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    Marquez che sfortuna, frattura alla spalla confermata: quali gare salterà in MotoGp

    Le sensazioni a caldo, subito dopo l’incidente con Bezzecchi nel Gp di Indonesia, sono purtroppo state confermate, anche se a Marc Marquez, poteva anche andare peggio. Il campione del Mondo della MotoGp è volato subito da Mandalika a Madrid per sottoporsi a controlli più approfonditi alla spalla destra lesionata nella caduta e gli esami hanno confermato una piccola frattura ed una lesione legamentosa. LEGGI TUTTO

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    Draper chiude il suo 2025 per l’infortunio al braccio

    Jack Draper

    Brutte notizie da Jack Draper. Il top 10 britannico, costretto al ritiro nel corso di US Open, ha annunciato che il suo 2025 si è già chiuso per l’infortunio al braccio subito nel corso della stagione su terra battuta e aggravatosi a Wimbledon. L’amara decisione è arrivata con il classico post social, pubblicato su Instagram. Un vero peccato per Jack che così interrompe un periodo molto positivo iniziato nell’estate dell’anno scorso e che l’ha portato a vincere il primo Masters 1000 in carriera a Indian Wells lo scorso marzo (e anche Stoccarda e Vienna nel 2024) e issarsi sino al n.4 nel ranking. Fino al nuovo infortunio: grande talento ma altrettanta fragilità nel fisico, tanto potente quanto delicato.
    “Ciao ragazzi, un aggiornamento… Purtroppo l’infortunio al braccio mi costringerà a riposare e saltare il resto del 2025. È molto difficile da accettare per me, visto che quest’anno stavo attraversando un momento molto positivo e giocando alla grande. Tuttavia, ho già affrontato situazioni simili in passato… e torno sempre più forte, perché sono totalmente motivato a esprimere il mio potenziale. Un enorme ringraziamento a tutti coloro che mi sostengono nel mio percorso. Non vedo l’ora di tornare in campo e dare il massimo. A presto!” queste le parole scritte da Jack.

    Un anno senza grossi intoppi fisici ha consentito a Draper di esprimere finalmente il suo potenziale ed entrare, di slancio, tra i migliori tennisti al mondo grazie alla semifinale a US Open 2024 e altri ottimi risultati, come il titolo a Indian Wells vinto quest’anno e la finale a Madrid. Proprio dopo il torneo spagnolo il suo braccio ha iniziato ad accusare problemi, soprattutto al servizio ma anche cercando la massima spinta col suo terrificante diritto, ma ha tenuto sino a Wimbledon dove si è presentato già acciaccato ed è uscito al secondo turno da Cilic. Quindi lo stop per provare a rientrare a New York, per difendere i punti pesanti della semifinale dell’anno scorso. C’era fiducia in lui e nel suo team, ma purtroppo lo sforzo della partita ha provocato di nuovo il dolore al braccio e quindi la decisione di fermarsi per recuperare al 100%.
    Questo stop prematuro tra l’altro impedisce a Jack di continuare la corsa per un posto alle ATP Finals (era ben posizionato nella Race, al nono posto appena dietro Musetti per una manciata di punti). Auguriamo un pronto recupero a Draper.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Kokkinakis torna ad allenarsi. “Punto al rientro il prossimo gennaio ad Adelaide”

    Kokkinakis subito dopo l’operazione

    Difficile trovare una carriera con più infortuni e peripezie di quella di Thanasi Kokkinakis. Lo sfortunatissimo tennista australiano è finito per l’ennesima volta sotto i ferri lo scorso febbraio per un serio problema ai muscoli pettorali, un intervento delicato e che necessita di un lungo periodo di recupero per permettere alla parte lesionata di rigenerarsi e tornare elastica, in modo da riprendere blandi allenamenti e riportare quell’area – con pazienza – ad un livello sufficientemente tonico da poter competere. Tira forte il “Kokk”, forse fin troppo per una struttura evidentemente fragile. Caviglie, ginocchio, gomito, soprattutto schiena e ora pure i pettorali, non si è fatto mancare niente Thanasi nei suoi 29 anni vissuti pericolosamente, più nelle corsie ospedaliere che sul campo.
    E pensare che nell’ormai lontano 2015, quando esplose ancora teenager, i migliori tecnici scommettevano su di lui come un potenziale “crack”, visto che nel suo tennis non mancava niente di importante e con la sua potenza riuscì a battere Federer e impensierire tutti i big affrontati. Di lui ho un ricordo personale nitido, risale a Roland Garros 2015. Un giovane Thanasi sfidò la potenza di Basilashvili su di un campo laterale, ne uscì una partita bellissima, poche volte ho visto scambi di quella potenza e intensità… In tribuna a due passi da me c’era Marian Vajda, allora coach di Djokvoic, che su di un taccuino annotò molti spunti del tennis del giovane australiano, visto che avrebbe sfidato proprio Novak da lì a poco nel torneo. Vajda disse al suo collaboratore “Questo ragazzo è da prendere con le molle…”. Grandi aspettative, purtroppo deluse dai continui stop per infortunio, che gli hanno anche impedito di cesellare un fisico diventato non solo delicato ma anche un po’ troppo pesante.
    Da quella primavera 2015 un continuo sali scendi, anzi un calvario. Quando è riuscito a stare alla larga dagli infortuni, i risultati sono arrivati, ma sempre concentrati in pochi mesi, prima dell’ennesimo stop. Ha vinto il torneo di Adelaide nel 2022, proprio in casa, poi ha trionfato nel doppio degli Australian Open insieme all’amico Kyrgios, e spesso è stato protagonista di battaglie furibonde, ricche spettacolo (ne ricordiamo una epica vs. Murray a Melbourne, solo per citarne una). Ora è impegnato nella riabilitazione in Australia, ne ha parlato con un intervento al podcast “The Tennis”, dove ha fissato l’obiettivo per il rientro: Adelaide 2026.
    “Il recupero sta procedendo bene, sono quasi 8 mesi da quando mi sono operato e ho toccato la mia ultima palla da tennis” commenta Kokkinakis. “È probabilmente il periodo più lungo che ho vissuto senza toccare una racchetta da tennis. Finalmente lo scorso weekend sono tornato in campo, per iniziare un allenamento molto blando. Ho fatto tutto molto piano, ma è andata molto meglio di quello che mi aspettavo. Mi è tornata tantissima voglia di giocare, se potessi volerei subito in Europa per i prossimi tornei, ma non sarà così”.
    “Fissare una data certa per il mio rientro è una bella domanda… Sarà solo quando mi sentirò al 100%, ormai lo stop è stato lungo e un mese in più o uno in meno non fa differenza. Credo che non manchi molto, ma la sfida sarà provare di nuovo il servizio, poter servire bene e vedere come il mio corpo reagisce a match di allenamento via via più intensi. Questa sarà la parte dura del processo di rientro. Se tutto procede bene come spero, direi che gennaio può essere un buon momento per il mio ritorno. incrociamo la dita..!. Vorrei tanto esserci ad Adelaide, questo è il mio obiettivo e la mia speranza”.
    Non resta che augurare buon lavoro allo sfortunatissimo Thanasi, sperando di ritrovarlo in campo all’inizio della stagione 2026. Con il ranking protetto (era n.71 agli Australian Open, l’ultimo torneo da lui disputato) potrà certamente riprovarci. Per l’ennesima volta.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Badosa si ferma di nuovo (problemi muscolari): “A volte tutto sembra un vicolo cieco”

    Paula Badosa

    Lo Psoas per alcune filosofie orientali è il “muscolo dell’anima”, poiché questa parte del corpo sarebbe “una canalizzatrice di energia in grado di connettere l’uomo alla terra e di influenzare non solo la salute fisica, ma anche per quella psicologica” (così riporta un noto portale di salute). Purtroppo a Paula Badosa un serio problema allo Psoas sta costando l’ennesimo, lungo, stop. La sfortunata tennista spagnola, attualmente al n.10 WTA e in buona ripresa dopo altri seri infortuni nel recente passato (una vertebra fratturata nel 2023 che ha rischiato addirittura di forzarne il ritiro), ha pubblicato un amaro post social nel quale annuncia un stop “di diverse settimane” per un problema sofferto allo Psoas, il fascio di muscoli che collega le gambe alla colonna vertebrale.
    “A causa di una lesione allo psoas, dovrò stare fuori dalle competizioni per qualche settimana. Sto attraversando un periodo davvero difficile. A volte tutto sembra un vicolo cieco… ma se ho sempre dimostrato una cosa, è che non smetto mai di lottare”, questo il messaggio di Paula.

    Hola a todos,
    Debido a una rotura del psoas voy a tener que estar fuera de competición unas semanas.Estoy pasando por momentos realmente duros. A veces todo se siente como un túnel sin salida… pero si algo he demostrado siempre, es que nunca dejo de luchar.
    — Paula Badosa (@paulabadosa) July 14, 2025

    Badosa si è fermata al primo turno a Wimbledon, sconfitta dalla tennista di casa Boulter. In preparazione al torneo londinese, aveva raggiunto i quarti a Berlino, dove si è ritirata contro la Wang, mostrando già i problemi fisici che ora l’hanno costretta a fermarsi. Paula aveva iniziato molto bene il 2025 con la semifinale agli Australian Open, stoppata da Sabalenka dopo aver battuto nei quarti Gauff. Auguriamo alla spagnola un pronto recupero.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nardi si ferma, strappo all’adduttore

    Luca Nardi

    Arrivano brutte notizie da Luca Nardi. Il marchigiano con una storia pubblicata su Instagram annuncia l’amara decisione di saltare i prossimi tornei di Washington e Toronto per recuperare da un problema all’adduttore che lo tormenta da Wimbledon.
    “Ciao a tutti, purtroppo sto affrontando uno strappo all’adduttore da Wimbledon e ho dovuto fermarmi per recuperare al meglio. Salterò i tornei di Washington e Toronto, ma sto facendo tutto il possibile per guarire completamente e tornare presto in campo. L’obiettivo è tornare più forte a Cincinnati”, questo il messaggio scritto da Nardi.
    Il 21enne di Pesaro, attualmente n.95 nel ranking ATP, è stato battuto da Sinner nell’esordio a Wimbledon. Quest’anno vanta un record di 5 vittorie e 10 sconfitte sul tour maggiore, e ha toccato il proprio Best in carriera lo scorso marzo al n.67.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Korda di nuovo K.O., niente Wimbledon per l’americano

    Korda nella storia Instagram

    Talento e pulizia all’impatto da campione, ma un fisico troppo, troppo fragile. Sebastian Korda è di nuovo K.O., stavolta a fermalo una piccola frattura da stress alla tibia della gamba destra che l’ha costretto all’ennesimo stop e l’amara conclusione di saltare l’edizione 2025 di Wimbledon. Il figlio dell’ex campione Slam Petr ha annunciato il problema fisico attraverso una storia Instagram, corredata da una foto con una vistosa fasciatura rigida alla gamba destra e il breve messaggio che riportiamo.
    “Sfortunatamente niente Wimbledon per me quest’anno: frattura da stress alla tibia durante la stagione su terra battuta. Sono stati 12 mesi duri ma ci saranno giorni migliori in futuro”.
    Questo per Korda solo l’ultimo di una lunghissima serie di infortuni sofferti nonostante la giovane età: polso (problema piuttosto serio per un tennista), ma anche spalla, schiena e fastidi alle ginocchia. Un giocatore con un timing sulla palla eccezionale ma una resistenza davvero modesta, che spiega la sua difficoltà nel raggiungere risultati consistenti e adeguati alle sue possibilità tecniche.
    Il 24enne di Bradenton, attualmente n.26 ATP, aveva iniziato molto bene la stagione con la finale ad Adelaide (battuto da Auger-Aliassime), quindi dopo una sconfitta in rimonta patita da Vekic agli Australian Open al secondo turno aveva ritrovato un buon tennis a Miami, stoppato nei quarti da Djokovic. Poca gloria invece sulla terra battuta, con solo tre partite vinte prima di Roland Garros, dove si è arreso al terzo turno a Tiafoe, già con i problemi alla gamba che l’hanno costretto a saltare tutti gli eventi su erba. Probabilmente lo rivedremo in campo nel suo paese nei tornei estivi sul cemento all’aperto.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Cazaux k.o. al gomito, incerti i tempi di recupero

    Arthur Cazaux

    “Gioco ormai da 4 mesi con un dolore al gomito che mi impedisce di servire normalmente. Dopo esami approfonditi è stata rilevata una piccola rottura del legamento”. Così il francese Arthur Cazaux inizia un post social con il quale annuncia uno stop doloroso e con tempi di recupero non definiti.
    “La priorità adesso è curarmi e seguire un protocollo adeguato, perché non posso più continuare a giocare con questo dolore. Sarò quindi fermo per qualche settimana, la durata esatta della mia assenza resta da definire. Quindi devo rinunciare al torneo di Miami”.

    Update 🎾
    Cela fait maintenant 4 mois que je joue avec des douleurs aux coudes qui m’empêchent de servir normalement. Après des examens approfondis, une petite fissure au niveau du ligament a été détectée.
    La priorité est désormais de me soigner et de suivre un protocole pic.twitter.com/Y7qXVKWy6P
    — Arthur Cazaux (@ArthurCazauxOff) March 8, 2025

    Il talentoso francese stenta a trovare continuità di risultati, sia per frequenti problemi fisici che per un tennis brillante ma spesso inconsistente, alti e bassi che paga con sconfitte.
    Il 22enne di Montpellier ha toccato il proprio best ranking lo scorso dicembre al n.63 ATP, per poi scendere di ben 50 posizioni per non aver difeso i punti dell’Australian Open 2024, torneo nel quale sbarcò di fatto nel grande tennis. Nel 2025 solo due vittorie sul tour maggiore e i quarti di finale al Challenger di San Diego, ultimo torneo disputato prima di prendere la decisione di fermarsi e curare il gomito malandato.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Djokovic contrattacca da Doha: “Ho mostrato la risonanza come risposta alle accuse”

    Novak Djokovic

    Ricordate l’attacco frontale di John McEnroe a Novak Djokovic nel corso del match contro Alcaraz agli ultimi Australian Open? Se n’è ricordato molto bene il serbo che, parlando da Doha alla stampa del suo paese appena prima del rientro in competizione, ha sferrato un contrattacco all’ex campione newyorkese, senza in realtà nominarlo ma con riferimenti chiari.
    McEnroe stava commentando in diretta la partita di Djokovic contro Alcaraz. Quando il serbo ha mostrato dei problemi muscolari nel primo set, uscendo dal campo alla fine del set, John ha affermato in modo perentorio “Non è la prima volta che vediamo questa routine. Non fatevi ingannare”, ipotesi poi confermata dalla rimonta e vittoria di “Nole” contro lo spagnolo.
    Il serbo si ritirò in semifinale contro Zverev, dopo un set giocato tutto sommato piuttosto bene, quindi nei giorni successi postò sui propri canali social la foto di una risonanza magnetica con l’evidenza dell’infortunio patito, una risposta a tutti coloro – tantissimi sul web – che avevano messo in dubbio le sue condizioni. Adesso in quel di Doha ecco che il 24 volte campione Slam ha risposto a quella faccenda, con un chiaro riferimento alle parole di McEnroe e sul perché abbia deciso di pubblicare l’esame medico sui social, con un messaggio polemico a corredo.
    “Sono stato provocato dal fatto che diverse volte in Australia mi sono infortunato, nel ’21 e ’23”, afferma il numero 7 del mondo ai giornalisti serbi. “Non posso dire tutti, ma ho sentito che un gruppo abbastanza nutrito di persone pensava che tutto questo non fosse vero e che i miei infortuni fossero in realtà una sorta di provocazione da parte mia o per giocare in modo strategico con la testa dei miei avversari. Non avrei reagito se alcune leggende del nostro sport non avessero affermato questo”. Ecco il riferimento a McEnroe.
    Continua poi Novak: “Penso che quando queste cose rimangono sui social, va bene; ma quando la faccenda si intensifica al punto che le persone arrivano a mettere in dubbio la mia integrità e la credibilità di ciò che ho detto, e soprattutto quando tutto nasce da persone che sono davvero leggende dello sport e che hanno un pubblico di milioni di ascoltatori in diretta nel corso delle partite, allora ho sentito il bisogno di reagire, di mostrare l’esito della risonanza magnetica”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO