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    MotoGp, Rossi sulla morte di Vinales: “Bisogna imporre regole più rigide”

    AUSTIN – “È stato un grande disastro, poi è la terza volta quest’anno che muoiono dei piloti giovanissimi. Nel nostro sport il problema maggiore resta quando un pilota cade ed è colpito da chi sopraggiunge”. Queste le parole di Valentino Rossi alla vigilia del Gran Premio delle Americhe, quindicesimo appuntamento stagionale della MotoGp. Il pilota di Tavullia ha commentato la tragica scomparsa del giovane Dean Berta Vinales, morto in seguito a un incidente in Supersport 300. “Ovviamente più piloti ci sono in pista più il rischio di essere investito quando cadi è maggiore – ha commentato -. La Supersport 300 poi è più estrema della Moto3: in Moto3 ci sono 30 piloti, in Supersport mi pare fossero 42, poi hanno moto pesanti ma non molto veloci e così, restando sempre attaccate, aumenta il rischio di un incidente e di essere colpiti”.
    Le proposte di Rossi
    “Ci vorrebbe maggiore rispetto delle bandiere gialle perché molti cercano di perdere meno tempo possibile in questi casi e va evitato – ha aggiunto Rossi -. Poi i giovani ora sono molto più aggressivi e non pensano a cosa possa succedere. Una cosa fondamentale sarebbe di imporre un maggiore rigore nel rispetto delle regole e nel dare penalità più dure. Spostare l’età di accesso alle gare di 1 o 2 anni non fa una grande differenza: è più importante che chi deve far osservare le regole sia più duro. Il nostro sport è meraviglioso, ma pericoloso: va insegnato che c’è qualcosa di più importante che guadagnare posizioni ed è il rispetto di regole e avversari”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, l'Argentina rinnova: sarà in calendario fino al 2025

    ROMA – Il Gran Premio di Argentina continuerà a far parte del calendario della MotoGp: l’accordo tra Dorna e i vertici argentini è stato infatti raggiunto con la gara che sarà presente almeno fino al 2025.  L’annuncio è stato dato direttamente al tracciato, alla presenza del Ministro dello Sport e del Turismo dell’Argentina, Matias Lammens, del governatore di Santiago del Estero, Gerardo Zamora, del segretario esecutivo dell’Inprotur, Riccardo Sosa, e del promoter Orlando Terranova mentre il CEO di Dorna, Carmelo Ezpeleta, era collegato in videoconferenza direttamente da Austin dove nel weekend si correrà la gara.
    L’Argentina in calendario fino al 2025
    Dopo due anni senza MotoGP a causa dell’emergenza Covid-19, il circuito argentino di Termas de Rio Hondo nel 2022 non solo tornerà ad ospire il motomondiale, ma ha deciso quindi di prolungare la propria presenza nel paddock continuando ad ospitare l’evento per le prossime 4 stagioni. “Il rinnovo triennale del contratto per il Gran Premio d’Argentina è una notizia fantastica per la MotoGp, a dimostrazione dell’incredibile livello di interesse per il nostro sport in tutto il territorio. Il pubblico impressionante che affolla l’evento, e da molti paesi diversi, oltre al grande feedback dei piloti, dimostra quanto sia davvero vitale la nostra presenza in Argentina e in America Latina”, ha commentato Ezpeleta. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, le statistiche del Gp di Austin: Marquez dominatore

    ROMA – Marc Marquez torna in uno dei suoi tanti regni. A Austin il pilota della Honda Hrc ha vinto ben sei edizioni, lasciandone per strada solo una, che è anche l’ultima andata in scena nel 2019. Inutile dire che lo spagnolo detiene il record di vittorie, il record del circuito e la migliore pole di tutti i tempi nel Gp delle Americhe. Due anni fa uno scivolone lo mise fuori dai giochi, lasciando trionfare il connazionale Alex Rins, mentre lo scorso anno è stato il Covid a fermare le due ruote negli Usa. Austin è inoltre una delle pochissime piste dove Valentino Rossi non ha mai vinto, complice la più o meno fresca inaugurazione nel 2013. 
    Bagnaia insegue Quartararo
    Oltre a Marquez, c’è una lotta per il Mondiale tutt’altro che chiusa, soprattutto dopo gli ultimi due successi di Francesco Bagnaia tra Aragon e Misano. ‘Pecco’ ha discreti ricordi a Austin, dove vanta un primo posto nel 2018, seppur in Moto2. L’anno prima fu Franco Morbidelli a mettere il proprio sigillo nella medesima categoria. E Quartararo? Il leader del Mondiale, forte dei 48 punti di margine sul ducatista, ha corso solamente una volta il Gp delle Americhe in top-class, finendo settimo nel 2019.  LEGGI TUTTO