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    La Legge di Sinner! Jannik vince l’ATP 500 Pechino, troppo solido e potente per il talento di Tien

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Una finale è sempre una partita da vincere e il modo migliore per vincerla è affidarsi ai pezzi forti del proprio repertorio: risposta, potenza, intensità, pressione e anche un servizio in grande spolvero nei momenti decisivi. È la differenza del campione, mentalmente fortissimo, quello che chiede il massimo al colpo più decisivo del gioco quando ne ha bisogno e riesce a performare su tutta la linea facendo sentire al “novellino” chi comanda le operazioni, senza titubanze, senza macchia. Campione vero è Jannik Sinner, bravo a giocare un tennis razionale, solido, potente e tatticamente ineccepibile nella finale dell’ATP 500 di Pechino e battere la sorpresa del torneo Learner Tien con un eloquente 6-2 6-2 in 72 minuti di partita, dominata dal primo all’ultimo punto dal n.2 del mondo. Il teenager californiano, guidato da qualche mese da Michael Chang, è tennista di raro talento, bravissimo a governare gli angoli e coprire il campo con anticipo e visione geometrica, ma poco ha potuto sulla prepotenza in spinta dell’azzurro, che ha servito bene e ha brillato in risposta, andando a prendersi spazio e tempo per comandare. Netta la differenza di potenza e intensità tra i due giocatori nello scambio, con l’italiano superiore in ogni situazione di gioco, in particolare servizio e risposta, dove ha scavato il solco con l’avversario e si preso un vantaggio capitalizzato con lucidità e visione. È il 21esimo titolo in carriera per l’italiano e terzo dell’anno, dopo Australian Open e Wimbledon.
    Sinner è esattamente il tipo di tennista che Tien soffre perché il pusterese ha nella borsa tutti i trucchi andare sopra a quelli dall’americano e così depotenziarne le armi, dai colpi d’inizio di gioco a una copertura del campo eccellente, sostenuta da fondamentali di maggior potenza e grande profondità. Jannik, da campione, ha iniziato la finale come i campioni fanno: si spinge subito a tutta, per mettere immediatamente in chiaro i rapporti di forza e allo stesso tempo far sentire al giovane avversario chi comanda. Break immediato per Sinner, e da lì in avanti è stata una sinfonia di potenza e qualità, con un diritto in grandissimo spolvero e anche il lungo linea, già terribilmente efficace in semifinale e confermato anche oggi come soluzione eccellente per prendersi un vantaggio. Jannik ha chiuso l’incontro con 24 vincenti a fronte di 16 errori (11-18 per Tien), e servendo due prime palle in campo su tre, col il 77% di resa, oltre a un ottimo 56% con la seconda, e annullando senza tremare le due palle break concesse. Ma i numeri non riescono a spiegare il metro della differenza tra i due giocatori ammirata nella finale di Pechino.
    C’è stata una differenza sostanziale tra Jannik e Learner, di potenza e intensità, un gap che le geometrie sapienti dell’americano non sono riuscite a colmare se non in rare occasioni. Probabilmente nelle gambe di Tien c’era ancora la fatica della durissima semifinale vinta contro Medvedev e di un intero torneo per lui meraviglioso ma impegnativo; solo arrivando costantemente in anticipo il suo tennis può performare al massimo e oggi c’è riuscito raramente perché la combinazione di potenza e profondità dei colpi di Sinner è stata difficile da contenere. La sensazione è che Tien abbia capito ben presto che oggi c’era poco da fare, ma ottima è stata la sua attitudine in campo. Learner è – Nomen omen – colui che impara… In tutta la partita non si è fatto prendere dallo scoramento di un match in cui è andato subito sotto e mai si è avuta la sensazione che potesse ribaltare; al contrario ha approfittato dell’occasione di confrontarsi contro colui che è stato n.1 per 65 settimane di fila per studiare il suo tennis, provare soluzioni a velocità e ritmo sconosciute e vivere situazioni di gioco per capire fino a dove potesse spingersi. Ha selezionato colpi non banali, provando a restare nella partita cambiando angoli, arrotando di più i colpi e quindi lasciando partire improvvise accelerazioni lungo linea col diritto, che in alcune fasi hanno sorpreso l’italiano. Bravo anche a buttarsi avanti e sfidare il passante di rovescio di Jannik. C’ha provato e nonostante lo score finale sia per lui severo, Tien non è affatto dispiaciuto. Con la poca potenza dei suoi colpi, farà sempre fatica, tantissima fatica contro un “muro” come Sinner, ma Learner è davvero un bell’acquisto per il tennis dei grandi, ha un gioco interessante e in campo sta benissimo.
    Nel corso del match è anche calato al servizio Tien e così gioco facile ha avuto Sinner nell’entrare come una F1 in risposta e scappare via troppo veloce, troppo intenso. Jannik ha cercato poco o niente le “variazioni” di cui ha parlato dopo US Open. Una finale, come scritto nell’attacco, è da vincere più che giocare e quindi si va di conserva, di certezze. Bene ha fatto Sinner, rischiando poco in un tennis di pressione con discreto margine, rare le occasioni in cui ha perso ritmo o la misura dei colpi, mai una scelta sbagliata. Quando Tien è riuscito a comandare, Sinner ha tenuto con classe e spesso ha ribaltato la situazione a suo favore calibrando la difesa e preparando l’attacco. Una buona partita che chiude un torneo ben disputato, non sempre giocando al massimo ma nemmeno si può pretendere che dia il 100% in ogni punto.
    Una vittoria importante che gli porta 500 punti. Ha rosicchiato qualcosa ad Alcaraz e tiene viva la possibilità di chiudere l’anno da n.1. Sarà difficilissimo, forse quasi impossibile col fardello dei tre mesi out (con 4 M1000 persi…), ma sicuramente Jannik ci proverà, a partire dalla difesa del titolo dell’anno scorso a Shanghai.
    Marco Mazzoni

    La Cronaca
    La finale dell’ATP 500 di Pechino inizia con un doppio fallo di Tien. Quindi si scambia e l’intensità e potenza di Sinner “sfondano” la resistenza dell’americano. 0-30. Troppo corto nel palleggio Learner, la sua palla rimbalza appena al di là della riga del servizio ed è comodo per Jannik scatenare il suo ritmo e potenza. Con due diritti vincenti dal centro, lo score è 0-40, tre palle break immediate per l’italiano. Sinner sfrutta la terza, con un altro scambio condotto con potenza e margine, Tien non regge sbagliando un diritto dopo una quindicina di colpi. BREAK che manda subito al comando l’azzurro. È partito davvero forte Jan, arriva il primo Ace da sinistra, nell’angolino esterno a 209 km/h, e quando scatena il diritto in progressione è in grande difficolta Tien a reggere. Non va invece la prima palla corta (sul 40-15), ma stuzzicare Learner sulla rapidità non è scelta efficace… 2-0 Sinner. Tien trova il primo gran vincente del match, uno splendido diritto lungo linea in corsa talmente preciso che muore all’incrocio delle righe. Sente però la pressione della risposta di Sinner, tanto da commettere un altro doppio fallo. È necessario per lui chiedere il massimo della velocità ai suoi colpi perché di pura geometria non riesce a crearsi spazi, vista la velocità e potenza di Sinner. Grazie ad un paio di errori di Jannik, Tien muove lo score (2-1). Sinner dispone agevolmente del suo secondo turno di turno di battuta, 3-1, e quindi continua a martellare in risposta con la risposta, un colpo che gli dà un’enorme vantaggio sul campo e manda in crisi la battuta del teenager americano. Tien infatti commette un altro doppio sul 15-30, è evidentemente bloccato con la seconda di servizio e… finisce per giocare una prima palla troppo sicura sul 15-40, va a nozze Sinner con una risposta potente e via a avanti a prendersi il punto del doppio BREAK. 4-1 Jannik, saldamente al comando dopo 18 minuti dominati in lungo e in largo. Forte del doppio vantaggio, Sinner si distrae un attimo e Tien riesce ad entrare nella palla dell’italiano. Brutto l’errore di rovescio (scarico di gamba) che porta il sesto game ai vantaggi. Rimedia con un Ace al T a 210 km/h, quando ha bisogno di punto, ecco che chiede alla battuta e il colpo risponde “presente”. Ha bisogno di un altro Ace e quindi un servizio all’angolo per chiudere il game più scomodo della partita, per il 5-1. Tien trova più velocità al servizio e soprattutto è deciso nell’entrare nel campo, attaccare per non essere “stritolato” dalla pressione dell’azzurro, il rischio paga e vince un altro game, 5-2. Sinner va a servire per il set e il game fila via liscio, spinta potente e con margine con diritto e rovescio, l’americano non regge questa pressione, potenza e intensità. 40-0 e Tre Set Point. Doppio fallo sul primo, seconda palla un po’ troppo vivace; Ace da destra sul secondo, il quinto del match. 6-2, 34 minuti di assoluto controllo. Superiore in tutto Jannik, e un buon 60% di prime palle in campo a sostenere una spinta poderosa, troppo per Tien.
    Tien parte al servizio nel secondo set e trova un bel game, aggressivo e solido. Sinner invece inizia il suo primo turno con un nastro che gli porta via un diritto d’attacco, quindi si fa sorprendere da un bel diritto lungo linea di Learner, 15-30. Dopo un bel rovescio cross, ne spedisce malamente in rete uno scambio, forse un calo di attenzione con Tien invece più aggressivo, a tutto braccio. 30-40, c’è una palla break per l’americano. Non perdona Jan, servizio potente a T e diritto da metà campo che è quasi uno smash. Segue un’altra prima palla potente e quindi l’Ace da sinistra sul vantaggio. Quando ha bisogno, il servizio c’è e l’altro non la tocca nemmeno. 1 pari. La rimonta nel game ha ri-attivato Sinner: due risposte una meglio dell’altra, Tien va fuori posizione e sbaglia, 0-30. Bravo Learner a vincere un bel braccio di ferro, raro punto ottenuto sul territorio del rivale, la spinta in progressione. Davvero ottimo il momento di Tien, ne vince altri tre di punti per niente banali, attaccando col contro piede, poi un angolo strettissimo e quindi una smorzata ottima, soluzioni che mettono in vetrina la sua manualità da campione. Applausi (2-1). Nessun problema per Sinner al servizio, ben due Ace e via, 2 pari. Il quinto game inizia con uno scambio di ritmo micidiale, la palla corre come impazzita ed è magnifica l’accelerazione lungo linea di rovescio di Sinner che lascia immobile Tien, esecuzione suprema. Il californiano si sente – giustamente – sotto pressione e commette un doppio fallo, gli costa il 15-30. Sinner sale in cattedra: risposta profondissima, gli apre il campo e si prende il punto con una bordata di diritto lungo linea che muore quasi sulla riga. Tien è bloccato, teme la risposta dell’italiano e il secondo doppio fallo del game gli costa il BREAK che manda avanti Jannik 3-2 e servizio. Al cambio di campo lo sguardo dell’americano è tutto un programma, è allibito dalla prepotenza dell’italiano, troppo bravo a prendersi il vantaggio proprio nel momento migliore del rivale. Tien è bravo a non cedere, anzi, rilancia. Sinner sbaglia un paio di colpi, brutto un diritto per lui banale sul 40-30, e ai vantaggi concede una chance del contro break. Sotto pressione, l’italiano si affida alle certezza: prima palla sicura in campo, diritto potente nell’angolo e smash comodo. Col decimo Ace si prende il vantaggio e chiude un game non facile con un’altra battuta al centro, al corpo, la risposta di Tien vola via. 4-2 Sinner. Learner è decisamente sotto, ma è bravo ad approfittare della partita, dell’occasione di confrontarsi contro un campione come Sinner, per provare schemi offensivi e colpi, nonostante la difficoltà del reggere la risposta dell’italiano. Ci prova, attacca, apre l’angolo, fa tutto quel che può al suo meglio, ma Sinner fa tutto ancora meglio, con maggior potenza e intensità. Un doppio fallo porta il game sul 30 pari, e Sinner tira un passante di rovescio lungo linea perfetto. Chance del doppio break. Tien non mette la prima palla e Jannik, comanda il palleggio con traiettorie profondissime, sposta tutto a destra Tien che alla fine sbaglia col rovescio. BREAK, che intensità l’italiano, serve per il titolo sul 5-2. Servizio, diritto, pressione dal centro, Jannik si porta agilmente 40-0 a Tre Championships Point. Bravo Tien ad aprire l’angolo a tutta sul primo, e pure sul secondo, diritto vincente su di una palla più corta dell’italiano, rarità nella partita. Con una seconda di servizio carica a mille di spin, Sinner sbaraglia la risposta di Learner. Finisce qua, bella partita dominata da Jannik dal primo all’ultimo punto. Ma davvero bravo anche Tien, è un tennista di talento in grandissima ascesa. Torna a vincere un torneo Jannik da Wimbledon, l’autunno “caldo” di Jannik è appena iniziato. E gli ultimi due anni ci hanno insegnato quanto JS sia performante in questa fase di stagione.

    Jannik Sinner vs Learner Tien ATP Beijing Jannik Sinner [1]66 Learner Tien22 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-305-2 → 6-2L. Tien 15-0 15-15 30-15 30-30 df 30-404-2 → 5-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 40-A 40-40 A-40 ace3-2 → 4-2L. Tien 0-15 15-15 15-30 df 15-40 df2-2 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-0 ace1-2 → 2-2L. Tien 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 ace0-1 → 1-1L. Tien 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 ace5-2 → 6-2L. Tien 0-15 15-15 15-30 30-30 40-305-1 → 5-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace 40-40 A-404-1 → 5-1L. Tien 0-15 15-15 15-30 15-40 df3-1 → 4-1J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-02-1 → 3-1L. Tien 15-0 15-15 df 30-15 40-152-0 → 2-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-301-0 → 2-0L. Tien 0-15 df 0-30 0-40 15-40 30-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    La durezza di Sinner! Jannik sconfigge De Minaur in un match molto intenso, è in finale all’ATP 500 Pechino

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Resistere nelle difficoltà superando un momento di appannamento fisico, e ripartire ancor più forte nel terzo set tramortendo un avversario arrivato al massimo picco di prestazione, andando a “punirlo” proprio quando sentiva di aver il controllo del match, è un segnale inequivocabile di classe, di durezza agonistica e forza mentale. La forza di un super campione come Jannik Sinner, ancora un volta capace di trovare risorse per reagire a un secondo set molto difficile e perso contro Alex De Minaur nella prima semifinale dell’ATP 500 di Pechino. È stato un set tutt’altro che banale per l’australiano, il primo vinto contro l’italiano dopo… 21 persi di fila! E vinto con un’intensità mostruosa e rispondendo davvero bene. La partita non si era messa affatto bene per Jannik, ma troppo bravo è stato l’azzurro ad entrare fortissimo nel terzo set, ritrovando efficacia in risposta e sempre aggrappato a un servizio oggi magnificamente efficace, indispensabile per salvare tre palle break nel secondo game e così scappare via verso il successo. Sinner vince per per 6-3 4-6 6-2 dopo due ore e venti minuti di gioco terribilmente intensi, a tratti davvero spettacolari con scambi mozzafiato e tanti punti vincenti. In un match così complesso, partito benissimo e poi complicatosi per l’azzurro, fondamentale è stato il rendimento della battuta, non tanto per le percentuali quanto per l’aver trovato punti diretti o perfette aperture di campo in passaggi difficili e decisivi. Basti pensare che su 10 delle 12 palle break concesse da Jannik lo scambio non è nemmeno iniziato, tra Ace e prime o seconde palle micidiali. Questo è il metro del campione, come riesca a trovare il vincente quando ne ha disperatamente bisogno; e, allo stesso tempo, quanto abbia fatto sentire la sua classe sull’avversario, aspetto mentale che alla fine pesa moltissimo.
    De Minaur dopo un primo set nel quale ha subito un cambio di marcia clamoroso di Sinner a metà parziale, è stato bravissimo nel reggere mentalmente e andare sopra fisicamente alla spinta dell’italiano, che solo grazie al servizio è riuscito a restare aggrappato al set, poi ceduto sul 5-4 con un gran vincente di diritto del “canguro”. Mai Alex nei loro 11 confronti diretti era riuscito a sovrastare Jannik per così tanto tempo nella spinta e intensità, conducendo molti scambi con anticipo superiore e grazie anche per un calo fisico dell’italiano (si è toccato un gluteo nel set) ma soprattutto per suoi grandi meriti. Volava sul campo il “demone”, soprannome mai così azzeccato: con appoggi fantastici e timing ottimo è stato un fulmine nell’arrivare sulle traiettorie del nostro giocatore e scaricare tutta la sua forza, riuscendo a far correre l’italiano e così sfiancarlo, e pure a rubargli un po’ campo, altro fattore mai visto nelle loro partite. Intensità massima e campi non così rapidi, con fatica per chiudere il punto in progressione contro un avversario irriducibile, hanno depotenziato la spinta dell’azzurro nel secondo parziale. In quella fase Sinner ha perso anche un po’ di campo e ha corso fin troppo lateralmente. Raramente riusciva a riprendere il controllo del gioco, solo con qualche pallata a tutto braccio o con il cambio in lungo linea. Ceduto il secondo set, nel terzo Sinner è stato perfetto a prendersi un break immediato spingendo forte sulla palla dell’avversario, entrato nel parziale tirando un filo il fiato dopo la spinta a tutto gas prodotta per oltre tre quarti d’ora. Non te lo puoi permettere se c’è Sinner al di là della rete: Jannik ha salvato grazie al servizio tre palle break nel secondo game e da lì è scappato via verso il successo. Meritato ma che fatica.

    Difficile giocare a tennis meglio di così, aggressività e precisione.#Sinner pic.twitter.com/B7cJzQ8vQr
    — Marco Mazzoni (@marcomazz) September 30, 2025

    In un match davvero complesso, che ha vissuto molte fasi e cambiamenti (rimandiamo alla cronaca sottostante per la sua lettura complessiva), decisivo per Sinner il rendimento della battuta ma anche le tante accelerazioni lungo linea che hanno sorpreso De Minaur e l’hanno costretto a rincorse disperate, in particolare col rovescio dopo un paio di colpi cross. È un colpo che forse un po’ mancato negli ultimi mesi di Sinner, nei quali la sua prestazione si è sempre più affidata alla spinta poderosa col diritto. In partite complesse come quella odierna, nella quale non è stato sempre facile per Jannik sovrastare la spinta dell’avversario – in eccezionale condizione fisica e molto determinato – l’improvviso cambio col rovescio lungo linea è una soluzione perfetta, tatticamente e mentalmente. Infatti De Minaur ha qualche problema di controllo sul diritto cross, la palla può scappargli via, e per questo tende a stazionare più sul centro sinistra, anche per governare l’angolo col rovescio (ottimo di timing). Per questo quando Jannik ha spaccato lo scambio con una bordata lungo linea di rovescio uscendo dalla diagonale si è preso un grandissimo vantaggio con punti diretti, aperture di campo prontamente sfruttate in avanzamento, e ponendo non pochi dubbi nella testa del rivale sullo spostarsi così tanto a sinistra. Era davvero molto tempo che Sinner non si affidava così spesso a questo colpo, ha funzionato davvero bene e questa potrebbe essere una di quelle “variazioni” da lui cercate per essere meno prevedibile. Ok la spinta massima in progressione col diritto, poderoso, ma questo rovescio è una rasoiata suprema, un delitto non usarlo più spesso.
    Un match duro fisicamente, ha dato tanto Sinner e il crampo accusato alla coscia nell’ultimo game è il segnale della fatica – e tensione – accumulata nella partita. De Minaur ottimo, grande merito a lui per come abbia portato Sinner al limite. Bravissimo Jannik per come ha gestito la situazione e sia riuscito da uscirne da campione, spingendo tantissimo, dominando molte fasi nel match, resistendo e ripartendo in altre. È la terza finale consecutiva per Sinner a Pechino (e settima nel 2025 su 8 tornei giocati), aspetta l’esito della seconda semifinale che oppone un redivivo Medvedev a Tien, la sorpresa del torneo (ma fortunato contro Musetti nei quarti, visto il ritiro dell’italiano).
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La prima semifinale a Pechino inizia con De Minaur in risposta, super aggressivo. Fin troppo… Si prende il primo punto, poi esagera, mentre la prima palla di Sinner c’è. 1-0. Buon primo turno di battuta dell’australiano, incluso un Ace esterno di piazzamento, con un punto vinto da Sinner grazie ad una bordata di diritto profondissima. 1 pari. Jannik è molto attento al servizio: anche nel suo secondo turno mette quasi solo prime palle, a la seconda sul 40-0 è talmente veloce e precisa che è quasi una prima. 2-1. Nel quarto game ecco i primi veri scambi dell’incontro, è un discreto forcing a chi prende una posizione di vantaggio per forzare l’errore dell’altro. Sul 40-30 Jannik impone il suo ritmo, troppo alto per la resistenza di Alex. De Minaur regge e vince il game, 2 pari. Sinner prova un’improvvisa discesa a rete ma il tocco di volo non è definitivo… Assai meglio col diritto cross passante in corsa, talmente veloce che nemmeno i piedi super di “Damon” riescono a contenere. Segue un uno-due cross rovescio e poi diritto di metà campo talmente veloce che provoca una risata di Jannik, sorpreso da quanto gli è uscito bene. 3-2 Sinner. L’impressionante chiusura del quinto game lo porta a giocare con impeto, potenza e precisione straordinarie. Spacca letteralmente la palla sul net dopo due lungo linea uno meglio dell’altro… 0-30. Ancora un lungo linea di rovescio magnifico, De Minaur ci arriva appena. 0-40, tre palle break. Ancora lungo linea, stavolta una risposta col diritto vincente, porta il BREAK a Jannik, ma la seconda palla di Alex troppo lenta e aggredibile… 4-2 Sinner, cambio di passo maestoso per velocità e intensità. A questo ritmo ADM non regge, non può farlo perché non ha colpi abbastanza stabili. Infatti in risposta cerca di rallentare l’australiano, col back di rovescio, altrimenti è travolto. Sinner lo sa, e infatti martella sul diritto del rivale, e sfonda. Improvvisamente arrivano tre errori dell’italiano, di volo, un diritto che gli esce in corridoio e poi un rovescio in rete. Da dominio, ecco la palla break da difendere sul 30-40. La salva con una seconda palla carica di spin, l’impatto aggressivo di De Minaur va in corridoio. Poche prime palle per Sinner nel game, con una risposta perfetta Alex strappa una seconda chance, ma stavolta il servizio, esterno a 210 km/h, arriva in soccorso. Game più duro del match, 5-2. Sinner chiude il set per 6-3 con un Ace al termine di un altro turno di battuta molto solido, spinta poderosa dopo il servizio. Solo 4 punti concessi con la prima palla in campo da Jannik e un dominio nello scambio condotto alle sue condizioni. Un film già visto vs. De Minaur.
    Buonissimo livello di gioco complessivo all’avvio del secondo set. De Minaur serve molto bene (due Ace nel primo game), Sinner impone una combinazione di velocità e intensità clamorose, come sullo scambio sul 30-0, una morsa micidiale anche per un tosto australiano. Sull’1 pari Jannik trova due risposta splendide, che pressione su ADM che si ritrova sotto 15-30. Terribile per l’australiano l’intensità che deve contenere, tre, quattro colpi poi prova un disperato lungo linea di rovescio ma gli esce. 15-40, due palle break. “Damon” annulla la prima col servizio, sulla seconda non è fortunato Jannik, in pressione totale trova un nastro che blocca una sua accelerazione. Sinner sbaglia un rovescio in rete e si tocca il gluteo sinistro (2-1), ma nel game successo al servizio non sembra mostrare difficoltà o titubanze nell’aggredire la palla. Fa tutto rapido e lo fa con intensità massima Sinner, 2 pari. Bel livello anche dell’australiano in questa fase, riesce a comandare usando bene il contro piede (3-2). Nel sesto game improvvisamente l’italiano sbaglia qualcosa di troppo, un filo meno rapido nell’aggredire la palla dopo qualche colpo, come se si fosse appena irrigidito. Un diritto in rete sul 30 pari gli costa una palla break, che però annulla con un servizio vincente. In questa fase De Minaur ha trovato buona profondità, anche in risposta, e c’è più lotta. Altro errore, stavolta col diritto in pressione, di Sinner, e seconda palla break concessa nel game. Ancora il servizio, 4 su 4 cancellate senza scambiare. È il game più lungo del match, con l’italiano che alterna ottime esecuzione ad errori. Terribile quello sotto rete, un tocco misero cercando una demi volée, che gli costa la terza PB. Ace, perfetto sotto massima pressione. Già 11 errori non forzati per JS nel secondo set, molti in questo game. Finalmente, al 18esimo punto, Sinner chiude il sesto game e parlotta col suo angolo, non si capisce se per qualche fastidio al gluteo o su aspetti tecnici visto il turno di battuto molto complicato. 3 pari. Il settimo game va ai vantaggi, qualche errore e qualche perla, come il diritto vincente lungo linea di Jannik sul 40-30. Con una risposta sulla riga e immediato attacco col rovescio lungo linea, Sinner di prepotenza si prende la terza chance di allungo del set. Clamoroso lo scambio! Intensità pazzesca e stavolta De Minaur non arretra e tira fortissimo, riuscendo a prendersi un punto importantissimo. Beh, Sinner non ci sta e tira una risposta col diritto cross talmente stretta e veloce che l’altro non scatta nemmeno, una “foto”. Seconda palla break. Esagera cercando il diritto Jannik, la traiettoria della seconda palla era troppo esterna e infatti non lo trova. Errore tattico qua. Che grinta De Minaur, troppo bravo a salvare un turno di battuta difficilissimo, e l’ha fatto con potenza e intensità, sfidando Sinner dove l’altro è più forte. In questa fase l’australiano sembra più forte fisicamente, regge davvero bene il forcing di Sinner che non mette la prima palla e si ritrova sotto 0-30 e poi 0-40 per colpa di un nastro beffardo che impenna la sua traiettoria e diventa un assist per l’australiano. Tre palle break di fila da cancellare per l’italiano. Via la prima, col servizio, 15-40; anche la seconda, sempre con la prima palla, 30-40; diritto vincente assai calibrato dopo una prima palla precisa. 8 palle break su 8 annullate nel match da Sinner. Torna finalmente il diritto inside out, molto preciso, non si vede da un po’. 5 punti di fila, durissimo il n.2, e 4 pari. Servendo sotto 5-4, Sinner alterna buone giocate ad errori, calato fisicamente nella ricerca della palla, in particolare all’uscita del servizio. Una palla in rete sul 30 pari gli costa il set point. De Minar risponde bene sulla seconda palla, comanda e chiude lo scambio con un diritto vincente da sinistra. Set De Minaur, torna a vincere un set contro Sinner dopo averne ceduti 21 di fila (non gli accadeva da Sofia 2020). Si va al terzo, con un Jannik calato nella spinta e precisione mentre De Minaur sprizza energia da tutti i pori.
    De Minaur scatta alla battuta, ma non inizia bene… Due errori, un diritto e poi un rovescio, in scambi ad alta intensità. 0-30. Male l’australiano, brutto diritto lungo linea colpito con poco margine su palla un po’ alta, una meccanica che non controlla benissimo… Forse è calata la sua attenzione e si ritrova sotto 0-40. GRANDE Sinner! Manovra con pazienza, anche col back di rovescio, palla più lenta e via accelerazione micidiale col rovescio lungo linea, con le ginocchia quasi in terra. BREAK immediato a zero, può fare corsa di testa. Immediata la reazione dell’australiano, fisicamente ne ha di più e si vede per l’energia messa sulla palla. Spinge bene e forza due errori di Jannik che si ritrova sotto 15-40. Ancora col servizio l’italiano annulla le due chance al rivale, la seconda col quarto Ace del match. Governa lo scambio dal centro Sinner in questa fase ma non riesce a provocare l’errore dell’avversario ed è lui ancora a sbagliare per primo, terza PB del game. E stavolta niente prima palla… molto aggressiva la seconda, al T, sorprende ADM. Pure Ace con la seconda sulla riga centrale! Che rischio… ma in questa fase Jannik ha bisogno del massimo rendimento con la battuta. 2-0, allungo consolidato con tanta fatica, grazie alla sua proverbiale durezza agonistica. Fantastica la sbracciata lungo linea di rovescio di Sinner, alla prima palla più lenta, quindi Jannik ritrova una notevole intensità e si prende un bello scambio di ritmo. 15-30. Ancora! Il rovescio lungo linea meraviglioso che punisce l’australiano e porta a Sinner due chance del doppio break sul 15-40. Altissima intensità, Sinner è bravo a rimettere con precisione e alla fine è De Minaur ad andare fuori giri. BREAK Sinner, 3-0 “pesante”. Allungo micidiale per l’italiano quando alla fine del secondo parziale pareva più stanco e sicuramente falloso. “Demon” sembra scorato dal parziale di 16 punti a 5 di Sinner nel set, ha dato tutto nel secondo set e ora l’altro è andato di nuovo sopra. Pure il serve and volley per Jannik sul 30-0, ben eseguito anche per l’effetto sorpresa, e con un diritto fulminante lungo linea vola 4-0 avanti. De Minaur torna a vincere un game (4-1) ma Sinner non dà scampo al servizio, con ottima efficacia della prima palla e anche una smorzata perfetta, applaudita anche da Alex per la qualità dell’esecuzione. 5-1 Sinner con un diritto potentissimo dopo il servizio, ora a un passo dalla terza finale consecutiva a Pechino. Serve per il match Sinner sul 5-2 e avverte un crampo dopo il primo punto, zoppica cercando di rilassare la gamba. Trova un Ace fondamentale sul 15-30, e poi un’altra prima palla perfetta al centro, che gli vale il match point sul 40-30. Finisce subito, altro servizio al centro molto potente. Undicesima vittoria di fila per Jannik su Alex, un ottimo Alex, ma non è bastata. Sinner centra la settima finale su otto tornei disputati in stagione (solo ad Halle non l’ha centrata). Fatica, qualche difficoltà fisica, ma che campione per come ha trovato la strada per risalire e tornare sopra ad un indomabile De Minaur, davvero bravissimo oggi ma non è bastato.

    Jannik Sinner vs Alex de Minaur ATP Beijing Jannik Sinner [1]646 Alex de Minaur [3]362 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 40-305-2 → 6-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 40-305-1 → 5-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-154-1 → 5-1A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-304-0 → 4-1J. Sinner 15-0 30-0 40-03-0 → 4-0A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 15-402-0 → 3-0J. Sinner 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 A-40 ace1-0 → 2-0A. de Minaur 0-15 0-30 0-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 30-404-5 → 4-6A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 40-154-4 → 4-5J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-403-4 → 4-4A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-A 40-40 40-A 40-40 A-403-3 → 3-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 ace A-40 40-40 A-402-3 → 3-3A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-401-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 ace 30-0 40-0 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 ace5-3 → 6-3A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-15 ace5-2 → 5-3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-404-2 → 5-2A. de Minaur 0-15 0-30 0-403-2 → 4-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-1 → 2-2J. Sinner 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 ace 40-151-0 → 1-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0
    !DOCTYPE html >Statistiche Tennis: Sinner vs De Minaur

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    De Minaur 🇦🇺

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    286
    270

    Ace
    7
    5

    Doppi falli
    0
    1

    Prima di servizio
    61/96 (64%)
    52/77 (68%)

    Punti vinti sulla prima
    50/61 (82%)
    29/52 (56%)

    Punti vinti sulla seconda
    16/35 (46%)
    17/25 (68%)

    Palle break salvate
    11/12 (92%)
    4/7 (57%)

    Giochi di servizio giocati
    14
    13

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    211km/h (131 mph)
    204km/h (126 mph)

    Velocità media prima
    201km/h (124 mph)
    186km/h (115 mph)

    Velocità media seconda
    163km/h (101 mph)
    153km/h (95 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    142
    88

    Punti vinti su prima di servizio
    23/52 (44%)
    11/61 (18%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    8/25 (32%)
    19/35 (54%)

    Palle break convertite
    3/7 (43%)
    1/12 (8%)

    Giochi di risposta giocati
    13
    14

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    0/0 (0%)
    0/0 (0%)

    Vincenti
    0
    0

    Errori non forzati
    0
    0

    Punti vinti al servizio
    66/96 (69%)
    46/77 (60%)

    Punti vinti in risposta
    31/77 (40%)
    30/96 (31%)

    Totale punti vinti
    97/173 (56%)
    76/173 (44%) LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Pechino: sfortuna Musetti! Si ritira nel terzo set contro Tien per un problema muscolare accusato all’avvio del secondo parziale

    Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

    Non avrà affatto un bel ricordo della propria permanenza a Pechino 2025 uno sfortunatissimo Lorenzo Musetti… Dopo la polemica dei giorni scorsi per le sue esternazioni contro il pubblico locale (che hanno creato un polverone francamente eccessivo), il top 10 italiano è costretto al ritiro nei quarti di finale dell’ATP 500 della capitale cinese quando lo score segna 6-4 3-6 0-3 contro il teenager Learner Tien. Lorenzo nel secondo game del secondo set ha accusato un problema al gluteo in una frenata, tanto da richiedere l’intervento del fisioterapista al cambio campo sul 2-1. L’azzurro ha continuato il match ma è subito apparso evidente quanto l’infortunio l’abbia penalizzato: ha perso sicurezza negli appoggi, nella frenata e nello scattare sulla palla, e infatti da lì in avanti Tien è stato perfetto nel prendere l’iniziativa, rubare campo e spingere a tutta col diritto, ben consigliato dal coach Michael Chang di aprire al massimo l’angolo per guadagnare spazio per l’affondo e per far correre l’italiano. La partita si è come spaccata in due, con Lorenzo depotenziato e costretto a rincorrere, e Learner un fulmine nello scappare in vantaggio. È davvero una disdetta, per l’infortunio in sé, che interrompe un cammino molto interessante nel torneo (e in un momento non banale della stagione con la corsa alle Finals apertissima), ma anche per come Lorenzo stava giocando nel match.
    Infatti dopo un avvio tattico e segnato da un bel tennis da entrambe le parti, Musetti nel settimo game aveva letteralmente cambiato passo in risposta. Uno strappo micidiale, 4 colpi vincenti di fila uno più bello dell’altro, risposte e rovesci di qualità superiore che hanno tramortito il rivale. Un momento splendido di qualità e intensità, con un Musetti aggressivo e velocissimo. Una bellezza, quello che sempre vogliamo vedere nella sua prestazione, non solo elegante ma anche prepotente per potenza e piglio. Lorenzo era andato sopra a Learner, e non di poco. L’americano in quella fase non sapeva che pesci pigliare perché il suo manovrare e costruire non era sufficiente a contenere l’azzurro, efficace anche con il servizio. Potente, rapido, il nostro top 10 era saldamento in controllo dell’incontro e nel primo game del secondo set era arrivato anche a due palle break. Fino al problema fisico che l’ha bloccato e penalizzato terribilmente.
    Per produrre quel tennis così potente e aggressivo Musetti ha bisogno assoluto di libertà di movimento, di poter scattare a tutta sulla palla, frenare in sicurezza e trovare appoggi saldi per scaricare forza. Con il dolore al gluteo tutto si è ridotto, ha continuato a correre, c’ha provato, ma ha perso campo perché ogni sua azione di gioco è diventata meno rapida, meno intensità, più titubante. Tien è stato pronto nel posizionarsi più avanti e rubare anche tempo all’italiano, che costretto a remare non è più riuscito a fare la differenza col diritto e raramente anche col rovescio. Infatti quando sbracciava da sinistra incrociato, ha spesso perso la palla in lunghezza proprio per la mancanza di equilibrio, non appoggiandosi più bene a sinistra con la gamba esterna. Davvero un peccato perché la prestazione fino alla “fitta” era di alto livello, tutto stava funzionando a dovere e lo spettacolo era pure di grande qualità. Tien ha un tennis molto interessante, non ci sono tanti giocatori oggi così bravi a smistare le palle e trovare traiettorie strettissime, con anticipo e manualità, e quindi verticalizzare come un fulmine. C’era bel tennis sul campo Lotus di Pechino, fino all’infortunio che ha cambiato tutto.
    La speranza a questo punto è che sia un problema lieve quello accusato da Musetti, che non comprometta il prossimo 1000 di Shanghai (dovrebbe esordire venerdì o sabato, essendo testa di serie) e soprattutto la corsa alle Finals di Torino, dove è ben messo ma mancano ancora un po’ di punti per la matematica certezza. Che peccato uscire di scena così… Poteva essere una grande semifinale e, chissà, forse anche una finale tutta azzurra era tutt’altro che impossibile.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Musetti inizia bene in risposta: proprio con un impatto solido ai vantaggio si procura una palla break immediata, ma rischia un rovescio aggressivo – ancora in risposta – e gli esce di una spanna. Ha un bel piglio l’italiano, entra forte nel campo appena possibile, così che Tien è costretto a correre molto per coprire il campo lateralmente. Non ha molta potenza l’americano ma ha mano e manovra molto bene gli angoli. 1-0 Tien. Dopo un doppio fallo iniziale, Musetti governa il suo primo game con un diritto davvero efficace. Eccellente anche il terzo game di Tien, bravissimo a costruire con angoli perfettamente calibrati, geometrie e cambi di ritmo che Musetti non riesce a ribaltare. È un match estremamente tattico tra due giocatori che amano toccare la palla e costruire. Più efficace col servizio l’italiano, Tien è bravo a cercare la rete e il tocco è eccellente, come la stop volley che apre il quinto game e poi quella bassa sul punto successivo, dimostra quanto bene senta la palla. Applausi. Sul 40-30 Musetti impatta un paio di colpi molto alti e poi accelera col diritto, tutto per mandare fuori ritmo l’avversario. La tattica funziona, errore e quindi ai vantaggi Learner esagera col diritto inside out, seconda palla break del match per Lorenzo. Non la gioca bene, sbaglia un diritto in contenimento per lui non difficile, infatti urla per la rabbia. Con fatica, Tien si porta 3-2. C’è un bel tennis complessivamente, si costruisce molto e fioccano i vincenti, straordinario il diritto vincente in corsa che vale a Musetti il 3 pari. Segue in risposta il primo rovescio lungo linea vincente dell’italiano, un passante che fulmina lo statunitense. Accusa il colpo Tien, sbaglia male su di una risposta aggressiva del toscano, 0-30. Terzo! Tre di fila, ancora rovescio lungo linea. Meraviglia balistica che vale a Musetti 0-40 e tre palle break. E quattro! Ancora col passante di rovescio, stavolta cross, Musetti strappa alla seconda chance il BREAK che lo manda avanti 4-3 e servizio. Forte del vantaggio, strappato a furia di vincenti, “Muso” continua a comandare e pennellare giocate di qualità, come la chiusura di volo perentoria e allo stesso tempo elegante che gli vale il 30-0, e poi due punti col servizio 8 vincenti di fila, una sinfonia di bellezza, per il 5-3. Tien è preso in velocità, non riesce a trovare il modo di arrestare l’italiano. La serie si interrompe con un rovescio in rete di Lorenzo, e Learner torna a respirare. Risale e vince il game il californiano, 5-4, prova ad aprire al massimo l’angolo per far correre l’italiano, ma sbaglia, mentre Musetti spinge forte col diritto, bello pesante, e si porta 40-15 a due Set Point. Basta il primo: servizio a T, veloce e preciso, e chiusura comoda col diritto a passo dalla rete. 15 vincenti per Lorenzo e quello strappo imperioso a metà set che ha spaccato l’equilibrio.
    Tien non ha imparato che attaccare Musetti sul lato del rovescio è davvero rischioso… Si prende “in faccia” un altro gran passante cross in apertura del secondo set, 15-30. La palla break per Lorenzo arriva sul 30-40 con un’altra sbracciata di rovescio cross micidiale. Costruisce bene l’azzurro lavorando la palla col back ma poi l’accelerazione improvvisa col diritto gli esce di 4 dita. Sembra aver perso pazienza Tien, esagera col diritto su di una palla non così comoda da spingere a tutta. Seconda PB per Lorenzo. Stavolta l’americano costruisce con più pazienza, guadagna campo e chiude di volo. 1-o Tien, faticando non poco. Musetti chiama il trainer sul cambio di campo del 2-1: nel secondo game ha avvertito una fitta al gluteo frenando su di una corsa. Tien ne approfitta per parlare col coach Michael Chang. Non facile quarto game per Musetti: prima tira in rete un diritto dopo il servizio, sorpreso dalla risposta dell’americano, poi si cogliere troppo avanti e lob di Tien è perfetto. 0-30. Learner entra forte col diritto cross ma poi sbaglia di pochissimo il vincente lungo linea. 30 pari. Una risposta mal centrata e molto stretta sorprende Lorenzo che non la rimette in campo. Palla break Tien sul 30-40. E il BREAK arriva, Musetti centra male un diritto, 3-1 Tien. Musetti non è arrivato bene sulla palla per almeno due volte, forse il dolore accusato lo sta penalizzando. Learner non si fa pregare, segue alla lettere le indicazioni di Chang che gli ha detto “spostalo col diritto”. Un colpo a destra e uno a sinistra, l’americano sicuro, angolato, anche impattando la palla con quel poco di rotazione in più che lo aiuta. Musetti ha perso campo ma soprattutto sembra aver perso lo sprint bruciante verso la palla. Una bella volée per Lorenzo, ma nell’arrivare sulla palla qualcosa si è inceppato, è evidente. 4-1 Tien. L’italiano riesce a difendere discretamente i suoi turni, il servizio funziona, ma nello scambio ha perso qualcosa in spinta e va sotto, con l’americano bravo a fare tutto molto rapidamente, avanzando nel campo. 5-2. Proprio il cambio di posizione è cruciale, e per Lorenzo sportivamente drammatico: ora è Tien a spingere con i piedi quasi sulla riga, mentre lui rincorre da due metri dietro e senza la spinta ottimale delle gambe. Subisce la pressione dell’americano e sotto 0-30 sbaglia pure uno smash a campo spalancato… Tre set point per Tien sullo 0-40. Salve i primi due, Ace e ottimo l’attacco e volée sul 15-40. E poi che smorzata col diritto sul 30-40, un taglio estremo che nemmeno la velocità e allungo di Tien possono contenere. Ace, il secondo del game e poi ottima prima palla 5 punti di fila, 5-3. Gran livello nell’ottavo game, anche Musetti ritrova un discreto sprint e si corre per tutto il campo. Tien comanda e poi regge in difesa sul 30-15; con un bel passante di rovescio conquista altri due set point. Basta il primo, out un rovescio di Musetti. 6-3 Tien. Il set è purtroppo girato dopo il problema al gluteo dell’italiano.
    Non facile per Musetti l’avvio di terzo set. Non riesce più a sfondare l’avversario pressane col diritto, 0-30, quindi esagera ancora col diritto dopo il servizio e la palla gli esce di due metri. Sembra molto meno deciso e la sua costruzione è più caotica. 0-40, tre palle break immediate a difendere. Via la prima, palla corta ottima a punire una posizione in risposta di Tien troppo dietro; Tremenda fortuna di Learner sul 15-40: la risposta sbatte sul nastro e muore al di là, imprendibile. BREAK Tien, Musetti costretto a rincorrere e visti gli ultimi game sembra una missione molto difficile. Ha perso sicurezza negli appoggi, sicuramente non riesce più ad arrivare con la forza massima nelle gambe e la palla la subisce maggiormente invece di caricarla a tutta. Tien invece vola sul campo, controlla in spinta anticipo e angolo, gioco pulito e razionale, ma efficace perché fa tutto rapido e molto vicino alla riga di fondo. Game a zero per l’americano, 2-0. Il diritto non “sfonda” più, e nemmeno la “smorza” funziona per Musetti, è troppo vicino al campo Tien. 15-30. Pure la sbracciata col rovescio non è più precisa, 15-40, chance del doppio break. Un errore col diritto sul 30-40 costa all’azzurro il secondo break, e dopo un quindici nel quarto game getta la spugna e si ritira. Davvero un peccato, era una gran partita e il Musetti del primo set aveva convinto per colpi e attitudine. Tien è in semifinale, la prima in carriera.

    Learner Tien vs Lorenzo Musetti ATP Beijing Learner Tien• 15463 Lorenzo Musetti [4]0630 Vincitore: Tien ServizioSvolgimentoSet 3L. Musetti 15-0 15-15 15-30 15-40 30-402-0 → 3-0L. Tien 15-0 30-0 40-01-0 → 2-0L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2L. Tien 15-0 15-15 30-15 40-155-3 → 6-3L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 ace5-2 → 5-3L. Tien 30-0 30-15 30-30 40-304-2 → 5-2L. Musetti 15-0 30-0 40-04-1 → 4-2L. Tien 15-0 30-0 40-0 40-153-1 → 4-1L. Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 30-402-1 → 3-1L. Tien 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1L. Tien 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-A 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-154-5 → 4-6L. Tien 0-15 15-15 30-15 40-153-5 → 4-5L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 3-5L. Tien 0-15 0-30 0-40 15-403-3 → 3-4L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-2 → 3-3L. Tien 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 3-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace2-1 → 2-2L. Tien 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1L. Musetti 0-15 df 15-15 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1L. Tien 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Tokyo: Alcaraz comodo su Nakashima, in “semi” c’è Ruud

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Ogni dubbio sul problema alla caviglia è fugato: Carlos Alcaraz c’è e col diritto è a tratti incontenibile. Troppo forte lo spagnolo per Brandon Nakashima nei quarti di finale all’ATP 500 di Tokyo, dove il n.1 del mondo si prende una comoda vittoria per 6-2 6-4 e accede in semifinale, dove lo attende Casper Ruud, apparso in buona forma nel torneo nipponico. Avrà un bel da fare il norvegese per tenere fermo “Carlitos”, velocissimo in campo e pronto a scatenare tutta la potenza del diritto, da mesi architrave che sorregge il suo tennis e lo porta brillare e vincere a ripetizione. Nakashima ha provato a giocare una partita aggressiva, attaccando quando possibile con i suoi colpi piatti e ficcanti, ma Alcaraz è stato superiore, fortissimo in attacco e pure in difesa, dove ha spesso ha punito l’avversario con passanti molto precisi. Ogni volta che ha spinto col diritto ha fatto enorme differenza con bordate a tratti terrificanti e oltre venti vincenti con il suo colpo migliore. Ancora qualche sbavatura, ma del resto è il suo tennis, quello di rischiare con l’adrenalina al massimo ed esaltare il pubblico a furia di vincenti incredibili.
    Alcaraz non è è mai andato in vera difficoltà tanto da non aver concesso nemmeno una palla break all’avversario nell’ora abbondante di gioco, sempre in controllo dei suoi game e poderoso in spinta dalla risposta risalendo il campo. Carlos conferma di aver migliorato moltissimo il rendimento del servizio: anche nella vittoria su Nakashima ha servito il 67% di prime palle in campo vincendo l’83% dei punti, e con la seconda è incredibile il 12 su 15, ossia il 80% di trasformazione. Forte di una battuta così continua a performante, per l’americano non c’è stato niente da fare, c’ha provato e ha rischiato anche molto, ma Alcaraz l’ha castigato con contro mosse ottimali, di forza e talento.
    Nakashima è stato bravo ad annullare ben tre match point, giocati con coraggio, servendo sotto 5-3 del terzo set, ma niente ha potuto in risposta nell’ultimo turno di battuta dello spagnolo. E che game: un recupero sotto rete difensivo eccezionale di Carlos, con un tocco in allungo difficilissimo, poi una corsa avanti con tocco stretto di volo da manuale e sul match point una sbracciata col diritto talmente veloce che Brandon non c’ha nemmeno provato. Too good, bravissimo Alcaraz, 39 vincenti e fronte di 18 errori, qualcuno di troppo ma che qualità per il nativo di Murcia.

    Hey Siri, define “unplayable” 🗣️@carlosalcaraz #kinoshitajotennis pic.twitter.com/7UcB7j9evo
    — Tennis TV (@TennisTV) September 28, 2025

    È la nona semifinale consecutiva nel 2025 per Alcaraz, in quella che è diventata la sua migliore stagione in carriera per continuità di rendimento. Alcaraz e Ruud hanno giocato uno contro l’altro per 5 volte: il bilancio è 4 vittorie e a 1 per Carlos, ma l’ultima l’ha vinta il norvegese, alle ATP Finals dello scorso anno. Riuscirà Casper a reggere l’impatto della potenza di un Alcaraz così in forma e fiducia?
    Marco Mazzoni

    Carlos Alcaraz vs Brandon Nakashima ATP Tokyo Carlos Alcaraz [1]66 Brandon Nakashima24 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-05-4 → 6-4B. Nakashima 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 ace5-3 → 5-4C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-154-3 → 5-3B. Nakashima 15-0 30-0 30-15 40-154-2 → 4-3C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-153-2 → 4-2B. Nakashima 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A2-2 → 3-2C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-401-2 → 2-2B. Nakashima 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 40-301-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1B. Nakashima 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 df 40-155-2 → 6-2B. Nakashima 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A4-2 → 5-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2B. Nakashima 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-303-1 → 3-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-02-1 → 3-1B. Nakashima 15-0 15-15 30-15 40-152-0 → 2-1C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 30-15 40-151-0 → 2-0B. Nakashima 15-0 15-15 15-30 30-30 30-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Tecnica e tattica, un Musetti impeccabile domina Mannarino, è nei quarti all’ATP 500 Pechino (vs. Tien)

    Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

    Quando una tecnica di gioco sopraffina accompagna alla perfezione una tattica impeccabile e tutto è eseguito con intensità e continuità, la prestazione non può che essere di grande livello e la vittoria è la normale, gradita, conseguenza. Una bella vittoria, rotonda e meritata, all’ATP 500 di Pechino per un ottimo Lorenzo Musetti, bravo ad imporsi per 6-3 6-3 su Adrian Mannarino in un match condotto con idee chiarissime ed esecuzioni perfette per mettere in crisi il tennis geometrico in anticipo del francese, mai in grado di trovare la contro mossa per scardinare gli schemi puliti e razionali dell’italiano. Musetti ha preparato molto bene l’incontro, si è visto fin dai primissimi punti. Mannarino può essere un giocatore molto pericoloso su questi campi moderatamente veloci quando gli consenti di governare gli angoli con anticipo, può fulminarti con improvvisi lungo linea dopo averti mandato a rincorrere, fin dalla risposta. Per questo Lorenzo ha servito e condotto l’incontro giocando quasi esclusivamente al centro, per non dare mai angoli al rivale, e l’ha fatto colpendo palle pesanti e molto cariche di spin, discretamente profonde e molto intense, in modo da non consentire ad Adrian di impattare la palla pulita e in anticipo. Mannarino infatti è andato subito in grande difficoltà e raramente ha preso il comando dello scambio, l’ha fatto solo quando è riuscito a trovare qualche ottima risposta o ha servito una prima palla talmente angolata da aver il campo aperto.
    Solido e centrato, Musetti ha “badato al sodo”, poche variazioni per i suoi standard e pochissimi tagli col rovescio perché rallentare significava dare a Mannarino una palla bassa da poter essere aggredita con la sua sapiente manualità e controllo. Costante nella spinta e molto reattivo, Musetti ha giocato con razionalità e pulizia, affidandosi al diritto (ben centrato) e pochissimo alle sue sbracciate col rovescio. In una prestazione quasi perfetta, solo un momento di difficoltà all’avvio del secondo set quando, già avanti di break strappato nel primo game, ha litigato col servizio commettendo ben due doppi falli e mettendo una sola prima palla in gioco, per l’unico break subito nella partita. In quel momento tutto poteva complicarsi perché Mannarino ha trovato per qualche minuto una posizione più vicina alla riga di fondo e da lì ha iniziato a condurre con il suo anticipo. La partita rischiava di girare in un attimo… ma non è accaduto perché bravissimo è stato Musetti a restare calmo, focalizzato. Ha ritrovato efficacia in battuta nel turno successivo e quindi nel quinto game è tornato a rispondere benissimo, con Mannarino che invece ha commesso un paio di sciocchezze per provare a cambiare le carte in tavola. Lorenzo si è è presto un nuovo break che gli ha consegnato le chiavi del match. Una bella vittoria, limpida, che apre a Musetti le porte dei quarti di finale a Pechino, dove trova ancora un mancino, ma molto diverso, il teenager Learner Tien.
    Musetti ha chiuso l’incontro con un saldo positivo di 5 tra vincenti ed errori (15-10) mentre Mannarino di -15 (16-31), ma come già descritto, il francese è stato per tutta la partita sotto scacco. Non potendo impattare mai palle rapide e basse, dovendo continuamente salire con la racchetta a rimettere il vigore e topspin dei drive dell’azzurro, ha sbagliato tantissimo cercando di contenere o di aprire l’angolo per trovare un vantaggio. Addirittura Adrian spesso si è messo a servire, in particolare da sinistra, stazionando nell’angolo estremo del campo pur di trovare un’apertura, ma anche in quella situazione Lorenzo ha risposto piuttosto bene. È piaciuta molto la lucidità e praticità mostrata in campo da Musetti, quello che sempre più gli chiede coach Tartarini per diventare giocatore non solo creativo ma anche concreto. Per una volta ha tenuto nella borsa dei trucchi molte di quelle variazioni e possibilità che lo rendono un tennista imprevedibile: oggi per battere in sicurezza Mannarino era più logico affidarsi all’efficacia che alla maestria, e bene ha eseguito il compito, senza passaggi a vuoto (eccetto un turno di servizio prontamente tamponato) e giocando solido con tutti i fondamentali. Solo il 54% di prime palle in campo, ma il rendimento è stato molto buono, in particolare con la seconda (15 su 23, per il 63%).
    Lorenzo ha confermato di essere in eccellente condizione fisica per come ha coperto il campo ed è scattato velocissimo lateralmente quando Adrian è riuscito a comandare spostandolo negli angoli. Bene anche la risposta, spesso bloccata ma trovando discreta profondità. Il diritto è il colpo migliore di giornata: carico, pesante, potente, quasi mai fuori misura perché ha cercato il centro senza esagerare. Per le magie di tocco e improvvisazioni ci sarà un’altra occasione, Musetti l’ha vinta di sostanza e non è affatto una brutta notizia. Next Tien, sarà una sfida interessante perché il giovane californiano è tennista tattico e in grande ascesa. Lo spettacolo sarà garantito e chissà che una finale tutta azzurra non possa essere qualcosa di più di un sogno…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Musetti entra benissimo nel match: solido turno di battuta sostenuto della prima di servizio e spinta senza esagerare, quindi ancor più solido in risposta. È corretta la sua tattica di spingere con colpi da fondo campo senza esagerare con l’angolo e imprimendo parecchia rotazione alla palla visto che Mannarino non ama giocare sullo spin e il suo gioco si basa su passare con geometria e colpi “piatti” da angolo a verticale. Lorenzo spinge, controlla ma non rischia e nemmeno sbaglia, e ci pensa Adrian a farlo cedendo a zero il turno di servizio, per il 2-0 Musetti. Vola il toscano sul campo, controlla il gioco dopo una prima di servizio in gioco ed entrare bene nel campo, come il bellissimo rovescio vincente sul 30-0, esecuzione magistrale. Mannarino al contrario non trova spiragli e l’ennesimo errore porta lo score sul 3-0 Musetti. Incredibile il parziale dei punti: 12 a 1 per l’italiano. Il francese ha disperatamente bisogno del servizio per tenere fermo Musetti in risposta; nel quarto game trova il primo Ace (una curva mancina esterna impossibile da rimettere) e soprattutto riesce ad aprirsi il campo, facendo correre l’avversario. 3-1. Schiocca il diritto “Muso”, colpito potente e arrotato, trova profondità e funziona bene in lungo linea con Mannarino che corre ma alla fine sbaglia cercando di angolare, mentre la costruzione dell’azzurro è precisa. Meno del 50% di prime palle in campo per Lorenzo, ma con la seconda palla è 5 su 5, e lo score 4-1. Mannarino non ha molto per uscire dai suoi schemi e da suoi angoli, il gioco non rende e non funziona e questo lo rende anche po’ rigido. Con un erroraccio col diritto concede una palla del doppio break sul 30-40, se la gioca bene entrando fortissimo in accelerazione e via avanti, forse proprio la via della rete può essere un tentativo di cambiare le cose. Vincendo lo scambio più lungo del match Adrian resta in scia sul 4-2. Lorenzo serve molto bene, quasi sempre al centro sempre per non dare angolo al rivale, nemmeno in risposta, e lo fa tirando bordate oltre i 210 km/h. Mannarino gioca il miglior game in risposta del match, trova prima un ottimo diagonale col rovescio e quindi un attacco perentorio, e riesce a forzare il game ai vantaggi. Musetti anche un po’ disturbato tra prime e seconde da qualche spettatore (pesa sicuramente la querelle del match precedente…). Poco male, con due ottimi servizi Lorenzo si porta 5-2. Servendo sul 5-3, Musetti mette in mostra tutta la magia della sua tecnica di gioco: sul 15-0 Mannarino gioca profondissimo ma l’italiano rallenta col back di diritto e quindi trova un rovescio in spinta lungo linea meraviglioso. E subito dopo attacco al net con approccio calibrato e volée perfetta. 40-0, tre set point. Out la risposta del francese, 6-3 Musetti. Un solo break, all’avvio, ma Lorenzo sempre al controllo e zero rischio nei suoi game (solo 5 punti concessi).
    Musetti scatta in risposta nel secondo set e ne tira una vincente sul 30-15 da applausi, impatto spettacolare. Mannarino non ci sta e tocca la prima smorzata del match, ben eseguita. Un doppio fallo manda il game ai vantaggi e qua arriva uno scambio allucinante, 46 colpi! Musetti rimanda tutto con forza ma al centro, Mannarino esita non trova spazio dove poter angolare e alla fine è lui a rompere gli indugi cercando un lungo linea out. Senza fiato Adrian serve piano e la risposta di Musetti è potente, profonda, il francese ci arriva appena. BREAK Musetti game splendido che lo manda avanti 1-0, può fare corsa di testa. Un doppio fallo e due Ace per iniziare il secondo game, poi ancora doppio fallo… 30 pari. Mannarino entra a tutta su di una seconda palla che stuzzica il rovescio del francese, l’impatto è ottimo e c’è la palla del contro break. Bene Musetti, ritrova il servizio al centro, poi continua a litigare con la prima palla e Mannarino rischia – bene – una smorzata di risposta. Seconda PB. Stavolta il BREAK arriva: Lorenzo prova l’attacco in contro tempo ma da una posizione scomoda non tocca in campo di mezzo volo. 1 pari. Il 37enne di Soisy-sous-Montmorency si sposta tutto lateralmente per trovare un po’ di angolo al servizio, e quando riesce a giocare sull’anticipo con i piedi quasi in campo diventa pericoloso. 2-1 Mannarino. Musetti ritrova efficacia nel governare lo scambio col diritto, 2 pari. Nel quinto game Adrian combina due disastri in apertura, pessimo rovescio a rete poi un tentativo di smorzata mal eseguito. 0-30, Musetti alza il muro, tira forte e carico di spin sul diritto di Mannarino che sbaglia ancora. 0-40, tre chance per l’allungo. Il BREAK arriva alla seconda, Mannarino commette il quarto errore del game, sotto la pressione di una risposta pesante dell’italiano, che così torna avanti 3-2 e servizio. La partita in questa fase si gioca su chi prende l’iniziativa per primo: se Lorenzo non serve bene, Adrian è pronto ad entrare bene con la risposta ed è pericoloso. Infatti il francese trova un paio di ottime risposte e si procura una palla break. Se la gioca con sicurezza Musetti, prima palla e diritto carico, l’attacco del rivale è out. Con un Ace il toscano respinge l’assalto del transalpino, 4-2. Il set avanza sui turni di servizio, serve bene ora Lorenzo, due Ace nell’ottavo game, indispensabile per tenere ferma la risposta del rivale, il colpo che nel set l’ha messo in difficoltà. Con un altra ottima prima palla lo score è 5-3, i quarti finali sono a un passo. Chiude subito “Muso”, risposte potenti e gioco razionale, chiude al primo match point con l’ennesimo diritto carico e pesante in risposta. È nei quarti di finale a Pechino, miglior prestazione nel torneo, e ora con Tien sarà un altro mancino ma molto diverso. La corsa in Cina continua.

    Adrian Mannarino vs Lorenzo Musetti ATP Beijing Adrian Mannarino33 Lorenzo Musetti [4]66 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 2A. Mannarino 15-0 15-15 15-30 15-403-5 → 3-6L. Musetti 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace3-4 → 3-5A. Mannarino 0-15 15-15 30-15 40-152-4 → 3-4L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 ace2-3 → 2-4A. Mannarino 0-15 0-30 0-40 15-402-2 → 2-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2A. Mannarino 0-15 df 15-15 30-15 30-30 40-301-1 → 2-1L. Musetti 0-15 df 15-15 ace 30-15 ace 30-30 df 30-40 40-40 40-A0-1 → 1-1A. Mannarino 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 df 40-A0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 15-0 30-0 40-03-5 → 3-6A. Mannarino 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace2-5 → 3-5L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace2-4 → 2-5A. Mannarino 15-0 15-15 30-15 30-30 df 30-40 40-40 A-401-4 → 2-4L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-151-3 → 1-4A. Mannarino 15-0 15-15 30-15 40-15 ace0-3 → 1-3L. Musetti 15-0 30-0 40-00-2 → 0-3A. Mannarino 0-15 0-30 0-400-1 → 0-2L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 0-1
    !DOCTYPE html >Statistiche Tennis: Mannarino vs Musetti

    Statistica
    Mannarino 🇫🇷
    Musetti 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    212
    286

    Ace
    3
    6

    Doppi falli
    3
    2

    Prima di servizio
    32/51 (63%)
    28/52 (54%)

    Punti vinti sulla prima
    20/32 (63%)
    22/28 (79%)

    Punti vinti sulla seconda
    6/19 (32%)
    15/24 (63%)

    Palle break salvate
    2/6 (33%)
    2/3 (67%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    9

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    198km/h (123 mph)
    217km/h (134 mph)

    Velocità media prima
    180km/h (111 mph)
    200km/h (124 mph)

    Velocità media seconda
    138km/h (85 mph)
    158km/h (98 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    103
    217

    Punti vinti su prima di servizio
    6/28 (21%)
    12/32 (38%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    9/24 (38%)
    13/19 (68%)

    Palle break convertite
    1/3 (33%)
    4/6 (67%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    0/0 (0%)
    0/0 (0%)

    Vincenti
    0
    0

    Errori non forzati
    0
    0

    Punti vinti al servizio
    26/51 (51%)
    37/52 (71%)

    Punti vinti in risposta
    15/52 (29%)
    25/51 (49%)

    Totale punti vinti
    41/103 (40%)
    62/103 (60%) LEGGI TUTTO

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    Medvedev: “Sento di aver ancora qualcosa da dimostrare, ma il tennis… mi fa impazzire. In allenamento ho giocato a un livello eccezionale, devo riportarlo in partita”

    Daniil Medvedev

    Daniel Medvedev è tornato alla vittoria al 500 di Pechino, un buon successo in due set contro Norrie. Un risultato che non dovrebbe far notizia, vista la classe del moscovita, ma che invece diventa una sulle migliori prestazioni da mesi, visto che la grande “W” è arrivata senza cedere un set e mostrando sprazzi di quella qualità e tocco che l’hanno issato – non 10 anni fa… – in vetta al trono del tennis mondiale. Da quei fasti una discesa importante, rovinosa, e non tanto perché un titolo manca addirittura da Roma 2023 ma perché il suo gioco è collassato, depotenziato, falloso, con l’aggravante di un comportamento in campo spesso troppo sopra le righe. Per questo una vittoria nitida e convincente è significativa e ha spinto Daniil a parlare in modo franco alla stampa nel dopo partita. Ha affermato di sentire che dentro di se c’è ancora una sfida da vincere, sente che deve dimostrare ancora qualcosa. Ma allo stesso tempo ha detto che il tennis lo fa diventare davvero matto.
    “Sono molto soddisfatto del modo in cui ho giocato oggi” commenta Medvedev. “Cameron è un grande tennista, è stato top10, sono contento del mio livello. Ho disputato una buona partita, ho servito piuttosto bene: ci sono stati momenti in cui potevo fare meglio, ma nel complesso sono soddisfatto. Detto questo, mi sento ancora lontano dall’aver ‘ritrovato’ il mio tennis. È un processo in cui bisogna andare passo dopo passo. A volte puoi fare un grande salto, ma per ora avanzo giorno per giorno. Oggi, per esempio, credo di aver giocato meglio che nei miei due match a Hangzhou. Questo è ciò che mi rende felice, quindi ho tanta voglia di fare un po’ meglio nella prossima partita”.
    In Cina Daniil spesso ha giocato molto bene, ma oggi la sua situazione è molto differente, e non solo perché a suo fianco non c’è più il fido coach Cervara, ma il nuovo duo Thomas Johansson e Rohan Goetzke. Medvedev cerca di guardare più avanti, che alle sue spalle… “Tornando qui non penso agli anni precedenti o ai risultati passati. Mi trovavo in una situazione diversa. A volte arrivavo qui dopo una finale allo US Open, l’anno scorso ho perso ai quarti, ma contro Jannik. Perdevo in un certo senso sempre contro Jannik o Carlos. Ora la mia situazione è differente… Sono consapevole di dover recuperare il mio gioco poco a poco, solo allora potrò affrontare davvero uno come Carlos o Jannik (sorride). Per quanto riguarda Thomas e Rohan, abbiamo appena iniziato. È difficile parlare adesso, siamo in una fase di prova fino a fine stagione. Rohan non può viaggiare tanto quanto Thomas, che è più presente nella quotidianità, mentre Rohan mi dà il suo punto di vista di tanto in tanto. Per ora va tutto molto bene, lavorare con loro è davvero divertente”.
    Se c’è una cosa che ha sempre contraddistinto Medvedev è il suo stile di gioco, molto personale e unico. Un tennis che sembra da tempo smarrito. Così il russo riflette su questo aspetto, più tecnico. “Al momento non ho chiarezza sul mio tennis, ma sto provando a ritrovarla, sento di non esserci così lontano, ma avrò bisogno di tempo. E anche di dedizione, qualcosa che forse quest’anno non ho avuto a sufficienza. Sono sempre stato molto dedito, ma magari non nel modo giusto in questa stagione. Forse dovevo cambiare approccio e ritrovare quella dedizione: questo è ciò che voglio fare passo dopo passo. Quello che mi dà fiducia è che ho avuto una settimana di allenamenti a Monaco, senza tornei in vista e senza pressioni, in cui ho espresso un livello di tennis eccezionale. Eccezionale. So di averlo ancora dentro di me. Ora devo solo trovare il modo di portarlo nei tornei. Sento di aver ancor qualcosa da dimostrare e da dare”.
    Chiedono a Medvedev se la nascita della sua seconda figlia non possa aver influito sulla sua dedizione alla professione. Lui risponde così: “La cosa più bella e allo stesso tempo più dura del tennis, perdonatemi se divago un po’, è che a volte ti puoi comportare in campo in maniera un po’ folle. Molti giocatori amatoriali me lo dicono, quando sono in Francia o a Monaco: ‘Guarda, sono come te. Nella vita sono tranquillo, quando viaggio sono tranquillo, anche quando litigo con mia moglie rimango calmo… ma quando gioco a tennis perdo la testa, impazzisco.’ Il tennis può farti impazzire. A me fa impazzire. Mi chiedi perché ho avuto un anno negativo? Non ho una risposta chiara, potrebbe dipendere da molti fattori. La nascita della mia seconda figlia? E perché no allora il rapporto con Gilles (Cervara). Potrebbe essere che sono un po’ più vecchio e penso di più rispetto a quando ero più giovane. Potrebbe essere sfortuna, o magari il fatto che fisicamente non mi sia sentito bene in certi tornei. Non ho una risposta precisa alla domanda sulla mia famiglia. Amo le mie due figlie, amo mia moglie. Non è un problema per me. Se gioco peggio perché è nata la seconda figlia, sono felice lo stesso e non mi importa. Certo che ci penso e me ne sono preoccupato: sto cercando la strada per dimostrare a tutti che posso ottenere di nuovo grandi risultati” conclude Medvedev.
    Al prossimo turno il russo è atteso da una sfida non facile contro Davidovich Fokina, uno che tira fortissimo e può metterti in difficoltà con la sua potenza. Vedremo se “Meddy” continuerà in una risalita o se la buona vittoria su Norrie è stata solo un episodio. Certamente ascoltarlo in conferenza stampa è sempre interessante.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Tokyo: Berrettini lotta alla pari un set, poi Ruud scappa via con più energia e intensità

    Matteo Berrettini a Tokyo

    Casper Ruud si conferma avversario molto complicato per Matteo Berrettini, anche nel secondo turno dell’ATP 500 di Tokyo, in una serata contraddistinta da un tasso di umidità “criminale” che ha messo a dura prova la resistenza fisica dei due giocatori. Proprio la maggior freschezza e tenuta del norvegese è stata un fattore decisivo all’esito del match. Un primo set molto intenso e giocato punto su punto è forse costato troppo all’azzurro: appena il suo servizio ha perso ritmo e la percentuale di prime palle è calata, ha mostrato il fianco alla maggior intensità, ordine e vigore del norvegese, che si impone per 7-6(4) 6-2 e avanza nel torneo nipponico (primo accesso ai quarti di finale in carriera nell’evento). Il primo set ha visto un buon Matteo, ha condotto con sicurezza i suoi game ma non è mai riuscito a mettere pressione a Casper in risposta, pur muovendosi con discreta rapidità e cercando di variare lo scambio con il back di rovescio, in particolare in lungo linea per spostare il rivale dall’angolo sinistro, dove tende a stazionare per comandare col diritto. Ma Ruud è stato impeccabile per gestione della partita: ha regalato pochissimo anche col rovescio, ha servito bene e ha spinto come un metronomo dalla riga di fondo, cercando di muovere l’azzurro e ovviamente martellandolo sul rovescio. Dopo aver perso il tiebreak per colpa di due indecisioni sul net (e Ruud perfetto), Berrettini nel secondo set è calato vistosamente, con un servizio come “inceppato” e un’evidente calo nell’intensità fisica. Meno veloce nel rincorrere la palla e far spazio per spingere, Matteo ha sbagliato di più e non è riuscito a reggere l’urto della spinta continua, arrembante e precisa di Casper, che dalla risposta ha preso il comando del gioco e non l’ha mollato più, meritandosi il successo.
    Troppa è stata la differenza nella prestazione di Berrettini tra primo e secondo set. La potenza e ritmo del primo parziale si è del tutto spenta nel secondo, quando non è quasi mai riuscito ad imporsi sul rivale, finendo quasi sempre in affanno e poco incisivo con la battuta. Certamente il calo vistoso nella percentuale di prime palle è stato il fattore chiave della partita. Fino al 4 pari Matteo veleggiava intorno al 75% di prime in gioco e… si giocava ben poco nei suoi game, potente nello spingere col diritto nello spazio creato dalla battuta e tutto sommato discretamente solido con il rovescio, dove alternava palle spinte e back per mettere l’avversario fuori ritmo e posizione. Una buona gestione. Ma quando la prima palla è drammaticamente scomparsa, tutto il castello si è incrinato e dopo il tiebreak – giocato così così – è crollato. È normale che il tennis di Matteo si sorregga sul servizio, ma molte volte l’abbiamo visto, anche ad inizio stagione, riuscire a reggere pur senza tanti punti diretti con la battuta, affidandosi alla grinta, alla capacità di variare i ritmi o attaccare deciso la rete. Sul Centre court di Tokyo invece appena l’efficacia del servizio è calata, Ruud è salito nettamente in cattedra, imponendosi con una risposta bene calibrata, aggressiva e carica, che gli ha aperto il campo alla sua asfissiante pressione. Solidissimo col diritto, Casper ha governato i ritmi dal centro del campo e non ha concesso che le briciole.
    Proprio la parola pressione ben racchiude l’andamento della partita. Ruud è stato più bravo ad imporre una grande pressione a Matteo, nei suoi turni di servizio e in risposta, muovendosi rapido e sicuro sul campo e sbagliando davvero poco. La sensazione è che Casper riesca ad appoggiarsi bene sulla palla potente del romano e non ne soffra le variazioni, forse le legge bene e ci arriva con buon agio, trovando sempre o quasi la soluzione tattica più efficace a dargli un vantaggio. Infatti Matteo si è preso punti importanti con prepotenza, mentre quando c’è stato da costruire nel palleggio o lottare, l’ago della bilancia è andato dritto verso il nordico. Dopo il buon match vinto all’esordio, si sperava in una tenuta superiore di Matteo, ma Casper è uno dei tennisti che più soffre, ed era lecito attendersi una partita molto complicata. Tenere col servizio era la chiave, non c’è riuscito e la sconfitta è stata limpida.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La partita inizia con un solido turno di servizio di Ruud, pronto ad aggredire la palla col diritto e spostare l’italiano. Uno schema tutto sommato abbastanza simile a quello cercato da Berrettini, prima palla potente e via a spingere col diritto. Ben due Ace al centro, uno dopo l’altro, e quindi diritto potente, braccio bello “caldo” per il romano in quest’avvio. È un match scarno nei primi game, non c’è tattica solo la necessità di entrare forte nella palla il prima possibile e far correre l’altro martellando sul rovescio. Più pronto a venire avanti Matteo sull’impeto della spinta col diritto, mentre Casper preferisce tirare un’accelerazione in più con i piedi quasi sulla riga di fondo. Altissima la percentuale di prime palle in gioco per Ruud, sul 3-2 è 13 su 15, 87%, non facile così per Berrettini incidere in risposta. Anche Matteo ha un bel ritmo con la prima palla, impatta sicuro lo score sul 3 pari con la prima smorzata del match, e servendo “in” 10 prime su 14 (71%). La buona notizia del parziale è che Berrettini tira fortissimo col diritto ed è piuttosto rapido nel correre verso destra quando chiamato da Ruud col cross, e il controllo dell’accelerazione è molto buono. Si fa terribilmente fatica in risposta, sul 4 pari mai si è arrivati ai vantaggi (due volte a 30), solo 5 punti vinti in totale da chi risponde. Matteo si prende il sesto punto da ribattitore con buone ricorse e un back di rovescio lungo linea che sorprendere il rivale. Poi ci pensa Ruud a sbagliare col diritto in spinta, primo vero suo errore gratuito della partita. Non si arriva ai vantaggi, un po’ bloccato coi piedi Berrettini in un taglio di rovescio che finisce a metà rete. 5-4. Si entra nel rush finale del parziale, la pressione sale. Matteo sceglie due variazioni, una palla corta (mal rigiocata Ruud) e poi un S&V che porta Casper ad esagerare in risposta. Solo seconde palle per Berrettini, e anche il doppio fallo sul 30-15. Ruud è a due punti dal set sul 30 pari. Ecco l’Ace, 218 km/h di necessaria bellezza balistica. Sbaglia in risposta Ruud, regalo per il 5 pari, un game portato a casa con solo una prima palla dentro. Grandissimo scambio vinto da Matteo sul 15 pari! Due rovescio tagliati molto buoni, quindi passo avanti e via diritto vincente. Vale all’azzurro il 15-30, situazione inedita per lui nel match in risposta. Ruud reagisce con un solido contro piede col diritto, non ben centrata la risposta di Berrettini e atterra corta. Attenzione sul 6-5: ora la situazione è ribaltata, con Ruud bravo a trovare due ottimi lungo linea e quindi un nastro porta via un colpo di Matteo. 15-30. Con coraggio Berrettini viene a rete con una rasoiata di rovescio che salta bassissima, impossibile il passante per il nordico. Sul 30 pari non entra la prima di Matteo, e sulla seconda Ruud prende il comando, alza la parabola e sposta l’italiano, che alla fine sbaglia. Set Point Ruud sul 30-40, è la prima palla break del match. Berrettini respinge l’assalto con una bordata precisa di servizio e comodissimo smash seguente. Un po’ calata la percentuale di prime palle di Berrettini, ma compensa muovendosi bene e costruendo lo scambio con pazienza, bene col rovescio lungo linea e diritto a chiudere a sventaglio. C’è lotta perché Matteo non fa la differenza col servizio, sceso al 56% di prime dall’ottanta di metà set. Con grinta l’azzurro regge, Tiebreak. Sembra aver più energia Casper nello scambio, Matteo risponde ritrovando l’Ace, ma sull’1 pari il back di rovescio lungo linea per approcciare la rete è molto ben gestito da Ruud, con un passante nei piedi perfetto. 2-1 Ruud, poi pronto a correre sulla rete e trovare un tocco corto di volo sorprendente per i suoi canoni, davvero morbido. 3-1 e 4-1 con una pallata di diritto che tocca la riga per un capello (talmente poco che si scusa con l’italiano…). Ancora con una volée non definitiva Matteo perde un altro punto, bella rincorsa di Casper ma il tocco non sufficiente. 5-2 e poi 6-2, Ruud, 4 set point di fila. Un nastro fortunato aiuta Berrettini, 6-3, ma non basta. Un errore di rovescio sul 6-4, al termine di uno scambio molto intenso, costa a Berrettini il set. Paga quei due errori sul net l’azzurro, ma Casper è arrivato al decider con più vigore e non ha sbagliato niente. Si conferma la maledizione vs. Ruud nei tiebreak: Berrettini li ha persi tutti!
    Dopo una lunga sosta negli spogliatoi per rinfrescarsi dall’umidità opprimente su Tokyo, Berrettini riparte al servizio. Buon game, quasi non si scambia e tira il settimo Ace dell’incontro. Matteo tocca un ottimo passante col back in apertura del secondo game, quindi un doppio fallo e Ruud è sotto 0-30. Non si scompone Casper, torna l’Ace e la prima palla, comanda col diritto e si prende 4 punti di fila, 1 pari. Molto sicuro il norvegese, anche nei momenti di pressione non ha sbagliato niente (nessuna palla break concessa finora). Dal finale del primo set appare netta la superiorità di Ruud a livello di vivacità fisica, Berrettini ha assoluto bisogno di punti col servizio. Proprio grazie alla battuta Matteo vince un delicato punto sul 15-30, poi rischia troppo con la seconda, velocissima ma di poco lunga. 30-40 e palla break per Ruud. Ancora niente prima “in”, altro doppio fallo, pessimo lancio di palla, molto basso… Una rarità due doppi falli di fila per lui, gli costano un BREAK sanguinoso, Casper può fare corsa di testa sul 2-1, forte del primo set. Berrettini prova a reagire rallentando col back di rovescio lungo linea e poi provando ad accelerare, ma sbaglia per primo e Ruud è molto molto solido, i suoi errori sono rarità, e smista anche bene la direzione dei servizi, così che Matteo non ha riferimenti. Fila via velocissimo il norvegese, che concede al pubblico pure un colpo sotto le gambe frontale per rimettere una risposta potente del romano. 3-1, tutto scorre via troppo rapido e intenso per Berrettini, che serve quasi solo seconde palle (4 prime su 12 punti nel set). Ormai quando l’azzurro non fa il punto diretto (o quasi) con la battuta, è l’altro a comandare, bravo a giocare risposte vigorose e con grande velocità nell’arrivare sulla palla e giocare giusto, con misura e tatticamente impeccabile. Fantastico Ruud nell’aprire il campo col rovescio back e via a rete, a chiudere. 30-40, palla del doppio break. Ancora prima palla in rete per Matteo, rischia un diritto inside out da sinistra ma la palla gli esce di poco. BREAK Ruud, avanti col doppio allungo sul 4-1. Domina Casper, poco da dire. È scorato Matteo, parla col suo angolo affermando di esser privo di energia, forse stressato dal caldo umido che opprime lo stadio. Ruud vola agilmente 5-1, a un passo dalla vittoria. Ruud tira tutto a tutta in risposta, rimonta e forza il game ai vantaggi. Berrettini non ci sta, riesce a vincere un altro game, ma niente può in risposta per il 6-2 conclusivo. Vittoria netta per Casper, più forte fisicamente e continuo, mentre Berrettini ha dipeso troppo dal rendimento del servizio.

    Casper Ruud vs Matteo Berrettini ATP Tokyo Casper Ruud [4]76 Matteo Berrettini62 Vincitore: Ruud ServizioSvolgimentoSet 2C. Ruud 15-0 15-15 15-30 30-30 40-305-2 → 6-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-30 40-40 A-40 ace5-1 → 5-2C. Ruud 15-0 30-0 40-04-1 → 5-1M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 30-403-1 → 4-1C. Ruud 15-0 30-0 40-0 ace 40-152-1 → 3-1M. Berrettini 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 30-40 df df1-1 → 2-1C. Ruud 0-15 0-30 df 15-30 ace 30-30 40-300-1 → 1-1M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* ace 2*-1 3*-1 4-1* 4-2* 5*-2 6*-2 6-3* 6-4*6-6 → 7-6M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-406-5 → 6-6C. Ruud 15-0 15-15 15-30 30-30 40-305-5 → 6-5M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-30 ace5-4 → 5-5C. Ruud 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-4 → 5-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace4-3 → 4-4C. Ruud 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-03-2 → 3-3C. Ruud 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2M. Berrettini 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 40-302-1 → 2-2C. Ruud 15-0 30-0 40-0 ace 40-151-1 → 2-1M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-0 ace1-0 → 1-1C. Ruud 15-0 30-0 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0
    !DOCTYPE html >Statistiche Tennis: Ruud vs Berrettini

    Statistica
    Ruud 🇳🇴
    Berrettini 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    314
    269

    Ace
    3
    11

    Doppi falli
    1
    3

    Prima di servizio
    42/57 (74%)
    36/64 (56%)

    Punti vinti sulla prima
    36/42 (86%)
    27/36 (75%)

    Punti vinti sulla seconda
    8/15 (53%)
    15/28 (54%)

    Palle break salvate
    0/0 (0%)
    1/3 (33%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    158
    61

    Punti vinti su prima di servizio
    9/36 (25%)
    6/42 (14%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    13/28 (46%)
    7/15 (47%)

    Palle break convertite
    2/3 (67%)
    0/0 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    Non disponibile

    Vincenti
    Non disponibile

    Errori non forzati
    Non disponibile

    Punti vinti al servizio
    44/57 (77%)
    42/64 (66%)

    Punti vinti in risposta
    22/64 (34%)
    13/57 (23%)

    Totale punti vinti
    66/121 (55%)
    55/121 (45%) LEGGI TUTTO

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    Godsick (agente di Federer): “Fonseca porta entusiasmo ed energia positiva. Laver Cup in Brasile? Sarebbe un successo garantito”

    Joao Fonseca con la maglia rossa del team world

    Una delle novità più interessanti della Laver Cup appena disputata a San Francisco è stata la presenza del giovane brasiliano Joao Fonseca. Più dell’apporto in campo, del teenager di Rio de Janeiro è piaciuta l’energia e positività trasmessa a tutta la squadra, insieme al rispetto maturato con l’educazione familiare. In questo Tony Godsick, storico manager di Roger Federer e CEO della Laver Cup, accosta Fonseca alla leggenda svizzera, un background familiare molto sano e un’energia sempre positiva, nei momenti buoni e in quelli cattivi. Godsick è stato intervistato dal media brasiliano UOL Esporte, e a precisa domanda il manager ha fatto capire che lo sbarco dell’esibizione a squadre nel grande paese sudamericano potrebbe essere molto più di una semplice suggestione, anzi, solo una questione di tempo. E forse nemmeno troppo…
    “Conosco João da quando era piccolissimo” afferma Godsick. “Porta sempre energia positiva dovunque vada, in campo e fuori, e ha una famiglia splendida. Questo per me è un aspetto fondamentale: l’ho visto con Roger, che è diventato la persona che tutti conosciamo anche grazie all’educazione dei suoi genitori. Con Joao percepisco la stessa cosa“.
    “Mi piace il suo stile di gioco, la vitalità che trasmette in campo” continua Godsick. “In Brasile vivono più di 200 milioni di persone, e ovunque lui giochi sembra sempre di essere a casa: assorbe il calore del pubblico e lo restituisce in campo. E poi è giovanissimo, con ancora tantissimo margine per crescere in tutti gli aspetti del suo tennis. Siamo felici che abbia potuto giocare in Laver Cup e che finalmente abbia incontrato Roger di persona: un momento che sarebbe dovuto accadere molto prima. È proprio questa la bellezza della Laver Cup: creare comunità e collegare generazioni diverse.”
    Per il manager, è stato importante anche per la Laver Cup poter contare sulla presenza di Fonseca: “Avere Joao in squadra è stato speciale. Lui rappresenta il futuro del tennis. Certo, nel percorso possono esserci infortuni o difficoltà, ma se manterrà questa traiettoria non ho dubbi che avrà successo. E il suo successo porta entusiasmo”.
    Una Laver Cup in Brasile? La risposta del manager è molto interessante: “Con i cambiamenti nel calendario ATP non sappiamo ancora come verrà coinvolto il Sud America, ci sono molti discorsi in ponte. Ma se avremo l’occasione di portare la Laver Cup in Brasile, ci proveremo assolutamente. Dopo il ritiro di Guga c’è stato un calo nell’interesse per il tennis nel paese, ma ora Joao arriva al momento giusto e di tennis si è tornato a parlare moltissimo. Bisogna trovare l’arena, coinvolgere gli sponsor, e lui deve continuare su questa strada. Potremmo organizzare un’edizione in Brasile già adesso: la sua popolarità è enorme! È solo questione di tempo. Siamo all’ottava edizione del torneo e l’idea è di crescere ancora. Una Laver Cup in Brasile sarebbe un successo garantito: i biglietti andrebbero a ruba con Joao e i gli grandi campioni tutti insieme, e la passione del pubblico sarebbe ineguagliabile. Vedremo, il nostro team sta già valutando le sedi possibili per le edizioni future”.
    Dopo l’esperienza molto positiva nella Bay Area di quest’anno, nel 2026 la Laver Cup tornerà a Londra alla O2 Arena, dove nel 2022 si consumò quella che ad oggi resta la pagina più toccante e significativa dell’evento, il ritiro di Roger Federer. Poi nel 2027 toccherà ad un’altra destinazione extra europea. Se Fonseca confermerà il suo potenziale continuando nella sua scalata, chissà che Rio de Janeiro (o San Paolo) non possa essere la prossima fermata. Sarebbe anche una grande occasione per l’intero continente sudamericano, terribilmente bistrattato dall’ultima versione del calendario ATP che ha riservato solo tre tornei nell’intera annata. E chissà che un Fonseca forte e vincente quanto lascia intravedere il suo potenziale, magari a ridosso dei due leader attuali, non possa invertire la rotta anche a livello di calendario stagionale…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO