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    La Lombardia riapre i palazzetti, ma non per la pallavolo

    Di Redazione
    La tanto attesa ordinanza della Regione Lombardia che riapre lo sport ai tifosi è arrivata, ma non è una buona notizia per gli appassionati di volley. Per il momento, infatti, dal provvedimento sono interessati soltanto due eventi: la Supercoppa Italiana di basket (a Milano, Varese, Desio, Brescia e Cremona) e il Gran Premio di Formula Uno a Monza. Nel primo caso, le porte dei palazzetti si riapriranno per un numero massimo di spettatori pari al 25% della capienza dell’impianto, a patto che sia possibile rispettare il distanziamento minimo di un metro. Per il GP monzese, invece, l’accesso sarà consentito simbolicamente soltanto a una delegazione di 300 medici e infermieri protagonisti della lotta al coronavirus.
    La pallavolo resta per il momento a porte chiuse (fatta salva la possibilità di accesso alle singole partite per un massimo di 200 persone, almeno secondo l’interpretazione della legge data dalla Federazione) ma in molti sperano che le norme applicate al basket possano essere estese a breve anche al nostro sport, considerando che in alcuni casi si parla addirittura degli stessi impianti (come il PalaRadi di Cremona). Le disposizioni da seguire, in ogni caso, resteranno molto rigide: biglietti in vendita soltanto online, varchi di accesso e uscita separati, rilevazione della temperatura all’ingresso, mascherina obbligatoria per tutta la durata dell’evento e divieto di apertura ai servizi di bar e ristoro.
    (fonte: Regione Lombardia) LEGGI TUTTO

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    I sindaci scrivono a Spadafora: “Riapriamo i palazzetti al pubblico”

    Di Redazione
    I sindaci “di serie A” scrivono al Ministro dello Sport: a Vincenzo Spadafora è stata inviata ieri una lettera siglata dai primi cittadini (o dagli assessori competenti) di diversi comuni italiani che ospitano squadre di massima serie di pallavolo e basket, con la richiesta di riaprire i palazzetti al pubblico nel rispetto delle norme di sicurezza. A firmare la missiva sono stati i rappresentanti di Trento, Padova, Roma, Ravenna, Cremona e Casalmaggiore.
    Questo il testo della lettera, come riportato da Cremona Oggi: “Noi, amministratori delle città delle squadre di basket e volley, maschile e femminile, che militano in A1, vorremmo richiamare la Sua autorevole attenzione sul momento di particolare difficoltà vissuto dallo sport in questi ultimi mesi. Il quasi totale stop alle attività, imposto dall’emergenza sanitaria in corso, ci ha fatto comprendere, semmai ce ne fosse stato bisogno, la funzione fondamentale dello sport agonistico, sia di quello giocato sia di quello vissuto da spettatori: si tratta di un ruolo ricreativo, sociale e anche economico, si tratta di una componente determinante della vita delle nostre città a cui non vorremmo dover rinunciare nei mesi che verranno.
    Alla vigilia della ripartenza dei campionati, siamo preoccupati per l’attuale clima di incertezza. Anche se la quasi totalità degli sponsor ha confermato il proprio sostegno, dimostrando sensibilità e vicinanza alle squadre, la campagna abbonamenti è ferma, in attesa che vengano definite le opportune regole per disciplinare la presenza del pubblico. Pubblico che è un pilastro imprescindibile per le società sportive e che, avendo dimostrato già in passato di essere maturo e responsabile, siamo sicuri potrà garantire, anche in questa circostanza, il massimo rispetto dei protocolli che verranno definiti in funzione anti Covid.
    Egregio Ministro, sicuri del Suo sostegno e del Suo impegno in materia, Le scriviamo per chiederLe di agevolare la ripartenza dei campionati e la riapertura dei nostri palazzetti considerando la necessità di prevedere regole diversificate a seconda dei contesti; ci riferiamo in particolare al numero dei posti a disposizione del pubblico, che deve essere proporzionato alla capienza della struttura e non può né essere definito a priori né essere uguale per tutti. A questo proposito, riteniamo che le società sportive e i Comuni possano essere responsabilizzati nell’elaborazione di un piano cittadino capace di garantire il distanziamento fisico e insieme di tradurre in pratica tutte le precauzioni raccomandate dagli esperti.
    Ingressi scaglionati, riduzione della capienza in base al numero di posti disponibili, gestione del pubblico per settori, potrebbero garantire quelle condizioni di sicurezza che stanno a cuore non solo alle autorità sanitarie, ma anche alle società sportive e alle istituzioni pubbliche di cui, in quanto assessori e sindaci, siamo rappresentanti. Sollecitiamo pertanto la definizione tempestiva di protocolli in grado di salvaguardare insieme la sicurezza sanitaria, gli aspetti economici e quelli legati allo spettacolo. Conoscendo la serietà delle nostre società e il fair play del nostro pubblico, riteniamo che sia un’impresa possibile, a cui i Comuni sono pronti a dare il proprio contributo favorendo tutti gli adeguamenti organizzativi che si renderanno necessari“.
    (fonte: Cremona Oggi) LEGGI TUTTO

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    Il CTS (Comitato tecnico scientifico) non convito delle linee guida della FIT, Internazionali 2020 a porte chiuse?

    Foro Italico

    In una delle giornate più calde di questo strano 2020, arriva una “doccia fredda” per i prossimi Internazionali d’Italia, in programma dal 20 al 27 settembre. Giunge voce che il CTS (Comitato tecnico scientifico) abbia respinto le linee guida della Federazione italiana tennis in merito alla possibilità di ospitare il pubblico sugli spalti del Foro Italico, anche con capienza ridotta e misure severe all’ingresso, incluso un distanziamento tra gli spettatori. Il complesso delle misure proposte pare non abbia convinto i tecnici, che le ritengono non idonee a salvaguardare gli appassionati da nuovi contagi, considerando anche l’impennata dei casi e la risalita della curva nel paese (o almeno in alcune aree).

    La FIT aveva proposto un totale di 17mila spettatori, ma secondo il CTS questo non è fattibile poiché lo spazio riservato ad ogni persona (sul centrale, 43 centimetri) non può garantire una minima distanza di sicurezza, anche se il posto a fianco resta libero. Stesso problema per gli altri campi, nonostante le sedute siano leggermente più ampie e quindi (con alcune file vuote) il distanziamento superiore.
    Oltre alle problematiche relative al torneo, le autorità sono preoccupate dall’evoluzione della situazione in Europa, con vaste aree di nuovo sotto pressione per il deciso aumento dei contagi, e per la concomitanza temporale tra la settimana degli IBI20 e la riapertura delle scuole, prevista il 14 settembre dal ministero dell’istruzione.
    Vedremo se la FIT confermerà questa decisione o quali contromosse proverà ad attuare per consentire un afflusso parziale di pubblico per il torneo. Al momento, la ipotesi più probabile è quella di un’edizione del torneo a porte chiuse. LEGGI TUTTO

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    Il finale di stagione a porte chiuse Sora lo apre a Piacenza

    Terminerà a porte chiuse la stagione regolare della SuperLega Credem Banca 2019/2020, e dunque quella della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora.È quanto deciso dalla Lega Pallavolo Serie A a seguito del decreto legge emesso dalla presidenza del Consiglio dei Ministri per contenere l’emergenza Coronavirus,con la disposizione che resterà in vigore appunto, fino al 3 […] LEGGI TUTTO