in

Tommy Paul, un “furto” che rovina una splendida stagione

È possibile che un furto possa rovinare una stagione favolosa e chiuderla mestamente? Sì, se ti chiami Tommy Paul, sei discretamente fragile fisicamente e hai bisogno di plantari speciali per correggere una postura delicata. Il 2025 dello sfortunato tennista statunitense si è chiuso con il forfait – scontato – al Masters 1000 di Parigi, ma i problemi di Paul durano da tempo e sono iniziati a Madrid quando dallo spogliatoio scomparvero i suoi preziosi plantari, necessari per i suoi piedi e proteggere i tendini da sollecitazioni eccessive. L’ha raccontato il suo coach Bred Stine a tennis.com: la sua brutta catena di infortuni si è scatenata quando Paul è stato costretto a utilizzare nuovi plantari dopo che i suoi erano “misteriosamente spariti” dallo spogliatoio al Mutua Madrid Open. Rubati o smarriti poco conta ormai: questi sostegni per i suoi piedi sono stati sostituiti ma qualcosa è cambiato, tanto che a Roland Garros ha sofferto di un infortunio addominale, fino al “crack” avvertito durante la sconfitta al secondo turno di Wimbledon, torneo al quale era arrivato con poca preparazione e già in condizioni precarie. Una disdetta il problema fisico che gli ha impedito di difendere il titolo sull’erba del Queen’s Club, conquistato nel 2024 (battendo in finale Musetti).

Da qua è iniziato il calvario di Tommy: una risonanza magnetica ha confermato la lesione di un tendine, costringendo Paul a indossare un tutore per due settimane nel tentativo di recuperare in tempo per la tournée nordamericana sul cemento in agosto. In quel periodo, si è anche fidanzato con la compagna Paige Lorenze, prima di tornare ad allenarsi a Cincinnati. “Negli ultimi allenamenti le sensazioni erano piuttosto buone. Ho detto al mio coach: Penso che ci siamo, almeno per Cincy, così posso mettere qualche partita nelle gambe”, aveva dichiarato allora Paul.

Purtroppo le cose invece non sono andate affatto bene per lui. Ha lottato, ma la sua condizione è stata precaria sia a Cincinnati (battuto al terzo turno da Mannarino) e a US Open, dove ha stretto i denti nel torneo più importante della sua stagione per superare Nuno Borges in una maratona di cinque set terminata all’1:46 del mattino, prima di arrendersi in un’altra battaglia al quinto set contro Alexander Bublik nel terzo turno sull’Arthur Ashe. Dopo quel torneo, l’americano ha deciso di pensare solo a rimettersi in sesto una volta per tutte, e quindi ha rinunciato alla convocazione per le qualificazioni di Coppa Davis e alla Laver Cup di settembre, e via via poi a tutti i tornei, sia quelli in Asia che gli indoor in Europa.

Un 2025 assai promettente, che aveva visto Tommy Paul entrare per la prima volta in carriera nella top 10 a febbraio, si è trasformata in un incubo. Il piede sinistro non è a posto e così la sua stagione si è chiusa con un bilancio di 29 vittorie e 13 sconfitte, con i quarti di finale raggiunti all’Australian Open e al Roland Garros e la semifinale a Roma. Paul dovrebbe disputate una esibizione al Madison Square Garden a dicembre, la “Garden Cup”, insieme a Nick Kyrgios, Aryna Sabalenka e Naomi Osaka, ma vista la situazione chissà che non debba rinunciare anche a quest’evento. Fa davvero pensare che una banale sostituzione dei plantari possa aver scatenato tutto questo. Forse anche una bella dose di sfortuna per Tommy, come nell’altro “furto”, quella della sua preziosa automobile, subito la scorsa primavera dalla sua abitazione e che, con nera ironia, condivise sui social con l’estratto delle telecamere di sorveglianza (rimossa forzosamente per non aver pagato una rata…). Quando le cose girano male…

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


Tagcloud:

Ciclismo in lutto: è morto Kevin Bonaldo

WTA 250 Guangzhou: Cocciaretto lotta, ma Li è più solida – l’americana vince 6-3 6-4 e conquista le semifinali