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    Us Open: Djokovic fatica ma conquista il terzo turno. Svajda si arrende in quattro set

    Novak Djokovic classe 1987, n.7 del mondo – Foto Getty Images

    Novak Djokovic supera l’ostacolo Zachary Svajda e conquista il pass per il terzo turno degli US Open 2025. Sul Centrale di Flushing Meadows, il serbo si impone 6-7(5) 6-3 6-3 6-1 contro il numero 145 del mondo, in quella che sulla carta sembrava una sfida agevole ma che, soprattutto nel primo set, ha mostrato più di una difficoltà. Djokovic ha infatti iniziato il match con un atteggiamento sorprendentemente compassato, quasi svogliato. Scambi lenti, ritmo blando, nessun guizzo: un copione che ha permesso al giovane americano di inserirsi con coraggio nel match e, approfittando dell’apatia del rivale, portarsi a casa il primo set al tie-break. La partita avrebbe potuto complicarsi ulteriormente per il campione di Belgrado, ma Svajda non ha trovato il coraggio di affondare i colpi al momento decisivo. Djokovic ne ha approfittato per strappare un break nel secondo parziale, sufficiente a rimettere il conto in equilibrio. La svolta arriva nel terzo set: avanti 3-1 e con il match apparentemente in mano, Svajda accusa un problema muscolare alla gamba destra che ne limita i movimenti. Nonostante l’intervento del fisioterapista, l’americano non riesce più a spostarsi con continuità e si affida quasi esclusivamente al braccio. Djokovic, senza dover spingere, mette in fila otto giochi consecutivi e prende il largo. Nel quarto set il copione non cambia: break immediato per il serbo, che vola 3-0 e poi 5-1, mentre Svajda resta in campo soprattutto per onorare l’occasione e l’avversario. Djokovic chiude 6-1, pur accusando un accenno di crampi nel finale, e stacca così il biglietto per il terzo turno. Per Djokovic si tratta dell’ennesima qualificazione al terzo turno a New York, torneo dove ha giocato 10 finali (vincendone 4) sin dal suo debutto nel 2005. Ma la prestazione odierna non lascia segnali incoraggianti: il 24 volte campione Slam è parso privo di motivazioni, con una palla lenta e poco penetrante, ben lontana dal livello mostrato nei giorni scorsi dai pretendenti al titolo. Contro avversari più consistenti, come Cameron Norrie o Francisco Comesaña – in campo per decidere il prossimo ostacolo del serbo – servirà ben altro. Djokovic ha portato a casa la vittoria, ma le spie d’allarme restano accese: per competere davvero in questa edizione degli US Open, sarà necessario ritrovare energia mentale e aumentare drasticamente il livello del proprio tennis.
    Primo set: Svajda sorprende Djokovic al tie-breakDopo oltre un mese senza partite ufficiali — l’ultima apparizione risaliva a Wimbledon — e con qualche fastidio fisico avvertito già al debutto, Novak Djokovic torna in campo con l’obiettivo di ritrovare ritmo e fiducia. Il serbo, 428 settimane complessive al vertice del ranking ATP, reduce da una lunga vacanza in Grecia e semifinalista in tutti e tre gli Slam disputati in stagione, affronta per la prima volta Zachary Svajda. A 37 anni, il campione di Belgrado non ha mai perso né al primo né al secondo turno a New York da quando esordì nel 2005, torneo in cui due anni più tardi giocò la sua prima finale Slam contro Roger Federer. Il primo set però prende una direzione inattesa. La partita si sviluppa su scambi lunghi, con traiettorie alte e ricche di rotazioni, ben lontane dal ritmo frenetico visto nei primi turni. Djokovic sembra lento negli spostamenti, incapace di imprimere velocità alla palla, più concentrato sulla difesa e in attesa dell’errore dell’americano. Svajda, invece, costruisce con pazienza, regge con continuità da fondo e coglie i momenti giusti per accelerare. La cronaca racconta un set equilibrato: il giovane californiano annulla due palle break nel game inaugurale e da quel momento non concede più spiragli. Djokovic tiene con relativa facilità i propri turni di battuta, ma manca incisività in risposta. Si arriva così al tie-break, dove Svajda prende subito l’iniziativa: minibreak in avvio, conduzione sicura e chiusura sul 7-5 con un preciso lungolinea.Svajda avanti 7-6 (5), con Djokovic apparso insolitamente contratto e poco brillante.
    Secondo set Djokovic rimette in equilibrio la sfida: un set pari con SvajdaNovak Djokovic risponde presente e conquista la seconda frazione, approfittando di un evidente calo di Zachary Svajda. Dopo un primo set giocato sul ritmo del giovane californiano, nel secondo parziale il serbo ha cambiato marcia quel tanto che basta per rimettersi in carreggiata. Svajda ha avuto l’occasione per affondare il colpo, ma invece di spingere con decisione si è adeguato al palleggio più compassato del 24 volte campione Slam, finendo per favorirne il recupero. La svolta arriva sul 3-2: Djokovic si procura due palle break e alla seconda opportunità strappa il servizio all’americano, prendendo il controllo del set. Da quel momento l’inerzia è tutta dalla parte del serbo, che senza strafare allunga 5-2. Svajda annulla due set point e riduce le distanze, ma Novak al servizio non trema: un gioco a zero suggella il 6-3 che rimette la sfida in perfetto equilibrio, un set pari. Djokovic chiude così una seconda frazione giocata con maggiore lucidità e con il piglio del campione, cercando di abbreviare gli scambi e di variare con qualche sortita a rete. Per Svajda resta il rammarico di non aver approfittato del momento favorevole: per impensierire davvero il dieci volte finalista di New York servirà ben altro.
    Terzo set : Djokovic approfitta dei problemi fisici di Svajda e si porta avanti due set a unoIl terzo set segna la svolta del match: Novak Djokovic mette una seria ipoteca sull’incontro approfittando dei problemi fisici che frenano Zachary Svajda, costretto a convivere con un infortunio alla gamba destra.L’avvio è positivo per l’americano, che tiene a zero il primo turno di battuta e si porta avanti 2-1 con atteggiamento aggressivo, consapevole di non poter reggere lunghi scambi da fondo. Il californiano trova anche il break, sfruttando un doppio fallo del serbo e salendo 3-1 con servizio a disposizione. È però l’ultimo sussulto: il fisico lo tradisce, la coscia inizia a impedirgli movimenti fluidi e nemmeno l’intervento del fisioterapista riesce a migliorare la situazione. Djokovic, senza alzare troppo i giri del motore, approfitta del calo dell’avversario. Con lucidità cerca di muovere il numero 145 del mondo, costretto ormai a giocare quasi solo di braccio. Arriva il controbreak per il serbo, che infila cinque giochi consecutivi e chiude il parziale 6-3. Un set non memorabile dal punto di vista tecnico, ma che segna il punto di svolta della sfida: Djokovic conduce ora due set a uno e, con l’avversario in evidente difficoltà fisica, sembra avviato verso un finale in discesa.
    Quarto set: Dominio di NovakNel quarto parziale Novak Djokovic ha mostrato tutto il suo strapotere complici anche i problemi fisici dell’avversario. Dopo tre set comunque combattuti, il serbo ha preso in mano in maniera definitiva il ritmo della partita, togliendo immediatamente certezze al suo avversario americano. Con due break, Nole ha scavato il solco sin dai primi giochi, dettando legge con la solidità da fondo e un servizio chirurgico.L’americano non è mai riuscito a trovare varchi né a costruire occasioni per rientrare: Djokovic ha mantenuto una percentuale altissima con la prima, non ha concesso palle break e ha gestito con grande tranquillità ogni scambio. In poco più di mezz’ora, il 24 volte campione Slam ha chiuso i conti con un netto 6-1, salutando il pubblico con il suo classico gesto verso le tribune e conquistando senza più affanni il passaggio al turno successivo.
    Slam Us Open N. Djokovic [7]6666 Z. Svajda7331 Vincitore: N. Djokovic ServizioSvolgimentoSet 4N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 df 40-15 40-305-1 → 6-1Z. Svajda 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A4-1 → 5-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace3-1 → 4-1Z. Svajda 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 ace3-0 → 3-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0Z. Svajda 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A1-0 → 2-0N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 3Z. Svajda 0-15 15-15 30-15 30-30 30-405-3 → 6-3N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-15 ace4-3 → 5-3Z. Svajda 0-15 0-30 15-30 15-40 30-403-3 → 4-3N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace2-3 → 3-3Z. Svajda 15-0 15-15 df 30-15 30-30 30-401-3 → 2-3N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 df1-2 → 1-3Z. Svajda 15-0 ace 30-0 40-01-1 → 1-2N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-1 → 1-1Z. Svajda 15-0 30-0 40-0 40-15 df0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2N. Djokovic 15-0 30-0 40-05-3 → 6-3Z. Svajda 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-405-2 → 5-3N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 30-30 40-304-2 → 5-2Z. Svajda 15-0 15-15 15-30 15-403-2 → 4-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2Z. Svajda 0-15 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2N. Djokovic 15-0 30-0 ace 30-15 40-151-1 → 2-1Z. Svajda 0-15 15-15 30-15 ace 40-151-0 → 1-1N. Djokovic 15-0 30-0 ace 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak*- 0*-1 ace 1*-1 1-2* 2-2* 2*-3 3*-3 4-3* ace 4-4* 4*-5 4*-6 5-6*6-6 → 6-7N. Djokovic 0-15 df 15-15 30-15 40-155-6 → 6-6Z. Svajda 15-0 30-0 40-0 40-15 df5-5 → 5-6N. Djokovic 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-304-5 → 5-5Z. Svajda 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 40-304-4 → 4-5N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-153-4 → 4-4Z. Svajda 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-3 → 3-3Z. Svajda 15-0 30-0 ace 40-0 40-152-2 → 2-3N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace1-2 → 2-2Z. Svajda 15-0 ace 15-15 30-15 ace 40-151-1 → 1-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1Z. Svajda 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1

    Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    Chang (coach di Tien) mette in guardia Djokovic: “Learner può mettere in difficoltà Novak”

    Learner Tien a Winston Salem (foto ATP)

    Uno dei match più attesi della prima giornata di US Open è sicuramente quello che aprirà il programma serale sull’Ashe: Djokovic vs. Tien. Potrebbe sembrare sulla carta un incontro “scontato”, il 24 volte campione Slam (e quattro a New York) contro un teenager di ottimo potenziale ma ancora acerbo di esperienza a questo livello. Tuttavia lo scenario di questa partita potrebbe essere assai diverso: il serbo è fermo dallo scorso 11 luglio, quando s’inchinò alla maggior potenza e intensità di Sinner nella semifinale di Wimbledon, mentre il giovane Tien giocherà senza alcuna pressione e con qualità tecniche che possono infastidire non poco Djokovic. Quali? Il classe 2005 californiano è davvero bravo nell’anticipare i colpi e generare traiettorie molto angolate, che “spezzano” le gambe degli avversari, e cambiare continuamente ritmo e altezza della palla, con una fase difensiva di grandissima qualità forte una notevole velocità di copertura del campo. Ne è convinto anche Michael Chang, leggenda del tennis USA e da poco super-coach di Tien. In un’intervista rilasciata al sito ATP, Chang racconta il nuovo rapporto di collaborazione di Tien, affiancando il suo allenatore Erik Kortland, e anche sulla partita che sarà l’happening della prima giornata di US Open 2025.
    “Sto cercando di aiutare Tien al meglio delle mie possibilità”, racconta Chang. “Non è sempre un anno facile per i giocatori che esordiscono e giocano il tour per intero al primo anno, proprio quello che sta affrontato lui. L’anno scorso ha giocato molti Challenger e ha fatto davvero bene a fine anno. Ma quest’anno è stato tutto nuovo. Sta gestendo bene la situazione e ovviamente sta andando alla grande.” Attualmente Tien è n.50 nel ranking (con un best di 48), un bel progresso rispetto alla posizione 120 di inizio stagione. Una crescita figlia di buoni risultati e un tennis progressivamente sempre più incisivo e continuo, ricco di angoli mancini e cambi di ritmo.
    Djokovic non perde all’esordio in uno Slam dall’Australian Open 2006. Un’era fa… Tuttavia “Michelino” sorprende: “Mi piace il tabellone di Tien” afferma Chang. “Ovviamente Novak è uno dei più grandi giocatori di sempre, se non il più grande di tutti i tempi. Learner però non ha nulla da perdere. Ha tutto da guadagnare da questa opportunità. Per Learner avere l’opportunità di giocare contro uno dei più grandi è davvero speciale e non neghiamo il fatto che Novak stia ancora giocando un tennis incredibile. Se Sinner e Alcaraz non fossero d’intralcio, avrebbe potuto facilmente aggiungere altri Slam al suo curriculum. Ma allo stesso tempo, Learner non ha nulla da perdere e ha dimostrato in questa stagione di poter dare filo da torcere ai migliori giocatori. E sta battendo giocatori che avevano già battuto Novak nei precedenti Slam, e questo dovrebbe fargli guadagnare fiducia.”
    Prima di accettare l’offerta di collaborare con Tien, Chang ha studiato a fondo il tennis del giovane connazionale. Questo il punto di vista di Michael: “Penso che ora Learner stia servendo molto più forte. Ora sta iniziando a incorporare questo nel suo gioco. Non credo che sia stata una transizione difficile per lui. In realtà, penso che abbia la capacità di giocare in modo molto aggressivo da fondo campo, e di prendersi il punto a rete. Ha un buon gioco a rete, e non c’è motivo per cui, in un lasso di tempo molto breve, possa diventare davvero un giocatore più versatile sotto ogni aspetto”.
    Ovviamente servirà una prestazione super Tien per impensierire e provare a battere Djokovic, ma il grande punto di domanda è: che versione di Novak avremo?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    US Open – Djokovic raggiunge l’80ª partecipazione in uno Slam: a un passo dal record assoluto

    Novak Djokovic classe 1987, n.7 del mondo – Foto Getty Images

    Lo US Open 2025 avrà un significato speciale per Novak Djokovic. Con la sua presenza a Flushing Meadows, il campione serbo toccherà quota **80 partecipazioni nei tornei del Grande Slam, un traguardo che lo proietta sempre più vicino al record assoluto nella storia del tennis.
    In tutta l’Era Open (dal 1968 a oggi) soltanto Roger Federer e Feliciano López hanno fatto meglio, con 81 apparizioni ciascuno. Djokovic, dunque, ha la possibilità di raggiungerli già il prossimo gennaio agli Australian Open 2026 e, con ogni probabilità, superarli durante la stagione.
    Ecco la classifica aggiornata dei giocatori con più presenze nei tornei dello Slam:🇨🇭 Roger Federer – 81🇪🇸 Feliciano López – 81🇷🇸 Novak Djokovic – 79 (*diventeranno 80 con l’US Open 2025*)🇫🇷 Richard Gasquet – 75🇨🇭 Stan Wawrinka – 74
    Un dato che testimonia non solo la longevità, ma anche la costanza impressionante del serbo, capace di restare competitivo ai massimi livelli per oltre tre lustri. Dopo aver riscritto ogni record di vittorie e di longevità, Djokovic è dunque pronto a conquistare anche questo primato statistico, che sembra ormai soltanto una questione di tempo.
    Con il debutto previsto domenica a New York, inizierà la sua 80ª avventura a caccia di un altro trionfo negli Slam, l’ennesimo di una carriera senza eguali. LEGGI TUTTO

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    Djokovic lascia intendere un colpo di scena nello staff: “Credo che sappiate di chi parlo…”

    Novak Djokovic classe 1987, n.7 del mondo – Foto Getty Images

    Novak Djokovic ha acceso la curiosità dei giornalisti serbi durante il media day dello US Open 2025, alludendo a una possibile “bomba” nella composizione del suo team tecnico. L’assenza di Dušan Vemić, che lo aveva seguito al Roland Garros e a Wimbledon, non è passata inosservata, ma il campione serbo ha spiegato che si trova in una fase della carriera in cui non intende legarsi con collaborazioni a lungo termine.
    “Sorrido perché sembra che mi abbiate letto nel pensiero, ma non posso dire nulla per ora. Ho fatto qualche chiacchiera, vedremo, sarete informati. Si tratta di colloqui iniziali, non di un accordo formale. Per me avrebbe soprattutto un aspetto emotivo. Credo che sappiate di chi parlo, ma non voglio fare nomi troppo presto. Se mai dovesse accadere…”, ha dichiarato Djokovic, lasciando volutamente in sospeso l’argomento.
    Un indizio che ha subito acceso le ipotesi della stampa serba, portando molti a pensare a Monica Seles, leggenda del tennis con cui Nole ha più volte dichiarato di avere un legame speciale.Già all’Australian Open 2024, Djokovic aveva parlato di lei come di una delle sue più grandi fonti d’ispirazione: “Amo Monica, l’avevo in mente quando crescevo in Serbia. La mia allenatrice, Jelena Genčić, lavorava con lei e mi raccontava spesso delle sue abitudini, di come si allenava, di cosa mangiava. È stata una delle mie eroine e idoli d’infanzia”.
    Al momento, nulla è ancora ufficiale. Djokovic ha chiarito che i colloqui sono solo agli inizi e che non si tratterebbe comunque di una collaborazione duratura, ma di una presenza simbolica e significativa nel suo team.Un nome che evoca emozioni fortissime in Serbia e nel mondo del tennis, e che renderebbe ancora più speciale la rincorsa di Nole al titolo a Flushing Meadows.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Djokovic: anche in Serbia c’è cautela (e preoccupazione) per le sue chance a US Open

    Djokovic allo Yankee Stadium di New York

    Inutile girarci intorno: tutto il mondo della racchetta si approccia a US Open con in testa una nuova finale Slam al maschile tra Sinner e Alcaraz, dopo le due consecutive di Parigi e Wimbledon. I due tennisti più forti dell’epoca attuale hanno vinto gli ultimi sette Major disputati, e le due ultime finali, con i due a sfidarsi per il successo, hanno esaltato gli appassionati come non accadeva dai “Fedal”. La finale di Roland Garros è già nei libri d’oro della disciplina come una delle più belle ed emozionanti di sempre, ma anche quella dei Championship ha raccontato una storia magnifica e di grande qualità (ancor più per gli appassionati italiani, finalmente sul trono del torneo più ambito). Moltissimi dei commentatori e analisti, dopo il sorteggio di ieri, si sono spesi in pronostici e considerazioni: c’è chi prende la parte di Jannik (Navratilova e Wilander, per dirne due molto noti), altri vanno con Alcaraz, e solo Patrick McEnroe finora è andato con un outsider di lusso: un americano, o Shelton o Fritz, è tempo che un tennista di casa vinca di nuovo lo Slam di NYC (manca da Roddick 2003, un’enormità per il tennis USA). Nessuno finora si è spinto a mettere Djokovic tra i possibili vincitori, e nemmeno sulla stampa serba c’è fiducia per le azioni del campione di Belgrado. 
    Sul noto sito sportivo SportKlub uno dei più affidabili commentatori serbi, Sasa Ozmo (da anni dietro a “Nole” nei maggiori tornei) riflette su come stavolta sia quasi impossibile affidarsi alla classe di Djokovic per l’ennesimo miracolo e così alzare il sospirato 25esimo trofeo Major, quello che isserebbe Novak come il più vincente di ogni epoca. “La convinzione che Novak Djokovic abbia un tabellone fantastico agli US Open si basa sulla premessa potenzialmente errata che Nole raggiungerà sicuramente la finale del torneo. Storicamente, è quasi sempre stato così, ma le cose sono cambiate”, scrive Ozmo. “In questo contesto, il suo avversario al primo turno è piuttosto ostico: il mancino Learner Tien. Ha vinto contro Medvedev a Melbourne e di recente contro Rublev, e ha già una certa esperienza di partite importanti. Inoltre, questo tipo di avversario – che cambia spesso ritmo e “rimette tutto” – è particolarmente ostico quando l’avversario non è ancora entrato nel suo miglior ritmo, come sarà nel caso di Novak visto che è fermo da Wimbledon”.
    Il cronista slavo analizza il potenziale cammino di Djokovic a US Open dopo il sorteggio sottolineando i potenziali pericoli, ma c’è dato di fondo a preoccupare: “[Novak] non ha giocato una partita ufficiale da Wimbledon. Inoltre sembra che abbia iniziato ad allenarsi relativamente tardi per i suoi standard e, al suo arrivo a New York, il suo calendario è pieno di impegni con gli sponsor. Inoltre, non conosciamo le condizioni della sua gamba, Novak ha concluso Wimbledon infortunato…”.
    Anche su Sportal (altro sito ben informato sulle faccende tennistiche del paese) si è parlato di Djokovic in questi giorni, e pur senza arrivare ad una critica diretta, si è sottolineato come Novak abbia approcciato il quarto Slam dell’anno senza la sua consueta, maniacale attenzione alla preparazione. Dopo aver raccontato di molte settimane di vacanza tra Grecia e Montenegro, ecco che Novak è sbarcato a New York “con un giovedì assai impegnativo”. Allenamenti? Insomma… “Dopo essersi allenato per un’ora e aver scoperto il nome del suo primo avversario agli US Open, ha assistito a una partita di baseball delle Major, da protagonista”. Il campione infatti è stato invitato sul diamante dell’iconico Yankee Stadium per lanciare una palla, come i migliori lanciatori del campionato, appena prima della partita che opponeva il team più blasonato d’America ai acerrimi rivali di Boston, tra grandi applausi del pubblico presente e il divertimento di Novak.

    Novak Djokovic throws out the 1st pitch at Yankee Stadium! pic.twitter.com/CVpzNuSXFk
    — MLB (@MLB) August 22, 2025

    “Djokovic è New York da qualche giorno e, nella città che non dorme mai, il migliore di tutti i tempi ha molto da fare. Ha già giocato il doppio misto con Olga Danilovic, hanno perso contro la coppia russa formata da Daniil Medvedev e Mira Andreeva, e poi si è anche allenato con Holger Rune e Alexander Zverev”.
    È sempre un azzardo non inserire Djokovic tra i favoriti di uno Slam. Quest’anno si è fermato in semifinale nei tre disputati: in Australia, costretto al ritiro contro Zverev per i postumi del problema muscolare accusato nella partita di quarti, dove ha eliminato Alcaraz; quindi è stato battuto da Jannik Sinner sia a Roland Garros che a Wimbledon. A US Open Novak ha ottenuto 4 titoli (2011, 2015, 2018 e 2023) ma anche la più cocente delusione in carriera, la finale persa contro Medvedev nel 2021 che gli è costata il Grande Slam stagionale. Chissà che Novak vedremo, fermo dall’11 luglio scorso…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ruud incorona Djokovic: “Il più grande sportivo di tutti i tempi”

    Novak Djokovic classe 1987, n.7 del mondo – Foto Getty Images

    Casper Ruud, tre volte finalista Slam e attuale numero 12 del ranking mondiale, non ha dubbi: Novak Djokovic non è solo il miglior tennista della storia, ma anche il più grande sportivo di sempre.Il norvegese, che ha affrontato il campione serbo in sei occasioni (bilancio 5-1 a favore di Nole), ricorda bene la finale del Roland Garros persa in tre set contro Djokovic. Proprio da quell’esperienza è nata la sua convinzione:“Novak è il più grande sportivo della storia. Non voglio paragonare discipline diverse perché può sembrare stupido, ma se confrontiamo Djokovic, ad esempio, con Tom Brady… Brady è il GOAT del football, non fraintendetemi, ma atleticamente Novak lo batterebbe in quasi tutti i test fisici”, ha spiegato Ruud.
    Casper ha citato anche un altro fuoriclasse: “Ok, LeBron forse lo supererebbe in alcuni aspetti fisici, ma per me Novak resta il più grande sportivo che sia mai vissuto”.Djokovic e Ruud si ritroveranno presto sullo stesso palcoscenico: dal 24 agosto a New York scatterà lo US Open 2025, ultimo Slam della stagione. Il sorteggio del tabellone principale è in programma domani alle ore 18 italiane.Un’investitura pesantissima, che conferma ancora una volta quanto Djokovic sia ormai considerato una leggenda vivente, anche dai suoi stessi rivali. LEGGI TUTTO

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    Djokovic, tra vacanze e allenamenti in Montenegro in vista di US Open

    Novak insieme al violinista Mido Todorovic

    Dopo la decisione di saltare il Masters 1000 di Cincinnati, in Serbia da qualche giorno sui principali media sportivi (e non) è scattato una sorta di tam tam intorno a Novak Djokovic, non tanto per “paparazzarlo” nel corso delle sue vacanze in famiglia quanto per vedere se nelle sue giornate siano presenti anche le racchette da tennis e gli allenamenti, con US Open ormai prossimo. Dopo la sconfitta sofferta da Jannik Sinner in semifinale a Wimbledon lo scorso 11 luglio, il 24 volte campione Slam non è più tornato in competizione. È stato fotografato in Grecia insieme al primo ministro del paese ellenico, ma di allenamenti neanche l’ombra. Finalmente Novak è stato rintracciato a Durmitor, località turistica del Montenegro dove si sta rilassando con la moglie Jelena e due figli, rinforzando il proprio legame con la terra dei nonni (ne aveva parlato in una recente intervista, affermando di sentirsi totalmente a casa da quelle parti).
    Tra un bagno rinfrescante e altre attività, finalmente i media serbi hanno trovato una foto di Djokovic con in mano le racchette da tennis. Non in campo, ma insieme al famoso violinista Mido Todorovic, una vera star locale, che si è scattato il classico selfie con il campione di Belgrado e ha pubblicato sui social lo scatto, che riportiamo.

    Nei giorni scorsi Novak era stato avvistato a cavallo, in acqua, impegnato in mille attività ludiche ma mai con la racchetta. Forse è il segnale che nonostante abbia deciso di non giocare alcun match prima di US Open, si sta preparando per l’ultimo Slam della stagione. Una novità per lui saltare in toto i tornei estivi tra Wimbledon e New York, ma del resto più di una volta ha affermato che dall’alto dei suoi 38 anni e con la sua bacheca sterminata di trofei, l’unica importante motivazione a continuare sia andare a caccia del 25esimo titolo major.
    Gli US Open scatteranno esattamente tra due settimane. Novak lo scorso anno perse prematuramente al terzo turno. Quest’anno nei tre Slam disputati si è sempre fermato in semifinale, a Melbourne per ritiro contro Zverev (dopo aver battuto Alcaraz nei quarti con una super partita, ma soffrendo un problema fisico), e contro Sinner a Roland Garros e Wimbledon. Dopo il successo di Shelton a Toronto, Djokovic è scivolato al settimo posto in classifica. A meno che De Minaur (o Khachanov) vincano a Cincinnati, si presenterà a New York da n.6 o 7 ATP, con la possibilità di un nuovo scontro già ai quarti con Alcaraz o Sinner, i due grandi favoriti per il titolo.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Connors su Djokovic: “Mi preoccupa che non giochi da Wimbledon e abbia saltato Cincinnati. Non so cosa aspettarmi da lui a New York”

    Novak Djokovic (foto Getty Images)

    L’assenza di Novak Djokovic al Masters 1000 di Cincinnati continua a far parlare il mondo del tennis. Il campionissimo serbo non è ancora tornato in attività dopo la sconfitta subita in semifinale a Wimbledon da Jannik Sinner, una battuta d’arresto piuttosto netta, la seconda consecutiva inflitta dall’italiano al 24 volte campione Slam dopo quella di Parigi. Secondo la leggenda del tennis americano Jimmy Connors, il fatto che Djokovic abbia allungato le sue vacanze e non sia tornato ancora in competizione è pessimo segnale a livello di motivazione, quella indomabile voglia di vincere che ha portato il nativo di Belgrado a migliorarsi continuamente e sorpassare i suoi due grandi rivali, Federer e Nadal. “Jimbo” ha parlato di Djokovic nel suo podcast “Advantage Connors”, con parole chiare che non lasciano alcun spazio all’immaginazione…
    “C’è una cosa che mi preoccupa di Novak Djokovic” esordisce Connors, “Per anni, il torneo di Cincinnati è stato l’ultimo test per il serbo in vista degli US Open. Tuttavia, questa volta Djokovic non disputerà partite ufficiali sul cemento prima del quarto Slam della stagione. È fermo da settimane, da Wimbledon. Non ha ancora giocato partite sul cemento. Mi aspettavo che potesse saltare il torneo canadese ma non che non venisse a Cincinnati. Qua avrebbe giocato almeno qualche partita, delle sfide da affrontare per rimettersi in moto. Adesso non sappiamo cosa aspettarci da lui in vista di New York“.
    Il campione americano afferma di trovare strano il ragionamento di Djokovic, tennista 38enne che di sicuro ha bisogno di giocare per non accumulare “ruggine” e rischiare a US Open già nei primi turni. “Ha giocato un grande Wimbledon” continua Connors, “ha raggiunto la semifinale, ma è stato sconfitto in tre set, piuttosto nettamente da Sinner. Dopodiché è andato in vacanza con la famiglia, per quasi un mese e mezzo. Vedremo come andrà. Non è certo il modo in cui era solito preparare US Open in passato. Tutto quello che so è che non si può mai ignorare il migliore della storia quando c’è uno Slam, ma chissà come ci arriverà e con quale motivazione”.
    Djokovic a US Open ha trionfato quattro volte: 2011, 2015, 2018 e 2023, e proprio sull’Arthur Ashe ha vissuto la più grande delusione in carriera, la sconfitta in finale nel 2021 contro Daniil Medvedev ad un passo dal completare uno storico Grande Slam annuale. Già dallo scorso anno, persa la leadership nel ranking ATP per mano di Jannik Sinner (il sorpasso avvenne il 10 giugno 2024), il serbo ha affermato che i tornei dello Slam rappresentavano la sua ultima grande motivazione a continuare. Tuttavia da allora “Nole” non è riuscito a vincere il tanto agognato 25esimo Major, che gli consentirebbe di diventare l’unico tennista nella storia (uomo o donna) a raggiungere questa cifra. A Wimbledon 2024 infatti fu sconfitto molto seccamente da Carlos Alcaraz in finale, mentre a US Open fu estromesso da Popyrin al terzo turno. Quest’anno Novak si è arreso agli Australian Open ad un infortunio sofferto nei quarti e che l’ha costretto al ritiro in semifinale contro Zverev, mentre a Parigi e Wimbledon è stato Sinner a sbarrargli la strada senza concedergli nemmeno un set. US Open si avvicina a grandi falcate: questo Djokovic a corto di match dall’11 luglio, sarà competitivo?
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO