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Tecnica F1: le novità sulla Red Bull RB14 viste all’Hungaroring

Red Bull si è presentata all’Hungaroring, su una pista favorevole alle caratteristiche della RB14, con interessanti novità.

Per il Gran Premio di Ungheria e su una pista che richiede un alto carico aerodinamico, il team austriaco si è presentato con una “veste” Monaco 2.0: è stata portata infatti l’ala posteriore da alto carico già vista sul tracciato monegasco che, oltre ad avere un profilo maggiorato, presenta un flap più incurvato nella zona centrale.

L’ala vista oggi all’Hungaroring è la stessa di Montecarlo anche nelle sue appendici aggiuntive. E’ stata montata anche la deck-wing, che è un profilo aerodinamico che si estende in orizzontale ed è ancorato nella zona terminale del cofano motore. Molti team montano già questa soluzione dall’inizio dell’anno, RedBull invece ha utilizzato questo tipo di ala ausiliaria solo su piste ad alto carico, in virtù di un alto carico aerodinamico di base e soprattutto per non influire sull’efficienza e dunque sulla velocità di punta (vero tallone d’Achille rispetto a Mercedes e Ferrari).

La deck wing nasce anche in sostituzione della vecchia T-wing, che la Federazione he messo al bando al termine della stagione scorsa. Posizionata nella parte alta del cofano, la sua funziona era quella di “pulire” i flussi d’aria verso l’ala posteriore, migliorandone l’efficienza.

Per concludere l’analisi tecnica sulla Red Bull RB14 vista in Ungheria, si può notare la presenza di un piccolo Monkey seat, adiacente al terminale di scarico principale, ridotto nelle dimensioni rispetto a gli anni passati. Anche questa soluzione portata all’Hungaroring era già presente al Gp di Monaco.

Confermato in Ungheria il nuovo fondo visto per la prima volta la scorsa settimana ad Hockenheim.

Adrian Newey ha introdotto e studiato questa soluzione prendendo spunto dalla Ferrari SF71-H che aveva fatto debuttare la nuova soluzione già in Spagna.

Il fondo comprende due lunghi canali per l’aria che si estendono dalla zona centrale fino a quella posteriore; davanti alle ruote posteriori poi troviamo un serie di slot a “esse”. La loro funzione sostanzialmente è quella di ridurre le turbolenze che investono le ruote posteriori e che creano flussi nocivi per l’aerodinamica di una Formula 1. La Ferrari ha estremizzato questa soluzione a Silverstone introducendo ben tre aperture, anziché le due di Red Bull.


Fonte: http://www.circusf1.com/2018/feed


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