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    Masters 1000 Parigi: Sinner magistrale, stronca di forza il tennis “Champagne” di Bergs

    Jannik Sinner

    “La palla su questo campo non va” tuonava ieri sera il n.1 del mondo, a dir poco irritato. Beh, dipende. Non se ti chiami Jannik Sinner, vieni dal successo di Vienna e con la tua straordinaria combinazione di equilibrio, fluidità e coordinazione all’impatto generi una velocità assoluta, tanto da brillare e imporre sull’avversario una qualità e “sostanza” nettamente superiori. La palla di Sinner, dopo qualche game di normale assestamento, andava velocissima nella grande “pancia” de La Defense Arena, fendeva l’aria potente, “cattiva”, anche su questo campo oggettivamente lento. Esordio ottimo per Jannik al Masters 1000 di Parigi: soverchia il talento e tennis Champagne di Zizou Bergs a furia di servizi precisi, risposte continue e profonde, e il suo solito tambureggiante pressing, oggi anche piuttosto offensivo e pronto ad avanzare a chiudere seguendo la progressione. Il 6-4 6-2 conclusivo per Sinner è persino stretto visto che nel primo set l’azzurro ha avuto più chance per un doppio allungo, ma va benissimo così. Una partita ricca di colpi spettacolari, anche per merito di un Bergs che gioca un gran bel tennis, attacca, ci prova e rischia; ma alla fine il suo incedere costantemente sul filo del rasoio non è abbastanza continuo ed efficace per scalfire la costanza di rendimento e velocità di crociera nettamente superiore dell’italiano, per di più in un’ottima giornata. Jannik ha spinto molto dopo aver guadagnato il centro del campo, ha imposto un forcing totale commettendo non così tanti errori (22, a fronte di 19 vincenti) ma facendo “danni” importantissimi nel gioco dell’avversario. Sinner ha comandato il match dall’inizio alla fine, creando una differenza netta in una prestazione convincente e sicura. È il suo successo consecutivo n.22 in condizioni indoor (non perde dalla finale delle Finals 2023!). Al secondo turno per Sinner c’è Francisco Cerundolo.
    Visto che quasi tutti hanno fatto discreta fatica a capire e gestire questo nuovo campo nel rinnovato torneo parigino, e con Bergs come avversario, uno capace di giocare un tennis di qualità e con zero paura di giocarlo, c’era la sensazione che l’ingresso nel torneo per Sinner poteva non essere una passeggiata. Invece Jannik è entrato in campo estremamente concentrato, in particolare al servizio dove ha tenuto numeri ottimali: 65% di prime palle, ma per due terzi del match era sopra al 70%, vincendo il 77% dei punti e un clamoroso 71% con la seconda. Forte di una battuta così consistente e continua, ha giocato molto tranquillo e si è preso rischi calibrati, spingendo tanto ma facendolo sempre con cognizione di causa, andando a mettere in difficoltà l’avversario con il contro piede in lungo linea e bloccandolo sul rovescio – il colpo più sicuro – per poi attaccarlo facendolo correre sul lato destro. Ma il colpo che più di tutti ha brillato oggi nel tennis di Jannik è stata la risposta: non vincente, ma costante, profondissima, sicura, tanto da fargli guadagnare il centro del campo e da lì ha smistato il gioco, con diverse accelerazioni impressionanti. Qualche errore, c’era da capirlo ‘sto campo un po’ particolare, e poi Bergs ha attaccato all’arma bianca, esplodendo tante accelerazioni notevoli. Nel complesso non si è mai avuta la sensazione che la partita per Sinner potesse complicarsi, come ben mostra lo zero a palle break concesse.
    Bergs è davvero un giocatore “Champagne”, copre bene tutto il campo e dalle sue corde nessun angolo o soluzione è preclusa. Ha prodotto una prestazione niente male, ma il suo funambolico incedere si è retto su equilibri troppo precari vista la potenza di fuoco dell’italiano e la sua difesa. È stato costretto a giocare ad una velocità esagerata, anche rischiando quasi costantemente seconde palle sui 180 km/h pur di cercare di non andar sotto, ma purtroppo per lui c’è riuscito solo a tratti. Sinner ha gestito il tutto ad altissima velocità e costanza, poche le variazioni come smorzate e tagli col rovescio. In fondo, non ne ha avuto bisogno, visto che col suo “classico” tennis poderoso in spinta riusciva a prendersi punti e provocare errori. Probabilmente, visto che ci pensava l’altro ad esagerare e sbagliare, ha scelto correttamente di giocare sciolto ma sicuro, con quella progressione che è capace di gestire con un bicchiere di…Champagne in mano. Un ottimo Sinner, in corsa per tornare n.1 a fine torneo se lo vincerà. La strada è lunga, ma questo Jannik può assolutamente farcela.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner inizia l’avventura a La Defense in risposta, con una risposta splendida sul 30-15, angolo strettissimo e imprendibile. Con la terza risposta consecutiva strappa anche una palla break immediata, troppo rischioso il rovescio d’attacco di Bergs. Zizou gioca una seconda palla timida, ma stavolta Jannik non entra “duro”, si scambia al centro e stranamente è l’azzurro a sbagliare un diritto in rete. È davvero evidente quanto la palla cammini poco… quando Sinner aggredisce a tutto braccio (o quasi) Bergs comunque ha il tempo per aprire e difendersi, come sulla seconda palla break, mentre la terza PB il belga la salva con un servizio al centro, preciso più che potente. Non un gran spettacolo a dir il vero, troppi gli errori, alla fine Sinner si prende il BREAK alla quinta chance, 20 punti e 12 minuti! Ben diverso il vento quando è Jannik alla battuta, tre spallate e via, e un tocco splendido in recupero di  rovescio sotto rete, angolo delizioso, per il 2-0. Scoraggiato Bergs dopo aver attaccato, sbattuto in difesa a rincorrere e “punito” dal solito martellante pressing dell’azzurro nel secondo punto del terzo game, per lui è necessario mollare gli ormeggi e rischiare a tutta, altrimenti non c’è via d’uscita. Ci prova, ma fioccano anche gli errori. Non è nemmeno fortunato Zizou sul 30 pari, attacca la rete ma il passante di Jannik è deviato dal nastro e non si prende. Chance del doppio allungo. Stavolta, nonostante una buona risposta, l’azzurro sbaglia un diritto successivo. Un diritto al volo al salto notevole per Zizou, dà spettacolo al pubblico e come ci prova è encomiabile, ma è sempre sul filo del rasoio, ad un passo dal cadere e farsi male tanto rischia… Annulla anche una seconda palla break Bergs e muove lo score, ma quanta fatica sulla risposta continua di Sinner (2-1). Risponde poco e male invece Bergs, tanto che Sinner si porta senza alcun problema 3-1. Cammin facendo il braccio dell’italiano guadagna fluidità e i suoi impatti sono progressivamente più potenti, con un’ottima profondità. Trova anche un Ace esterno molto preciso e si porta in totale sicurezza sul 4-2, Bergs in difficoltà nell’incidere in risposta perché non ha il tempo per farlo, e servendo sul 70% di prime in gioco per l’altro è durissima. Dopo le tante difficoltà iniziali Zizou ha trovato un buon ritmo alla battuta e avanza spedito (4-3). Arrivano diversi bei colpi vincenti dopo un servizio potente, da parte di entrambi, eccezionale un diritto di Jannik nell’ottavo game, ma anche Zizou è super aggressivo e suoi attacchi sono ottimi, come quello chiuso con una volée di rovescio di qualità che gli vale il 5-4. Sinner serve per il chiudere il parziale. Dopo un bel servizio e punto, Bergs prova la smorzata e funziona, non è attento Jannik nel toccare bene la palla e subisce il passante del belga. Bergs è bravo a vincere un bel punto rovescio vs. rovescio (per la prima volta arriva a 30 in risposta), ma serve troppo bene Sinner per andare davvero in difficoltà. 6-4 Sinner, 72% di prime palle “in”, e soprattutto un’enorme, abissale differenza in risposta.
    Bergs riparte al servizio, ma dopo una mazzata dell’azzurro commette un doppio fallo, del resto tirando la seconda costantemente a 180 km/h… Gli costa il 15-30. Jannik con pazienza spinge col rovescio e poi affonda col diritto, con Zizou che in corsa sbaglia il diritto difensivo. 15-40, subito due chance per volare via. Ace di Bergs da destra, ottima curva, 30-40; segue un bellissimo diritto stretto, improvviso, impossibile rimetterlo, bravo. Poi Bergs giudica male un passante e l’errore gli costa la terza PB. Si scambia dalla seconda palla, e… Jannik è una sentenza: risposta profonda, si prende il centro del campo e… addio, entra forte col diritto e chiude con sicurezza di volo. BREAK Sinner, 1-0, può fare corsa di testa, forte del primo set. Impressiona la facilità, freddezza e sicurezza che hanno portato all’italiano il vantaggio, e come sia solido nel turno successivo, mentre scocca l’ora di gioco. Fa tutto bene Jan, fa sembra tutto maledettamente facile, anche quando impone una velocità e angolo che nessuno riesce a contenere. 2-0 Sinner. L’azzurro ha preso il centro del campo e non lo molla più… Impressionante l’accelerazione di rovescio cross nel quarto game sul 30-15, la palla esce dalle corde velocissima e atterra sulla riga, imprendibile. Esagera Zizou, come sul 40-30, salta e tira più forte che può col diritto ma la palla muore a mezza rete. 3-1. Bergs va sotto nel quinto game, la risposta dell’azzurro è potente e ha fretta il belga, troppa. Crolla 0-40 e Jannik si prende subito il BREAK con un ritmo insostenibile, spezzato da un rovescio lungo linea che sbaraglia il tentativo di difesa del rivale. 4-1 Sinner, troppa la sostanza rispetto alla fantasia ma poca tenuta di Bergs. Jannik cede il primo punto del game alla battuta, non era mai successo finora, e va anche sotto 15-30 con un errore per lui banale, ma rimedia con un’accelerazione di diritto fantastica dal centro, e quindi un rovescio lungo linea vincente che fulmina il belga. 5-1 Sinner, con la prima smorzata del match, dopo il servizio. Micidiale. No vabbè… effetti speciali!!!! Sinner trova un lob assurdo, poi due righe e quindi un attacco da “Federer” con il back di diritto… e il passante di Bergs sembra buono ma è appena out. Tutti in piedi, che spettacolo. Ormai è andata e si gioca per il pubblico, Zizou continua a provarci e sul 5-2 si prende anche due punti, ma la palla break non arriva. La sfiora, con un rovescio lungo linea che esce di una spanna sul 30 pari. È il match point per Sinner, finisce qua con l’ennesimo forcing di qualità, intenso e vincente. 22 vittorie indoor di fila, il prossimo a 25 è Sampras. Ma la caccia al n.1 è appena iniziata…

    Zizou Bergs vs Jannik Sinner ATP Paris Zizou Bergs42 Jannik Sinner [2]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 df 15-30 30-30 40-302-5 → 2-6Z. Bergs 0-15 15-15 30-15 40-151-5 → 2-5J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-4 → 1-5Z. Bergs 0-15 0-30 0-401-3 → 1-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-2 → 1-3Z. Bergs 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-2 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 df0-1 → 0-2Z. Bergs 15-0 15-15 15-30 df 15-40 30-40 ace 40-40 40-A0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-5 → 4-6Z. Bergs 15-0 30-0 40-0 40-153-5 → 4-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-153-4 → 3-5Z. Bergs 15-0 30-0 40-02-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-152-3 → 2-4Z. Bergs 15-0 30-0 40-01-3 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-151-2 → 1-3Z. Bergs 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-2 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 0-2Z. Bergs 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 df 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Sinner e Alcaraz, agli antipodi anche la gestione dei contesti

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella finale di Wimbledon 2025

    Sinner e Alcaraz, così uguali, così diversi. Due talenti immensi, accomunati da colpi straordinari e una classe cristallina, ma agli antipodi in tutto il resto, incluso il modo di approcciarsi alle difficoltà e differenze – spesso nemmeno così enormi rispetto al passato – che si trovano tra un evento e l’altro. L’ennesima conferma arriva da questa settimana e il rinnovatissimo torneo di Parigi. Dalla storica sede di Bercy, ormai inadeguata agli standard imposti dall’ATP per tornei di questa categoria, si è passati a La Defense, uno “scatolone” gigantesco allestito per le esigenze del tennis dal rugby. I campi lo scorso anno all’Accord Arena furono tra i più veloci del 2024, una resina bella compatta e scivolosa rendeva la palla pronta a schizzare via dopo il rimbalzo; forse fin troppo per le medie dei nostri giorni tanto che Pioline e la direzione tecnica del torneo parigino hanno scelto scientemente di “rallentare”, per avvicinarsi maggiormente alle condizioni che di solito i giocatori trovano a Torino alle Finals. Si è forse rallentato il manto fin troppo, ma ormai così è. Quel che è stato anticipato dal direttore del torneo è stato confermato dai giocatori, fin dai primi allenamenti. Morale della favola: un campo davvero lento, tanti scambi, la palla che “non va” e… clamorosamente a farne le spese è stato niente meno che Carlos Alcaraz, inferocito da condizioni che lui stesso ha definito non così lontane dalla terra battuta (…dove lui quest’anno è stato dominante) e battuto a sorpresa, pure in rimonta, da Cameron Norrie.
    La sorpresa è stata clamorosa. Al coperto Alcaraz non si trova esattamente “a casa”, anche se la faccenda è curiosa visto che la possibilità di impattare la palla alla perfezione senza disturbi dovrebbe in teoria agevolare uno con la sua velocità d’esecuzione… Ma oltre a questo stride il contrasto totale tra le dichiarazioni di Carlos dopo la partita di Parigi e quelle che mediamente rilascia rispetto al tenore di Jannik sul discorso condizioni/adattamento. In questo i due leader del tennis mondiale sono davvero all’opposto, azimut e zenit… 
    “Non sento la palla, zero. Non posso giocare qui, impossibile. È come giocare sulla terra, peggio che a Monte Carlo. Solo il servizio si salva”, urlava Alcaraz al suo angolo nel corso del match contro Norrie. “Non ricordo un match recente in cui non sentissi niente. Forse uno lo scorso anno, ma non come questo. È una sensazione terribile” ha rincarato poi la dose nella press conference. Non è prima volta che lo spagnolo è assai critico con le condizioni di un torneo, delle palle, di un passaggio da quelle del precedente al successivo. Anzi, questo tenore è il praticamente il suo standard, una attitudine a criticare ormai consolidata, incluso il discorso dei troppi impegni del calendario, nonostante nell’ultimo periodo la sua programmazione si arricchisca di ogni esibizione possibile. Non è una critica, è un dato di fatto rilevabile dalle sue parole e dal suo fittissimo calendario di impegni. 
    Jannik vive il tutto con un distacco e approccio totalmente differente. Non serve andare ad estrapolare una frase in particolare di un determinato torneo per averne la conferma. Il nostro Enrico Milani l’ha ascoltato ieri nel media day a Parigi, e ha riportato Sinner affermare “Per me questa è una superficie un po’ diversa, né lenta né veloce. Muoversi qui non è semplice: a volte si scivola, altre no. È un tipo di campo su cui in passato ho sempre avuto un po’ di difficoltà, ma è solo una questione di fiducia. Ho giocato mezz’ora ieri e un’ora oggi: il mio feedback è ancora limitato, vi saprò dire di più dopo la prima partita. È solo questione di abituarsi e ritrovare ritmo”. Allenarsi, trovare ritmo e fiducia. Abituarsi. Non una lamentela ma una richiesta a se stesso: lavorare in campo per capire come far rendere il mio tennis in questo contesto. Il campo, le palle, le luci, non le posso controllare; il mio movimento, approccio, swing e rilascio della palla e atteggiamento sì, quindi è una cosa che posso gestire. Stessa identica cosa nella continua litania della maggior parte dei giocatori sul calendario troppo impegnativo con troppi tornei. Sinner in questo taglia corto, afferma che alla fine è il tennista che si iscrive o meno ai tornei; ci sono quelli obbligatori ma se non sono funzionali al mio momento, basta non giocarlo. Ok, ci sono i bonus in palio, ma è più importante avere una programmazione corretta. È una posizione di forza la sua, ovviamente, visto che non perde quasi mai… ma anche di estrema coerenza.
    Al momento sono assai diversi tono e parole di Alcaraz su questi temi. Ma, attenzione: non sembra dire queste cose per cercare scuse o alibi, solo esterna una diversa sensibilità, approccio e gestione di questi fattori, e forse il tutto non gira a suo favore visto il nervosismo che lo attanaglia in queste situazioni che percepisce come negative e non riesce a mediare. Nel 2025 “Carlitos” ha giocato talmente bene e continuo da aver schivato quest’insidia, ma in generale l’approccio di Jannik appare più razionale ed efficace a portarlo nella condizione tecnica e mentale migliore ad affrontare le sfide. Charlie and The Fox, tanto talentosi, tanto vincenti, tanto diversi. Forse la loro rivalità ci piace anche per questo….
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La grandezza di Sinner! L’azzurro lotta, rimonta e supera un ottimo Zverev, vince l’ATP 500 Vienna

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Campione. Sinner è un grande campione. Lo è diventato con atletismo innato, colpi e testa, costruendo dentro se stesso una differenza che lo porta a giocare alla grande nei momenti chiave. Come a Vienna. I grandi Campioni reggono nella difficoltà, stringono i denti e restano lucidi, cambiando le carte in tavola e girando l’inerzia di un match difficile – contro un forte avversario – con visione e alzando il livello, fino a spiccare il volo e vincere i punti decisivi. Con classe immensa. Duro, durissimo, una roccia mentalmente Jannik Sinner nella finale dell’ATP 500 di Vienna 2025, vinta in rimonta contro Alexander Zverev per 3-6 6-3 7-5, superando un inizio di crampi nel terzo set, aggrappato al servizio e alla sua immensa classe nel trovare energie, risorse mentali e tecniche per andare a prendersi i punti importanti sul 5 pari. È stata una bella partita, intensa, lottata, con il miglior Zverev da molti mesi, davvero ottimo al servizio e bravo a giocare tanti rovesci lungo linea di grande qualità, ma non è bastato a superare la “tigna”, la maggior lucidità e coraggio di Jannik nell’andare a spingere con braccio libero e più profondità quando contava.
    Sinner è partito molto bene ma poi è stato, all’improvviso, il primo a concedere un break, contro uno Zverev fortissimo da fondo campo, così tosto che il forcing non così profondo dell’azzurro non è riuscito a “sfondare”. Ha attraversato una fase non facile Jannik perché Sasha è stato più intenso e più tosto imponendo la sua velocità di crociera, alla quale l’azzurro non riusciva a forzarne l’errore. Così il primo set se l’è aggiudicato con merito il tedesco. Jannik ha analizzato il momento ed ha fatto la scelta giusta: a questo ritmo e profondità, l’altro è “sopra”. Cosa fare? Alzare la velocità media e soprattutto profondità dei colpi, scambiando di meno ed entrando appena possibile a tutta nella palla, in particolare col diritto sul rovescio di Zverev per poi farlo correre a destra. Dall’avvio del secondo parziale ha cambiato traiettoria e la sua prestazione si è impennata. Ma Sahsa regge da dietro, è in una giornata ottima e col servizio da destra trova una curva pazzesca, difficilissimo arrivare a palla break. Serve minare le certezze, trovare il modo di portarlo fuori dalla sua zona di comfort, e mettergli quella tensione che spesso lo porta fuori strada. Qua viene fuori la lucidità di lettura ed esecuzione da Campione di Jannik. Il capolavoro è arrivato al momento del break a favore nel secondo set: con Zverev ottimo al servizio e fortissimo in difesa, Sinner ha sbaragliato l’avversario con tre palle corte nel game, non sempre perfette nell’esecuzione ma perfette per farlo correre in avanti e rompere l’incantesimo della sua tosta resistenza da dietro. Un rischio enorme, ma ha funzionato. Tutto è decollato nel tennis dell’italiano, con più vincenti e la conferma del lungo linea, soluzione più importante in tutta la settimana viennese, diritto e anche di rovescio. Alcuni vincenti di Jannik in lungo linea sono stati da cineteca. E quello strappo invece ha messo più di un dubbio nel rivale.
    Nel terzo set grande equilibrio, Sasha serve bene con la battuta recupera più di un game in cui era scivolato dietro nello score. Ma sul 5 pari, quando la bagarre è massima, la maggior freddezza e scelte corrette hanno portato Sinner a prendersi un punto vincente e poi, come si dice, “alzare il muro”, portando il tedesco a commettere due errori, compreso quello decisivo. Ha servito benissimo Jannik dopo aver accusato il dolore alla coscia sinistra a metà del terzo set: lì aveva bisogno del massimo dal servizio e l’ha trovato, dando fondo alla sua enorme forza mentale. È il quarto titolo in stagione per Sinner e 21esimo in carriera, ottenuto con 46 vincenti a fronte di soli 21 errori (28-34 per Zverev). Una bellissima partita e grande vittoria, ottenuta dando fondo a tutte le energie fisiche e mentali. L’incontro infatti è stato davvero duro perché Zverev ha giocato come non faceva dall’Australian Open di gennaio, pochi errori, ottimo rendimento del servizio, potenza e poche fasi di quel suo atavico attendismo che gli è costato troppe sconfitte in carriera. C’è voluto un Sinner tostissimo, paziente e resistente, per martellare e sbaragliarlo, palla dopo palla.
    L’aspetto più positivo in questa vittoria, oltre alla sua ormai proverbiale forza mentale e lucida gestione, è come sia riuscito a cambiare ritmo e passo dal secondo set. Contro un rivale così centrato e solido, non era né facile né scontato riuscire a liberare il braccio e farlo senza farsi prendere dalla frenesia. Il rischio era concreto, andare troppo oltre per la bramosia di “spaccare tutto”, ma sarebbe stato un errore farlo col paraocchi. Jannik ha analizzato le situazioni di gioco, ha spinto con la massima potenza dal centro affidandosi alla botta in lungo linea che ha costretto il rivale ad indietreggiare un po’ di più per coprire meglio il lato destro. Una scelta che ha portato non solo molti punti ma gli ha dato un vantaggio importante in molti scambi, e comunque Zverev non ha affatto mollato. Il game del 5 pari nel terzo set è da vedere e rivedere. Piccoli dettagli, colpi efficaci, scelte corrette, quello che serve per allungare nel momento decisivo. Superare difficoltà, reggere fisicamente, alzare il livello dei colpi, con tantissimi vincenti di qualità superiore. Jannik Sinner continua a vincere indoor e alza il secondo titolo a Vienna. Una splendida settimana chiusa nel miglior modo possibile.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Zverev alza la prima palla della finale 2025 di Vienna. Parte un po’ trattenuto il tedesco, un doppio fallo (in semifinale vs. Musetti ieri nessuno), e scambia un po’ corto, tanto che sul 30-15 Sinner tira un diritto lungo linea vincente clamoroso. Sasha è poi spostato in avanti e di lato, tanto che il suo diritto esce di poco. 30-40 palla break per Sinner. Serve bene Zverev e cancella la chance. Il tedesco non può prescindere dalla massima efficacia della battuta, pochi punti ma sembra già scritto, perché se Jannik risponde son dolori… Proprio col servizio (Ace al T) Sasha muove lo score, tutti punti col servizio. Impressiona la velocità, coordinazione e precisione di Sinner nel secondo punto del secondo game, come aggredisce la palla e apre il campo. Fa tutto con una concretezza e rapidità eccezionali Jannik, 1 pari, col primo Ace del match. Risponde bene l’azzurro, entra duro nella palla e poi con una palla corta ottima si prende un interessante 0-30. Sul 15-30 Sasha vince il primo scambio, forzando un diritto in rete di Jan con un buon angolo e poi vince il game con sostanza dalla riga di fondo. Qualche imprecisione per Jannik nel quarto game: da 40-0 commette un doppio fallo e tira abbastanza largo un rovescio per lui non difficile. Zverev ai vantaggi tira un ottimo rovescio lungo linea, Sinner accorcia e il tedesco si prende il punto in avanzamento. C’è una palla break per Sasha. Sinner la annulla martellando con pazienza sul rovescio e cambiando all’improvviso sul diritto. Segue un errore di Jannik col diritto, la sensazione è che giochi un po’ corto l’azzurro e Zverev non va così in difficoltà. Seconda palla break per Zverev. Stecca col diritto Jannik su di un rovescio profondo. Da 40-0, Sinner, subisce il BREAK che manda avanti Zverev 3-1. Dopo un parziale molto negativo, Sinner torna a prendersi un bel punto con un rovescio lungo linea vincente. Fretta del tedesco col diritto, perde di vista la palla e l’errore lo porta sotto 15-30. Risponde molto dietro l’azzurro, e funziona: risale il campo dopo una risposta potente e carica di spin. 15-40, due chance del contro break. Ace di Zverev da destra, 30-40; attacca bene col rovescio Sasha su di una risposta non profonda. Funziona benissimo il rovescio di Zverev, è il colpo che più sta performando. Bellissimo lo scambio sul vantaggio, rovescio, palla corta e poi lob vincente. Sale lo spettacolo in campo. 4-1 Zverev. Durissimo lo scambio all’avvio del sesto game, non sbaglia niente Zverev e Sinner cerca di uscire – male – con la palla corta. Servono punti col servizio che non arrivano (al 50%, poche). Un altro errore col diritto lo fa scivolare sotto 0-30. Cerca di nuovo la palla corta e stavolta funziona Jan, evidente la necessità di uscire dallo scambio lungo e di potenza. Ancora la smorzata ma non la gioca bene. 15-40, un brutto Sinner in questa fase, anche confuso sul cosa fare.  Zverev tira in rete la risposta sulla seconda palla, 30-40; torna un bel servizio, esterno, importantissimo. Con la prima palla efficace, la musica cambia perché Jannik ha spazio per entrare forte e fare la differenza. Infatti si prende 4 punti di fila, per il 4-2. Molto sicuro Sasha, controlla il suo game per il 5-2. Torna a “spaccare la palla” Sinner nell’ottavo game, forte anche del servizio tornato a funzionare, 5-3 con un rovescio lungo linea dal centro inside out. Il miglior game del match. Sasha serve per il set. Incredibile come si arrampica in risposta Jannik e provoca l’errore del tedesco, 15 pari. Però serve bene Zverev, la curva da destra è micidiale. Regalo di Alexander col diritto, pessimo impatto frontale, 30 pari. Ma ancora la curva da destra non si prende, 40-30 e Set Point. Un diritto steccato da AZ forza il game ai vantaggi. Niente, terzo Ace di fila da destra. SP #2. Set Zverev, 6-3. Ottimo il tedesco, Sinner paga quel brutto game perso da 40-0 e diversi game un po’ passivi, scambiando troppo e senza farlo con la necessaria profondità.
    Sinner riparte al servizio del secondo parziale. Subito un bel diritto vincente in contro balzo, è necessario scambiare di meno e attaccare di più. Un errore grave col diritto, ma la battuta c’è ed è 1-0. Sembra che Jannik voglia prendersi più rischi, come sul 15 pari, ma l’accelerazione a tutto braccio non passa la rete. Un doppio fallo porta il game sul 30 pari. BELLISSIMA la palla corta di Sinner dopo aver spostato il rivale da tutte le parti, a partire da un’ottima risposta. Lo scambio migliore del match, e palla break sul 30-40 (la quarta del match). Ancora un bel servizio del tedesco, si salva. Il game va in lotta, ancora una bella smorzata con Zverev molto dietro e soffre. Doppio fallo, di mezzo metro…! Seconda palla break del game. Stavolta la gioca con la seconda… Beh, che scambio!!! Comanda Sinner, sembra vincerlo ma Zverev rientra, e di nuovo con la palla corta punisce il tedesco, passandolo stretto. Un’ora per strappare il primo BREAK, 2-0. Fa il pugno Jannik, un break strappato con fatica e cambiando lucidamente dopo un primo set non perfetto. L’allungo ha sciolto l’azzurro, dopo il servizio – efficace – si prende il punto subito. Game a zero e 3-0, parziale di 7 punti a 0. Fila via libero il braccio di JS, come il bellissimo diritto vincente nel secondo punto, dopo il nastro che devia la traiettoria. Zverev ha perso sicurezza sulla velocità superiore dell’italiano, ha fretta nello spingere col dritto e…sbaglia. 15-30. Cambia la posizione in risposta Sinner, ora è a due passi dalla riga e sul 40-30 tocca col diritto un’altra smorzata bestiale, non lo corta ma anche nell’angolo. Zverev è costretto a chiedere tutto alla battuta visto come è andato sotto nel gioco, 3-1. Molto salita la percentuale di prime palle in gioco, siamo sull’80% e la differenza è evidente. La Zverev risale da 40-15, con un diritto al volo di Sinner non definitivo e una palla corta stavolta in corridoio. Costruisce con pazienza l’azzurro e stavolta niente “schiaffo”, ma un diritto calibrato aspettando la mossa del tedesco. Con un rovescio cross vincente DIFFICILISSIMO, da difesa ad attacco, Sinner si porta 4-1. Il set scorre sui game di servizio, e la conferma di come Jannik giochi più sciolto e offensivo, scambiando di meno, vedi il diritto “fiammeggiante” in lungo linea che fulmina il rivale nell’ottavo game, terzo colpo di scambio (5-2). Jannik serve per il set sul 5-3 e lavora molto bene col diritto, potenza ma anche pazienza nell’affondare a tutta quando si è aperto lo spazio. Con l’Ace esterno, il quarto, si prende un 6-3 meritato. Altro passo e 74% di prime palle in gioco.
    Zverev inizia set decisivo con un turno a zero, chiuso col nono Ace, può fare corsa di testa. Buona partenza anche per Sinner, incredibile la progressione col diritto sul 15 pari, per un vincente micidiale. Ma appena accorcia, Sasha c’è e tira altrettanto forte. Col rovescio in lungo linea il tedesco riesce a cambiare a suo favore l’inerzia degli scambi, c’è grande qualità in campo da parte di entrambi. Solo punti vincenti, come il rovescio lungo linea di Jannik che lo porta 1 pari. Inizia con il 18esimo diritto vincente Sinner, poi un doppio fallo di Zverev porta lo score 15-30. Arriva un brutto errore dell’italiano, dalla risposta comanda ma affonda un drive in rete. 2-1 Zverev. Nel quarto game torna la smorzata di Jannik dopo un paio di ottimi affondi sul 30-0. 2 pari, altro ottimo turno di battuta. L’onda dell’altoatesino continua nel quinto game: un bel forcing gli vale il primo punto, poi Zverev, sotto pressione, affretta l’affondo ed è 0-30. Con coraggio Sasha spinge fortissimo col diritto, 15-30, e poi sbaglia malamente un rovescio sulla risposta carica dell’italiano. 15-40, due palle break importantissime. Torna quel servizio precisissimo da destra, colpo più efficace del suo match, 30-40; molto molto molto sfortunato Sinner… Sasha centra male un colpo e due volte il nastro, l’ultima lo aiuta non poco a chiudere il punto. Si lotta, c’è grande intensità e il tedesco sente la pressione del momento. Col servizio si salva Zverev, 3-2. Scoccano le due ore di gioco su di un lob perfetto di Sasha (meno la volée di Jannik non così lunga). Rimonta bene l’azzurro, con un servizio in ritmo (Ace sul 40-30). 3 pari. Nel settimo game Sinner trova un lob spettacolare, poi sembra accusare un crampo alla gamba sinistra, dietro alla coscia, in una frenata. 4-3 Zverev. Jannik, sotto grande pressione del punteggio, serve molto bene, Ace al centro sul 30-0, e poi un altro esterno per il 4 pari. Un game perfetto, ideale a respingere ogni velleità del rivale. Si avvicina al suo angolo Jannik, ma la regia non inquadra. Si entra nel rush finale del match. Sinner con un bel cross di rovescio provoca l’errore di Zverev, 0-15. Poi una grandissima risposta ma sbaglia un colpo di scambio non difficile. Col “martello”, Zverev vola 5-4. Dopo un errore col rovescio torna a toccarsi dietro alla coscia Jannik, la situazione è critica. Per questo chiede tutto alla battuta, e trova tre punti diritti. Con due Ace di fila si porta 5 pari. Grandissima concentrazione. Si lotta nel game #11, soffre Jannik ma è bravo a spingere forte col diritto e provocare un errore del tedesco che porta lo score sul 15-30. Non trova la risposta l’italiano, 30 pari. Incredibile… Zverev tira uno smash “basso” da due passi dalla rete con la palla che sbatte sul nastro ma passa… Il game va ai vantaggi con una schermaglia sul net vinta da Jannik. Il pubblico è tutto in piedi, c’è grande tensione agonistica. SI!!!! Che scambio!!! Sinner vince uno scambio durissimo con un rovescio lungo linea vincente. Esecuzione magistrale, Palla Break!!! Non entra la prima… OUT! È out un rovescio di Zverev, ancora dopo un lungo e tattico scambio. Ha alzato il muro l’azzurro, “fammi il punto…” ma non ci riesce l’altro. Serve sul 6-5, per il match dopo 2h e 26 minuti di eccellente spettacolo. Inizia con una prima palla esterna molto precisa, e risposta out (di un niente). Poi battuta esterna, attacco col diritto e volée per niente facile di rovescio, la stoppa benissimo. 30-0. Ancora un gran servizio e diritto vincente. 3 Championship Point sul 40-0. Lo sguardo di Zverev è l’immagine della delusione, arrivato così vicino… In rete la risposta. GAME SET MATCH SINNER! Vince a Vienna, che bella finale, molto dura. E molto importante. Titolo n.21, grande grinta e durezza, in rimonta, brillando nella fase decisiva. Il bell’abbraccio col team è significativo, un successo difficile e meritato.

    Jannik Sinner vs Alexander Zverev ATP Vienna Jannik Sinner [1]367 Alexander Zverev [2]635 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 15-0 30-0 40-06-5 → 7-5A. Zverev 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A5-5 → 6-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace ace4-5 → 5-5A. Zverev 0-15 15-15 30-15 ace 40-154-4 → 4-5J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace ace3-4 → 4-4A. Zverev 15-0 15-15 30-15 40-153-3 → 3-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 ace2-3 → 3-3A. Zverev 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-01-2 → 2-2A. Zverev 0-15 15-15 15-30 df 30-30 40-301-1 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace0-1 → 1-1A. Zverev 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace5-3 → 6-3A. Zverev 15-0 ace 30-0 40-0 40-155-2 → 5-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-154-2 → 5-2A. Zverev 15-0 30-0 40-04-1 → 4-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 A-403-1 → 4-1A. Zverev 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace3-0 → 3-1J. Sinner 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0A. Zverev 0-15 15-15 30-15 30-30 df 30-40 40-40 A-40 ace 40-40 40-A df1-0 → 2-0J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1A. Zverev 15-0 30-15 ace 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 ace3-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 40-02-5 → 3-5A. Zverev 15-0 30-0 40-0 40-152-4 → 2-5J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-401-4 → 2-4A. Zverev 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 A-40 40-40 A-401-3 → 1-4J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 df 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A1-2 → 1-3A. Zverev 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1A. Zverev 15-0 15-15 df 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Sinner di sostanza, doma un tosto De Minaur e torna in finale all’ATP 500 Vienna

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Una partenza sprint, con una spinta, potenza e precisione da antologia. Poi dal 4-0 la partita si complica e Sinner va “di sostanza”, lavorando gli scambi e imponendo la sua maggior tenuta ad altissimo ritmo a un tosto Alex De Minaur, davvero un fulmine in campo e capace di difese e contrattacchi davvero efficaci, alcuni da cineteca. Jannik batte l’australiano per 6-3 6-4 (e dodicesima volta in altrettante sfide!) e conquista la finale all’ATP 500 di Vienna, dove attende il vincente della seconda semifinale tra Musetti e Zverev. Un buon Sinner complessivamente, costretto a rimboccarsi le maniche e lottare in molti scambi con pressione, intensità e discreta fatica per venire a capo di un Alex davvero in versione “Demon”, salito molto da metà del primo parziale e bravo a reggere, sprintare e anche portare l’azzurro in situazioni scomode. Dopo l’avvio devastante, Jannik forse si è un filo complicato la vita con quell’improvviso contro break subito per colpa di due errori di rovescio mentre controllava il palleggio. L’improvviso “regalo” ha rianimato, anzi incendiato le gambe e testa dell’australiano, da lì in avanti molto positivo al servizio e bravo a non perdere campo, capace di resistere a scambi di una durezza inimmaginabile per la massima parte dei giocatori, rimettendo palle su palle, e non a caso…. Non avrà il colpo da k.o. Alex ma quasi nessuno riesce a rincorrere e reggere, spesso colpendo quasi di contro balzo, al ritmo intenso e davvero alto dell’italiano.
    Sinner ha allungato a metà del secondo set, ma si è subito fatto contro brekkare anche per colpa di due scelte ed esecuzioni errate con la palla corta. La variazione e il rallentare non funzionano granché quando l’avversario è il più rapido del tour; per questo Jannik ha deciso lucidamente di rimettersi a pestare a manetta, scatenando alcune accelerazioni eccezionali che l’hanno portato ad un nuovo allungo, quello decisivo. La sensazione è che a un certo punto Jannik abbia rallentato fin troppo, tanto che ad una velocità alta me non “folle” De Minaur è riuscito ad agganciarlo, e c’è stato molto da lavorare e imbastire per prendersi il punto forzando l’errore che… non arriva quanto sperato. Quando invece Sinner ha deciso di andare a tutto braccio, beh, lì De Minaur non ha retto, come del resto quasi nessuno degli avversari. Diventano 20 le partite indoor vinte di fila dall’italiano, che torna a giocarsi il titolo di Vienna.
    Come spesso accade quando si parla di Sinner, e ancor più affrontando uno che ha battuto sempre, non dobbiamo cadere nell’errore di considerare le prestazioni e vittorie di Jannik come “scontate”. Battere un tipo tostissimo, così veloce e indomito come Alex non è per niente una faccenda facile. La sensazione è che Sinner dopo la partenza eccezionale si sia un po’ irrigidito dopo il break improvviso subito, il primo dell’intero torneo. Quando parti a tutta e poi il ritmo sia guasta è sempre la peggior condizione possibile perché anche se sei di granito come lui qualche tarlo negativo lo vedi e lo senti, ed è scomodo cancellare la brutta situazione e ripartire. Infatti per una mezz’ora abbondante si è avanzati spalla – spalla, e quelle “spallate” micidiali di Jannik che in apertura avevano spaccato l’equilibrio in modo totale non si sono viste più. Anche per merito di Alex, che ha risposto bene e si è affidato anche al back di rovescio per spezzare il ritmo del nostro, con risultati apprezzabili. Alla fine 18 vincenti e 21 errori per Sinner (14-27 per De Minuar), con alcune scelte non sempre efficaci quando ha voluto rallentare per poi accelerare; e qualche errore di troppo col rovescio, strano dopo l’ottima partenza. I numeri al servizio sono stati discreti, più negativo l’aver subito due break su due chance concesse, e lì c’è qualche colpa. Ma resta una prestazione di alto livello, la conferma di un’ottima condizione fisica per reggere una partita così intensa sul piano della corsa e dell’intensità degli scambi.
    Sinner forse avrebbe potuto affidarsi maggiormente al diritto cross a tutta velocità, colpo che nei primi game ha del tutto sbaragliato De Minaur e che poi ha rischiato di meno. Sensazioni, probabilmente non se la sentiva più nella fase centrale del match; mentre da metà secondo set è tornato a spaccare la palla con totale potenza, più col lungo linea, sia di diritto che col rovescio. Vedremo se la settimana di Vienna si concluderà con il suo secondo titolo nel torneo, ma l’aspetto più interessante è probabilmente come tanto e bene abbia insistito sul prendersi il rischio ad altissima velocità col lungo linea, una situazione che gli porta un grande vantaggio e che diventa quasi irresistibile per la massima parte degli avversari. Meno bene in risposta – dopo l’eccellente avvio – rispetto ad altre partite, ma ci sta. Che sia derby con Musetti o partita vs. Zverev, la finale sarà tecnicamente molto diversa, visto che nessuno dei due ha l’intensità dell’australiano. Per come ha tenuto di gambe e di testa in semifinale, Jannik è pronto alla sfida.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    De Minaur sceglie di rispondere e cerca di rispondere super-aggressivo. Ci riesce nel primo punto del match, grande impatto, meno nei successivi perché Sinner ingrana col servizio e si prende il centro del campo, e da lì “son dolori”. 1-0 Jannik, che in risposta entra in modalità “Playstation”. Incredibile vederlo appoggiare i piedi con equilibrio perfetto e tirare bordate di grandissima potenza e profondità. Impone il suo ritmo Sinner, troppo alto per De Minaur che cerca di uscirne in qualche modo ma sbaglia. 15-40, subito due palle break per l’azzurro. La risposta di Jannik è abbastanza profonda e carica di spin da provocare l’errore di Alex, un diritto un po’ traballante gli esce di due spanne. BREAK Sinner, 2-0. Segue un turno a zero per il pusterese, in grande controllo del campo forte di un servizio in ritmo e del diritto, pesantissimo. 12 punti a 2 il parziale. Dopo i primi 10 minuti i due sembrano giocare due sport diversi per potenza e velocità abbinata a controllo, quello di Jan è nettamente superiore e il buon Alex non regge. Vedi lo scambio sul 30 pari nel quarto game: dopo un paio di colpi “normali”, Sinner lascia correre a tutta il braccio col diritto e la palla non galleggia nell’aria, la fende con cattiveria, un sibilo che è musica per il nostro palato e De Minaur niente può. Con un’altra ottima risposta e poi un drive consistente, Sinner si prende un altro BREAK, 4-0. Non c’è partita, è troppo più forte Jannik. Nel quinto game Alex trova finalmente un bel punto, entra a tutta col diritto su di un raro colpo centrale e non così profondo dell’italiano, e si prende il primo gran vincente del match. 15-30. Poi se la gioca proprio male la mini-chance il canguro, cerca un back di rovescio che non è proprio nelle sue corde, tanto che la palla vola via. Si chiede “perché”, non era il momento per un regalo. Sinner ringrazia e si affida al pilota automatico, la sua pressione da mezzo metro dietro la riga, in anticipo. Il game va ai vantaggi, e Sinner da tre quarti campi tira un rovescio che sbatte sul nastro. C’è la prima palla break da difendere, non del match ma dell’intero torneo. Si scambia a buon ritmo, e incredibile! Sbaglia Jannik, concede un BREAK, per il 4-1. Due errori di rovescio condannano il n.2, e l’australiano entra in partita. Dopo il dominio dell’italiano, “Demon” trova un buon ritmo e si prende altri due punti, 30-0, poi Jannik cambia di nuovo marcia e il game va ai vantaggi. Cerca la rete Sinner, non tocca bene su di una volée non difficile, è assai più efficace quando lascia partire un’accelerazione lungo linea di rovescio che va a pizzicare il diritto in corsa di ADM, non il pezzo forte del suo repertorio. Alex salva una palla break tagliando bene il campo col lungo linea dopo un cross ben orchestrato. 12 punti, per arrivare a 4-2 (dal possibile 5-0 o 5-1). Nel settimo game Jannik commette una leggerezza lasciando un passante alto che invece pizzica la riga laterale. Sinner non se ne bada, e nonostante il 15-30 viene ancora avanti e chiudere di potenza. Però nel game non mette mai la prima palla e deve lavorare duro in spinta. Ben 17 colpi rara intensità sul 30 pari, e Alex è il primo a cedere. Ecco finalmente una prima palla esterna, vale il 5-2. Il set si chiude per 6-3 con un ottimo turno di battuta di Sinner, col primo Ace del match, un diritto terrificante per potenza e lo smash perentorio sul set point. 43 minuti, la “macchia” del break subito in un parziale dominato.
    Il secondo set riparte con buoni turni di battuta per entrambi i giocatori, sempre micidiale il diritto di Jannik per potenza, quando decide di tirarlo a tutta Alex non riesce a contenere. De Minaur si prende molto rischio con quel diritto cross piuttosto stretto e carico di spin che non è facilissimo da gestire, e poi serve bene (due Ace nel terzo game). Jannik serve bene ma cerca qualche variazione che non sempre funziona (come il back un po’ corto d’approccio che diventa un assiste per il rivale). Alla fine lo scambio di grandissimo ritmo e pressione resta la via maestra per prendersi il punto, forzando l’errore dell’australiano o aprendosi il campo. Così esegue sul 2 pari, sostenuto anche dalla risposta. 0-30. Con un diritto sulla riga, pesantissimo, dopo un back che ha rallentato la spinta del rivale, si prende tre palle break sul 0-40. Doppio fallo, grave regalo, il primo del match, costa il BREAK che manda avanti 3-2 Sinner. Quasi 80% di prime palle “in” nel secondo set, e quella curva esterna da destra micidiale che lo mette al riparo da situazioni di punteggio scomode. Ma… fare la palla corta contro il tennista più veloce del west non è una buona opzione, come il tentativo andato a vuoto sul 30-15. Di sostanza, imponendo in ritmo bestiale sulla diagonale di rovescio, Jannik si prende un punto importante, ma poi è lui a cedere nello scambio successivo, bravo De Minaur a trovare un diritto difensivo sulla riga che sorprende Sinner. Un game duro fisicamente. E che passante De Minaur!!! Attacca in diagonale col diritto inside out ma la palla non è così profonda e “Demon” trova un cross bellissimo. Chance del contro break. Niente, una difesa splendida di Di Minaur porta Sinner a rischiare una palla corta che non passa la rete. Sinner un po’ ingenuo nel game, con le due smorzate sbagliate come scelte e come esecuzione. Contro BREAK e 3 pari. Veemente la reazione di Jannik, alza il ritmo e la velocità media, e Alex si appoggia anche bene ma alla fine cede due punti, per lo 0-30. Che potenza! Jannik sul 15-30 tira un gran diritto lungo linea dal centro e chiude con un diritto al volo prepotente. Intensità micidiale, con De Minaur davvero al limite. 15-40. Alex si fa ingolosire dallo spazio sull’incrociato dopo un bel servizio, ma il rovescio gli scappa largo. BREAK Sinner, di nuovo avanti 4-3 e servizio. INCREDIBILE l’accelerazione vincente col rovescio lungo linea che apre l’ottavo game. Meno prime di servizio in gioco invece, tanto che De Minaur può entrare in risposta. Sul 15 pari arriva un nastro mortale con la risposta, fortunato De Minaur, 15-30. Sinner “risolve” con un paio di diritti inside out di qualità, il secondo vincente. Alex resta bloccato a terra a gambe aperte e si tocca l’anca (che a suo dire non è del tutto a posto). Jannik chiede al rivale se è tutto ok, quindi cade un vassoio di bicchieri e tutti ridono, Sinner incluso. Con un bel servizio al T e un Ace esterno, Sinner allunga sul 5-3. Poco fortunato col nastro Jannik, due di fila che guastano il suo forcing.  Serve per il match sul 5-4. E serve bene: sicuro con la prima palla e un fulmine nell’entrare col colpo successivo. Uno smash perentorio gli vale il 40-0 e tre match point. Finisce subito, vola via la risposta dell’australiano. Resta imbattuto contro De Minaur, 12 le vittorie per lui. Torna in finale a Vienna, dove ha vinto nel 2023 e l’anno scorso non ha giocato. In condizioni indoor, resta l’uomo da battere.

    Jannik Sinner vs Alex de Minaur ATP Vienna Jannik Sinner [1]66 Alex de Minaur [3]34 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-05-4 → 6-4A. de Minaur 15-0 30-0 40-05-3 → 5-4J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace4-3 → 5-3A. de Minaur 0-15 0-30 15-30 15-403-3 → 4-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 40-A3-2 → 3-3A. de Minaur 0-15 0-30 0-40 df2-2 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-2 → 2-2A. de Minaur 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace5-3 → 6-3A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 40-155-2 → 5-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-304-2 → 5-2A. de Minaur 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-404-1 → 4-2J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A4-0 → 4-1A. de Minaur 0-15 15-15 15-30 30-30 30-403-0 → 4-0J. Sinner 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0A. de Minaur 0-15 15-15 15-30 15-401-0 → 2-0J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    In ricordo di Federico Luzzi

    Federico Luzzi

    Il 25 ottobre 2008 scomparve Federico Luzzi, colpito da una leucemia fulminante. Uno shock per il mondo del tennis e non solo, che perse un ragazzo solare, con i classici spigoli del “buon toscano” ma estremamente generoso. Mamma Paola negli anni si è dedicata anima e cuore alla Fondazione FedeLux nata in suo ricordo, ottenendo risultati straordinari con tantissime iniziative concrete che ancora sostengono tante nobili cause. Nel mandare un abbraccio a lei, alla sua famiglia e a tutti coloro che gli volevano bene, ripubblichiamo il ricordo scritto da Marco Mazzoni, di una giornata a Todi ammirando il suo talento tecnico in campo. Perché Federico non sarà mai dimenticato.
    Quel giorno a Todi, in ricordo di Federico Luzzi (di Marco Mazzoni)
    Il calendario dice 16 settembre 2008. Ricordo perfettamente quel martedì. Cielo terso, leggero vento settembrino, temperatura perfetta. Una luce clamorosa rende il paesaggio ancor più spettacolare, da cartolina, tanto che scorrere dolcemente nel cuore della nostra Italia più bella (da Firenze a Todi, passando per Perugia) è un vero piacere. Ancor più se l’input al viaggio è l’amatissimo tennis. La giornata è una di quelle che aspetti tutto l’anno, così bella da maledire di non aver portato la macchina fotografica “buona” per accostare l’auto e scattare meraviglie, ricordi da custodire gelosamente. “Infatti…” annuisce il mio fido compagno di viaggio in tante esperienze sportive.
    Prima fermata a Corciano, nei pressi di Perugia, per i 50 anni di Ellesse, brand storico e icona del Made in Italy, quello buono. Cerimonia toccante, visita al museo dei cimeli sportivi, pranzo (ottimo) in mezzo a tanti personaggi del mondo della racchetta, incluso un irresistibile Ion Tiriac in grande spolvero con i suoi aneddoti unici. Però l’orologio segna già le 14.30, e nella vicina Todi c’è un altro evento che ci ha spinto in Umbria: il torneo Challenger. Oltre al buonissimo campo di partecipazione, con vari giovani da osservare (tra cui Matteo Trevisan), il programma è arricchito dal ritorno in campo di Federico Luzzi dopo un periodo di stop.
    Arriviamo al club insieme al mitico Rino, anche lui presente a Corciano. Chiediamo poche info agli addetti, un paio di programmi e via in campo. Ramirez Hidalgo mulina con totale sicurezza i suoi colpi, passiamo oltre. Saluto l’amico Claudio Grassi, vedo Di Mauro che parlotta fitto fitto con Rizzo, meglio non disturbare. Sul campo adiacente scorgo Luzzi che attende in risposta, siamo a metà del primo set. Al servizio lo spagnolo Menendez Maceiras, che prova da sinistra un kick vigoroso. Fede si avventa su quella palla spavaldo, avanzando oltre un metro in campo con il massimo dell’anticipo. Boom! Impatto secco, a tutta velocità, e palla che taglia il campo cross, quasi imprendibile. Questo è Luzzi. E’ velocità, adrenalina, rischio. Spettacolo. L’aretino sembra elettrico, carico come mai. Guarda dietro, verso di noi. L’intensità del suo sguardo vale più di mille parole. E’ l’immagine della voglia di giocare, di riprendersi tutto, di divertirsi e divertire. Il suo servizio non va ancora al meglio, qualche colpo scappa lungo, ma c’è un abisso di talento e di manualità tra i due. Prova di tutto Fede, e molto gli riesce.
    Le sue corde alternano frustate a tutta velocità a tocchi improvvisi che fanno sobbalzare i presenti, compiaciuti dai suoi ricami, dalla fantasia e facilità del suo tennis. Arriva una “smorza” delle sue, giocata con una velocità di esecuzione ed eleganza superiori. L’altro neanche ci prova ad andarci, sa che non ci riuscirebbe mai, ed è giusto così. La partita fila via bene, le sensazioni crescono, ed anche l’intensità del suo tennis. E’ evidente che la condizione non sia ancora al meglio, ma le sue doti tecniche non l’hanno affatto abbandonato, ed è pure abbastanza veloce, scattante, reattivo. Corre leggero, ringhia e diverte. Chiude lasciando solo cinque giochi all’iberico, ma lasciando in tutti i presenti la sensazione che questo “talentaccio” toscano abbia ancora qualcosa di importante da dire e da dare su di un campo da tennis. Esce dal campo con un sorrisone compiaciuto dopo la bella vittoria, felice di esser tornato in campo e di essersi divertito. Saluta tutti, stinge mani, non si nega a nessuno perché lui ama la compagnia. Ama assaporare la vita. Passa anche vicino a noi, un cenno di saluto e via in doccia. Riappare dopo poco, vestiti casual, occhiali da sole d’ordinanza e borsone in mano. Abbraccia la compagna e volano via insieme, a bordo della sua auto cabrio. E’ l’immagine della salute, di un giovane uomo di nuovo felice.
    Quel 16 settembre è stata l’ultima volta che l’ho visto. Assurdo quel che è capitato un mese dopo. Assurdo che ad un ragazzo così pieno di vita la vita sia stata strappata via, lasciando in tutti coloro che gli volevano bene un vuoto che non si può colmare, una ferita che non si potrà mai rimarginare. Sono passati 7 anni, ma il freddo della cattedrale di Arezzo strapiena per l’ultimo saluto mi provoca ancora i brividi. Il cielo piangeva, all’interno un silenzio assordante fatto di centinaia di grida soffocate dal dolore, dal non accettare quel film che stava andando in scena. Non dimenticherò il dolore scolpito nei volti di Flavia, Potito e tutti gli altri. Non posso dimenticare la lacrima che scorreva sul volto di un coach conosciuto da tutti come “sergente di ferro”. Non posso dimenticare i tanti ricordi personali di Luzzi in campo, tra vittorie e sconfitte, esplosioni di rabbia e lampi di genio. Uno come Luzzi non lo puoi dimenticare.
    Ciao Fede.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner Show a Vienna! Bublik dominato, in semifinale c’è De Minaur

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Si dice che il diamante, oltre a splendere magnificamente, sia il materiale più duro che ci sia. Splende proprio come un diamante, di durissima bellezza, Jannik Sinner nei quarti di finale dell’ATP 500 di Vienna: con una prestazione eccezionale per qualità e quantità domina Alexander Bublik per 6-4 6-4, ma lo score in questo caso non rende giustizia a quanto l’italiano abbia comandato la partita. Più realistico – e impressionante – quest’altro dato dal match viennese: Jannik nei 76 minuti del match ha ceduto solo 5 punti nei suoi game (due con la prima palla, tre con la seconda!), un dato sbalorditivo che indica quanto il n.2 del mondo sia stato continuo e consistente nei suoi turni, ma anche in tutto l’incontro. Solo il servizio e fiammate di qualità hanno consentito al kazako di non esser travolto, salvando molte palle break e giocando una partita più che buona, ma assolutamente non sufficiente ad impensierire la “furia” di Sinner, davvero formidabile quando si gioca in condizioni indoor. L’azzurro disputato una partita magnifica, condotta con potenza, aggressività e senza la minima pausa o sbavatura, totalmente focalizzato nel gioco per non correre alcun rischio. E infatti non mai andato minimamente in difficoltà, anche se l’avversario c’ha provato tirando fuori dal cilindro tutti i suoi trucchi.
    Jannik era più che consapevole che concedere qualcosa a Bublik può essere pericolosissimo, visto che strappargli un break è operazione molto complicata, ancor più sul veloce al coperto; per questo ha tenuto massima l’attenzione, servendo da Campione e rispondendo tanto per la qualità del servizio del rivale. L’azzurro ha messo tonnellate di pressione su Bublik e ha commesso solo 11 errori (con 21 vincenti), pochissimi per la potenza e profondità dei suoi colpi. Quando c’è stato da scambiare, Jannik è stato nettamente più forte. In semifinale c’è Alex De Minaur, contro il quale non ha perso mai in carriera. Forse se “Demon” ha visto la partita di Sinner sarà stato colto da un discreto sconforto…
    Un Sinner così centrato nei colpi, veloce, sicuro, in ritmo al servizio e aggressivo in ogni situazione di gioco, è un rebus quasi impossibile da risolvere. Certamente lo è per Bublik, che non ha la costanza in risposta per arginare la spinta dell’italiano. Proprio con la risposta invece Sinner ha messo enorme pressione al kazako, che infatti è stato costretto a rischiare tantissimo anche con la seconda palla e non ha trovato una delle sue migliori giornate. Super aggressivo Jannik anche per posizione: nessuna volontà di arretrare, ben piazzato vicino al campo per intimidire l’altro, “forza, tira un Ace se ci riesci…” sembrava dire lo sguardo serio, elettrico di Sinner. E proprio con risposte eccezionali, spesso anche in allungo, è riuscito a catturare la palla nelle corde e domarla alle sue voglie, con traiettorie clamorose per precisione e profondità. Proprio queste due sono state la chiave del successo di Jannik, colpi terribilmente precisi e profondi, tirati in ogni situazione di gioco. Attacco o difesa fa lo stesso, Sinner ha tiranneggiato, colpendo con grande potenza e alzando il ritmo ad un livello così alto che per Bublik non c’è stato niente da fare. E c’ha provato eccome il kazako nato in Russia, altrimenti lo score sarebbe stato ben più severo del 6-4 periodico finale.
    Davvero un gran bel Sinner, impeccabile alla battuta, fortissimo in risposta, prepotente col diritto. All’avvio ha concesso qualcosa col rovescio, poi ha centrato benissimo quel lato e non ha sbagliato più niente. Col diritto ha trovato una potenza devastante, confermando anche oggi la bontà dei lungo linea; ma è stato soprattutto dal centro del campo a fare il bello e cattivo tempo. Bublik è totalmente imprevedibile, quindi è più efficace stroncarlo dal centro che aprirgli troppo l’angolo; per questo appena ha tirato una bordata è venuto spesso avanti, buttare l’altro a rincorrere equivale a prendersi il punto. Jannik quasi perfetto, intenso, continuo. Un diamante duro e bellissimo.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Bublik chiede subito di tutto e di più al servizio e ai suoi colpi d’attacco, non ha alcuna intenzione di finire nello scambio e verticalizza subito. Un doppio fallo, e sul 30 pari la risposta di Sinner è robusta, l’accelerazione di rovescio non passa la rete. Palla break sul 30-40. Bravo Sasha a rientrare dopo esser stato sbattuto a destra, la sua qualità nell’accelerare la palla è eccezionale, cancella la chance. Poi esagera con una fiammata col diritto velocissima, troppo. PB #2. Ace, il primo del match. 1-0 Bublik, grazie al servizio. Dura meno di 1 minuto il primo turno di Sinner, fila via come il vento d’autunno. Il kazako nato in Russia è sotto pressione anche nel terzo game: inizia col doppio fallo poi la risposta di rovescio di Jannik è quasi sulla riga. 0-30. Altro doppio fallo… il terzo, è lo score segna 0-40. Bene Bublik sulle prime due, tra velocità e una palla corta, mentre sul 30-40 è Sinner sbagliare un rovescio di scambio cercando grande profondità. 5 punti di fila, e 5 palle break annullate per Sasha, e 2-1. Servizio e diritto dell’italiano sono impeccabili, vedi la “pallata” vincente sul 15-0 del quarto game, esecuzione balisticamente perfetta. Qualche errore invece col rovescio, lato dove Bublik regge di più nello scambio, infatti l’azzurro cerca di scambiare soprattutto diritto vs. diritto, dove appena può Sasha esce con la botta a chiudere, o la va o la spacca. Settimo game, palle nuove e… Bublik sbaglia con troppa foga un rovescio e poi un diritto. Sul 30 pari Sinner risponde e attacca, chiude di volo e si prende un’altra palla break (la sesta complessivamente). Non mette la 1a Sasha, si scambia e cerca la palla corta col diritto ma è poco fortunato, la traiettoria (ottima, Jannik era abbastanza lontano) muore sul nastro. BREAK Sinner, avanti 4-3. Serve con la precisione di un killer Jannik, con velocità piuttosto elevata, game a zero per il 5-3. Siamo con 3 prime su 4 in gioco, così è un bell’andare. Bublik trova un Ace bizzarro con il servizio da sotto, e chiude con un Ace “classico” il nono game, 5-4. Giusto il “fastidio” di una risposta molto profonda di Bublik, Sinner si aggiudica il set per 6-4 di prepotenza, massiccio. Quadrato. Ha perso DUE punti nei suoi game. Due.
    Bublik riparte alla battuta nel secondo parziale ed è subito smorzata, gli vale il punto. Al servizio riesce a tenere discretamente bene, il suo problema è la fase della risposta, dove non riesce a combinare niente nemmeno nel secondo game, altro turno a zero per Sinner (1-1), in totale controllo forte di una battuta in ritmo e un primo colpo successivo formidabile, definitivo o quasi. Il terzo game va ai vantaggi con un doppio di Sasha (il quarto del match). La sensazione è sempre che sia al limite, sul filo de rasoio… Per una volta Jannik sbaglia malamente un tentativo di palla corta su di un colpo uscito male dalle corde di Bublik, che poi chiude il game con la solita ottima battuta esterna (2-1). Sul 2 pari Sinner ingrana in risposta, ne indovina due con un misto di coordinazione e controllo stupefacenti, si apre lo spazio per il successivo affondo. Una prepotenza che lo porta 15-40, e il BREAK arriva subito: Bublik non trova un servizio definitivo grazie all’ottima risposta in allungo col diritto di Sinner, bravo quindi a prendere il centro del campo e imporre un pressing ad altissima velocità e profondità, con l’errore di Sasha, travolto. Sinner serve avanti 3-2. Jannik è una furia, arriva da tutte le parti, anche quando Bublik attacca, smorza, non c’è una sola fase di gioco dalla risposta che infastidisca il n.2 del mondo. Con un Ace Jannik consolida il vantaggio sul 4-2. Un pezzo di granito tanto è solido, inscalfibile. Eppure il kazako ci prova eccome, spinge a più non posso e lo fa anche con qualità, ma esagera perché ha la stringente necessità di far tutto prima di Sinner, sennò l’altro lo “stritola” se prende il controllo. Tennis Insight segna una performance complessiva di Jannik a 9.3, siamo a livelli top nella stagione. Solo con l’aiuto massimo della prima palla Bublik riesce a respirare. Ai vantaggi Sinner illumina tutta Vienna con una risposta di rovescio che non ha senso, impatto perfetto e palla che va sul lungo linea, quasi stretta, e Sasha ride, un sorriso beffardo. Però annulla la palla del doppio break con un Ace. Soffrendo e servendo bene, Bublik resta aggrappato sul 4-3. Arriva improvviso un diritto in rete di Jannik, classico gratuito, è il secondo (!) punto perso con la prima palla in gioco… Poco male, corre benissimo in avanti e la battuta è più che in ritmo. Il set scorre via senza altri sussulti, Jannik serve sul 5-4 ed è una macchina perfetta. Bublik si regala una grande risposta vincente, è il suo quinto punto vinto in ribattuta. Magra consolazione di una partita che finisce col terzo ace del game. Che Show! Grandissimo Sinner. Quasi impossibile giocare meglio di così. Avanti il prossimo…

    Jannik Sinner vs Alexander Bublik ATP Vienna Jannik Sinner [1]66 Alexander Bublik [8]44 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 ace5-4 → 6-4A. Bublik 15-0 30-0 ace 40-0 40-155-3 → 5-4J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-154-3 → 5-3A. Bublik 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace 40-40 A-404-2 → 4-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace3-2 → 4-2A. Bublik 0-15 15-15 15-30 15-402-2 → 3-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 ace 40-0 40-151-2 → 2-2A. Bublik 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 df A-40 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1A. Bublik 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-155-4 → 6-4A. Bublik 15-0 30-0 40-0 ace5-3 → 5-4J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-04-3 → 5-3A. Bublik 15-0 15-15 15-30 30-30 30-403-3 → 4-3J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3A. Bublik 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace 40-30 ace2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 30-151-2 → 2-2A. Bublik 0-15 df 0-30 0-40 df 15-40 30-40 40-40 A-401-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1A. Bublik 15-0 15-15 15-30 df 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 ace A-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Tommy Paul, un “furto” che rovina una splendida stagione

    Paul a US Open, ultimo torneo disputato

    È possibile che un furto possa rovinare una stagione favolosa e chiuderla mestamente? Sì, se ti chiami Tommy Paul, sei discretamente fragile fisicamente e hai bisogno di plantari speciali per correggere una postura delicata. Il 2025 dello sfortunato tennista statunitense si è chiuso con il forfait – scontato – al Masters 1000 di Parigi, ma i problemi di Paul durano da tempo e sono iniziati a Madrid quando dallo spogliatoio scomparvero i suoi preziosi plantari, necessari per i suoi piedi e proteggere i tendini da sollecitazioni eccessive. L’ha raccontato il suo coach Bred Stine a tennis.com: la sua brutta catena di infortuni si è scatenata quando Paul è stato costretto a utilizzare nuovi plantari dopo che i suoi erano “misteriosamente spariti” dallo spogliatoio al Mutua Madrid Open. Rubati o smarriti poco conta ormai: questi sostegni per i suoi piedi sono stati sostituiti ma qualcosa è cambiato, tanto che a Roland Garros ha sofferto di un infortunio addominale, fino al “crack” avvertito durante la sconfitta al secondo turno di Wimbledon, torneo al quale era arrivato con poca preparazione e già in condizioni precarie. Una disdetta il problema fisico che gli ha impedito di difendere il titolo sull’erba del Queen’s Club, conquistato nel 2024 (battendo in finale Musetti).
    Da qua è iniziato il calvario di Tommy: una risonanza magnetica ha confermato la lesione di un tendine, costringendo Paul a indossare un tutore per due settimane nel tentativo di recuperare in tempo per la tournée nordamericana sul cemento in agosto. In quel periodo, si è anche fidanzato con la compagna Paige Lorenze, prima di tornare ad allenarsi a Cincinnati. “Negli ultimi allenamenti le sensazioni erano piuttosto buone. Ho detto al mio coach: Penso che ci siamo, almeno per Cincy, così posso mettere qualche partita nelle gambe”, aveva dichiarato allora Paul.
    Purtroppo le cose invece non sono andate affatto bene per lui. Ha lottato, ma la sua condizione è stata precaria sia a Cincinnati (battuto al terzo turno da Mannarino) e a US Open, dove ha stretto i denti nel torneo più importante della sua stagione per superare Nuno Borges in una maratona di cinque set terminata all’1:46 del mattino, prima di arrendersi in un’altra battaglia al quinto set contro Alexander Bublik nel terzo turno sull’Arthur Ashe. Dopo quel torneo, l’americano ha deciso di pensare solo a rimettersi in sesto una volta per tutte, e quindi ha rinunciato alla convocazione per le qualificazioni di Coppa Davis e alla Laver Cup di settembre, e via via poi a tutti i tornei, sia quelli in Asia che gli indoor in Europa.
    Un 2025 assai promettente, che aveva visto Tommy Paul entrare per la prima volta in carriera nella top 10 a febbraio, si è trasformata in un incubo. Il piede sinistro non è a posto e così la sua stagione si è chiusa con un bilancio di 29 vittorie e 13 sconfitte, con i quarti di finale raggiunti all’Australian Open e al Roland Garros e la semifinale a Roma. Paul dovrebbe disputate una esibizione al Madison Square Garden a dicembre, la “Garden Cup”, insieme a Nick Kyrgios, Aryna Sabalenka e Naomi Osaka, ma vista la situazione chissà che non debba rinunciare anche a quest’evento. Fa davvero pensare che una banale sostituzione dei plantari possa aver scatenato tutto questo. Forse anche una bella dose di sfortuna per Tommy, come nell’altro “furto”, quella della sua preziosa automobile, subito la scorsa primavera dalla sua abitazione e che, con nera ironia, condivise sui social con l’estratto delle telecamere di sorveglianza (rimossa forzosamente per non aver pagato una rata…). Quando le cose girano male…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Derby spettacolo a Vienna: Sinner più forte, ma che bravo Cobolli! Jannik è nei quarti, c’è Bublik

    Jannik Sinner e Flavio Cobolli (foto Getty Images)

    Sinner di una durezza e classe superlativa, con giocate fuori da ogni logica e probabilità, ma un Cobolli così diverte e fa volare. BRAVI! Una città meravigliosa come Vienna è il proscenio perfetto, in prime-time serale, per un derby azzurro che ricorderemo a lungo per divertimento e qualità di gioco. Negli ottavi del 500 austriaco è Jannik a spuntarla per 6-2 7-6(4), ma Flavio esce dal campo sotto una vera e propria ovazione per la partita meravigliosa che ci ha e si è regalato, indubbiamente la sua miglior prestazione in carriera in condizioni indoor. C’è voluto un Jannik di altissimo profilo per venire a capo della grinta, energia, rincorse difensive e pallate di qualità di Flavio, bravissimo a confermare contro il fortissimo connazionale che razza di agonista e tennista sia diventato in questo 2025 per lui eccezionale. Sinner la vince con qualche errore di troppo (14 vincenti e 29 errori per tennistv), cercando con insistenza la variazione – smorzate e slice – e l’attacco, ma costretto anche da un Cobolli davvero fantastico nel difendersi e rimettere palle incredibili e far prendere al campione di Wimbledon un altro rischio ad alta adrenalina e poco fiato… Tanto che alla fine Sinner ha dovuto servire molto bene in passaggi importanti del secondo set, quando la partita si è fatta serrata tutto per merito del romano, bravissimo nel non abbattersi dopo un primo set nel quale Jannik è stato inavvicinabile nei suoi turni di battuta e ha risposto con una potenza e profondità clamorose. Il secondo parziale è stato davvero intenso, a tratti persino “cattivo” per la brutalità di molti scambi, di una intensità e durezza inimmaginabili. E qua, ovviamente, siamo nel territorio di Jannik, bravo a reggere sempre pur servendo per secondo e prendersi il successo con un tiebreak nel quale ha tirato un paio di zampate degne di una finale Slam. Nei quarti Sinner ritrova Bublik.
    È stata davvero una gran bella partita, soprattutto nel secondo set quando Cobolli si è scosso dopo esser stato travolto nel primo parziale. Jannik è partito forte, come si dice in gergo ha alzato il muro e Flavio ha stentato a trovare la chiave giusta per reggere la prepotenza del connazionale. Il romano è entrato deciso nel match ma il suo coefficiente di rischio era troppo elevato tanto che l’accelerazione senza compromessi appena possibile non funzionava, e in risposta il pusterese è stato micidiale. Sinner troppo bravo a fare tutto più intenso, più profondo, più potente di Cobolli, tanto che più volte Flavio si è rivolto al suo angolo a braccia aperte dopo aver fatto tutto al meglio e… aver perso comunque il punto. Nel secondo set Sinner è calato giusto un filo alla battuta mentre Cobolli è salito con la prima palla, e soprattutto ha centrato meglio la sua condotta, accettando di soffrire per reggere lo scambio e sputare sangue in difesa. Così facendo ha ridotto gli errori e ha provato a resistere maggiormente negli scambi nei turni di risposta, costringendo a far lavorare di più Jannik. Il 4 volte campione Slam ha forse esagerato in smorzate e attacchi in qualche passaggio e ricavando meno punti col servizio ha dovuto affidarsi di più alla intensità, pressione e cambio di ritmo andando al massimo della velocità. Discreta la selezione degli attacchi per Sinner, con qualche discesa a rete per niente facile visto che Cobolli ha difeso tanto e bene nel secondo set. Solo una palla break per Jannik nel secondo set, che ha sprecato con una risposta out, per il resto il romano ha tenuto bene e vinto diversi punti con accelerazioni davvero buone dopo aver costruito, non subito come nel primo set, quando gli errori sono stati troppi.

    Snap, Crackle & POP ⚡@janniksin with a crosscourt ripper!#ErsteBankOpen pic.twitter.com/WKZtepKHs3
    — Tennis TV (@TennisTV) October 23, 2025

    È stato un match intenso, duro, con tantissimi scambi da fiato corto e palla che correva impazzita. Cobolli ha raggiunto un livello davvero notevole, anche di resistenza mentale e fiducia, perché dopo il primo set – perso nettamente e facendo fatica – molti avrebbero non dico mollato ma affrontato il secondo parziale con la testa già sotto la doccia. Non Flavio, che stimolato dal suo angolo si è centrato di più, ha accettato di soffrire come un matto sulla progressione del fortissimo rivale, andando a prendersi punti belli e importanti. Un Cobolli davvero impressionante per tenacia ed energia, una sorta di “centrale nucleare” per la forza espressa in campo, di gamba e di colpi. È finito più di una volta per terra cercando la difesa estrema, quando Sinner ha prodotto la sua massima progressione. Ha perso Cobolli, la maggior classe, intensità e anticipo di Sinner sono state superiori, ma questa partita è la conferma di quanto il gioco del romano abbia raggiunto una complessità e prestazione che pochi, pochissimi possono superare. C’è voluto un gran bel Sinner per portarla a casa.
    Jannik si conferma imbattibile nei derby (17 su 17 a livello ATP), ha avuto altre buone risposte a livello di prestazione e anche di tenuta fisica perché la partita è stata molto tirata. Contro Bublik nei quarti sarà un match totalmente diverso, ma di sicuro la sua risposta così buona sarà un fattore importante, come l’aggressione col lungo linea. Questo è forse la “vera variazione” di Jannik dopo US Open, quanto e bene sia cercando il lungo linea, con quel rovescio magico che troppo poco ha usato in tempi recenti – seppur straordinariamente vincenti – e pure col diritto. Una soluzione che può dargli un concreto vantaggio contro tutti, vista la velocità, potenza e profondità delle traiettorie. Una bellezza.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Cobolli alza la prima palla del match e fin dai primi colpi è evidente la sua tattica: aggressività totale, non vuole finire sotto alla “morsa” di Sinner. Rischia tanto Flavio, il game va ai vantaggi e con una risposta splendida Jannik si prende una palla break. Cobolli serve bene, molto bene, con velocità costante sopra ai 200 km/h. Un bel rovescio in contro piede, dopo l’ennesima ottima prima palla, il romano muove lo score. Eccellente il primo turno di battuta di Sinner, impressiona la velocità e potenza nell’aggredire la palla dopo il servizio, con traiettorie nei pressi delle righe, 1 pari. Jannik cerca di bloccare lo scambio sulla diagonale di rovescio, dove gioca col pilota automatico, mentre col diritto sbaglia qualcosa vista l’enorme forza impressa alla palla con anticipo totale. Anche il terzo game va ai vantaggi, la sensazione è che il ritmo del pusterese si tosto da reggere per il romano. Infatti è ancora il servizio a portare punti decisivi a Cobolli, ma quando Sinner la prende in risposta… come è bravo a risalire il campo e prendersi tutto. Un diritto d’attacco di poco fuori costa a Flavio una palla break. Stavolta la prima palla non passa… ma è stranamente Jannik a colpire una risposta di rovescio con poche corde e la palla è out. La lotta è intensa, ma la pressione di Sinner ha la meglio: un diritto out costa a Cobolli una seconda PB nel game e stavolta Jannik la trasforma con un diritto cross potente e strettissimo, impossibile da rimettere nonostante la spaccata di Flavio. BREAK, 2-1 Sinner. Il romano ha di fronte un tennista più intenso di lui, che tira più forte, con più anticipo e sbaglia di meno… serve la giocata eccezionale per rompere lo scambio a suo favore, come il rovescio clamoroso che tira sul 40-15 del quarto game, anche Sinner applaude per la difficoltà dell’esecuzione. Però poi Flavio esagera sulla seconda palla, la risposta è out. 3-1 Sinner. Cobolli rischia, tira a tutta ma non sbaglia perché il “muro Sinner” non traballa affatto. 0-30, Flavio deve rincorrere ancora e guarda il suo angolo come dire “che faccio?”. Spettacolo sul 15-30, Cobolli indovina una smorzata super e la rincorsa pur ottima di Jannik non basta, bel punto per il romano, anche mentalmente dopo qualche errore di troppo. Sinner non si fa intimorire, entra come una treno sulla risposta, lungo linea calibrato col rovescio in salto, c’è una chance del doppio allungo. Jannik è una sentenza, risponde nei piedi di Flavio che svaria via col diritto, non ha fatto in tempo ad aprire. BREAK Sinner, 4-1. L’ex n.1 fa tutto proprio bene, troppo veloce, tanto che “Cobbo” si prende un altro big-point rimettendo una palla corta con uno sprint micidiale. Nella corsa e frenata laterale – perdente – Sinner addirittura rompe il laccio della scarpa. Momenti di spettacolo, fratture nella sinfonia possente dell’altoatesino. 5-1, addirittura con una doppia palla corta (generosissimo Cobolli, ma non basta). Merita solo applausi Flavio per come ci prova, regge la sostanza sferzante di Jannik e risale da 15-30, prendendosi un bel game con un diritto vincente ottimo, 5-2. Sinner chiude il set 6-2 al quarto set point. Coraggioso Cobolli, ma Sinner superiore.
    Il secondo parziale scatta col dominio assoluto del servizio, 15 punti a 0 per chi è alla battuta. Se lo prende Cobolli il primo punto in risposta, il serve and volley di Sinner sul 40-0 era un po’… “allegro”. Bravissimo Flavio a coprire tutto il campo e Jannik per una volta regala col diritto, coi i piedi in campo. Con un diritto eccezionale in corsa Cobolli si prende un gran bel punto che forza il quarto game ai vantaggi. Jannik attacca col diritto ed è bravo a toccare con grande controllo una volée bassa per niente banale. 2 pari. Encomiabile la difesa di Cobolli, davvero bravissimo, tanto che Jan fa il pugno al suo angolo dopo aver chiuso il game. Il romano tiene massimo il suo coefficiente di rischio, abbinato ad un’energia assoluta. Sul 30 pari Jannik prova la smorzata ma Flavio ci arriva e tira addosso al connazionale la classica pallata. Niente di male, è così va fatto. Il game va ai vantaggi perché la risposta di Sinner torna a ruggire, e… la temperatura sale. Arriva un errore grave di Cobolli, una pallaccia col diritto colpita troppo in salto e la palla gli esce di un buon mezzo metro. Palla break Sinner, ma stavolta la risposta di rovescio è lunga. Alla fine l’energia del romano è premiata, 3-2. Si scambia un po’ di più nei turni di Sinner, è un filo calata la sua percentuale di prime palle, e gli scambi sono mozzafiato, vedi quello che vale il game a Jannik, 4-5 corse micidiali e chiusura con un diritto cross maestoso che fa terminare il laziale a terra, stremato. Ma “Cobbo” non retrocede mai, mette su ogni palla possibile da spingere tutta l’energia che lo rende un tennista molto forte. 4-3 Cobolli, bravo a tenere un gran livello nel set. Improvvisamente Sinner va sotto nell’ottavo game. Prima giudica male un passante di Cobolli, quindi il tocco per la palla corta è errato. 0-30. Jannik si affida alla consistenza per risalire, abbinata a perfetta profondità. 4 pari. Gli scambi si fanno di una intensità mostruosa, e Sinner su questo piano è durissimo. Per questo Flavio si prende volutamente un time warning per rifiatare al massimo e poi scende subito a rete, punito, ma col servizio vince il nono game, 5-4. Scocca l’ora e mezza di gioco quando Sinner tira una risposta splendida in apertura dell’undicesimo game. Jannik dopo aver gesticolato con Cahill attua una scelta nuova nel match: retrocede a tutta sulla seconda e… Cobolli ci casca rischiando una palla corta dopo il servizio che non va. 0-30, attenzione. Sinner è famelico, aggredisce ancora la battuta del romano, si prende il centro di campo e mette tonnellate di pressione e intensità. 0-40, tre palle break cruciali. Sorride amaro JS sulla prima dopo aver preso il nastro su di un rovescio aggressivo. Bravo Cobolli sul 15-40, servizio e diritto al volo a chiudere; ottimo anche sulla terza Flavio, servizio e diritto vincente. 5 punti di fila, che grinte Flavio, 6-5. Il set si decide al tiebreak. Flavio scatta con l’Ace, poi Jannik va col martello tra diritto e smash. Bellissimo il terzo punto, che Livello!!! La palla corre a tutta e Jannik si prende il punto con una solida discesa a rete e tocco di volo mica facile. 2 punti a 1 Sinner. Micidiale. MICIDIALE il passante di diritto di Sinner, è partito da lontano Flavio, chiamato dall’ex n.1, e non ha trovato abbastanza profondità con l’approccio. Uff… esce di tre dita un risposta di JS che sarebbe stata vincente. 3-2. Bellissimo tiebreak. Con potenza e grinta Flavio si prende un punto in risposta forzando un diritto out di Jannik, si gira 3 punti pari. Mmmm, rimpianto per Cobolli con una risposta di diritto lunga, la seconda di Sinner era “giocabile”, avendo colpito da fermo. 4-3 JS. AHiA… Doppio fallo Cobolli, il primo del match, gli costa un dolorosissimo 5-3 Sinner. Il campione di Wimbledon va a servire sul 5-4. NON VALE! Incredibile il rovescio inside out vincente, dopo uno scambio durissimo, che porta Sinner a due Match Point (6-4). Chiude con una bordata di servizio al corpo Jannik, è il suo 17esimo successo in altrettanti derby a livello ATP. Per la quarta volta nei quarti a Vienna, e ottavo del 2025. Esce dal campo sconfitto Cobolli, ma sotto una vera ovazione del pubblico per la grande partita giocata. BRAVI! Siete un orgoglio.

    Jannik Sinner vs Flavio Cobolli ATP Vienna Jannik Sinner [1]67 Flavio Cobolli26 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 ace 1*-1 2-1* 3-1* 3*-2 3*-3 4-3* 5-3* df 5*-4 6*-46-6 → 7-6J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-155-6 → 6-6F. Cobolli 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 ace5-5 → 5-6J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-154-5 → 5-5F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-303-4 → 4-4F. Cobolli 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4J. Sinner 0-15 df 15-15 30-15 40-15 40-302-3 → 3-3F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-30 40-40 A-401-2 → 2-2F. Cobolli 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1F. Cobolli 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-405-2 → 6-2F. Cobolli 0-15 15-15 15-30 30-30 40-305-1 → 5-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-1 → 5-1F. Cobolli 0-15 0-30 15-30 30-30 30-403-1 → 4-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-1 → 3-1F. Cobolli 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A1-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 0-1
    Statistiche Tennis: Sinner vs Cobolli

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    Cobolli 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    313
    268

    Ace
    4
    4

    Doppi falli
    1
    1

    Prima di servizio
    42/65 (65%)
    52/79 (66%)

    Punti vinti sulla prima
    29/42 (69%)
    34/52 (65%)

    Punti vinti sulla seconda
    18/23 (78%)
    15/27 (56%)

    Palle break salvate
    0/0 (0%)
    6/8 (75%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    10

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    213km/h (132 mph)
    219km/h (136 mph)

    Velocità media prima
    201km/h (124 mph)
    193km/h (119 mph)

    Velocità media seconda
    165km/h (102 mph)
    158km/h (98 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    124
    53

    Punti vinti su prima di servizio
    18/52 (35%)
    13/42 (31%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    12/27 (44%)
    5/23 (22%)

    Palle break convertite
    2/8 (25%)
    0/0 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    0/0 (0%)
    0/0 (0%)

    Vincenti
    0
    0

    Errori non forzati
    0
    0

    Punti vinti al servizio
    47/65 (72%)
    49/79 (62%)

    Punti vinti in risposta
    30/79 (38%)
    18/65 (28%)

    Totale punti vinti
    77/144 (53%)
    67/144 (47%) LEGGI TUTTO