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    La McLaren punisce Norris. Lando svela: “Avrò ripercussioni”

    E dopo la festa arriva la resa dei conti. La notte di Singapore ha portato alla McLaren il secondo titolo costruttori consecutivo, il decimo della sua storia, ma ha anche aperto una ferita tra Oscar Piastri e Lando Norris per l’entrata scomposta dell’inglese sull’australiano al via. E ora che tutta la concentrazione è sulla sfida mondiale tra i due entrano in scena ancora più palesemente le cosiddette “Pa LEGGI TUTTO

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    Bezzecchi fa paura anche più del vento  

    Scenari da favola, con il rettilineo che punta in discesa verso l’oceano, un layout spettacolare con curvoni veloci e cambi di pendenza e persino la fauna locale che sembra guardare ammirata (anche se qualche esemplare talvolta invade la pista creando un’insidia). Phillip Island è sempre uno degli appuntamenti più suggestivi e amati dai piloti, ma tra le costanti ci sono anche un asfalto mangiagomme e un meteo problematico. Due anni fa, per esempio, LEGGI TUTTO

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    McLaren, duello in Texas: Norris e Piastri, chi ride. Amarcord Ferrari, quella doppietta storica

    “Tramps like us, baby, we were born to run.” Vagabondi come noi, baby, siamo nati per correre”. Cinquant’anni fa Bruce Springsteen cantava la corsa come necessità vitale, come unica via di fuga dall’immobilità del mondo. Correre per sentirsi vivi, per non restare intrappolati nel già scritto. Oggi, mezzo secolo dopo, quelle parole risuonano perfette e potenti anche tra i cordoli della Formula 1. Nel fine sett LEGGI TUTTO

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    Scintille tra Iannone e Razgatlioglu: botta e risposta al veleno in Superbike

    Dopo le polemiche esplose al termine di Gara-2, Andrea Iannone ha deciso di rompere il silenzio e rispondere direttamente a Toprak Razgatlioglu. Il pilota turco della BMW, infatti, aveva puntato il dito contro il portacolori del team Go Eleven, accusandolo di aver fatto una partenza anticipata e di aver esagerato nella bagarre nei primi giri della corsa. “Perché ha contrattaccato anche se aveva una penalità da scontare? Ah già, è pilota Ducati. Ha fatto un bel lavoro, con Bulega non l’avrebbe fatto, anche se un cruscotto che segnala la penalità sono sicuro che ce l’abbia”, aveva dichiarato infastidito Ratzagatlioglu al termine della gara, riferendosi a Iannone (e in parte ad Andrea Locatelli, finito anch’egli nel mirino del turco per alcune manovre considerate troppo aggressive).  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marc Marquez operato con successo alla scapola destra

    MADRID – Dopo una visita di controllo per valutare la lesione alla scapola destra, Marc Marquez è stato operato con successo presso l’Ospedale Ruber Internacional di Madrid, come ha reso noto la Ducati attraverso un comunicato ufficiale. Lo stesso team medico che aveva seguito il pilota sette giorni fa ha constatato che la frattura del coracoide e la lesione dei legamenti non mostravano segni sufficienti di stabilizzazione dopo una settimana di immobilizzazione. Per questo motivo, “a fronte del rischio di instabilità residua, si è deciso di procedere con un intervento di stabilizzazione chirurgica e con la ricostruzione dei legamenti acromioclavicolari”, si legge nella nota della casa di Borgo Panigale. LEGGI TUTTO

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    Superbike,Bulega può ancora sognare il Mondiale  

    Toprak Razgatlioglu mette il 21° mattoncino stagionale verso il bis mondiale con la Bmw (terzo personale dopo quello del 2019 con la Yamaha) in Superbike prima di salire in MotoGP (Yamaha Pramac), ma Nicolò Bulega reagisce e porta il campionato ancora vivo all’ultimo round in programma questo fine settimana a Jerez, nel sud della Spagna. La domenica portoghese dell’Estoril segna ancora un botta e risposta dei due assoluti protagonisti d LEGGI TUTTO

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    Marc Marquez racconta i momenti drammatici: “Mi hanno tagliato un osso per rimetterlo a posto…”

    Il trionfale ritorno di Marc Marquez al vertice della MotoGP ha catturato l’attenzione di Dazn. Il suo percorso di rinascita è stato celebrato in un documentario “Marc, More Than a Return”. Lo stesso Marquez, pluricampione, rivive i momenti più duri del suo cammino, come il quarto intervento all’omero del braccio destro, eseguito negli Stati Uniti. “Tagliare un osso per riattaccarlo, solo per continuare a gareggiare, l’ho fatto per rispetto di me stesso e amore per questo sport”, confessa. E dopo aggiunge: “Questo campionato è come un sogno. Molto speciale e meritato, considerando tutto quello che ho passato”. La sfortuna però ha bussato alla sua porta di recente: adesso deve fare i conti con un problema alla spalla. Nulla rispetto a quello che ha dovuto subire negli anni passati.   LEGGI TUTTO

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    Ferrari, caos, tensioni, scuse e retroscena: Leclerc guarda già altrove

    Si stava meglio quando si stava peggio, signora mia, quando c’era quello che ripeteva: dobbiam capire. Perché la propedeutica di fronte al problema, o ai problemi, era lineare: individuazione, comprensione, correzione. 

    Oggi i guai non li scopri uno per uno: grandinano. E la tendenza è esattamente contraria rispetto a un anno fa: lo sviluppo della macchina non è stato un punto di forza per Maranello, ma la radice scoperta in cui si è ripetutamente inciampato. Non pervenuto il frutto del lavoro dell’iper-specialista Loic Serra. 

    Ferrari, un rendimento in picchiata

    Andando avanti nella stagione, passando prima dalla regola contro la flessione delle ali anteriori (molto ben dribblata dalla Mercedes, come s’è visto a Singapore) e poi dalla sospensione posteriore della SF-25 rivista dopo mesi di lavoro, il rendimento delle Rosse è peggiorato. La curva è andata in picchiata – mesta coincidenza – da quando il contratto di Fred Vasseur è stato prolungato di altri tre anni: era il 31 luglio e da allora sono state corse cinque gare, la cui classifica avulsa parla da sola. La Ferrari con soli 50 punti (10 a GP), doppiata da McLaren (134), Mercedes (105) e quasi anche da Red Bull (98), ha avuto un rendimento non troppo più brillante rispetto a Williams, Aston Martin e Racing Bulls.

    Ferrari, l’ultima grana

    I freni roventi e la continua raccomandazione ai piloti di andare piano per raffreddarli sono stati solo l’ultima grana tecnica, nel quadro di una macchina che non ha carico aerodinamico e per andare veloce deve viaggiare a pancia bassa, però più tanto non si può, altrimenti si finisce squalificati come in Cina. Inquietante è la percezione di una squadra in cui non funziona più nulla: Leclerc punta il dito sulla macchina, Hamilton sulla squadra (divisione dei reparti, procedure, protocolli di lavoro). I tecnici si dannano e Vasseur è giunto al sesto mese di lettura delle scuse: tra i consueti richiami al «buon passo di gara», al «potenziale inespresso» e alla «mancata esecuzione», domenica ha detto che «Lewis era fantastico ma ha spinto così tanto da aver surriscaldato i freni». Insomma il bug della Ferrari sarebbe l’eccesso di perfezione, già citato dopo la doppia squalifica di Shanghai.

    Aria tesa a Maranello, tensioni al box

    Tutto questo rovina ulteriormente il clima in squadra, con l’emergere di nuove tensioni. Sabato dopo le qualificazioni i toni tra Vasseur e un tecnico apicale si sono inaspriti in una discussione molto tesa: da Maranello trapela che l’interlocutore fosse Matteo Togninalli, capacissimo capo dell’ingegneria di pista. 

    Tra gli stessi tecnici c’è chi ce l’ha con Leclerc per le sue critiche senza sconti alla monoposto e a come questa viene gestita. Charles domenica notte senza infingimenti: «La Mercedes ha fatto grandi passi avanti come Red Bull ne aveva fatti qualche gara fa, noi invece no; difficile in queste condizioni essere ottimista e pensare che la situazione possa cambiare negli ultimi GP».

    Ferrari, il nuovo ciclo tecnico

    Ora dal suo entourage trapela la volontà di spostare la sede delle grandi decisioni dal cuore alla testa: il nuovo ciclo tecnico in arrivo non può essere sprecato e dunque si parla con diverse squadre in ottica 2027, giacché il pilota non può compromettere l’intera sua carriera per amore della Scuderia. Le scelte matureranno solo nel 2026 e ciò vale per tutti i piloti, che prima di dare una direzione al loro futuro vogliono vedere la validità dei nuovi progetti. Le possibili varianti di mercato costituiscono oggi un fitto reticolo, al centro del quale ci sono la Mercedes – si dice in grande vantaggio nella progettazione del nuovo motore – e la sua cliente McLaren. 

    Ecco: spaventa che, in tanto sperdimento tecnico, a Maranello questo gruppo con queste idee, in questo clima cupo e teso, con questo team principal, stia progettando la macchina che deciderà i destini ferraristi dei prossimi cinque anni.  LEGGI TUTTO