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    ATP Dubai: Sinner rimonta un set a Bublik e vince al terzo, bravo ad alzare il livello

    Jannik Sinner

    Che rimonta Jannik! Sinner parte male nel suo match d’esordio nell’ATP 500 di Dubai, opposto al kazako Alexander Bublik. Perde nettamente il primo set, troppi errori col diritto e poco incisivo al servizio. È bravissimo nell’alzare il livello dall’inizio del secondo set, prima col servizio – finalmente in ritmo – e quindi con la sua progressione da fondo campo. Domina il tiebreak del secondo set e va prendersi il successo nella stretta finale del terzo, mostrando non solo un tennis efficace ma anche grande grinta e concentrazione. 2-6 7-6 6-4 lo score a favore dell’azzurro, che al prossimo turno se la vedrà col vincente di Ebden – Bautista Agut.
    Dopo la partenza ad handicap Sinner è stato bravissimo e non tremare più, ha condotto la partita con sicurezza, spingendo tanto e sbagliando poco. Lo testimonia il fatto che nel secondo e terzo set Jannik ha concesso pochissimo al servizio e solo due palle break nel terzo, contro un avversario che risponde molto bene.
    La vittoria è molto importante per l’azzurro, soprattutto per il modo in cui l’ha ottenuta: in rimonta, capace di resettare tutto dopo un primo set davvero brutto, e contro un avversario ostico. Il match non era affatto facile, poiché Bublik è il classico “cavallo pazzo” di talento che in buona giornata può mettere in difficoltà chiunque, soprattutto se riesce a giocare con poca pressione. Esattamente in quest’aspetto è mancato oggi Sinner nel primo set: commettendo troppi errori all’avvio, ha messo il rivale nella condizione di giocare senza stress e produrre il suo tennis esplosivo, molto efficace nei colpi d’inizio gioco. Le carenze di Jannik hanno esaltato le qualità di Alexander, che, potendo giocare sugli errori dell’avversario, è filato via liscio, senza sbavature nel primo set, vinto con ampio margine. Bublik nella prima fase del match è stato bravo a giocare in modo ordinato: pochissime pennellate d’artista delle sue, tanto belle quanto pericolose, e tennis lineare, preciso, sostenuto dai colpi di inizio gioco, davvero efficaci. Bublik non soffriva la palla vivace con poco spin di Jannik, appoggiandosi molto bene e ricavando tante accelerazioni con poco sforzo. Per un “pigro” come lui, uno che non ama soffrire rincorrendo palle lavorare ma che cerca di ricavare velocità con il tempo d’impatto, è la condizione di gioco ideale per sprigionare la sua qualità di colpitore.
    Non era facile ribaltare un match del genere, quando sei tu ad aver messo l’avversario in vantaggio. Qua è venuta fuori la classe, “cattiveria agonistica” e focus di Sinner. È stato bravissimo ad iniziare il secondo set trovando finalmente la miglior prima di servizio. Tutto il suo tennis si è impannato di qualità: meno errori col diritto, piedi più vicino alla riga di fondo a spingere con impeto ma senza esagerare, prontissimo ad entrare in campo e chiudere. Non è mai riuscito ad essere davvero incisivo in risposta, ma a metà del secondo set ha intuito che l’unico modo per mettere dubbi al rivale e guastarne la tranquillità in spinta era lavorare di più la palla per cercare di “sporcare” lo scambio e togliere il miglior tempo d’impatto al rivale. La tattica ha stentato a funzionare, perché i suoi colpi più lavorati finivano troppo spesso corti, facile per Bublik fare un passo avanti ed via, a colpire in anticipo. Ma non ha mollato la presa Sinner, ha insistito e trovato via via un pressing più lungo ed efficace, alternando pallate a tutta a qualche scambio più lavorato. Una manovra che ha dato i suoi frutti nel tiebreak del secondo e quindi nel terzo set. Bublik ha perso sicurezza, ha iniziato a sbagliare esattamente quando Sinner è salito, segnale evidente di come sia stata proprio la sterzata dell’azzurro a cambiare le sorti del match. Davvero eccellente l’azzurro nel tiebreak del secondo, quando si è preso di forza tutti i punti, con potenza e grande attenzione. Altro aspetto da sottolineare è come Sinner sia stato capace di spingere a tutta anche nella fase finale del match, segnale di buona tenuta atletica.

    Bravo bravissimo Jannik, è una vittoria che gli regala fiducia e conferma tutte le grandi qualità dell’azzurro.

    Ecco la cronaca del match.

    Sul campo 3, si inizia alle 11.42 con l’azzurro alla battuta. Dai primissimi punti si intuisce immediatamente che match sarà: la palla corre, viaggia velocissima. Entrambi giocano un tennis di grande spinta, in progressione quello di Jannik, più estemporaneo ma assai pericoloso quello di Alexander, poiché può farti la giocata da qualsiasi posizione del campo, soprattutto con il servizio. Buona partenza di Sinner, il diritto sembra “centrato”, la prima entra. 1-0 avanti. Bublik alla battuta, cerca la botta al centro alla massima velocità ed accelera dritto per dritto. 1 pari, gli scambi sono molto rapidi, con il kazako che regge la spinta dell’azzurro, costringendolo a prendersi qualche rischio. Terzo game, arrivano alcuni errori di Jannik: prima un diritto di poco largo cercando un winner, quindi un doppio fallo sul 40-30 e poi un diritto sparacchiato lungo per troppa foga nel voler chiudere in avanzamento. È palla break per Bublik, la prima del match. Se la gioca bene il kazako: buona risposta di rovescio cross, Sinner manda in rete, sorpreso dalla profondità ed angolo del colpo del rivale. Break Bublik, avanti 2-1 e servizio, il match si fa in salita per Jannik, anche perché Alexander cancella il tentativo di assalto dell’azzurro grazie alla prima di servizio, nemmeno così veloce oggi ma assai precisa. Controlla molto bene la soluzione al centro da sinistra, andando a pizzicare l’angolo lasciato un filo scoperto da Sinner. Jannik continua a commettere troppi errori in spinta, nel quinto game anche col rovescio. Si va di nuovo ai vantaggi. Bublik è rapidissimo ad entrare in campo dopo una risposta solida d’incontro, inchioda l’azzurro nell’angolo sinistro e chiude col diritto nel campo aperto. Palla break Bublik, pericolosissima. Si salva Sinner comandando con i piedi sulla riga e venendo avanti. Un altro doppio fallo lo condanna alla seconda chance di break nel gioco, ma finalmente una buona prima lo aiuta. Due errori però lo condannano al doppio break nel set, Alexander veleggia sicuro 4-1 e servizio. Jannik al cambio di campo si toglie la scarpa sinistra, e attende l’arrivo del trainer. Non c’è trattamento, è un consulto rapido, ma l’azzurro torna in campo dando la sensazione di non essere così sicuro con gli appoggi, forse un fastidio non così importante. In un Amen Alexander vola 5-1, ad un passo dal chiudere il primo parziale. Il set si chiude 6-2, tutto fin troppo facile per Bublik.
    Secondo set, Jannik scatta col servizio. Trova un paio di prime finalmente vincenti, si incita guardando il suo angolo. 1-0 Sinner. Il nativo di Gatchina (Rus) non accena alcun calo, in scioltezza impatta 1 pari trovando bei rovesci, fluidi e precisi nello scambio. Il set avanza spedito sui turni di servizio, con l’azzurro finalmente incisivo con la prima. E quando la sua prima entra in ritmo, tutto il suo tennis decolla. Poco in risposta per entrambi, il servizio domina in questa fase. Bublik dà la sensazione di non volersi “sporcare” troppo in scambi complicati, se va sotto nello scambio cerca la pallata a chiudere, o la va o la spacca. Sinner avanti 4-3, senza break. Non cala l’intensità del kazako, che nei propri turni di battuta resta perfetto. 5 pari, sale la tensione ma la prima dell’azzurro continua a macinare, con ottime soluzioni al centro da sinistra. A 15 Jannik vince l’undicesimo gioco, avanti 6-5 e sicuro di potersela giocare al tiebreak. Ingiocabile Bublik, è tiebreak.
