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    Ufficiale: arriva il decimo Masters 1000 della stagione, dal 2028 in Arabia Saudita

    La firma dell’accordo tra ATP e PIF (foto ATP.com)

    Dopo una lunga e complessa trattativa, ecco l’ufficialità: il tour ATP avrà un nuovo, decimo Masters 1000, si disputerà in Arabia Saudita dal 2028. L’annuncio è arrivato direttamente dal sito ufficiale ATP, con un lungo comunicato che racconta la grande novità, una espansione di un notevole impatto sulla stagione maschile. “ATP e SURJ Sports Investment, società appartenente al Public Investment Fund (PIF), hanno annunciato oggi il lancio di un nuovissimo torneo ATP Masters 1000, che verrà ospitato in Arabia Saudita”, si legge nell’annuncio. “Si tratta della prima espansione nella storia di questa categoria di tornei, con l’Arabia Saudita che diventerà così la decima sede di un ATP Masters 1000, affiancandosi ai nove eventi già esistenti: Indian Wells, Miami, Monte-Carlo, Madrid, Roma, Toronto/Montreal, Cincinnati, Shanghai e Parigi. Il torneo saudita dovrebbe debuttare già nel 2028. L’accordo segna una nuova era per il tennis mondiale e rappresenta un passo fondamentale nella trasformazione sportiva del Paese, portando in Arabia Saudita i più grandi nomi del tennis e offrendo agli appassionati un’esperienza indimenticabile”.
    Il ricchissimo fondo di investimento saudita PIF era già entrato con forza nel mondo del tennis, prima come sponsor e quindi partner. Era il preludio ad un grande torneo. Si ipotizzava inizialmente che i sauditi puntassero dritti a “prendersi” le Finals, kermesse di fine anno e fiore all’occhiello dell’ATP, il loro contraltare agli Slam, ma al momento il “masters” resterà in Italia fino al 2030 e l’Arabia Saudita entra con un torneo di grande prestigio, il massimo del tour stagionale.
    “L’organizzazione del decimo Masters 1000 evidenzia l’impegno a lungo termine del PIF nel plasmare il futuro del tennis internazionale e dello sport globale, consolidando al contempo la posizione dell’Arabia Saudita come nuovo polo mondiale di sport e intrattenimento” continua il comunicato. “L’intesa si inserisce nel quadro della partnership strategica già esistente tra PIF e ATP, che comprende la sponsorizzazione del ranking ufficiale ATP e WTA (PIF ATP Rankings e PIF WTA Rankings), la collaborazione in diversi tornei del Tour e il recente lancio della piattaforma tecnologica di nuova generazione ATP Tennis IQ Powered by PIF”. Secondo il piano dei sauditi, oltre ad un impatto globale a livello di immagine, c’è la forte volontà di far sviluppare il tennis del paese, “promuoverà inclusività, accessibilità e formazione dei talenti, ispirando una nuova generazione di atleti e campioni sauditi e creando percorsi strutturati per la pratica del tennis. L’iniziativa si inserisce negli obiettivi più ampi del PIF, che mirano a sostenere lo sport a tutti i livelli e a stimolare lo sviluppo sia del tennis maschile che femminile”.
    Le parole di Andrea Gaudenzi, presidente dell’ATP: “Questo è un momento di grande orgoglio per noi, il risultato di un percorso che dura da anni. L’Arabia Saudita ha dimostrato un impegno autentico verso il tennis – non solo a livello professionistico, ma anche nello sviluppo del movimento in senso più ampio. L’ambizione di PIF per questo sport è evidente, e siamo convinti che giocatori e tifosi resteranno affascinati da ciò che ci attende. Il rafforzamento dei nostri eventi premium sta trainando una crescita record e una vera trasformazione del Tour; siamo grati ai nostri partner del PIF e di SURJ per condividere questa visione e contribuire a realizzarla.”
    Danny Townsend, CEO di SURJ Sports Investment, ha aggiunto: “Il lancio di un ATP Masters 1000 in Arabia Saudita segna un momento storico nel nostro percorso di crescita del panorama sportivo. Questo torneo è molto più di un evento: è una dichiarazione d’intenti, che testimonia il ruolo dell’Arabia Saudita come hub sportivo globale. In collaborazione con l’ATP, vogliamo offrire un’esperienza straordinaria a giocatori e tifosi, contribuendo al tempo stesso allo sviluppo dello sport a ogni livello.”
    In pochi anni l’Arabia Saudita ha compiuto passi da gigante nel mondo del tennis Pro: Ryadh ha ospitato le WTA Finals dal 2024 e Jeddah è la sede delle Next Gen ATP Finals dal 2023, oltre alla ricchissima Six Kings Slam, arrivata quest’anno alla sua seconda edizione. Al momento non è stato comunicato in che periodo del calendario questo torneo avrà inizio. Si ipotizza prima dell’Australian Open, come tappa di avvicinamento, o poco dopo nel mese di febbraio, nel viaggio di “ritorno” dei giocatori verso Europa, Nord America, ecc. Del resto la dirigenza ATP ha già ampiamente dimostrato di “snobbare” totalmente il tennis in America Latina, e questo nuovo evento potrebbe rendere le tre settimane di tennis tra Argentina, Brasile e Cile del tutto marginali, o addirittura a rischio scomparsa, magari declassate a puri Challenger. Il nuovo Masters 1000 sarà un fattore di non poco conto, poiché è sicuro che l’ATP spingerà a tutta per far decollare da subito questo nuovo torneo, con il massimo delle presenze possibili dei big.
    Non c’è ancora alcuna certezza, ma sembra trapelare che, almeno all’inizio, dovrebbe essere un torneo da una settimana e non obbligatorio – come Monte Carlo. È da sottolineare come i giocatori continuano a chiedere meno impegni e non gradiscono i Masters 1000 su 12 giorni; nel pieno di questo dibattito, si è arrivati all’annuncio di nuovo Masters 1000, il decimo, per un’annata ancor più piena e compressa. Forse verrà fatto spazio eliminando altri eventi o razionalizzando le date. Non resta che attendere il calendario ATP 2028 per svelare l’arcano…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner Show sotto le luci di Vienna, Altmaier annichilito. Sarà derby con Cobolli negli ottavi

    Jannik Sinner (foto Erste Bank Open)

    Una delle innegabili qualità di Jannik Sinner è quella di far parlare sempre il campo, il suo habitat più naturale, dove il suo “verbo” si esprime con netta precisione. In giornate segnate da parecchio “vento” intorno al suo nome, soffiato da un populismo inaccettabile, Sinner debutta sul Centre court dell’ATP 500 di Vienna e tira fuori dal cilindro una prestazione impressionante per qualità, potenza, intensità. Una furia sul “povero” Daniel Altmaier, annichilito con un sonoro 6-0 6-2 in soli 58 minuti, totalmente dominati da un Jannik perfetto in ogni colpo e situazione di gioco. Sinner ha servito bene, cedendo la miseria di 4 punti nei suoi turni di battuta (!), uno con la prima palla e tre con la seconda, e ha risposto con altrettanta qualità mettendo sul tedesco una pressione impossibile da sopportare. C’ha provato Daniel: ha attaccato, si è preso rischi enormi venendo a rete il prima possibile visto che da fondo era travolto; ha tirato al massimo delle sue possibilità anche la seconda di servizio, ma non è riuscito a trovare il minimo appiglio su cui provare a costruire una contro mossa credibile. Sinner l’ha spazzato via.
    L’azzurro ha spinto fortissimo, come se fosse una finale, evidentemente voglioso di testare il suo livello, e si è anche divertito a provare schemi diversi come smorzate, dei tagli di rovescio nel corso dei rari lunghi scambi – soluzione questa per lui strana – e anche frequenti discese a rete. La bellezza viene dal fatto che nonostante le differenze, le frequenti uscite dai suoi schemi, non ha sbagliato quasi mai. Bellissimo vederlo mixare così tante soluzioni, orchestrate con qualità forte di un controllo totale del tempo di gioco e del campo. Jannik ha giocato con i piedi vicinissimi alla riga, un fulmine nel fare due passi in avanti e chiudere di prepotenza, ma senza mai perdere la misura. Solo 7 errori a fronte di 19 vincenti (dati tennistv) e per la potenza e profondità delle traiettorie è qualcosa di notevolissimo. Variazioni, bella novità, ma a impressionare sono state le sue eccezionali accelerazioni, bordate di diritto e rovescio imprendibili. Eccellente come Jannik sia riuscito a prendersi molti vincenti improvvisi con cambi in lungo linea, perfetti, a punire gli onesti tentativi di Altmaier di aprire al massimo l’angolo per provare a prendersi un minimo di spazio. Come dicono a Londra, “No Match”.
    Non c’è molto altro da commentare sull’andamento del match. Sinner in condizioni indoor non perde dal Paleolitico, è nettamente il più forte al mondo, e Altmaier non ha né il servizio né la tenuta necessaria a controbattere il ritmo e pressione imposta dall’azzurro. Jannik ha colpito così continuo e profondo, fin dalla risposta, che Daniel ha stazionato per quasi tutto il match ben dietro la riga, quindi è stato un gioco da ragazzi per il n.2 entrare forte e fare quel che voleva. Il tedesco per questo ha attaccato tanto, ma non sempre i suoi approcci sono stati abbastanza ficcanti da metterlo in una condizione di vantaggio, e nemmeno col servizio è riuscito a tenere fermo l’azzurro. Poi in risposta non è riuscito a fare niente, e senza la minima pressione Sinner è volato via di slancio. Un ingresso nel torneo favoloso per l’azzurro, che se cercava risposte concrete sul proprio stato di forma le ha trovate eccome. Sarà molto curioso ora assistere negli ottavi alla sfida contro Flavio Cobolli. Un match inedito, un derby, partite spesso particolari ma… Jannik non perde contro un connazionale da una vita (Caruso l’ultimo a batterlo…). Sinner nei tornei indoor trova forse le migliori condizioni in assoluto per performare. Ammirarlo in prestazioni come quella dell’esordio a Vienna 2025 è un privilegio, è quasi impossibile giocare a tennis meglio di così per forza, spinta, aggressività, controllo. Anzi, togliamo il “quasi”…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Altmaier inizia l’incontro al servizio, e con una sbracciata di rovescio elegante ma esagerata. Poi un attacco perentorio alla rete, e la volée è ottima. Evidente dopo solo due punti la sua intenzione di far di tutto pur di non finire nello scambio. Fa bene perché il terzo punto è uno scambio e… chi lo vince? Sinner, con la sua sostanza e profondità di traiettorie. Spettacolare il doppio smash di Jannik, avanti dopo una gran risposta. 15-40, due palle break per il nostro campione. Atlmaier non mette la prima e Sinner spinge, quindi sorprende il rivale con la smorzata, che gli vale il BREAK. Inizio molto convincete per Jannik. Impressionante come “scoppia” la palla quando a impattarla è l’italiano, e pure il servizio viaggia potente e sicuro. Arriva anche il primo errore dell’azzurro, un rovescio in scambio lungo. Sbaglia anche una smorzata dopo il servizio, la palla svaria troppo larga. Poco male, un progressione magistrale col diritto da sinistro gli vale il 2-0. La sensazione è che quando si scambia, Altmaier poco può. E può davvero poco quando Jannik risponde con totale potenza, angolo e profondità, il tedesco non ha il tempo per ritrovare equilibrio e colpire bene. Si prende di prepotenza tre punti di fila JS, 0-40. Daniel spinge a tutta col diritto ma… con una difesa poderosa Sinner ribalta tutto a suo favore, avanza nel campo e si prende il punto del Doppio BREAK, 3-0 robusto, 13 punti a 3. One Man Show so far. Arriva anche il primo Ace, al centro, palla veloce e anche con spin laterale, e segue un serve and volley sul 30-15, con un’ottima posizione sulla rete. 4-0, score impietoso per Altmaier, travolto. Impressionante l’accelerazione col diritto lungo linea che vale a Sinner il primo punto del quinto game, e della risposta di rovescio lungo linea in avanzamento ne vogliamo parlare? 0-30. Altmaier non sa che diavolo fare… Mette più punch che può col diritto ma la palla gli decolla via. 15-40. Finalmente una bella accelerazione di rovescio cross sbaraglia la difesa di Jannik, ma che rischio… Solo così fa il punto, perché se tira una traiettoria non definitiva o quasi, ecco che Sinner arriva e tira un’altra accelerazione lungo linea che non si può riprendere. BREAK, il terzo di fila, 5-0. Di martello, ma anche col pennello, bellissimo il passante di puro tocco che fulmina l’attacco di Daniel. 22 minuti, 6-0 Sinner. Brutale prestazione del n.2 del mondo.
    Altmaier riparte alla battuta nel secondo set. Nonostante le sberle subite, il tedesco prova ad attaccare, fa davvero del suo meglio spingendo nell’angolo e venendo dentro al campo. Però esagera col S&V sul 30-15, la risposta di JS c’è, bassa, precisa, te lo puoi permettere solo se il servizio è molto competitivo. Con una prima palla esterna più lenta ma molto tagliata ecco il 40-30, per la prima volta nel match Altmaier ha la palla per vincere un game. Sinner lo aggredisce col rovescio e si prende il punto. Effetti speciali da Oscar per Daniel sull’attacco e volée alta tagliata difficilissima, tanto che pure Jannik applaude convinto. Col primo Ace del suo match, Altmaier vince un game, ma che magie per arrivarci… Quasi non si gioca nel turno di Sinner, chiuso con l’Ace n.4. Altmaier è costretto a rischiare a tutta col servizio, pure la seconda palla, per risalire dallo 0-30 nel terzo game, quindi si butta bene a rete e indovina l’angolo del passante, gestito bene di volo. Sinner non si fa intimidire dalla buona vis del rivale e con la solita ottima risposta va a prendersi una palla break. Daniel non trova la prima in campo ed esagera col rovescio, la palla decolla e… BREAK Sinner, 2-1 avanti. Jannik mette in gioco tre prime su quattro, e variando pure angolo e rotazione, così Altmaier è del tutto impotente in risposta, parte da troppo dietro e Jannik ha tutto lo spazio e il tempo per fare quel che vuole. Altro game a zero, gestito senza alcun problema, per il 3-1 Sinner, chiuso pure con una “smorza” di qualità. Altmaier ci prova, è un fighter e non molla mai, ma anche il quinto game va ai vantaggi, non sfruttando una palla game, e alla fine la pressione micidiale dell’azzurro ha la meglio, per il secondo BREAK del parziale, 4-1 Sinner, troppo solido, dinamico, non concede niente la sua risposta è una sentenza. Daniel costantemente sotto assedio. Atlmaier riesce a vincere con grinta un altro turno di servizio, ma lo score resta lo stesso molto severo. Finisce 6-2 con l’ennesimo turno di battuta dominato da Sinner, pronto anche a scendere a rete e chiudere lo spazio. Che prestazione! Next Cobolli, sarà una intrigante novità.

    Jannik Sinner vs Daniel Altmaier ATP Vienna Jannik Sinner [1]66 Daniel Altmaier02 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-155-2 → 6-2D. Altmaier 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-305-1 → 5-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-04-1 → 5-1D. Altmaier 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A3-1 → 4-1J. Sinner 15-0 30-0 40-02-1 → 3-1D. Altmaier 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 df 40-A1-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-1 → 1-1D. Altmaier 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace5-0 → 6-0D. Altmaier 0-15 0-30 15-30 15-40 30-404-0 → 5-0J. Sinner 15-0 15-15 30-15 ace 40-153-0 → 4-0D. Altmaier 0-15 0-30 0-402-0 → 3-0J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-0 → 2-0D. Altmaier 0-15 15-15 15-30 15-400-0 → 1-0
    !DOCTYPE html >Statistiche Tennis: Sinner vs Altmaier

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    Altmaier 🇩🇪

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    334
    162

    Ace
    5
    3

    Doppi falli
    0
    1

    Prima di servizio
    19/32 (59%)
    26/45 (58%)

    Punti vinti sulla prima
    18/19 (95%)
    14/26 (54%)

    Punti vinti sulla seconda
    10/13 (77%)
    4/19 (21%)

    Palle break salvate
    0/0 (0%)
    1/6 (17%)

    Giochi di servizio giocati
    7
    7

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    214km/h (132 mph)
    212km/h (131 mph)

    Velocità media prima
    202km/h (125 mph)
    187km/h (116 mph)

    Velocità media seconda
    156km/h (96 mph)
    164km/h (101 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    280
    28

    Punti vinti su prima di servizio
    12/26 (46%)
    1/19 (5%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    15/19 (79%)
    3/13 (23%)

    Palle break convertite
    5/6 (83%)
    0/0 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    7
    7

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    0/0 (0%)
    0/0 (0%)

    Vincenti
    0
    0

    Errori non forzati
    0
    0

    Punti vinti al servizio
    28/32 (88%)
    18/45 (40%)

    Punti vinti in risposta
    27/45 (60%)
    4/32 (13%)

    Totale punti vinti
    55/77 (71%)
    22/77 (29%) LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Vienna: Berrettini avanza, più solido e lucido di Popyrin nei momenti chiave

    Matteo Berrettini a Vienna (foto Erste Bank Open)

    Il tennis è una disciplina complessa, è necessario coordinare movimenti, colpi, geometrie, ma niente può funzionare se non riesci gestire tutti questi elementi sotto pressione, restando lucido e solido nelle scelte. Proprio una maggior compattezza e tenuta mentale dei momenti chiave della partita ha consentito a Matteo Berrettini di superare il primo turno all’ATP 500 di Vienna contro Alexei Popyrin, 7-6(5) 6-3 lo score conclusivo a favore del romano che agli ottavi trova Cameron Norrie. Una buona prestazione per l’azzurro, come dimostra il tabellino di fine match con 20 vincenti a fronte di 17 errori, mentre l’australiano ha terminato con un bilancio negativo (26-28). Più positivo il bilancio di Berrettini anche nella trasformazione del servizio ma oltre ogni numero il campo ha parlato chiaro: l’azzurro è stato più centrato, ha giocato un tennis efficace e più solido, regalando assai di meno e facendo scelte di gioco più corrette. Al contrario Popyrin è stato incerto in vari passaggi chiave della partita, come il tiebreak del primo set quando dopo aver rimontato Matteo è incappato in un terribile doppio fallo e non solo. In generale l’australiano ha giocato i suoi momenti migliori nell’incontro quando la potenza del servizio gli ha tolto le castagne dal fuoco, mentre quando c’è stato da colpire più palle in scambio e affrontare le variazioni di Berrettini col back di rovescio o con diritti più carichi di spin, è venuta fuori la cattiva gestione, lettura ed esecuzione. Una vittoria importante per Matteo, apparso in buona condizione fisica negli spostamenti e discretamente “centrato”. Ha risposto a tratti Berrettini, non sempre ha trovato la misura ideale tra colpo bloccato e colpo in spinta, ma proprio aver risposto bene in alcuni passaggi chiave è stato fondamentale per iniziare scambi nei quali ha portato l’altro a forzare errori sotto pressione.

    Big Time Tennis 🔨
    Matteo Berrettini delivers a wonderful performance, defeating Popyrin 7-6 6-3 to get underway in Vienna!#ErsteBankOpen pic.twitter.com/InjgDgt7V9
    — Tennis TV (@TennisTV) October 22, 2025
     
    Berrettini inizia la partita a spron battuto, forte di un diritto molto pesante e preciso che compensa una prima di servizio non ancora in ritmo. Anche Popyrin gestisce bene i suoi primi turni di battuta, pronto a spostarsi per ricavare il massimo dal diritto, il colpo con il quale costruisce le sue prestazioni, e un servizio “caldissimo”. Si gioca poco e niente quando l’australiano è alla battuta, talmente è preciso ed efficace. Qualche colpo in più quando serve il romano, con Alexei molto dietro la riga di fondo sulla risposta e in difesa. Lo score è già sul 4-3 Berrettini dopo appena 21 minuti, con appena 4 punti vinti complessivamente in risposta. Sul 30-0 dell’ottavo game un buon passante di Matteo, rarità in ribattuta nel set. Con l’ottavo Ace, Popyrin impatta lo score 4 pari. Nel nono game Berrettini sbaglia un diritto dall’angolo sinistro, poi sotto rete gioca una volée smorzata di scarsa qualità (forse ha perso di vista la palla), e i due errori gli costano il 15-30. Un bel servizio lo riporta a galla ma poi sbaglia malamente un back di rovescio, senza cercare adeguatamente la palla. 30-40, palla break delicatissima visto lo score e come serve l’altro. Una seconda di battuta molto carica di spin provoca l’errore di Popyrin in risposta. 5-4. Il dominio del servizio si è interrotto. Anche Alexei non è più ingiocabile con la prima palla, Matteo risponde ed è l’australiano a sbagliare una volée non difficile (15-30) e quindi un diritto in contro piede. C’è un Set Point per Berrettini sul 30-40 (prima palla break a favore). Popyrin rischia il serve and volley e gli va bene, la risposta di rovescio è out. 5 pari. Si arriva al tiebreak. Berrettini si prende il primo punto in risposta con un solido passante di diritto (non granché l’approccio di Popyrin), 2-0. Falloso l’australiano, sente la pressione più dell’italiano, un diritto largo gli costa il 4-1. Alexei resta a contatto prendendosi un punto non facile sulla rete, 4-3. Matteo è costretto ad un attacco non facile si di una palla un po’ corta e storta, e sul net sbaglia il tocco di volo 4 punti pari, errore grave anche perché nel punto successivo va in difesa e l’australiano attacca sul rovescio l’italiano, per il sorpasso sul 5-4. Bagarre: ora è Popyrin a sbagliare malamente col diritto su di una palla con poco peso. 5 pari. Un doppio Popyrin gli costa il 6-5, Set Point al servizio per Berrettini. Col brivido sotto rete dopo non aver chiuso lo smash, Matteo chiude 7 punti 5. Tanti errori nel tiebreak, ma l’azzurro più solido mentalmente.
    Berrettini nel suo primo turno del secondo set risale da 15-30 con un Ace a 216 km/h, 1 pari. Nel terzo game l’australiano commette due errori di troppo ed è bravo Matteo a tirare una “fiammata” col diritto lungo linea che fulmina Popyrin, c’è una palla break sul 30-40. Carica la seconda palla con tutto lo spin possibile, salta alta e la risposta di rovescio di Berrettini non passa la rete. Il set poi scorre senza sussulti, comanda chi è al servizio. Sul 3 pari arrivano all’improvviso due errori gratuiti dell’australiano, un diritto e un rovescio, 0-30. Sul 15-30 Matteo tira un gran bel contro piede di diritto, ci sono due palle break sul 15-40. Disastro di Popyrin: seconda palla e poi un diritto senza senso che vola via mezzo metro. È il primo break dell’incontro, Berrettini serve avanti sul 4-3. Popyrin cerca una ultima reazione (e si prende un gran bel punto di volo), poi sul 30 pari il sistema di chiamata elettronica va in tilt chiamando out una palla in campo di un metro. Mani in testa per Alexei, si rigioca il punto e Berrettini tira una mazzata di servizio utile a portarlo poi avanti 5-3. Popyrin è frustrato visivamente, sembra non crederci più e attacca male, crollando sotto 15-30. Con un bel diritto da sinistra si arriva a match point, e finisce subito con un rovescio in rete dell’australiano. Centra gli ottavi Matteo, confermando di trovarsi bene in questo torneo, e favorito contro Norrie al prossimo turno.
    Marco Mazzoni

    Alexei Popyrin vs Matteo Berrettini ATP Vienna Alexei Popyrin63 Matteo Berrettini76 Vincitore: Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2A. Popyrin 15-0 ace 15-15 15-30 15-403-5 → 3-6M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 A-403-4 → 3-5A. Popyrin 0-15 0-30 15-30 ace 15-403-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace3-2 → 3-3A. Popyrin 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2A. Popyrin 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 2-1M. Berrettini 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 ace1-0 → 1-1A. Popyrin 0-15 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 1-3* 1*-4 2*-4 3-4* 4-4* 5*-4 5*-5 5-6* df6-6 → 6-7A. Popyrin 15-0 30-0 40-05-6 → 6-6M. Berrettini 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6A. Popyrin 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace4-5 → 5-5M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-404-4 → 4-5A. Popyrin 30-0 ace 30-15 40-15 ace3-4 → 4-4M. Berrettini 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 ace3-3 → 3-4A. Popyrin 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3A. Popyrin 15-0 ace 30-0 ace 40-0 ace 40-15 ace1-2 → 2-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 1-2A. Popyrin 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1
    !DOCTYPE html >Statistiche Tennis: Popyryn vs Berrettini

    Statistica
    Popyryn 🇦🇺
    Berrettini 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    287
    326

    Ace
    12
    9

    Doppi falli
    1
    0

    Prima di servizio
    46/66 (70%)
    40/59 (68%)

    Punti vinti sulla prima
    32/46 (70%)
    32/40 (80%)

    Punti vinti sulla seconda
    12/20 (60%)
    14/19 (74%)

    Palle break salvate
    2/4 (50%)
    1/1 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    11
    10

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    216km/h (134 mph)
    216km/h (134 mph)

    Velocità media prima
    194km/h (120 mph)
    202km/h (125 mph)

    Velocità media seconda
    163km/h (101 mph)
    174km/h (108 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    46
    139

    Punti vinti su prima di servizio
    8/40 (20%)
    14/46 (30%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    5/19 (26%)
    8/20 (40%)

    Palle break convertite
    0/1 (0%)
    2/4 (50%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    11

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    0/0 (0%)
    0/0 (0%)

    Vincenti
    0
    0

    Errori non forzati
    0
    0

    Punti vinti al servizio
    44/66 (67%)
    46/59 (78%)

    Punti vinti in risposta
    13/59 (22%)
    22/66 (33%)

    Totale punti vinti
    57/125 (46%)
    68/125 (54%) LEGGI TUTTO

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    Volandri: “La porta per Sinner è aperta ma non mi aspetto un cambiamento. Credo che la Davis non si debba per forza giocarla ogni anno. E soprattutto serve una collocazione migliore”

    Filippo Volandri, Capitano del team italiano in Davis Cup

    Filippo Volandri, pur con dispiacere, accetta la decisione di Jannik Sinner di non essere disponibile quest’anno a giocare la Final 8 di Bologna, in scena la settimana successiva alle ATP Finals. Il capitano azzurro ha raccontato alla Gazzetta dello Sport di aver parlato molto serenamente con il n.2 del mondo a Vienna, e ha spaziato su molti temi interessanti: la non convocazione di Darderi (ricordiamo che si possono cambiare entro il 17 novembre), le motivazioni di Berrettini e anche sui problemi che continuano ad attanagliare la competizione, su tutti la pessima collocazione a fine anno quando tutti i giocatori sono prosciugati dalla durezza della stagione. Anche per Volandri questo è il vero problema, aggiungendo che non debba per forza giocarla ogni anno. Questi i passaggi più significativi dell’intervista del capitano italiano.
    “Sono stati due anni pesantissimi per Sinner per le motivazioni che sappiamo e Jannik ha speso tanto anche a livello mentale, ancora più che in campo” commenta Volandri. “Sia lo scorso anno che questo ha finito la stagione spremendo tutto ciò che aveva. Alla Davis ha letteralmente raschiato l’ultima goccia di energia dal barile. E la sua grandezza è che non lo fa mai sembrare: appare sempre in controllo, ma vi assicuro che arriva alla fine della competizione svuotato. (…) Quella settimana serve per staccare, per ricaricarsi davvero e resettarsi per puntare al 2026 dove, comunque avremo ancora le Finals in casa. Quello con la Nazionale è un impegno importante per tutti, ma va gestito con equilibrio visto che arriva alla fine della stagione. Tecnicamente la possibilità di convocarlo c’è, ma quando un team di quel livello prende una decisione di questo genere sulla programmazione poi è difficile cambiare in corsa. Noi restiamo disponibili, la porta è aperta, ma non mi aspetto un cambiamento”.
    Il rapporto con Jannik è ottimo, nessuna frizione per questa scelta del 4 volte campione Slam e due in Davis: “A Vienna ci siamo visti e abbracciati. Abbiamo chiacchierato con il team, con la famiglia. Mi ha raccontato della cotoletta che hanno preparato. C’è grande serenità nei rapporti”.
    “La squadra rimane molto forte. È ovvio che ogni capitano vorrebbe avere la rosa al completo con il suo giocatore più forte a disposizione. Ma proprio perché sono il capitano della Davis e ho giocato, cerco di normalizzare la cosa” continua Filippo. “È una decisione che, come ha detto anche il presidente Binaghi, fa male, ma non è né la prima né l’ultima volta che succede. Capita a tutti i giocatori, anche ai grandissimi. Zverev non l’ha giocata per anni, Federer e Nadal lo stesso. Ci sono stagioni che ti portano ad arrivare in determinati momenti in condizioni fisiche e mentali diverse. Siamo pur sempre a fine stagione, e ogni anno è diverso. Per Jannik questa è stata una stagione particolare, e lo sappiamo tutti”,
    A questo punto il leader “morale” della squadra sarà Matteo Berrettini, campione lo scorso anno proprio insieme a Sinner, e complessivamente vincitore di tutte le sei partite disputate tra i gironi di Bologna e la finale di Malaga: “Matteo nell’indoor ha picchi altissimi. È un giocatore da superfici rapide, anche se gli è mancata un po’ di continuità. Spero che in queste settimane ritrovi ritmo. Non ho dubbi sulla sua qualità, né come giocatore né come uomo squadra, è molto importante e lo ha dimostrato”.
    Musetti spera nella qualificazione alle Finals e proprio in quei giorni, tra Torino e Bologna, potrebbe nasce il suo secondo figlio: “Lui ha dato la massima disponibilità e noi lo aiuteremo a gestire la situazione nel miglior modo possibile. Io sono padre, capisco perfettamente cosa prova. Fino al giorno prima dell’inizio dell’evento si possono ancora fare sostituzioni, quindi c’è margine per valutare”.
    Darderi nel ranking è quarto tennista italiano, dietro Sinner Musetti e Cobolli, ma non è stato convocato… Questa la motivazione di Volandri: “Luciano ha fatto una bellissima stagione, ma è nato e cresciuto sulla terra rossa. È migliorato anche sul cemento all’aperto, ma sull’indoor deve fare ancora un po’ di esperienza e ne è consapevole. È un grande lavoratore, sta crescendo e la sua chance arriverà“.
    Questa la considerazione del capitano sui problemi della finale di Davis Cup, con i giocatori che arrivano provati dall’intensa annata di tornei individuali: “Io credo che non si debba per forza giocarla ogni anno. E soprattutto serve una collocazione migliore: non può stare nell’ultima settimana della stagione, quando tutti sono scarichi. Se la consideriamo importante, dobbiamo darle il posto che merita. Il problema è che è un evento ITF in un calendario ATP che non lascia altri spazi”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Vienna: Musetti sprint. Qualità e sostanza, si impone su Medjedovic (subentrato a Tsitsipas)

    Lorenzo Musetti nella foto

    Il campo indoor di Vienna piace proprio a Lorenzo Musetti. Sarà quella luce un po’ più soffusa rispetto ad altri palazzi dello sport, o quel grigio chiaro che contrasta a meraviglia con l’azzurro del campo, o forse la bellezza di una Vienna che per eleganza e stile tanto si assomiglia ai colpi splendidi del toscano. Dopo l’ottimo torneo 2024 (fece semifinale), Musetti trova un esordio da Star all’ATP 500 della capitale austriaca, imponendosi per 6-4 6-3 sul serbo Hamad Medjedovic, subentrato come LL all’ultimo minuto a uno Tsitsipas K.O. alla schiena (continua il discreto mistero sulle condizioni del greco…). Lo score è persino bugiardo: Lorenzo ha dominato il match, con 20 vincenti e solo 10 errori (dati tennistv) e cedendo una miseria di punti col servizio, solo due con la prima (92% !) e otto con la seconda, numeri che solo in parte spiegano quanto abbia dominato la partita.
    Bravo a riprendersi immediatamente da un break subito nel primissimo game, Lorenzo ha ritrovato sicurezza in spinta e ha corso benissimo da ogni lato del campo, rimettendo con qualità molte palle non facili da rigiocare per il serbo, ottimo colpitore ma carente nella reattività e nella flessibilità di gioco. Ha colpito benissimo col diritto Musetti, comandando tanti punti, e col rovescio ha sapientemente alternato accelerazioni a tagli che hanno spesso mandato fuori posizione il rivale, come diversi contro piede ben eseguiti. Quando l’azzurro è riuscito a rispondere – e l’ha fatto spesso – si è creato lo spazio per gli affondi, con pochi errori per la potenza delle accelerazioni. Appena il toscano ha cambiato marcia nello scambio, Medjedovic non quasi mai riuscito a metterlo in difficoltà con le sue difese, oggettivamente povere di contenuti. Un Musetti ottimo, rapido, incisivo, aggressivo, per una vittoria limpida che gli apre le porte di un secondo turno con Etcheverry.
    Non c’è molto altro da aggiungere per commentare la prestazione di Musetti, è stato padrone del campo e non c’è stata una sola fase di gioco nella quale è andato “sotto”. Ripulito il tutto dopo una falsa partenza, ha comandato i suoi game (vincendone addirittura 4 di fila a zero) e il serbo ha cercato di scardinare l’inerzia con giocate estemporanee, come qualche smorzata o accelerazione a tutta, ma senza una vera idea tattica dietro. O, se vogliamo, Musetti ha fatto tutto talmente meglio da essere banalmente superiore. Hamad ha tenuto botta solo grazie al servizio, con diversi game ben condotti. Con la potenza della battuta è riuscito a galleggiare nello score e aprirsi il campo ad un successivo affondo col diritto, potente ma non regolare, o col rovescio, più sicuro ma meno esplosivo. Inoltre la sua poca velocità di copertura del campo è stato un handicap enorme contro un tennista come Lorenzo, bravissimo a spostarlo con traiettorie varie, anche volutamente più corte in diversi scambi per mandarlo fuori posizione. Ben 31 gli errori alla fine per il serbo, tanti rispetto ai 16 vincenti.
    Un buonissimo esordio per Musetti e altri punticini importanti in ottica ATP Finals. Lorenzo ha il destino nelle proprie mani: giocare bene a Vienna, poi a Parigi. Una corsa impegnativa con tanti match nella gambe, non riuscire a staccare il pass per Torino, vista la sua annata importante, sarebbe un delitto. Un ultimo grande sforzo, continuando a brillare a Vienna. Non manca molto…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Musetti alza la prima palla del match, si affida più all’angolo e precisione che alla potenza ma contro un “colpitore” di potenza come Medjedovic non funziona… Infatti il serbo ai vantaggi si pende la palla break con una sbracciata violenta col diritto, su di una palla interlocutoria di Lorenzo. Stesso punto: un diritto al centro né profondo né con rotazione è un assist per l’accelerazione di Hamad, che trova l’angolo e col terzo vincente del game strappa un BREAK in apertura, 1-0. Musetti alza il volume della sua musica con un gran passante di rovescio stretto, gli vale il 30 pari nel secondo gioco. Medjedovic esagera col rovescio angolato, errore che gli costa una chance del contro break. Eccellente la difesa di Lorenzo! Riguadagna campo, rallenta col back di rovescio e provoca l’errore del serbo, BREAK e 1 pari. Segue un ottimo turno di battuta dall’azzurro, più incisivo e zero attendista, come il diritto con curva splendida sul 40-0 (2-1). Dopo i fuochi d’artificio iniziali, si seguono i turni di servizio, rapidi entrambi ad entrare in campo dopo la battuta. Medjedovic sul 3-2 mette in mostra anche un’ottimo tocco, prima una smorzata millimetrica che sorprende Musetti e poi una demi-volée di diritto per niente facile (e il passante basso di Lorenzo non era affatto male…). 3 pari. “Muso” non si scompone di fronte a questa qualità, gioca rapido e solido, diritto pesante e servizi esterni per costringere il rivale a risposte in allungo e poco equilibrio. Altro turno a zero e 4-3 Musetti. Tanto rischio nelle bordate di Hamad, ma restano in campo… pure col servizio esterno con curve davvero precise. Anche Lorenzo mette in mostra la sua mano delicata con una volée toccata con estrema delicatezza e depositata sulla riga, molto elegante poi… 5-4. Gioco scarno da diversi game, in risposta quasi nulla. Musetti prova ad invertire tutto in apertura del decimo game, una risposta aggressiva, si apre il campo e via col diritto vincente, un fulmine! Poi un’altra risposta in allungo che sorprende il serbo, 0-30. Uff!!?! Musetti corre in avanti sulla volée stoppata ma il lob gli esce di pochissimo… È bravo a continuare a spingere ancora dopo l’ennesima ottima risposta, e Hamad arriva “pesante” e sbaglia. 15-40, Due Set Point Musetti. Eccolo! Non bene qua Medjedovic, viene a rete ma l’approccio non è niente di che, mentre il passante cross di rovescio è “calante”, e la volée… in rete. SET Musetti, bravo a rimontare subito il break immediato e alzare il livello in risposta nel decimo game. Qualità.
    L’italiano riparte al servizio nel secondo set, molto sicuro e bravo a variare gli angoli, non sempre tirando forte. La percentuale di prime in gioco non è granché, ma la trasformazione è ottima e la seconda palla tutto sommato funziona. 1-0. Braccio (diritto vincente fulminante) e gambe, difesa monumentale ai vantaggi, ed ecco la palla break per Musetti! Si gioca con la 2a palla ma la dea bendata bacia il serbo e il nastro, con una smorzata non così buona che diventa purtroppo buonissima… 1 pari. Segue il quarto turno di servizio a zero per l’azzurro, davvero una “macchina” per efficacia anche se la prima palla è solo al 50%, e questo indica quanto sia buono il suo primo colpo di scambio. Medjedovic invece continua ad andare a strappi al servizio, e sul 30 pari cerca anche una curva esterna estrema spostandosi tutto a destra. Ma qualche errori di troppo, il 24esimo del match porta il quarto game ai vantaggi. Il serbo chiude il game con una bordata improvvisa col diritto lungo linea imprendibile. 2 pari. Ma quando Lorenzo lo pizzica col contro piede, c’è un bel limite di spostamento e di reattività fine, infatti l’italiano lo sfrutta bene. E lo punisce anche con un Ace di seconda palla, troppo accentuato lo spostarsi a sinistra… Un errore col rovescio in spinta interrompe la striscia vincente alla battuta di Lorenzo. Poco male, si prende il game a 15, quando scocca l’ora di gioco. 3-2. C’è un certo dominio in campo di Musetti ma serve trovare la serie di punti in risposta per l’allungo. Tante le palle corte, anche da parte di Hamad che vede l’azzurro un po’ dietro e ci prova, con risultato tutto sommati discreti, soprattutto forte della battuta, in discreto ritmo nel set. Nel settimo game Musetti ritrova l’Ace (mancava dal primo turno del secondo set) e il diritto è molto incisivo. Altro game ottimo, 4-3. Nell’ottavo game Lorenzo riesce a rispondere e Hamad sbaglia una smorzata (pessima) e poi un diritto in rete, molto pesante coi piedi nel cercare la palla. 15-40, due palle break. Bene col servizio il serbo sulla prima, e sul 30-40 rischia una seconda palla sulla riga e poi scaraventa un diritto cross a tutto braccio quasi sulla riga. Che rischio… gli va bene. Musetti vuol partecipare al festival dei vincenti! Un rovescio lungo linea e poi una risposta di diritto clamorosa, bellissima. L’urlo del “Lori” e sulla terza palla break ecco che Hamad ha il braccio bloccato e tira malamente un diritto in rete. BREAK, molto meritato, serve per chiudere sul 5-3 Musetti. Autorevole nei suoi game Lorenzo, sesto Ace e poi una smorzata che è un bijou. 30-0. Finisce in bellezza con un altro Ace e poi un diritto out sul secondo Match Point,  per 6-4 conclusivo. Next Etcheverry, e punti importanti per le Finals.

    Hamad Medjedovic  vs Lorenzo Musetti (Non prima 17:30)ATP Vienna Hamad Medjedovic43 Lorenzo Musetti [4]66 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 15-0 ace 30-0 40-0 ace 40-153-5 → 3-6H. Medjedovic 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A3-4 → 3-5L. Musetti 0-15 15-15 30-15 ace 40-153-3 → 3-4H. Medjedovic 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-3 → 3-3L. Musetti 15-0 30-0 ace 30-15 40-152-2 → 2-3H. Medjedovic 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace1-2 → 2-2L. Musetti 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2H. Medjedovic 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-400-1 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 ace 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1H. Medjedovic 0-15 0-30 15-30 15-404-5 → 4-6L. Musetti 15-0 30-0 40-04-4 → 4-5H. Medjedovic 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 4-4L. Musetti 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4H. Medjedovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-3 → 3-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 ace2-2 → 2-3H. Medjedovic 30-0 ace 40-01-2 → 2-2L. Musetti 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2H. Medjedovic 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-401-0 → 1-1L. Musetti 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Basilea: Sonego out, Davidovich Fokina vince in due set al termine di un match tirato

    Lorenzo Sonego nella foto

    La fretta è sempre una cattiva consigliera nel tennis, anche se attaccare e non finire in difesa è la scelta corretta. Lorenzo Sonego gioca un match generoso, arrembante ma non sempre lucido all’esordio nell’ATP 500 di Basilea, uscendo sconfitto contro Alejandro Davidovich Fokina per 7-6(2) 6-4. Una partita equilibrata, lottata, non sempre ben giocata per i molti errori in spinta da parte di entrambi, ma vinta alla fine con merito dallo spagnolo per la sua maggior tenuta e scelte di gioco corrette nei due passaggi decisivi, il tiebreak del primo set (dove Lorenzo ha ottenuto solo due punti, entrambi col servizio) e il decimo game del secondo parziale, quando l’azzurro ha servito per allungare il match ma ha sbagliato tanto per troppa fretta di attaccare, anche su palle difficili. Non è la prima volta in questa stagione (e non solo) che il piemontese cede in un incontro lottato sbagliando qualche esecuzione e scelta della giocata in momenti chiave per eccesso di aggressività. Tuttavia è corretto sottolineare come Davidovich Fokina sia stato bravo a rimontare dopo una pessima partenza e complessivamente ha giocato un match più completo, rispondendo meglio e prendendosi più punti in scambio, mentre il tennis dell’azzurro è dipeso molto dall’efficacia del servizio. Troppi errori di Lorenzo col diritto in spinta, anche in situazioni dove era riuscito a crearsi lo spazio con una bella battuta.
    Sonego è partito bene, capitalizzando un pessimo avvio dello spagnolo che, a dire il vero, si è lagnato con coach Mantilla per tutto l’incontro per come la palla gli scappasse via. Il contro break di Davidovich è arrivato anche con un pizzico di sfortuna: su di uno scambio quasi vinto da Lorenzo è partito un annuncio a tutto volume dagli altoparlanti e il giudice di sedia non ha potuto che chiamare il “let”. Dove invece Sonego ha deluso è nel tiebreak del primo set: ok attaccare, far giocare in difesa un avversario come Alejandro, colpitore eccezionale ma non così stabile sotto pressione, ma puoi venire a rete solo se l’approccio è veloce, ficcante, profondo, a sorpresa. Nessuno di questi elementi ha sostenuto l’aggressività di “Sonny” ed è stato fin troppo facile per l’andaluso prendersi punti che gli sono valsi il set. Convulso l’andamento del secondo set, con una chance per l’azzurro per scappare subito avanti e anche lì… stesso errore, fretta nel cercare il vincente col diritto inside out e palla in corridoio. Di poco, ma out. Questo è stato l’errore più comune e ricorrente nella prestazione di Sonego, forse una cattiva giornata a livello di sensazioni col suo colpo di scambio migliore, abbinato ad una fretta nell’aprire che in più occasioni l’ha portato a colpire senza aver fatto sufficiente spazio alla palla.
    Il gioco di Sonego è contraddistinto dal suo spirito combattivo, come aggredisce gli spazi e la palla senza timori, ma senza un adeguato controllo gli errori sono troppi e anche un avversario del tutto irregolare e istintivo come Davidovich è stato più concreto. Di par suo lo spagnolo ha spinto tanto e sbagliato altrettanto col diritto, ma dalla riga di fondo è stato complessivamente più potente e razionale, per quanto si possa associare questa parola al suo tennis… Non era un match facile per Lorenzo, l’andaluso è tornato al proprio Best di n.18 e resta un avversario molto competitivo. La sensazione è che con una maggior calma, lavorando di più la palla col back per proporre traiettorie basse e con poco peso sul diritto, avrebbe potuto ricavare qualche unforced in più. In risposta Sonego solo a tratti ha trovato la misura, cercando fin troppo di bloccare e non riuscendo così a proporre colpi abbastanza profondi. Infatti la fase di gioco migliore per ADF è stato lo spingere col primo colpo di scambio entrando un metro il campo, lì ha fatto la differenza e si è preso punti importanti. Per gli scout di fine match, i numeri sono molto, molto simili. Ma…nel tennis i punti non contano tutti uguale.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sonego inizia l’incontro al servizio, con un Ace per aprire il match e un altro per chiudere il game. Malissimo invece Davidovich Fokina, due doppi falli, poi un errore di rovescio in spinta e 15-40, subito due chance per allungare per l’azzurro. Lo spagnolo rischia il doppio fallo e quindi tira forte sul nastro un diritto che s’impenna e va out. Un break immediato grazie ai disastri di Davidovich Fokina, con Lorenzo bravo a cavalcare l’onda positiva e con un altro turno di battuta ottimo, a zero, a portarsi sul 3-0. Impossibile un inizio migliore per il torinese. Non sembra affatto centrato coi colpi l’andaluso, un altro doppio fallo e la difficoltà nel contenere nelle linee del campo la sua consueta esuberanza in spinta, ma riesce a muovere lo score sul 3-1. Il quinto game si complica maledettamente per Sonego. Inizia due Ace, poi due seconde palle e lo spagnolo entra forte, non si fa pregare per spingere. Sul 30 pari un attacco con buon timing è gestito malissimo di volo da Lorenzo, la volée va out e c’è una palla break per ADF. Il servizio lo aiuta, terzo Ace del game, quindi un brutto errore col rovescio costa a Sonego un’altra palla break. Ancora col servizio l’azzurro annulla la chance e poi si porta sul 4-1, sotto gli occhi di Vincenzo Santopadre. Il match avanza con il dominio del servizio, game a zero per Davidovich scambiando pochissimo (4-2). Chiaro il piano tattico di Sonego: attaccare la rete appena possibile col diritto, ma i suoi approcci non sono sempre abbastanza profondi, infatti Davidovich lo infila due volte nel settimo game. Meglio l’attacco più “pesante” sul 30 pari, a sfidare il passante di diritto (ma in discreta corsa) dello spagnolo. Sul 40-30 all’improvviso il gioco si ferma perché scatta un annuncio dagli altoparlanti… Replay the point… Peccato, il punto era quasi fatto, mentre nella seconda versione un gran passante di rovescio vale ad Alejandro i vantaggi. Sonego regala col diritto, metri out colpendo una palla alta, attenzione: palla break ADF. Bene stavolta sulla rete Lorenzo, bel taglio di volo, anche elegante. Il Contro BREAK arriva alla seconda chance: Sonego attacca col diritto non lontano dalla rete ma la palla gli esce un po’ alta e nemmeno profondissima, e il passante dello spagnolo non è difficile. 4-3. Un set finora piuttosto caotico, tanti gli errori. Ha evidentemente cambiato passo Davidovich, spinge di più e sbaglia di meno, 4 pari dal possibile 5-2. L’inerzia del set si è spostata tutta verso lo spagnolo, bravo a rispondere bene quando non affronta una prima palla quasi vincente. Proprio con una risposta bassa e insidiosa e poi un passante di diritto sulla riga Alejandro si prende una palla break per scappare al comando. Sonego invece non trova aiuto dalla prima palla ma è bravo a difendersi sul lato del rovescio, e alla fine è lo spagnolo a sparacchiare via col diritto su di una palla con poco peso. Di lotta e coraggio Lorenzo vince un game molto difficile, 5-4. Sono diventati invece fin troppo facili i turni dell’iberico, sicuro in spinta dopo la battuta. Il parziale si decide al tiebreak. Inizia bene Sonego, ottavo Ace del set. Pure Fokina cala l’asso. 2 pari, senza una risposta in gioco. Davidovich si prende il mini-break con un maldestro tentativo di S&V di Lorenzo sulla seconda, con una volée steccata malamente. Si gira 4-2 per lo spagnolo dopo un diritto potentissimo. Sonego cede un altro punto al servizio con un altro serve and volley incerto, una volée corta ma non abbastanza, comoda da rigiocare per lo spagnolo che così vola 6 punti a 2 e quattro Set Point. Out il rovescio di Lorenzo, 7 punti a 2. I suoi due punti nel tiebreak sono stati due servizi. Peccato per la rimonta, ma onestamente Davidovich è salito molto di livello, mentre da fondo campo Sonego ha fatto solo due vincenti nel set, pochi.
    Santopadre pungola Sonego a partire forte nel secondo set, tenerlo lì e giocare con massima attenzione. Tira un gran bel rovescio lungo linea Lorenzo, gli vale il 30 pari e quindi è ADF a commettere doppio fallo, c’è una palla break per l’azzurro. Rischia il diritto inside out Sonego, sarebbe stato vincente ma gli esce di una spanna. È improvvisamente nervoso Alejandro e come suo solito sfoga la rabbia esagerando nella spinta, ma con un bel rovescio lungo linea si prende il game, 1-0, può fare corsa di testa. Alcuni punti splendidi nel secondo game, un Ace per Lorenzo e poi un passante di rovescio per lui non banale, 1 pari. Rimonta da 0-30 ADF nel terzo game, qualche piccolo rimpianto per l’azzurro. La “temperatura” dell’incontro sale nel quarto game. Si lotta, ai vantaggi un attacco di Lorenzo non è premiato (volée in rete), c’è una palla break per lo spagnolo. Molto male Davidovich, cerca di bloccare in risposta ma la palla decolla, era una seconda palla “robusta”. 2 pari. La lotta è intensa sul 3 pari, lo spagnolo si lagna col suo angolo per le palle che gli scappano via, ma con coraggio attacca (anche un bel serve and volley), e Sonego si difende bene (bellissimo un passante di diritto da molto lontano). Urla Alejandro dopo il servizio vincente che gli vale il 4-3, incertezze per lui ma tanta grinta. La prestazione di Sonego resta molto legata al rendimento del servizio. Infatti col servizio è falloso oggi, anche quando ha spazio dopo il servizio, come se avesse fretta di aggredire. Un nuovo diritto out gli costa il 30 pari e poi sbaglia col rovescio, sulla risposta aggressiva di Fokina. C’è una palla break delicatissima sul 30-40. Stavolta il diritto funziona, nell’altra direttrice e con buon margine, ottima scelta tattica. Altri due ottimi diritti portano Lorenzo sul 4 pari, un game fondamentale anche per come l’ha vinto, con forza e senza esagerare. “Vai sul rovescio per fare tanto male” indica coach Santopadre. C’è tensione per lo score che inizia a scottare, ma anche buona qualità in questa fase, come il lob diritto perfetto di Lorenzo sul 40-15. Di prepotenza Fokina si prende il nono game, 5-4. La tensione è massima… e lo spagnolo terribilmente fortunato su di un passante rende ingiocabile la volée di Sonego. Poi attacca male, di fretta, Lorenzo e crolla 0-30, a due punti dalla sconfitta. Segue un attacco perentorio, con grande coraggio, 15-30. Poi esagera di nuovo col diritto Sonego, accelera dopo il servizio ma non ha fatto abbastanza spazio alla palla per lo swing… 15-40, Due Match Point Davidovich Fokina. Basta il primo, altro diritto out, forzato con fretta. Un brutto ultimo game, peccato perché la prestazione era stata generosa, ma non sempre lucida.

    Lorenzo Sonego vs Alejandro Davidovich Fokina ATP Basel Lorenzo Sonego64 Alejandro Davidovich Fokina [8]76 Vincitore: Davidovich Fokina ServizioSvolgimentoSet 2L. Sonego 0-15 0-30 15-30 15-404-5 → 4-6A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5L. Sonego 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-403-4 → 4-4A. Davidovich Fokina 15-0 ace 15-15 df 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-403-3 → 3-4L. Sonego 15-0 15-15 30-15 40-152-3 → 3-3A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 2-3L. Sonego 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-401-2 → 2-2A. Davidovich Fokina 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2L. Sonego 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-300-1 → 1-1A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 df 40-40 A-40 40-40 df A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* ace 1-1* ace 1*-2 2*-2 ace 2-3* 2-4* 2*-5 2*-66-6 → 6-7A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 40-06-5 → 6-6L. Sonego 15-0 15-15 30-15 40-155-5 → 6-5A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 30-15 40-15 ace5-4 → 5-5L. Sonego 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-404-4 → 5-4A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4L. Sonego 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A4-2 → 4-3A. Davidovich Fokina 15-0 ace 30-0 40-04-1 → 4-2L. Sonego 15-0 ace 30-0 ace 30-15 30-30 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 A-40 ace3-1 → 4-1A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-303-0 → 3-1L. Sonego 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0A. Davidovich Fokina 0-15 df 0-30 df 15-30 15-401-0 → 2-0L. Sonego 15-0 ace 30-0 40-0 ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Bruxelles: Musetti cede a Mpetshi Perricard, con più di un rimpianto per il tiebreak del secondo set

    Lorenzo Musetti, n.8 ATP

    Sconfitta da mal di testa per Lorenzo Musetti nei quarti dell’ATP 250 di Bruxelles, ma quando giochi in condizioni indoor contro un servizio terrificante come quello di Giovanni Mpetshi Perricard, pure in ottimo spolvero, anche un singolo punto segna la differenza tra vittoria e sconfitta. E dopo quattro successi di fila per l’azzurro, stavolta è il gigante di Lione ad imporsi per 6-4 7-6(8) al termine di una partita che definire tirata è persino poco. Un Musetti buono, a tratti pure eccellente per piglio e rendimento al servizio, non basta a superare la prepotenza della battuta e potenza generale del transalpino, pagando a carissimo prezzo un primo turno di servizio incerto, giocato un po’ rigido, che gli è costato un break immediato impossibile da recuperare vista la qualità al servizio del rivale. E i rimpianti, infiniti rimpianti, arrivano dal tiebreak del secondo parziale: Lorenzo con gambe stratosferiche e grinta da leone ribalta il 6 punti a 4 sotto e due match point con una difesa pazzesca in risposta sul primo, e poi purtroppo spreca tutto con due doppi falli, il primo – terribile – sul set point a favore sul 8 punti a 7, quindi un altro subito dopo che consegna a Mpetshi la vittoria sul piatto d’argento. Una sconfitta a dir poco cocente, c’era assolutamente lo spazio per girare il match nel terzo set. Davvero un peccato perché in generale Lorenzo ha giocato una partita tutt’altro che malvagia, di grande resistenza mentale contro un avversario scatenato al servizio e quasi senza scambi, a sua volta servendo bene e attaccando appena possibile. Purtroppo al coperto e contro un avversario del genere non puoi permetterti regali e, ancor più importante, devi cogliere la chance che ti eri conquistato con classe.
    La sconfitta è bruciante perché in questo torneo c’erano in palio punti importanti per staccare il pass per Torino, visto il tabellone si poteva ambire legittimamente al successo finale, che purtroppo è nuovamente rimandato. La partita di Musetti purtroppo è iniziata subito male, ed è “strano” perché ultimamente era riuscito ad entrare molto bene negli incontri e i quattro precedenti tutti vittoriosi contro il francese di sicuro non rappresentavano una tensione “scontata” nel pre partita. Purtroppo Lorenzo ha servizio con braccio un po’ trattenuto dopo il doppio fallo nel primissimo punto e ovviamente Mpetshi Perricard non s’è fatto pregare nello scatenare il massimo della potenza in risposta, per un break immediato che ha maledettamente complicato le cose. Infatti Giovanni non ha concesso niente ed anzi è andato a prendersi con massimo rischio una chance per il doppio allungo, ben annullata dall’italiano. Dopo l’avvio shock Musetti ha ben giocato ma in risposta ha ottenuto poco e nulla visto che l’altro ha servito quasi solo prime palle e rare seconde a 210 km/h di media… Per rimetterla di là era necessario arrampicarsi su rimbalzi altissimi o bloccare con timing da funambolo.
    C’è riuscito meglio nel secondo set Musetti, creandosi qualche piccola chance (un 15-30 e uno 0-30) prontamente tamponati dall’avversario. Il punto più grave di tutto il match è stato forse la seconda di servizio di Lorenzo sul 4 punti pari al tiebreak tirata a soli 125 km/h, pure centrale… facilmente aggredita da Mpeteshi che l’ha portato poi a doppio match point. Musetti da campione ha salvato la palla match in difesa, ma l’ha certamente irrigidito tornato al servizio… tanto da portarlo a rischiare troppo e commettere due doppi falli pur di non trattenere di nuovo il braccio. Due doppi falli molto probabilmente figli della tensione di quella seconda troppo lenta. La forte tensione del momento gli è costata la sconfitta, ma è un vero peccato perché per il resto dell’incontro era stato davvero solido nel reggere nei suoi game e sempre pronto a scattare con la risposta cercando di arginare le battute terrificanti del francese. In condizioni indoor Mpetshi Perricard può essere un incubo, devi essere bravo a resistere mentalmente e cogliere ogni minima chance. Purtroppo oggi Musetti non c’è riuscito e la sconfitta è stata la conseguenza.
    È corretto sottolineare anche l’ottima prestazione di Giovanni. Ha servito 12 Ace con il 79% di prime in gioco, ma è stato molto aggressivo anche in risposta e tatticamente ineccepibile, sparacchiando poco e affrontando bene ogni situazione complicata, con attacchi di qualità e una copertura del campo nemmeno malvagia per la sua stazza. Sia sulla prima che sulla seconda di servizio ha vinto anche più punti dell’italiano (seppur sempre pochi), è un dato indicativo di una prestazione che non è stata solo e soltanto legata al servizio. Quanto brucerà questa sconfitta in Musetti…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Musetti alza la prima palla del match ma è Mpetshi Perricard a strappare i tre primi punti in risposta, forzando molto i colpi e forse con Lorenzo un po’ sorpreso e contratto (con un doppio fallo in apertura). Il BREAK arriva sul 15-40 con un bel diritto vincente del francese dopo aver aperto bene l’angolo in un lungo scambio. Si fa in salita il match dell’azzurro, vista la prepotenza del servizio del 22enne di Lione. E infatti… turno a zero per Giovanni, praticamente non si gioca, 2-0. Con un game di servizio immacolato Musetti muove lo score, ma il “problema” è trovare il modo di rispondere e recuperare l’allungo. Non è per niente facile, anche perché forte del vantaggio il francese gioca sciolto le sue pallate a 230 km/h sono traccianti. Ottimo il serve and volley sul 30-15 di GMP e quindi un Ace esterno, stavolta più calibrato che potente, per il 3-1. Già 3 Ace, ma soprattutto solo prime palle in gioco, e questo è “drammatico” per Lorenzo. Nel quinto game sul 40-0 Musetti cerca la smorzata, ma non funziona perché con tre falcate l’altro arriva e chiude la porta. Meglio tirar forte che chiamarlo a rete. 3-2 lo score dopo solo 12 minuti. Si corre, e non è un bene per “Muso”. Se il transalpino mantiene queste percentuali di prime palle è quasi impossibile arrivare alla chance di break: si porta 4-2 in un lampo con 13 prime “in” sul 14 punti al servizio, con un solo punto perso. Una macchina. E quando riesce a liberare la potenza del diritto può essere altrettanto micidiale con quella sbracciata, vedi l’insider out terrificante che gli vale il 3o pari nel settimo game. Musetti sembra bloccato, si fa aggredire dalla risposta e Giovanni chiude col doppio smash, gli vale una palla break sul 30-40. Bene qua Lorenzo, attacca subito e si prende il punto di volo, ottimo attaccare per non essere attaccato. Fantastica poi l’accelerazione cross di rovescio, Musetti resta in scia sul 4-3. Caccia un urlaccio Lorenzo dopo aver impattato larga una risposta, era una seconda di servizio (ma a 184 km/h!), è davvero difficile cogliere un varco quando l’altro è al servizio, 5-3. Non è nemmeno un cattivo Musetti, serve bene (83% di prime) e sbaglia pochissimo, anche aggressivo col primo colpo dopo la battuta, ma la partenza ad handicap, il brutto primo turno di battuta, gli costa il primo set, 6-4 Mpetshi Perricard, perfetto nel decimo game.
    Lorenzo riparte al servizio nel secondo set, ha ben altro piglio rispetto al game di partenza del match e lo chiude con un solido passante di rovescio. Perricard si prende un altro game a zero, implacabile oggi al servizio, e pure Musetti comanda bene nei suoi turni, rapido anche a buttarsi avanti sulla palla più corta (o deviata dal nastro, come il 30-15 del terzo game). Il match avanza più che spedito, di scambi proprio pochi (2-1). Nel quarto game finalmente Lorenzo trova la prima grande risposta vincente, un rovescio dei suoi, cross stretto, a passare il S&V sulla seconda. Riesce a rispondere di nuovo l’azzurro, stavolta col diritto, e quindi passante in avanzamento. 15-30, score inedito nel match nei game del francese. E non entra la prima palla… Purtroppo la risposta non passa la rete, era difficile arrampicarsi su di un rimbalzo molto alto. Rimonta e 2 pari, la prima piccola chance di Musetti è cancellata di forza. L’azzurro chiude il quinto game col primo Ace del match, 3-2. Il match corre, lo score è 4 pari nel secondo set dopo solo 55 minuti. “Non c’è uno scambio” dice Lorenzo al suo angolo, con Barazzutti che osserva quasi impassibile. Un paio di errori per l’azzurro nel nono game, poi sul 40-30 arriva uno dei rari scambi che si conclude con un diritto abbondantemente out di Giovanni, per il 5-4. All’improvviso il match si accende. Musetti si prende il primo punto con un passante ravvicinato dopo una risposta bloccata di qualità, poi arriva una risposta bloccata di rovescio che muore sulla riga e il francese è sorpreso e sparacchia. 0-30, score inedito nel match, e siamo a due punti dal set… La pressione sale, ma Mpetshi tira una sassata imprendibile al T (Ace n.11). Incredibile come sul 15-30 tira una seconda palla identica ad una prima, all’angolino. Bravo, poco da dire. Poi attacca dopo una seconda palla solida e il passante di Musetti è troppo difficile (qua forse andava colpita la risposta e non bloccarla). Uno smash facile è il quarto punto di fila, 5 pari. Il game #11 va ai vantaggi, bravo il francese a tirare una bordata col diritto micidiale e correre anche bene. Solido Lorenzo, si porta 6-5 e il tiebreak è “scontato”, nonostante un gran rovescio dell’azzurro. Mpetshi tira un Ace a 231 km/h, poi un altra bordata esterna, ogni punto al servizio di Musetti è come affacciarsi al precipizio… Un Ace anche per il toscano, 2 punti pari, quindi eccellente diritto d’attacco e volée precisa. 3-2. C’è una piccola chance nel sesto punto, …Lorenzo risponde ma a rete il francese si è mosso bene e il passante successivo era difficile. 3 pari e poi 4-3 GMP, nonostante due risposte di Musetti, azzerate dalla qualità in avanzamento dell’altro. Sul 4 pari Musetti tira una seconda palla troppo lenta… 125 km/h, colpita forse anche con poche corde… è un assist per il francese che si sposta e tira una botta di diritto in risposta che atterra sulla riga. Si prende il mini-break Giovanni e con un attacco preciso vola 6 punti a 4, a due Match Point. Che punto! In qualche modo Musetti risponde, corre da tutte le parti e la sua difesa estrema è premiata con un passante di diritto vincente (una volée di Giovanni si poteva chiudere…). 6 punti a 5, ora serve Lorenzo, che con un’ottima prima esterna si porta 6 punti pari. Calibra bene lo smash e prima l’attacco Musetti, sorpasso sul 7 punti a 6, c’è il Set Point in risposta. Niente, bordata a 230 km/h di Mpetshi. Ecco finalmente l’errore col diritto del francese, che esagera su di una risposta bloccata ed alta, che diventa non facile da impattare. 8 punti 7, Set Point Musetti al servizio! No… doppio fallo… rischia troppo e va male. 8 punti pari. Altro doppio fallo per Lorenzo, gravissimo e Mpetshi torna al servizio, sul 9-8, col terzo match point. Stavolta il S&V è vincente. Finisce con un pizzico di amarezza, vista la clamorosa rimonta al tiebreak con quel set point alla battuta col doppio fallo. Contro un cecchino come Mpetshi non te lo puoi permettere.

    Lorenzo Musetti vs Giovanni Mpetshi Perricard ATP Brussels Lorenzo Musetti [1]46 Giovanni Mpetshi Perricard [5]67 Vincitore: Mpetshi Perricard ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* ace 1*-2 2*-2 ace 3-2* 3-3* 3*-4 4*-4 4-5* 4-6* 5*-6 6*-6 7-6* 7-7* 8*-7 8*-8 8-9* df6-6 → 6-7G. Mpetshi Perricard 15-0 15-15 30-15 40-156-5 → 6-6L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-405-5 → 6-5G. Mpetshi Perricard 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-305-4 → 5-5L. Musetti 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 40-304-4 → 5-4G. Mpetshi Perricard 15-0 30-0 30-15 df 40-15 ace4-3 → 4-4L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace3-3 → 4-3G. Mpetshi Perricard 15-0 30-0 40-0 ace3-2 → 3-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 ace2-2 → 3-2G. Mpetshi Perricard 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace2-1 → 2-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1G. Mpetshi Perricard 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1G. Mpetshi Perricard 15-0 30-0 ace 40-0 ace4-5 → 4-6L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-153-5 → 4-5G. Mpetshi Perricard 15-0 15-15 30-15 ace 40-153-4 → 3-5L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-4 → 3-4G. Mpetshi Perricard 15-0 30-0 30-15 40-15 ace2-3 → 2-4L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-151-3 → 2-3G. Mpetshi Perricard 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace1-2 → 1-3L. Musetti 15-0 30-0 40-00-2 → 1-2G. Mpetshi Perricard 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 0-2L. Musetti 0-15 df 0-30 0-40 15-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Medvedev fa 300 (e continua a sognare le Finals)

    Daniil Medvedev

    “E pur si muove….” Dalla celeberrima frase di Galileo Galilei alle faccende tennistiche del 2025 corre più di qualche secolo, ma è indiscutibile che Daniil Medvedev, a piccoli passi, sta forse rimettendo insieme i tasselli del quel tennis straordinariamente complesso, unico e vincente, che l’hanno portato a diventare uno dei giocatori più forti degli ultimi anni. Il taglio netto col passato e con lo storico coach Cervara, seppur traumatico, hanno rappresentato forse la svolta di cui il moscovita aveva bisogno. Il suo tennis non è ancora al livello che l’ha issato a n.1 del mondo, vincere US Open 2021 battendo “man in a mission” Djokovic in una finale epocale e tanto altro, ma i suoi up and down sono calati nelle ultime settimane e i suoi colpi stanno ritrovando vigore e precisione.
    Stamattina Medvedev ha battuto con un tennis piuttosto convincente Marozsan nei quarti all’ATP 250 di Almaty, sbarcando alla terza semifinale consecutiva sul tour. Daniil ha fatto anche segnare la sua vittoria n.300 sui campi in duro dal 2018, nessuno ha vinto così tante partite in queste condizioni nello stesso lasso di tempo.

    3rd consecutive semi-final300th hard-court match victory since 2018 (most on Tour)
    Daniil Medvedev wins 9 of the last 11 games to beat Marozsan 7-5 6-2!#AlmatyOpen pic.twitter.com/epstt3iqec
    — Tennis TV (@TennisTV) October 17, 2025

    È una piccola soddisfazione statistica, ma soprattutto la conferma che qualcosa si sta concretamente muovendo nel suo tennis, supportato dal nuovo team composto dallo svedese Thomas Johansson e Rohan Goetzke, ex giocatore e soprattutto coach australiano, per diversi anni a fianco di Richard Krajicek (dal 1992 al 2003, incluso il mitico trionfo a Wimbledon e l’ascesa al n.4 del mondo).

    Daniil Medvedev and Rohan Goetzke’s first tournament together
    Daniil and Rohan (one of his two coaches) are training together in Kazakhstan.
    Goetzke joined Medvedev’s team alongside Thomas Johansson at the beginning of September.@DaniilMedwed #rohangoetzke pic.twitter.com/OpP6UeTMRE
    — Sofya Tartakova (@CentralCourt) October 16, 2025

    Medvedev, sceso al 14esimo posto nel ranking, è a caccia del titolo n.21, successo che manca da Roma 2023, quando sorprese tutti andando ad alzare l’ennesimo “mille” in carriera sulla superficie che meno ama e si addice le sue caratteristiche. Ancora manca la miglior continuità al servizio, gli errori in costruzione e scambio sono tanti rispetto ai suoi massimi standard e forse non riuscirà più a ritrovare quella clamorosa “tigna” difensiva che l’ha sostenuto nelle sue più grandi imprese. Ma c’è da buono nelle sue ultime settimane di tennis e in condizioni indoor ha sempre giocato bene.
    Con 2460 punti nella Race to Turin, è ancora pienamente in corsa per staccare un biglietto per le Finals, soprattutto se Djokovic e De Minaur decidessero di non giocare. Come si dice in questi casi, l’impresa è difficile ma il destino di Daniil è nelle sue mani: per farcela è necessario vincere. A partire da Almaty, torneo dove adesso è il vero favorito…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO