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    MotoGp, Stoner: “Rossi? Gentile fin quando non sono diventato rivale”

    ROMA – Casey Stoner ha parlato a lungo durante il documentario “RiVale”, prodotto da DAZN in occasione del ritiro di Valentino Rossi dalla MotoGp. Tra Stoner e il pesarese la rivalità è stata forte soprattutto nel periodo passato dall’australiano in Ducati. Quest’ultimo, però, racconta del suo passaggio in Honda nel finale di carriera, quando nel team emiliano è arrivato proprio il numero 46. “In HRC ho trovato una moto davvero sensazionale da guidare. E, lo ammetto, godevo nel vedere Valentino soffrire con la Ducati. Aveva detto troppe cose su di sé e su come sarebbe stato in grado di cambiare quella moto in meglio. In realtà stava solo peggiorando la situazione”. Qualche parola anche sulla rivalità di Rossi con gli spagnoli Lorenzo e Pedrosa: “Sono stato uno dei più grandi rivali quando era all’apice. Rossi era il miglior pilota all’inizio del Nuovo Millennio, di un’altra categoria. Ma quando io, Jorge Lorenzo e Daniel Pedrosa siamo arrivati in MotoGP, ci siamo accorti che lui non ci era superiore”.
    Le frecciatine a Valentino
    Diverse le frecciatine lanciate da Stoner, che ha parlato del rapporto con Rossi: “E’ stato gentile fino a quando non sono diventato un rivale. Ha sempre cercato di fare giochi mentali, ma, quando questo non funziona, ottieni solo un rivale in più. Lui ha fatto sì che io fossi visto proprio come un nemico. Ha fatto lo stesso anche con Marquez. Da quel momento non ho più voluto essere suo amico e giocare lealmente”. Poi qualche parola anche sullo stile di guida: “Era bravo nel corpo a corpo, ma anche nel rubare la scia agli altri. Non riusciva a fare un giro veloce da solo, poteva farlo solo così e questo è un limite. Non è un caso che abbia perso due Mondiali all’ultimo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Stoner: “Yamaha mi ha impedito di correre con Valentino Rossi”

    ROMA – Casey Stoner, che ha partecipato insieme a diversi colleghi al documentario “RiVale” prodotta da DAZN per il ritiro di Valentino Rossi, ha raccontato alcuni retroscena sulla sua carriera e sul rapporto con il pesarese. L’ex pilota australiano ha svelato che avrebbe voluto correre in squadra in MotoGp con il rivale, ma che qualcuno dalla casa di Iwatar di sarebbe messo di traverso per impedire il suo approdo: “Ho cercato di essere compagno di squadra di Valentino per ben due volte. Eppure qualcuno in Yamaha me lo ha impedito. Probabilmente si sa a chi mi riferisco. Mi sarebbe piaciuto tantissimo avere la stessa moto di un pilota come Rossi per poter imparare da lui”.
    L’esordio con Honda e i due titoli in Ducati
    Stoner è approdato in MotoGp nel 2006 con la Honda di Lucio Cecchinello. Dopo una stagione cambia team e passa alla Ducati, con cui diventerà uno dei piloti più forti del momento e della storia della classe regina. Al suo primo anno nel team italiano conquista il titolo, raccogliendo poi un secondo posto nel 2008, vincendo il secondo titolo nel 2011 e chiudendo terzo nel 2012, anno del suo ritiro. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Stoner: “Volevo correre in Yamaha con Rossi, ma me l'hanno impedito”

    ROMA – “Ho cercato di essere compagno di squadra di Valentino per ben due volte. Eppure qualcuno in Yamaha me lo ha impedito. Probabilmente si sa a chi mi riferisco. Mi sarebbe piaciuto tantissimo avere la stessa moto di un pilota come Rossi per poter imparare da lui”. Casey Stoner, che ha partecipato insieme a diversi colleghi al documentario “RiVale” prodotta da DAZN per il ritiro di Valentino Rossi, ha raccontato alcuni retroscena sulla sua carriera e sul rapporto con il pesarese. L’ex pilota australiano ha svelato che avrebbe voluto correre in squadra in MotoGp con il rivale, ma che qualcuno dalla casa di Iwatar di sarebbe messo di traverso per impedire il suo approdo.
    La carriera di Stoner
    Stoner è approdato in MotoGp nel 2006 con la Honda di Lucio Cecchinello. Dopo una stagione cambia team e passa alla Ducati, con cui diventerà uno dei piloti più forti del momento e della storia della classe regina. Al suo primo anno nel team italiano conquista il titolo, raccogliendo poi un secondo posto nel 2008, vincendo il secondo titolo nel 2011 e chiudendo terzo nel 2012, anno del suo ritiro. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Stoner: “Ho ancora enormi problemi di salute”

    ROMA – Casey Stoner, che a Portimao ha fatto visita al paddock della MotoGp durante il Gran Premio di Algarve, ha raccontato dei problemi di salute che gli impediranno di svolgere il lavoro da coach in Ducati, dove era stato acclamato a gran voce da Pecco Bagnaia e Jack Miller. “Ho ancora enormi problemi di salute – ha raccontato -. Ci sono stati momenti in cui praticamente ho trascorso cinque mesi sul divano. Il tragitto da letto a divano era la mia unica sessione di allenamento quotidiano. Ovviamente è stato estremamente difficile per me mentalmente. A dicembre e gennaio pensavo che andasse meglio. Ero davvero euforico, ma a marzo e aprile le cose sono andate di nuovo in discesa rapidamente”. 
    Il racconto di Stoner
    “Ci sono giorni in cui sono completamente esausto e altre volte va di nuovo meglio – ha aggiunto Stoner -. Ma non sono mai al di sopra del 60 percento della mia prestazione. Negli ultimi quattro anni il mio unico avversario sono stato me stesso. Non posso partecipare a nessuna competizione, anche se mi divertirei molto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, niente Ducati per Stoner: “Ho ancora problemi di salute”

    ROMA – “Ho ancora enormi problemi di salute. Ci sono stati momenti in cui praticamente ho trascorso cinque mesi sul divano. Il tragitto da letto a divano era la mia unica sessione di allenamento quotidiano. Ovviamente è stato estremamente difficile per me mentalmente. A dicembre e gennaio pensavo che andasse meglio. Ero davvero euforico, ma a marzo e aprile le cose sono andate di nuovo in discesa rapidamente”. Casey Stoner, che a Portimao ha fatto visita al paddock della MotoGp durante il Gran Premio di Algarve, ha raccontato dei problemi di salute che gli impediranno di svolgere il lavoro da coach in Ducati, dove era stato acclamato a gran voce da Pecco Bagnaia e Jack Miller. 
    Le parole di Stoner
    “Ci sono giorni in cui sono completamente esausto e altre volte va di nuovo meglio – ha aggiunto Stoner -. Ma non sono mai al di sopra del 60 percento della mia prestazione. Negli ultimi quattro anni il mio unico avversario sono stato me stesso. Non posso partecipare a nessuna competizione, anche se mi divertirei molto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, i ducatisti: “Stoner come coach? Sarebbe bellissimo”

    PORTIMAO – Pecco Bagnaia, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato la presenza di Casey Stoner nel box Ducati durante il Gran Premio di Algarve, diciassettesimo appuntamento stagionale della MotoGp, ammettendo il desiderio di avere l’australiano come presenza fissa durante il Motomondiale: “Avere Stoner come coach sarebbe molto bello, quando hai un coach che è un pilota vero, è molto più facile che ti dica cose giuste. La sua interpretazione semplicemente ad occhio nel vedere le cose è incredibile. Spero che Ducati ci faccia questo enorme regalo. Sarebbe bellissimo. Stoner è stato un pilota molto sensibile. Noi non abbiamo un coach alle gare. Già averne uno sarebbe un passo avanti, ma soprattutto stiamo parlando di Casey Stoner. Lui è stato il più grande di tutti con la Ducati. Sarebbe fondamentale per noi. Mi ha già aiutato molto per diverse cose. Potrebbe fare la differenza”.
    L’entusiasmo di Miller
    Anche Jack Miller ha commentato con entusiasmo la presenza di Stoner: “Ci piace averlo con noi,è fantastico. Quando parla lui lo si ascolta bene, perché è una fonte autorevole. Tra l’altro non parla mai a vanvera, non dice mai troppe cose. Devo anche ringraziarlo perché mi ha permesso di guadagnare qualcosa nell’ultimo settore”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Miller e Bagnaia in coro: “Avere Stoner sarebbe fondamentale”

    PORTIMAO – “Avere Stoner come coach sarebbe molto bello, quando hai un coach che è un pilota vero, è molto più facile che ti dica cose giuste. La sua interpretazione semplicemente ad occhio nel vedere le cose è incredibile. Spero che Ducati ci faccia questo enorme regalo. Sarebbe bellissimo. Stoner è stato un pilota molto sensibile”. Pecco Bagnaia, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato la presenza di Casey Stoner nel box Ducati durante il Gran Premio di Algarve, diciassettesimo appuntamento stagionale della MotoGp, ammettendo il desiderio di avere l’australiano come presenza fissa durante il Motomondiale: “Noi non abbiamo un coach alle gare. Già averne uno sarebbe un passo avanti, ma soprattutto stiamo parlando di Casey Stoner. Lui è stato il più grande di tutti con la Ducati. Sarebbe fondamentale per noi. Mi ha già aiutato molto per diverse cose. Potrebbe fare la differenza”.
    Le parole di Miller
    Anche Jack Miller ha commentato con entusiasmo la presenza di Stoner: “Ci piace averlo con noi,è fantastico. Quando parla lui lo si ascolta bene, perché è una fonte autorevole. Tra l’altro non parla mai a vanvera, non dice mai troppe cose. Devo anche ringraziarlo perché mi ha permesso di guadagnare qualcosa nell’ultimo settore”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Stoner: “Valentino? Il miglior avversario”

    PORTIMAO – Una visita a sorpresa che ha felici appassionati ed addetti ai lavori. Casey Stoner nel Gp delle Algarve torna nel paddock dopo oltre tre anni dall’ultima apparizione. Argomento numero uno, la rivalità con Valentino Rossi, ormai prossimo al ritiro. “Ancora ama correre, per me contava vincere, la maggiore differenza con lui credo proprio fosse questa, lui ha un grande piacere a correre. La nostra è stata una grande rivalità, con alti e bassi, ma c’è sempre stato grande rispetto tra di noi. Ho imparato tanto da lui e credo sia stata la più grande rivalità di tutta la mia carriera. Credo che l’arrivo della figlia – sottolinea il due volte campione del mondo – abbia inciso sualla sua decisione, avevo capito che si sarebbe ritirato qualche settimana prima dell’annuncio, quando l’ha detto non mi ha sorpreso. Ora inizierà un nuovo capitolo della sua vita, gli auguro di goderselo al massimo”.
    “Io coach? Mi piacerebbe ma è complicato”
    “Mi manca l’atmosfera delle corse, però ho dovuto lottare con la mia salute per sentirmi bene, anche mentalmente. Ho convissuto 3-4 anni con questa situazione, a volte mi sento ancora esausto e non so perché ma vado avanti giorno dopo giorno. Fatico ma mi sforzo di camminare, mi fa stare bene. Un futuro come coach? Non è facile, ho la mia famiglia in Australia e dovrei stare lontano davvero a lungo, mi piacerebbe ma obiettivamente sarebbe complicato. Non mi pento delle mie decisioni dopo tanti anni ancora non so se mi sono ritirato per questioni mentali ma sono contento della mia carriera. Le mie figlie  in moto? Sono molto competitive e adorano andare in moto ma non gli comprerò mai una moto da corsa nè le ostacolerò”, queste le parole del pilota australiano, ritiratosi nel 2012 a causa di diversi malanni fisici, ma ancora molto innamorato di questo mondo. LEGGI TUTTO