    Sinner inizia con lo schema servizio esterno e diritto in contro piede, vincente. 1-0 Sinner. Affossa malamente un rovescio in rete Alexander, 2-0 Sinner. Lungo scambio nel terzo punto, Jannik comanda, muove l’avversario e trova l’affondo vincente con un diritto lungo linea. Due mini-break, grazie a due seconde di Bublik. 3-0 e poi 4-0 Sinner. Jannik spinge, Bublik butta via un diritto senza quasi correre incontro alla palla. 5-0 Sinner. Con una improvvisa battuta dal basso il kazako trova il punto punto del tiebreak, si gira 5-1 per l’azzurro. Gran seconda (praticamente una prima…) e 2-5. Spettacolare rovescio cross, imprendibile, è 6-2 e 4 set point Sinner! Ok il primo, sbaglia Bublik per troppa spinta. 7-2 e secondo set per l’azzurro. Eccellente al tiebreak, ma tutto è partito dalla prima di battuta, finalmente in ritmo per tutto il set, con un livello di gioco molto salito per l’azzurro.
    Terzo set, stavolta è Bublik il primo a servire. Ha cancellato lo smacco del bruttissimo tiebreak e ripreso a servire benissimo, senza problemi si porta avanti 1-0. Anche la prima di Sinner continua a sostenere il suo tennis, come nel secondo parziale. Bublik prova a scappare a rete nel terzo game, ma Jannik trova un passante stretto che sfida le leggi della fisica, tanto è stretto e preciso. Molto più sciolto e sicuro l’azzurro, sbaglia di meno e mette pressione al rivale, che ora sbaglia di più cercando soluzioni estemporanee e non sempre vincenti. Il kazako è infastidito dalla precisione di Jannik col servizio, sparacchia delle risposte fuori tre metri e prova a venire a rete su degli “stracci”. Jannik ringrazia la follia del rivale e sale agilmente 2 pari. Nel quinto game Sinner trova sul 30 pari una risposta a tutta che pizzica la riga di fondo, e gli regala la prima palla break del set. Bublik trova una seconda veloce, Jannik è sorpreso e non controlla la risposta. Con un gran tocco in back, Alexander muove l’azzurro portandolo all’errore. C’è lotta nel game, uno dei pochi ai vantaggi nel match. Un’altra super risposta e poi diritto inside out vale a Sinner la seconda palla break. Bravissimo l’azzurro: risponde preciso, ribalta l’inerzia dello scambio e chiude da tre quarti campo spingendo nell’angolo scoperto. BREAK Sinner, 3-2 e servizio. L’inerzia del match ora è tutta sull’azzurro, salito in cattedra dal secondo set. Bublik ora è falloso col diritto, Jannik preciso e profondo. A zero consolida il vantaggio, con Bublik che non regge la pressione e regala in risposta. 4-2 Sinner, due turni di battuta per chiudere il match. Alexander ritrova la prima, resta in scia sotto 3-4. Il kazako prova ad inventarsi qualcosa per togliere ritmo a Jannik, incluse alcune palle “luna” o angoli estremi. Riesce nell’intento, portando l’azzurro a sbagliare un paio di diritti. 15-40 e due palle del contro break per Bublik. Basta la prima: Sinner gioca un diritto troppo frontale, andando il rotazione e spedendo ampiamente lungo. Break Bublik, 4 pari, tutto da rifare. Nel nono game Jannik si porta avanti 15-30, ma il passante in corsa (non impossibile) termina appena largo. Un doppio fallo manda Sinner a rispondere 30-40, palla break delicatissima. Che prima esterna, Bublik si salva con il suo colpo migliore (settimo Ace del terzo set). C’è grande lotta, anche per colpa del terzo doppio fallo nel gioco del kazako. C’è un’altra chance di break per Jannik. Prova una smorzata troppo difficile Alexander, la palla termina in corridoio. Genio e follia, stavolta ha prevalso la seconda. BREAK Sinner, avanti 5-4 va a servire per il match. 15-0, diritto molto profondo. Avanza sul secondo punto, 30-0. Lungo scambio, il primo a sbagliare è Bublik col rovescio, totalmente fermo coi piedi. 40-0 e tre match point Sinner! Largo un diritto di Bublik, Game Set Match Sinner! Dopo un set perso malamente, Sinner sale di livello e vince una grande partita, fondamentale nel suo percorso di crescita.
     
    Marco Mazzoni
    [16] Jannik Sinner vs Alexander Bublik

    ATP ATP Dubai

    Sinner J.
    2
    7
    6

    Bublik A.
    6
    6
    4

    Vincitore: Sinner J.

    Servizio
    Svolgimento
    Set 3

    Sinner J.

    15-0
    30-0
    40-0

    5-4 → 6-4

    Bublik A.

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    30-40
    A-40
    40-40
    A-40
    40-40
    40-A

    4-4 → 5-4

    Sinner J.

    0-15
    15-15
    15-30
    15-40

    4-3 → 4-4

    Bublik A.

    15-0
    30-0
    40-0

    4-2 → 4-3

    Sinner J.

    15-0
    30-0
    40-0

    3-2 → 4-2

    Bublik A.

    15-0
    30-0
    30-15
    30-30
    30-40
    40-40
    A-40
    40-40
    40-A

    2-2 → 3-2

    Sinner J.

    15-0
    30-0
    40-0

    1-2 → 2-2

    Bublik A.

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15
    40-30

    1-1 → 1-2

    Sinner J.

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15

    0-1 → 1-1

    Bublik A.

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15
    40-30

    0-0 → 0-1

    Servizio
    Svolgimento
    Set 2

    Tiebreak

    0-0*
    0*-0
    1-0*
    2-0*
    3*-0
    4*-0
    5-0*
    5-1*
    5*-2
    6*-2

    6-6 → 7-6

    Bublik A.

    15-0
    30-0
    40-0

    6-5 → 6-6

    Sinner J.

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15

    5-5 → 6-5

    Bublik A.

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15

    5-4 → 5-5

    Sinner J.

    15-0
    30-0
    40-0

    4-4 → 5-4

    Bublik A.

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15

    4-3 → 4-4

    Sinner J.

    15-0
    30-0
    40-0

    3-3 → 4-3

    Bublik A.

    15-0
    30-0
    40-0

    3-2 → 3-3

    Sinner J.

    15-0
    30-0
    40-0

    2-2 → 3-2

    Bublik A.

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15

    2-1 → 2-2

    Sinner J.

    1-1 → 2-1

    Bublik A.

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30

    1-0 → 1-1

    Sinner J.

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15

    0-0 → 1-0

    Servizio
    Svolgimento
    Set 1

    Bublik A.

    15-0
    30-0
    40-0

    2-5 → 2-6

    Sinner J.

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30

    1-5 → 2-5

    Bublik A.

    15-0
    30-0
    40-0

    1-4 → 1-5

    Sinner J.

    0-15
    15-15
    30-15
    30-30
    40-30
    40-40
    40-A
    40-40
    40-A
    40-40
    40-A

    1-3 → 1-4

    Bublik A.

    15-0
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30

    1-2 → 1-3

    Sinner J.

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30
    40-40
    40-A

    1-1 → 1-2

    Bublik A.

    15-0
    15-15
    30-15
    30-30
    40-30

    1-0 → 1-1

    Sinner J.

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15

    0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Florentino Perez (Presidente Real Madrid) vuole organizzare un Nadal – Federer al rinnovato Santiago Bernabeu

    La “Casa Blanca”, ossia il Real Madrid, è in attesa di tornare a giocare i propri incontri di calcio al rinnovato Santiago Bernabeu, stadio storico in città attualmente in fase di profonda ristrutturazione e rinnovamento. L’imponente arena sarà dotata un avveniristico sistema che permette di “spostare” letteralmente il prato di gioco, all’interno di una sorta […] LEGGI TUTTO

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    Zverev: “Il ranking attuale è un disastro”

    Sasha Zverev tuona contro l’attuale (complicato) sistema di calcolo della classifica ATP, che continuando a tenere conto di tornei assai datati pre-pandemia finisce per alternare il ranking rispetto ai risultati più recenti, e quindi ai valori del campo. Il tedesco è tornato in Messico dopo il bagno di folla dell’esibizione di fine 2019 con Federer, […] LEGGI TUTTO

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    Muguruza: “Sono nel miglior momento della mia carriera”

    Muguruza alza il trofeo di Dubai

    Garbine Muguruza era davvero raggiante dopo aver vinto il titolo al WTA 1000 Dubai, sconfiggendo in finale la ceca Barbora Krejcikova e tornando così ad alzare un trofeo dopo quasi due anni.
    “Sono felice ma davvero molto stanca – ha dichiarato alla stampa dopo il successo – ho dovuto mettere tutto in campo, sia fisicamente che mentalmente. Ho giocato dieci partite di fila, era necessario tenere duro sino alla fine, convincendomi che questa sarebbe stata l’ultima partita, da vincere. Grazie all’aspetto mentale sono riuscita a cogliere questa importante vittoria“.
    La finale non è stata una passeggiata: “È stata una partita molto difficile, di fronte avevo una giocatrice a me sconosciuta, con la quale non ho mai giocato prima e nemmeno mi ero mai allenata. Sono una di quelle che pensano che conoscere l’avversaria di una finale sia importante, quindi quando ti trovi davanti un’avversaria per la prima volta rende tutto un po’ più difficile. Krejcikova gioca molto bene a tennis, ha davvero talento e gioca molto bene da fondo campo. Sono rimasta sorpresa da come ha giocato bene nel primo set, è un talento”.

    “Se è il momento migliore della mia carriera? Oserei dire di sì, perché come tennista mi sento più completa rispetto agli anni precedenti. Non sono sicura di esser più forte dal punto di vista puramente tennistico, ma più completa assolutamente sì. Vincere un torneo significa molto per me, vuol dire che sono riuscita a vincere tante partite consecutivamente e questo ti dà fiducia per i prossimi tornei. A nessuno piace perdere in finale… e io ne ho perse, ma ho imparato da quelle sconfitte. Sapevo che fossi riuscita a mantenere questo livello di gioco, prima o poi un grande trofeo sarebbe arrivato”.
    Garbine guarda avanti, con ambizione. “Non sono una di quelle che pensa di poter essere la favorita in ogni torneo che gioco, ho sempre creduto in me stessa e sapevo di poter essere in corsa per il titolo con questo livello di gioco. L’attenzione dei media viene e va, non mi interessa più di tanto. Se continuo a stare così bene e porterò in campo questo tennis, penso di potermela giocare in ogni torneo“.
    Una giusta consapevolezza per la spagnola, cresciuta molto da quando è seguita da Conchita Martinez soprattutto sul piano personale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Del Potro ci crede: “Il 2021 sarà il mio anno, non sarà un infortunio a decidere la fine della mia carriera”

    Juan Martin Del Potro con Gabriela Sabatini

    Juan Martin Del Potro non smette di credere nella possibilità di tornare a giocare ed essere competitivo. La sua carriera è una costellazione di infortuni, uno più grave dell’altro. Eppure è tornato, mille volte, e nelle brevi parentesi di salute è riuscito ad ottenere grandi risultati; come nel 2018, quando potendo giocare una stagione praticamente senza intoppi riuscì a vincere un 1000 ad Indian Wells e raggiungere la finale a US Open, toccando il n.3 del ranking ATP.
    Fermo da tempo per l’ennesima operazione al ginocchio, è apparso in Argentina in occasione dei premi Konex, insieme ad una sempre affascinante Gabriela Sabatini. DelPo ha rilasciato poche dichiarazioni, ricche di speranza e voglia di tornare in campo già nel 2021. “Il ginocchio? Continua a darmi un sacco di problemi, ma sento che non è ancora il momento di chiudere la mia storia, penso di avere qualcos’altro da dare. Voglio ritirarmi quando sarò io a decidelo, e lo farò in campo, non così. Il recupero mi sta costando molto, ho provato tutti i tipi di trattamenti ed emotivamente non è facile. Odio guardare le partite in televisione, voglio essere in campo. Sento ancora quel fuoco dentro di me che mi spinge a trovare nuove soluzioni e per competere di nuovo”.

    “Questo deve essere il mio anno – continua il gigante di Tandil – voglio continuare a combattere perché poter giocare alle Olimpiadi per me è fondamentale. Quell’appuntamento è la mia grande speranza, ho in testa il pensiero fisso che voglio parteciparvi, e continuerò a provarci fino alla fine. Giocare di nuovo sarebbe un grande premio, sento che questo lottare con tutte le mie forze per tornare non può non portare a nulla. Voglio di nuovo essere un giocatore di tennis, lo voglio per me stesso ma anche per mia sorella e mia madre”.
    Anche Juan Martín Del Potro ha salutato il rientro di Federer, ieri a Doha: “È sempre un piacere rivederlo, il suo esempio mi ispira per la mia lotta”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Bentornato, Roger (di Marco Mazzoni)

    Roger Federer, tornato in campo dopo 405 giorni

    Roger Federer ieri è tornato in campo a Doha in un match ufficiale dopo 405 giorni, con una vittoria molto sofferta contro il britannico Evans. Non gli si poteva chiedere niente di più di sprazzi del suo tennis elegante ed offensivo, in mezzo a pause ed incertezze. Soprattutto all’avvio lo svizzero correva con circospezione, sprintava molto attento agli appoggi, cercando una trazione moderata e frenate composte, per saggiare la stabilità del suo ginocchio. Via via si è sciolto, mostrando una mobilità interessante ed una discreta velocità nei recuperi. Agli occhi di molti sono balzate “le stecche”, soprattutto in risposta e quando ha cercato di spingere allontanandosi dalla palla. Un classico errore quando ti manca il ritmo partita, il feeling con lo scambio ad alta velocità che non ti permette di trovare l’esatta distanza dalla palla per l’impatto, insieme alla miglior reattività. Ma è stato assai incoraggiante vederlo incedere con discreta forza ed equilibrio, trovando molti rovesci vincenti impattati con un timing e forza notevole. Questo è stato l’aspetto tecnico più interessante. Ritrovare Federer così sicuro e “centrato” col colpo meno forte è il segnale di come abbia lavorato nella lunga fase di riabilitazione e che la sua mobilità è tornata molto buona, perché per eseguire quel tipo di esecuzione (spesso in corsa o non da fermo) è necessaria sicurezza, forza e stabilità. Un segnale simile al suo (clamoroso) rientro nel 2017, quando si presentò gli Australian Open con un rovescio tutto nuovo per il timing di impatto più avanzato, con la spalla più bassa ed uno swing cortissimo e aggressivo dentro la palla, a trovare accelerazioni fulminanti. Staremo a vedere nei prossimi incontri se questi segnali saranno confermati, è davvero troppo presto per valutazioni più profonde. Dopo un solo match, dopo oltre un anno d’assenza, sarebbe insensato spingersi oltre in analisi che sarebbero pure congetture.

    Valutare il tennis di Roger non è affatto l’aspetto più importante della cover story della settimana. Ci sarà tempo per farlo. La foto più bella di ieri è stato il suo sorriso. All’ingresso in campo, durante il match dopo alcuni dei suoi colpi straordinari e pure dopo una manciata d’erroracci; a fine partita, quando con semplicità ha dichiarato: “Questa è una piccolissima cosa rispetto a quello che tutti noi stiamo affrontando dall’anno scorso, ma per me è stato un sollievo tornare a giocare dopo tanto tempo e spero sia stato un momento di divertimento e gioia per tutti voi”. Parole pronunciate col sorriso, col cuore di una persona che ama con tutto se stesso quello sport che gli ha regalato una vita meravigliosa, e regalato a chi ama il nostro sport infiniti momenti di piacere tennistico.
    Attenzione, in questa pagina di vita sportiva scritta ieri non c’entra niente il tifo, l’amare o meno il personaggio Federer. Qua si parla di emozioni, e di tennis. Si può amare o meno Roger, è una pura inclinazione personale, ed è giusto così. Ma è giusto anche sottolineare come il ritorno in campo di Federer sia una bellissima notizia per lo sport, ed il suo sport in particolare. Non era affatto scontato che un quasi quarantenne che ha vinto tutto avesse la voglia e la determinazione per recuperare da una doppia operazione e provarci ancora. Cercando di vincere, ovvio, ma soprattutto per ritrovare l’emozione pura di giocare, di impattare quella palla che scappa via e piegare la sua traiettoria al proprio pensiero, alla propria fantasia.
    Il ritorno di Federer è visto da alcuni come un’opportunità commerciale. Niente di più sbagliato. Chiunque lo conosce ed ha la straordinaria possibilità di frequentarlo, racconta il suo amore viscerale per il gioco, per l’allenamento, per la sensazione di stare in campo e divertirsi colpendo la palla, trovando giocate, provando schermi, inventando tennis, che sia nel giardino di casa contro quel grosso muro verde o sul Centre Court di Wimbledon. Roger a 40 anni ci prova ancora perché ama il tennis, ama sentire la racchetta che fende l’aria e trova la palla, si nutre della purezza del gioco.
    Questa è l’eredità più importante dello svizzero, assai più importante dei 20 Slam, dei mille record, delle vittorie. Roger incarna la passione per il tennis ed un stile di gioco che va oltre al suo personaggio e alla sua epoca, diventando anello di congiunzione tra passato, presente e futuro del gioco stesso. Lo si può amare o odiare, ma è innegabile che sia un patrimonio del nostro sport, e il solo fatto che si sia rimesso in gioco e riesca ancora a regalare emozioni e bel tennis a milioni di appassionati nel mondo è un regalo a chiunque ami davvero il nostro sport.
    Tutto il mondo della racchetta si è unito nel salutarne il rientro, da Rod Laver (vedi il tweet) ai tantissimi colleghi che ieri non si sono persi il suo match sugli spalti a Doha. A chi ama veramente il tennis andando oltre il “tifo” personale, non importa più tanto che d’ora in avanti Federer vinca o perda; importa il piacere di vederlo di nuovo giocare quel suo tennis così divertente e diverso. Bentornato, Roger.

    Marco Mazzoni

    Great to see you back on court @rogerfederer. 🚀 https://t.co/G7YFQgz9Il
    — Rod Laver (@rodlaver) March 10, 2021 LEGGI TUTTO

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    Wilander: “Nadal ama la competizione, Federer il gioco”

    Mats Wilander ai microfoni di Eurosport

    Il sette volte campione Slam Mats Wilander, oggi opinionista di Eurosport, ha detto la sua sul ritorno in campo di Roger Federer. Sulle colonne del quotidiano francese L’Equipe ha parlato delle prospettive del rientro dello svizzero e anche fatto un piccolo paragone tra le due icone del tennis dei nostri giorni, Rafa e Roger. Ecco le parole dello svedese.
    “Il fatto che Federer abbia deciso di tornare in campo a quasi 40 anni dimostra l’incredibile passione che lo spinge a continuare. Dopo un’infortunio del genere alla sua età, in pochi avrebbero deciso di continuare. Non ho mai visto nessuno che ami il tennis tanto quanto Roger Federer. C’è una differenza sostanziale tra lui e Rafa: Nadal ama la competizione, ma Federer ama il gioco in se stesso. Questo ritorno mostra che Roger ha coraggio, nonostante la sua storia non ha paura di rimettersi in gioco, ripartire rischiando di perdere 6-1 6-1 contro un giocatore mediocre e rischiare di “danneggiare la sua immagine”; molti campioni penserebbero questo, mentre Federer pensa solo a risolvere i suoi problemi e giocare, proprio perché ama il tennis”.

    Wilander si sofferma sul primo rientro, quello fortunatissimo del 2017 dopo il primo lungo stop nel 2016. Un rientro che lo portò a vincere due Slam, Masters 1000, tornare all’inizio del 2018 n.1 in classifica e sconfiggere in molte occasioni proprio il rivale di sempre Nadal. In quell’occasione Federer – insieme a Ljubicic – si inventò un tennis molto più rapido, offensivo da fondo campo, sostenuto da un rovescio mai così pronto ad impattare con grande anticipo e così annullare quel gap che l’aveva penalizzato in varie occasioni contro i rivali più forti.
    Che anche stavolta, nella lunga pausa, abbia studiato delle novità? Ecco il parere di Mats: “Al suo primo rientro, nel 2017, aveva reinventato il suo modo di giocare, fu una grande sorpresa. Aveva deciso di rimanere sulla linea di fondo, il che significava giocare meno dritti (per mancanza di tempo per aggirare il rovescio) e colpire più rovesci, senza colpirli con molto taglio, ma in spinta. È stata una novità straordinaria visto che l’ha portato a dominare anche con il rovescio a una mano. C’era una strategia chiara: abbreviare la durata degli scambi, reggere a sinistra e conquistare la rete per mettere in difficoltà l’avversario. Tuttavia non so se questa volta abbia inventato ancora un nuovo concetto, ma suppongo che segua la stessa logica. Per il suo ritorno, la questione principale ruoterà attorno alla sua velocità negli spostamenti. Avrà le gambe per difendersi ed anticipare i colpi come in passato?”
    Un’ottima domanda. Infatti per giocare un tennis così rapido ed offensivo come quello straordinario prodotto nel 2017, è necessario possedere una velocità di gambe importante, per arrivare sulla palla in anticipo e “domare”anche le rotazioni più aggressive. Vedremo il responso del campo, la sensazione è che stavolta – e non solo per l’età – il rientro sarà molto graduale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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