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    Ranking ATP: Sinner primo del mondo almeno fino alla prima decade di Giugno

    Jannik Sinner – Foto Patrick Boren

    Nel giorno in cui il Masters 1000 di Madrid entrava nel vivo, Carlos Alcaraz ha dovuto prendere la dolorosa decisione di rinunciare alla competizione. Lo spagnolo, afflitto da un’infiammazione all’adduttore della gamba destra che già ieri lo aveva costretto a saltare la seduta di allenamento, ha preferito tutelare la propria salute ritirandosi prima del secondo turno.
    Sinner al comando per 52 settimaneIl forfait di Alcaraz ha ripercussioni immediate anche sulla classifica mondiale: perdendo infatti i punti conquistati dodici mesi fa – quando il murciano fu eliminato ai quarti di finale da Andrey Rublev – si spalanca il trono per Jannik Sinner. Il campione italiano, in testa al ranking ATP dallo scorso 10 giugno, potrà così vantare la certezza di mantenere il primato per un intero anno (52 settimane), almeno fino al lunedì successivo alla finale del Roland Garros, fissato per il 9 giugno.
    Zverev: un avversario nella scia, ma non un sorpassoA rafforzare ulteriormente la posizione di Sinner contribuisce il calendario dei tornei di primavera. Aleksander Zverev, attuale numero due del mondo, difenderà i punti maturati con il successo agli Internazionali di Roma 2024 subito dopo Madrid. Anche in caso di una nuova affermazione nella capitale d’Italia, il tedesco non potrà recuperare terreno sufficiente per insidiare Sinner, che continuerà a guardare dall’alto verso il basso i suoi inseguitori… almeno fino alle sfide sulla terra rossa parigina.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Nadal difende Sinner: “Caso chiuso, credo nella sua innocenza”

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Rafael Nadal ha rilasciato un’intervista al quotidiano The Telegraph nella quale ha espresso chiaramente la sua posizione riguardo alla vicenda che ha coinvolto Jannik Sinner. Il campione spagnolo ha preso le difese del tennista italiano con parole inequivocabili.“Se non mi sbaglio, la sentenza lo dichiara innocente,” ha affermato Nadal. “È chiaro che tutto quello che è successo non è stato positivo per il tennis, ma nella vita accadono incidenti come questo. Credo in Jannik, sono totalmente convinto che non abbia mai voluto imbrogliare né ottenere vantaggi rispetto agli altri con nessuna sostanza. È una persona con un’ottima morale.”
    Il maiorchino ha poi aggiunto: “Con questo, non voglio mettere in dubbio la sentenza. Ci sono protocolli che dobbiamo seguire e se si vogliono cambiare, bisogna lavorare per farlo. Per me, il caso è chiuso.”
    Nell’intervista, Nadal ha affrontato anche altri argomenti interessanti, tra cui la recente collaborazione tra Andy Murray e Novak Djokovic, che ha sorpreso molti nel mondo del tennis. “Mi ha sorpreso che subito dopo il ritiro, Andy volesse iniziare un progetto che implicava viaggiare, ma capisco che lavorare con Novak è molto attraente,” ha commentato Rafa.“Credo che per Djokovic sia un elemento di grande motivazione essere consigliato da uno dei suoi grandi rivali, quindi penso che sia una buona combinazione. Andy è un appassionato di tennis e ha interpretato questo come una grande opportunità. Spero che vada bene per loro, lo auguro di cuore,” ha assicurato il campione spagnolo.
    Nadal ha anche rivelato che, mentre non si sente abbastanza motivato per giocare a tennis in questo momento, sta godendo al massimo di un altro sport che è sempre stato una delle sue grandi passioni: il golf. Nell’intervista ha persino confessato che gli piacerebbe riunire tutti i membri del Big 4 in un torneo di golf amatoriale, sebbene la differenza di livello potrebbe rappresentare un ostacolo.“Nel campo da tennis non c’era differenza di livello tra noi, ma nel golf dovrebbero allenarsi molto perché sono abbastanza migliore di loro,” ha commentato sorridendo. Secondo quanto riportato, Roger Federer sta praticando intensamente, mentre non si hanno notizie delle abilità golfistiche di Andy Murray e Novak Djokovic.
    Queste dichiarazioni di Nadal mostrano ancora una volta il suo rispetto per i colleghi e la sua visione equilibrata delle vicende che coinvolgono il mondo del tennis, sia dentro che fuori dal campo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Draper dalla parte di Sinner: “Jannik non merita alcun odio. Più ci allenavamo, più il suo livello cresceva”

    Jannik Sinner e Jack Draper in allenamento

    Gli amici, nella vita e anche nel tennis, sono fondamentali. Jannik Sinner e Jack Draper lo sanno alla perfezione e coltivano da anni una sincera e profonda amicizia, sostenendosi in momenti difficili e rafforzando il loro legame. I due sono molto diversi, ma l’azzurro sentì già alcuni anni fa una certa affinità e vicinanza con il britannico, tanto che dopo una partita tra i due si instaurò naturalmente un’amicizia che hanno coltivato col tempo. Sinner è esploso prima di Draper al massimo livello ma non si è affatto dimenticato delle peripezie e difficoltà dell’amico, continuando a seguirlo e sostenerlo nei tanti stop per infortunio, anche quando nella testa del “Brit” frullavano idee malsane sull’opportunità di continuare… Jannik l’ha spronato a credere nel suo potenziale con ottimi consigli, quelli di chi c’era già passato ricevendo tante critiche e attraversando momenti non facili. Draper ha ricambiato con grande vigore sostenendo Jannik nel duro periodo della positività al doping, difendendolo a spada tratta e diventando anche il primo sparring a Monte Carlo una volta scaduti i termini della cupa sospensione, accettata con tanta difficoltà vista la sua innocenza. Non è quindi strano che Draper abbia parlato molto bene dell’amico italiano in un’intervista alla BBC, a pochi giorni dal rientro in attività. Per Jack il n.1 del mondo è una persona eccellente, si sta allenando alla grande e rientrerà ancor più forte. Soprattutto, per Draper il nostro campione non merita alcun odio per quel che è successo.
    “Quando mi chiedono di Jannik, dico la verità: penso che sia una persona davvero genuina e gentile, e soprattutto un giocatore incredibile“, ha dichiarato Draper a BBC Sport e al Guardian in un’intervista congiunta all’Open di Madrid. “Riguardo alla situazione in cui si è ritrovato sono sicuro che non ha avuto la minima idea di quel che stava accadendo, è totalmente estraneo alla vicenda. Ma la vita va così: a volte si commettono errori e ti ci ritrovi dentro“.
    Nonostante sia stato chiarito in ogni sede che Sinner non si è dopato, non ha barato e non ha fatto niente di male, le regole sulla responsabilità oggettiva per i membri del proprio staff sono in vigore e, con non poche titubanze vista la sua innocenza, l’azzurro ha deciso di accettare una sospensione proposta da WADA per chiudere la faccenda. L’accordo tra il team legale del tennista italiano e la WADA ha scatenato accuse di favoritismo e ha portato alcuni giocatori a mettere in discussione la propria fede nello sport pulito. Qua Draper non ci sta, e ha dichiarato: “Per quanto riguarda i miei sentimenti nei suoi confronti, penso sia importante che le persone sappiano e riconoscano che è un ragazzo di buon cuore e una brava persona. Non merita l’odio che riceve.”
    Dopo la sconfitta all’esordio al Masters 1000 di Monte Carlo, Draper ha cercato compagni di allenamento sulla terra battuta e Sinner, con cui aveva già giocato in doppio in passato, è stata una scelta ovvia. “Sapevo che Jannik era disponibile e a Monte Carlo sulla terra battuta, quindi ci siamo organizzati con la sua squadra per andare lì per tre o quattro giorni ad allenarci con lui”, racconta Draper. “Se devi allenarti con qualcuno, perché non puntare al migliore al mondo, giusto? (sorride). Ovviamente si è preso un po’ di tempo libero, ma sta ancora giocando a un livello incredibile. È stato fantastico stare con lui per qualche giorno e fargli da sparring. Non c’è modo fare un allenamento migliore. Non abbiamo parlato molto a dire il vero, in campo Jannik è sempre molto professionale. Se è il n.1 del mondo, lo è per un motivo  È sempre costante, gioca alla grande e in questo non è cambiato di una virgola. Potrà essersi un filo arrugginito in qualche cosa per la mancanza dei tornei, ma non fa che migliorare giorno dopo giorno. Più punti giocavamo e più lo sentivo salire di livello“.
    “Non vedo l’ora di rivederlo nel tour perché penso che la sua assenza si è fatta sentire eccome” conclude Draper.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Simone Vagnozzi rivela: “Con Sinner il vero clic è avvenuto a Pechino 2023”

    Simone Vagnozzi nella foto

    Il coach marchigiano Simone Vagnozzi, a tre anni dall’inizio della collaborazione con Jannik Sinner, rivela i segreti della scalata che ha portato il tennista altoatesino al vertice del ranking mondiale. In un’intervista rilasciata a Giorgia Mecca per Il Venerdì di Repubblica, Vagnozzi racconta come sia nato e si sia sviluppato il rapporto professionale e umano con il campione italiano.
    “Il nostro è un vero lavoro di squadra, e nel tennis non è così scontato”, spiega Vagnozzi. “Quando ci siamo conosciuti Jannik era numero 10 al mondo. Oggi è il numero uno, ma il modo in cui lavoriamo non è cambiato di una virgola”. Una costanza che ha permesso a Sinner di crescere continuamente, mantenendo sempre gli stessi valori e la stessa etica del lavoro.L’incontro tra i due risale al 2022, con un obiettivo chiaro fin dall’inizio: “Abbiamo messo tutto sul tavolo. L’obiettivo era chiaro: vincere gli Slam e arrivare in cima”. Un proposito ambizioso che si è concretizzato con la vittoria agli Australian Open 2024 e la conquista del numero uno mondiale.Vagnozzi descrive il circuito come “una giostra che non si ferma mai” e rivela come il recente stop per la sospensione di Sinner, durato quasi tre mesi, sia stato gestito con intelligenza: “Ci ha fatto bene staccare. Ogni tanto è necessario scendere dalla giostra”. Una pausa che ha rafforzato ulteriormente il loro rapporto.
    Sul tema del rapporto tra coach e giocatore, Vagnozzi ha idee chiare: “Viviamo insieme 24 ore su 24 per molte settimane all’anno. È inevitabile creare un rapporto che va oltre il professionale, ma è fondamentale non diventare troppo amici”. Una distinzione sottile ma cruciale, perché “l’amicizia può ostacolare certe decisioni, serve equilibrio. Empatia, sì. Ma anche lucidità. Bisogna poter dire le cose giuste anche quando fanno male”.Sul nuovo coach al posto di Cahill: “Il nuovo coach dovrà essere una persona che sappia cosa significa stare accanto al numero uno del mondo, ma soprattutto, dovrà avere la stima di Jannik”.
    A colpire è anche la calma che contraddistingue il box di Sinner durante i match. “Il nostro compito è trasmettere serenità. Il giocatore in campo ha già abbastanza caos dentro di sé”, spiega Vagnozzi, che ricorda con emozione la finale degli Australian Open contro Medvedev, rimontata da 0-2 a 3-2: “Gli ho dato un consiglio sulla posizione in risposta. All’inizio non lo ha seguito. Poi, da lì, la partita è girata. Ma quel dritto lungolinea con cui ha chiuso? Lì c’è solo Jannik. Nessun merito nostro”.
    Il coach identifica in Pechino 2023 il momento della svolta: “Il vero clic è avvenuto nell’autunno del 2023. Contro Alcaraz e poi con Medvedev ha fatto cose che non gli avevo mai visto fare. Soprattutto la scelta di scendere a rete. Era uno dei nostri obiettivi”. E sui margini di miglioramento: “Quando l’ho conosciuto era un ottimo giocatore con poca visione tattica. Oggi ce l’ha, ha migliorato il servizio e la discesa verso rete. Può lavorare ancora su alcune variazioni sulla terra e diventare più sicuro quando scende a rete”.Inevitabile il paragone con i grandi campioni: “Si difende come Djokovic, ma riesce a essere più aggressivo. E ha qualcosa di raro: non si prende troppo sul serio. Non si sente speciale”. E sulla rivalità con Alcaraz: “Lo vedremo solo alla fine, quando conteremo i titoli. Sono entrambi straordinari, ma ogni partita è un mondo a sé”.
    Sulla vicenda sospensione che ha coinvolto Sinner, Vagnozzi è categorico: “È stato uno shock. Ma non abbiamo fatto nulla di sbagliato, chi ha letto i documenti lo sa. Ho detto a Jannik: dobbiamo andare in giro a testa alta”.L’intervista si chiude con un aneddoto significativo sull’incontro con Roberto Baggio: “Mi piace parlare con i fuoriclasse, capire come ragionano. Baggio, guardandomi, mi ha detto una sola cosa: Fallo stare bene”. Un consiglio che sembra riassumere perfettamente la filosofia di Vagnozzi: creare le condizioni ideali perché il talento possa esprimersi al massimo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Piatti sul ritorno di Sinner: “Questi mesi di stop gli daranno un vantaggio decisivo”

    Riccardo Piatti nella foto

    Ricardo Piatti analizza il ritorno di Jannik Sinner nel circuito, prevedendo grandi successi per il numero uno italiano.Jannik Sinner sta ultimando i preparativi per il suo atteso ritorno alle competizioni. Dopo diverse settimane lontano dai riflettori, il tennista italiano sta progressivamente riapparendo in pubblico, allenandosi nelle strutture che hanno recentemente ospitato il Masters 1000 di Montecarlo e condividendo sessioni di allenamento con colleghi del circuito.
    Il tennista altoatesino, che ha rilasciato poche interviste durante questo difficile periodo, ha ammesso di aver accettato i mesi di sospensione per evitare conseguenze peggiori. A pochi giorni dal suo rientro al torneo di Roma, cresce l’attesa per Sinner, che tornerà con lo stesso status con cui si era allontanato: quello di grande favorito in ogni competizione.
    “Tutta questa situazione è stata molto spiacevole per Sinner, ma sono sicuro che la trasformerà in qualcosa di positivo. Credo che in questi mesi Jannik abbia una carta molto importante in mano per vincere Roland Garros, Wimbledon e US Open”, ha dichiarato Ricardo Piatti ai microfoni di SuperTennis TV. L’anno scorso Sinner è arrivato lontano in diversi tornei del Grande Slam, come nel caso del Roland Garros, ma è evidente che il tennista di San Candido ha margine per aumentare ulteriormente il divario con i suoi inseguitori. Conquistare immediatamente un titolo al suo ritorno sarebbe inoltre una chiara dichiarazione d’intenti verso i suoi rivali.
    Piatti, ex coach di Sinner che conosce profondamente le capacità del tennista italiano, è convinto che questo periodo di pausa forzata non abbia interrotto la crescita dell’atleta. “Sono certo che in questi mesi di pausa, Jannik non si sia fermato. Durante la pandemia, per esempio, fu uno dei momenti di costruzione più importanti per lui. Si allenava fisicamente tre volte a settimana e giocava a tennis tutti i giorni”, ha spiegato.
    Il coach ha inoltre sottolineato la crescita complessiva del movimento tennistico italiano: “Dieci o quindici anni fa tutti vincevano la Coppa Davis e la BJK Cup tranne l’Italia, che era un passo indietro. Ora, invece, con tutto il tennis che c’è in Italia, siamo nella posizione giusta: è chiaro che è un vantaggio avere il numero 1 del mondo, ma se non c’è il numero uno, ci sono altri giocatori che possono entrare nella top 10 e vincere tornei”.
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    Serena Williams sul caso Sinner: “Se fosse successo a me, mi avrebbero dato 20 anni”

    Serena Williams nella foto

    L’ex numero uno del mondo Serena Williams ha offerto il suo controverso punto di vista sul recente caso che ha coinvolto Jannik Sinner e sulla sanzione di tre mesi inflitta al tennista italiano. Mentre il numero uno del mondo, che ha mantenuto la sua posizione in classifica, prepara il suo ritorno nel circuito al Masters 1000 di Roma, la campionessa americana non ha usato mezzi termini nel commentare la vicenda.
    “È una personalità fantastica. Adoro questo ragazzo, adoro il suo gioco. È straordinario per questo sport”, ha dichiarato Serena in un’intervista al Time. “Mi hanno sminuito molto, e io non voglio sminuire nessuno, il tennis maschile ha bisogno di lui, non vedo l’ora di vedere il suo ritorno a Roma.”
    La parte più controversa delle sue dichiarazioni è arrivata quando ha fatto un paragone con la sua situazione: “Se invece di Sinner fosse successo a me, mi avrebbero dato 20 anni, sarei finita in prigione. Siamo onesti. Mi avrebbero tolto i Grand Slam. Se ne sarebbe parlato persino in un altro multiverso.”
    Durante l’intervista, Serena ha anche condiviso quanto le manchi il tennis: “Mi manca molto, con tutto il cuore. Mi manca perché sono in salute. Se non potessi camminare, o se fossi in pessima forma, non mi mancherebbe così tanto. Credo di essere in salute perché non ho giocato troppo.”La campionessa ha aggiunto che la decisione di ritirarsi è stata anche motivata dal desiderio di allargare la famiglia: “Un’altra ragione per cui ho dovuto fare la transizione è che volevo avere altri figli. E guardo Adira e penso: ‘Ne è valsa la pena?’ Ci ho letteralmente pensato l’altro giorno. Mi sono detta: ‘Sì, ne è decisamente valsa la pena’.”
    Williams ha anche voluto chiarire le voci riguardanti la sua partecipazione all’esibizione di Kendrick Lamar durante il Super Bowl qualche mese fa. Molti avevano interpretato la sua apparizione come un gesto contro Drake, a cui era indirizzata la canzone.“Non l’ho assolutamente fatto contro Drake, non farei mai una cosa del genere. È triste che qualcuno possa pensarlo. Ovviamente capisco che qualcuno possa interpretarlo così, ma non è affatto vero. Non ho mai avuto sentimenti negativi verso di lui. Lo conosciamo da così tanti anni…”
    Al momento, la 23 volte campionessa Slam è concentrata sugli affari e si è un po’ allontanata dal circuito tennistico. Spera che la sua passione per la competizione si attenui con il passare degli anni, specialmente quando le questioni fisiche diventeranno più complicate. L’americana ha ammesso che, se dipendesse da lei, tornerebbe per altri due anni, anche se è chiaro che attualmente non ha tempo per dedicarsi a una situazione che richiederebbe il 100% del suo impegno.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner e il ritorno sulla terra rossa: Volandri predica cautela e frena gli entusiasmi

    Filippo Volandri – Foto FITP

    Il conto alla rovescia per il ritorno in campo di Jannik Sinner è iniziato. Dopo tre mesi di assenza forzata, il tennista altoatesino si appresta a riprendere la racchetta in un contesto che rappresenta, paradossalmente, la sua sfida più grande: la terra rossa, superficie sulla quale finora ha mostrato qualche incertezza in più rispetto alle altre.La domanda che serpeggia tra tifosi ed esperti è inevitabile: riuscirà il numero uno del mondo a riprendere quel dominio che lo aveva visto trionfare in sei degli ultimi sette tornei disputati prima della sospensione? Sulla questione si è espresso Filippo Volandri, capitano di Coppa Davis che conosce a fondo il campione italiano, invitando alla prudenza in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
    Roma come punto di ripartenzaIl palcoscenico scelto per il rientro non poteva che essere il più emozionante: gli Internazionali BNL d’Italia di Roma. Un torneo dove Sinner ha disputato cinque edizioni, raccogliendo nove vittorie complessive e spingendosi fino ai quarti di finale nel 2022 come miglior risultato. Il calore del pubblico italiano rappresenterà sicuramente una spinta in più per ricominciare il cammino interrotto.Nel suo programma figura anche il torneo di Amburgo, posizionato strategicamente nella settimana precedente al Roland Garros. Un’opzione che, secondo fonti vicine al giocatore, verrebbe considerata solo nel caso in cui il percorso romano non gli garantisse un numero sufficiente di partite nelle gambe in vista dello Slam parigino.A Parigi lo scorso anno Sinner raggiunse le semifinali, arrendendosi solo ad Alcaraz, futuro vincitore, dopo una battaglia di altissimo livello. Un risultato che dimostra come anche sulla terra rossa le sue potenzialità siano notevoli, nonostante il suo palmares su questa superficie conti un solo titolo (Umag 2022).
    L’analisi di Volandri: servizio, spin e preparazione fisica“Sinner fa parte di un team di primissimo livello, che sicuramente gli avrà indicato quali sono i punti tecnici più importanti su cui concentrarsi per il suo rientro”, ha dichiarato Volandri in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, entrando poi nel dettaglio tecnico di ciò che serve per eccellere sulla terra rossa.“È fondamentale un servizio aperto e una palla con molto spin, elementi che allontanano l’avversario dal campo. Sulla terra, il servizio non restituisce tutta la potenza che si imprime alla palla come su altre superfici, quindi la costruzione del punto assume un’importanza ancora maggiore”, ha spiegato l’ex tennista.Il capitano azzurro identifica nella condizione fisica il possibile vantaggio di Sinner rispetto ai suoi rivali: “La sua preparazione sarà calibrata per arrivare al meglio al Roland Garros, un torneo estenuante con partite al meglio dei cinque set. Sono convinto che questi tre mesi di lavoro specifico avranno effetti benefici a lungo termine”.Volandri rivela un aspetto interessante: “Sinner non ha mai potuto fare una preparazione invernale completa negli ultimi anni. Questa pausa forzata gli ha permesso di accumulare energie preziose che potrebbero rivelarsi decisive non solo per questa stagione, ma per le prossime due o tre”.
    Aspettative ridimensionate per l’immediatoIl messaggio principale che emerge dalle parole di Volandri è un invito alla cautela per quanto riguarda i risultati immediati: “Ho cenato recentemente con Vagnozzi, il suo allenatore, che mi ha confermato di vedere Jannik estremamente motivato e concentrato sui tornei che lo attendono, con grande serenità mentale”.Tuttavia, il capitano azzurro ricorda un aspetto fondamentale: “Per un atleta, l’adrenalina della competizione è insostituibile, perché nulla può riprodurre le reali condizioni di gara. Per questo non mi aspetto una serie straordinaria di risultati al suo rientro. Non sarebbe umanamente possibile, ma è certo che più partite disputerà, più si avvicinerà alla forma ideale per Parigi”.
    La rivalità con Alcaraz sulla terraUn capitolo a parte merita la rivalità con Carlos Alcaraz, che lo scorso anno ha avuto la meglio in tutti e tre i confronti diretti con Sinner. Volandri offre uno spunto interessante anche su questo fronte: “La terra è una superficie che può esaltare la capacità di Alcaraz di trovare soluzioni, ma la sua recente vittoria a Monte-Carlo ci mostra anche che il suo tennis soffre ancora di cali di rendimento di cui gli avversari possono approfittare”.
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    Sinner sceglie Berrettini come partner d’allenamento per il rientro a Roma

    Jannik Sinner e Matteo Berrettini (foto Sposito/FITP)

    Questo fine settimana è scaduto il periodo di sospensione che impediva a Jannik Sinner di accedere a qualsiasi struttura tennistica professionale e di allenarsi con tennisti in attività. Come riporta La Gazzetta dello Sport questa mattina, il numero uno del mondo ha scelto un suo grande amico come primo compagno di allenamento per preparare il suo ritorno in campo al torneo di Roma, previsto tra un paio di settimane.Si tratta di Matteo Berrettini, con cui Sinner si allenerà a Montecarlo, città dove risiede abitualmente in questa settimana. L’altoatesino sta ormai contando i giorni che lo separano dal suo rientro in campo e la scelta di Berrettini come sparring partner non sorprende, visto il legame di amicizia che unisce i due tennisti azzurri.
    Questa collaborazione rappresenta un passo importante per Sinner nel suo percorso di preparazione per gli Internazionali BNL d’Italia, dove farà il suo attesissimo ritorno alle competizioni ufficiali. Per il tennista di San Candido, poter finalmente allenarsi con un giocatore del calibro di Berrettini rappresenta un’opportunità fondamentale per ritrovare il ritmo partita e verificare la propria condizione fisica.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO