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ATP 500 Washington: Sinner-express! Supera Brooksby con una prestazione molto solida, vola in finale, la prima in un 500

Il Sinner-Express non si ferma più. L’azzurro cresce partita dopo partita a Washington, sempre più intenso, sempre più “cattivo”, sempre più solido. Con una prestazione importante, la migliore da Miami 2021, supera 7-6 6-1 il giovane emergente Jenson Brooksby, guadagnandosi la finale del 500 americano. È la sua primissima finale in un torneo di categoria 500, ma oltre all’eccellente risultato, piace sottolineare il tennis davvero notevole giocato da Jannik stasera. È impossibile trovargli una lacuna.

Ha vinto sostenuto – finalmente – da un buon servizio, efficace oltre quel che raccontano le pure percentuali. Quando ha avuto bisogno di una prima, l’ha messa, per gestire bene un potenziale pericolo (tipo un 30 pari) o per scappare via nel momento dell’allungo. Quando ha dovuto gestire l’unico momento di crisi, sotto 5-6 0-40 con tre Set Point sul groppone, ha servito benissimo, tra prime palle angolate e seconde così vivaci di spin da diventare altrettanto difficili da gestire per il rivale (buonissimo in ribattuta d’incontro). Ma l’ottimo Sinner di stasera ha brillato anche con i fondamentali, in risposta sempre profondo e continuo. Ha incantato per la solidità con cui ha condotto l’intero match.

Brooksby era un tennista pericoloso oggi, assai… Giocava in fiducia, in casa, in grande ascesa, “on fire” direbbero gli yankee. Non aveva nulla da perdere e tutto da guadagnare. C’era molta curiosità per vedere come i due avrebbero gestito la diagonale del rovescio, punto forte di Jenson e altrettanto sicura per Jannik. Nel primo set i due se le sono date di santa ragione, finendo di fatto pari sino al 5 pari. Lì, quando la tensione è salita alle stelle, è venuta fuori la maggior esperienza e classe di Sinner. Brooksby ha cercato di variare, tra anticipi a tutta, lungo linea improvvisi, smorzate difficilissime da leggere, con quel movimento che ricorda terribilmente Florian Mayer (e un po’ Murray). Sinner è stato bravissimo a reggere il massimo sforzo del rivale, trovare velocità, appoggi perfetti e rimettere con ancor più punch. E alternare verticalizzazioni velocissime a cross stretti così potenti da costringere Jenson a rimesse al limite, quasi sempre perdenti.

Sinner è stato bravo a spostare la partita sull’intensità, sul ritmo in progressione, dove l’americano è buono ma lui è supremo. Un forcing che ha fiaccato, game dopo game, prima le gambe e poi la testa di Brooksby. Pochi gli errori col diritto per l’azzurro, bravissimo a fare un passo in campo dopo il primo colpo e prendere l’iniziativa. Si vede che Jannik sta molto bene fisicamente, e ora che è entrato in fiducia tutto il suo tennis scorre che è un piacere, diventando una vera macchina infernale.

A sostenere questo ottimo tennis sul piano tecnico, la testa dell’azzurro, estremamente focalizzato e lucido. L’americano ci ha provato, gli ha messo pressione, ma lui l’ha retta benissimo. Mortale la sua reazione nel momento più critico del primo set, quando ha cancellato 3 set point con grande autorità, si è issato al tiebreak e se l’è preso senza tremare, spingendo forte e non sbagliando niente sul piano tattico. Ha fatto sentire la sua presenza in campo, granitico, costringendo il rivale a variazioni troppo rischiose. Vinto il primo set, ha addirittura incrementato la spinta, la profondità dei colpi e ha schiantato Brooksby, palla dopo palla.

Jenson ha accusato il colpo dei set point non trasformati, di un tiebreak in cui non è riuscito ad imporsi, di un rivale che è diventato un vero muro. Ma il ragazzo è assai interessante, ha qualità, manualità e sembra anche un tipo tosto. Lo rivedremo ben presto su questi schermi, a giocarsela contro i migliori se il suo fisico reggerà questo livello di gioco.

Sinner aspetta il vincente di Nishikori vs. McDonald, con il nipponico discretamente favorito. Ci arriva in grande fiducia, in crescita, con un tennis a tratti irresistibile. È l’ennesima finale per un tennista azzurro dal 2019. Avanti tutta Jannik!

Marco Mazzoni

La cronaca della partita

La prima semifinale dell’ATP 500 di Washington inizia con Brooksby al servizio. Muove subito lo scambio il giovane americano, palla corta, tagli, improvvisi strappi col rovescio. 40-0. Il primo scambio di ritmo lo vince Sinner, sbaglia col diritto Jenson. Anche nel punto seguente, scambio fotocopia: quando Jannik prende ritmo e sposta il rivale, Brooksby va in difficoltà. Con uno scambio rocambolesco, il ventenne di Sacramento vince il primo game. Sinner serve. Prima in campo e poi Ace. Altra prima esterna veloce e angolata. Tre prime -> Tre punti. Anche Jannik vince il suo primo game senza patemi, con un buon ritmo, 1 pari. Si gioca con grande velocità, nel terzo game anche Jenson spinge forte, con i piedi molto vicini alla riga se non dentro al campo, e cerca il vincente. Tennis ricco di adrenalina, si cerca il punto, la palla viaggia a mille. 2-1 Brooksby. Bene anche Sinner al servizio, è sicuro in progressione e rapido nel verticalizzare. Alla prima palla più corta, via dentro a tutta e avanti a prendersi il punto di volo o nei pressi della rete. A zero si porta 2 pari. Il set scorre molto rapido sui game di servizio, entrambi spingono forte e prendono l’iniziativa. Si gioca un po’ “a specchio” in questa fase. Nel “fatidico” settimo game, Brooksby va in difficoltà. Sbaglia un paio di colpi sul bel ritmo di Jannik, lo score è 15-30. Mette una toppa Jenson con un paio di accelerazioni di rovescio lungo linea, che portano l’azzurro a sbagliare. In calo il servizio in questo game, ma il diritto è fulminante in lungo linea, è bravissimo l’americano nel prendere l’iniziativa nel primo colpo all’uscita dal servizio, qualità importantissima nel tennis di oggi. 4-3 Brooksby. Jannik non è da meno, serve bene finora ed entra deciso sulla risposta di Jenson, imponendo i suoi fendenti. 4 pari. Impressionante la manualità col rovescio bimane di Brooksby, come riesce a tagliare la palla, cambiare da colpetto di tocco ad accelerazione secca e poi spinta in topspin, roba da Florian Mayer con sprazzi di Santoro. Si porta 5-4, ora Jannik serve per restare nel set. Nessun problema, l’azzurro vola 5 pari, molto bravo ad avanzare per raccogliere la spinta. Undicesimo game, il match si accende! Jannik vince uno scambio durissimo e si porta 15-30. Sul 30 pari Brooksby sbaglia un rovescio cross ed arriva il 30-40, prima palla break del match. E niente prima in campo… Che freddezza Jenson! Tocca una smorzata di rovescio perfetta, Jannik rincorre ma non riesce a “parare” a rete il passante. Si salva l’americano, avanti 6-5. La “garra” cresce ancora nel 12esimo game. Jenson rimette tutto in difesa, e quindi trova in allungo una risposta incredibile vincente, che lo manda 0-30. Super aggressivo l’americano, comanda si porta 0-40, Tre Set Point! Cancella il primo con un servizio potente “in pancia”; muove il rivale con un improvviso back di rovescio, e lo porta a sbagliare; gran seconda “kick”, e la risposta vola via. Che pressing, che freddezza l’azzurro, con 5 punti di fila, tutti giocati molto bene, si salva e approda al tiebreak, conclusione più giusta per un set molto equilibrato. TIEBREAK TIME. Inizia bene l’azzurro, intuisce la smorzata, corre velocissimo e tocca alla grande frenando a-la-djokovic. 1-0 Sinner e servizio. 2-0, combinazione servizio e diritto perfetta. Sbaglia un rovescio l’altoatesino, siamo 2-1 ma ora serve l’americano. Un altro errore costa a Jenson il 3-1 per Jannik. Con un perfetto Ace esterno, si gira 4-2, gran tennis. Altro servizio potente, 5-2. Ancora un errore dell’americano, Sinner non regala niente, è preciso e continuo della spinta. 6-2, 4 Set Point Sinner! Un’altra smorzata sbagliata costa a Jenson il punto del 7-2. Set SINNER, molto bene al tiebreak, ma soprattuto per come ha recuperato sotto 0-40 sul 5-6. GRANITICO.

Secondo set, Jannik scatta alla battuta. Serve bene, ma soprattutto impone un ritmo altissimo sul rovescio, e Jenson perde la misura nel tentativo di uscire dalla morsa sul lato sinistro, anche perché quando taglia o accorcia, l’azzurro oggi è rapidissimo coi piedi ad avanzare, trovare la distanza ideale e sparare. 1-0 Sinner, che anche in risposta è bravo a ribaltare da difesa ad attacco, portandosi 15-30. Il pubblico sostiene Brooksby, adesso in difficoltà nel contenere l’azzurro. Esagera nella spinta, cercando di chiudere l’angolo Jannik. Con grande sofferenza e “gambe”, Jenson vince un paio di scambi molto duri, impatta 1-1. Anche in risposta Brooksby spinge a tutta ora, cerca di mettere alle corde l’azzurro, ma è in difficoltà a gestire le seconde di servizio molto cariche di Jannik. Con una bella prima esterna, si porta 2-1 Sinner. Quarto game, l’azzurro è super aggressivo in risposta, pallate violente e profonde, Brooksby va in difficoltà. 15-30 e poi 15-40, ancora con una risposta molto precisa. Due palle break per Sinner. e…BREAK! Ancora una smorzata di Jenson, che Jannik legge bene, corre e poi chiude con un volée altissima, ben controllata. Un po’ “sciagurata” la gestione delle palle break dell’americano, che è quasi scappato dallo scambio. Sinner avanti 3-1. Consolida il vantaggio con un game di servizio perfetto, prime in campo, colpi veloci e sicuri, poco rischio e alto rendimento. 4-1, la finale è molto vicina. Jenson lotta, continua a spingere, ma ora arrivano gli errori. Si va ai vantaggi nel sesto game, arriva la palla del doppio break. Brooksby rischia col rovescio, spinge a tutta ma l’ultimo colpo – un cross potente – esce di una spanna. Secondo Break per Sinner, avanti 5-1 e servizio. Solo seconde di servizio nell’ultimo game, ma sono palle cariche, che segue con il suo pressing micidiale, palla dopo palla. GAME SET MATCH SINNER! È la prima finale di un ATP 500 per lui.

Davvero una vittoria importante per l’azzurro, che non solo gli regala la finale del torneo, ma soprattutto conferma che Jannik ha ritrovato il suo miglior tennis in spinta e progressione, a tratti irresistibile, e che mentalmente è una vera roccia. Granitico!

Marco Mazzoni

[5] Jannik Sinner vs [WC] Jenson Brooksby (non prima ore: 22:00)

6 Aces 0
1 Double Faults 0
53% (30/57) 1st Serve 68% (40/59)
83% (25/30) 1st Serve Points Won 60% (24/40)
70% (19/27) 2nd Serve Points Won 53% (10/19)
100% (3/3) Break Points Saved 33% (1/3)
10 Service Games Played 9
40% (16/40) 1st Serve Return Points Won 17% (5/30)
47% (9/19) 2nd Serve Return Points Won 30% (8/27)
67% (2/3) Break Points Converted 0% (0/3)
9 Return Games Played 10
77% (44/57) Service Points Won 58% (34/59)
42% (25/59) Return Points Won 23% (13/57)
59% (69/116) Total Points Won 41% (47/116)


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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