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    Sinner implacabile al servizio, doma un ottimo Zverev alle ATP Finals. È in semifinale

    Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Jannik Sinner vola in semifinale alle ATP Finals, dominante, implacabile col servizio. Sì, non c’è alcun errore di stampa… Il nostro campione nella serata del mercoledì a Torino spegne anzi deprime ogni velleità di un ottimo Alexander Zverev con una prestazione mostruosa con la battuta, per un 6-4 6-3 che gli vale il secondo successo nel girone Bjorn Borg e il sicuro accesso alle semifinali per il terzo anno consecutivo. Sinner ha servizio il 71% di prime in campo vincendo l’83% dei punti, ma in questo caso il freddo computo numerico non minimamente in grado di spiegare quanto abbia performato con la prima palla. Zverev è stato forte, a tratti fortissimo: ha servito l’83% di prime, ha messo pressione dalla risposta e spinto tanto e bene da fondo campo; ma ogni volta che Jannik è andato sotto si è messo alla piazzola della battuta, ha respirato, iniziato il lancio di palla e… arriva la magia. Ace, servizi vincenti, angoli diversi e precisione millimetrica. Ha annullato sette palle break su sette, sei senza nemmeno iniziare uno scambio grazie all’efficacia della battuta. Una forza mentale di un altro pianeta per come sia riuscito a ricavare il massimo in quei frangenti delicatissimi, ma anche in situazioni di 30 pari, vantaggio, ogni volta che lo score scottava. Formidabile la sua coordinazione, la fluidità del gesto, sempre più composto ed efficiente, senza dispersione di forze nel salire verso la palla con una sincronia meravigliosa.
    “Sono stato molto efficace con la battuta nei punti importanti” ha detto Jannik a caldo in campo. Se la scorsa estate – e a US Open – il servizio dell’italiano è stato altalenante, beh, in questo finale di stagione e ATP Finals in particolare con la battuta è entrato in modalità “Sampras”, preciso, continuo. Una sentenza. Dopo un inizio un po’ titubante da fondo campo, con Zverev invece partito fortissimo, Sinner ha preso progressivamente fiducia e ritmo con i colpi, prima col rovescio lungo linea e poi anche col diritto. Ha iniziato a costruire scambi sempre più rapidi e ficcanti; e in risposta, partendo da lontano per iniziare lo scambio e rimetterla di là vista la splendida giornata alla battuta anche del tedesco, ha preso fiducia, diventando sempre più insidioso. Da campione, nei momenti opportuni, ha piazzato due zampate micidiali andandosi a prendere di dolce prepotenza i due break che hanno deciso la partita. Chirurgico e vincente.
    Sinner ha impressionato per i dettagli. Potrebbe sembrare una prestazione non di alto livello la sua, “normale”, non ci sono stati nemmeno tantissimi scambi e anche lo spettacolo è arrivato solo a fiammate, perlopiù per l’aggressività di Zverev e per come l’azzurro l’abbia respinto con una freddezza da sicario, sempre lucido e perfetto. In realtà, è stata una partita che, sapendola leggere, ha dato l’ennesima conferma della grandezza dell’azzurro. In un match così equilibrato e con un Sasha davvero eccellente per spinta e continuità, ha saputo rompere l’equilibrio a suo favore con poche esecuzioni diverse, scelte con sapienza e applicate alla perfezione. Come quando è andato a prendersi la palla break nel secondo set: dopo aver tirato quasi sempre un diritto di scambio dopo la risposta bello potente al centro, in quella situazione così delicata ha scelto di colpire un diritto più lento e carico; Zverev è stato sorpreso, ha guardato la palla arrivargli più lenta, ha aspettato e così ha aperto tardi e colpito corto… esattamente quel che voleva Jannik, prontissimo a fare due passi avanti e prendersi il punto. O come ha preso il break sul 5-4 del primo set: due schemi identici, con due lungo linea, rovescio e poi diritto, bellissime esecuzioni per potenza misurata, una fluidità d’impatto assoluta a pizzicare le righe o quasi. Fino a quel preciso momento Jannik non aveva quasi usato il lungo linea di rovescio, si giocava prevalentemente al centro, e averlo fatto scientemente in quel passaggio dimostra come sia in grado di cambiare, sorprendere l’avversario e alzare il livello con schemi difficili che lui esegue da Maestro. Una bellezza, magari non facile da cogliere per tutti ma che racchiude l’essenza della sua forza e differenza su tutti gli altri.
    Nella serata Sinner ha risposto con meno prepotenza di altri match, ma è anche merito di Zverev per aver servito bene, e anche col diritto il tedesco ha spinto davvero forte sbagliando poco per i suoi standard quando entra con quella potenza. Doveva rischiare tanto Sasha, l’ha fatto e infatti è stato molto vicino a Sinner. Ha avuto più palle break, 7, contro le 4 di Jannik, ma… Sinner ne ha trasformate 2, Sasha nessuna. Sipario. L’italiano ha vinto una partita non facile, da campione. È già sicuro di essere in semifinale, venerdì contro Shelton un altro match per affinare condizione e colpi per il sabato. Jannik è in gran forma. È l’uomo da battere, ancor più se serve così. Al suo tennis costante, pressante, potentissimo e completo, se aggiungi un servizio così devastante nei momenti chiave, per tutti gli altri è solo un gran mal di testa…
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner inizia il suo secondo match alle Finals al servizio. Una prima palla vincente, poi nello scambio Zverev è più preciso, attacca e si porta 15-30. Arriva un Ace al T, 210 km/h, ma Sasha attacca di nuovo con il rovescio e c’è una palla break sul 30-40. Altro Ace, ancora al centro. Terzo “asso”… Braccio bello caldo, ma nello scambio si fa fatica in quest’avvio, non è particolarmente profondo e Zverev entra bene. Un errore col diritto costa a JS una seconda palla break. Ace, il quarto. 1-0 Sinner, avvio non comodo. Sul 40-0 arriva il primo gran vincente di Jannik, una bordata col diritto dal centro, bellissimo impatto. 1 pari. La battuta resta il colpo più efficace per l’italiano, arriva anche un buon rovescio in avanzamento, profondo e preciso, segnali di attivazione (2-1). Molto sicuro Zverev nel suo secondo turno, asciutto e concreto. Jannik all’avvio del quinto gioco va di “smorza” e gli viene un capolavoro, salta in piedi il pubblico. Progressivamente il tennis dell’italiano diventa più intenso e meno falloso, pronto a fare due passi in campo e chiudere lo scambio di prepotenza. 4-3 Sinner, dopo 32 minuti. Zverev è sopra l’80% di prime palle in gioco, così quasi impossibile per Jannik trovare efficacia in risposta, anche perché il tedesco stasera è zero attendista, entra subito con un drive molto consistente e sbaglia poco o niente. 4 pari. Anche Jannik si prende un turno a zero, chiuso con un’altra smorzata perfetta, a punire uno Zverev un po’ dietro (5-4). Il tedesco inizia il decimo game con un errore di diritto, di poco in corridoio. Pressure On? Seconda palla… Jannik risponde da molto dietro, la caccia discretamente profonda e Sasha tira un rovescio appena out. 0-30, punteggio inedito sul servizio di Zverev. Jannik si difende con ordine sul 15-30, corre e rimette palle consistenti, tanto che Sasha stecca un diritto dopo una quindicina di colpi. Due Set Point Sinner sul 15-40! Lungo palleggio sul primo, è Jannik a tirare di pochissimo lungo un rovescio. 30-40. Serve bene Zvevev, la rimanda di là a malapena l’azzurro. Parità. Bravissimo Sinner a risalire il campo dalla risposta e con un lungo linea di rovescio e poi uno col diritto si prende di forza un terzo Set Point. BRAVO! Ancora doppio lungo linea: rovescio, poi diritto e via a rete, a chiudere con dolcezza. Un babà. SET Sinnet, 6-4. Zampata da campione del nostro Jannik, bravo a prendersi un set molto equilibrato contro un Sasha che ha servito l’87% (!) di prime in campo. Non gli è bastato…
    Sinner riparte fortissimo col servizio nel secondo parziale, dueAce e una sensazione di controllo del tempo di gioco, forte dal centro del campo, implacabile. Ha una diversa reattività e attivazione Jannik rispetto ai primi 20 minuti di match, adesso è un moto continuo fluido e potente, arriva benissimo sulla palla e scarica tutta la sua maestria in accelerazione. Zverev è costretto a giocare sulle righe o giù di lì per tenergli testa. Molto alto il livello nel terzo game, e Zverev si fa minaccioso… Regge la velocità in scambio Jannik, riesce ad andare sopra e corre benissimo sulla smorzata. 0-30. Attenzione, Sinner sbaglia un diritto banale e siamo 0-40, tre palle break per il tedesco. Perfetto Sinner, due servizi vincenti e sul 30-40 una bordata di diritto dopo un’altra gran prima al corpo. Che rischio sulla volée stoppata… la parabola esce un po’ alta ma è talmente stretta che la rincorsa di Sasha non basta. Ace, il decimo, per il 2-1. Come si è cavato dal buco… Sullo slancio, come spesso capita, JS continua a pestare durissimo in risposta, mette pressione al tedesco (15-30) ma la chance per l’allungo non arriva (2 pari). Nel quinto game Zverev trova un gran vincente col rovescio, esecuzione magistrale, quindi sul 30 pari Jannik riprova la palla corta ma stavolta Sasha intuisce e chiude bene di volo. Palla break sul 30-40… Ace. Che concentrazione, in ogni situazione critica. Segue un servizio esterno preciso e via avanti col diritto nell’angolino. Assalto respinto, 3-2. Altina la frustrazione del tedesco, che si mette in bocca il manico della racchetta per esternare un disagio totale… Sta servendo l’85% di prime in campo, non sbaglia quasi niente, ed è in svantaggio. Zverev perde il primo punto del sesto gioco e va a lagnarsi con l’arbitro per un ledwall che va ko. Polemica risibile. Il pubblico si infiamma per un passante di diritto vincente di Jannik, gli vale un interessante 30 pari con seconda di servizio… Scaltro Jannik ad alzare la parabola sul diritto di Sasha che ci casca proprio dentro e sbaglia malamente. 30-40, ora la palla break è per il pusterese. PERFETTO! Sinner risponde, spinge in lungo linea e butta Zverev nell’angolo, e lo punisce con una smorzata di diritto cross stavolta imprendibile. BREAK Sinner, Black Mamba. 4-2. Zverev non cede, anzi. Entra forte in risposta e provoca due errori di Sinner, 0-30. Che qualità dell’italiano, si difende come un gatto da fondo campo e trova la coordinazione per tirare un rovescio passante raccogliendo la palla in terra, bellissima esecuzione e vincente. 30 pari. Non entra la prima in questo game, e Sasha pressa con grande potenza col diritto. Va prendersi la settima PB del match sul 30-40. Ancora col servizio Jannik si salva. Torna l’Ace, momento ideale per allontanare l’avversario e altre battute eccellenti. 5-2 Sinner. Ormai è accademia, Sinner chiude in bellezza l’incontro per 6-3 con un altro turno di battuta eccellente, e non c’è numero che possa esprimere quanto sia stato bravo a ricavare il massimo dalla prima palla ogni volte che ne ha avuto bisogno. Un Sinner davvero fortissimo. Implacabile.

    Jannik Sinner vs Alexander Zverev ATP Turin Jannik Sinner [2]66 Alexander Zverev [3]43 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-155-3 → 6-3A. Zverev 15-0 ace 30-0 40-05-2 → 5-3J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 ace 40-40 A-404-2 → 5-2A. Zverev 0-15 15-15 30-15 30-30 30-403-2 → 4-2J. Sinner 15-0 30-15 30-30 30-40 40-40 ace A-402-2 → 3-2A. Zverev 15-0 15-15 15-30 40-30 ace2-1 → 2-2J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 ace1-1 → 2-1A. Zverev 15-0 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1J. Sinner 15-0 ace 40-0 ace 40-15 40-30 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1A. Zverev 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 ace 40-40 40-A5-4 → 6-4J. Sinner 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4A. Zverev 15-0 30-0 ace 40-04-3 → 4-4J. Sinner 30-0 ace 40-0 40-153-3 → 4-3A. Zverev 15-0 15-15 15-30 30-30 ace3-2 → 3-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 3-2A. Zverev 15-15 30-15 ace 40-152-1 → 2-2J. Sinner 0-15 15-15 40-15 ace1-1 → 2-1A. Zverev 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 40-40 ace A-40 40-40 40-A A-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Sonego, fine della collaborazione con Colangelo

    Fabio Colangelo con Lorenzo Sonego

    La fine della stagione è un classico momento per tirare una riga e interrompere collaborazioni guardando al nuovo anno, non così lontano. È così anche per Lorenzo Sonego che con un canonico post social annuncia la separazione dal coach Fabio Colangelo. I due avevano iniziato a lavorare assieme dall’aprile 2024, dopo l’addio a “Gipo” Arbino, allenatore che aveva preso un giovane Lorenzo e portato fino al n.21 ATP e in semifinale a Roma.
    Questo il messaggio scritto da Lorenzo, insieme ad una bella foto con il coach lombardo: “”Grazie Fabio, per la dedizione e la passione che hai messo in ogni giorno di lavoro insieme. Il risultato dei quarti di finale in Australia resterà un traguardo importante e un ricordo che porterò per sempre nel cuore, ma quello che conta di più è averti avuto al mio fianco in un momento particolarmente significativo della mia carriera. La tua presenza, la serenità e la fiducia che sei riuscito a trasmettermi mi hanno aiutato nella crescita come persona e come atleta”.

    Sonego in questi giorni è nella sua città, Torino, sugli spalti delle ATP Finals ma anche in campo, allenandosi con buona lena, forse in attesa di una chiamata da capitan Volandri per la Final 8 di Davis Cup. Infatti non è affatto sicuro che Musetti giocherà a Bologna, tra un finale di stagione per lui durissimo per centrare la qualificazione alle ATP Finals e anche la nascita del secondo genito (si chiamerà Leandro), prevista proprio per la prossima settimana. La combinazione dei due fattori potrebbe spingere il top 10 toscano a rinunciare alla Davis e in quel caso Sonego, tennista già assai rodato nella competizione e forte in condizioni indoor, diventerebbe la scelta più logica.
    Al momento Sonego non ha comunicato altro, quindi Vincenzo Santopadre dovrebbe restare nel suo box, assumendo il ruolo di allenatore principale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Finals: Auger-Aliassime rimonta Shelton e lo supera all’ultimo tuffo. Che battaglia!

    Felix Auger-Aliassime (foto Brigitte Grassotti)

    L’intensità media degli incontri alle ATP Finals 2025 è clamorosa e anche a livello di spettacolo quest’edizione del torneo è davvero ai vertici stagionali. Dopo la scorpacciata incredibile di ieri sera, con un Musetti – De Minaur meraviglioso e indimenticabile, anche la sfida che ha aperto il mercoledì a Torino non delude affatto le attese. Ben Shelton e Felix Auger-Aliassime lottano ferocemente per due ore e mezza, con rara intensità e potenza nei colpi, con il canadese che la spunta al foto finish in rimonta per 4-6 7-6(7) 7-5. L’americano è arrivato davvero vicino al successo nel tiebreak del secondo set, bravo a rimontare da 5 punti a 2 sotto ma incapace di trovare il guizzo in risposta e nemmeno servendo sul 6 punti pari, il passaggio chiave della partita. Shelton ha disputato una buon match, nemmeno così disordinato come spesso gli capita, ma al tiebreak ha certamente sprecato, e sulla lunga distanza il tennis più ragionato, ordinato e in progressione di Auger-Aliassime ha prevalso. È stata la risposta la chiave per Felix, insieme alla lucidità nel selezionare colpi intelligenti a spostare l’avversario con una componente di rischio ragionata, non bassa e mai eccessiva. Nel terzo set il canadese ha servito in modo incredibile, cedendo al rivale solo 4 punti, ma ha chiuso l’incontro con l’80% di prime palle in gioco vincendo oltre il 70% dei punti sia con la prima che con la seconda, difficile così per l’amaricano essere incisivo. C’è riuscito di più nel primo set, quando la sua sfrontata aggressività è stata più forte della tenuta del rivale, ma con l’avanzare del match Felix ha trovato una buona posizione in campo e col diritto è stato bravissimo nel costruire una progressione molto efficace, anche pronto a venire a rete all’occorrenza. Una partita lottatissima, girata su pochi punti, che Shelton è stato vicinissimo a portare a casa, ma merito ad Auger-Aliassime per la tenuta e rimonta, di testa e anche di fisico (nel terzo set è parso più pimpante e reattivo del rivale, avanzato più a strappi e nervi). Con questo successo Auger-Aliassime è ancora in vita nel torneo, si giocherà tutto contro Zverev nella terza partita. Shelton invece sfiderà Sinner. Felix si conferma fortissimo al coperto: in carriera ha vinto 84 partite con 30 sconfitte (Sinner è appena dietro con 79-17).
    Ben mette subito in chiaro che non vuol lasciare niente di intentato: tira addirittura un servizio a quasi 240 km/h, braccio già “caldissimo”, e game vinto a 15. Fin troppo perché poi in risposta esagera e sbaglia di metri, con Auger-Aliassime comodo sull’1 pari. Rischia tanto l’americano, gioca di prepotenza ma perde la misura, e bene fa Felix a restare più cauto e ordinato. Sembra in buona condizione il canadese il problema al polpaccio accusato vs. Sinner pare risolto. Improvvisamente il canadese sbaglia un diritto banale e poi una volée con l’ombelico sul nastro, errori che gli costano una palla break. Sbaglia Auger-Aliassime a servire esterno sul diritto di Shelton, che trova un bell’impatto lungo linea e si prende il break, per il 3-1 e poi 4-1, con un turno di battuta perfetto. Felix è costretto a cambiare ritmo, di sola costanza va troppo sotto alla potenza di Ben, quindi incrementa visibilmente la velocità dei suoi colpi, anche per allontanare l’americano dalla riga di fondo. Vince un buon turno di servizio (4-2) e prova ad attaccare dalla risposta, anche per mettere un po’ di pressione a Shelton. È una gara a chi per primo entra forte nel campo, in difesa entrambi combinano poco. Con un eccellente diritto cross, stavolta lento per lo scarso equilibrio, Ben si porta 5-2. Shelton serve per il set sul 5-3, inizia male con un diritto largo di poco poi subisce la spinta di Auger-Aliassime, 0-30. Rischia un serve and volley sulla seconda ma non funziona, 0-40. Felix combina un disastro sulla prima palla break, Ben si era consegnato a rete ma il canadese tira lungo e di molto il più comodo dei passanti. Latita la prima palla del nativo di Atlanta, si butta ugualmente a rete ma la volée stoppata non è né lunga né corta, e stavolta Auger-Aliassime non perdona. Contro Break e 5-4, al momento decisivo, il servizio ha tradito Ben. Felix non è solido, un doppio fallo e poi si fa prendere in velocità da Shelton (ottimo un vincente di rovescio in avanzamento, in vero Nadal ultima maniera). Set Point Shelton. Come se lo gioca! Con misura per una volta, dopo una risposta discreta riprende una buona posizione e poi lascia partire un diritto lungo linea preciso, che sbaraglia la difesa di Auger-Aliassime. 6-4 Shelton, bella reazione dopo il contro break regalato.
    Forte del primo set vinto, Shelton riparte al servizio veloce come il vento. Anche Auger-Aliassime riprende a macinare il suo tennis con buon ritmo ma stenta in risposta a trovare continuità, non solo con il colpo in sé ma anche a livello di posizione di campo per diventare aggressivo, da troppo dietro lascia tanto spazio a Ben per affondare. Sul 2 pari Shelton è bravo a cancellare due errori in apertura (i classici unforced) spingendo forte ma anche con raziocinio, superando un momento non facilissimo (3-2). È in buon ritmo Felix, la prima palla funziona e gli apre il campo, pronto col diritto a prendersi il punto rapidamente. Sul 4-3 Shelton, eccola scossa. Felix sbaglia un diritto in progressione, quindi Ben tira una risposta che atterra sulla riga, mal giudicata dal canadese. 0-30. È bravo a buttarsi avanti Auger-Aliassime per non essere attaccato, ottima la discesa a rete in contro tempo sul 15-30, e buona la volée di tocco. Non funziona invece sul 30 pari, con un passante molto robusto dell’americano. 30-40, palla break delicatissima. Felix trova un servizio al centro perfetto, nemmeno il massimo allungo di Ben riesce a fargli rimettere la palla in gioco. 4 pari, pericolo scampato. Micidiale Shelton nel nono game, fa tutto benissimo (pure un Ace a 235 km/h) e si porta 5-4. Auger-Aliassime serve per restare in vita nel match. Ben parlotta con papà a bordo campo e gioca con la sua racchetta, ostentando sicurezza al rivale. Felix non se ne cura, inizia il game con un Ace e lo chiude a 15 con un triplo smash. 5 all, si entra nel rush finale. Sente un po’ di fretta l’americano, sbaglia qualcosa e si ritrova 15-30 ma gioca davvero bene, ancor più sul 30 pari con un attacco calibrato e per lui non banale. Il game va ai vantaggi e… wow! Che volée bassa seguendo il servizio, una seconda palla, esecuzione tanto bella quanto tatticamente scellerata. Shelton Style. Meglio il secondo affondo, più sicuro. 6-5. Sotto pressione gioca davvero solido Felix, si arriva al tiebreak. Rischia di nuovo il S&V Ben, ma stavolta la volée non passa la rete, mini break in apertura. Auger-Aliassime ringrazia e vola avanti 3 punti a 0, perfetto al servizio. L’ordinata progressione di Felix gli vale il 5-2 con Ben che inizia a zoppicare, qualcosa nn va al ginocchio destro. Sul 6 punti a 4 Shelton trova un diritto molto profondo e annulla dalla risposta un set point a Felix, che poi tira di poco larga la risposta sul 6-5. Adrenalina a tutta, ma Ben non arriva a match point, tirando in rete un rovescio sul 6 punti pari. La tensione provoca errori, ma Auger-Aliassime chiude per 9 punti a 7 con un terribile doppio fallo di Shelton, la palla decolla quasi in tribuna…
    Shelton a terra – foto Brigitte Grassotti
    Dopo le tante emozioni, si riparte a scartamento ridotto, fino al quarto game. Ben non trova punti dal servizio e va sotto al pressing di Felix, scivolando sotto 15-40, con il diritto che lo tradisce. Con le spalle al muro l’americano ritrova la prima palla e si salva, impressionante la potenza di fuoco della battuta. 2 pari. Si scorre via senza sussulti sui game di battuta, con Shelton più irregolare ma a tratti dirompente, mentre Auger-Aliassime controlla col diritto in progressione i suoi turni di servizio, ma c’è la sensazione che l’equilibrio dello statunitense sia molto instabile, anche se il fastidio al ginocchio pare superato. Felix concede poco o niente, serve oltre l’80% di prime palle e si porta 5-4 con solo due punti ceduti nei suoi turni di battuta. Una macchina. Con un bel forcing il canadese si prende il primo punto del decimo game, ma poi non riesce a rispondere con qualità. 5 pari. Improvvisamente Auger-Aliassime smarrisce la sicurezza in scambio. Ben è cauto, rimette e sbaglia l’altro, 0-30. Non si scompone il canadese, continua a macinare campo col diritto e risale, 6-5. Che battaglia… Nuovamente Shelton perde il primo punto, 0-15, poi esagera col diritto di scambio, con poca pazienza vista la solidità del rivale. 0-30. È a due punti FAA. Felix spreca uno spazio enorme sul lungo linea sul 15-30, il suo diritto non passa la rete con Ben totalmente fuori posizione. Poi lascia partire una risposta a tutto braccio, nelle stringe di Shelton che non la rimette. Match Point Auger-Aliassime. Uff, che rischio… Ben tira una seconda palla al centro con una curva micidiale, ha successo. Shelton combina un disastro con una palla corta che arriva a mala pena alla rete, ma di nuovo col servizio si salva, Ace esterno imprendibile. Felix non molla, spinge col diritto e c’è il MP #3. Stavolta si scambia, Auger-Aliassime prende il centro del campo, fa correre Shelton che alla fine cede. Il canadese resta in vita nel torneo e vince una gran bella partita.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    Ben Shelton vs Felix Auger-Aliassime ATP Turin Ben Shelton [5]665 Felix Auger-Aliassime [8]477 Vincitore: Auger-Aliassime ServizioSvolgimentoSet 3B. Shelton 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A5-6 → 5-7F. Auger-Aliassime 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-5 → 5-6B. Shelton 0-15 15-15 30-15 ace4-5 → 5-5F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 40-0 ace4-4 → 4-5B. Shelton 0-15 40-153-4 → 4-4F. Auger-Aliassime3-3 → 3-4B. Shelton 30-0 30-15 df 40-15 ace2-3 → 3-3F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3B. Shelton 15-15 15-30 15-40 30-40 A-401-2 → 2-2F. Auger-Aliassime 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2B. Shelton0-1 → 1-1F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 0-1* 0*-3 2-3* 2-4* 2*-5 3*-5 ace 4-6* 5*-6 6*-6 6-7* 7-7* 7*-8 df6-6 → 6-7F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 40-0 ace6-5 → 6-6B. Shelton 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-5 → 6-5F. Auger-Aliassime 15-0 ace 30-0 40-0 40-155-4 → 5-5B. Shelton 15-0 30-0 ace4-4 → 5-4F. Auger-Aliassime 0-15 15-30 30-30 30-40 40-404-3 → 4-4B. Shelton 15-0 15-15 40-153-3 → 4-3F. Auger-Aliassime3-2 → 3-3B. Shelton 0-15 0-30 30-30 40-302-2 → 3-2F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 30-15 ace2-1 → 2-2B. Shelton 15-0 40-0 40-151-1 → 2-1F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1B. Shelton 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1F. Auger-Aliassime 15-0 15-15 30-30 30-405-4 → 6-4B. Shelton 0-15 0-30 0-40 15-405-3 → 5-4F. Auger-Aliassime5-2 → 5-3B. Shelton15-0 15-15 30-15 40-304-2 → 5-2F. Auger-Aliassime 15-0 ace 30-0 40-154-1 → 4-2B. Shelton3-1 → 4-1F. Auger-Aliassime 30-0 30-15 30-30 30-402-1 → 3-1B. Shelton 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1F. Auger-Aliassime1-0 → 1-1B. Shelton0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Musetti, la bellezza di una fragilità che lo avvicina a tutti noi

    Lorenzo Musetti abbracciato dalla sua famiglia (Foto Brigitte Grassotti)

    Lorenzo Musetti affascina perché emoziona con i suoi contrasti. È un concentrato unico di talento tecnico e potenza, un equilibrista che disegna nell’aria acrobazie di rara armonia pur nella forza del gesto atletico, ma esprime anche fragilità e dubbio, una sensazione di inquietudine che lo avvicina terribilmente alle nostre debolezze pur appartenendo ad un mondo sportivo di altissimo livello nel quale dirsi fragile non è concesso. Tra le tante vite che abbiamo vissuto e sofferto insieme a lui ieri sera nell’incontro epico vinto contro De Minaur alle ATP Finals 2025, uno di momenti che più mi ha toccato è stato il suo breve discorso a caldo in campo con Diego Nargiso, con le gocce di sudore che ancora copiose segnavano il suo viso, stanco ma raggiante per la vittoria in rimonta, quando tutto ormai sembra perso. “È un lavoro fatto di alti e bassi. Essendo a questo livello, a volte ci si dimentica che siamo persone… io poi ho ancora 23 anni, performare al top non è facile”.
    162 caratteri, due in più di un SMS standard (e chi li usa più ormai…), ma dentro c’è tanto. C’è quasi tutto. C’è l’universo di un ragazzo che è diventato uomo soffrendo le difficoltà di passaggi personali non facili, attraversati con dubbi e incertezze, sospinto da una professione bellissima ma che non perdona. L’universo del tennis di vertice ti solleva fino al cielo quando incanti la platea con i tuoi colpi magici, antichi e bellissimi, ma allo stesso tempo ti tritura e butta via, senza pietà, ancor più nel terribile mondo odierno dove con gli stramaledetti social sei sempre in prima pagina, attaccato, nudo, messo alla berlina senza ragionevoli motivazioni, dove tutto è amplificato in scala globale con un clic o uno swipe. Non è un bel mondo se hai il coraggio di farti vedere per quello che sei, anche con tutti i tuoi spigoli e fragilità, esternando la tua frustrazione con parole dure e violente (spesso davvero censurabili…) ma che esprimono la tua sincera e verace umanità. Alti e bassi dice Lorenzo. Chi non li ha, chi non li soffre. C’è chi è più bravo a mascherarli, o rifugge aggrappandosi a qualcosa. Una traiettoria di vita e carriera retta, senza cadute o incertezze è roba per pochi.
    “Ci si dimentica che siamo persone”. Già. Musetti qua ha fatto un Ace a 220 km/h sulla riga e sul match point. Nel mondo del tennis dei nostri giorni, ormai troppo prossimo a quello del puro entertainment che esula dai veri valori dello sport, tutti tendiamo ad estremizzare. Se non sei il più forte, il più bravo, il più vincente, il più bello, il più tutto …sei out. Classifiche, record, numero di followers e chi più ne ha più ne metta. Devi essere straordinario altrimenti non vali nulla. Lo dice chiaro e forte anche Jannik Sinner, persona verissima e di altissimo profilo umano, “la vita vera non è quella che si trova sui social, magari vedi una persona felicissima su di una barca e pensi che vorresti essere lì, che una vita migliore della tua, ma chi ti dice che quella non sia solo una cosa falsa e magari nella vita ha mille problemi e non è affatto felice….”. Il tennis e lo sport di vertice deve tendere all’eccellenza, alla vittoria, al dare il proprio massimo per raggiungere i migliori risultati possibili, possibilmente vincere. Ma… Chi arriva secondo in una competizione così feroce, è “scarso”? No signori, non è affatto così. Chi negli scorsi mesi ha pontificato contro Musetti (e altri) affibbiando la etichetta del “perdente” perché un titolo manca da Napoli 2022 è il classico esempio chi di perde la misura e contribuisce ad una narrazione sbagliata, esagerata, distorta, con la subdola controindicazione di incrementare questa visione che è non reale.
    “Performare non è facile e io ho solo 23 anni”. Nello sport generalmente vince chi gioca meglio, colui che riesce ad arrivare in campo ed esprimere le proprie qualità andando sopra a quelle dell’avversario. Non sempre si riesce a giocare al massimo, ancor più nel tennis, disciplina per eccellenza di situazione, di sensazioni, di momenti e passaggi mai uguali. La maturazione di un giovane uomo non è fatto scontata, non è indolore. Ci si arriva per gradi, con difficoltà, passi avanti e poi alcuni indietro. C’è chi ha un carattere duro, severo con se stesso e forte abbastanza da reggere tutto quel che non gira bene e superarlo di slancio. Altri soffrono, devono riflettere e capire se stessi, i perché di una tensione e difficoltà nel trovare una reazione e forza emotiva per migliorarsi. E crescere. Non è un processo scontato, è giusto che ognuno di noi si prenda il tempo e gli schiaffi necessari. Non è un peccato dirlo, anzi è una bellissima dimostrazione di forza umana. Chi non nasconde le proprie debolezze è fortissimo. Musetti è fortissimo. Bravo Lorenzo, ieri hai vinto non solo una grandissima partita, la tua prima alle Finals. Hai dimostrato una umanità che ti avvicina a tutti noi.
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Finals: Musetti infinito! Sconfigge De Minaur rimontando da 5-3 nel terzo set

    Lorenzo Musetti esulta dopo la vittoria (Foto Brigitte Grassotti)

    Musetti infinito! Come si fa raccontare in tre parole una partita così, ancora con il cuore in gola!?! Come si fa a vincere una partita così!?! Devi aver tanta classe, qualità, ma anche gambe, cuore e attributi, rifiutando la sconfitta quando ormai la situazione era sportivamente drammatica. Devi chiamarti Lorenzo Musetti, anzi “Muso” di nome e di fatto, e ritrovare dentro energie che non sentivi più, nonostante gambe durissime e un avversario indemoniato, il vero “Demon” del tour. Devi nutrirti del pubblico che c’ha creduto fino in fondo e ti ha risollevato quando sulle spalle c’erano tonnellate di fatica accumulata nella rincorsa matta e disperatissima per strappare un meritato posto alle Finals. Musetti parte bene, vince un bel primo set ma poi va sotto alla intensità e rilancio di Alex De Minuar, che arriva ad un passo dal successo, sul 5-3 e servendo per il match sul 5-4. Ma lì, nel momento clou, Musetti non ci sta. Rifiuta la sconfitta di fronte al suo pubblico. Ritrova la gamba, la profondità dei colpi. Il diritto torna pesante ed efficace, e anche quei tagli che non sortivano più effetto minacciano di nuovo il ritmo dell’australiano, glielo spezzano. Alex sente il momento, e lo sente anche Lorenzo che clamorosamente regge in difesa, rilancia e strappa un contro break che pareva impossibile. Si infiamma l’arena, e Musetti ora domina il campo e la testa di Di Minaur che non riesce più a provocare l’errore l’azzurro ed è lui a sbagliare, di fretta, di tensione. In un pandemonio totale Musetti sorpassa il rivale e si prende il match con un passante in corsa di diritto spaziale. Che partita, che vittoria, 7-5 3-6 7-5 lo score, al termine di un incontro non sempre bellissimo ma di una intensità mostruosa.
    La foto della partita resterà uno scambio ad altissima intensità, con due ore e mezza di corse assassine nelle gambe, con angoli a tutta, un tweener di Musetti e uno smash (vincente) cadendo all’indietro e crollando pesantemente a terra di De Minaur, con entrambi i giocatori sdraiati sul terreno azzurro di gioco. È l’immagine della fatica e della lotta di un durissimo incontro serale che passerà agli annali. Un successo da vero maratoneta per Musetti, che ha ripreso e staccato un vero maratoneta come De Minaur, come un campione della lunga distanza che riesce a ripartire dopo esser staccato e riprende il ritmo della corsa, progressione sempre più intensa e convincente che gli rende energie e lo porta a scattare i rivali e tagliare per primo il traguardo. Musetti ha disputato una partita generosa, di qualità e di gamba, ma ha rischiato di perderla perché avrebbe dovuto trovare una strada per chiuderla prima visto che portarsi sulla lunga distanza il “Demon” del tour, assai più fresco di lui, era un vicolo cieco dal quale è difficilissimo riuscire ad uscirne.
    Dopo un bel primo set, sostenuto dal servizio e con colpi potenti alternati a tagli e cambi di ritmo, la chance per Lorenzo è arrivata subito, all’avvio del secondo parziale: tre palle break che non sono girate bene. Lì la partita è cambiata. De Minaur ha iniziato a giocare con più ritmo e intensità, centrale e sempre più profondo, non uno strappo improvviso ma una costruzione palla dopo palla, game dopo game che ha avuto il duplice effetto di centrarlo e metterlo totalmente in ritmo, e allo stesso tempo gli ha fatto guadagnare campo su Musetti, tanto che i tagli e variazioni dell’azzurro hanno perso efficacia e peso contro la massima rapidità dell’altro. L’inerzia si è progressivamente spostata dalla parte dell’australiano, con quel tennis di ritmo sempre più frenetico è riuscito a far correre tanto l’italiano e la fatica accumulata nelle gambe è venuta fuori. Musetti non ha trovato la contro mossa per riprendersi il controllo del tempo di gioco, anche poco sostenuto dal servizio nel game chiave nel quale ha concesso la prima palla break, subito trasformata da Alex, che poi va in vantaggio anche nel terzo, meritatamente, intenso e “cattivo”.

    DEAFENING. 🚨
    Two viewpoints inside the arena as Musetti whipped the crowd up into a frenzy 💥#NittoATPFinals pic.twitter.com/YqOhJ35RHp
    — Tennis TV (@TennisTV) November 11, 2025

    Ormai la partita sembrava finita, il sipario era pronto a calare. Ma non per Lorenzo che non voleva assolutamente perdere di nuovo in queste Finals che si era meritato con tanta fatica, con una corsa terribile. Si è nutrito del pubblico, dell’adrenalina di qualche giocata che l’ha riacceso. Un rovescio vincente, un diritto poderoso che mancava da troppo tempo, e anche una discesa a rete buona, ficcante. Posso farcela, anche se non ho più molto. Ma la testa ti fa trovare energia dalla tensione, trasforma l’elettricità in dinamite, e la palla di Lorenzo è tornata a camminare, e pure le gambe. Quello scambio perso, drammatico, finito a terra, non è stato il k.o, per assurdo gli ha reso qualcosa e l’ha portato a trasformarlo in positività. No, stasera non posso perdere. E vincere un bel turno di servizio sul 5-3 è stata la spinta. Come sia riuscito a trovare il contro break sul 5-4 è mistero, è da studiare. Forse non lo sa nemmeno lui, ma l’ha scritto sulla telecamera: fino alla fine. Lì, con morte sportiva in faccia, “Muso” ha corso e rincorso, non ha sbagliato più niente e la tensione l’ha sentita tutta De Minaur, affrettando i tempi e, non provocando l’errore in Musetti, sbagliando lui. Di frustrazione, di caos, ma anche per quei tagli di Lorenzo di nuovo efficaci, e il diritto che torna clamorosamente a picchiare la palla con precisione. Che vittoria. Servirà rivederla per capirci qualcosa. Forse. Intanto abbiamo una grandissima storia, e un’emozione forte. Del resto, il tennis lo amiamo per questo. Giovedì ci sarà Alcaraz. Impresa impossibile? Stasera si può dire chissenefrega… abbiamo da festeggiare una vittoria indimenticabile. Il resto, si vedrà…
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    De Minaur inizia l’incontro serale con un Ace, poi diritto vincente e un altro Ace. Nemmeno due minuti per l’1-0, senza scambi. S’infiamma il pubblico per il primo scambio, vinto da Musetti con un’accelerazione col diritto. Anche l’italiano trova un Ace, a chiudere il game al T, molto preciso ma anche veloce. Difficilmente si arriva a 4 colpi nel punto, si va subito a cercare l’offesa a grande velocità, con Alex che salta sulla palla e nel campo come un vero canguro (2-1). Nel terzo game si scambia di più ma non è un bene per Lorenzo perché Alex è con i piedi quasi sulla riga e comanda. Pure un doppio fallo per l’azzurro ma chiude il quarto game a 30 con un cambio di ritmo poderoso col diritto. 2 pari. Anche il rovescio di Musetti entra in moto, bellissima l’accelerazione lungo lunea che apre il sesto game, ADM nemmeno ci prova anche se ha le gambe più veloci del West. 3 pari. Il fatidico settimo game dà la scossa al match. De Minaur sbaglia un diritto banale, Musetti è più aggressivo e sul 30 pari lascia parlare la sua leggendaria accelerazione di rovescio, una frustata tanto bella quanto imprendibile. Palla break! L’australiano si aggrappa al servizio e solletica la risposta di diritto di Lorenzo, finora quasi non pervenuta. 4-3 ADM. Sta crescendo il rendimento col servizio di Musetti, con la prima palla in gioco fa quasi tutti i punti ma la percentuale è ancora modesta, seppur in crescita. Si raccoglie davvero poco in risposta, da entrambi i lati. De Minaur con un ottimo diritto cross si porta 5-4. Ora la pressione è tutta su Musetti. La regge in sicurezza Lorenzo, con due buoni servizi e un diritto vincente incrociato di pregevole qualità, anche stilistica. 5 pari. L’italiano approfitta di un errore in scambio dell’australiano in apertura di game per entrare con la risposta di diritto, e prendersi così un interessante 0-30. Sul 15-30 arriva un lungo scambio, con Musetti che pizzica la riga o quasi per tre volte, e alla fine è Alex a sbagliare. 15-40, due palle break! Si difende Musetti sulla prima, riesce a trovare una traiettoria bassa e lenta sul diritto del rivale ma anticipa bene Alex e raccoglie ottimamente la palla da terra. Poi sul 30-40 esagera con la risposta di rovescio Musetti, un suo sonoro “noooo” sottolinea l’errore. La profondità della risposta manda ancora in crisi Alex, terza PB del game. Se la gioca con una prima palla al T perfetta. Ha perso ritmo “Demon” sulle palle più lente, alte e assai profonde del nostro, quando prova ad accelerare a tutta perde la misura. Alla quarta chance ecco il BREAK! Un diritto in corridoio, tirato con zero pazienza dell’aussie. 6-5 Musetti. Attenzione: De Minaur si prende il primo punto in risposta con pressione, poi c’è un doppio fallo, 0-30. Alex regala un diritto out a campo quasi sguarnito, troppa foga… 15-30. Va in difesa, molto lontano, Lorenzo, ma è bravo a riprendere campo e tira un bel diritto lungo linea, salta in piedi il pubblico. ACE! Ecco il set point sul 40-30. Un servizio potente sbaraglia la risposta dell’australiano. SET Musetti, 7-5. Complessivamente meritato, ha ottenuto di più in risposta e ha risposto con maggior profondità.
    Il brutto finale di primo parziale ha scosso De Minuar, che riparte incerto nel secondo set al servizio. Rischia una smorzata di cattiva qualità – e pessima scelta – poi regala il classico unforced con il suo diritto a volte scappa via. 15-40. L’aussie annulla la prima chance all’italiano con un lungo linea di diritto molto rapido, poi sul 30-40 si scambia con ampia parabola sul lato destro ed è stranamente Musetti a finire lungo. “Lori” si riscatta con un impatto magistrale in risposta, diritto “paralelo” che fulmina il canguro, e terza PB. Niente, la battuta cava dal buco Alex. 1-0 ADM. Grande intensità nel secondo game, Musetti si difende perlopiù, ma lo fa con ordine e la spinta di Alex porta più errori che vincenti, nonostante un pressing notevole. 1-1. Anche nel suo secondo turno di battuta De Minaur alza quasi al massimo l’intensità generale dello scambio, con palla raso rete e velocità, tentativo di prendere il controllo del gioco e non permettere all’italiano di cambiare ritmo. Nonostante un disastro di uno smash largo, la tattica funziona (2-1). Funziona bene anche il servizio del toscano, e ancor più quando riesce a tagliare la palla col rovescio e poi entrare forte accelerando. Proprio con uno schema perfetto e poi una bella risposta Lorenzo si porta 15-30 nel quinto game. De Minaur rischia a tutta col diritto dopo il servizio e pizzica la riga (3-2). Nella fase centrale il gioco resta un po’ bloccato, più ritmo rispetto al primo set ma comanda chi è al servizio. La temperatura sale di nuovo sul 4-3. Musetti, al servizio, va sotto all’aggressività di De Minaur, bravo a buttarsi a rete appena possibile e sorprendere l’italiano, eccellente l’attacco in contro tempo che gli vale il 15-40 e prime palle break del match a favore. Arriva uno scambio ad altissima intensità e palla rapida, quelli che ama “Demon”, bravo a trovare un cross di diritto quasi sulla riga che Lorenzo non difende. BREAK De Minaur, improvviso, alla prima chance a favore nel match. 5-3, avanti l’aussie, che ora sballotta da tutte le parti un Musetti che non si arrende ma mostra segni di fatica nelle gambe. Un gatto sotto rete Alex, copre gli angoli alla perfezione dopo aver rimesso la smorzata dell’italiano, nemmeno malvagia. Due Set Point sul 40-15. Ok il secondo, servizio potente al corpo. 6-3, si va al terzo e l’inerzia si è spostata pericolosamente su ADM.
    Il terzo set inizia con Musetti al servizio ma corre troppo sotto la pressione di De Minaur, ora un fulmine, anzi un vero “demone” per come spinge e sballotta l’italiano da un angolo all’altro. Senza l’aiuto del servizio Lorenzo perde campo e crolla all’indietro, e pure nello score con un impietoso 0-40. Il BREAK arriva sul 15-40, una risposta profonda è subito dall’italiano, pochissime gambe a cercare la palla e il rovescio scappa largo mestamente. 1-0 e servizio AMD, può fare corsa di testa e sembra averne molta di più di benzina. Si piega sulle ginocchia Musetti dopo un altro scambio perso dritto per dritto, una velocità che non regge più come nella prima fase del match. Si affida quindi alla potenza del suo diritto per tenersi in vita nel match. Sul 30 pari clamoroso il taglio di volo che consente ad Alex di depositare la palla sulla riga. Ci prova anche Lorenzo tira davvero forte ma l’altro è “di gomma”, rimbalza da tutte le parti come la palla di un flipper che non cade mai in buca… 2-0 De Minaur. Sostenuto dal pubblico, Musetti resta aggrappato al match, con fatica, affidandosi più alla potenza che alla tattica (2-1). Due rovesci TOP di Musetti rianimano il pubblico (clamorosa la risposta incrociata). Sul 40 il gioco si interrompe, qualcuno si è sentito male in tribuna. Dopo 8 minuti si riprende e c’è una palla break per Musetti, che De Minuar annulla col servizio. 3-1 per l’australiano. Lo stop ha indubbiamente guastato l’atmosfera, ma il ritmo di Alex non si è guastato affatto, come sul 30-0 quando costringe l’azzurro a una serie quasi punitiva di rincorse, fin troppe… Finisce sulle ginocchia e infatti cede i due punti successivi, svuotato. 30-40, è quasi un match point… Servizio esterno e volée, ottima scelta, esecuzione ed effetto sorpresa. 3-2. Musetti ci prova con tutto quel che ha, regge un duro scambio di ritmo, bravo stavolta a non perdere campo, gli vale il 30 pari. Uff, prova l’accelerazione vincente col diritto dopo aver rallentato, ma la palla di Lori è di poco lunga. 4-2 De Minuar. Le sortite a rete fruttano punti, forse vista la stanchezza non sarebbe stato male insistere di più, invece Lorenzo preferisce spingere duro col diritto, ma senza la distanza ideale all’impatto ecco l’errore. 30-40, altra palla break per l’aussie. La salva Lorenzo con un bel rovescio lungo linea, colpo più performante nella sua partita. 4-3, regge Musetti, resta a contatto. E rilancia. Tutti in piedi per una corsa a destra e passante di diritto che fa esplodere l’arena. 30 pari. INCREDIBILE!!! Tutti e due in terra dopo uno scambio mozzafiato, con un tweener di Lorenzo e uno smash in caduta all’indietro di Alex, vincente, ma con una bella botta al fianco nella caduta. Mamma mia. Bravo De Minaur a trova un Ace che gli vale il 5-3. Musetti regge, si resta aggrappato sul 5-4. E le emozioni mica sono finite! Raschiando il fondo delle energie, Lorenzo vince un punto di potenza col diritto e quindi regge in difesa ed è Alex a sbagliare un diritto in corridoio. Incredibile, palla break Musetti sul 30-40! De Minaur non trova salvezza con il servizio, Musetti risponde con una palla carica e alta, quindi si sposta sul diritto e tira una bordata inside out che non si prende. Bellissima! BREAK! 5 pari, Pandemonio all’Inalpi Arena! Misterioso come Lorenzo si sia rianimato, adrenalina, rifiuto della sconfitta… Ora comanda il nostro, e corre, corre forte, rimette la palla col taglio di rovescio e poi tira missili di diritto. 40-0. Sorpasso, sul 40-30, con un rovescio dei suoi che sbaraglia la difesa dell’altro. 6-5 Musetti, che partita… Ora è Lorenzo il “demone”, arriva bene sulla palla, rallenta e poi accelera e queste difese, questi cambi di rotazione mandano fuori giri l’australiano. Sul 30 pari Alex sbaglia un diritto d’attacco, MATCH POINT MUSETTI !!! Seconda palla… diritto vincente di De Minuar, non trema. Ormai non c’è più tattica, si gioca solo di nervi. Alex sbaglia ancora un diritto, secondo Match Point! SIIIII PASSANTE DI DIRITTO VINCENTE! CHE VITTORIA!

    Lorenzo Musetti vs Alex de Minaur ATP Turin Lorenzo Musetti [9]737 Alex de Minaur [7]565 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 3A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A6-5 → 7-5L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-305-5 → 6-5A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 30-30 30-404-5 → 5-5L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-30 ace3-5 → 4-5A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace3-4 → 3-5L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 A-402-4 → 3-4A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-3 → 2-4L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-40 40-40 A-401-3 → 2-3A. de Minaur 15-0 30-0 30-15 30-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace1-2 → 1-3L. Musetti 30-0 30-15 30-30 40-300-2 → 1-2A. de Minaur 15-15 30-15 30-30 40-300-1 → 0-2L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-15 40-303-5 → 3-6L. Musetti 0-15 15-15 15-30 15-403-4 → 3-5A. de Minaur 15-0 40-0 ace3-3 → 3-4L. Musetti2-3 → 3-3A. de Minaur 15-0 ace 15-15 15-30 30-302-2 → 2-3L. Musetti1-2 → 2-2A. de Minaur 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 1-2L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1A. de Minaur 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 0-15 0-30 df 15-30 30-30 40-30 ace6-5 → 7-5A. de Minaur 0-15 0-30 15-30 ace 15-40 40-40 40-A 40-40 40-A5-5 → 6-5L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-154-5 → 5-5A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 ace4-4 → 4-5L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 ace3-4 → 4-4A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 ace3-3 → 3-4L. Musetti 15-0 30-0 30-15 df 40-152-3 → 3-3A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-301-2 → 2-2A. de Minaur 30-0 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 ace 30-0 40-0 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2025: Alcaraz rimonta un tostissimo Fritz. Grande spettacolo

    Carlos Alcaraz a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Una partita così bella, intensa, ricca di colpi spettacolari e agonismo meritava il Prime Time, e pure qualcosa di più di un “semplice” match di round robin alle ATP Finals 2025, ma qua ci sono i migliori otto del mondo e se i pianeti si allineano bene lo show può diventare incredibile. Tutti in piedi ad applaudire un irriducibile e tostissimo Taylor Fritz, protagonista di una prestazione di altissimo livello tecnico e fisico, ma alla fine è Carlos Alcaraz a prevalere in rimonta per 6-7(2) 7-5 6-3 al termine di poco meno di tre ore di battaglia vera, a tratti feroce e bellissima. Stavolta lo spagnolo se l’è vista discretamente brutta perché ha trovato un avversario forte, in grandissimo spolvero al servizio ma ancor più in risposta e col rovescio, capace di giocare addirittura più intenso e veloce per buona parte del match e metterlo davvero alla frusta. Pazzesco come un Taylor quasi in trance agonistica sia riuscito a rispondere con la profondità e precisione di un “Sinner” e quindi attaccare col diritto e pure con tantissimi rovesci lungo linea favolosi. Mai visto l’americano così bene con questo colpo, giocato arrivando benissimo sulla palla, in anticipo ed equilibrio. E poi come ha retto le schermaglie sulla diagonale di rovescio e pure quelle diritto vs. diritto non indietreggiando quasi mai ma mettendoci tutto il “punch” e peso del corpo. La partita ha visto tante fasi di lotta acerrima, e grande spettacolo con colpi splendidi da parte di entrambi, e vi lasciamo alla cronaca qua sotto per riviverla (vale davvero la pena per chi se la fosse persa).
    Per tutto il primo parziale la sensazione dal campo è stata netta: comanda Taylor, e Carlos costretto a rintuzzare e rincorrere, con i suoi guizzi di qualità sublime, ma mediamente sotto all’avversario. Fritz è stato bravissimo a vincere il tiebreak del primo set, giocando solido, aggressivo, non sbagliano una scelta. Forte del primo set, l’americano ha tenuto un livello spaziale anche nel secondo, con il rammarico del quinto game, quando è andato in scena un turno di battuta di Alcaraz soffertissimo nel quale ha salvato due palle break. Quelle chance sono state il crocevia del match, in particolare la prima dove Taylor non ha sfruttato una situazione favorevole che poteva portargli un break decisivo, visto come stava servendo bene (sopra al 70% di prime in gioco) una volta in vantaggio la rimonta sarebbe stata complicatissima anche per un fenomeno come Alcaraz. Carlos ha retto in quel passaggio sportivamente drammatico, affrontato anche con qualità alta, sprintando con tutta la sua velocità e affidandosi alla magia del suo braccio. Forte anche di testa: ha salvato con un Ace una seconda chance, e da lì in avanti ha retto bene, andando a prendersi un break sul 6-5 sfruttando un errore “brutto” dell’americano nel primo punto e poi approfittando di un nastro fortunato, il classico “taglia gambe”. Quella palla beffarda per Fritz è stata come un cazzotto nello stomaco, quello che ti toglie il respiro e ti affloscia.
    “Non vedevo la via per vincere la partita ad un certo punto” ha detto Carlos a caldo dopo il successo, ed è una considerazione corretta, l’americano era superiore in quasi ogni situazione di gioco, ma… la sua classe immensa gli ha consentito di tenere e quindi rimontare e rilanciare. Fritz è stato favoloso, ma ha speso tantissime energie fisiche e mentali per spingere così tanto per oltre due ore e mezza, con battute violente, risposte di una precisione mai vista nel suo tennis e quindi un’energia formidabile nell’entrare a tutta nella palla. Diritto o rovescio non fa differenza, e questa è una novità per lui, visto che mediamente col rovescio tende a concedere molto. Non oggi, bellissimo vederlo correre sulla palla e tirare accelerazioni di una precisione notevole, pochissimi gli errori per il rischio preso. Ha rischiato comunque tanto l’americano, e nel secondo set 3-4 palle non gli sono girate bene, anche in situazioni di parità o 30 pari in risposta, piccole occasioni che potevano diventare detonatori di un break che invece non è arrivato.
    Nel terzo set ne aveva più, Fritz fisicamente è calato quel poco che basta a portarlo ad arrivare meno rapido sulla palla, e alla fine l’allungo dello spagnolo è arrivato, per un successo alla fine meritato. Fritz sconfitto di nuovo, nonostante una prestazione bellissima. Manca sempre qualcosa… Alcaraz ha rischiato, ma questa bella vittoria spiega ancora una volta la sua classe immensa e forza, anche come agonista. Pur sotto alla spinta del rivale, spesso spalle al muro e buttato dietro tre metri a rincorrere, non hai mai dubitato o tremato. Solo nel tiebreak si è fatto superare, ma dal secondo set la sua attenzione è stata davvero alta, e progressivamente si è avvicinato alla riga di fondo e ha servito anche meglio, alzando l’asticella del suo gioco. Si tende a vedere la magia dei suoi colpi, ma oggi Charlie l’ha vinta più di sostanza e tenuta, e questo è un’altra faccia della sua grandezza. Alcaraz ha due vittorie nel girone, gli basta vincere un altra partita, nel round robin o in semifinale, per chiudere il 2025 da n.1.

    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Fritz inizia il match al servizio, e c’è subito lotta. Il game va ai vantaggi con un passante di rovescio super di Alcaraz. Taylor sbaglia l’attacco successivo e c’è una chance di break immediata. Non fortunato l’americano, il “let” cancella un Ace… Ma se la cava lo stesso con un bel diritto vincente in lungo linea. I problemi per Fritz arrivano appena Carlos si sposta e tira a tutta il diritto, la traiettoria è all’angolino e la palla velocissima. Stavolta lo spagnolo grazia l’americano sulla seconda palla break, comanda la trova solo rete con un diritto cross che sarebbe stato vincente. Taylor non può prescindere da punti diretti col servizio, e deve evitare i doppi falli (come accade su un suo vantaggio). Quanto è costretto a rischiare il californiano pre strappare un singolo punto in scambio… 16 punti e 9 minuti per vincere un game, con un Ace conclusivo (il terzo). Fritz risponde benissimo: due una meglio dell’altra e Alcaraz è sorpreso, 0-30. Dopo la terza eccellente risposta Taylor prova la smorzata, ma contro la reattività di Carlos è contro producente. Ancora una risposta top, la quarta di fila, e 15-40, ora è Alcaraz ad affrontare palle break. Rischia un diritto lungo lunea Fritz, ma gli esce di poco, poi è il servizio a salvare Alcaraz. Formidabile in risposta l’americano, entra forte e si prende un’altra palla break di prepotenza. Uff, che rischio Carlos sul net, tocca una demi-volée difficilissima, ma Taylor poi sbaglia l’angolo del passante, c’era il lungo linea spalancato, e mal gliene incolse… Qualità altissima, ora è Charlie ha prendersi la scena con un lob perfetto dopo la smorzata. 1 pari, 19 minuti di tennis sublime, qualche scelta errata ma c’è intensità, agonismo, esecuzioni spettacolari. Applausi. Ora è Alcaraz a prendersi tutto il campo dalla risposta, terrificante l’accelerazione di diritto che lo porta sul 15-40. Manca il punto col servizio a Fritz, e Carlos si prende un BREAK spettacolare con una smorzata di una delicatezza assoluta, imprendibile. 2-1 e servizio per lo spagnolo. Fritz non si scoraggia e continua a rispondere con grande profondità. E gioca benissimo anche col rovescio, come l’accelerazione lungo linea sul 30 pari che lo porta a chance del contro break. Ci prova con la risposta di rovescio sulla seconda, ma stavolta la traiettoria si spegne in rete. WOW! Ancora col rovescio, Fritz tira una bordata cross che piega le gambe ad Alcaraz, che accelerazione! BREAK Fritz, 2 pari e poi 3-2 con un bel turno di servizio. Partita splendida finora. È notevolissimo come il californiano riesca a prendere lo spagnolo in velocità, non ci riesce quasi nessuno sul tour. Per questo Carlos, correttamente, cerca di non dare ritmo e cerca ancora la smorzata, molto ben eseguita. 3 pari. L’atmosfera si incendia nuovamente sul 4-3. Fritz riprende a rispondere come un dannato, 0-30, e poi si prende una nuova palla break con una bordata di diritto nell’angolino favolosa. Rischia troppo su questo 30-40, c’era un piccolo spazio e vi si lancia a tutta, ma l’accelerazione gli esce abbondante. Taylor non si deprime affatto: centra una nuova risposta letteralmente sulla riga, altra chance per l’allungo, ma Carlos serve bene. 4 pari. Lo spagnolo regala al pubblico un passantino di rovescio ad una mano di contro balzo, senza apertura, che ha provocato un sussulto a tutti i fan del mitico Johnny Mc, ma il game se lo prende Fritz (5-4), che continua imperterrito a provarci dalla risposta. Sontuoso l’attacco col rovescio e volée incrociata, gli vale il 30 pari. Poche prime di Carlos nel game, ma come riesce a tirare una “sassata” di rovescio su palla bassissima è nei misteri del tennis, con quello score sul groppone… Si vai ai vantaggi. Ritrova l’Ace Carlos, che compensa un tentativo precedente di smorzata pessimo. 5 pari. Vagonate di emozioni e qualità, dopo 65 si arriva al tiebreak. Fritz non è fortunato nel secondo punto, una risposta a tutta gli esce di un niente, sarebbe stata vincente; ma la fortuna se la va a prendere con un gran attacco successivo, 2-1 col mini-break. Tira forte Taylor, il rovescio è consistente anche sfidando quello del rivale sulla velocità. 3-1. Esagera Charlie col rovescio, 4-1. Gravissimo errore di Fritz, affossa in rete una risposta di rovescio su di una seconda palla davvero aggredibile. Si gira 4-2. Poi è Carlos a sbagliare un rovescio in scambio, frenesia e tensione nel suo braccio, certamente deluso dal suo rendimento al momento clou. Fritz tira il suo quinto Ace, 6-2, quattro Set Point! SI! Col sesto Ace Fritz si prende per 7 punti a 2 un set meritatissimo. Rendimento spaziale in risposta, col rovescio, con attitudine del cowboy che va all’assalto della diligenza. E acciuffa il bottino…
    Alcaraz riparte al servizio, un buon game, necessario anche a calmarlo dopo il tiebreak non soddisfacente. Anche l’americano si prende a 30 il turno di battuta, 1-1. La temperatura sale di nuovo al massimo sul 2 pari. Alcaraz è poco preciso, si ritrova sotto 0-30. Sul 15-30 Fritz esagera, dopo una discreta risposta sbraccia col diritto a tutta ma la palla gli esce, era buona chance. Il game va ai vantaggi dopo una smorzata errata di Carlos (non in vena con questo colpo, evidentemente più teso). BRAVISSIMO Fritz, passa da difesa ad attacco con una progressione col diritto monumentale, un vero martello pneumatico. Ecco la chance di break. Seconda di servizio… Uff che scambio!!! Carlos rischia la smorzata ma non è perfetta, ma Fritz non riesce a chiudere il punto e alla fine un attacco di Alcaraz lo porta a vincere lo scambio più bello del match. Quando CA vince un big-point, di solito si accende e diventa fortissimo. Ma Taylor non è da meno con un rovescio sulla riga, con zero equilibrio. Che partita! Incredibile la tenuta di Fritz, non si scoraggia nemmeno dopo aver subito un’altra smorzata e riprende a martellare come un fabbro. Arriva di nuovo a palla break, ma lo spagnolo tir ail suo sesto Ace. Il game termina con una risposta lunga di Fritz, al 22esimo punto (3-2). Il sesto game non dura nemmeno 1 minuto, super servizio dell’americano. Sul 4-3 arrivano piccoli segnali di fatica di Fritz, arriva un po’ peggio su un paio di palle e affossa un rovescio in rete che gli costa il 15-30. Rimedia col servizio, ma il game va ai vantaggi con un diritto vincente di Carlos, perfetto. Con una risposta clamorosa di diritto, un incrociato velocissimo, Alcaraz si prende una chance di break importantissima. La prima palla salva TF, potente al corpo. Fritzi commette una leggerezza non calcolando bene l’altezza di una difesa e stecca una volée alta. Al punto seguente è bravo a reagire ad una deviazione del nastro. 4 pari. BEH CHE MANO Fritz! Un tocco sotto rete bellissimo, gli vale lo 0-15 e lo stadio esplode. Con un nastro un po’ fortunato e poi un rovescio lungo linea sulla riga il game #9 va ai vantaggi. Ora è Taylor a sbagliare angolo, dopo l’ennesima risposta super attacca addosso al rivale che trova l’angolino scoperto. Errore grave, poteva essere palla break invece poi è 5-4 Alcaraz. Ma Taylor sta giocando un livello mostruoso… Sul 6-5 Fritz inizia sbagliando malamente un affondo, poi è un nastro colpito dallo spagnolo a tagliargli le gambe. 0-30. Un altro errore per troppa fretta lo condanna allo 0-40, tre set point per Alcaraz. Carlos trasforma il secondo, con un passante velocissimo che punisce un attacco troppo garibaldino dell’americano. 7-5 Alcaraz, si va al terzo.
    Carlos riparte nel terzo set con un buon turno di battuta, può fare corsa di testa. Fritz, con in corpo la delusione di un set perso di un soffio con due chance per l’allungo, si rimette a servire con precisione, è davvero un grande “incassatore”. Carlos è evidentemente più sciolto, aver vinto il set lo ha liberato da molta pressione e gioca anche da una posizione un filo più avanzata, che però in termini si anticipo fa differenza. Fritz resta molto efficace col primo colpo dopo il servizio, è decisivo a non farlo finire “sotto”. 2 pari. Filano via molto più lisci i turni di Carlos, Taylor risponde con meno profondità e arriva appena in ritardo, tanto che il rovescio è meno incisivo e anche gli esce di poco. O in rete, come quello che porta il punto del 3-2 Alcaraz. Inizia malissimo il sesto game per il californiano: errore in scambio e doppio fallo di un metro. 0-30. Il pubblico lo sostiene ma il momento è difficile, sembra out of energy… infatti gioca di solo braccio un rovescio che esce di mezzo metro. 0-40, tre palle break per Charlie. Taylor salva la prima buttandosi avanti, ma sul 15-40 è seconda palla, si scambia, e ora non ci sono più le gambe di mezz’ora fa a sostenere la corsa a sinistra di Fritz, che arriva pesante e sbaglia in lunghezza. BREAK Alcaraz, avanti 4-2, a due passi dalla vittoria. Ormai Carlos è padrone del campo, vola 5-2 e riesce a neutralizzare con la risposta i servizi meno potenti dell’americano. Arriva a doppio match point sul 15-40, ma Taylor non crolla e li annulla. Alcaraz vuole chiudere in bellezza, attacca e si conquista un terzo match point con una volée alta che farà la fortuna dei fotografi. Serve bene l’americano, annulla pure quest e resta in vita nel match, 5-3. Finisce qua, lo spagnolo resta solido e chiude 6-3. Che grande spettacolo!

    Carlos Alcaraz vs Taylor Fritz ATP Turin Carlos Alcaraz [1]676 Taylor Fritz [6]753 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-05-3 → 6-3T. Fritz 0-15 15-15 ace 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-405-2 → 5-3C. Alcaraz 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-304-2 → 5-2T. Fritz 0-15 0-30 df 0-40 15-403-2 → 4-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 40-302-2 → 3-2T. Fritz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-1 → 2-2C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1T. Fritz 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1C. Alcaraz 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2T. Fritz 0-15 0-30 0-40 15-406-5 → 7-5C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 40-05-5 → 6-5T. Fritz 15-0 30-0 ace 30-15 40-155-4 → 5-5C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-404-4 → 5-4T. Fritz 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-404-3 → 4-4C. Alcaraz 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3T. Fritz 30-0 40-0 ace3-2 → 3-3C. Alcaraz 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 ace A-40 40-40 df A-40 40-40 A-40 ace2-2 → 3-2T. Fritz 15-0 30-0 40-0 40-15 ace2-1 → 2-2C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-15 ace1-1 → 2-1T. Fritz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 ace1-0 → 1-1C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 1-2* 1-3* 1*-4 2*-4 2-5* 2-6* ace ace6-6 → 6-7C. Alcaraz 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 40-305-6 → 6-6T. Fritz 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 ace4-5 → 5-5T. Fritz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 ace3-4 → 4-4T. Fritz 15-0 30-0 40-0 40-153-3 → 3-4C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-152-3 → 3-3T. Fritz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace2-2 → 2-3C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A2-1 → 2-2T. Fritz 15-0 15-15 15-30 15-401-1 → 2-1C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-400-1 → 1-1T. Fritz 0-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 ace 40-40 df A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2025: Alcaraz debutto da Star. Qualche pausa, ma è troppo per De Minaur

    Carlos Alcaraz a Torino

    Alcaraz è fuoco. Quando si accende con la sua classe infinita infiamma tutto quel che lo circonda, esalta e trascina, diventando irresistibile anche per la difesa delle gambe più veloci del tour. Qualche pausa e incertezza per cali di concentrazione, ma appena si focalizza di nuovo… boom! Un esordio da Star per Carlos Alcaraz alle ATP Finals 2025: sconfigge Alex De Minaur per 7-6(5) 6-2 nel primo match del girone Connors, un successo che lo avvicina terribilmente anche al n.1 di fine anno, corsa nella quale è 1 km abbondante davanti a Sinner. È stata una partita divertente, condita da qualche errore di troppo ma anche moltissimi scambi elettrizzanti, soprattutto per merito dell’australiano, bravissimo a buttare giù tanti bocconi amari sotto forma di vincenti incredibili del rivale, ma pronto a rimettersi in pista e dare tutto quel che aveva al punto successivo. Ha attaccato, c’ha provato, ha spinto ed è venuto molto a rete Alex, bravissimo anche nel rischiare a tutta col diritto cross entrando senza paura su quello bello pesante del rivale, ma non è bastato semplicemente perché Carlos è… più forte. In tutto.
    La partita poteva prendere un piega assai più netta per Carlos, visto che nel primo set ha avuto tre chance sul 4-1 0-40 per scappare via, ma un tenacissimo De Minaur ha trovato una risalita furibonda ed è pure andato a prendersi il contro break. Il rammarico per Alex viene dal tiebreak dove ha giocato al meglio delle sue possibilità, andando avanti per 3 punti a 1 e poi 5 a 3 punti a 3, ma lì Carlos si è attivato giocando un punto da campione, mentre sul 5 punti pari Alex ha tirato in rete con troppa fretta – e paura… – un diritto che gli è costato il set. Del resto, in questo bellissimo e maledetto sport saper reggere la tensione, cavalcarla e trovare il vincente nelle fasi delicate demarca la differenza tra il campione e chi è “solo” un grande, ottimo tennista.
    Carlos ha incantato il pubblico con alcuni momenti in cui è stato letteralmente inarrestabile. La sua palla viaggia tanto di più di quella di De Minuar e nessuna soluzione, angolo o rimessa gli è preclusa, sia quando si prende il centro sinistra del campo e da lì col diritto fa quel che vuole, ma anche rientrando come una furia in campo dopo una o più difese in spaccata. Questo impressiona di lui, come riesca a trovare giocate che gli altri nemmeno oserebbero immaginare, mentre dalle sue corde la palla esce con un concentrato di potenza e precisione assolute. Nel primo match delle Finals Alcaraz ha giocato piuttosto bene anche col rovescio, almeno quando ha deciso di cambiare ritmo e prendersi il punto. Belli alcuni lungo linea perfetti, colpiti con grande anticipo ed equilibrio, una bellezza vederlo frenare e impattare la palla con uno swing raccolto e velocissimo. Col diritto invece si è concesso qualche errore di troppo, magari per la foga di esagerare con la velocità, ma è accaduto quando ha “staccato la spina”, soffrendo quelle 3-4 pause che hanno consentito a De Minaur di riprendersi e trovare anche il contro break, sia nel primo che nel secondo parziale. Non è una novità nel tennis dello spagnolo: i suoi momenti di “disconnessione” (lui in spagnolo li chiama così) ancora ci sono, e… meno male per gli altri perché riuscisse a tenere il focus al massimo dalla prima all’ultima palla praticamente nessuno riuscirebbe a stare al suo passo. Charlie ha chiuso il match con due prime su tre in gioco e prendendosi il 57% dei punti sulla seconda palla, ma quando si osserva la sua prestazione i numeri contano relativamente. È la qualità di gioco, l’intensità, la bellezza delle sue sbracciate a prendersi la scena, divertendo il pubblico. Siamo nel torneo dei “Maestri”, e Carlos è nel teatro ideale ad esaltarsi. Gli avversari sono avvertiti…
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Un servizio vincente di Alcaraz è il primissimo punto in singolare delle Finals 2025. Il primo big-point se lo prende De Minuar, entrando forte in campo dopo una gran risposta e chiuso con un diritto eccellente. Col servizio (2 Ace) Carlos si prende il game, 1-0. L’australiano attacca a più non posso, deve assolutamente togliere il tempo di gioco ad Alcaraz. Il rischio è alto, ma sostenuto dalla prima palla si prende il suo primo turno a zero. De Minaur non ha mezze misure: quando riesce a rispondere lo fa con un’aggressività e profondità tali da mandare in bambola Alcaraz. Splendido lo schema risposta e attacco potente al centro che forza il terzo game ai vantaggi. Ancora col servizio Carlos tiene a bada il rivale (2-1). Alcaraz sale in cattedra nel terzo game: due risposte davvero ottime, si apre il campo e affonda, poi regala al pubblico una smorzata da applausi. 0-40, tre palle break le prime del torneo 2025. Con un rovescio lungo linea perfetto Carlos di prende un BREAK da campione, senza che De Minaur potesse far qualcosa per arginarlo. 3-1. E come argini un diritto corsa, bestiale per velocità e angolo, come quello del terzo punto nel quinto game, Alex vede sfilare la palla a testa bassa, imprendibile. Il “Boing” Alcaraz è decollato e vola altissimo… 4-1 in 21 minuti. È frustrante vedere la partita dal lato di ADM, perché… fa tutto giusto, spinge e attacca ma l’altro fa tutto meglio, più rapido potente e preciso. Così che l’aussie cerca di rompere il suo massimo ritmo di controllo e finisce per sbagliare. 0-30. Incredibile il ritmo dello scambio e Carlos non cede un millimetro di campo, così che Alex tira di poco largo un rovescio e crolla 0-40. Con coraggio totale De Minaur le salva tutte, bellissimo il diritto cross dai pressi della rete, per niente facile, che provoca un gran bell’applauso, assolutamente meritato. 5 punti di fila, “Demon” regge, 4-2. Carlos si distrae… Sbaglia un diritto, una smorzata e sul 30 pari subisce un bel lob di Alex e poi tira lungo. Attenzione: palla break per De Minaur. Va troppo in difesa l’australiano, prova un lob ma gli esce appena corto. Ci prova, e bene, Alex, risposta cross profonda e via avanti col lungo linea. Seconda PB! Poche prime nel game per Carlos, e pure adesso, tanto che De Minaur risponde profondo e poi tira un rovescio lungo linea che sorprende lo spagnolo, arriva tardi e trova solo rete. BREAK De Minaur, 4-3! Si torna incredibilmente on serve, quando il set è stato vicinissimo al 5-1 per Alcaraz. Bravo Alex, impatta lo score 4 pari. È meno preciso Alcaraz, col diritto alterna sbracciate che non si prendono ad errori, e poi meno punti diretti col servizio. Rischia addirittura un S&V sulla seconda palla sul 30 pari, funziona l’effetto sorpresa. Ancora di più un nastro beffardo, per il 5-4. De Minaur trova un Ace importantissimo sul 30 pari, a respingere un Alcaraz minaccioso in risposta. 5 pari. Charlie mette in mostra tutta la sua mano nel game #11, una volée e poi uno scambio vinto “a pittino” sotto rete, 6-5, quindi ADM porta il set al tiebreak. Alex è il primo a prendere un punto in risposta, errore banale di Carlos col rovescio, 3 punti a 1. Si riscatta con una smorzata ottima lo spagnolo, 3 punti pari. Un nuovo errore col rovescio, stavolta cercando di spingere, costa ad Alcaraz il 5 punti a 3. Furibonda reazione dell’iberico, tira a tutta e si butta avanti a chiudere di prepotenza, 5 pari. Male Alex, non mette la prima palla e poi tira un diritto tremebondo in rete. Set Point Alcaraz sul 6-5, al servizio. Urla Charlie vedendo il diritto in corsa dell’australiano finire out. 7-6 Alcaraz, ma che fatica dal possibile 5-1 costretto a rimontarea 3-5 nel TB.
    Il primo parziale pesa tanto sulle spalle di De Minaur, mentre Alcaraz vola dalla riga di fondo con impatti molto aggressivi. Il “canguro” scivola sotto 0-40 e Carlos si prende di forza il BREAK con un’accelerazione di rovescio lungo linea precisa. 1-0, può fare corsa di testa il murciano. Incredibilmente Carlos si addormenta… Due impatti pessimi per la sua qualità, si ritrova sotto 0-40. Ci prova Alex, attacca subito ma sul net tocca in rete una volée non così difficile per la sua mano. Poi ci pensa lo spagnolo a completare il disastro con un drive che sbatte sul nastro e termina largo. Contro BREAK, 1 pari. Gli Up and Down sono continui, c’è spettacolo ma anche errori marchiani. Un diritto a tutto gas sul 30 pari vale a Carlos una nuova palla break, la trasforma con un rovescio ancor più impressionante, pizzica la riga, imprendibile. BREAK, 2-1 avanti lo spagnolo. Stavolta il pluricampione Slam tiene alta l’attenzione, verticalizza subito e la difesa di ADM va a gambe all’aria, troppo veloci i colpi di Charlie. 3-1. Funziona molto bene in questa fase il rovescio lungo linea di Alcaraz, impatto con grande equilibrio ed anticipo, la palla fila via retta e veloce, nemmeno le gambe più veloci del tour riescono a contenere. Ne trova due, uno meglio dell’altro, Carlos nel quinti game, vola 15-40 con due chance per il doppio allungo. Beh, MAZZATA da Thor col diritto di Carlos, una bordata terrificante, ancora lungo linea, che porta lo spagnolo avanti 4-1 con un altro BREAK. De Minaur è un cowboy dentro, mica crolla… Arriva addirittura a palla break sul 30-40, con un allungo acrobatico sul net, ma col servizio Alcaraz respinge l’assalto. E poi che scambio nel punto successivo! Show time! Incredibile la difesa dello spagnolo, in spaccata, e poi come corre avanti a prendersi il punto. Wow, bravissimo. Fa il pugno al suo angolo dopo un servizio vincente che gli vale il 5-1. Quando è acceso, beh, non ce n’è per nessuno o quasi. L’incontro si chiude per 6 giochi a 2, con un turno di servizio un po’ svagato di Carlos (anche un doppio fallo) ma sufficiente per chiudere le danze. Bella partita tutto sommato, con Alcaraz che si conferma leggendario nel trovare picchi di rendimento da cineteca e quindi spegnersi un secondo dopo. Ma si riattiva, e allora son dolori per gli altri…

    Carlos Alcaraz vs Alex de Minaur
    ATP Turin Carlos Alcaraz [1]76 Alex de Minaur [7]62 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 2C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 df 30-30 40-30 40-40 A-405-2 → 6-2A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-155-1 → 5-2C. Alcaraz 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-404-1 → 5-1A. de Minaur 0-15 15-15 15-30 15-403-1 → 4-1C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 40-02-1 → 3-1A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 30-30 30-401-1 → 2-1C. Alcaraz 0-15 0-30 0-40 15-401-0 → 1-1A. de Minaur 0-15 0-30 0-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 1*-3 2-3* 3-3* 3*-4 3*-5 4-5* 5-5* 6*-56-6 → 7-6A. de Minaur 15-0 ace 30-0 40-06-5 → 6-6C. Alcaraz 15-0 15-15 df 30-15 40-155-5 → 6-5A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 ace5-4 → 5-5C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-304-4 → 5-4A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-3 → 4-4C. Alcaraz 15-0 15-15 df 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A4-2 → 4-3A. de Minaur 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-404-1 → 4-2C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-303-1 → 4-1A. de Minaur 0-15 0-30 0-402-1 → 3-1C. Alcaraz 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 2-1A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 ace1-0 → 1-1C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Il “giro del mondo” di Djokovic: ha vinto tornei in 20 paesi!

    Novak Djokovic, campione infinito

    101. Questo numero per i fan dei Depeche Mode significa tanto: è il il clamoroso e bellissimo concerto del 18 giugno 1988 al Rose Bowl di Pasadena, a chiusura del Music For The Masses world tour, tappa aggiuntiva alle cento programmate di una cavalcata memorabile di musica elettronica e alternativa negli stadi di tutto il mondo. Ma visto che siamo su Livetennis, da sabato sera c’è un nuovo 101 tutto tennistico da celebrare: i titoli in singolare dell’uomo dei record Novak Djokovic, raggiunto col successo all’ATP 250 di Atene contro il nostro Lorenzo Musetti. Questo torneo, il secondo nell’anno dopo quello di Ginevra, avvicina il serbo ai 103 di Roger Federer, mentre il record assoluto – forse imbattibile anche per il “Djoker” – resta il 109 di Jimmy Connors.
    Dalla primissima coppa sulla terra di Amersfoort nel 2006, Novak ha vinto almeno un torneo all’anno, col record personale di ben 11 titoli nel 2015, il suo anno complessivamente migliore insieme al 2011 (ne vinse 10). È curioso rilevare che Djokovic col titolo di Atene ha alzato un trofeo in ben 20 nazioni diverse, per un giro del mondo incredibile che l’ha portato a trionfare in ogni latitudine, dall’Australia al Nord America, passando per l’Europa l’Asia, manca solo l’America Latina, dove il serbo non ha praticamente mai giocato.
    La nazione dove Djokovic ha vinto più tornei è gli Stati Uniti, con 18, seguono Australia, Francia e Regno Unito con 12, mentre in Italia “Nole” ha vinto 8 tornei. Questa la lista completa, il giro del mondo con racchetta del serbo, sempre a caccia di vittorie…
    18 tornei – Stati Uniti
    12 tornei – Australia, Francia, Gran Bretagna
    11 tornei – Cina
    8 tornei – Italia
    5 tornei – Emirati Arabi
    4 tornei – Canada
    3 tornei – Serbia, Spagna
    2 tornei – Monaco, Qatar, Svizzera
    1 torneo – Austria, Israele, Giappone, Kazakistan, Olanda, Portogallo, Grecia.
    Se il nostro Giuseppe Garibaldi fu definito “l’eroe dei due mondi”, beh, “Nole” è l’eroe galattico…!

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO