tradizione e prestigioIl Kooyong Classic, disputato sui campi in erba sintetica del **Kooyong Lawn Tennis Club**, è uno degli appuntamenti più amati della preparazione australiana. Il format prevede match esibizione tra top players in un’atmosfera rilassata ma comunque competitiva, che spesso regala tennis di grande qualità.Negli anni, questo evento ha ospitato leggende come Roger Federer, Novak Djokovic e Andy Murray ed il nostro Jannik Sinner vincitore dell’edizione 2024, e anche per il 2026 promette spettacolo grazie alla presenza di due italiani di punta, Musetti e Berrettini.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Yevgeny Kafelnikov: “Alcaraz e Sinner sono il yin e yang del tennis moderno”

    Yevgeny Kafelnikov nella foto

    Yevgeny Kafelnikov, ex numero uno del mondo e membro del prestigioso ATP No. 1 Club, è entusiasta della crescita della rivalità tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, protagonisti assoluti di questa edizione delle Nitto ATP Finals a Torino.“È fantastico per il tennis. Non sarebbe bello se solo uno dei due dominasse, perché il carisma di entrambi si bilancia perfettamente. È come lo yin e yang,” ha dichiarato Kafelnikov dall’Inalpi Arena. “Hanno due stili completamente diversi, e questo è ciò che piace ai tifosi. Lo si vede qui a Torino: Jannik riempie il palazzetto tanto quanto Carlos. Sono entrambi un enorme valore per il tennis, senza dubbio.”
    “Torino è il posto perfetto per ospitare le Finals”Per l’ex campione russo, che è alla sua prima visita alle Finals italiane, l’atmosfera torinese rappresenta un modello ideale per il tennis moderno:“Il fatto che ci siano giocatori italiani in campo rende tutto ancora più speciale. Mi sarebbe piaciuto che nel 2000 si fosse potuto giocare un torneo così a Mosca, quando io e Marat Safin eravamo entrambi nei primi dieci del mondo: avremmo riempito gli stadi senza problemi. Torino è fantastica e penso che l’idea di ospitare i tornei nei Paesi dove il tennis è molto popolare sia vincente. In Italia, con tutti i giocatori che stanno emergendo, non c’è posto migliore per questo evento.”
    Un veterano delle FinalsKafelnikov conosce bene la storia e il prestigio del torneo di fine stagione: vi ha partecipato sette volte, affrontando leggende come Pete Sampras, Andre Agassi, Boris Becker, Gustavo Kuerten, Carlos Moya e Juan Carlos Ferrero.“Essere alle Finals è la ricompensa per tutto il lavoro di un anno. È il modo perfetto per concludere la stagione: i migliori otto che si affrontano dopo aver vinto i tornei più importanti e giocato bene negli Slam.”
    Il suo “nemico storico” alle Finals fu Pete Sampras, che lo sconfisse in tutte e quattro le loro sfide nel torneo:“Ho sempre amato partecipare, fin dal 1995 a Francoforte. Poi gli anni di Hannover furono fantastici, anche se la costante era che mi trovavo sempre di fronte Sampras, persino nella finale del 1997. Non sono mai riuscito a batterlo, ma mi sono goduto ogni momento.”
    Lo sguardo sul futuro: “Attenzione a Joao Fonseca”Oggi Kafelnikov segue ancora da vicino il circuito ATP e non ha dubbi su chi potrebbe essere la prossima stella a entrare tra i migliori:“Fonseca ha fatto grandi cose quest’anno, vincendo anche il torneo di Basilea. Se continuerà così, sono sicuro che presto lo vedremo qui alle Finals, se non nel 2026, sicuramente l’anno dopo.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Aryna Sabalenka guarda al futuro: “Voglio diventare madre tra cinque anni, ma ora la mia priorità è il tennis”

    Aryna Sabalenka nella foto – Foto Getty Images

    Numero uno del mondo e dominatrice del tennis femminile, Aryna Sabalenka ha parlato apertamente dei suoi progetti futuri in una recente intervista nella sua lingua madre. La campionessa bielorussa, professionista dal 2015 e legata sentimentalmente da diversi anni, ha confessato il desiderio di diventare madre entro cinque anni, pur senza mettere in secondo piano la propria carriera sportiva.“Voglio raggiungere tutto il mio potenziale nello sport e vedere fin dove posso arrivare. Probabilmente mi piacerebbe formare una famiglia tra circa cinque anni”, ha dichiarato sorridendo.A 27 anni, Sabalenka si trova nel pieno della maturità agonistica e ha chiarito che non ha alcuna intenzione di ritirarsi nel breve periodo. In passato, infatti, aveva già spiegato di voler tornare a competere anche dopo la maternità, seguendo l’esempio di altre grandi campionesse del circuito WTA.
    Per ora, la priorità della tennista bielorussa resta una sola: continuare a dominare il circuito, consolidando il suo ruolo di punto di riferimento del tennis mondiale e aggiungendo nuovi trofei al suo palmarès.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Apostolos Michalakas: “Tsitsipas ha fatto bene a non giocare ad Atene. I tennisti sono dei supereroi”

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    Il fisioterapista della Nazionale greca, Apostolos Michalakas, ha rilasciato una lunga intervista a Tennis24 in cui ha parlato del Campionato Ellenico, dell’attuale stato di forma di Stefanos Tsitsipas e delle difficoltà fisiche e mentali che affrontano i tennisti nel finale di stagione.
    “Un torneo di alto livello, ma servono più greci in tabellone”Michalakas ha elogiato l’organizzazione del torneo di Atene, definendolo “un evento dal bilancio molto positivo” e sottolineando come il pubblico abbia potuto assistere a tennis di grande livello:“Il torneo ha offerto partite di altissimo livello, con una finale che avremmo potuto vedere anche in un Masters 1000.”Tuttavia, non sono mancate le criticità:“I prezzi dei biglietti, specialmente nei primi giorni, hanno tenuto lontano parte del pubblico. Spero che gli organizzatori abbiano recepito il messaggio. Mi auguro che la prossima edizione dia spazio a più giocatori greci, così da coinvolgere un pubblico ancora maggiore.”
    “La Grecia ha bisogno di tornei così”Michalakas ha ribadito quanto eventi di questo tipo siano fondamentali per far crescere il tennis ellenico:“Abbiamo assolutamente bisogno di tornei ATP in Grecia. Attirano non solo il pubblico locale ma anche quello internazionale. E strutture come il Telekom Center hanno ricevuto recensioni eccellenti.”Ha inoltre sottolineato che tali tornei possono aiutare i giocatori greci, “purché abbiano la possibilità di partecipare”, citando l’esperienza di Stefanos Sakellaridis, Pavlos e Petros Tsitsipas e Dimitris Sakellaridis.
    “I tennisti sono dei supereroi”Commentando il ritmo frenetico del circuito e le difficoltà di adattamento tra un torneo e l’altro, Michalakas ha citato l’esempio di Lorenzo Musetti, reduce da una finale ad Atene prima di volare a Torino per le ATP Finals:“Ha giocato una partita di tre ore con intensità altissima e subito dopo ha dovuto adattarsi a una nuova superficie. Questi cambiamenti mettono a dura prova il fisico. A fine stagione la fatica è al massimo, ma i giocatori e i loro team sanno come gestirla.”“Personalmente considero i tennisti d’élite dei veri e propri supereroi. Nessun altro sport richiede di competere con questa frequenza e durata. Nel tennis sai quando inizi, ma non quando finisci.”
    “Tsitsipas ha preso la decisione giusta”Sulla rinuncia di Stefanos Tsitsipas a giocare il torneo di Atene, Michalakas è stato chiaro:“Ha preso la decisione giusta. Sta seguendo con rigore un protocollo di riabilitazione per la schiena. Ogni volta che gioca, rischia una ricaduta. In questo momento, con l’off-season alle porte, era fondamentale non compromettere la preparazione per il 2026.”Ha spiegato che la principale difficoltà del greco è legata al servizio:“Il dolore si manifesta proprio durante il movimento di battuta, che è una delle sue armi più importanti. Giocare in queste condizioni significherebbe partire già con uno svantaggio.”
    “Tsitsipas e Sakkari hanno rivoluzionato il tennis greco”Infine, Michalakas ha riconosciuto il ruolo storico di Stefanos Tsitsipas e Maria Sakkari:“Hanno rivoluzionato il tennis greco. Purtroppo, non ricevono ancora l’amore che meritano. Questi ragazzi hanno sacrificato tutto per arrivare dove sono: dovremmo esserne più orgogliosi.”Conclude con una riflessione ottimista:“Qualche anno fa, se qualcuno mi avesse detto che la Grecia avrebbe ospitato un torneo ATP e avuto giocatori di questo livello, lo avrei preso per pazzo. Ma oggi il tennis greco ha una prospettiva reale di crescita.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO