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    Jannik Sinner, un 2025 da record: come lui solo Federer e Djokovic (e altri primati alle Finals)

    Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Jannik Sinner è l’epigone della risolutezza. Nel suo incidere e mentalità si pensa alla giornata, al torneo, statistiche e record sono solo conseguenze delle prestazioni. Un’attitudine che l’ha portato a diventare Campione nella sua Straordinaria Normalità. Tuttavia tra il nostro campione di Sexten e i big title c’è una affinità elettiva: a suon di vittorie da molto tempo scrive pagine di storia tennistica e segna record assoluti. Uno l’ha segnato oggi, 15 novembre 2025, grazie all’accesso alla finale delle ATP Finals, ed è estremamente significativo e prestigioso. Sinner nella stagione in corso ha disputato la finale in tutti e cinque i massimi eventi dell’anno, i 4 Slam e le Finals ATP. Solo Roger Federer e Novak Djokovic sono riusciti a fare altrettanto: il svizzero per due anni di fila, 2006 e 2007, il serbo nel 2015 e 2023. E Jannik è il più giovane dei tre ad esserci riuscito. Un tris d’assi assoluto, e un record davvero impressionante per Jannik, il tutto in un anno – come ben sappiamo – difficilissimo per la nota questione che è riuscito a bypassare con una forza e tenuta mentale formidabili. Ma c’è dell’altro.
    Jannik è alla terza finale consecutiva al “Masters”, da quando è stato inaugurato nel 1970. È è settimo giocatore a riuscirci: prima di lui Ilie Nastase, John McEnroe, Ivan Lendl, Boris Becker, Roger Federer e Novak Djokovic. Si unisce a un vero parterre de rois, ma è anche solo il terzo under 25 a riuscirci, dopo Ivan e Roger. Applausi!
    Inoltre Sinner è in striscia vincente a livello di set alle Finals: 18 vinti di fila. Meglio di lui solo lo “zar” Ivan Lendl, con 24 negli anni ’80, e meglio di Federer e Djokovic, i giocatori che più hanno vinto il torneo, ma che si sono fermati a 16 set vinti.
    Sempre relativamente alle Finals, ecco un altro primato prestigioso e assoluto di Sinner: da quando il torneo è nato (1970), Jannik è l’unico giocatore capace di vincere il girone per due anni di fila senza perdere un set. Dominante.
    Ma il dominio arriva anche da un’altra statistica davvero notevole: la percentuale di vittorie alle Finals. Jannik in carriera ha un record di 14 vittorie e solo 2 sconfitte nel torneo, per una percentuale di successo del 87,5%. Nella storia del torneo, meglio di Sinner solo Nastase, con 22 partite vinte e 3 sconfitte, che vale al rumeno un record del 88%. Dietro, staccati, Lendl col 79,6, Federer con una percentuale del 77,6 e quindi Djokovic a 73,5% (considerando un minimo di 10 partite giocate). Incredibile Jannik!
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner a 30 vittorie di fila indoor: è la 5^ striscia più lunga di sempre. LA CLASSIFICA

    Jannik Sinner allunga la striscia di vittorie su cemento indoor grazie al successo in semifinale alle Atp Finals su Alex De Minaur. L’azzurro sale a quota 30, quinta “streak” più lunga di sempre su questa superficie nell’Era Open: l’ultimo ko dell’azzurro al coperto risale alle Atp Finals 2023. Di seguito la classifica con le striscie di vittorie più lunghe di sempre su cemento indoor: in testa c’è McEnroe
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    Jannik Sinner: “Sento di aver fatto un grande passo in avanti rispetto all’anno scorso, al servizio e in tutto il gioco”

    Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Vincere aiuta a vincere, andando un passo alla volta. Un vecchio adagio dello sport calza a pennello per le parole di Jannik Sinner rilasciate dopo l’ennesima splendida prestazione e bella vittoria contro Alex De Minaur in semifinale alle ATP Finals. Ha vinto 18 set di fila nel torneo, meglio di Sampras e Federer, ma Jannik pensa un match alla volta e ripete il suo mantra: scendere in campo dando il 100% di quello che nella giornata può dare. Queste le risposte di Sinner ai cronisti dell’Inalpi Arena.

    6-5 nel primo set, lì c’è stato un clic: “Ho avuto alcune palle break nel set, lui ha giocato un ottimo tennis. Lì ho trovato la forza per colpire ancor più forte e dal secondo set ho iniziato a giocare sempre meglio, tirando più forte e muovendo meglio la palla. Anche lui ha avuto chance di togliermi in game di servizio, sono felice della mia prestazione”.
    Fattore indoor: “Ogni match è differente, anche contro Carlos. Tra Roma e Parigi, sempre su terra, sono state partite diverse. È stato un anno bellissimo per me, sono felice di concluderlo qua. Vedremo domani che cosa succederà. Sento di aver un buon livello di gioco, c’è ancora una partita da giocare. Felix l’ho affrontato qua, è un bel giocatore indoor, difficile da battere. Mi sento molto a mio agio quando si gioca al coperto. Come mai? Tra Vienna, Parigi e qua sono tre tornei molti diversi, come condizioni, ma non c’è vento, sole, altre cose. Quando siamo al coperto mi sento bene, si adatta al mio gioco perché è abbastanza veloce, è buono per la pressione e il ritmo”.
    Un consiglio per De Minaur per migliorare ancora: “Ho giocato molte volte contro lui, e sento che ogni volta migliora. Il rovescio è stato ottimo, è sempre più consistente e gioca un ottimo livello. Arrivare in top 5? Ce la può fare, è fortissimo fisicamente, ha una ottima mentalità, contro Taylor ha vinto la partita restando molto forte a livello di concentrazione”.
    Chiedono a Jannik sulle serie vincenti contro molti avversari. “Anni fa ero in difficoltà a vincere contro Medvedev, ero sotto 6-0. Quando trovi una chiave contro alcuni giocatori, può funzionare per una partita, magari per due o chi lo sa. Bisogna sempre stare attenti, la testa resta fondamentale, soprattutto nei momenti chiave del match, come quando si è 5 pari. Scendo in campo pensando al mio meglio per quella giornata. Tendo a dare il 100%, ma se un giorno sono all’80%, darò il meglio di quell’80. Ogni partita è importante, e ancor più a fine anno. Ti aiuta anche ad arrivare motivato nella preparazione”.
    “Scelta alla monetina? Non scelgo sempre di servire o ricevere, dipende anche dalla giornata, da come mi sento. A volte decido di servire così magari sono davanti nel punteggio, ma dipende anche da chi affronti”.
    “Non so cosa poteva accadere nei tre mesi di stop. Non ci penso più ormai. Ho giocato molto bene nei tornei, non tanti, che ho giocato. È stato un 2025 incredibile. Le cose succedono perché c’è un motivo. È andata così. Parigi… l’ho persa come l’ho persa, ma poi forse anche per quello ho vinto Wimbledon. Sono contento di essere in questa posizione. Finire la stagione con un’altra finale, e qua a Torino, sono davvero contento”.
    “Sto bene, a volte mi copro il volto con l’asciugamano per trovare la massima concentrazione. In campo c’è sempre un po’ di confusione. No no, non mi sono soffiato il naso, sto bene!”
    “Terza finale… c’era qua mio fratello. Papà e mamma non credo verranno, hanno fare cose a casa, probabilmente più importanti (sorride). Se mi sento diverso da tre anni fa? Giochiamo tutto l’anno, è difficile pensare a come giocherò una finale. Ho fatto un grande passo in avanti rispetto all’anno scorso, servo meglio e gioco meglio in tutto. Mi auguro che domani sia una bellissima finale, con un livello molto alto. Servono due giocatori in forma. Speriamo domani sia così, e che vinca il migliore”.

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    Atp Finals, Sinner in finale: De Minaur ko in due set

    Jannik Sinner torna in finale alle Atp Finals. L’azzurro è in finale a Torino per il terzo anno consecutivo grazie alla vittoria su Alex De Minaur, piegato con il punteggio di 7-5, 6-2 in un’ora e 51 minuti di gioco. È stato un match dai due volti per Sinner. Il primo set è stato lottato ed equilibrato, giocato al massimo da De Minaur e – di contro – tra alti e bassi dal numero 2 al mondo. Decisivo è stato il cambio di marcia di Jannik nell’undicesimo parziale, in cui ha conquistato il break all’ottava palla break del set. Nel secondo parziale, invece, non c’è stata partita: un monologo del tennista azzurro che rapidamente ha conquistato un doppio break di vantaggio. Alla decima finale stagionale (nuovo record personale), Sinner diventa così il terzo giocatore nella storia a giocare le finali in tutti gli Slam e alle Atp Finals nella stessa stagione dopo Roger Federer e Novak Djokovic. Domani alle 18, in diretta su Sky Sport Uno e in streaming su NOW, la finale per confermare il titolo conquistato un anno fa: di fronte ci sarà Carlos Alcaraz o Felix Auger-Aliassime. LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner impone la sua legge, De Minaur regge solo un set. L’italiano è in finale alle ATP Finals 2025

    Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Jannik Sinner è potenza e controllo, pochi come lui riescono a gestire questi due impostori alla massima velocità e senza compromessi. E quando Jan serve così bene, per gli altri è Sipario. Anche per un irriducibile Alex De Minaur nella prima semifinale delle ATP Finals 2025, bravissimo a giocare un primo set stellare per aggressività, rincorse e tenuta, tatticamente ineccepibile, ma la “morsa” sportivamente terrificante dell’azzurro ha prevalso, con la sua atea mistica meccanica, in permanente rivoluzione. Finisce 7-5 6-2 per Sinner, nono successo consecutivo nel torneo che gli vale la terza finale di finale a Torino, dove attende Carlos Alcaraz o Felix Auger-Aliassime. È il 13esimo successo in altrettante partite per il pusterese contro l’australiano, oggettivamente non c’è mai stata la sensazione che Jannik potesse perderla, ma nel primo set ha dovuto lavorare non poco, c’è stato equilibrio e anche spettacolo, tutto grazie a un De Minaur rinvigorito dall’inattesa qualificazione e sceso in campo in modalità “Demon”, velocissimo a coprire il campo, super offensivo e pronto a prendersi rischi indicibili anche negli scambi di ritmo a grande velocità, la “palude” dell’avversario, che ha affrontato con coraggio leonino e vincendo molti punti con una caparbietà da campione.
    Sinner non è riuscito a prendersi il break in apertura, quindi è crollato sotto 0-40 e lì è salito in cattedra il servizio, colpo che ha sostenuto alla perfezione la sua prestazione (ha chiuso con il 75% di prime in gioco, vincendo il 82% dei punti). Quindi ha iniziato a pressare dalla risposta ed è arrivato a palla break nel settimo e nono game, senza riuscire a strapparlo ‘sto break, tra qualche risposta non ottimale e un irriducibile De Minaur. Ha archiviato benissimo le delusioni per le chance non sfruttate Jannik, granitico nei suoi game, allungando finalmente sul 5 pari all’ottava palla break, questa finalmente presa di forza. È stata una liberazione, da lì in avanti è andata in scena un’altra partita. Libero di testa e braccio con il vantaggio in cascina, Sinner ha giocato 20 minuti clamorosi, nei quali ha messo in mostra un campionario di tennis esaustivo per spinta, precisione, intensità. Una furia. Voleva staccare Alex e l’ha fatto in modo brutale, mostrando davvero i muscoli, la sua qualità all’impatto magistrale e anche il piglio del campione.
    Nel primo set invece qualche errore di troppo, in particolare col rovescio arrivando in corsa – un leggero ritardo negli impatti, o un minimo di tensione per il non riuscire a scrollarsi di dosso un avversario al suo massimo. In quei passaggi, fatti di un tennis piuttosto fisico, forse Sinner è stato un filo meno brillante, ma l’ha ripetuto lui stesso dopo il netto successo vs. Shelton, non sono una macchina, non posso essere sempre al 100%. Passaggi, perché poi la sua intensità è cresciuta e le cose sono cambiate. Diciamo che, rispetto a tante nette vittorie su De Minaur, in questa di Torino ci sono state delle fasi nelle quali non è riuscito a sovrastare l’avversario sul piano della spinta, fisico. Anche per merito di Alex, che veramente ha dato tutto e di più. Se abbiamo avuto una bella partita, con scambi mozzafiato e tanto agonismo, soprattutto nel primo set, è stato merito di De Minaur, da applausi. Poi nel secondo è stato Sinner show. Come più volte ripeto, non dobbiamo mai commettere l’errore di pensare che tutto per Jannik sia facile… Il fatto che quasi sempre vinca e che abbia dei bilanci contro tanti avversari con un dominio schiacciante non significa che non possa arrivare una partita più tirata e con qualche difficoltà da gestire.
    Sicuramente il rendimento splendido del servizio è un fattore decisivo per Sinner. Oggi gli Ace sono stati “solo” 7, ma il servizio è funzionale a prendersi il punto, non deve necessariamente essere diretto; ancor più contro un vero incontrista come De Minaur: l’aussie infatti può prendersi in velocità se entra benissimo nella tua velocità e la sfrutta a suo favore. Per questo cercare con insistenza una prima palla di servizio con più effetto, che saltasse alto o che schizzasse via con un taglio slice è stata una scelta tatticamente corretta per non dare mai ritmo a “Demon”. Di una cosa possiamo stare certi: la lucidità di Jannik nella gestione delle scelte di gioco è ormai enciclopedica. Jannik non ha ancora subito un break in tutto il torneo, annullando le 12 chance concesse. Di Granito.
    Jannik parla dopo il successo su De Minaur (foto Brigitte Grassotti)

    “Ho sbagliato qualche risposta oggi, lui ha servito e giocato molto bene, poi nel secondo set sono riuscito ad alzare il livello. È l’ultimo torneo dell’anno, siamo un po’ stanchi. Ho la fortuna di avere tutti voi che mi date una spinta speciale. Domani sarà difficile, ma giocare qua in Italia è bellissimo, grazie!” queste le parole a caldo di Jannik a Diego Nargiso. In serata sapremo se sarà di nuovo sfida ad Alcaraz, o se ci sarà la rivincita del secondo incontro del girone Borg contro Auger-Aliassime. Intanto, una certezza: Jannik la domenica decisiva a Torino ci sarà. C’è sempre.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    De Minaur alza la prima palla del match. Bel servizio. Poi si scambia e… indovinate chi impone un bel ritmo e maggior profondità. La chiave per Alex sarà proprio non finire sotto la “morsa” di Jannik, uscirne per lui è complesso. Un secondo diritto out dell’aussie e siamo già 15-30. Terzo diritto sbagliato, e 15-40, due palle break. Con coraggio De Minuar rischia tutto, prima un vincente col diritto lungo linea, poi attacca la rete con la massima velocità del suo braccio e si salva. Tantissima fatica, ma con un volée sicura ADM muove lo score. Parte fortissimo in risposta l’australiano, gioca molto profondo e non sbaglia niente. Indovina un bel lob e poi col lungo linea sposta tanto e bene Jannik che si ritrova sotto 0-30. Attenzione: con un diritto d’attacco appena largo, 0-40, tre palle break per De Minaur. Servizio e poi un diritto consistente, le prime due PB volano via; ACE sulla terza, che concentrazione… 5 punti di fila, perfetto. E 1 pari. La componente di rischio nel tennis di Alex è massima, spinge tutto oltre il suo standard di controllo, è scontato che arrivino anche errori oltre a giocate importanti. Assai più easy il secondo turno di JS, arriva anche la prima accelerazione lungo linea di rovescio, colpo che non leggi e non rimetti tanto è precisa e veloce. La grande profondità delle traiettorie tiene a galla De Minaur, con Sinner un po’ “tranquillo”, o almeno incapace in questa fase in risposta di andare sopra alla velocità del rivale. Forse sta studiando le mosse,. Ha preso ritmo al servizio Jannik e i suoi game ora sono in controllo. Scocca la mezz’ora sul 3 pari. Siamo nel fatidico settimo game, e Sinner ingrana le marce alte. Due risposte più ficcanti e via col diritto, pesantissimo. 15-30. Comanda uno scambio magistrale Sinner, sballotta l’altro da tutte le parti, ma lo smash cadendo indietro non è facile e lo sbaglia di poco in corridoio. Jannik ha alzato appena la parabola, la palla gira di più e Alex sbaglia. 30-40. Bravo De Minaur a reggere sulla palla break, riesce a difendersi nell’angolo e Jannik trova solo rete col diritto quasi in contro balzo. C’è spettacolo, e intensità. Meraviglioso cambio in lungo linea col rovescio, nemmeno le gambe più veloci del west, quelle di ADM, possono far qualcosa. PB#2. Non passa la risposta di Sinner. Si salva ancora l’australiano, 4-3. JS impatta 4 pari con un turno di battuta che non dura nemmeno un minuto, e un impatto col diritto in contro balzo sul 40-0 allucinante per velocità dello swing e precisione della traiettoria. Il nono game si complica all’improvviso per l’australiano. Da un 40-15 “comodo”, arrivano due risposte molto profonde di Jannik, e ai vantaggi c’è la seconda palla… Sinner non fa pregare: risposta nei piedi, si mette a macinare un ritmo e profondità che provoca l’errore di De Minaur. Palla Break, la quinta. Regge Alex, attacca subito e si salva ancora. Quanto corre, quanto regge “Demon”, davvero indiavolato in difesa sullo scambio che gli vale il 5-4. Ormai ogni turno dell’australiano è difficile… Sul 5 pari Sinner sul 30 pari tira un passante di rovescio splendido, in allungo, l’approccio di ADM non era affatto male, ma il passante top. 30-40, ma nemmeno la sesta palla break è di Sinner, la difesa e il cuore dell’australiano reggono. Jannik martella, ossessivamente, senza soluzione di continuità e arriva la settima chance di break. Ace! Sinner entra di potenza, col diritto lungo linea si prende l’ottava palla break. Lo stadio inneggia al nostro campione. Eccola! Risposta, diritto potente e poi un rovescio in anticipo vincente. BREAK Sinner, 6-5 all’ottava chance. L’italiano fissa lo score sul 7-5 al secondo set point, con un servizio angolato. Applausi a De Minaur, grandissima resistenza e anche qualità in tanti momenti cruciali, ma la forza di Sinner ha prevalso, nonostante troppi errori (in particolare in risposta) per i suoi massimi standard, forte un rendimento del servizio eccellente: 78% di prime, perdendo solo 4 punti.
    Sinner inizia col punto esclamativo nel secondo set, passante in corsa di diritto che fulmina l’attacco ottimo di De Minaur. La faccia di Alex mentre torna indietro è tutta un programma… Sente il peso di un set giocato da favola ma ugualmente perso. L’altro è famelico: arriva sulla smorzata e rimette la palla sulla riga. 0-40, De Minaur è già spalle al muro. Meno prime palle per Alex, un peccato che non ti puoi permettere contro Sinner. Salva la prima chance l’australiano, con un errore di Jannik in scambio, diversi rovesci in rete oggi. Poi ne tira uno lungo linea in difesa talmente bello e preciso che De Minaur non ci crede nemmeno, frustata in spaccata, con un controllo della palla misterioso. BREAK Sinner, 1-0, può fare corsa di testa. Serve davvero bene Jan, siamo sempre sopra all’80% e varia anche molto gli angoli, non è per niente facile per l’australiano entrare ed essere pericoloso. 2-0 Sinner. Jannik sembra abbia voglia di chiuderla “presto”. Da 40-15 in risposta risale con una risposta vincente, un attacco e volée perfetta e un pressing col diritto mostruoso. C’è una palla break e Jannik si affida alle certezze ataviche: scambio a ritmo impossibile e via… BREAK Sinner, 3-0 “pesante”. Scatto micidiale, De Minaur annichilito. Ormai è quasi accademia, Jannik lascia correre in braccio e fa quel che vuole, assistiamo ad una serie di accelerazioni una meglio dell’altra, e 4-0. Si incita Alex dopo un bel servizio, cancella mentalmente l’ennesimo uppercut subito da Jannik, un vincente lungo linea di rovescio dei suoi. Ma ormai l’azzurro è totalmente decontratto, arriva sulla palla prima e la colpisce con un’abilità da Maestro. 30-40, ennesima palla break. Ace, si salva Alex, rifiuta di subire un “bagel” in un match così ben giocato. Annulla anche una seconda palla break De Minaur, stavolta regge la velocità in scambio dell’italiano. 4-1. Sinner si distrae forse nel sesto game. Risale da 0-30, si va ai vantaggi e sbaglia una volée non difficile, c’è una palla break per ADM. ACE! Ancora non ha subito un break l’azzurro in tutto il torneo… e quarta chance annullata oggi. Sinner chiude il game e quindi il match per 6-2 con l’ennesimo turno ottimo, con una perla di tocco da campione. Sarà di nuovo finale, la terza di fila a Torino. Applausi al nostro, immenso, Campione.

    Jannik Sinner vs Alex de Minaur ATP Turin Jannik Sinner [2]76 Alex de Minaur [7]52 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-2 → 6-2A. de Minaur 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 df 40-305-1 → 5-2J. Sinner 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 ace A-404-1 → 5-1A. de Minaur 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 A-40 ace4-0 → 4-1J. Sinner 15-0 30-0 40-03-0 → 4-0A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 40-A2-0 → 3-0J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-151-0 → 2-0A. de Minaur 0-15 0-30 0-40 15-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-156-5 → 7-5A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 ace 40-A5-5 → 6-5J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-154-5 → 5-5A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-404-4 → 4-5J. Sinner 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 ace3-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-152-3 → 3-3A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 2-3J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-151-2 → 2-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 A-401-1 → 1-2J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 ace A-400-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 df A-40 ace 40-40 A-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Alcaraz e il confine tra pubblico e privato: “Non tutto deve essere esposto. Ho bisogno di uno spazio solo mio”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Brigitte Grassotti

    Durante le ATP Finals 2025 uno dei momenti più discussi non è arrivato da un colpo spettacolare o da un risultato inatteso, ma da una domanda fuori contesto: una ex tennista, presente in sala stampa, ha chiesto a Carlos Alcaraz informazioni sulla sua vita amorosa. Un tema che ha suscitato sorpresa, critiche e un certo disagio nel murciano, che nei giorni successivi ha affrontato l’episodio con maggiore calma in un’intervista concessa a El País.Alcaraz, abituato a gestire l’attenzione costante di media e tifosi, ha ammesso che la situazione gli ha fatto riflettere sul delicato equilibrio tra ciò che un personaggio pubblico sceglie di mostrare e ciò che preferisce mantenere protetto.
    “La mia vita è molto esposta, devo saperci convivere”Il numero uno spagnolo ha riconosciuto che la notorietà porta inevitabilmente con sé una forte esposizione:“La mia vita è molto esposta, quindi devo imparare a convivere con questo. È parte del mio lavoro, parte di ciò che comporta essere un atleta seguito in tutto il mondo”.Allo stesso tempo, per Alcaraz è fondamentale preservare un margine di intimità.
    “Ci sono cose che devono rimanere private”Pur definendosi una persona spontanea e trasparente, Alcaraz ha sottolineato la necessità di mantenere separati alcuni aspetti della propria vita:“È vero che molte cose devono restare nel privato. Bisogna sapere cosa si può mostrare e cosa no. Io sono molto naturale, condivido tanto, ma alcune cose è meglio tenersele per potersi sentire sicuri e tranquilli”.L’immagine evocata dal murciano è quella di una “piccola bolla” personale, uno spazio protetto dove potersi muovere senza la pressione del giudizio esterno.“Serve una zona dove non tutti abbiano accesso, dove nessuno possa commentare su tutto. Che sia un’esperienza positiva o negativa, ogni parola influisce”.
    Le parole di Alcaraz rivelano la consapevolezza di un atleta che, pur avendo appena superato i vent’anni, si ritrova da tempo al centro di un’attenzione mediatica che pochi sanno reggere. E il fatto che abbia espresso con chiarezza i limiti oltre i quali non gradisce che si vada, mostra una maturità che va oltre il campo da tennis.Il dibattito sollevato dalla domanda in conferenza, infatti, non riguarda solo il caso specifico, ma tocca un tema più ampio: fino a che punto è lecito spingersi nel chiedere a un atleta informazioni sulla sua vita privata?
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Atp Finals, Bolelli e Vavassori fuori in semifinale: vincono Heliovaara e Patten

    Si ferma in semifinale il cammino di Simone Bolelli e Andrea Vavassori alle Atp Finals. Prima coppia italiana di sempre ad aver superato il round robin del torneo, gli azzurri hanno perso contro i numeri 2 al mondo Harri Heliovaara ed Henry Patten con il punteggio di 6-4, 6-3 in un’ora e 16 minuti. Un match sempre di rincorsa per Bolelli e Vavassori che in entrambi i set hanno pagato il break subito nel terzo gioco. Tanti meriti a Heliovaara e Patten che hanno disputato una partita impeccabile, sia al servizio (24 su 27 con la prima) che in risposta. Per Bole e Wave il torneo si chiude a testa alta, ma la stagione non è ancora finita: la prossima settimana ci sarà per loro la Coppa Davis LEGGI TUTTO