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    ATP 250 Hong Kong: Musetti out, domina il primo set, poi cala e subisce la rimonta e fisicità di Munar

    Lorenzo Musetti ad Hong Kong (foto ATP)

    Non una gran mattinata per il tennis azzurro. Dopo la netta sconfitta in United Cup, anche a Hong Kong arriva una grande “L”, oggettivamente inattesa. Dopo un primo set davvero ben giocato, rapido e offensivo, era impensabile ipotizzare una sconfitta di Lorenzo Musetti. Purtroppo il toscano (testa di serie n.2 del torneo) dall’avvio del secondo set cala nell’intensità, fisica e di gioco, concede campo e tempo ad un Jaume Munar in grandissima condizione atletica che, giocando un tennis monocorde ma assai consistente e dinamico, rimonta e batte al foto finish del terzo set l’azzurro per 2-6 7-6(4) 7-5 nei quarti di finale dell’ATP 250 asiatico. È una brutta sconfitta per Musetti visto come aveva condotto il primo set: forte di un servizio costante, ha controllato il tempo di gioco con palle veloci e un primo colpo di scambio profondo ed efficace. Pochi errori governando con ampio margine, tanto che il maiorchino è stato costretto a rincorrere e giocare sempre da posizioni scomode. Purtroppo tutto è cambiato dall’avvio del secondo set. Lorenzo ha perso intensità, si è come bloccato su ritmi solo discreti, braccio meno sciolto e palle assai meno incisive e così ha perso il controllo dello scambio.
    Munar è stato bravo a capire il momento, avanzare la sua posizione e martellare con i suoi colpi, non sempre precisi ma più ficcanti e profondi. Lorenzo a tratti ha ritrovato qualità ed ha vinto i punti più belli, ma sono state solo fiammate isolate, non sufficienti a riprendersi la miglior posizione sul campo e il comando delle operazioni. È scivolato in difesa, un retrocedere lento ma inesorabile, tanto che i suoi contrattacchi non sono bastati a fargli riguadagnare il comando. È calato anche al servizio, non tanto come percentuali ma come efficacia, con pochi punti gratis e troppe palle comode da aggredire per il rivale, salito terribilmente per convinzione e forza fisica. Decisivo il break subito da Musetti sul 5 pari del terzo set, un game con zero aiuto dal servizio e, purtroppo, un’attitudine poco aggressiva che ha pagato con la sconfitta.
    Munar ha meritato il successo. Pur con i suoi limiti evidenti di sensibilità, di gestione di certe fasi di scambio, Jaume ha messo in campo tutta l’energia – tanta – che covava nel suo corpo, è stato bravo a fiutare “sangue” e trasformare la partita in una lotta, punto su punto, un territorio che Musetti non ama. Quel che spiace nella prestazione di Lorenzo è il calo netto sofferto dopo un set brillante, e come non sia riuscito a capitalizzare le sue reazioni (ha strappato alcuni contro break) imponendo la propria maggior classe tecnica. Quando Musetti è riuscito a ritrovare massima spinta, una risposta aggressiva e colpi pesanti con i piedi quasi in campo, è stata netta la differenza col rivale. Purtroppo è mancata la continuità nella spinta, la forza fisica e mentale di insistere e far sentire la sua maggior qualità, pagando i momenti di attendismo. Esempio il tiebreak del secondo set: era da giocare con altro piglio.
    Due gli aspetti tecnici che più hanno contribuito alla sua sconfitta. In primis, la difficoltà dal secondo set nel giocare un primo colpo di scambio consistente. Tutto è nato anche da un servizio meno incisivo, ma se nel primo set col diritto dal centro ha fatto più o meno quel che voleva, spostando l’avversario a destra e a manca, dal secondo set non c’è più riuscito ed è stato lui costretto a spostarsi tanto e rincorrere. L’altro punto dolente è stato un uso eccessivo e per niente efficace del back di rovescio. Lorenzo è un campione nel cambiare ritmo, rallentare e quindi cambiare passo, spaccando le gambe e lo scambio; tuttavia per essere efficace in questa situazione è indispensabile che il back di rovescio sia ficcante, basso, bello profondo o molto laterale (stretto incrociato o vicino alla riga in lungo linea), altrimenti un tennista così rapido come Munar ha buon gioco nell’avventarsi sulla palla e spingere forte, prendendo così il controllo dello scambio. Questo è successo troppe volte dal secondo set, e poco lucido è stato Lorenzo a non capire questa situazione, oppure non è riuscito a tenere la spinta col rovescio abbastanza da non dover rallentare. Infatti proprio col rovescio l’azzurro ha tirato alcuni vincenti clamorosi, ma troppo spesso in scambio è stato conservativo, e questo l’ha pagato a caro prezzo.
    Bravo Munar, davvero scattato in gran forma ad Hong Kong. Peccato per Musetti, c’era spazio per volare in semifinale e provare vincere questo torneo. Non giocherà ad Auckland, ora testa e gambe agli Australian Open.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    L’incontro inizia con un Munar molto deciso, pronto a spostarsi sul diritto e caricare il colpo a tutta. Il primo big point è di Musetti, la sua accelerazione di rovescio lungo linea che fulmina lo spagnolo e vale a Lorenzo l’1 pari. Nel terzo game l’azzurro cambia ritmo: blocca Munar a sinistra e rischia un attacco in contro tempo chiuso con una volée perfetta. Jaume sente la pressione, sbaglia malamente un rovescio offensivo da tre quarti campo (posizione non facile) e si ritrova sotto 0-40. Il BREAK arriva subito con una risposta bloccata di rovescio che disegna il campo in lungo linea, esecuzione favolosa. 2-1 e servizio Musetti, bravo ad alzare il livello e scappare avanti con ben 10 punti di fila, per il 3-1. I punti di fila diventano 12, terribilmente soldo e preciso Lorenzo, con Jaume incapace di trovare lo spazio per fare il punto e sbaglia per primo. Un servizio esterno interrompe la serie dell’azzurro, ma un altro errore costa a Munar il 15-40 e due palle break. Fantastico lo schema di Musetti sul secondo: fa correre Munar, poi passa da difesa ad attacco con un rovescio splendido in lungo linea e chiude con un altro rovescio in contro piede. Doppio BREAK, 4-1 Musetti. Il toscano si porta 5-1 al termine di un game laborioso (rimonta da 0-30), sempre solido e attento nella spinta, quindi inizia il game #7 con un’altra risposta di rovescio vincente splendida, che timing d’impatto. Munar torna a vincere un game, quindi Musetti con un altro turno di servizio impeccabile chiude il set 6-2. Sicuro, consistente, vincente, un gran bel Musetti. Solo sei punti persi nei suoi game, mai una scelta di gioco sbagliata.
    Lo spagnolo cerca la massima spinta all’avvio del secondo set per porre problemi a Musetti. Lorenzo scatta un filo più lento rispetto al monumentale primo set, ma rimonta nel suo primo turno di battuta da 0-30, portandosi 1 pari. Si incita visivamente l’azzurro, è il momento di tenere massima l’attenzione e intensità per tenere a distanza l’avversario. Anche nel quarto game Musetti è costretto a risalire la corrente, il diritto è meno pesante rispetto al primo set e Munar ha spazio per entrare e creare problemi al mostro giocatore. Nel quinto game solo errori, fino al 2 pari con Musetti bravissimo a crederci, correre a tutta verso destra e tirare un passante di diritto impossibile che gli vale la palla break sul 30-40. Jaume attacca e chiude col doppio smash. 3-2 Munar. Gli alti e bassi di Lorenzo continuano, qualche palla di troppo giocata con meno intensità, tanto nel sesto game sbaglia una volée (non facilissima) sul 30 pari e concede la prima palla break del match. La cancella con un diritto incisivo cross da destra, finalmente la palla è bella potente. Altro game laborioso, ma Musetti impatta 3 pari. Lorenzo gioca con meno intensità rispetto al primo set, ha perso il controllo dei tempi di gioco, tanto che sul 5-4 si fa aggredire dal rivale e si ritrova sotto 0-30, a due punti dal set Munar. Si aggrappa a servizio e diritto “Muso”, eccellente il cross dal centro che gli vale il 30 pari. L’Ace arriva al momento ideale (quinto nel match), poi scambio solido e 5 pari. Bellissimo il primo punto dell’undicesimo game: si difende Lorenzo e quindi cambia marcia con un diritto tirato da oltre il corridoio. Tuona il diritto di Musetti nel game, la palla è potente e profonda e Munar non riesce più a comandare. 15-30. Sente tutta la pressione Jaume e commette un grave doppio fallo, gli costa il 15-40 e due palle break. Attacca con coraggio il maiorchino e pizzica la riga sulla prima; ottimo servizio esterno sulla seconda, si salva con il canonico “Vamos” urlato a pieni polmoni. L’equilibrio non si spezza, è tiebreak. Munar è più aggressivo, strappa un punto in risposta con una smorzata precisa (2-0), poi Musetti sbaglia malamente un rovescio colpito con poco equilibrio, 3-0 per lo spagnolo con due mini-break. Comanda Jaume dal centro del campo, Lorenzo non riesce ad entrare e ribaltare l’inerzia. 5 punti a 0. Finalmente Musetti riprende vigore, due ottimi servizi e poi un diritto pesante e vincente, 5-3. Munar attacca e chiude di volo, 6-3, tre set point consecutivi. Regala Lorenzo sul secondo, una volée che sbatte sul nastro dopo una difesa estrema dello spagnolo. 7 punti a 4, si va al terzo set. Evidente il calo di intensità di Musetti, Munar ha guadagnato campo e condotto il set, vincendolo con merito.
    Munar parte a spron battuto nel terzo parziale, spinge come un forsennato e Musetti ha difficoltà nell’arginarlo. Il toscano si ritrova sotto 0-40 nel game di apertura. Bruttissimo il diritto di Lorenzo sul 30-40, una palla in manovra decolla e c’è un BREAK in apertura che conferma come lo spagnolo sia in controllo, più intenso e offensivo. Musetti capisce che deve cambiare marcia e tornare a spingere la palla per primo, con più “cattiveria”. Ci prova e ci riesce nel secondo game, vola 30-40 e si prende un fondamentale contro BREAK grazie ad un erroraccio di Munar, un diritto in corridoio tirato con troppa fretta. 1 pari. Lorenzo torna a comandare, ma da 40-0 il game si complica di nuovo sotto la spinta e corse del rivale. Ai vantaggi Jaume è bravo a difendersi e contrattaccare. Si prende una palla break e la trasforma grazie ad un errore col diritto di Musetti, che cede 5 punti di fila. 2-1 Munar. Momento caotico del match, poco aiuto dal servizio per il toscano, di nuovo costretto a rincorrere, ma ha una buona reazione dalla risposta. Spinge in lungo linea e si porta 15-40. Il BREAK al termine di uno scambio durissimo, con un rovescio lungo linea clamoroso. Che giocata! 2 pari. Finalmente arriva un turno di battuta liscio, chiuso con un Ace (quanto è mancato l’aiuto della battuta). 3-2 Musetti. Dopo i quattro break in apertura, si torna a seguire i turni di battuta. Nell’ottavo game Munar commette due doppi falli ma Musetti non riesce ad approfittarne, per il 4 pari. L’azzurro attacca, bel piglio finalmente e così non si fa a sua volta attaccare. Con un Ace chiude il nono game, 5-4. La tensione sale sul 5 pari: Musetti inizia con un doppio fallo, poi una seconda “morbida” è aggredita dall’iberico, per il 15-30. Munar comanda e si prende di forza due palle break sul 15-40, profumano di MP… Un back di rovescio troppo lungo sul 30-40 costa a Musetti un BREAK che manda Munar a servire per chiudere. Lorenzo non ci sta, rincorre e poi cambia passo col suo rovescio, colpo fin troppo trattenuto dal secondo per un back che non gli ha portato nulla di buono. 0-30. Jaume perde totalmente di vista il campo sul 15-30, ecco due chance salva-vita sul 15-40. Prova a la risposta a tutta col diritto Musetti, esce di poco, 30-40; servizio e schiaffo al volo di Munar sulla seconda, parità. Avanti tutta, Munar chiude sul net e vola a match point. Lo manca con un diritto sparacchiato con fretta. No!!! Erroraccio di Lorenzo da metà campo, il diritto muore in rete, secondo MP Munar. Finisce con un diritto molto out di Musetti. Sconfitta a sorpresa ma meritata per Musetti, calato nettamente dall’avvio del secondo set dopo un primo parziale ottimo. Si poteva far meglio, c’era la chance concreta di andare a vincerlo questo torneo. Una sconfitta che deve far riflettere Musetti.

    ATP Hong Kong Jaume Munar277 Lorenzo Musetti [2]665 Vincitore: Munar ServizioSvolgimentoSet 3J. Munar 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-406-5 → 7-5L. Musetti 0-15 df 15-15 15-30 15-40 30-405-5 → 6-5J. Munar 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 ace4-4 → 4-5J. Munar 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 df 40-30 40-40 df A-403-4 → 4-4L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-153-3 → 3-4J. Munar 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-302-3 → 3-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace2-2 → 2-3J. Munar 0-15 15-15 15-30 15-40 30-402-1 → 2-2L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A1-1 → 2-1J. Munar 15-0 15-15 30-15 30-30 30-401-0 → 1-1L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 2-0* 3*-0 4*-0 5-0* 5-1* 5*-2 5*-3 6-3* 6-4*6-6 → 7-6L. Musetti 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-306-5 → 6-6J. Munar 0-15 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-40 40-40 A-405-5 → 6-5L. Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 ace5-4 → 5-5J. Munar 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4J. Munar 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 4-3L. Musetti 0-15 15-15 15-30 df 30-30 30-40 40-40 A-403-2 → 3-3J. Munar 0-15 df 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-2 → 3-2L. Musetti 15-0 ace 15-15 df 15-30 30-30 ace 40-302-1 → 2-2J. Munar 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1L. Musetti 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-30 ace1-0 → 1-1J. Munar 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 15-0 30-0 40-02-5 → 2-6J. Munar 0-15 15-15 30-15 40-151-5 → 2-5L. Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-401-4 → 1-5J. Munar 0-15 0-30 15-30 15-40 30-401-3 → 1-4L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace1-2 → 1-3J. Munar 0-15 0-30 0-401-1 → 1-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-401-0 → 1-1J. Munar 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0

    Statistica
    Munar 🇪🇸
    Musetti 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    262
    262

    Ace
    2
    9

    Doppi falli
    4
    4

    Prima di servizio
    69/102 (68%)
    69/102 (68%)

    Punti vinti sulla prima
    47/69 (68%)
    54/69 (78%)

    Punti vinti sulla seconda
    17/33 (52%)
    11/33 (33%)

    Palle break salvate
    7/11 (64%)
    4/7 (57%)

    Giochi di servizio giocati
    16
    16

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    150
    142

    Punti vinti sulla prima di servizio
    15/69 (22%)
    22/69 (32%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    22/33 (67%)
    16/33 (48%)

    Palle break convertite
    3/7 (43%)
    4/11 (36%)

    Giochi di risposta giocati
    16
    16

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    16/19 (84%)
    8/13 (62%)

    Vincenti
    29
    32

    Errori non forzati
    43
    38

    Punti vinti al servizio
    64/102 (63%)
    65/102 (64%)

    Punti vinti in risposta
    37/102 (36%)
    38/102 (37%)

    Totale punti vinti
    101/204 (50%)
    103/204 (50%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    216km/h (134 mph)
    213km/h (132 mph)

    Velocità media prima
    194km/h (120 mph)
    195km/h (121 mph)

    Velocità media seconda
    160km/h (99 mph)
    158km/h (98 mph) LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Hong Kong: bene Musetti, supera Diallo

    Lorenzo Musetti ad Hong Kong 2025

    Bel tennis, concretezza e qualità, valgono a Lorenzo Musetti un esordio vincente nel 2025. Il toscano all’ATP 250 di Hong Kong gioca un match molto solido e batte per 6-4 6-3 il canadese Gabriel Diallo. Seconda testa di serie e quindi dotato di “bye”, è già nei quarti di finale, dove trova lo spagnolo Jaume Munar. Davvero un Musetti convincente nell’ora e ventisei minuti di partita, la sua prima dell’anno: colpi potenti, precisi, ha condotto il match con poche sbavature e facendo valere non solo la maggior profondità del suo repertorio ma anche una bella presenza in campo, meritandosi ampiamente il successo. Lorenzo ha salvato entrambe le palle break concesse a Diallo, ha condotto il match con un rendimento del servizio molto positivo (76% di prime palle in campo, vincendo ben l’81% di punti, e positivo anche il 58% ricavato con la seconda), chiudendo con un saldo positivo tra vincenti ed errori (19 a 15). Bene con il primo colpo dopo il servizio, palla potente a far correre l’avversario.
    Nuovo taglio di capelli e nuovo sponsor tecnico per Musetti, ancor più importante aver rivisto quel che piglio offensivo e determinazione nella condotta di gioco che ha contraddistinto la sua seconda parte del 2024 e che l’ha portato a grandi risultati.
    I pericoli per Musetti sono arrivati in apertura: nel primissimo turno di servizio ci mette un po’ a carburare, sotto i colpi aggressivi del rivale, e concede subito due palle break. Le cancella con un Ace e giocando solido, saranno le uniche concesse in tutto l’incontro. L’aver alzato l’attenzione per superare la difficoltà, lo porta a prendersi un break nel terzo game, alla seconda chance, per il 3-1. I game di battuta dell’azzurro filano via piuttosto lisci, mentre ogni turno di Diallo è complesso, la risposta di Musetti c’è e si fa sentire. Il canadese salva una palla break sia nel settimo che non nono gioco, ma non riesce a conquistarsi una chance per riaprire il parziale. Lorenzo serve bene e chiude a zero il set per 6-4.
    La musica non cambia nel secondo parziale, Musetti è in controllo, gioca molto solido, concreto, non sbaglia molto e spinge la palla con determinazione. Diallo è spalle al muro in apertura, commette un doppio fallo sotto la pressione dell’azzurro e concede una palla break sul 30-40, ma si salva. L’equilibrio regge fino al quinto game, dove Diallo si ritrova di nuovo sotto 30-40 al servizio e stavolta Musetti ottiene il break che lo manda avanti 3-2 e servizio. È l’allungo decisivo: Lorenzo continua a servire con accuratezza e controlla i suoi turni di battuta, mentre Diallo sul 4-2  concede altre due palle break, che riesce a salvare. Musetti con un altro game a zero vola 5-3 e chiude in risposta l’incontro per 6-3 strappando il terzo break del match, al secondo match point, col suo classico schema fatto di un gran bel back a lavorare la palla e poi diritto incisivo che provoca l’errore del rivale. Netta anche la differenza, a favore di Musetti, di energia in campo e forza negli spostamenti.
    A fine partita, Lorenzo è soddisfatto e schema sul nuovo look mostrato in campo: “Ci ho pensato molto. Negli ultimi due anni ho avuto i capelli lunghi, ma sono diventati un po’ fastidiosi da asciugare. È stata la mia ragazza a prendere la decisione di tagliarli!”. Bravo “Muso”, ottimo avvio nel 2025, il torneo asiatico è già una grande occasione per provare a vincere il primo titolo dell’anno.
    Marco Mazzoni

    ATP Hong Kong Gabriel Diallo43 Lorenzo Musetti [2]66 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 2G. Diallo 15-0 15-15 15-30 15-40 30-403-5 → 3-6L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 3-5G. Diallo 0-15 df 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 ace A-402-4 → 3-4L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace2-3 → 2-4G. Diallo 15-0 30-0 30-15 30-30 30-402-2 → 2-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df2-1 → 2-2G. Diallo 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1L. Musetti 15-0 30-0 ace 30-15 40-151-0 → 1-1G. Diallo 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 30-40 df 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace4-5 → 4-6G. Diallo 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace3-5 → 4-5L. Musetti 15-0 15-15 15-30 df 30-30 40-303-4 → 3-5G. Diallo 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 40-A 40-40 A-402-4 → 3-4L. Musetti 15-0 ace 30-0 40-02-3 → 2-4G. Diallo 0-15 15-15 30-15 ace 40-151-3 → 2-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-301-2 → 1-3G. Diallo 0-15 15-15 15-30 15-40 30-401-1 → 1-2L. Musetti 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 ace A-401-0 → 1-1G. Diallo 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0

    Statistica
    Diallo 🇨🇦
    Musetti 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    250
    316

    Ace
    6
    6

    Doppi falli
    2
    3

    Prima di servizio
    49/70 (70%)
    37/49 (76%)

    Punti vinti sulla prima
    32/49 (65%)
    30/37 (81%)

    Punti vinti sulla seconda
    9/21 (43%)
    7/12 (58%)

    Palle break salvate
    7/10 (70%)
    2/2 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    61
    152

    Punti vinti sulla prima di servizio
    7/37 (19%)
    17/49 (35%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    5/12 (42%)
    12/21 (57%)

    Palle break convertite
    0/2 (0%)
    3/10 (30%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    7/13 (54%)
    4/5 (80%)

    Vincenti
    19
    19

    Errori non forzati
    29
    16

    Punti vinti al servizio
    41/70 (59%)
    37/49 (76%)

    Punti vinti in risposta
    12/49 (24%)
    29/70 (41%)

    Totale punti vinti
    53/119 (45%)
    66/119 (55%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    221km/h (137 mph)
    213km/h (132 mph)

    Velocità media prima
    203km/h (126 mph)
    194km/h (120 mph)

    Velocità media seconda
    189km/h (117 mph)
    183km/h (113 mph) LEGGI TUTTO

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    Focus e obiettivi 2025: Lorenzo Musetti (di Marco Mazzoni)

    Lorenzo Musetti (foto Patrick Boren)

    “Ogni giorno, quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è ciò che diventi”. Si possono citare molte frasi celebri sul tema del cambiamento, ho scelto quella di Eraclito per introdurre un pensiero sul 2024 di Lorenzo Musetti, proiettando il “nuovo” Musetti nel 2025. Mai stare fermi, anzi guai a stare fermi… Solo prendendosi il rischio di cambiare, accettando le proprie falle e debolezze e trovando la forza per spingersi oltre superando ostacoli si migliora. Si cresce. Si vince. Non è un percorso facile. Ognuno di noi ha i propri demoni, le proprie debolezze, i propri limiti. Ma anche le proprie qualità, quel pizzico di magia che ci rende unici. Lorenzo ne ha tantissima di magia nel braccio, nel suo modo unico di vedere il gioco, il campo, le righe. Pochi come lui sentono la palla e riescono a domarla ai suoi istinti, creando momenti di tennis meravigliosi. A lungo il suo gioco è rimasto come bloccato in una serie di pennellate ardite, senza completare l’opera. Squarci di bellezza, in mezzo troppi momenti cupi, quelli nei quali cadeva all’indietro in un attitudine troppo attendista e difensiva, zavorrato invece di spiccare il volo. Nel 2024 Musetti si è liberato, ha imparato a cavalcare il vento e ha iniziato a volare altissimo, fino alla semifinale di Wimbledon, al bronzo Olimpico, a tante partite giocate da Campione. C’è ancora moltissimo da fare, il suo potenziale è quasi sterminato, ma dalla primavera dell’anno che sta per chiudersi qualcosa è cambiato. Un clic diventato esplosione di classe. Peccato per la bruttissima sconfitta in Davis Cup a Malaga, non meritava di chiudere una stagione per lui così importante in malo modo, ma sappiamo quanto la maglia azzurra sia qualcosa di tosto da gestire. Aspettiamo Lorenzo nel 2025 pronto a volare ancor più in alto, magari a vincere un torneo e correre qualche “deep run” negli Slam e altrove. Sky is the limit, a patto di crederci sempre di più, lavorare benissimo e continuare a rischiare. A cambiare e credere in se stesso.

    Liberare l’istinto in un game plan più asciutto
    In fondo se ci pensiamo bene, quel che Musetti è stato in grado di fare nel 2024 non è altro che quel che il suo coach Simone Tartarini gli chiedeva da tempo, l’obiettivo scritto a caratteri cubitali nello spogliatoio. Talento, creatività, ma il tutto con un gioco più “asciutto”, razionale, e con un atteggiamento aggressivo. Non facile da farsi per un ragazzo che stentava a liberarsi da timori e tensione, finendo per aggrapparsi ad ataviche certezze, ma non sufficienti a vincere contro i grandi e farlo con continuità. Dopo l’autunno 2022, di vera crescita, ha attraversato il mare agitato di un 2023 a tinte fosche, con qualche acuto ma troppe sconfitte e momenti di negatività. Anche i primi mesi del 2024 non sono andati come sperato, fino a Miami solo una manciata di vittorie e nessuna vera novità. A Miami una bella vittoria contro il “caos” di Shelton, poi la terra. A Monte Carlo due ottime vittorie (Fritz e Fils), poi il “solito” Djokovic a stopparlo. Giù di corda a Roma, non stava bene, schiaffo soprattutto morale, e al Challenger di Torino, dove era strafavorito, si fa sorprendere in finale da Passaro. Non il miglior viatico per Roland Garros, ma lì, sui sacri court parigini, qualcosa scatta. Al terzo turno spinge Djokovic al massimo, a notte fonda. La perde, di nuovo, ma… qualcosa si è visto. C’era una luce diversa nei suoi occhi, a tratti ha messo alle corde il più vincente dell’era moderna con giocate clamorose. Si passa all’erba e la mia palpabile sensazione è che fosse accaduto qualcosa. Che fosse pronto ad esplodere. L’ho scritto e detto in modo chiaro: se Lorenzo prende queste settimane sui prati come “palestra” per adattare il suo tennis e cambiare dimensione, avremo un tennista nuovo e diverso, migliore. Alla fine, era tutto già lì, dentro lui, bastava mettere i pezzi in ordine e farlo con più rapidità di azione. Detto fatto. Per una volta, c’ho visto giusto… Su erba il braccio di “Muso” è costretto a fare tutto prima e a farlo in modo aggressivo, altrimenti non la prendi mai. Ecco che “Lori” vola: anticipa la palla, aggredisce il campo e serve meglio, pronto a colpire il primo colpo di scambio con tempi per lui mai così rapidi. Ecco il tennista capace di liberare l’istinto, il talento, la velocità d’esecuzione con tempi di gioco più rapidi uniti a schemi razionali, pratici. “Asciutti”. Musetti sui prati è cambiato, e tutto è diventato bellissimo. C’è voluto il servizio bomba di Berrettini per stopparlo a Stoccarda in semifinale, poi la maggior esperienza di Paul in finale al Queen’s. E che Wimbledon… una meraviglia contro Fritz nei quarti, e gioca una discreta partita pure contro Djokovic in semifinale. Si torna sul rosso e peccato per non aver vinto ad Umag, arrivato ad un passo contro Cerundolo. La fiducia è massima, e lo si vede ai giochi olimpici, dove vince con grande merito il bronzo, battendo Fritz di nuovo e poi Zverev. Roba da campione, da giocatore che ha interiorizzato la novità e ha alzato il livello. Arriva vicino al titolo a Chengdu, bloccato da un Shang in stato di grazia in finale, e a Vienna batte di nuovo Zverev, arrivando in semifinale. Tanta roba, e non parlo solo di risultati. Lorenzo è migliorato come gioco, e tantissimo come attitudine.

    2025: obiettivi tecnici
    Servizio, servizio, e ancora servizio. Come tutti i tennisti creativi, che prendono rischi e giocano a tutto campo, se vuoi arrivare ai vertici non puoi prescindere da una prima palla molto consistente, che ti porta punti gratis e ti apre il campo, sostenendo la fase offensiva; ancor più da una seconda di servizio che ti mette al riparo dall’aggressione degli avversari. Sulla prima palla si è lavorato bene, ma c’è da insistere sulla continuità e stabilità del colpo, mentre sulla seconda palla è necessario aggiungere velocità e sicurezza, e qua si passa dalla testa anche, dalla gestione della tensione. È una catena cinetica che deve funzionare, altrimenti tutto va in tilt. Sicurezza e fiducia, due ingredienti necessari a giocare sciolto e poco teso, in modo da far correre il braccio e non colpire trattenuto, sia la battuta che il primo colpo successivo, momento decisivo nella prestazione di Lorenzo. Nelle sue migliori vittorie del 2024, Musetti infatti ha incantato per come col diritto dopo il servizio sia stato incisivo, offensivo e rapido: un passo avanti, apertura e via deciso nella palla per crearsi spazio nel campo. Attendismo: zero. Questo deve diventare nel 2025 una certezza, in modo da iniziare lo scambio in una posizione di vantaggio e così far esplodere tutte le frecce nella sua faretra, assai ben fornita. Altro obiettivo tecnico del 2025 per Musetti è assolutamente la risposta. In alcune partite del 2024 ha risposto in modo splendido, entrando nella palla con decisione e controllo. Questa deve essere la base, rendere ancor più performanti i colpi d’inizio gioco. Allo stesso tempo, Lorenzo dovrà mantenere attitudine creativa e offensiva, rapidità nell’aggredire la palla per governare il tempo di gioco. Le sue difese spesso sono eccezionali, sono quei colpi che entrano nella top10 dei tornei, ma solo di highlights non vinci i tornei. Mai.

    2025: confermare la sua forza negli Slam
    Ovviamente vincere il terzo titolo in carriera sarebbe eccellente, ma la dimensione a cui vogliamo vedere Musetti è quello di tennista competitivo negli Slam, capace di arrivare nella seconda settimana pronto a battagliare ad armi pari contro i migliori. Anzi, battere i migliori. La semifinale di Wimbledon non è arrivata per caso: è stato il frutto di un lavoro splendido su testa e colpi fatto per mesi ed esploso sui prati, dove si è adattato alla perfezione ai sincronismi più rapidi richiesti dalla superficie e ha fatto sue queste novità. Su terra battuta ed erba, dove può far valere i suoi cambi di ritmo e fantasia, la speranza è di vederlo super competitivo e vincente. Sul duro, il lavoro su risposta e servizio sarà decisivo per arrivare a risultati importanti e un rendimento più costante. La sensazione è che Lorenzo difficilmente sarà un tennista pronto a giocare al suo 100% ogni settimana, è nella sua indole creativa vivere fiammate pazzesche e bellissime, ma anche qualche momento di “down”; tuttavia l’obiettivo per il 2025 è di giocare il suo miglior tennis in tanti tornei, avvicinandosi anche alla top10. Non è affatto un sogno, deve essere un qualcosa in cui credere.

    Le insidie…
    Non sono poche, e sono tutte relative a fiducia e attitudine. Credere di farcela, di essere abbastanza forte e attrezzato per vincere, è il primo passo di un lungo viaggio. Il pericolo è rivivere quello che accadde all’avvio del 2023: dopo un bell’autunno, ripartì con qualche torneo girato male e una trasferta in America Latina molto al di sotto delle attese che finì per ingrigirlo, appesantito, senza entusiasmo e sicurezze. Non deve succedere perché il talento cristallino di Musetti brilla quando è animato dalla tensione positiva, quell’adrenalina che scorre nelle vene e pompa energia, dando potenza e lucidità nelle scelte di gioco. Il buonissimo 2024 deve aver fornito al toscano tante certezze e una nuova dimensione, che vale molto di più dei dieci posti nel ranking guadagnati in un anno solare. I numeri per Musetti contano relativamente: tutto ruota intorno alla prestazione, al performare. Il tennis c’è, il fisico pure. Sono la testa, la forza nella lotta e la fiducia a far girare la sua “macchina”. Senza aver paura di mostrare debolezze, senza aver timore di cambiare. Il cambiamento genera forza, mai stare fermi, il suo 2024 è lì a dimostrarlo. Forza Lorenzo!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Hong Kong: Il Tabellone Principale e di Qualificazione. Tre azzurri nel Md. Lorenzo Musetti direttamente al secondo turno. Passaro nelle quali

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Patrick Boren

    🇭🇰 ATP 250 Hong Kong – Tabellone Principale – hard(1) Andrey Rublev vs ByeRoman Safiullin vs Fabian Marozsan Juncheng Shang vs (WC) Coleman Wong Qualifier vs (7) Pedro Martinez
    (3) Karen Khachanov vs ByeDenis Shapovalov vs (WC) Kei Nishikori Cameron Norrie vs Learner Tien Lorenzo Sonego vs (6) Brandon Nakashima
    (8) Luciano Darderi vs Miomir Kecmanovic Alexandre Muller vs Qualifier(WC) Zizou Bergs vs QualifierBye vs (4) Arthur Fils
    (5) Nuno Borges vs Yunchaokete Bu Jaume Munar vs Alejandro Davidovich Fokina Qualifier vs Roberto Carballes Baena Bye vs (2) Lorenzo Musetti

    🇭🇰 ATP 250 Hong Kong – Tabellone Qualificazione – hard(1) Pavel Kotov vs Valentin Royer Marc-Andrea Huesler vs (5) Laslo Djere
    (2) Gabriel Diallo vs (WC) Ki Lung Ng Terence Atmane vs (8) Hugo Grenier
    (3) Daniel Altmaier vs Alejandro Moro Canas (WC) Jie Cui vs (6) Juan Manuel Cerundolo
    (4) Francesco Passaro vs Aziz Dougaz Denis Yevseyev vs (7) Cristian Garin

    Centre Court – ore 05:00Denis Yevseyev vs Cristian Garin Jie Cui vs Juan Manuel Cerundolo Gabriel Diallo vs Ki Lung Ng
    Court 1 – ore 05:00Marc-Andrea Huesler vs Laslo Djere Pavel Kotov vs Valentin Royer Terence Atmane vs Hugo Grenier
    Court 2 – ore 05:00Francesco Passaro vs Aziz Dougaz Daniel Altmaier vs Alejandro Moro Canas LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Brisbane e Hong kong: La situazione aggiornata Md e Qualificazioni. Zeppieri si cancella dalle quali di Brisbane

    Scritto da walden
    Scritto da Sporadico
    Scritto da Detuqueridapresencia
    Scritto da Rovescio al tramontoSogno Lorenzo che vince HK, così da partire col piede giustissimo nel 2025.Lo aspetto nei 10, almeno una settimana nei 10 nel 2025.

    Vuoi del male al signor sporadico, o tu crudele!

    No, vuole bene a te a sta cercando il modo di farti risalire dal fiume dove sei confinato da oltre un anno. Benefattore, altro che crudele

    Nel fiume ci stiamo benissimo, e da un po’ vediamo passare anche molti cadaveri…
    Gentile Signor Sporadico, lei ha fatto due affermazioni perentorie su Musetti:
    1) il suo ranking naturale è intorno al n° 50 (poi ha corretto leggermente il tiro dicendo fra il 30 e il 50 ma all’inizio era più secco);
    2) non tornerà mai più al suo best ranking n° 15.
    per la 1) il ranking naturale non si sa cosa sia ma siccome il ranking ATP è abbastanza affidabile nel definire quanto è forte un tennista* l’unica definizione sensata di ranking naturale è una classifica che un atleta riesce a mantenere a lungo, non un picco che dura poco. Altrimenti se è privo di connessione con ciò che deriva dai punti ATP diventa del tutto arbitrario e non ha senso neanche provare a ragionarci sopra.
    Ebbene lei sa benissimo che la classifica ATP di Musetti, a partire dalla vittoria del torneo di Amburgo circa due anni e mezzo fa fino a oggi, ha oscillato in un range tra la quindicesima e la trentesima posizione° perciò la sua prima affermazione è sbagliata. Fra l’altro buona parte dei suoi punti derivano dalla stagione sull’erba per cui si arriverà a tre anni sicuri di classifica in quel range anche senza fare prodezze particolari nei primi mesi del 2025.
    per la 2) Musetti non è ancora tornato al suo BR 15, quest’anno è arrivato al n° 16, adesso è 17. O lei conosce il futuro (e sarebbe il terzo con cui ragiono su questo sito) o dichiarare che un giocatore così giovane e pieno di talento che ha toccato il 15° posto non potrà mai toccarlo di nuovo è un discorso abbastanza azzardato.
    A me sembra che il miglior Musetti, quello che dà continuità ai picchi di rendimento, non lo abbiamo ancora visto e che abbia tutte le possibilità per entrare nei primi 10. Se quando avrà finito la sua carriera non ci sarà riuscito ne sarò stupito. Ma tornare al n° 15 è parecchio più facile che entrare nei 10, aspettiamo e vediamo.
    * dalla classifica ATP stanno fuori la Davis (e Musetti non ha contribuito) e le olimpiadi: considerarle nel “ranking naturale” andrebbe a discapito del suo ragionamento vista la medaglia di bronzo.° ho controllato e dopo Amburgo 2022 era n° 31 ma non cambia niente. LEGGI TUTTO

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    Barazzutti parla di Musetti: “Top10 possibile a patto di giocare con la continuità necessaria a fare passi in avanti”

    Corrado Barazzutti

    Uno dei tennisti che hanno reso il 2024 tennistico italiano straordinario è certamente Lorenzo Musetti. Dopo un avvio di stagione altalenante, il toscano ha cambiato passo in estate, esplodendo su erba tutto il suo incredibile talento tecnico tanto da arrivare in finale al Queen’s e soprattutto in semifinale a Wimbledon. Tornato sul “rosso” si è preso la grandissima soddisfazione di vincere la medaglia di bronzo ai giochi di Parigi. Anche altre due finali, quella un po’ sfortunata contro Cerundolo ad Umag, dove è arrivato ad un passo dal titolo, e poi a Chengdu, stoppato da una giornata super del talentoso “Jerry” Shang. Annata eccellente, che gli vale il n.17 ATP di fine anno e soprattutto un salto in avanti notevole per qualità di prestazione, sempre più aggressivo e rapido. Secondo il suo attuale “super-coach” Corrado Barazzutti, il lavoro non è affatto terminato. Lorenzo può ambire alla top10 a patto di continuare a spingere per migliorare e giocare con la continuità necessaria ad ottenere risultati di rilievo. L’ex Davisman azzurro ne ha parlato a OASport, riportiamo alcuni passaggi del suo pensiero, anche su Jannik Sinner che può essere un grande modello per il suo assistito.
    “Sto lavorando con Simone Tartarini a Montecarlo per gli allenamenti in questa importante fase dell’annata” afferma Barazzutti. “Non abbiamo ancora pianificato il tutto, ma a grandi linee sarà come è già stato, dividendoci con Simone quando sarà opportuno, specialmente negli impegni in Europa”.
    “Che cosa gli manca per fare il definitivo salto di qualità? Anzitutto direi che Lorenzo è stato protagonista di una grande stagione per i risultati che ha ottenuto e i miglioramenti compiuti. Su cosa deve lavorare? Sulla continuità. Non sto scoprendo certo l’acqua calda. Lui ha un tennis che gli può consentire di giocare contro i migliori, a Vienna contro Zverev indoor l’ha dimostrato. Tutto sta nell’avere più consistenza con i fondamentali, in particolare col servizio perché con quel colpo si può comandare lo scambio. Ci stiamo lavorando e sono fiducioso da questo punto di vista”.
    “La top10 è nelle sue possibilità, a patto chiaramente che dia seguito ai suoi miglioramenti e soprattutto giochi con la continuità necessaria per fare dei passi in avanti“.
    “Jannik per la sua dedizione e la voglia di migliorarsi sempre è un riferimento, ma io credo che ci siano anche delle qualità che poi portano a raggiungere certe posizioni. Spesso quando si parla di Sinner si sprecano tante parole, anche giustamente, nella descrizione della sua voglia di lavorare. Non è però solo quella che giustifica certi risultati. Questo ragazzo gioca benissimo a tennis, è in grado di eseguire colpi di una difficoltà assoluta con una semplicità che neanche ce ne rendiamo conto. Ci troviamo al cospetto di un tennista straordinario”.
    Ecco il pensiero di Barazzutti sul confronto tra Sinner e Alcaraz: “Chi è più forte tra i due? È un ragionamento un po’ complicato per quanto mi riguarda. Lo spagnolo può avere maggiori soluzioni di Jannik e quando gioca bene può creargli dei problemi, però è sempre da vedere se Alcaraz sarà in grado di rendere più frequenti queste punte, al cospetto di un Sinner che sale di livello anno dopo anno e lo fa con costanza. Sicuramente, in questo momento, i due hanno un po’ creato un vuoto alle loro spalle. Il terzo incomodo? Sono convinto che Holger Rune sia quello più attrezzato per farlo. Ha il gioco, la preparazione fisica e la voglia di arrivare. E poi io spero anche in Musetti, ovviamente, anche per le sue qualità. Allo stato attuale delle cose, credo comunque che Sinner e Alcaraz siano un po’ da soli”.
    Realista e corretto il pensiero di Corrado sull’annosa questione del caso Clostebol di Jannik: “Guardi, a differenza di altri che si sono esposti sulla vicenda, io francamente ne so troppo poco per esprimere un giudizio. Posso solo dire quello che già si sa, cioè che Jannik non ha fatto uso di questa sostanza per alterare le sue prestazioni. Per cui, il mio augurio è che la vicenda si chiuda in una piena assoluzione per la stima che ho per il ragazzo e il suo staff. Inutile aggiungere altro”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Pagelle 2024: il meglio, …e il peggio, della stagione maschile

    Jannik Sinner trionfa agli Australian Open

    Sognare non costa niente, ma viverlo ad occhi aperti e con il cuore che batte a mille all’ora è molto, molto più bello…. Il 2024 è entrato nei libri di storia come la stagione più vincente di sempre per il tennis italiano, grazie a Jannik Sinner e tantissimo altro. Le nostre nazionali, la crescita di tanti giovani, il ritorno di Berrettini, l’esplosione ad altro livello di Musetti, una Paolini che tocca il cielo con un dito e vince l’Oro Olimpico con Errani. Niente è impossibile ma non sarà facile vivere un’altra annata così ricca di soddisfazioni. Anche a livello internazionale sono davvero tanti i temi che hanno arricchito la stagione da poco andata in archivio, tra novità, conferme e delusioni.
    Andiamo a rivivere il meglio e il peggio del 2024 al maschile, con i nostri “Oscar” in salsa tennistica. Fatti, veloci riflessioni e un pizzico d’ironia, per emozionarci di nuovo ripensando a momenti che non si potremo mai dimenticare.

    Giocatore dell’anno: Jannik Sinner
    Dopo le ultime travolgenti settimane del 2023, tutti ci aspettavamo un 2024 di Sinner di grandissimo livello e ricco di vittorie, ma… Jannik è andato oltre ogni più rosea aspettativa, ha raggiunto risultati che nemmeno osavamo sognare. Si temeva che il suo fisico non reggesse nel tempo lo sforzo di un tennis così veloce e aggressivo, la qualità degli avversari o altro ancora… niente. Sinner ha sbaragliato la concorrenza con un gioco in continuo miglioramento e un fisico ancor più solido. Si è preso tutto o quasi, dominando in modo assoluto sui campi in duro, vincendo il suo primo torneo in carriera su erba, chiudendo di nuovo l’annata da “tiranno” con le ATP Finals e la conferma in Davis Cup, ovviamente da n.1 nel ranking con un distacco enorme su tutta la concorrenza. Ha demolito ogni record del tennis italiano con una stagione tra le migliori di sempre nell’era moderna della disciplina, con il macigno sul groppone della bruttissima vicenda Clostebol, una mazzata  che avrebbe distrutto chiunque. Non lui, per un motivo molto semplice: la sua forza morale unita alla consapevolezza di non aver fatto NIENTE di male. Due Slam, record su record e soprattutto un tennis clamorosamente avvincente, sempre più ricco e completo. Vederlo volare sul rettangolo di gioco mulinando accelerazioni clamorose per velocità e controllo è un’esperienza sensoriale impagabile. Grazie Jannik.

    Sublime from Sinner
    The Italian clinches his maiden Grand Slam title
    He triumphs in five hardfought sets 3-6 3-6 6-4 6-4 6-3 to win #AO2024. @janniksin • @wwos • @espn • @eurosport • @wowowtennis pic.twitter.com/DTCIqWoUoR
    — #AusOpen (@AustralianOpen) January 28, 2024

    Delusione dell’anno: Holger Rune
    Non è stata una scelta facile. Nella categoria più scomoda si poteva optare per Djokovic, ma si è “salvato” con l’Oro Olimpico, o per Medvedev, in grande crisi tecnica e con zero titoli vinti, o anche su Tsitsipas, perso in altre faccende. Alla fine complessivamente e in rapporto al valore del giocatore, Holger Rune è tra i big di talento il tennista che meno ha performato e più ha deluso nel 2024. Aveva chiuso il 2023 al n.8 ATP, con le Finals disputate; quest’anno le Finals non l’ha nemmeno sfiorate per colpa di una stagione negativa sotto ogni punto di vista, certificata dal modestissimo n.13 ATP di fine anno. Nessun torneo vinto per il coetaneo di Alcaraz, ma soprattutto una regressione preoccupante a livello tecnico e di attitudine. Quel tennista potente, sportivamente “cattivo” e capace di spaccare la palla si è perso in quel sorriso beffardo con il quale sottolinea in più momenti dei suoi incontri la frustrazione per il non riuscire ad imporsi e giocare il suo miglior tennis. Holger è vittima di se stesso e il malato che non accetta la malattia è un paziente molto difficile da curare… Inutile girarci intorno, il pessimo anno del danese è purtroppo farina del suo sacco, non c’è sfortuna che tenga. Il tourbillon di coach e di scelte sbagliate, aggravato da problemi fisici e la fretta di rientrare, l’ha fatto crollare in un vortice perverso. Non è lucido in campo, sbaglia l’atteggiamento, la selezione dei colpi, la tattica di gioco. Rare nel 2024 le partite ben giocate, in un caos micidiale che l’ha depotenziato. Ha troppo talento per restare lontano dai migliori, ma serve uno strappo netto, e serve subito. Razionalità, una guida stabile e sicura, recuperare un tennis più semplice e basato sulle sue qualità agonistiche, questi gli obiettivi da perseguire nel 2025 per tornare a battagliare con i migliori.

    Match dell’anno: Sinner – Medvedev, finale Australian Open
    Chi legge potrà obiettare che ci sono state nel 2024 partite tecnicamente migliori (per esempio Sinner – Berrettini a Wimbledon, o Alcaraz – Sinner a Pechino per dirne due) o segnate da una battaglia ancor più avvincente (vedi Shelton – Tiafoe a US Open) ma la vittoria di Jannik in rimonta su Daniil nella finale di Melbourne è stata una partita non solo bella, ma fondamentale per il 2024 del nostro campione. Per mille motivi. La prima finale Slam, due set giocati con la normale tensione della prima volta – e sotto i colpi di avversario fortissimo – e quindi la capacità di ribaltarla con quella scossa di rabbia alla fine del secondo set, il cambio tattico e la furia in risposta. In quei 3 minuti tutto è cambiato: Sinner è salito in cattedra e si è preso il campo, le gambe e la testa dell’avversario. “Sono morto” diceva a Vagnozzi, ma invece è risorto come un meraviglioso Lazzaro sportivo, andando a prendersi il primo Major in carriera. Un successo decisivo, tonnellate di autostima e uno slancio clamoroso per il resto della stagione. Sono convinto che se non fosse riuscito a ribaltare quella finale, non avrebbe disputato un 2024 così vincente. La partita è stata anche molto bella a tratti, ma è soprattutto il suo peso specifico ad eleggerla come la più importante dell’anno.

    Ritorno dell’anno: Matteo Berrettini
    Quanto è bello scrivere questo commento. Il nostro Matteo-Nazionale negli ultimi anni ha trangugiato una quantità di fiele che avrebbe abbattuto qualsiasi essere umano… Non lui. Tutto è nato a Malaga 2023, su quella scomodissima panchina azzurra in Davis. Lì a soffrire e poi gioire con gli altri, ma da tifoso, non da protagonista. Ma come… io che ho dato idealmente il via a questo Rinascimento azzurro, non sono in campo a vincere? L’anno prossimo ci sarò io lì con Jannik. Una promessa a se stesso che si è trasformata in una forza brutale che per una volta è stata più forte degli infortuni e pure della sfiga atavica che non lo lascia mai in pace. C’ha messo qualche mese a carburare e sanarsi al 100%, poi The Hammer è torneo, ha vinto ed è stato anche sfortunato sui prati, dove ha trovato prima Draper e poi un Sinner irreale a bloccarlo, altrimenti poteva arrivare il terzo titolo a Stoccarda e a Wimbledon chissà… Ma dopo la doppietta estiva sulle Alpi, ha messo a fuoco proprio quella Davis e ha vinto, tra Bologna e Malaga, vero grande protagonista della nostra terza “insalatiera”. Pure il migliore in assoluto per rendimento sul rosso, ma quei numeri sono quisquilie. L’unica cosa che conta è che Berrettini è tornato.

    Impresa dell’anno: Musetti semifinale a Wimbledon
    Sul rosso di Parigi i segnali erano forti e chiarissimi. Lorenzo Musetti ha cambiato passo. Due match dominati, poi quella partita notturna persa contro Djokovic, ma che qualità. Anticipo, un tennis più diretto e una posizione migliore. E uno sguardo più intenso, con gli occhi solo sulla palla e non su territori autodistruttivi. Per questo mi ero spinto a dire appena prima della stagione su erba che Musetti proprio sull’erba avrebbe spiccato il volo, che i prati sarebbero diventati la sua miglior superficie se fosse riuscito a tenere quell’attitudine, facendo ancor più tesoro delle peculiarità del contesto “verde” per affinare il suo gioco ed elevarlo ulteriormente. La previsione si è rivelata azzeccata. “Muso” ha fiutato l’erba, l’ha fatta sua e il suo tennis è decollato. Ha giocato settimane stellari, non ha vinto per poco al Queen’s, ma a Wimbledon ha giocato un torneo spettacolare, esplodendo tutta la qualità del suo braccio e volando in semifinale, suo miglior risultato in carriera in uno Slam,. Il tennis di qualità, mano e variazioni di Lorenzo è ideale per come si interpreta oggi il gioco su erba, e Wimbledon l’ha dimostrato. C’è riuscito finalmente credendo in se stesso e razionalizzando i tempi di gioco, con sincronie mai così adeguate e rapide. Sullo slancio dei Championships è tornato a Parigi e si è preso un bronzo Olimpico meritatissimo, stoppato solo da un Djokovic “in missione”. Peccato per le finali perse in Cina e Umago, ma il suo Wimbledon 2024 resta l’impresa dell’anno e pietra angolare su cui costruire una nuova carriera, a caccia della top10 e oltre…

    Torneo dell’anno: Australian Open
    Altra scelta non facile, ma oltre alla clamorosa vittoria di Sinner, molte sono state le partite belle e significative del torneo. La semifinale di Jannik vs. Djokovic, con i primi due set nei quali ha forse toccato il suo miglior tennis in carriera; l’altra semifinale tra Medvedev e Zverev, battaglia feroce, e poi Medvedev – Hurkacz e Zverev – Alcaraz, o De Minaur – Rublev e Shelton – Mannarino… tante le partite interessanti che fanno preferire gli AO24 ad altri bei tornei stagionali.

    Fattaccio dell’anno: il ricorso della WADA alla positività di Sinner al Clostebol
    Non ha senso adesso ripercorrere tutti gli spigoli di una faccenda a dir poco spigolosa. Solo sottolineo quello che ritengo essere IL fattaccio. C’è stato un errore. Terribile, evidente e se mi passate il termine grottesco da parte di professionisti di quel livello nel team di Jannik. Ma… se un tribunale indipendente ha accertato i fatti con una sentenza che parla di quantità di sostanza ridicola e nessuna pratica dopante, e la stessa WADA riconosce che NON c’è stata la volontà di alterare le prestazioni con una pratica illecita, allora… di cosa stiamo parlando? L’attività antidoping è sacrosanta per cacciare a pedate nel sedere dallo sport coloro che barano. Qua si riconosce che non si è barato e non c’è stata la volontà di farlo. Allora tutto il resto è un teatro dell’orrore, che fa male allo sport e alla sua credibilità.

    Punto dell’anno: back di diritto difensivo di Berrettini contro Kokkinakis in Davis Cup
    Nel web e tv girano highlights di ogni tipo, tra difese assurde (clamorosa quella di Sinner vs. Alcaraz a Indian Wells), tweener o tuffi (ancora Jannik ad Halle, incredibile quello vincente vs. Griekspoor!), ma ancora per il peso specifico e tensione del momento, scelgo la difesa leonina e taglio sotto col diritto improvviso di Berrettini contro Kokkinakis nella fase decisiva della semifinale in Davis Cup. Partita di una durezza totale, con il “Kokk” che è uomo Davis vero, e il nostro Matteo che non accetta la sconfitta. Scambio terribile, comanda l’australiano e il nostro corre con disperata lucidità verso destra tirando un diritto difensivo in chop che taglia il campo e sorprende il rivale. Esplode lo stadio, e quell’improvvisa giocata di classe tramortisce il rivale e consegna idealmente la vittoria a Berrettini. Idealmente consegna anche la coppa, perché se Matteo perde quel match, non sappiamo come sarebbe andata a finire contro la fortissima coppia australiana nel doppio decisivo… Un colpo di classe e davvero fondamentale.

    Matteo Berrettini that is OUT OF THIS WORLD #DavisCup | @MattBerrettini | @federtennis pic.twitter.com/zL2iDbtYkG
    — Davis Cup (@DavisCup) November 23, 2024

    Giocatore più migliorato: Jack Draper
    Ho sempre esaltato la qualità e differenza del britannico, ma viveva di sprazzi isolati. Nell’estate 2024 finalmente Jack è esploso al massimo livello, facendo vedere a tutti che razza di tennista sia. Gioca forte, gioca bene, fa il punto da ogni posizione e ti fa giocare pure malissimo perché controlla, varia e ti porta in posizioni molto scomode. Dopo anni di alti e bassi per problemi fisici e pure uno stato ansioso che non riusciva a domare in troppe occasioni – portandolo pure ad infortunarsi per eccesso di tensione – Draper a US Open ha messo il mostra il meglio del suo repertorio e solo un Sinner troppo forte l’ha stoppato. Ha cambiato passo, come tennis e come testa. Se il fisico lo lascia in pace (ha dichiarato di riuscire ad allenarsi meglio e con continuità) è facile pronosticarlo come prossimo top10 e tennista da corsa nei grandi tornei. Non gli manca niente, ma proprio niente, per sedersi al banchetto dai grandi, e non per star lì solo a guardare… Una menzione anche per il bravissimo Flavio Cobolli: incredibile quel che è riuscito a fare a livello tecnico e di prestazione nel 2024. Incredibile!

    La foto dell’anno: Nadal che saluta il pubblico di Roma dalla passerella del Foto Italico
    Dopo Roger 2019, a spasso per il Foro su di una sorta di “Papa-Mobile” attorniato da un’orda di appassionati festanti, come dimenticare Rafa che sulla passerella tra Centrale e area giocatori saluta una marea umana, tutta per lui. Una foto memorabile, e momento che ho avuto la fortuna di vivere lì a due passi. Brividi. Giusto tributo al tennista più amato dell’era moderna insieme a Federer. Le due icone più amate del nostro sport.

    Un sassolino nella scarpa…: nessun progresso sul calendario stagionale
    Il calendario stagionale è e resta il grande problema del tennis attuale, che con la durezza e fisicità raggiunta dal gioco fa diventare il tutto poco sostenibile. Visto che di voglia di intervenire sulle condizioni non sembra essercene (purtroppo), si dovrebbe almeno entrare a gamba testa sullo schedule, togliendo storture e problemi. Invece la via intrapresa non sembra affatto quella corretta. Il puntare una sorta di “all-in” sui M1000 di 12 giorni non piace alla stragrande maggioranza dei giocatori; si è tolto un torneo su erba, quando questa è tornata la superficie che regala il miglior tennis; in America Latina si giocherà solo per tre settimane, penalizzando un continente che ama il tennis come pochi altri; fioccano continue esibizioni; non si riesce a trovare una miglior sistemazione alla Davis, che almeno vedrà le finali in Italia (grazie FITP). Insomma, problemi tanti, volontà di intervenire in modo strutturale e deciso, poca. Non è facile, il compito è dir poco arduo, ma si potrebbe fare molto di più.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Zverev, Musetti e Rune stelle dell’ATP 250 di Buenos Aires 2025

    Lo stadio del Buenos Aires Lawn Tennis Club

    Per le sue nozze d’argento, l’ATP 250 a Buenos Aires si regala un tris d’assi di tutto rispetto: Alexander Zverev, Lorenzo Musetti e Holger Rune. Queste le stelle del torneo argentino, presentato ieri sera nella capitale del paese, evento che nel 2025 segnerà la venticinquesima edizione consecutiva. Il torneo si svolgerà dall’8 al 16 febbraio sui campi del Buenos Aires Lawn Tennis Club (BALTC). In campo anche tutte le migliori racchette nazionali, a partire da Sebastián Baez (27esimo nel ranking mondiale), e Facundo Diaz Acosta (79 °), che difenderà il titolo conquistato a sorpresa nel 2024 battendo in finale il cileno Nicolas Jarry.
    Baez ha partecipato all’evento di presentazione ed ha affermato: “Sono cresciuto guardando il torneo in televisione come un giovane tifoso. È speciale competere nel mio paese, è unico e diverso. Quando sei bambino sogni giocando in quello stadio pieno”, ha affermando, ricordato anche le emozioni della medaglia vinta nel 2018 ai Giochi Olimpici della Gioventù disputati proprio sui campi dello stesso BALTC.
    Oltre a Beaz e Diaz Acosta, sicura la presenza di Francisco Cerundolo, finalista nel 2021, e Tomas Etcheverry. Il torneo vedrà anche un momento di grande commozione: sarà l’ultimo ballo da Pro per il padrone di casa Diego Schwartzman, campione nel 2021 e due volte finalista. Con un wild card giocherà il suo ultimo torneo, a chiudere una carriera di altissimo livello che l’ha portato fino all’ottava posizione nel ranking mondiale nel 2020.
    Per Musetti sarà la seconda presenza a Buenos Aires: nel 2023 passò un turno, prima di arrendersi al peruviano Varillas nei quarti. Zverev invece è al debutto in Argentina, mentre per Rune sarà la terza volta dopo il 2021 e 2022.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO