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    Ucraina: l’SC Prometey parteciperà al campionato della Repubblica Ceca?

    Di Redazione Nonostante la sua recentissima fondazione, l’SC Prometey è senza dubbio la squadra di più alto livello del campionato femminile in Ucraina: ha vinto il suo primo titolo nazionale nel 2021 e nella stagione appena conclusa si è aggiudicata la Supercoppa e la Coppa di Ucraina, quest’ultima proprio pochi giorni prima dell’inizio dell’invasione da parte della Russia. Con lo scoppio della guerra la società, che ha sede a Dnipro, è stata ovviamente costretta a interrompere l’attività, e alcune delle sue giocatrici si sono messe a disposizione come volontarie nei supermercati della città; molte hanno poi concluso la stagione all’estero, come Heidy Casanova, campionessa di Francia con il Volero Le Cannet. Ora la squadra ucraina sembra intenzionata a ripartire, anche se ovviamente non in patria: il portale Sportal.bg riferisce che il Prometey potrebbe iscriversi nella prossima stagione al campionato della Repubblica Ceca, una voce confermata anche dal presidente della Federazione Mykhaylo Melnyk in un’intervista. Sulla composizione della squadra non ci sono ancora notizie, ma sembra che possano farne parte alcune giocatrici della nazionale; in panchina dovrebbe rimanere Ivan Petkov, ex CT della nazionale bulgara. (fonte: Sportal.bg) LEGGI TUTTO

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    I russi rubano trattori per 5 milioni, ma gli ucraini li disattivano a distanza

    A distanza di due mesi dall’inizio della guerra, l’Ucraina è ancora al centro di soprusi, violenze e crimini. Inoltre furti e saccheggiamenti da parte dei militari russi sono all’ordine del giorno. E a Melitopol sono stati presi di mira anche i mezzi agricoli, alcuni del celebre marchio John Deere, dei contadini ucraini. Trattori e mietitrebbie, per un totale di 30 mezzi, sono stati rubati a un concessionario e mandati in Cecenia. Ma non tutto per i soldati di Putin è andato come avevano pianificato perché i cittadini del distretto di Zaporiggia sono riusciti a distanza a disabilitare i veicoli, rendendoli inutilizzabili nelle mani delle forze nemiche.

    Un colpo da oltre 4,7 milioni

    L’episodio è stato raccontato dall’emittente televisiva statunitense CNN, che ha riferito la testimonianza di un uomo d’affari ucraino. Nella concessionaria in cui sono stati rubati i mezzi agricoli, Agrotek, sono state trafugate inizialmente due mietitrebbie, un trattore e una seminatrice. Conclusa poi l’invasione della città si è arrivati anche al furto di altre 27 macchine agricole: un bottino che alla fine ha raggiunto il valore incredibile di 5 milioni di dollari, ovvero oltre 4,7 milioni di euro.

    Ma del boicottaggio dei macchinari agricoli non se n’è accorto nessuno finché non sono arrivati in Cecenia. Solo lì i militari hanno scoperto che gli ucraini li controllavano con il GPS: tutti i mezzi erano stati disabilitati, bloccati e risultavano inutilizzabili. Un colpo di scena che per il momento ha mandato a monte il loro piano, come conferma l’uomo intervistato alla CNN: “Quando gli invasori hanno portato le mietitrici rubate in Cecenia, si sono resi conto che non potevano nemmeno accenderle, perché le mietitrebbie erano bloccate a distanza. Sembra che i ladri abbiano trovato consulenti in Russia che stanno cercando di aggirare la protezione”.

    Guerra Russia-Ucraina: bruciato anche l’Antonov An-225, l’aereo più grande al mondo LEGGI TUTTO

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    La Vbc torna in Ucraina con generi alimentari e medicine

    Di Redazione Il Campionato è terminato ma la VBC “Trasporti Pesanti”, coi propri mezzi e coi propri dirigenti, sponsor e amici, torna in Ucraina per donare generi alimentari e farmaci alla popolazione colpita dalla guerra, e al ritorno porterà in Italia profughi che scappano dalle città assediate. Due pulmini VBC partiranno giovedì pomeriggio con destinazione Medyka, dove già erano andati a inizio mese con la carovana umanitaria organizzata dalla Lega Pallavolo femminile. Questa volta, utilizzando gli stessi canali umanitari, è direttamente la VBC ad organizzare la trasferta, coordinata dal direttore generale Giovanni Ghini e dall’imprenditore Davide Benvenuti (ISOTTA SRL), che già sono stati a Medyka. La volontà di tornare nasce dalla grande risposta che era giunta all’appello a consegnare generi alimentari e medicinali, in occasione del viaggio con la carovana della Lega Volley. In quell’occasione era stato raccolto molto materiale che non era stato possibile stipare interamente in tre pulmini e pertanto si è deciso di provvedere ora ad un’altra consegna. La VBC lancia un appello ai suoi generosi Sponsor e tifosi per raccogliere giovedì mattina – dalle ore 9 alle 12 – presso la palestra Baslenga a Casalmaggiore, prodotti alimentari, generi di conforto, medicine, pannolini, alimenti per bambini. Tutto sarà consegnato nella giornata di venerdì direttamente in Ucraina. Come la volta scorsa i pulmini torneranno in Italia con profughi che saranno accolti da Associazioni umanitarie operative nel nostro Paese. (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    L’Ucraina sarà regolarmente al via delle qualificazioni agli Europei Under 21 femminili

    Di Redazione Dal 19 al 21 maggio la città di Zielona Gora, in Polonia, ospiterà uno dei gironi di qualificazione ai Campionati Europei Under 21 femminili, a cui prenderanno parte, oltre alle padrona di casa, anche Ungheria, Repubblica Ceca e Ucraina. La notizia è che anche quest’ultima nazionale, malgrado la guerra che sta devastando il paese ormai da quasi due mesi, prenderà regolarmente parte alla competizione: le ragazze della squadra sono riuscite a raggiungere l’Austria grazie all’iniziativa portata avanti dal direttore sportivo della Federazione austriaca, Gottfried Rath-Zobernig. I pulmini forniti dalla OVV hanno trasportato le giocatrici da Przemsyl, alla frontiera tra Polonia e Ucraina, fino al VIVA Sports Centre di Steinbrunn, in Austria, dove potranno svolgere la preparazione per la competizione internazionale. “Il flusso continuo di persone che dall’Ucraina passavano il confine con la Polonia, portando con sé le loro poche cose, rimarrà nella mia memoria per sempre. Una scena mi ha colpito particolarmente, quando ho visto una donna che spingeva oltre il confine un uomo su una sedia a rotelle, probabilmente suo padre” ha raccontato Rath-Zobernig. “Siamo felici – aggiunge il presidente federale austriaco Gernot Leitner – di offrire all’Ucraina questa opportunità, grazie alle ottime relazioni tra le due Federazioni. Sono sicuro che la nazionale troverà qui l’ambiente ideale per la sua partecipazione, e avrà la possibilità di affrontare la nostra nazionale in qualche test match. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato a quest’iniziativa, davvero una gran cosa in tempi così difficili!“. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    F1, Lauda e Hunt Jr. per i progughi ucraini: i figli in pista per il revival del 1976

    ROMA – La sfida che fu dei padri, ora diventa dei figli per puntare i riflettori sulla situazione umanitaria in Ucraina. Mathias Lauda e Freddie Hunt si sfideranno infatti il 28 giugno prossimo a Hoddesdon, sulla pista che ha visto nascere un altro mito, Lewis Hamilton. Sul “Rye House Kart Raceway”, infatti andrà in scena una sorta di revival del leggendario duello del 1976 i cui ricavati saranno devoluti alla UNHCR, agenzia non governativa per i rifugiati che – dall’inizio dell’invasione russa – ha stimato in più di quattro milioni il numero di ucraini costretti a lasciare la propria terra a causa del conflitto: soprattutto donne e bambini.
    L’idea di un bambino
    L’evento benefico si inserisce nel contesto di giornate che ci porteranno poi al Gran Premio di Silverstone, il prossimo 3 luglio. L’idea è però partita da un go-karter di otto anni, Jarlath Sayer, che da marzo ha iniziato a smuovere l’ambiente del motorsport affinché si facesse qualcosa di concreto per aiutare gli ucraini in fuga. Il piccolo pilota, infatti, diceva al tabloid “The Sun” di essere “estremamente addolorato per il conflitto in Ucraina”.  LEGGI TUTTO

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    F1, una gara per l'Ucraina: Lauda e Hunt Jr. in pista per aiutare i profughi

    ROMA – Il duello epico dei padri fatto rivivere dai figli per dare una mano all’Ucraina. Mathias Lauda e Freddie Hunt saranno in pista il 28 giugno prossimo a Hoddesdon, a pochi chilometri dal paese natale di Lewis Hamilton. Sul “Rye House Kart Raceway”, infatti andrà in scena una sorta di revival del leggendario duello del 1976 tra Niki Lauda e James Hunt i cui ricavati saranno devoluti alla UNHCR, agenzia non governativa per i rifugiati che – dall’inizio dell’invasione russa – ha stimato in più di quattro milioni il numero di ucraini costretti a lasciare la propria terra a causa del conflitto, soprattutto donne e bambini.
    L’idea della corsa
    L’evento benefico si inserisce nel contesto di giornate che ci porteranno poi al Gran Premio di Silverstone, il prossimo 3 luglio. L’idea è però partita da un go-karter di otto anni, Jarlath Sayer, che da marzo ha iniziato a smuovere l’ambiente del motorsport affinché si facesse qualcosa di concreto per aiutare gli ucraini in fuga. Il piccolo pilota, infatti, diceva al tabloid “The Sun” di essere “estremamente addolorato per il conflitto in Ucraina”.  LEGGI TUTTO

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    Under 14 femminile: Sofia, arrivata dall’Ucraina, si allena con CSI Clai Imola

    Di Redazione La CSI Clai Imola, squadra della provincia di Bologna, sta portando avanti varie diverse iniziative contro la guerra in Ucraina e, più in generale, contro tutte le guerre. Tra queste rientra anche la possibilità offerta a Sofia, una giovane ucraina appena arrivata in Italia e accolta in una famiglia di Imola, di entrare a far parte della squadra Under 14 della società imolese. Sofia, giunta da pochi giorni nel nostro paese, ha già cominciato gli allenamenti con il suo nuovo gruppo, dove è stata accolta con entusiasmo e affetto da compagne di squadra e allenatori. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’Imoco accoglie le ex pallavoliste Zhukova, Voronina e Popovych in fuga dalla guerra

    Di Redazione Continua a muoversi la macchina della solidarietà messa in moto da tutta Italia per soccorrere la popolazione ucraina dopo lo scoppio della guerra, voluta dalla Russia il 24 febbraio scorso. Dopo più di un mese di conflitto, non si ferma il flusso di persone che scappano dalle bombe, dalla fame e dalla paura. Anche la pallavolo, con diverse iniziative promosse dalle Leghe di Serie A e dalle società minori, sta dando il suo fondamentale contributo. L’ultimo, in ordine cronologico, arriva dall’Imoco Volley Conegliano che ha accolto tre ex pallavoliste ucraine e i loro figli. Si tratta di Iryna Zhukova, Tetyana Voronina e Olha Popovych. Queste erano presenti domenica scorsa al Palaverde, per assistere al match delle Pantere contro la Reale Mutua Fenera Chieri. Come riporta la Tribuna di Treviso nell’edizione odierna, l’accoglienza in Italia è stata possibile grazie alla dirigente Silvia Giovanardi, che aveva già aiutato una di queste tre donne. “Nell’estate 2016 mi stavo trasferendo a Conegliano e ho ricevuto la richiesta di Tetyana di ospitare sua figlia Vera, perché già allora la tensione bellica era alta dopo l’annessione della Crimea. La ragazza aveva 13 anni e siamo riusciti a farla studiare e giocare a San Donà. Adesso va all’università e disputa il campionato di B1 con una squadra piemontese. Tetyana adesso spera di ricongiungersi stabilmente con la figlia” racconta alla testata. Voronina e Zhukova hanno un passato nel volley italiano: nel 2004, ad esempio, facevano parte del roster di Bergamo che alzò lo scudetto, nel ruolo di, rispettivamente, schiacciatrice e palleggiatrice. La ex palleggiatrice Zhukova, che in Italia ha giocato dal 2001 al 2005, è originaria di Kiev, la capitale, e alla Tribuna di Treviso afferma: “La mia casa è nella zona dell’aeroporto e in più quella è la capitale. Il pericolo cresceva per me e per mio figlio Zachar, che ha 17 anni. Allora ho mandato un messaggio di aiuto per riuscire a scappare verso ovest. La prima risposta, tramite amici comuni, è stata quella dell’Imoco”. Olha Popovych, invece, era l’allenatrice di una squadra femminile di Dnipro e, come Voronina, originaria della zona di Zaporizhzhia, una delle più pericolose vista la presenza di una centrale nucleare: “Anch’io sono di Zaporizhzhia e gli allarmi suonano ininterrottamente da settimane. I miei figli erano spaventati e non potevamo più rimanere lì”. Le tre donne sono partite con i figli, lasciando mariti e genitori in Ucraina. Scelte difficili, che il popolo ucraino si trova a dover compiere ogni giorno, per provare a mettere in salvo i più deboli: “Si sceglie se partire coi figli o coi genitori, ma chi scappa pensa a dare un futuro ai più giovani. Molti anziani poi non vogliono o non possono andarsene. Noi vivevamo una vita normale e di colpo abbiamo perso tutto”. Ora hanno una prospettiva di futuro in Italia, per loro e per i loro figli, grazie all’aiuto dell’Imoco Volley. Ma la voglia di tornare alla loro vita quotidiana è tanta: “Abbiamo paura di eventuali ritorsioni nei confronti dei nostri familiari e quindi di quel che accade lì non parliamo né in pubblico né coi nostri cari al telefono. Speriamo solo di tornare a casa prima possibile”. LEGGI TUTTO