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    Pedro Martinez: “Nessuno riuscirà ad avvicinarsi al livello di Alcaraz e Sinner a breve termine”

    Sinner e Alcaraz a New York

    Anche gli avversari ne sono consapevoli: Carlos Alcaraz e Jannik Sinner sono i migliori giocatori al mondo per distacco, davvero lontani da tutta la concorrenza. Lo conferma anche Pedro Martinez, sottolineando che a suo dire nessuno sarà in grado di avvicinarli ed essere davvero una insidia a breve termine. Lo spagnolo, diventato “famoso” per la sua particolare decisione di sbarcare sulla piattaforma OnlyFans per condividere – a pagamento – contenuti esclusivi del dietro del quinte del tour e della sua vita da professionista in giro per il mondo, ha parlato dello status quo del tennis di vertice, dominato totalmente da Jannik e Carlos. I due campioni hanno vinto i quattro Slam quest’anno, e le finali di tutti i più importanti eventi stanno diventando quasi una questione privata.
    “Sarà difficile per qualcuno raggiungere presto il livello di Alcaraz e Sinner”, afferma Martinez a latere della Davis Cup, dove con la Spagna in quel di Marbella se la vedrà con i danesi di Rune. “Non vedo nessuno avvicinarsi a loro, anche perché Djokovic sta invecchiando”.
    “Novak sta ancora giocando un tennis incredibile, ma quando uno degli altri due è dalla parte opposta della rete allora si avverte tutto il peso dell’età. È evidente che non ha più 30, 28 o 25 anni. Questi due ragazzi hanno 15 anni in meno di lui e sono nel fiore della carriera, mentre Djokovic ha tanti anni di carriera alle spalle. Sta giocando un tennis davvero buono, ma non è lo stesso di 10 anni fa, quando non perdeva così tanto”.
    Per Martinez era Draper il candidato ideale a fare da terzo incomodo, ma i suoi ripetuti infortuni lo penalizzano moltissimo. “Draper stava giocando bene, ma non ancora al livello di Sinner e Alcaraz, poi si è infortunato a Wimbledon. Sta faticando un po’, con alti e bassi fisici. Vediamo se nei prossimi anni ci sarà qualche giovane giocatore in grado di raggiungere quel livello. Ma al momento, vedo una lotta tra loro due e poi una lotta tra tutti gli altri”. Quasi due tour separati lascia intendere Martinez, forse un’affermazione un po’ brusca ma, guardando all’ultimo periodo, piuttosto realistica.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Becker: “Sinner nella finale di US Open mi ha deluso, è stato prevedibile”

    Boris Becker

    Dopo aver parlato della situazione di Novak Djokovic, Boris Becker nel seguito podcast di Andrea Petkovic si è soffermato anche sul tema più caldo del momento, la finale di US Open dominata da Alcaraz su Sinner. Il tedesco è netto su Jannik: è stato deludente al servizio ma soprattutto per come non sia riuscito a cambiare qualcosa e subire la prepotenza del rivale.
    “Dal primo all’ultimo minuto di US Open, Alcaraz è stato chiaramente superiore a tutti gli altri giocatori, e persino a Sinner in finale, “afferma Boris. “La finale ha avuto un padrone assoluto. Carlos ha giocato un tennis di un altro pianeta e ha meritato di vincere il torneo. La grande differenza che ho notato in questo duello è stata al servizio: Sinner è stato nettamente più debole e a quel livello una differenza del genere non perdona. Se Jannik ha un vero punto debole, è proprio questo”.
    Becker continua la sua analisi tagliente sulla prestazione dell’italiano: “Sono uno che dice sempre la verità. Sono rimasto un po’ deluso: mi aspettavo di più da questa finale. Ma ovviamente non sono rimasto deluso da Alcaraz perché ha giocato meglio rispetto a un anno fa. Ha portato nel suo tennis più variazioni, ha cambiato i ritmi, ha usato il serve & volley, ha giocato anche lo slice di rovescio. Ha colpito con il diritto con tanta di quella potenza che la palla quasi spariva! Sinner, invece, per la prima volta è rimasto fermo con il suo gioco. Così è prevedibile: sai già esattamente cosa succederà. E non è tanto grave che io lo veda così, è molto peggio per lui che lo veda così anche Alcaraz”.
    “Per la prima volta ho avuto la sensazione che Alcaraz abbia fatto un passo avanti, mentre Sinner sia rimasto lo stesso. A tratti non sapeva come vincere i punti, se non quando Alcaraz sbagliava. È una novità in negativo per Jannik” conclude Becker.
    Un’analisi secca ma coerente anche a quanto dichiarato dallo stesso Sinner dopo la cocente sconfitta, affermando la necessità di lavorare per inserire delle novità al suo gioco, proprio per non essere così prevedibile.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner vs. Alcaraz: divisi da “solo” 6 punti

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz (foto Wimbledon.com)

    L’unicità del nostro amato tennis è racchiusa in molti aspetti che lo distinguono da qualsiasi altra arte o disciplina sportiva. Tra queste una delle più singolari è il fatto che i punti non contano tutti uguale: la somma algebrica non vale nulla, chiunque abbia giocato sa benissimo che non è evento raro un incontro nel quale un tennista sconfigge l’avversario accumulando nel corso del match meno punti complessivi. “Conta vincere i punti importanti”, ammonisce qualsiasi maestro di provincia, e la differenza tra vittoria e sconfitta balla su equilibri minimi. Super campioni come Federer, Nadal Djokovic – per restare ai nostri giorni – hanno vinto tutto quello che c’era da vincere portando a casa “solo” il 53% circa dei punti effettivamente giocati nelle loro carriere. Un 3% sugli avversari che ha creato un abisso in termini di risultati, vittorie, gloria, record e denari. Non esiste un altro sport con una differenza così sottile tra “il trionfo e il disastro”, e proprio l’abilità nel fronteggiare “quei due impostori nello stesso modo” rende il tennista un campione, per dirla alla Kipling.
    Questo preambolo sul nostro sport calza a pennello per descrivere una statistica molto singolare ma assai significativa relativa alla rivalità più importante del tennis attuale, Jannik Sinner vs. Carlos Alcaraz. I due più forti giocatori al mondo si sono spartiti equamente gli Slam del 2025, con l’italiano campione agli Australian Open e Wimbledon, e lo spagnolo vincitore a Roland Garros e US Open. Negli ultimi tre Major si sono sfidati in finale, con due successi per l’iberico, l’ultimo a New York che gli ha permesso pure di scalzare Jannik dal trono del ranking ATP (complice ovviamente i tre mesi di stop subiti dal nostro campione per la nota vicenda…). I grandi titoli della stagione sono di fatto diventati una faccenda privata tra loro, pure alcune finali Masters 1000 (Roma e Cincinnati, due degli ultimi tre). Insomma, quando c’è in palio un torneo di quelli “pesanti”, i due giovani campioni stanno facendo letteralmente piazza pulita, e il gap clamoroso in classifica tra loro due e il terzo (Zverev) lo dimostra ulteriormente. Tanto vincenti, e tanto vicini. Anzi, per punti vinti clamorosamente vicini…
    La statistica a cui ci riferivamo è relativa proprio ai punti vinti nelle loro 15 sfide, considerando solo quelle giocate a livello ATP (non è considerato quello ad Alicante nel 2019, quando i due erano ancora giovanissimi). Dal primo confronto diretto tra Carlos e Jannik, risalente al Masters 1000 di Parigi Bercy del 2021 (vinto dallo spagnolo) al match point della finale a US Open 2025, i due hanno giocato complessivamente 3.152 punti: Alcaraz ha vinto 1.579 punti, Sinner 1.573. Lo spagnolo ha vinto solo 6 punti più dell’italiano! Un equilibrio clamoroso, totale, che stride con il bilancio vittorie/sconfitte, dove Alcaraz conduce per 10 a 5. Riportiamo il post dell’autore di questa interessante statistica.

    Over the course of 15 matches and 3,152 points, just 6 points separate Carlos Alcaraz and Jannik Sinner, or 0.2% pic.twitter.com/YrpZnZbsaY
    — SportsBall (@_SportsBall_) September 8, 2025

    Questo conferma quanto nel tennis conti vincere i punti decisivi, e quanto i due leader siano davvero vicini a livello di prestazione e qualità di gioco. Tutti ricordiamo benissimo i tre match point non sfruttati da Sinner a Roland Garros, in particolare la risposta out di una spanna sul 15-40, o il terzo punto dove un formidabile Alcaraz è riuscito a rimettere lunghissima una risposta molto aggressiva dell’italiano che, sorpreso, ha sbagliato un colpo di scambio non impossibile. Se mai quella risposta a tutto braccio avesse pizzicato la riga, oggi il bilancio tra i due sarebbe molto diverso, per titoli Slam oltre agli head to head. E non dimentichiamoci anche il confronto altrettanto tirato a spettacolare a US Open 2022, quando Jannik servì per il match e arrivò a match point contro Carlos nel quarto set, ma la prima di servizio non lo aiutò e tutti ricordiamo (purtroppo) come è finita.
    Nel tennis quando va in scena una rivalità tanto complessa ed equilibrata come Sinner vs. Alcaraz la differenza tra vittoria e sconfitta è minima, corre sul filo del rasoio, su di un colpo che esce di 4 cm, una prima palla di servizio che non va al momento cruciale, sull’abilità di prendersi il rischio in un passaggio che spacca l’equilibrio e dà a uno dei contendenti un vantaggio decisivo dal punto di vista emotivo e mentale. Carlos quando vince un big-point in una fase importante si esalta e trova 10 minuti nei quali è ingiocabile (ci ricordiamo il tiebreak del terzo set a Pechino 2024, dove inanellò un vincente dopo l’altro, annichilendo l’azzurro); Jannik in altre occasioni è riuscito ad andar sopra alla spinta e anticipo di Carlos, facendo tutto in modo così rapido e aggressivo, pressante e preciso, da non far respirare il rivale, come nella finale di Wimbledon 2025 o Pechino 2023.
    Quei sei punti di differenza fanno davvero riflettere. Alcaraz e Sinner sono fortissimi, ci stanno regalando emozioni incredibili, tra gioie e dolori. Non sappiamo cosa accadrà nello loro prossime sfide. I due si conoscono ormai alla perfezione, si studiano e cercano ogni volta di superarsi con qualcosa di nuovo e diverso. Lo staff di Charlie è stato bravissimo nel capire bene cosa era accaduto nella finale di Wimbledon e trovare la contro mossa ideale a far sì che non si ripetesse: servizio top e depotenziare la risposta di Jannik. Detto fatto. Siamo certi che il team Sinner farà altrettanto e alla prossima occasione – che di sicuro arriverà… – ne vedremo delle belle. Tanti numeri a spiegare fenomeni, con una sola certezza: questi due splendidi talenti stanno portando il tennis e lo spettacolo a livelli spaziali, con sfide una diversa dall’altra e per questo terribilmente affascinanti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Alcaraz e Sinner, un duopolio che schiaccia il circuito: il divario con il “resto del mondo” è abissale

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Suona forte e persino incredibile, ma i numeri non mentono: Carlos Alcaraz e Jannik Sinner stanno giocando un altro sport. Il livello espresso dai due giovani campioni è talmente superiore rispetto al resto del circuito che persino il ranking ATP fotografa un divario mai visto prima.
    L’ultimo dato, riportato dagli analisti, è impressionante: Jannik Sinner, attuale numero 2 del mondo, ha ben 4.850 punti di vantaggio su Alexander Zverev, terzo in classifica. Una distanza siderale, che equivale – e qui il paragone rende davvero l’idea – al margine che separa lo stesso Zverev dal numero 47 del mondo, il serbo Miomir Kecmanovic.
    Una sproporzione che racconta meglio di qualsiasi discorso l’egemonia esercitata da Alcaraz e Sinner sul tennis maschile. I due si dividono i titoli più importanti, giocano quasi sempre le finali dei tornei che contano e lasciano agli altri soltanto briciole.Se il presente è già un duopolio dominante, il futuro rischia di trasformarsi in un regno a due teste. La domanda che serpeggia nel circuito è la stessa: chi sarà in grado di colmare questa voragine? LEGGI TUTTO

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    Sinner è cittadino onorario di Torino. Il sindaco Lo Russo: “Votato all’unanimità. Finals per altri 5 anni da noi? Io ci spero”

    Jannik Sinner con la coppa delle ATP Finals 2024

    Arriva una notizia curiosa dalla politica di Torino. Il sindaco della città sabauda Stefano Lo Russo ha lanciato una mozione al consiglio comunale per assegnare la cittadinanza onoraria a Jannik Sinner, e con il voto all’unanimità dell’assemblea il nostro campione di Sesto Pusteria è diventato cittadino onorario del capoluogo piemontese. Un’iniziativa diretta del sindaco, che dopo il voto favorevole di 24 componenti su 24 del collegio non ha nascosto la sua soddisfazione per l’esito positivo della mozione. Lo Russo, che oltre a Sinner, si è soffermato con la stampa locale anche sulle ATP Finals, ancora nella sua città nel 2025 ma con la speranza che possano restare anche per altri 5 anni.
    “Con questa iniziativa vogliamo celebrare il profondo legame tra Jannik e la nostra città che in questi anni ha avuto l’onore di assistere alle sue imprese alle ATP Finals, che Torino ha ospitato dimostrando di essere casa ideale per il grande tennis mondiale” commenta Lo Russo.
    “Sinner è un grande campione, un grande italiano che rappresenta un modello virtuoso per i giovani con il comportamento che assume nella vittoria e nella sconfitta, dimostrando che attraverso il sacrificio, attraverso l’allenamento, la costanza, si possono ottenere buoni risultati e che, anche quando si perde, si può reagire con signorilità esprimendo una dimensione etica e valoriale che lo avvicina allo spirito torinese”.
    “Inoltre può essere annoverato tra coloro che hanno reso Torino celebre nel mondo, anche grazie all’abbinamento con un grande evento tennistico che auspichiamo di avere altri 5 anni, sperando che i problemi che si sono creati fra governo e FITP non pregiudichino quello che era stato annunciato l’anno scorso, ossia il proseguimento delle ATP Finals in Italia. Io penso e spero a tutto questo sarà a Torino” conclude Lo Russo.
    L’edizione 2025 delle ATP Finals andrà in scena a Torino dal prossimo 9 novembre, con Sinner campione in carica dopo l’eccezionale cavalcata dello scorso anno quando sbaragliò la concorrenza con un tennis impressionante.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Nuovo scenario nel ranking ATP: la sfida Alcaraz–Sinner fino a fine anno

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Si apre un nuovo scenario nel ranking ATP dopo lo US Open 2025, frutto dell’impressionante rendimento di Carlos Alcaraz negli ultimi mesi. Lo spagnolo è tornato numero 1 del mondo, scalzando Jannik Sinner che non avrà vita facile nel tentativo di riprendersi la vetta a breve termine. Ripercorriamo come sarà la lotta tra i due fino alla fine della stagione.I tornei del Grande Slam sono terminati per quest’anno, ma la rivalità tra i due migliori tennisti del mondo continua ad animare il circuito. Sia Carlos Alcaraz che Jannik Sinner hanno come obiettivo prioritario chiudere la stagione da numero 1 del ranking ATP, un traguardo che richiederà il massimo rendimento nei due mesi conclusivi del 2025. Alcaraz parte in vantaggio ed è considerato il grande favorito, ma l’azzurro non intende arrendersi.
    Al momento, Alcaraz vanta 760 punti di margine su Sinner nella classifica mondiale, mentre nella Race ATP – che considera solo i risultati del 2025 – il distacco è ancora più netto: 2.590 punti. Un margine importante che lo proietta come il principale candidato a chiudere l’anno in vetta.
    Cosa resta da giocare ai due campioniIl finale di stagione metterà alla prova la resistenza e la costanza di entrambi.Carlos Alcaraz deve difendere soltanto circa 1.000 punti fino a fine anno. Il suo calendario comprende il torneo ATP 500 di Tokyo, i Masters 1000 di Shanghai e Parigi, e naturalmente le Finals di Torino. In totale, il murciano avrebbe un potenziale massimo di circa 4.000 punti da guadagnare, con margini importanti per allungare la sua leadership.Jannik Sinner, invece, si trova in una situazione molto più delicata. L’italiano difende ben 2.880 punti, frutto delle vittorie ottenute un anno fa a Shanghai e alle ATP Finals, oltre alla finale raggiunta a Pechino. Non ha margini di errore: per sperare nel sorpasso dovrà conquistare titoli pesanti e, soprattutto, confidare in qualche passo falso di Alcaraz. Il suo calendario include due ATP 500 (Pechino e Vienna), i Masters 1000 di Shanghai e Parigi e le Finals di Torino, con un massimo teorico di 4.500 punti.Questo confronto chiarisce perché Alcaraz sia il favorito: con meno punti da difendere, anche risultati “solidi” nei tornei più importanti potrebbero consolidare il suo primato.
    Le chance di sorpasso per SinnerSinner può chiudere il 2025 da numero 1? Sì, ma l’impresa è tutt’altro che semplice. Servirebbe un finale di stagione quasi perfetto, con trionfi nei Masters 1000, negli ATP 500 di Pechino e Vienna e soprattutto alle Finals, dove il bottino massimo è di 1.500 punti.Alcaraz, invece, potrebbe blindare il suo trono già con semifinali o finali a Shanghai e Parigi, oltre a un buon cammino alle Finals. Per il murciano sarà fondamentale sfruttare il vantaggio attuale e trasformarlo in una distanza di sicurezza che gli consenta di presentarsi all’Australian Open 2026 ancora da numero 1 del mondo.
    Jannik Sinner sarà costretto a sfiorare la perfezione per tornare in vetta, mentre Carlos Alcaraz può gestire il vantaggio e dipendere soprattutto da sé stesso. Più grande sarà il distacco a fine anno, maggiori saranno le probabilità dello spagnolo di mantenere la leadership anche nel 2026. LEGGI TUTTO

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    Sinner rilancia dopo la finale di US Open: “Voglio vedere quale possa essere il mio limite. Cerchiamo di essere felici nonostante questo risultato”

    Jannik Sinner a SuperTennis

    La forza di un campione come Jannik Sinner non è solo nei suoi colpi fantastici, in quelle accelerazioni mozzafiato che l’hanno reso dominante e quasi imbattibile, ma anche nella capacità di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, pure dopo una sconfitta cocente e meritata. Parlando a SuperTennis dopo la finale persa da Alcaraz a US Open, Jannik sorride, è sereno e guarda avanti con fiducia, mandando ai suoi tantissimi supporter un messaggio chiarissimo: cerchiamo di essere contenti anche se stavolta l’altro è stato più bravo. E rilancia ponendosi nuovi ambiziosi obiettivi che, nel suoi stile, non riguardano un risultato in particolare ma sono sempre solo centrati sul proprio tennis, ossia alzare l’asticella ed esplorare i suoi limiti per diventare un giocatore migliore.  
    “Nessuno è perfetto”, sorride Jannik, “possono arrivare giornate dove non riesci a giocare al 100%, come avresti voluto. Stavolta è successo a me, mentre Carlos ha fatto una partita ottima, ha fatto tutto meglio di me quindi ha meritato di vincere. Si va avanti, non è la fine del mondo”.
    “Da questa partita porto a casa delle lezioni su dove poter lavorare, dove migliorare. Ci saranno nuove opportunità dove posso farmi valere”.
    Jannik insiste sulla necessità di inserire qualcosa di nuovo e diverso nel suo gioco: “Rinnovare è una parte fondamentale per diventare un giocatore migliore. Si parte sempre dall’allenamento, ma è necessario poi provare in partita ad uscire dalla propria zona di comfort. Credo che per me questa sarà una chiave. Poi ovviamente il risultato resta molto molto importante, ma dall’altro lato sarà altrettanto importante il saper accettare di perdere una partita andando a sperimentare delle cose nuove. Carlos ha fatto molte più cose, voglio vedere quale possa essere il mio limite e poi vediamo…”
    Quattro finali Slam nei quattro Major stagionali, con due titoli: il 2025 di Sinner è una stagione straordinaria, una delle migliori di sempre e non solo per un tennista italiano. Ma non è ancora finita: a novembre ci sono le ATP Finals a Torino. “L’appuntamento di Torino è uno dei più importanti della mia stagione” commenta Jannik, “Sogno sempre di giocare lì e speriamo di far bene, di giocare un ottimo tennis. Farò di tutto per dare del mio meglio. E spero che non sarò il solo italiano presente, Lorenzo è molto vicino a farcela e spero che saremo in due. Ci vediamo tutti a Torino! Prima c’è ancora qualche torneo da giocare. Voglio pensare in positivo e cerchiamo comunque di essere felici nonostante questo risultato” conclude Sinner.
    Parole franche, schiette e serene. Uno che punta sempre all’eccellenza come Jannik non può essere soddisfatto da una finale così importante persa nettamente, su tutta la linea; ma l’amarezza del momento non deve offuscare un 2025 incredibile che l’ha visto giocare tutte e quattro le finali Slam, trionfando in due, Wimbledon incluso. Stiamo parlando un’annata storica, non di una debacle. Il bicchiere non è mezzo pieno, è quasi colmo di vittorie e soddisfazioni. Non lo dimentichiamo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Per tornare numero 1 al mondo Sinner punta già gli Australian Open: in quota Grande Slam è sempre sfida ad Alcaraz

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    La delusione è doppia per Jannik Sinner: la sconfitta agli US Open contro Carlos Alcaraz, che gli è costata anche il sorpasso in classifica dopo 65 settimane di dominio mondiale, brucia e non poco. Il campione italiano, però, non si lascia abbattere e guarda già avanti. Nel mirino ci sono gli Australian Open 2026, in programma a gennaio sul cemento di Melbourne, torneo che l’azzurro ha già conquistato nelle ultime due edizioni e dove sogna uno storico tris consecutivo.
    I bookmaker confermano la sua leadership: come riporta Agipronews, Sinner è il grande favorito sulla lavagna delle quote, proposto a 2,10 per il titolo. Subito dietro c’è il nuovo numero 1 del mondo, Carlos Alcaraz, bancato a 3,00 e desideroso di rompere finalmente il tabù australiano, visto che a Melbourne non ha mai trionfato. A completare il podio il “vecchio leone” Novak Djokovic, offerto a 8,00, che andrà a caccia del suo 25° Slam per allungare ancora di più la leggenda di una carriera senza eguali.Non mancano le speranze tricolori anche oltre Sinner: Lorenzo Musetti viene proposto a 16,00, mentre la quota sale a 81,00 per Matteo Berrettini e tocca 101,00 per Lorenzo Sonego, outsider pronti a sfruttare eventuali spiragli nel tabellone principale.
    Ma l’orizzonte per Sinner non si ferma al solo Melbourne Park. Gli esperti si sbilanciano anche sull’ipotesi più suggestiva: la conquista del Grande Slam nel 2026, vincendo tutti e quattro i Major nella stessa stagione. Un’impresa titanica, che nella storia del tennis moderno è riuscita solo a pochi eletti e che viene offerta a quota 20, segno che gli operatori credono davvero nella possibilità che l’azzurro possa spingersi fino a un traguardo leggendario.
    Per Sinner, dunque, la sconfitta di New York rappresenta sì una battuta d’arresto dolorosa, ma anche un’occasione per ripartire con ancora più motivazioni. Dopo aver scritto pagine storiche del tennis italiano e mondiale negli ultimi due anni, il 2026 si presenta come una nuova sfida: da favorito a Melbourne, con la chance di riportarsi subito in vetta al ranking e, chissà, aprire la corsa a un sogno chiamato Grande Slam. LEGGI TUTTO