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    Tokyo2020: Il tabellino di Serbia-Italia 3-0. Azzurre tutte in campo, ma non basta. Boskovic vince il confronto con Egonu

    QUARTI DI FINALESERBIA – ITALIA 3-0 (25-21, 25-14, 25-21)SERBIA: Ognjenovic 4, Busa 5, Popovic 6, Boskovic 24, Milenkovic 6, Rasic 10, Popovic (L),. N.e. Mirkovic, Mihajlovic, Bjelica, Aleksic, Blagojevic. All. Terzi.ITALIA: Malinov 1, Pietrini 7, Fahr 2, Egonu 16, Bosetti 6, Danesi 6, De Gennaro (L); Sorokaite, Orro 1, Chirichella 1, Sylla, Folie 2. All. Mazzanti.Arbitri: Turci (BRA) e Makshanov (RUS)Note: Durata set 25′, 21′, 26′.  Tot 1h12′SERBIA: attacchi 43/84, muri 10, ace 2/74, errori avversari 20.ITALIA: attacchi 33/94, muri 7, ace 2/57, errori avversari 14. LEGGI TUTTO

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    Tokyo2020: Impresa per la Korea di Kim e Lavarini, 3-2 alla Turchia di Guidetti

    QUARTI DI FINALECOREA DEL SUD – TURCHIA 3-2 (17-25, 25-17, 28-26, 18-25, 15-13)TOKYO – Nove anni dopo Londra 2012 la stella Kim Yeon-Koung (28 punti, 49% di vinc. e 34% di eff. in att. 1 muro e 1 ace, 7 punti nel 5° set) riporta in semifinale la Corea del Sud. Un risultato alla vigilia dei giochi impensabile per la formazione dell’ottimo Lavarini che a febbraio aveva perso gli altri 2 pezzi pregiati della squadra: le gemelle Lee Da-Yeong (palleggiatrice) Lee Jae-Yeong (schiacciatrice). Grossa delusione dunque per la Turchia di Guidetti, ma il quinto posto migliora il nono di Londra (unica altra apparizione olimpica per la Turchia).
    LA CHIAVE – Oltre alla prova di Kim Yeon-Koung, la Corea del Sud ha sfruttato la buona prova di Park Jeongah (16 punti tra cui quelli decisivi ai vantaggi del 3° set) e l’efficacia del servizio e muro, fondamentali da cui ha avuto molto nei set vinti pur realizzando complessivamente meno punti diretti della Turchia. Fra le europee troppi alti e bassi e qualche difficoltà di troppo in posto 4 con le titolari Baladin ed Ismailoglu lasciate inizialmente in panchina nel set decisivo.
    LA CRONACA – Primo set a senso unico in favore della Turchia, un po’ come da attese. La partita cambia però inaspettatamente nel 2° set con la Turchia che annaspa in ricezione (dentro Ercan e fuori Baladin) e Yang Hyo-Jin che si esalta a muro (3 nel parziale, 6 totali). La Korea vola sul 17-7 e restituisce il 25-17 del primo set.Il terzo set è l’unico equilibrato del match e resta in bilico sino al 21-21. Kim Yeon-Koung piazza il break con 2 punti consecutivi, Jeong Jiyun entra sul 23-22 e ripaga Lavarini conquistando 2 set point: 24-22. Park Jeongah non chiude i palloni decisivi e prende la murata del 24-25 poi però si riscatta nel migliore dei modi realizzando il 25-25, il 27-26 (aiutata dall’invasione del muro) ed il 28-26. Decisivo, nel mezzo, anche il muro di Kim Hee-Jin su Ismailoglu che vale il 26-25.Il quarto set ricalca un po’ il primo parziale con la Korea che va subito sotto 2-8 e non riesce a rientrare nonostante i tanti cambi e qualche frangente positivo (minimo distacco sul 14-16 prima del 18-25 finale).Nel tie-break (oltre ad Ercan per Baladin c’è anche Senoglu confermata in campo al posto di Ismailoglu) la Turchia scava un break con l’ace di Boz (3-5) ed il contrattacco di Senoglu (3-6). La Turchia si riavvicina col muro di Kim Hee-Jin su Senoglu (5-6). Guidetti si gioca il doppio cambio, ma Karakurt concede un’invasione (6-7) e poi è difesa favorendo il contrattacco di Park Jeong-Ah: 7-7. Il clamoroso errore in palleggio di Aydemir che non trova Erdem manda le asiatiche avanti al cambio di campo: 8-7. Karakurt chiude la sua partita (solo ingressi per il doppio cambio) con l’ace del controsorpasso (9-10), ma Kim risponde con 3 punti consecutivi (12-10) sfruttando gli errori in ricezione di Akoz ed Ercan. Boz aggiunge un errore gratuito in attacco da posto 4 (13-10) e Kim Yeon-Koung non perdona: suoi il 14-11 ed il 15-13 (al 2° tentativo) dopo i 2 match point annullati da Boz.
    in aggiornamento

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    Tokyo2020: Beach volley, la prima semifinale è Mol/Sorum vs. Plavins/Tocs. Flop Brasile

    TOKYO – Disputati nella notte italiana i primi 2 quarti di finale del torneo di beach volley maschile. Nella prima partita i norvegesi Mol/Sorum hanno confermato i favori del pronostico battendo 2-0 l’insidiosa coppia russa Leshukov/Semenov. Nella seconda sfida i lettoni Plavins/Tocs hanno sconfitto a sorpresa i brasiliani Alvaro Filho/Alison (quest’ultimo campione in carica). Flop dunque per la spedizione verdeoro, fuori dalle semifinali sia al femminile che al maschile.
    BEACH VOLLEY – QUARTI DI FINALE MASCHILI – RISULTATI E PROGRAMMA4 AGOSTOLeshukov-Semenov (ROC) – Mol, A.-Sorum (NOR) 0-2 (17-21, 19-21)Plavins-Tocs (LAT) – Alison-Álvaro Filho (BRA) 2-0 (21-16, 21-19)Ore 14.00 Thole J./Wickler (GER) – Krasilnikov-Stoyanovskiy (ROC)Ore 15.00 Cherif-Ahmed (QAT) – Nicolai/Lupo (ITA)
    PROGRAMMA SEMIFINALI 5 AGOSTOOre 14.00 Mol, A.-Sorum (NOR) – Plavins-Tocs (LAT)Ore 15.00 da definire – da definire

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    Tokyo2020: Velasco dopo Italia-Argentina, il derby tra la “moglie e la mamma”. “Ok alle critiche, ma abbiate fiducia sul futuro”

    TOKYO – Dopo il “derby” Italia-Argentina, per Julio Velasco è giunto il momento dei commenti nel salotto di Jacopo Volpi, nel programma chiamato Best of
    “La gara di oggi ha deciso questa Olimpiade. Non dobbiamo trarre altre conclusioni. Ora quella azzurra è una squadra che inizierà un nuovo ciclo olimpico. De Giorgi deciderà con chi e come ricominciare”.
    “Va detto che si vince di squadra e si perde di squadra. Le analisi individuali saranno fatte da chi di dovere, ha perso l’Italia, ha vinto l’Argentina. Per me una situazione difficile, ho visto la gara da solo. Da una parte sono felice per l’Argentina un Paese che sta soffrendo tantissimo per il covid e la situazione economica, quindi un allegria da qualunque parte venga è benvenuta, ma anche per la pallavolo argentina che è uno sport che soffre molto. Questi ragazzi sono partiti dall’Argentina il 31 maggio per giocare la VNL e non sono potuti tornare perché in Argentina dove possono entrare solo 200 persone al giorno, non sanno nemmeno quando torneranno. Hanno messo tutto quello che avevano”.
    “Non è che l’Italia… Sarebbe ingeneroso dire che non ha dato tutto. L’Italia non ha saputo fare di meglio. Possiamo dire che ancora una volta che non sono stati costanti perché nella partita c’è stato un momento in cui l’avevamo in mano noi. Però l’Argentina non ha mai mollato. Quell’Argentina dove molti nazionali hanno iniziato quando l’allenato io, Loser, Danani, Lima erano molto giovani, altri c’erano prima come De Cecco, Solé, Conte. Ma è una squadra forte, noi a volte sottovalutiamo l’avversario”.
    “Oggi ad esempio ha perso la Polonia che era candidata all’oro, campione del Mondo più Leon e ha perso. Dobbiamo abituarci a questa realtà dove non ci sono squadre facili. Bisogna giocare meglio degli altri perché se no si perde”. 
    “Non si devono trarre molte conclusioni. Vale la pena ricordare che non siamo andati al mondiale di calcio e sembrava la fine del mondo, e due anni dopi l’Italia ha vinto un europeo. Ora bisogna ricominciare con fiducia. Ora ci saranno critiche, come è giusto che sia e chi sarà criticato è giusto che le accetti perché ‘quando vinciamo siamo bravi e quando perdiamo siamo bravi? No, è giusto che sia così, però senza esagerare. Dico abbiate fiducia ci sono giovani interessanti”. LEGGI TUTTO

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    Tokyo2020: Lo Bianco, “Sydney2000 la più bella, Rio non ho capito le scelte. Egonu? Il meglio deve ancora venire…”

    Malinov – Lo Bianco

    di Sofia Greggio
    MODENA – 548 maglie azzurre, registra nella magica edizione del Mondiale femminile 2002 di Germania che portò all’Italia della pallavolo femminile il titolo di campione del mondo, due titoli continentali, due Coppe del Mondo e una Grand Champions Cup, argenti e bronzi a non finire, così come cinque partecipazioni olimpiche. Eleonora Lo Bianco torna a parlare di pallavolo alla vigilia dei. Quarti di finale delle azzurre contro la Serbia.
    Cosa ricordi con più chiarezza della tua esperienza olimpica? “Sicuramente la più bella è stata l’Olimpiade di Sydney 2000: ero giovanissima e per me è stato quasi surreale. Ricordo la cerimonia d’apertura, la quotidianità nel villaggio, l’emozione di scendere in campo, quel campo… è incredibile, anche a distanza di anni quando ci ripenso. Non che Atene, Pechino, Londra e Rio siano state da meno. Anzi, per me questa è la prima volta da spettatrice ed è strano non essere là. Sono sempre stata molto affezionata alla maglia azzurra, non l’ho mai rifiutata. Neanche ora la rifiuterei” (ride).
    Oro ai mondiali del 2002 ma mai una medaglia olimpica: come la vivi oggi? “Fa ancora male. Ha fatto male soprattutto a Pechino, quando meritavamo una medaglia per il gruppo che avevamo costruito e il lavoro che avevamo fatto, ma in generale è doloroso, tutte le volte che ci ripenso. È andata così. Per un’atleta la medaglia olimpica è un sogno che io purtroppo non ho esaudito. Però, chissà, magari mia figlia diventerà una grandissima sportiva e ci penserà lei”. 
    Eleonora Lo Bianco ai Giochi di Rio
    Qual è il tuo ricordo più bello in Nazionale? “È difficile scegliere perché sono tantissimi. Forse l’oro ai mondiali, ma anche gli europei. Tanti i ricordi positivi e tanti quelli negativi, ma sono comunque tutti intensi e, al di là di qualche rimpianto, me li tengo stretti. Tokyo non è la mia Olimpiade e non è più tempo per il mio gioco, ma fa un certo effetto vedere l’Italvolley dalla televisione”.
    Ultima partita alle Olimpiadi, la più importante ma praticamente mai giocata in favore di una Orro esordiente: c’è ancora dell’amarezza? “Più che amarezza c’è confusione. Non capisco ancora oggi le scelte fatte da Marco (Bonitta, allora CT azzurro ndr). C’erano tante giovani alle prime armi e delle giocatrici d’esperienza, ma non eravamo un gruppo coeso. C’era troppa confusione, non siamo mai riuscite a esprimere al meglio il nostro gioco perché non ne avevamo creato uno capace di imporsi su avversarie di quel calibro. È un peccato, ma è andata così”.
    Cosa ne pensi di questa Nazionale? Possono giocarsi una medaglia, secondo te? “Assolutamente sì. Penso che sia una squadra forte e con tutte le possibilità del caso. Il fatto di dover incrociare la Serbia ai quarti di finale è irrilevante: per prendersi la medaglia che vogliono devono batterle tutte, e prima o poi sarebbe successo. Questa Italia può battere la Serbia, anche se ovviamente la Serbia è fortissima. Ma bisogna andare in campo e giocare bene, indipendentemente da chi si ha di fronte”. 
    Il palleggio di Leo Lo Bianco…
    Vivi con affetto o “invidia” sportiva i risultati della Nazionale? “Assolutamente nessuna invidia, anzi. Le guardo e le sostengo. Ogni volta che c’è una partita decido di non guardarla perché ho troppa ansia, ma alla fine non ci riesco e accendo la televisione. Ho scritto a Miriam quando è diventata capitano per farle i complimenti e un grande in bocca al lupo. A lei e a tutte”.
    Lia Malinov e Alessia Orro: cosa ne pensi delle palleggiatrici della Nazionale? “Penso che siano lì perché sono le più forti che abbiamo in Italia. Lia viene da un percorso difficile, ma è una ragazza forte e penso che abbia tutte le qualità per dimostrare sul campo quanto vale. E Alessia anche, è forte e lo dimostra in campo. Questo è un gruppo di ragazze giovani, sì, ma con un percorso alle spalle, un’identità”.
    Quali sono le avversarie più temibili? “Direi USA, Brasile e Serbia. Anche se, arrivati a questo punto, non bisogna pensarci troppo. Bisogna scendere in campo e dare il massimo, non importa chi c’è di fronte”.
    Paola Egonu non ancora al top. Pensi che questo sia dovuto alla pressione da parte dei media? “Sì e no. Paola è abituata alla pressione e alla visibilità dei media. Lei è un personaggio, oltre che una giocatrice: non a caso è stata scelta come portabandiera olimpica. Credo che quello che abbiamo visto fino ad ora non sia quello che vedremo da questa fase in poi. Paola è una giocatrice fortissima, penso la più forte nel suo ruolo in questo momento, che si esprime al meglio quando le partite scottano. Ho piena fiducia in lei e in tutte le altre”.
    Con Barbolini vincenti alla Grand Champions Cup
    Cosa ne pensi della Cina che non è riuscita ad accedere ai quarti? Quanto ha contribuito l’assenza di Zhu Ting in questo risultato? “Molto. Quando a una squadra viene a mancare il suo giocatore di punta, tutti ne risentono. Ma lo sport è così: sono state eliminate perché in questo momento non sono state in grado di esprimere al meglio le loro potenzialità, mentre le altre squadre sì. Alla fine dei conti, è in campo che si vede chi è più forte. Il resto sono chiacchiere”.
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    Tokyo2020: Tutte le partite del 4 agosto. Pallavolo & Beach Volley. Italia-Serbia alle ore 10, alle 15 Lupo-Nicolai

    TOKYO – Tutto il programma delle gare di pallavolo e beach volley di Mercoledì 4 agosto. Orario italiano, Tokyo +7.  Via ai Quarti di finale femminili.
    IL PROGRAMMA AZZURRO – 4 Agosto(PM) Quarti di finale – Ore 10.00 – Italia – Argentina(BVM) Ore 15.00 Cherif-Ahmed (QAT) – Nicolai/Lupo (ITA)
    IL PROGRAMMA COMPLETOPALLAVOLO MASCHILE QUARTI DI FINALEOre 14.30 – Brasile – ROC (Russia)Ore 02.00 – Korea – TurchiaOre 10.00 – Italia – TurchiaOre 06.00 – Rep:Dominicana – Stati Uniti
    BEACH VOLLEY – QUARTI DI FINALE MASCHILIOre 02.00 Leshukov-Semenov (ROC) – Mol, A.-Sorum (NOR)Ore 03.00 Plavins-Tocs (LAT) – Alison-Álvaro Filho (BRA)Ore 14.00 Krasilnikov-Stoyanovskiy (ROC) – Thole J./Wickler (GER)Ore 15.00 Cherif-Ahmed (QAT) – Nicolai/Lupo (ITA) LEGGI TUTTO

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    Tokyo2020: Pallavolo show tra Francia e Polonia. Transalpini 3-2 e semifinale. Polonia ancora a zero con Leon

    FRANCIA – POLONIA 3-2 (21-25, 25-22, 21-25, 25- 21,15-9)
    di Simone Serafini
    TOKYO – Dopo una partita che definire spettacolare non rende bene l’idea, la Francia batte i campioni del mondo in carica polacchi e si conquista la semifinale. Troverà l’Argentina, e, nota a margine, le quattro semifinaliste erano tutte nello stesso girone eliminatorio. Forse aveva ragione chi diceva che i gironi iniziali fossero “squilibrati”.Match spettacolare dicevamo, perché nel complesso si è visto un livello tecnico altissimo, con praticamente tutti i giocatori al limite delle proprie capacità. Solo i tre schiacciatori polacchi che si sono alternati nello stesso ruolo (Kubiak, Sliwka e Semienuk) non sono entrati benissimo in partita. Per il resto uno scontro di livello assoluto. Se non ci sono stati molti scambi prolungati è stato merito degli attacchi. Al servizio come logico le due squadre hanno forzato, ma gli errori sono stati contenuti e i ricevitori hanno “tenuto” come meglio non avrebbero potuto. I quattro centrali (anzi cinque, perché nella Polonia si sono alternati) hanno dato vita a duelli ad altezze astronomiche. La differenza è tutta nel quinto set, ma per una volta non nei punti finali, ma nelle prime fasi. Qui la Francia costruisce il successo, con un paio di invenzioni di Ngapeth (una dopo una grande difesa di Grebennikov) e soprattutto su un contrattacco di Clevenot in diagonale stretta contro il muro a tre polacco. Da lì in poi, parafrasando Mario Ferretti, “una sola squadra al comando”. 
    I PROTAGONISTI … IN SECONDA E IN TERZA FILA – Parlare di Leon, Kurek, Ngapeth, Clevenot e Patry dopo quello che hanno fatto vedere in campo sarebbe troppo scontato. Ma il successo di uno spettacolo si regge quasi sempre sull’apporto degli “altri” attori. Quelli meno alla ribalta, meno appariscenti, ma non di meno importanti, anzi. Così Francia – Polonia è stata esaltata dagli altri. E quindi è giusto dare spazio e onori a loro. 
    L’ESSENZA DEL LIBERO –  Zatorski e Grebennikov hanno dimostrato di essere (tra) i migliori liberi al mondo. Certo non ce ne accorgiamo oggi, ma fare una prestazione così in una partita di importanza monumentale come un “dentro o fuori” olimpico non è mica semplice. Neanche una sbavatura, difese “di posizione” assurde, ricezioni positive su battute complicatissime  ma soprattutto una capacità di comandare la seconda linea degna dei più grandi Generali nelle leggendarie battaglie dei secoli scorsi.
    STESSO RUOLO, DUE FILOSOFIE – Drzyzga ha guidato i suoi fin dall’inizio partendo da un assunto. Ho due giocatori molto forti in attacco (Kurek e Leon) e quindi armo subito i loro colpi. Ogni tanto palla ai centrali, poco pochino a Kubiak e ai suoi sostituti. Per tre quarti di partita una gestione che ha pagato, perché ad esempio Kurek a metà secondo set aveva 10 punti su 15 colpi ed ha chiuso con 25 su 39. Leon sembrava a ogni attacco andare sempre più in alto e colpire più forte. Dall’altra parte invece Brizard ha distribuito in maniera meno marcata, non sovraccaricando nessuno dei suoi. Ha colpito la gestione “brasiliana” di alcune uscite in primo tempo spostate dietro (alla Bruno-Lucas per intenderci), specie in contrattacco. 
    LA PARTITA – Inizia meglio la Francia che ha Toniutti tra i titolari ma, spinta da Leon, da 3-7 la Polonia costringe Tillie al primo dei due time out (8-5).  Il secondo è sul 17-11 dopo che il muro polacco ferma Clevenot e Leon sigla il contrattacco. La Francia prova a rientrare ma la Polonia sempre trascinata da Leon e da Kurek veleggia tranquilla (25-21). Brizard si insedia alle operazioni di comando transalpine e la Francia ne giova. Ne nasce un punto a punto tirato, con qualche errore di fila in battuta (ma saranno gli unici) e degli scambi pirotecnici (quello del 14 pari da highlights su youtube).L’inerzia del set cambia nella P1 polacca, quando Kurek è murato e Sliwka spara out. La Francia passa all’incasso (25-22, chiude Clevenot). Terzo set con Sliwka che rimane in campo, Kurek e Leon continuano il loro martellamento pesante e nonostante Ngapeth gli uomini di Heynen hanno sempre il naso avanti. Il break decisivo arriva su un’invasione molto contestata di Clevenot (forse il contatto del giocatore sulla rete è fuori l’asticella, quindi non punibile) e un muro subito da Ngapeth. Leon è monumentale e chiude ogni discorso con gli ultimi tre punti del set per i suoi (l’ultimo in contrattacco sparando una fucilata saltando indietro, 25-21).Polonia che parte bene nel quarto ma si incastra nuovamente in P1 (Francia avanti 8-7). Patry è presentissimo in attacco dal lato destro del campo, Ngapeth cresce alternando giocate di potenza a carezze astute. La Polonia tiene ma l’attacco out di Kurek (21-18) è presagio di tiebrak. Legoff mura Semienuk (terzo giocatore nel ruolo per Heynen) e tutti al quinto.Dove praticamente non c’è storia. I francesi giocano la loro miglior pallavolo nel momento che forse più conta nella loro storia pallavolistica. Dieci minuti perfetti che mandano la formazione di Tillie a giocarsi le medaglie (15-9).  LEGGI TUTTO