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    Giochi Olimpici Tokyo 2020: La Finale maschile. Zverev favorito ma gli scommettitori puntano sul russo

    Karen Khachanov RUS, 1996.05.21

    Chi l’avrebbe mai detto? Novak Djokovic sconfitto da Alexander Zverev in rimonta dopo che il serbo aveva vinto in scioltezza il primo set.Le Olimpiadi hanno dato il primo grande verdetto: anche Novak Djokovic è battibile e il Grande Slam D’Oro per il serbo non sarà più possibile. Nole resta ancora in corsa per il Grande Slam a patto che riesca a vincere gli US Open.
    Adesso Sascha Zverev se la vedrà con Khachanov, con cui negli ultimi due incroci ha perso senza vincere un nemmeno un set, nel 2019 a Montreal e nel 2018 a Bercy.
    La fiducia dei bookmaker va comunque con il tedesco favorito 1.35 secondo Planet Win, 1.34 per Goldbet e 1.33 per Snai. Vale a dire che Zverev ha circa il 75% di chance di battere Khachanov e di ottenere questo oro olimpico.Secondo le rilevazioni di Oddschecker però, nelle ultime ore il 68% delle scommesse totali è stato in favore di Khachanov. Grande fiducia da parte degli scommettitori, vista anche la buona quota proposta dai bookmaker (3.17 per Goldbet, 3.23 per PlanetWin e 3.05 per Betclic.).
    Il risultato esatto più probabile secondo i bookmaker resta il 2-0 in favore di Zverev, che vale circa 1.90.Djokovic e Carreno Busta scendono in campo per completare il podio nella finalina di domani: serbo strafavorito con l’86% di chance di aggiudicarsi il bronzo. Ma occhio che le sorprese sono sempre dietro l’angolo. LEGGI TUTTO

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    Giochi Olimpici Tokyo 2020: Le parole di Novak Djokovic e A. Zverev. Djokovic “Sul 6-1 3-2 mi sono sentito svuotato, ho perso completamente il mio gioco”

    Novak Djokovic e Alexander Zverev nella foto

    Novak Djokovic : “Mi sento malissimo, sul 6-1 3-2 mi sono sentito svuotato, ho perso completamente il mio gioco a differenza del mio avversario che ha giocato molto bene”.Farò tutto il possibile per portare una medaglia al mio Paese.
    Alexander Zverev : “Non sentivo di stare disputando una brutta partita, anche se ero sotto di un set e di un break. Il problema è che stavo giocando la sua partita, scambiando tanto da fondo senza cercare vincenti. Stavo giocando bene, ma contro di lui non basta. Per questo ho cercato di cambiare approccio, e per fortuna ha funzionato.Sono orgoglioso di aver vinto una medaglia per la Germania. Questo è uno dei momenti più belli della mia carriera, forse il più bello in assoluto, perché stavolta non sto giocando solo per me stesso o per la mia famiglia, ma anche per gli altri atleti presenti qui e per chi guarda da casa.Ho detto a Novak che è il più grande di sempre, perché alla fine sarà quello con più Slam, con più Masters 1000 e con più settimane da numero uno, sono sicuro al 99% che sarà così. So che stava cercando di fare il Golden Slam, ma non puoi vincere sempre; sono contento di riuscire a batterlo di tanto in tanto”. LEGGI TUTTO

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    La brutta giornata di Novak Djokovic. Il campione serbo sconfitto anche nella semifinale di doppio misto alle Olimpiadi di Tokyo

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Si dice che le cattive notizie non arrivano mai da sole e Novak Djokovic l’ha sentite sulla sua pelle questo 30 luglio 2021. Il numero uno del mondo ha visto le sue possibilità di raggiungere il Golden Slam eclissate ai piedi di Alexander Zverev, prima di tornare in campo per cercare di continuare a combattere per l’oro nel doppio misto e fallire anche qui l’oro.Il serbo ha fatto coppia con Nina Stojanovic e ha visto quelle speranze svanire di fronte alla coppia russa formata da Elena Vesnina e Aslan Karatsev.Djokovic e Stojanovic hanno perso un incontro molto equilibrato con il punteggio di 7-6(4) 7-5.
    Il numero uno del mondo dovrà ora lottare per il bronzo sia nel singolare maschile che nel doppio misto, con la finale del doppio misto che sarà al cento per cento russa. Vesnina e Karatsev affronteranno Anastasia Pavlyuchenkova e Andrey Rublev dopo che il duo ha battuto Ashleigh Barty e John Peers dell’Australia per 5-7, 6-4, 13-11. LEGGI TUTTO

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    Giochi Olimpici Tokyo 2020: Il programma di Sabato 31 Luglio 2021

    Belinda Bencic nella foto

    Center Court 3:00pm at 8:00 AM (italiane) 3rd place playoff [RS] Novak Djokovic (1) [ES] Pablo Carreno Busta(6)3rd place playoff [KZ] Elena Rybakina – (15)[UA]Elina Svitolina(4)Final · Women’s Singles[CH] Belinda Bencic (9) – [CZ] Marketa Vondrousova
    Court 1 – 3:00pm at 8:00 AM (italiane)Final · Women’s Doubles[RU] [RU] Kudermetova V / Vesnina E – [BR][BR]Pigossi L / Stefani L LEGGI TUTTO

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    Haggerty (ITF): “Dobbiamo fare di più per la salute mentale degli atleti”

    David Haggerty, Presidente dell’ITF

    Uno degli argomenti più caldi delle Olimpiadi in corso a Tokyo è il crollo mentale di atlete straordinarie come Naomi Osaka e Simone Biles. Ne ha parlato anche il (discusso) Presidente dell’ITF, David Haggerty, che oltre a ricoprire la massima carica in seno all’organizzazione tennistica è anche membro del CIO. Pur sottolineando che gli organi di governo del tennis prendono molto sul serio i problemi di salute mentale, Haggerty ritiene che tutte le federazioni e associazioni sportive possano fare di più per supportare i giocatori.
    “La salute mentale è molto, molto importante”, ha dichiarato Haggerty in un’intervista rilasciata oggi a Tokyo. “Come normale attività dell’ITF, lavoriamo insieme ai tour Pro maschili e femminili per assicurarci di essere presenti per i giocatori, che abbiano la capacità di parlare con qualcuno per ottenere aiuto quando ne hanno bisogno nel modo giusto. Ma pensiamo di poter ancora fare di meglio per venire incontro alle loro necessità”.
    Haggerty ha affermato che la commissione medica e scientifica dell’ITF ha esaminato nuovi modi per affrontare il problema, acuito non poco dalla pandemia: “Ci siamo impegnati con il CIO e altri gruppi in modo che diventi qualcosa di più della semplice azione sul tennis, ma anche dello sport in generale e di ogni atleta coinvolto come persona oltre il campo da gioco. Penso che gli atleti dopo 15-18 mesi di lockdown nello sport stiano tutti attraversando un momento difficile. Dobbiamo essere presenti per gli atleti e sicuramente il tennis prende questa problematica molto sul serio”.
    Dichiarazioni importanti, ma dovranno seguire fatti concreti. Infatti a detta di molti atleti – ne hanno parlato in diversi in varie interviste – la distanza tra la “stanza dei bottoni” del massimo organo istituzionale del nostro sport e le problematiche reali che affrontano ogni giorno i giocatori impegnati sul tour a vari livelli, incluse quelle mentali di stress, ecc, sembra ancora enorme.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Summer Cups: L’Italia Under 18 femminile vince e stacca il biglietto per la Francia

    Oggi l’Italia giocherà contro la Russia per stabilire chi sarà la testa di serie nel tabellone finale.

    Il girone di qualificazione della Reina Soisbault Cup, in svolgimento presso il Circolo Tennis di Maglie, ha visto l’Italia Under 18 femminile guadagnare l’accesso alla fase finale in Francia a Granville.Le ragazze del capitano e tecnico federale Giovanni Paolisso, la pugliese Eleonora Alvisi, Matilde Paoletti e Lisa Pigato, hanno superato il forte Belgio per 2 a 1 grazie al doppio decisivo dopo quasi 5 ore di gioco.
    Nel primo singolare Lisa Pigato ha superato Hanne Vandewinkel per 6-2 6-1. Nel secondo singolare Sofia Costoulas ha portato il Belgio in pareggio superando Matilde Paoletti per 6-1 6-3.
    La coppia Pigato Paoletti ha avuto ragione sulla coppia Costoulas Vandewinkel superandole per 7-6(3) 6-2 dopo un incontro che ha visto molti momenti di parità.
    L’altro incontro di semifinale ha visto la Russia superare il Portogallo per 3 a 0 con i singolari vinti da Erika Andreeva su Mariana Campino per 6-1 6-3, Polina Kudermetova su Matilde Jorge per 6-3 6-2, e la coppia Andreeva con Diana Shnaider su Campino Jorge per 6-3 6-3.
    Proprio nel doppio si è visto l’atteso esordio in campo di Diana Shnaider, numero 4 nella classifica mondiale ITF Junior. La campionessa russa non ha deluso le aspettative mostrando da subito le sue doti.
    Nella giornata delle finali di venerdì 30, con inizio alle 15.30, la sfida tra Italia e Russia deciderà chi tra le due, già qualificate, sarà testa di serie a Granville. Gli altri incontri che decideranno la classifica finale, con inizio alle ore 10, sono Grecia – Portogallo, Belgio – Grecia, Belgio – Portogallo. Questi incontri si svolgeranno in un “round robin”, detto anche “girone all’italiana”, nel quale ogni squadra incontrerà tutte le altre squadre.
    La partita Italia – Russia, sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube “ctmaglie ufficio stampa”. LEGGI TUTTO

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    Al tennis con le padelle trionfano i “Virologi”

    Al tennis con le padelle trionfano i “Virologi”

    Spettacolo e divertimento ieri sera sui campi del Tennis Club Faenza, per il ritorno (dopo un anno d’assenza a causa del Covid) del torneo di tennis con le padelle. Ventidue squadre si sono affrontate in vari tabelloni, davanti ad un pubbico molto numeroso. Alla fine la vittoria assoluta è andata un po’ a sorpresa – ma forse quest’anno era destino così – ai “Virologi”, squadra formata da Lorenzo Liverani, Pietro Zoli, Giovanni Cicognani e Tommaso Tredozi, che nella finale hanno battuto i “Contadini”.
    Terzo posto per la “Dark Polo Gang”, quarti i “Blackmen”. Nella categoria femminile successo per “Le Nuove C”, team composto da Matilde Greco, Sofia Regina, Sandy Mamini, Virginia Lodi e Alessia Ercolino, che nella finale rosa ha prevalso sulle “Bagnine Salvavita”. Nel tabellone “non open” vittoria invece per i “Mucconi”. Il premio per il miglior costume, ambito quanto la vittoria sportiva, è stato attribuito ai “Makeskif”, parodia dei Maneskin, squadra formata da Alessandro Buti, Davide Farina, Michelangelo Naldini e Andrea Cannella. Secondo posto per “Il circolo degli artisti”, terza posizione per “La casa ad cherta”. LEGGI TUTTO

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    La flessibilità cognitiva, il tennis e le Olimpiadi

    Flavia Pennetta nella foto

    Quando assistiamo a un match di tennis e facciamo il tifo per uno dei nostri beniamini, può capitare di domandarsi, forse con una certa ingenuità, come mai, a un certo punto della partita, il giocatore non si accorga che sia giunto il momento di variare il proprio gioco perchè in balia dell’avversario.Quello che invece capita spesso di osservare, è l’utilizzo incessante di schemi tattici ripetitivi o colpi “monocorde” che difficilmente cambiano l’andamento di un match.Ma allora come mai qualcosa che sembra così semplice e osservabile dall’esterno, risulta così complicato da mettere in atto quando si agisce in prima persona?
    Per capirlo è necessario approfondire uno degli aspetti centrali delle funzioni esecutive, la flessibilità cognitiva.Come ho indicato in un articolo precedente, le funzioni esecutive rappresentano quei processi mentali in grado di produrre una risposta adattiva funzionale di fronte a condizioni ambientali nuove e impegnative, cioè in situazioni e compiti in cui comportamenti e abilità di routine non sono più sufficienti per ottenere un successo.
    In particolare, la flessibilità cognitiva può essere definita come la capacità di adattare un comportamento o un modo di pensare a situazioni nuove o inaspettate, cosi da agire in modo più adeguato e adatto alle situazioni che l’ambiente ci porta a fronteggiare.
    I buoni osservatori e i più esperti della racchetta, si saranno sicuramente resi conto che esistono nel circuito giocatori più bravi di altri in questo tipo di abilità.Tuttavia, confrontare stili di gioco diversi, come quello tra Camila Giorgi e quello che mostrava Roberta Vinci, o tra l’esplosività di Sinner e l’estro di Musetti, non è sufficiente per capire come la flessibilità cognitiva influenzi le abilità di problem solving di un giocatore.Essere cognitivamente flessibili non si traduce necessariamente nell’avere una grande varietà di colpi, ma piuttosto consiste nell’ accorgersi della necessità di applicare e mettere in atto una variazione del proprio gioco al fine di aumentarne l’efficacia.Se è vero che ci sono giocatori più accorti di altri nel riconoscere il momento adatto per imprimere un cambio tattico o strategico al proprio gioco, perchè risulta cosi complicato sviluppare queste capacità attraverso l’allenamento?Nel tempo sono stati elaborati programmi specifici nel tentativo di migliorare queste abilità, ma i risultati ottenuti sono ancora occasione di forte dibattito, vista anche la difficoltà nel misurarne la reale efficacia.Per farla breve, la pillola magica sembra non sia stata ancora inventata.Se da una parte non si può o risulta difficile intervenire direttamente sullo sviluppo della flessibilità cognitiva nel singolo individuo, dall’altra parte agire direttamente su alcuni elementi dell’ambiente che circondano un giocatore potrebbe portare a risultati ben più interessanti.Se a qualcuno è capitato di vivere all’estero, si sarà accorto che alcuni comportamenti o modi di fare che risultavano immodificabili in un determinato paese o nazione, diventavano molto più semplici da mettere in atto nella nuova località. Mi viene da pensare all’utilizzo della propria automobile quando si vive nella propria città, e alla semplicità di utilizzare mezzi pubblici quando si vive all’estero. Oppure la tendenza a mangiare sempre nello stesso ristorante, e quella di sperimentare pietanze nuove quando ci si trova in vacanza lontani da casa.
    In situazioni di contesto nuove, infatti, riconoscere uno schema di riferimento pre-esistente da applicare risulta meno accessibile al nostro sistema cognitivo e questo ci rende più aperti alla sperimentazione di nuove soluzioni. Ecco perchè risulta più semplice assaggiare un piatto esotico quando siamo in vacanza, o evitare di noleggiare un auto per affidarci ai mezzi pubblici se ci troviamo a vivere in un’altra città per qualche tempo.In generale, i comportamenti routinari vengono messi in atto perchè danno sicurezza e ci fanno consumare meno risorse cognitive, e il nostro cervello è un organo che predilige il risparmio energetico, anche se all’interno di una performance sportiva ciò potrebbe limitarne le probabilità di successo finale.Se trasferiamo queste riflessioni in un campo da tennis, possiamo quindi comprendere come non sia facile riconoscere e mettere in atto un cambiamento del proprio gioco all’interno di un match o di una competizione. Per essere in grado di farlo, un giocatore dovrebbe avere, oltre alla consapevolezza della necessità di dover cambiare qualcosa, anche la capacità di inibire un comportamento routinario per uno nuovo e poco conosciuto, l’accettazione del rischio di poter peggiorare la situazione, e naturalmente un grande dispendio di risorse cognitive. Se non siete persone impulsive, provate a pensare a quelle volte in cui avete percepito la necessità di dover cambiare qualcosa nella vostra vita, magari un lavoro o una relazione, salvo poi ritrovarvi impantanati nella stessa quotidianità per paura di modificare il vostro equilibrio. Se vi è capitato qualcosa di simile, allora capirete bene quello di cui parliamo.Tuttavia, per i grandi campioni fare scelte importanti fuori o dentro sembra quasi una sfida stimolante. Ma perché solo alcuni ci riescono? È probabile che questo tipo di giocatori o giocatrici abbia sperimentato e ricevuto rinforzi positivi dai cambiamenti, e la valutazione del rischio non abbia avuto un impatto eccessivamente negativo nelle loro scelte. Ed è probabile che abbiano fatto esperienza, nel corso della loro carriera, che la modifica del proprio contesto ambientale, che nel tennis può coincidere con un cambio di allenatore o di accademia, un trasferimento in una nuova città o nazione, come accadde ad esempio a Flavia Pennetta, abbia rappresentato per loro l’unica strada percorribile per migliorare il loro gioco in un dato momento.Potrebbero aver compreso, facendone tesoro, che a volte è necessario rischiare di sbagliare una scelta per diventare giocatori di maggior successo.In conclusione, se il cambio di contesto assume una tale rilevanza, verrebbe da chiedersi se anche la partecipazione a un evento eccezionale, come ad esempio un Olimpiade, possa configurarsi, inaspettatamente, come l’elemento in grado di rendere la mente di un giocatore o una giocatrice più aperta e disponibile alla sperimentazione di nuove e più efficaci soluzioni, facendo in modo che le esperienze e le informazioni acquisite vengano poi assimilate e incorporate all’interno degli schemi già in possesso, aumentandone conseguentemente le capacità di problem solving. Forse Tokyo 2020 potrà fornirci qualche risposta.
    Dott. Marco CaocciPsicologo LEGGI TUTTO