More stories

  • in

    Simone Vagnozzi: “L’epilogo migliore di una stagione incredibile. Questo team è speciale”

    Simone Vagnozzi nella foto con Cahill e Sinner – Foto Brigitte Grassotti

    Le parole pubblicate ieri da Simone Vagnozzi sui social raccontano molto più di un semplice resoconto di fine stagione: sono una dichiarazione d’amore verso il lavoro, la squadra e soprattutto verso Jannik Sinner, protagonista di un’annata straordinaria, intensa e tutt’altro che lineare.Il coach marchigiano ha voluto riavvolgere il nastro di un 2025 vissuto sempre al massimo, tra trionfi pesanti, partite iconiche, adrenalina e inevitabili momenti complessi.Un percorso che, come spesso accade ai campioni, è stato scandito dai dettagli, da quelle sfumature invisibili agli occhi del grande pubblico ma decisive per chi lavora ogni giorno per restare ai vertici.
    “Un’annata piena di successi ma anche complicata”Vagnozzi non nasconde che, dietro i successi, ci siano stati momenti di difficoltà.Momenti in cui la forza del gruppo ha fatto la differenza:“Un’annata piena di successi, ma anche complicata, con momenti difficili… dove la differenza la fanno quei piccoli dettagli a volte impercettibili.”È proprio lì, nelle fasi più dure, che il team Sinner ha dimostrato la propria natura.Un gruppo solido, coeso, capace di compattarsi quando la pressione aumenta: “La verità è che questo team nei momenti più difficili si compatta ancora di più. Ognuno prova a mettere una parte di sé per uscirne ancora più forti.”
    L’ossessione della perfezione impossibileIl cuore del messaggio è tutto in questa frase: “Spinto da quell’ossessione nella ricerca di una perfezione IMPOSSIBILE.”Un manifesto. Una filosofia che racconta perché Jannik, nonostante sia già nel gotha del tennis mondiale, continui a migliorarsi, a cercare nuovi stimoli, a pretendere di più da se stesso.
    “Grande atleta e grande uomo”Vagnozzi dedica a Sinner parole di grande stima, che vanno oltre il campo: “Bravo Jannik, che è il primo a non volersi mai accontentare. Grande atleta e grande uomo.”Parole che confermano un rapporto professionale profondo, basato sulla fiducia, sull’umiltà e sulla consapevolezza del valore reciproco.Sinner è il leader tecnico, Vagnozzi la guida silenziosa, Cahill il mentore strategico.Un ingranaggio perfetto, costruito nel tempo.
    “Grazie Jannik e grazie a tutto il team”Il messaggio si chiude con un ringraziamento collettivo:Un team che ha portato l’Italia e il tennis italiano a livelli mai raggiunti, che ha fatto innamorare milioni di tifosi, che ha trasformato una stagione intensa nel capitolo più importante della carriera di Sinner.
    Un 2025 che resterà negli annaliLe parole di Vagnozzi confermano ciò che tutti hanno percepito durante l’anno:questa stagione è stata un viaggio emotivo e professionale senza precedenti, impreziosito dai successi e cementato dalle difficoltà.E se il 2025 è stato così… il futuro promette ancora di più.

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Jannik Sinner nella storia: finale in tutti i “Big Five” del 2025. Alcaraz elogia Fonseca, Babos pensa alla maternità, Jabeur annuncia il suo ritorno… da mamma, mentre Joe Salisbury si ferma per salute mentale

    Jannik Sinner nella foto (foto Brigitte Grassotti)

    Jannik Sinner ha scritto un’altra pagina indelebile della storia del tennis. Nel 2025, l’azzurro è diventato il terzo giocatore di sempre capace di raggiungere la finale di tutti e cinque i tornei più importanti del calendario: i quattro Slam e le ATP Finals. Prima di lui erano riusciti nell’impresa solo due giganti come Roger Federer (nel 2006 e 2007) e Novak Djokovic (nel 2015 e nel 2023). In entrambi i casi, lo svizzero e il serbo avevano conquistato quattro titoli su cinque; Sinner, dal canto suo, ha chiuso la stagione con tre trofei e due sconfitte solo contro Carlos Alcaraz, a Parigi e a New York.
    Proprio Alcaraz, rientrato in Spagna dopo la finale delle Finals di Torino, è tornato a parlare del suo imminente impegno esibizione con Joao Fonseca, in programma l’8 dicembre a Miami. Il murciano ha garantito che sarà pronto per quel match e non ha esitato a lodare il talento brasiliano. “È un giocatore speciale. Ha una potenza incredibile nei colpi e un ottimo servizio, che è ciò che più mi costò quando arrivai nel circuito. Anche il suo dritto è impressionante. Credo che il punto su cui potrà crescere di più sia la mobilità, ma con il tempo lo migliorerà”, ha dichiarato Alcaraz, spendendo parole importanti anche sulla stagione del giovane sudamericano. “Entrare nei top-25 è un risultato enorme e penso che nei prossimi due anni progredirà tantissimo. Vedremo come gestirà la pressione, ma credo che possa arrivare in top-3: sarebbe fondamentale per lui entrare tra i migliori e restarci”.
    Intanto, nel mondo del tennis femminile, un’altra notizia significativa arriva da Timea Babos. Una delle migliori doppiste del circuito e fresca finalista delle WTA Finals 2025, la 32enne ungherese ha annunciato sui social la possibilità che l’Australian Open 2026 sia il suo ultimo torneo prima di fermarsi per un anno e mezzo o due, con l’obiettivo di diventare madre. Babos ha chiarito che non si tratta di un ritiro, ma di una pausa programmata.
    Sempre in ambito WTA, l’attenzione è stata catturata da Ons Jabeur, al centro di molte speculazioni negli ultimi mesi a causa della sua assenza dai tornei dopo Wimbledon e di alcuni problemi fisici. Mentre molti temevano un ritiro imminente, la tunisina ha stupito tutti annunciando la gravidanza e confermando invece la volontà di tornare in campo dopo la maternità. “Abbiamo scoperto che un bambino si unirà al nostro “team” in aprile. Ci ha sorpresi, ma siamo felicissimi”, ha raccontato Ons, che ha lodato il nuovo programma maternità della WTA e del PIF, considerandolo un supporto fondamentale per le atlete. La tunisina ha ammesso che il suo sogno di diventare madre era stato rimandato per l’ossessione di vincere Wimbledon, soprattutto dopo la finale persa del 2023. Ora guarda al futuro con un nuovo equilibrio, lavorando alla sua accademia in Tunisia. “Non mi ritiro, tornerò. Forse riscoprirò la gioia del tennis proprio grazie ai bambini”, ha concluso.
    Non tutte le notizie, però, sono serene. Joe Salisbury, ex numero uno del mondo in doppio, ha annunciato uno stop di almeno tre mesi per affrontare problemi di salute mentale, che negli ultimi tempi lo hanno messo a dura prova. Il britannico non tornerà in campo prima dell’inizio della stagione su terra battuta, nella primavera del 2026. Il suo gesto, sebbene doloroso, rappresenta un ulteriore segnale di come il tennis stia finalmente dando spazio e dignità a scelte coraggiose legate al benessere personale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Finals 2025: Jannik Sinner o Carlos Alcaraz? Sensazioni e… silenzio

    Jannik Sinner a Torino

    Silenzio. Domina il silenzio sul Centre court dell’Inalpi Arena in questa grigia e uggiosa domenica mattina di novembre. È un privilegio poterlo assaporare in beata solitudine, seduto nel settore 204. Solo io e l’enorme spazio intorno, il colore delle luci a contrastare con quello del campo. Vuoto. Si avverte un leggero brusio delle macchine pulitrici in lontananza, attive nella grande Hall dove è stato allestito il campo Sebastopoli, proscenio ideale nella settimana per scrutare da due passi gli allenamenti dei campioni e carpirne movimenti e tecnica. Sei così vicino al loro sforzo che quasi ne assapori la fatica. Quell’energia che fende l’aria e l’adrenalina prodotta da gesti di armonica bellezza la potevi afferrare e fare tua. Un contrasto totale con la sospensione dell’attesa a poche ore dalla finale Sinner vs. Alcaraz che decreterà il campione delle Nitto ATP Finals 2025 e, a questo punto, il più forte del 2025. La finale diventa una sorta di spareggio, il ranking con quel che ha passato Jannik non è realistico.
    In questo momento di beata solitudine dominano i contrasti di una settimana “potente”, vissuta a mille all’ora come la palla colpita con rara potenza su quel campo in resina davanti ai miei occhi. Mi assale un senso di vuoto, e non perché sono qua solo soletto. Manca solo una partita a concludere un torneo di eccellente qualità, con tante partite spettacolari che hanno raccontato storie importanti e confermato quanto i due finalisti in questo momento storico siano su un altro pianeta. L’effetto palla di neve, l’ha chiamato Alex De Minaur, uno assai sveglio dietro quello sguardo talvolta un po’ smarrito. Se Jannik entra in ritmo fin dal primo game e ti travolge strappando un break, la partita scivola via come una palla che rotola sulla neve e diventa sempre più grande. In quel momento nella tua testa scatta solo un segnale di emergenza, devo attivare ogni risorsa per non subire l’onta di un “Bagel”. Non che contro Alcaraz la situazione sia diversa, anzi… Magari Charlie ha qualche momento di pausa, ma se gioca al suo meglio la palla non la vedi proprio, flirta con ogni riga del campo e puoi solo inchinarti a cotanta prepotenza tecnica e classe.
    Il senso di vuoto arriva perché con la finale delle Finals termina una settimana che attendi tutto l’anno e che qua si vive intensamente. Attraversi gli spazi comuni ed è bellissimo ammirare l’emozione degli appassionati, scorgere nei loro occhi la gioia dell’essere finalmente non davanti alla tv o allo schermo del computer ma con i propri occhi di fronte al fisico imponente di Ben Shelton che tira “missili” di servizio, sotto lo sguardo sorridente e rilassato di papà Bryan, o la potenza del gesto di Alcaraz, forte di gamba e di braccio a colpire la palla con rara intensità e precisione. “C’è mai stato un tennista così forte?” chiedeva una ragazzina al nonno l’altro ieri alla rete del Sebastopoli; l’arguto signore, con spiccato accento ligure, sospira e risponde “Ci sono stati tanti giocatori di talento, ma questo è uno dei più forti….“. “Ma allora vincerà lui il torneo?” incalza la biondina, e il nonno, dopo un sospiro ancor più forte, “…forse”. A poche ore della finale più attesa, Jannik contro Carlos, il n.1 contro il n.2, dopo tre finali Slam consecutive, chi vincerà questa super partita? Dare una risposta è impossibile, è necessario mediare tra le sensazioni ricavate nella settimana e la razionalità dei numeri e del contesto, che giocherà probabilmente un ruolo importante.
    Il bilancio degli head to head dice 10-5 Alcaraz, ma è corretto togliere la finale di Cincinnati 2025, quando Sinner scese in campo non in grado di giocare, solo per soddisfare la richiesta degli organizzatori che avevano uno stadio pieno, con biglietti a dir poco salati e spettatori che se ne stavano in attesa da oltre un’ora sotto un sole mortale. Sarà la sesta sfida nell’anno, 4-1 per lo spagnolo (o 3-1 se vogliamo…), mai si è giocato al coperto. L’ultima partita indoor a livello ATP è stata primissima, Parigi Bercy 2021, con due set tiratissimi vinti da Carlos. Da allora ne è passata di acqua sotto ai ponti, e il tennis di Sinner è cresciuto in modo esponenziale, si può dire molto di più rispetto a quello di Alcaraz, bravo ad aggiungere e migliorare aspetti (servizio, rovescio in attacco) ma partiva da una ricchezza e profondità di colpi superiori a quella dell’italiano. Ci sono altri due precedenti al coperto, le esibizioni del Six Kings Slam, anno 2024 e 2025, vinte entrambe da Sinner, ma essendo esibizioni vanno prese per quello che sono, anche se quando si affrontano due così, la parola sconfitta non è mai contemplata come una possibilità, semmai come una onta da evitare. Si potrebbero tirare fuori tanti numeri per cercare di dare un indirizzo a quel che potrebbe accadere dalle ore 18.15 circa, quando uno dei due alzerà la prima palla del match, ma forse si rischia di entrare in una complessità tendente ad un inutile coacervo di difficile uscita. Quando si affrontano Jannik e Carlos collidono i massimi sistemi. Il livello di gioco è sublime, ognuno con le proprie qualità. Diventa prioritario l’aspetto mentale, l’abilità, prontezza e forza per imporre sull’altro la massima velocità di palla, ritmo e capacità di rubare spazio e tempo sul campo. 
    Un dato ritengo sia importante: il rendimento del servizio. Questo sarà il passaggio decisivo, e guardando l’incontro dal lato di Sinner è confortante quanto la sua battuta stia performando. Non intendo il numero di Ace quanto la percentuale di prime palle in gioco abbinata ad una sapiente selezione di angoli e rotazioni. Contro un braccio fatato come quello di Carlos tirare sempre a tutta non è la tattica migliore, può funzionare di più uno slice al centro che non gli permette di andare con la risposta nell’angolo incontrando la palla alla massima potenza, o un effetto “kick” che fa saltare tantissimo la palla al rimbalzo sul rovescio. Sinner per vincere dovrà comandare tanto e per farlo è necessario servire come nelle ultime prestazioni e rispondere come a Wimbledon, con una palla centrale e profondissima che allontana lo spagnolo dalla riga di fondo. Personalmente non rischierei più di tanto smorzate e attacchi a rete spericolati, il passante dell’iberico è strepitoso visto il suo controllo di palla e del corpo con poco equilibrio, e sulla corsa in avanti è dietro solo a De Minaur (forse). Alternare e soprattutto giocare benissimo i due affondi col lungo linea, uno col diritto e quindi col rovescio, questa può essere una scelta corretta per non lasciare a Carlos il comando. Se Alcaraz guadagna il centro del campo e lascia correre il diritto, lo scenario sarà la prepotenza di US Open, e ci ricordiamo benissimo come è finita…
    Si potrebbero analizzare mille altri aspetti, ma preferisco perdermi di nuovo nel silenzio dell’Inalpi Arena, e ripensare alle partite giocate da Jannik e Carlos nel corso del torneo. Hanno dominato, come del resto tutta la stagione. Hanno entrambi giocato bene, molto bene. Alcaraz con qualche piccolo momento di down, prontamente tamponato; Sinner forse si è anche un filo nascosto, non ha tirato a tutta se non in brevi momenti, quando sentiva di averne bisogno o ha scelto di testare il suo massimo livello. Senza esagerare, entrando in modalità gestione e controllo. La mia personale sensazione è che Alcaraz abbia toccato, nelle fasi di alcune partite, un livello superiore a quello mostrato da Sinner. Ma questo non significa che Jannik non possa andare sopra al rivale. Come si vince una partita così? Ripenso alle partite viste e vissute nella settimana torinese, a diritti e rovesci bellissimi, all’intensità prodotta da questi due grandi campioni e splendidi ragazzi qua in molte altre sfide, e non trovo una risposta. Dominano tante sensazioni contrastanti, in un vortice di silenzio.
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Domenica 16 novembre in chiaro sul Nove: L’intervista CNN di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz dalle Nitto ATP Finals

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz intervistati a Torino da CNN Sport

    Signori del tennis, numeri 1 e 2 del ranking mondiale ATP, dominatori del 2025 a ogni latitudine con due Slam vinti a testa, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner si sono raccontati e divertiti insieme anche al microfono di Amanda Davies, anchor di CNN Sport, a Torino in occasione delle NITTO ATP Finals: un’intervista che andrà in onda, in chiaro su NOVE, domenica 16 novembre alle 14:30 per tutti gli appassionati sportivi (e non solo) che hanno seguito quest’anno sui canali e le piattaforme Warner Bros. Discovery l’Australian Open, il Roland Garros e la Laver Cup in esclusiva.
    Tra rivalità e rispetto reciproco, complicità e risate nella rarità della situazione – un’intervista doppia rilasciata durante le NITTO ATP Finals, che hanno rimesso in palio anche il primato della classifica mondiale – Jannik Sinner e Carlos Alcaraz ripercorrono un (altro) anno di record e trionfi. Con la netta sensazione che, dietro la sfida sportiva, stia prendendo forma anche un bel rapporto d’amicizia LEGGI TUTTO

  • in

    Alcaraz–Sinner, la finale che il tennis stava aspettando: Torino pronta a vivere un duello storico

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella foto

    Dopo due anni di dominio parallelo, titoli pesanti e una rivalità che cresce a ogni incrocio, il tennis arriva al punto esatto verso cui tutto sembrava muoversi: Carlos Alcaraz contro Jannik Sinner, per la prima volta in finale alle Nitto ATP Finals. L’ultimo atto del 2025 nella Inalpi Arena di Torino (ore 18:00) promette di essere non solo il culmine della stagione, ma un nuovo capitolo di una rivalità destinata a segnare un’epoca.Entrambi hanno raggiunto la finale in maniera travolgente: Alcaraz ha lasciato appena sei game a Felix Auger-Aliassime (6-2, 6-4), mentre Sinner ha dominato Alex de Minaur. In semifinale, insieme, hanno perso soltanto tredici giochi.
    Un finale scritto dal destinoDalla Next Gen ATP Finals ai trionfi Slam, passando per battaglie sempre più sagomate sul filo dell’equilibrio, Alcaraz e Sinner hanno costruito una rivalità che ricorda i grandi duelli del passato. Molti vedono già in loro un futuro erede delle sfide che hanno definito intere generazioni: Borg–McEnroe, Sampras–Agassi, Federer–Nadal, Djokovic–Nadal.E la statistica conferma questa sensazione: nel 2025 sarà la sesta volta che si affrontano, nessun altro confronto diretto tra top 2 ha avuto una tale frequenza negli ultimi anni.
    Alcaraz: “Per battere Jannik devo giocare il mio piano A”Il murciano arriva alla finale da nuovo ATP Year-End No.1 per il primo anno e punta al suo nono titolo stagionale, il più alto bottino della sua carriera.Ma sa bene che contro Sinner servirà qualcosa di speciale:“Contro Jannik devo giocare il mio piano A. È una delle sfide più difficili del tennis moderno, soprattutto indoor e davanti al suo pubblico. Ma sono pronto a giocare il mio miglior tennis”.Alcaraz riconosce il ruolo di favorito all’azzurro, pur senza rinunciare alla sua proverbiale combattività.
    Sinner, imbattibile indoor: caccia al secondo titolo consecutivo alle FinalsL’italiano ha una striscia da brividi: 30 vittorie consecutive indoor, una delle più lunghe della storia, e punta a completare la seconda stagione di fila alle Finals senza perdere una partita. In questa settimana non ha concesso nemmeno un break ed è il primo finalista dal 2018 a mantenere il servizio intatto fino alla finale.A 24 anni diventa anche il più giovane dai tempi di Lleyton Hewitt (2004) a raggiungere tre finali consecutive alle Finals.Dopo il successo su De Minaur, Sinner non ha nascosto la soddisfazione:“Arrivare in finale qui è speciale. Sono partite che non vedo l’ora di giocare. Mi servono anche per capire esattamente dove sono con il mio livello”.
    Una rivalità già da antologia: tutti gli scontri del 2025Nel 2025, Alcaraz è avanti 4-1 negli scontri diretti, ma Sinner ha vinto il confronto più significativo simbolicamente: quello a Wimbledon.Tutti i match del 2025:Alcaraz b. Sinner – US Open: 6-2, 3-6, 6-1, 6-4Alcaraz b. Sinner – Cincinnati: 5-0 rit.Sinner b. Alcaraz – Wimbledon: 4-6, 6-4, 6-4, 6-4Alcaraz b. Sinner – Roland Garros: 4-6, 6-7(4), 6-4, 7-6(3), 7-6(10-2)Alcaraz b. Sinner – Roma: 7-6(5), 6-1Sinner cerca di accorciare un bilancio complessivo che vede Alcaraz avanti 10-5.
    Un duello tecnico perfetto: servono dettagli, numeri e coraggioLe statistiche stagionali evidenziano un contrasto affascinante:Sinner domina gli scambi brevi (0-4 colpi): 57% vintiSinner superiore anche negli scambi lunghi (9+): sempre avanti rispetto ad AlcarazAlcaraz domina nella fascia media (5-8 colpi): 57%La chiave? Come Alcaraz riuscirà a leggere il primo servizio di Sinner e quanto sarà aggressivo in risposta.
    Record, storia e la chance di entrare nel club dei “grandi spagnoli”Alcaraz punta a diventare il terzo spagnolo a vincere le ATP Finals dopo Manuel Orantes (1976) e Alex Corretja (1998). Nessun iberico ha più alzato il trofeo da 27 anni.“Sarebbe un titolo enorme per me. Ho lavorato tantissimo per arrivare qui in forma. Vincere contro Jannik e mettere il mio nome accanto a quello di Orantes e Corretja sarebbe speciale”.
    La cornice dei grandi: doppio, record e finale spettacolareLa giornata di Torino sarà aperta dalla finale di doppio, con Joe Salisbury e Neal Skupski a caccia del loro primo titolo da coppia contro Heliovaara/Patten, entrambi reduci da un percorso brillante.
    Una finale che può segnare un’epocatAlcaraz–Sinner non è solo la finale che chiude la stagione: è lo specchio del futuro del tennis mondiale. Due fenomeni di 22 e 24 anni, due percorsi diversi ma paralleli, due stili in contrasto perfetto.La sensazione è che non sarà l’ultima finale importante che si contenderanno.Ma quella di Torino, per come arriva e per ciò che rappresenta, ha già un’aura di storia.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Jannik Sinner, un 2025 da record: come lui solo Federer e Djokovic (e altri primati alle Finals)

    Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Jannik Sinner è l’epigone della risolutezza. Nel suo incidere e mentalità si pensa alla giornata, al torneo, statistiche e record sono solo conseguenze delle prestazioni. Un’attitudine che l’ha portato a diventare Campione nella sua Straordinaria Normalità. Tuttavia tra il nostro campione di Sexten e i big title c’è una affinità elettiva: a suon di vittorie da molto tempo scrive pagine di storia tennistica e segna record assoluti. Uno l’ha segnato oggi, 15 novembre 2025, grazie all’accesso alla finale delle ATP Finals, ed è estremamente significativo e prestigioso. Sinner nella stagione in corso ha disputato la finale in tutti e cinque i massimi eventi dell’anno, i 4 Slam e le Finals ATP. Solo Roger Federer e Novak Djokovic sono riusciti a fare altrettanto: il svizzero per due anni di fila, 2006 e 2007, il serbo nel 2015 e 2023. E Jannik è il più giovane dei tre ad esserci riuscito. Un tris d’assi assoluto, e un record davvero impressionante per Jannik, il tutto in un anno – come ben sappiamo – difficilissimo per la nota questione che è riuscito a bypassare con una forza e tenuta mentale formidabili. Ma c’è dell’altro.
    Jannik è alla terza finale consecutiva al “Masters”, da quando è stato inaugurato nel 1970. È è settimo giocatore a riuscirci: prima di lui Ilie Nastase, John McEnroe, Ivan Lendl, Boris Becker, Roger Federer e Novak Djokovic. Si unisce a un vero parterre de rois, ma è anche solo il terzo under 25 a riuscirci, dopo Ivan e Roger. Applausi!
    Inoltre Sinner è in striscia vincente a livello di set alle Finals: 18 vinti di fila. Meglio di lui solo lo “zar” Ivan Lendl, con 24 negli anni ’80, e meglio di Federer e Djokovic, i giocatori che più hanno vinto il torneo, ma che si sono fermati a 16 set vinti.
    Sempre relativamente alle Finals, ecco un altro primato prestigioso e assoluto di Sinner: da quando il torneo è nato (1970), Jannik è l’unico giocatore capace di vincere il girone per due anni di fila senza perdere un set. Dominante.
    Ma il dominio arriva anche da un’altra statistica davvero notevole: la percentuale di vittorie alle Finals. Jannik in carriera ha un record di 14 vittorie e solo 2 sconfitte nel torneo, per una percentuale di successo del 87,5%. Nella storia del torneo, meglio di Sinner solo Nastase, con 22 partite vinte e 3 sconfitte, che vale al rumeno un record del 88%. Dietro, staccati, Lendl col 79,6, Federer con una percentuale del 77,6 e quindi Djokovic a 73,5% (considerando un minimo di 10 partite giocate). Incredibile Jannik!
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Jannik Sinner: “Sento di aver fatto un grande passo in avanti rispetto all’anno scorso, al servizio e in tutto il gioco”

    Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Vincere aiuta a vincere, andando un passo alla volta. Un vecchio adagio dello sport calza a pennello per le parole di Jannik Sinner rilasciate dopo l’ennesima splendida prestazione e bella vittoria contro Alex De Minaur in semifinale alle ATP Finals. Ha vinto 18 set di fila nel torneo, meglio di Sampras e Federer, ma Jannik pensa un match alla volta e ripete il suo mantra: scendere in campo dando il 100% di quello che nella giornata può dare. Queste le risposte di Sinner ai cronisti dell’Inalpi Arena.

    6-5 nel primo set, lì c’è stato un clic: “Ho avuto alcune palle break nel set, lui ha giocato un ottimo tennis. Lì ho trovato la forza per colpire ancor più forte e dal secondo set ho iniziato a giocare sempre meglio, tirando più forte e muovendo meglio la palla. Anche lui ha avuto chance di togliermi in game di servizio, sono felice della mia prestazione”.
    Fattore indoor: “Ogni match è differente, anche contro Carlos. Tra Roma e Parigi, sempre su terra, sono state partite diverse. È stato un anno bellissimo per me, sono felice di concluderlo qua. Vedremo domani che cosa succederà. Sento di aver un buon livello di gioco, c’è ancora una partita da giocare. Felix l’ho affrontato qua, è un bel giocatore indoor, difficile da battere. Mi sento molto a mio agio quando si gioca al coperto. Come mai? Tra Vienna, Parigi e qua sono tre tornei molti diversi, come condizioni, ma non c’è vento, sole, altre cose. Quando siamo al coperto mi sento bene, si adatta al mio gioco perché è abbastanza veloce, è buono per la pressione e il ritmo”.
    Un consiglio per De Minaur per migliorare ancora: “Ho giocato molte volte contro lui, e sento che ogni volta migliora. Il rovescio è stato ottimo, è sempre più consistente e gioca un ottimo livello. Arrivare in top 5? Ce la può fare, è fortissimo fisicamente, ha una ottima mentalità, contro Taylor ha vinto la partita restando molto forte a livello di concentrazione”.
    Chiedono a Jannik sulle serie vincenti contro molti avversari. “Anni fa ero in difficoltà a vincere contro Medvedev, ero sotto 6-0. Quando trovi una chiave contro alcuni giocatori, può funzionare per una partita, magari per due o chi lo sa. Bisogna sempre stare attenti, la testa resta fondamentale, soprattutto nei momenti chiave del match, come quando si è 5 pari. Scendo in campo pensando al mio meglio per quella giornata. Tendo a dare il 100%, ma se un giorno sono all’80%, darò il meglio di quell’80. Ogni partita è importante, e ancor più a fine anno. Ti aiuta anche ad arrivare motivato nella preparazione”.
    “Scelta alla monetina? Non scelgo sempre di servire o ricevere, dipende anche dalla giornata, da come mi sento. A volte decido di servire così magari sono davanti nel punteggio, ma dipende anche da chi affronti”.
    “Non so cosa poteva accadere nei tre mesi di stop. Non ci penso più ormai. Ho giocato molto bene nei tornei, non tanti, che ho giocato. È stato un 2025 incredibile. Le cose succedono perché c’è un motivo. È andata così. Parigi… l’ho persa come l’ho persa, ma poi forse anche per quello ho vinto Wimbledon. Sono contento di essere in questa posizione. Finire la stagione con un’altra finale, e qua a Torino, sono davvero contento”.
    “Sto bene, a volte mi copro il volto con l’asciugamano per trovare la massima concentrazione. In campo c’è sempre un po’ di confusione. No no, non mi sono soffiato il naso, sto bene!”
    “Terza finale… c’era qua mio fratello. Papà e mamma non credo verranno, hanno fare cose a casa, probabilmente più importanti (sorride). Se mi sento diverso da tre anni fa? Giochiamo tutto l’anno, è difficile pensare a come giocherò una finale. Ho fatto un grande passo in avanti rispetto all’anno scorso, servo meglio e gioco meglio in tutto. Mi auguro che domani sia una bellissima finale, con un livello molto alto. Servono due giocatori in forma. Speriamo domani sia così, e che vinca il migliore”.

    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Jannik Sinner impone la sua legge, De Minaur regge solo un set. L’italiano è in finale alle ATP Finals 2025

    Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Jannik Sinner è potenza e controllo, pochi come lui riescono a gestire questi due impostori alla massima velocità e senza compromessi. E quando Jan serve così bene, per gli altri è Sipario. Anche per un irriducibile Alex De Minaur nella prima semifinale delle ATP Finals 2025, bravissimo a giocare un primo set stellare per aggressività, rincorse e tenuta, tatticamente ineccepibile, ma la “morsa” sportivamente terrificante dell’azzurro ha prevalso, con la sua atea mistica meccanica, in permanente rivoluzione. Finisce 7-5 6-2 per Sinner, nono successo consecutivo nel torneo che gli vale la terza finale di finale a Torino, dove attende Carlos Alcaraz o Felix Auger-Aliassime. È il 13esimo successo in altrettante partite per il pusterese contro l’australiano, oggettivamente non c’è mai stata la sensazione che Jannik potesse perderla, ma nel primo set ha dovuto lavorare non poco, c’è stato equilibrio e anche spettacolo, tutto grazie a un De Minaur rinvigorito dall’inattesa qualificazione e sceso in campo in modalità “Demon”, velocissimo a coprire il campo, super offensivo e pronto a prendersi rischi indicibili anche negli scambi di ritmo a grande velocità, la “palude” dell’avversario, che ha affrontato con coraggio leonino e vincendo molti punti con una caparbietà da campione.
    Sinner non è riuscito a prendersi il break in apertura, quindi è crollato sotto 0-40 e lì è salito in cattedra il servizio, colpo che ha sostenuto alla perfezione la sua prestazione (ha chiuso con il 75% di prime in gioco, vincendo il 82% dei punti). Quindi ha iniziato a pressare dalla risposta ed è arrivato a palla break nel settimo e nono game, senza riuscire a strapparlo ‘sto break, tra qualche risposta non ottimale e un irriducibile De Minaur. Ha archiviato benissimo le delusioni per le chance non sfruttate Jannik, granitico nei suoi game, allungando finalmente sul 5 pari all’ottava palla break, questa finalmente presa di forza. È stata una liberazione, da lì in avanti è andata in scena un’altra partita. Libero di testa e braccio con il vantaggio in cascina, Sinner ha giocato 20 minuti clamorosi, nei quali ha messo in mostra un campionario di tennis esaustivo per spinta, precisione, intensità. Una furia. Voleva staccare Alex e l’ha fatto in modo brutale, mostrando davvero i muscoli, la sua qualità all’impatto magistrale e anche il piglio del campione.
    Nel primo set invece qualche errore di troppo, in particolare col rovescio arrivando in corsa – un leggero ritardo negli impatti, o un minimo di tensione per il non riuscire a scrollarsi di dosso un avversario al suo massimo. In quei passaggi, fatti di un tennis piuttosto fisico, forse Sinner è stato un filo meno brillante, ma l’ha ripetuto lui stesso dopo il netto successo vs. Shelton, non sono una macchina, non posso essere sempre al 100%. Passaggi, perché poi la sua intensità è cresciuta e le cose sono cambiate. Diciamo che, rispetto a tante nette vittorie su De Minaur, in questa di Torino ci sono state delle fasi nelle quali non è riuscito a sovrastare l’avversario sul piano della spinta, fisico. Anche per merito di Alex, che veramente ha dato tutto e di più. Se abbiamo avuto una bella partita, con scambi mozzafiato e tanto agonismo, soprattutto nel primo set, è stato merito di De Minaur, da applausi. Poi nel secondo è stato Sinner show. Come più volte ripeto, non dobbiamo mai commettere l’errore di pensare che tutto per Jannik sia facile… Il fatto che quasi sempre vinca e che abbia dei bilanci contro tanti avversari con un dominio schiacciante non significa che non possa arrivare una partita più tirata e con qualche difficoltà da gestire.
    Sicuramente il rendimento splendido del servizio è un fattore decisivo per Sinner. Oggi gli Ace sono stati “solo” 7, ma il servizio è funzionale a prendersi il punto, non deve necessariamente essere diretto; ancor più contro un vero incontrista come De Minaur: l’aussie infatti può prendersi in velocità se entra benissimo nella tua velocità e la sfrutta a suo favore. Per questo cercare con insistenza una prima palla di servizio con più effetto, che saltasse alto o che schizzasse via con un taglio slice è stata una scelta tatticamente corretta per non dare mai ritmo a “Demon”. Di una cosa possiamo stare certi: la lucidità di Jannik nella gestione delle scelte di gioco è ormai enciclopedica. Jannik non ha ancora subito un break in tutto il torneo, annullando le 12 chance concesse. Di Granito.
    Jannik parla dopo il successo su De Minaur (foto Brigitte Grassotti)

    “Ho sbagliato qualche risposta oggi, lui ha servito e giocato molto bene, poi nel secondo set sono riuscito ad alzare il livello. È l’ultimo torneo dell’anno, siamo un po’ stanchi. Ho la fortuna di avere tutti voi che mi date una spinta speciale. Domani sarà difficile, ma giocare qua in Italia è bellissimo, grazie!” queste le parole a caldo di Jannik a Diego Nargiso. In serata sapremo se sarà di nuovo sfida ad Alcaraz, o se ci sarà la rivincita del secondo incontro del girone Borg contro Auger-Aliassime. Intanto, una certezza: Jannik la domenica decisiva a Torino ci sarà. C’è sempre.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    De Minaur alza la prima palla del match. Bel servizio. Poi si scambia e… indovinate chi impone un bel ritmo e maggior profondità. La chiave per Alex sarà proprio non finire sotto la “morsa” di Jannik, uscirne per lui è complesso. Un secondo diritto out dell’aussie e siamo già 15-30. Terzo diritto sbagliato, e 15-40, due palle break. Con coraggio De Minuar rischia tutto, prima un vincente col diritto lungo linea, poi attacca la rete con la massima velocità del suo braccio e si salva. Tantissima fatica, ma con un volée sicura ADM muove lo score. Parte fortissimo in risposta l’australiano, gioca molto profondo e non sbaglia niente. Indovina un bel lob e poi col lungo linea sposta tanto e bene Jannik che si ritrova sotto 0-30. Attenzione: con un diritto d’attacco appena largo, 0-40, tre palle break per De Minaur. Servizio e poi un diritto consistente, le prime due PB volano via; ACE sulla terza, che concentrazione… 5 punti di fila, perfetto. E 1 pari. La componente di rischio nel tennis di Alex è massima, spinge tutto oltre il suo standard di controllo, è scontato che arrivino anche errori oltre a giocate importanti. Assai più easy il secondo turno di JS, arriva anche la prima accelerazione lungo linea di rovescio, colpo che non leggi e non rimetti tanto è precisa e veloce. La grande profondità delle traiettorie tiene a galla De Minaur, con Sinner un po’ “tranquillo”, o almeno incapace in questa fase in risposta di andare sopra alla velocità del rivale. Forse sta studiando le mosse,. Ha preso ritmo al servizio Jannik e i suoi game ora sono in controllo. Scocca la mezz’ora sul 3 pari. Siamo nel fatidico settimo game, e Sinner ingrana le marce alte. Due risposte più ficcanti e via col diritto, pesantissimo. 15-30. Comanda uno scambio magistrale Sinner, sballotta l’altro da tutte le parti, ma lo smash cadendo indietro non è facile e lo sbaglia di poco in corridoio. Jannik ha alzato appena la parabola, la palla gira di più e Alex sbaglia. 30-40. Bravo De Minaur a reggere sulla palla break, riesce a difendersi nell’angolo e Jannik trova solo rete col diritto quasi in contro balzo. C’è spettacolo, e intensità. Meraviglioso cambio in lungo linea col rovescio, nemmeno le gambe più veloci del west, quelle di ADM, possono far qualcosa. PB#2. Non passa la risposta di Sinner. Si salva ancora l’australiano, 4-3. JS impatta 4 pari con un turno di battuta che non dura nemmeno un minuto, e un impatto col diritto in contro balzo sul 40-0 allucinante per velocità dello swing e precisione della traiettoria. Il nono game si complica all’improvviso per l’australiano. Da un 40-15 “comodo”, arrivano due risposte molto profonde di Jannik, e ai vantaggi c’è la seconda palla… Sinner non fa pregare: risposta nei piedi, si mette a macinare un ritmo e profondità che provoca l’errore di De Minaur. Palla Break, la quinta. Regge Alex, attacca subito e si salva ancora. Quanto corre, quanto regge “Demon”, davvero indiavolato in difesa sullo scambio che gli vale il 5-4. Ormai ogni turno dell’australiano è difficile… Sul 5 pari Sinner sul 30 pari tira un passante di rovescio splendido, in allungo, l’approccio di ADM non era affatto male, ma il passante top. 30-40, ma nemmeno la sesta palla break è di Sinner, la difesa e il cuore dell’australiano reggono. Jannik martella, ossessivamente, senza soluzione di continuità e arriva la settima chance di break. Ace! Sinner entra di potenza, col diritto lungo linea si prende l’ottava palla break. Lo stadio inneggia al nostro campione. Eccola! Risposta, diritto potente e poi un rovescio in anticipo vincente. BREAK Sinner, 6-5 all’ottava chance. L’italiano fissa lo score sul 7-5 al secondo set point, con un servizio angolato. Applausi a De Minaur, grandissima resistenza e anche qualità in tanti momenti cruciali, ma la forza di Sinner ha prevalso, nonostante troppi errori (in particolare in risposta) per i suoi massimi standard, forte un rendimento del servizio eccellente: 78% di prime, perdendo solo 4 punti.
    Sinner inizia col punto esclamativo nel secondo set, passante in corsa di diritto che fulmina l’attacco ottimo di De Minaur. La faccia di Alex mentre torna indietro è tutta un programma… Sente il peso di un set giocato da favola ma ugualmente perso. L’altro è famelico: arriva sulla smorzata e rimette la palla sulla riga. 0-40, De Minaur è già spalle al muro. Meno prime palle per Alex, un peccato che non ti puoi permettere contro Sinner. Salva la prima chance l’australiano, con un errore di Jannik in scambio, diversi rovesci in rete oggi. Poi ne tira uno lungo linea in difesa talmente bello e preciso che De Minaur non ci crede nemmeno, frustata in spaccata, con un controllo della palla misterioso. BREAK Sinner, 1-0, può fare corsa di testa. Serve davvero bene Jan, siamo sempre sopra all’80% e varia anche molto gli angoli, non è per niente facile per l’australiano entrare ed essere pericoloso. 2-0 Sinner. Jannik sembra abbia voglia di chiuderla “presto”. Da 40-15 in risposta risale con una risposta vincente, un attacco e volée perfetta e un pressing col diritto mostruoso. C’è una palla break e Jannik si affida alle certezze ataviche: scambio a ritmo impossibile e via… BREAK Sinner, 3-0 “pesante”. Scatto micidiale, De Minaur annichilito. Ormai è quasi accademia, Jannik lascia correre in braccio e fa quel che vuole, assistiamo ad una serie di accelerazioni una meglio dell’altra, e 4-0. Si incita Alex dopo un bel servizio, cancella mentalmente l’ennesimo uppercut subito da Jannik, un vincente lungo linea di rovescio dei suoi. Ma ormai l’azzurro è totalmente decontratto, arriva sulla palla prima e la colpisce con un’abilità da Maestro. 30-40, ennesima palla break. Ace, si salva Alex, rifiuta di subire un “bagel” in un match così ben giocato. Annulla anche una seconda palla break De Minaur, stavolta regge la velocità in scambio dell’italiano. 4-1. Sinner si distrae forse nel sesto game. Risale da 0-30, si va ai vantaggi e sbaglia una volée non difficile, c’è una palla break per ADM. ACE! Ancora non ha subito un break l’azzurro in tutto il torneo… e quarta chance annullata oggi. Sinner chiude il game e quindi il match per 6-2 con l’ennesimo turno ottimo, con una perla di tocco da campione. Sarà di nuovo finale, la terza di fila a Torino. Applausi al nostro, immenso, Campione.

    Jannik Sinner vs Alex de Minaur ATP Turin Jannik Sinner [2]76 Alex de Minaur [7]52 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-2 → 6-2A. de Minaur 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 df 40-305-1 → 5-2J. Sinner 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 ace A-404-1 → 5-1A. de Minaur 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 A-40 ace4-0 → 4-1J. Sinner 15-0 30-0 40-03-0 → 4-0A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 40-A2-0 → 3-0J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-151-0 → 2-0A. de Minaur 0-15 0-30 0-40 15-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-156-5 → 7-5A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 ace 40-A5-5 → 6-5J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-154-5 → 5-5A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-404-4 → 4-5J. Sinner 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 ace3-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-152-3 → 3-3A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 2-3J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-151-2 → 2-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 A-401-1 → 1-2J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 ace A-400-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 df A-40 ace 40-40 A-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO