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    F1, compleanno per Michael Schumacher: l'ex Ferrari compie 53 anni

    ROMA – Michael Schumacher compie 53 anni. I soli numeri sarebbero insufficienti per descrivere quello che “Schumi” è stato per la Formula 1. Basti ricordare i sette titoli mondiali, di cui cinque vinti con la Ferrari dal 2000 al 2004, e i 91 Gran Premi vinti. Ma Schumacher, per la Formula 1 e per tutti gli appassionati, è molto di più. Il tedesco di Hürth è entrato nella memoria collettiva per il suo stile, per il suo modo di guidare, per i successi raggiunti – soprattutto con la Rossa – e per aver infranto qualsiasi record possibile.
    L’incidente di Méribel e le condizioni di Schumacher oggi
    Schumacher aveva lasciato la Formula 1 nel 2006, salvo tornare per tre stagioni alla Mercedes. Fino al 2012, anno del suo definitivo ritiro. Mentre però il tedesco si preparava a vivere un fine carriera degno della sua eredità sportiva, la fatalità che cambiò tutto. Era il 29 dicembre 2013 e “Schumi” si trovava a sciare con la famiglia a Méribel, in Francia. Da allora la sua vita è cambiata, così come quella della sua famiglia. Dopo il tragico incidente sono arrivati gli interventi, il coma farmacologico e infine il risveglio anche se le condizioni del tedesco sono segretissime. Con la famiglia Schumacher che continua ad oggi a mantenere il massimo riserbo sulle condizioni di Schumacher. LEGGI TUTTO

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    F1, Ben Sulayem: “Hamilton fondamentale per il nostro sport, sarà al via nel 2022”

    ROMA – Nelle ultime settimane Lewis Hamilton ha smesso di seguire la Formula 1 e si è rintanato in un silenzio assordante. Indizi che hanno spinto al pessimismo sulla sua presenza al volante nella prossima stagione facendo crescere di giorno in giorno le voci su una presunta voglia di ritirarsi da parte del sette volte campione del mondo. A mettere a tacere le voci ci ha pensato il presidente della FIA, il neo eletto Mohammed Ben Sulayem, che in occasione dell’apertura della Dakar 2022, ha chiarito: “Lewis vuole ritirarsi? No. Io sono fiducioso sul fatto che sarà presente nel 2022. E’ una parte fondamentale per il nostro sport“.
    Voglia di riscatto per Hamilton
    Il silenzio del pilota inglese, sconfitto nella decisiva gara di Abu Dhabi da Max Verstappen, non sarebbe quindi sintomo di un imminente ritiro, ma solo una pausa dopo una stagione complicata e voglia di mettersi alle spalle quanto accaduto per ripartire ancora più forte nel 2022: “Gli ho mandato solo un messaggio. Non credo sia ancora pronto per ridiscutere di quello che è successo, lo capisco” ha concluso il presidente FIA, pronto a gustarsi in pista la sete di rivincita del sette volte campione del mondo.  LEGGI TUTTO

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    F1, Ben Sulayem su Hamilton: “Nel 2022 ci sarà, per noi è fondamentale”

    ROMA – Lewis Hamilton è ormai introvabile sui social. L’inglese della Mercedes non posta da inizio dicembre e ha smesso di seguire tutti su Instagram, compresi amici e famigliari. Indizi che hanno spinto al pessimismo sulla sua presenza al volante nella prossima stagione facendo crescere di giorno in giorno le voci su una presunta voglia di ritirarsi da parte de sette volte campione del mondo. A mettere a tacere le voci ci ha pensato il presidente della FIA, il neo eletto Mohammed Ben Sulayem, che in occasione dell’apertura della Dakar 2022, ha chiarito: “Lewis vuole ritirarsi? No. Io sono fiducioso sul fatto che sarà presente nel 2022. E’ una parte fondamentale per il nostro sport“.
    Un messaggio per Hamilton
    Il silenzio del pilota inglese, sconfitto nella decisiva gara di Abu Dhabi da Max Verstappen, non sarebbe quindi indice di un imminente ritiro, ma solo una pausa dopo una stagione delicata e voglia di mettersi alle spalle quanto accaduto per ripartire ancora più forte nel 2022: “Gli ho mandato solo un messaggio. Non credo sia ancora pronto per ridiscutere di quello che è successo, lo capisco” ha detto il presidente FIA, certo che la nuova stagione di Formula 1 inizierà con Hamilton alla caccia dell’ottavo titolo mondiale.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pernat svela il retroscena di mercato: “Honda vuole uno tra Mir e Quartararo”

    ROMA – Honda è decisa a dare una sterzata in MotoGp, dopo un 2021 che definire negativo è poco. I gravi problemi di salute di Marc Marquez, che ha potuto disputare solo una manciata di gare, e di certo non al meglio della condizione, ha palesato ancora di più quanto la Scuderia giapponese fosse dipendente dalle prestazioni del maiorchino. Pol Espargaro ha cominciato a ottenere risultati poco più che decenti solo sul finale di stagione, e Stefan Bradl non poteva certo colmare il vuoto lasciato da Marquez. Ecco che Carlo Pernat, nello spazio “Bar Sport” organizzato da GPone, ha rivelato un retroscena di mercato in vista della stagione 2023: “Honda sta cercando disperatamente di prendere un pilota vincente. I nomi sono due: Quartararo e Mir, con quest’ultimo che è più fattibile perché costa di meno e può essere l’uomo giusto. Sarà una cosa molto veloce, penso che l’operazione potrà essere conclusa già a inizio Mondiale, o quasi”. 
    Pernat negativo sul recupero di Marquez 
    Pernat ha poi parlato delle condizioni di Marquez: “Vuola sapere se si potrà correre, non si sa niente sui tempi di recupero. Quando non si dice nulla vuol dire che le notizie sono negative; penso che non ci sarà ai test di Sepang di febbraio”. Il manager prevede un mercato infuocato anche per altre Scuderie: “Zarco e Miller al 99% andranno via. Jack è un bel cavallo su cui puntare, seppur con alti e bassi. La Yamaha invece è quella messa meglio, con Quartararo, Morbidelli e Razgatlioglu”. Infine, un pensiero anche su Valentino Rossi e sul futuro della MotoGp senza il 46: “Valentino verrà a vedere due o tre gare, il team VR46 sarà staccato da lui e sta perdendo visibilità. La Dorna ha vissuto sulle sue ali, lo ha cavalcato fino in fondo. Ma ora deve aprirsi, non deve fare l’errore di rimanere quella che è. In tal senso, la Formula 1 sta facendo un grande lavoro di marketing. Bisogna aprire le porte”, conclude Pernat.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pernat: “Honda sulle tracce di Mir e Quartararo”

    ROMA – Il 2021 è stato un anno nero per la Honda in MotoGp. I gravi problemi di salute di Marc Marquez, che ha potuto disputare solo una manciata di gare, e di certo non al meglio della condizione, ha palesato ancora di più quanto la Scuderia giapponese fosse dipendente dalle prestazioni del maiorchino. Pol Espargaro ha cominciato a ottenere risultati poco più che decenti solo sul finale di stagione, e Stefan Bradl non poteva certo colmare il vuoto lasciato da Marquez. Ecco che Carlo Pernat, nello spazio “Bar Sport” organizzato da GPone, ha rivelato un retroscena di mercato in vista della stagione 2023: “Honda sta cercando disperatamente di prendere un pilota vincente. I nomi sono due: Quartararo e Mir, con quest’ultimo che è più fattibile perché costa di meno e può essere l’uomo giusto. Sarà una cosa molto veloce, penso che l’operazione potrà essere conclusa già a inizio Mondiale, o quasi”. 
    Pernat: “Non credo che Marquez ci sarà ai test di febbraio” 
    Pernat ha poi parlato delle condizioni di Marquez: “Vuola sapere se si potrà correre, non si sa niente sui tempi di recupero. Quando non si dice nulla vuol dire che le notizie sono negative; penso che non ci sarà ai test di Sepang di febbraio”. Il manager prevede un mercato infuocato anche per altre Scuderie: “Zarco e Miller al 99% andranno via. Jack è un bel cavallo su cui puntare, seppur con alti e bassi. La Yamaha invece è quella messa meglio, con Quartararo, Morbidelli e Razgatlioglu”. Infine, un pensiero anche su Valentino Rossi e sul futuro della MotoGp senza il 46: “Valentino verrà a vedere due o tre gare, il team VR46 sarà staccato da lui e sta perdendo visibilità. La Dorna ha vissuto sulle sue ali, lo ha cavalcato fino in fondo. Ma ora deve aprirsi, non deve fare l’errore di rimanere quella che è. In tal senso, la Formula 1 sta facendo un grande lavoro di marketing. Bisogna aprire le porte”, conclude Pernat.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Dovremmo cancellare alcune gare, 21 sono troppe”

    ROMA – Archiviata la stagione 2021, la MotoGp si appresta a dare il via al campionato 2022. Nel frattempo, l’ufficializzazione del calendario ha destato le prime reazioni dei piloti. A guidare la “fazione” dei più critici è Marc Marquez, che non usa giri di parole: “Se vogliamo andare in più paesi in futuro, dovremo cancellare alcune gare. 21 gare sono un gran numero, non possiamo andare avanti così”, le parole dello spagnolo, raccolte da Motorsport-Total. Infatti, con i suoi 21 round, la stagione 2022 sarà la più lunga della storia del Motomondiale. Il pilota della Honda ha poi sottolineato che, con l’attuale conformazione, se un pilota dovesse subire un infortunio alla vigilia di un triplo turno, probabilmente si ritroverà costretto a saltare tre gare di fila. 
    Tra favorevoli e contrari: cosa pensano i piloti
    Anche Francesco Bagnaia e Andrea Dovizioso si sono detti contrari ad un numero così elevato di gare. “A volte ci si sente molto esausti. Non abbiamo molto tempo per rilassarci”, le parole del ducatista; “non voglio nemmeno pensarci”, glissa il pilota della Petronas, che ha spiegato come vorrebbe potersi dedicare di più allo sviluppo e ai test. Ovviamente nel paddock non ci sono solo voci contrarie. Ad esempio, Maverick Vinales si è detto favorevole perché così i piloti hanno l’opportunità di conoscere più Paesi: “Va bene per noi e per il campionato. Penso che la MotoGP crescerà di conseguenza. Questo deve essere il nostro obiettivo”, spiega. Della stessa idea Mir, che dice di non vedere alcun problema riguardo questo tema, nonostante sia consapevole che ciò voglia dire avere meno tempo per la propria famiglia; ma il pilota Suzuki si è riservato di vedere come andrà a finire la stagione, prima di dare un giudizio definitivo.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez critico: “Troppe gare, non si può continuare così”

    ROMA – La MotoGp si prepara ad entrare nel vivo della nuova stagione. Nel frattempo, l’ufficializzazione del calendario ha destato le prime reazioni dei piloti. A guidare la “fazione” dei più critici è Marc Marquez, che non usa giri di parole: “Se vogliamo andare in più paesi in futuro, dovremo cancellare alcune gare. 21 gare sono un gran numero, non possiamo andare avanti così”, le parole dello spagnolo, raccolte da Motorsport-Total. Infatti, con i suoi 21 round, la stagione 2022 sarà la più lunga della storia del Motomondiale. Il pilota della Honda ha poi sottolineato che, con l’attuale conformazione, se un pilota dovesse subire un infortunio alla vigilia di un triplo turno, probabilmente si ritroverà costretto a saltare tre gare di fila. 
    Le opinioni dei piloti 
    Anche Francesco Bagnaia e Andrea Dovizioso si sono detti contrari ad un numero così elevato di gare. “A volte ci si sente molto esausti. Non abbiamo molto tempo per rilassarci”, le parole del ducatista; “non voglio nemmeno pensarci”, glissa il pilota della Petronas, che ha spiegato come vorrebbe potersi dedicare di più allo sviluppo e ai test. Ovviamente nel paddock non ci sono solo voci contrarie. Ad esempio, Maverick Vinales si è detto favorevole perché così i piloti hanno l’opportunità di conoscere più Paesi: “Va bene per noi e per il campionato. Penso che la MotoGP crescerà di conseguenza. Questo deve essere il nostro obiettivo”, spiega. Della stessa idea Mir, che dice di non vedere alcun problema riguardo questo tema, nonostante sia consapevole che ciò voglia dire avere meno tempo per la propria famiglia; ma il pilota Suzuki si è riservato di vedere come andrà a finire la stagione, prima di dare un giudizio definitivo.  LEGGI TUTTO

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    F1, Ben Sulayem: “Il regolamento può essere migliorato”

    ROMA – La stagione di 2021 si è rivelata una delle più emozionanti della storia della F1. La lotta serrata tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, però, è stata condizionata anche da alcuni passaggi non poco chiarissimi in merito all’interpretazione del regolamento. Il caso principe è stato sicuramente quello manifestatosi nell’ultimo GP sul circuito di Gedda. La gestione della Safety Car da parte di Michael Masi è stata duramente criticata dalla Mercedes, che era arrivata a presentare due proteste, entrambe respinte. Il nuovo presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, presente alla partenza della Dakar, ha fatto capire che l’episodio sarà la base da cui partire per una più chiara definizione del regolamento. “Sono stato eletto solo due settimane fa esto ancora studiando quello che è successo. La F1 è uno sport dinamico e noi dobbiamo esserlo altrettanto, attivi più che reattivi.Le regole devono essere adattate. Quello dei regolamenti non è il libro di Dio, può essere migliorato”, ha dichiarato. 
    Todt: “Serve fornire chiarezza a partecipanti e tifosi”
    Le parole dell’ex pilota emiratino, succedono alla richiesta che aveva avanzato Jean Todt come ultimo atto del suo mandato, di ottenere, dopo un confronto con i vertici della Mercedes, “una dettagliata analisi e un opportuno chiarimento per il futuro, coinvolgendo tutti i protagonisti”. Il dirigente francese aveva dichiarato: “La questione verrà discussa insieme a tutti i team e a tutti i piloti per fare tesoro di questa esperienza e fornire chiarezza a tutti i partecipanti, a tutti i media e a tutti gli appassionati in merito al regolamento in vigore per preservare la natura del nostro sport basata sulla competizione assicurando nel mentre la sicurezza dei piloti e degli ufficiali di gara”. LEGGI TUTTO